More stories

  • in

    Covid, le nuove raccomandazioni del Consiglio Ue sui viaggi: via le restrizioni per tutti i vaccinati

    (Teleborsa) – Il Consiglio Ue ha adottato oggi una serie di raccomandazioni in merito alle restrizioni agli spostamenti in Europa per contenere i contagi da Coronavirus in cui suggerisce ai Paesi Ue “di revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’Unione per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’Ue o dall’OMS, a condizione che abbiano ricevuto l’ultima dose del ciclo di vaccinazione primario almeno 14 giorni e non più di 270 giorni prima dell’arrivo o abbiano ricevuto una dose di richiamo”. Inoltre, si legge nel documento approvato dai ministri per gli Affari europei, “gli Stati membri dovrebbero inoltre revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali per le persone che sono guarite dal COVID-19 entro i 180 giorni precedenti il viaggio”.Per quel che riguarda le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’OMS, gli Stati membri, si legge nelle raccomandazioni, potrebbero inoltre richiedere un test PCR negativo effettuato non più di 72 ore prima della partenza e potrebbero applicare misure supplementari quali la quarantena o l’isolamento. Un test PCR negativo prima della partenza potrebbe essere richiesto anche per le persone guarite dalla COVID-19, nonché per le persone che sono state vaccinate con un vaccino approvato dall’Ue ma che non sono in possesso di un certificato Ue o equivalente. In base al documento adottato a Bruxelles, anche i minori di età superiore ai 6 anni e inferiore ai 18 anni che soddisfano i requisiti stabiliti per gli adulti dovrebbero essere autorizzati a viaggiare.L’ACI EUROPE (Airports Council International) e l’International Air Transport Association (IATA) hanno accolto con favore la raccomandazione del Consiglio dell’UE per i viaggiatori esterni che entrano nell’UE e hanno chiesto ulteriori azioni per aiutare a riavviare la connettività aerea. “Il nuovo regime si allinea alla Raccomandazione già adottata a gennaio in merito ai viaggi intra-UE, e rafforza così ulteriormente il principio dei criteri di viaggio basati sullo stato di salute personale dei viaggiatori piuttosto che sulla situazione epidemiologica del Paese o dell’area di partenza – si legge in una nota congiunta–. Sia gli aeroporti che le compagnie aeree hanno sottolineato il corpo di prove a sostegno di questo approccio, con una guida inequivocabile dell’Organizzazione mondiale della sanità insieme a ricerche di terze parti indipendenti che dimostrano che le restrizioni di viaggio hanno un impatto minimo o nullo sulla diffusione epidemiologica”. “Ora sappiamo oltre ogni dubbio che un regime basato sullo stato di salute personale dei viaggiatori è giusto per gli individui, per le economie e per le società. Non ci sono prove a sostegno di nessun altro approccio. Man mano che la ripresa sicura della connettività aerea accelera, è fondamentale che gli Stati membri attuino questa raccomandazione, apportando struttura, prevedibilità e armonizzazione a vantaggio di tutti. Li esortiamo a farlo”, ha affermato Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI EUROPE.“Accogliamo con favore questa logica Raccomandazione del Consiglio europeo. Un viaggiatore vaccinato al di fuori dell’UE dovrebbe essere trattato in modo non diverso da uno all’interno dell’UE. Mentre esortiamo gli Stati membri ad attuare questa raccomandazione come un passo importante verso una convivenza normale con questo virus, è importante che l’UE consideri una maggiore flessibilità nell’elenco dei vaccini approvati “, ha aggiunto Rafael Schvartzman, vicepresidente regionale della IATA per l’Europa. LEGGI TUTTO

  • in

    Trasporti, Garavaglia: “Operazione Msc su Ita Airways è un bel colpo”

    (Teleborsa) – “È un bel colpo, una bella operazione che si integra bene anche con la promozione turistica. Mi auguro che si chiuda nei tempi”. È quanto ha affermato il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, commentando l’operazione Msc su Ita Airways.”Finalmente – ha affermato Garavaglia – le cose stanno andando nella direzione giusta. Con Ita stiamo lavorando sull’ipotesi di incoming per attrarre i turisti. A maggior ragione quindi si rafforza Ita e il sistema”. LEGGI TUTTO

  • in

    Turismo, Garavaglia: “Vero sostegno è ritornare a fatturare, 850 milioni sono una goccia nel mare”

    (Teleborsa) – “Per uscire definitivamente dalla crisi i sostegni alle imprese sono ancora necessari. Ma serve un lavoro in prospettiva per dare il via libera alla ripartenza. Nell’ultima legge di bilancio sono stati previsti 850 milioni di euro per il turismo. Sono una goccia nel mare per un settore che ha pagato a caro prezzo la pandemia. L’unico sostegno vero per gli operatori è quello di metterli in condizione di fatturare e ci sono ancora realtà in grande sofferenza come agenzie viaggi e tour operator e abbiamo il dovere di garantire i sostegni e aprire nuovi scenari per la ripartenza”. Lo ha detto Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, nel corso del V forum nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili “La novità della legge di bilancio per professionisti e imprese” organizzato da ItaliaOggi e dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.”La legge di bilancio che abbiamo approvato è neutra. Non ci sono ostacoli alla ripresa ma bisognerà capire come finisce la partita della riforma del fisco. Io credo che la direzione deve essere quella di premiare chi produce. C’è stato un grande rimbalzo economico dopo la pandemia. Un dato positivo – ha proseguito Garavaglia – che deve essere consolidato per diventare la base per una crescita strutturale. Per far questo è fondamentale far partire il Pnrr e siamo a buon punto anche se dobbiamo superare altri problemi come l’abnorme incremento del costo energetico che è un macigno per la ripresa”.”Si sta consumando un dramma sociale perché milioni di contribuenti – ha affermato Emiliano Fenu, capogruppo del M5s in Commissione Finanze al Senato – ricevono cartelle e atti di intimazione e tanti di loro, soprattutto le imprese, sono decaduti dalle rateazioni precedenti e non sanno come far fronte agli impegni. Oltre il 60% dei contribuenti non sono riusciti a pagare la rottamazione entro il 14 dicembre scorso e i loro debiti con il fisco si vanno ad aggiungere a quelli precedenti. L’effetto sarà che molte imprese che lavorano con il pubblico rischiano di vedersi bloccare i pagamenti dalle PA e saranno costrette a portare i libri in tribunale. Abbiamo chiesto l’estensione a tutto il 2022 della possibilità di pagare le rate pregresse consentendo di rateizzare senza alcun tipo di condizioni. Il Governo prenda atto della situazione e accolga le nostre istanze”.”Dobbiamo puntare non solo sulla riduzione delle tasse, ma anche – ha detto Alberto Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze a Montecitorio – a una semplificazione fiscale per alleggerire il sistema fiscale più complesso al mondo. Dobbiamo puntare a un riequilibrio del rapporto tra fisco e contribuente e in questa chiave la costituzionalizzazione dello Statuto del contribuente sarebbe un primo passo importante in avanti. C’è la necessità di stoppare le sanzioni per chi non è riuscito a pagare finora e, contemporaneamente, di preparare il terreno per la ripartenza. Abbiamo fatto diverse proposte come la mini flat tax, rateizzazione di acconti e riduzione della ritenuta d’acconto sul lavoro autonomo, stralcio della riforma del catasto. Adesso aspettiamo che il governo batta un colpo su questi punti”.”Quando si parla di riforma fiscale, e quindi di tasse, – ha sottolineato Elbano de Nuccio, numero uno dei commercialisti di Bari – stiamo discutendo di un aspetto soprattutto di carattere sociale. Nel periodo pre e post pandemico i contribuenti hanno accumulato debiti rispetto alle obbligazioni tributarie. Per superare questa difficoltà è necessario procedere quanto prima ad una rottamazione straordinaria, così da dare la possibilità alle imprese di pagare ciò che possono e interrompere, allo stesso tempo, la continua richiesta di pagamento di debiti scaduti, che condurrebbe al default del sistema impresa con seri rischi anche per la tenuta dello Stato. Non riesco a comprendere come mai non ci sia stato un coinvolgimento diretto dei commercialisti, che meglio di altri hanno la capacità di conoscere lo stato di salute del sistema economico nazionale, perché lo vivono quotidianamente. Ritengo che non si possa creare una norma senza chiamare in causa coloro che quella norma poi l’applicheranno”.”Tutti i problemi di cui si sta discutendo oggi – ha affermato Marcella Caradonna, presidente dell’Odcec di Milano – sono vicende annose che non hanno mai trovato soluzione, questo per un approccio del legislatore che ha sempre avuto una direzione di breve periodo, senza curarsi della relazione con il cittadino e il contribuente, che è fondamentale. Ritengo che per superare tali difficoltà sia necessario cambiare approccio. Il legislatore dovrà prendere le sue future decisioni in maniera tempestiva, perché i contribuenti non possono vivere nell’incertezza e nell’angoscia, seguendo il principio della semplificazione, adottando, quindi, norme che non complichino la vita a chi deve beneficiarne, e soprattutto – ha concluso Caradonna – dovrà approvare riforme che siano coordinate tra loro, non possiamo più assistere a leggi che confliggono tra loro e impediscono lo sviluppo che vorrebbero creare”. LEGGI TUTTO

  • in

    Turismo, Eu Eco Tandem: positivi i risultati per il progetto finalizzato all'innovazione sostenibile

    (Teleborsa) – Incoraggiare piccole e medie imprese, finora legate a un turismo di tipo tradizionale, favorendo la nascita di sinergie ed approcci più ecosostenibili. Questo l’obiettivo di Eu Eco Tandem, programma triennale internazionale promosso da Enit (Agenzia Nazionale Italiana del Turismo) e cofinanziato dal programma Cosme dell’Unione Europea. Positivo, secondo gli ultimi dati, il bilancio dell’iniziativa. A metà dicembre, gli stakeholder coinvolti in questo progetto di istruzione e formazione superavano, i 450; i partecipanti ai workshop sfioravano i 200; quasi 13.500 le visite al sito internet del programma e poco meno di 30mila le visualizzazioni allo stesso portale; più di 760 i follower sui social media; e oltre 3400 i destinatari della webzine dedicata.A breve saranno resi noti, inoltre, i risultati di una survey sulla sostenibilità, che si sta portando avanti in tutti i Paesi europei coinvolti nel progetto.Tra i prossimi step previsti da Eu Eco Tandem per il 2022, l’avvio del programma “Biz”, che vedrà abbinare i professionisti e le startup più innovative nel campo della sostenibilità a pmi tradizionali impegnate nel settore turistico, interessate alla transizione ecologica, così da lavorare assieme a progetti pilota eco-innovativi. Le migliori proposte saranno incentivate con voucher del valore di 13mila euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Bonus terme, Federalberghi boccia proroga: “Modificare meccanismo che regola assegnazione buoni”

    (Teleborsa) – “A poco è servito il Bonus Terme, a meno servirà il suo prolungamento”. È quanto afferma Federalberghi Terme in merito alla proposta di prorogare i tempi per l’utilizzo dei Bonus Terme per tutti coloro che, attraverso le aziende Termali accreditate, erano stati iscritti al sito di Invitalia. “Le regole per poter usufruire dei Bonus Terme erano chiare da subito – commenta il presidente di Federalberghi Terme, Emanuele Boaretto – ed era prevedibile che ne avrebbero beneficiato le aziende in grado di inviare il maggior numero di dati sulla piattaforma di Invitalia, anche ben oltre la loro capacità di accettazione nei 60 giorni concessi per il loro utilizzo. Questo sbilanciamento, infatti, si è concretizzato proprio ora, con la richiesta di prorogare la fruizione oltre i tempi stabiliti in origine. Chiedere oggi la proroga di questa misura vorrebbe dire penalizzare ulteriormente le numerose aziende che, a causa del farraginoso meccanismo di utilizzazione, non hanno potuto usufruire del Bonus Terme, compreso il 60% delle aziende termali stagionali che, nel periodo di validità dello strumento, erano in chiusura”.Per Federalberghi Terme nazionale le numerose strutture termali diffuse sul territorio italiano annesse alle strutture turistiche, risultano ad oggi le più danneggiate da una procedura che, secondo l’associazione, sembra aver avvantaggiato solo una minima parte degli aventi diritto. “Molte aziende – ha spiegato Boaretto – hanno dovuto fronteggiare situazioni tecnicamente complesse: non essendo infatti riuscite ad ottenere la totalità dei buoni corrispondenti alle richieste ricevute, hanno dovuto sostenere uno sforzo organizzativo immane per poter riuscire a soddisfare e dare concretezza a tutti i Bonus ottenuti nei tempi stabiliti dalla legge. Alla luce di quanto esposto riteniamo che si debbano rimettere in campo le risorse non utilizzate, ma a condizione che venga modificato il meccanismo che regola l’assegnazione dei Bonus”.Il sistema, per Federalberghi Terme, andrebbe rimodulato secondo nuovi criteri. In primo luogo, per l’associazione, il Bonus dovrebbe essere richiesto dall’utente finale, così come è avvenuto per il Bonus Vacanze e con la libera scelta della struttura accreditata dal sistema per l’utilizzo. Il Bonus Terme, una volta acquisito, per la sua fruizione dovrebbe avere una durata più breve. In questo modo il cittadino avrà un tempo più limitato per potersi recare presso una delle terme accreditate di sua scelta e iniziare i trattamenti termali o di benessere. I servizi termali desiderati andrebbero completati nell’arco di 15 giorni dal loro inizio. Il Bonus Terme andrebbe fatto decadere automaticamente se non utilizzato entro i tempi stabiliti. I Bonus Terme dovrebbero poter essere acquisiti e utilizzati fino ad esaurimento totale dei fondi previsti dalla misura. “In attesa che siano adottate misure diverse e più efficaci per il rilancio delle Terme, soprattutto strutturali e non una tantum come i Bonus, Federalberghi Terme – conclude Boaretto – chiede al Governo di consentire a tutti la possibilità di poter accedere e utilizzare le risorse ancora a disposizione. Questo nel pieno rispetto delle regole che a suo tempo furono comunicate”. LEGGI TUTTO

  • in

    Turismo, Garavaglia: “Settore soffre. Governo verso ristori e proroga cassa Covid”

    (Teleborsa) – Il governo va verso la proroga della cassa Covid per i settori più colpiti dalla pandemia e prepara nuovi ristori, con l’obiettivo di sostenere un settore, quello turistico, che da tempo manifesta tutta la sua sofferenza per le conseguenze dell’ondata di contagi in Italia e delle restrizioni adottate dalle autorità per contenerla. È quanto ha affermato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia in conferenza stampa al Padiglione Italia all’Expo di Dubai, dove oggi ha partecipato a un forum internazionale organizzato dal padiglione italiano sulle nuove frontiere del turismo sostenibile.”Si va verso due direzioni: la prima – sottolinea Garavaglia – è il prolungamento della cassa Covid, la cassa integrazione, per i settori più colpiti. La seconda è rappresentata da ristori che consentano di recuperare un po’ del fatturato che non c’è, coprendo un po’ di costi per evitare fallimenti. Tour operator e agenzie di viaggi – ha proseguito il ministro – non possono operare per legge, sostanzialmente, perché se i corridoi sono bloccati non si può lavorare. E lo stesso vale per i piccoli grandi hotel delle grandi città dove manca il turismo di lungo raggio. A Roma su 1200 hotel attualmente ce ne sono 400 chiusi e la scorsa settimana due hanno chiuso definitivamente licenziando 200 persone. Bisogna prevenire questi fenomeni e interventi come la proroga della cassa Covid vanno in quella direzione. L’Italia paga anche un prezzo maggiore del dovuto perché è uno dei Paesi più sicuri al mondo, ma una comunicazione ossessiva negativa sul Covid danneggia il sistema Paese”. Riguardo all’ipotesi di un altro scostamento di bilancio per garantire sostegni al turismo così in difficoltà per il Covid Garavaglia ha commentato, microfoni di SkyTg24, “mi auguro proprio di no perché vuol dire che le cose vanno meglio, però non possiamo saperlo”. “Quello scorso – ha sottolineato il ministro – è stato un Consiglio dei ministri complicato perché la situazione è complicata e sono complicate le decisioni che sono state prese. Abbiamo preso la decisione molto forte come sistema Paese sull’obbligatorietà oltre i 50 anni dei vaccini e finora l’ha deciso solo l’Italia. Ci auguriamo che sia quella definitiva. Ora abbiamo bisogno di serenità e di tenere le regole certe e chiare. Questo consente agli operatori di organizzarsi e, se pensiamo al turismo, consente ai cittadini e agli stranieri di organizzarsi e partire”. LEGGI TUTTO

  • in

    Covid, Governo a lavoro sul nuovo decreto Sostegni da 2 miliardi per turismo invernale e discoteche

    (Teleborsa) – Il Governo sta lavorando ad un nuovo decreto Sostegni da circa 2 miliardi da distribuire soprattutto al turismo che più ha sofferto le cancellazioni invernali, come impianti ed alberghi, e alle discoteche. L’obiettivo, ha riportato Ansa citando fonti di Palazzo Chigi, è portare il decreto in Consiglio dei Ministri giovedì.Sempre Ansa sottolinea che il nuovo decreto sostegni si farà con fondi già a disposizione, e non prevede in questa fase di chiedere al Parlamento una nuova deviazione dal deficit. LEGGI TUTTO

  • in

    Confindustria Alberghi, Ciccarelli: “Turismo in ginocchio, nel 2021 calo del 48,6% di occupazione camere”

    (Teleborsa) – “Il settore turistico e alberghiero vive un momento drammatico e nel 2021 ha fatto registrare numeri peggiori dell’anno precedente. In Italia, secondo i dati dell’osservatorio Confindustria Alberghi, il calo del tasso di occupazione camere è del 48,6 per cento, con punte nelle città d’arte che superano il 55 per cento a Roma, Firenze e Venezia. Non va meglio sul fronte dei ricavi: la perdita media arriva al 55 per cento. I turisti stranieri si sono più che dimezzati, dai quasi 100 milioni del 2019 ai 36 dello scorso anno, con una perdita di 25 miliardi di euro di spese turistiche”. Questo l’allarme lanciato da Nicola Ciccarelli, presidente del gruppo Lupelius/Swadeshi Hotels e consigliere nazionale Confindustria Alberghi.”Di fronte a questi numeri, il governo ha introdotto soluzioni quasi offensive nei confronti del settore alberghiero – evidenzia Ciccarelli –. Con il ministro del Turismo, Garavaglia, c’è unità d’intenti: ma l’attenzione e le risorse finanziarie messe in campo dal governo sono insufficienti. Si continuano a distribuire risorse a settori non strategici, mentre il mondo del turismo viene abbandonato a sé stesso. Vedere tanti alberghi (piccoli e grandi) chiusi in città come Roma, Firenze e Milano, leggere di importanti licenziamenti collettivi di grandi strutture, dà l’idea di quanto il settore sia davvero in ginocchio”. Ma il problema, rimarca Ciccarelli, non è solo delle grandi città. “Anche le strutture montane sono state stroncate da una legiferazione confusa e contraddittoria, con cambi di regole all’ultimo minuto che, – afferma Ciccarelli – in prossimità delle feste natalizie, hanno provocato tante cancellazioni. Tutto questo sta lasciando spazio allo sciacallaggio dei grandi investitori internazionali e delle organizzazioni criminali, oltre a una complessiva perdita di professionalità, un asset strategico del settore”.L’Italia, denuncia il presidente di Lupelius/Swadeshi Hotels, “è una delle nazioni europee ad aver dedicato, nel periodo Covid, meno risorse al turismo, diversamente da Paesi come Francia, Austria, Germania. Gli aiuti offerti dallo Stato, anche nell’ambito del Pnrr, – prosegue –sono marginali rispetto alle reali esigenze. Basti pensare al Bonus Alberghi, varato di recente: ottimo nelle intenzioni, ma le risorse riservate non serviranno a coprire il 10 per cento della potenziale esigenza del settore che, per essere competitivo, ha la necessità di adeguare e migliorare le strutture. Infine, ad oggi la cassa integrazione non è stata prorogata, lasciando nella totale incertezza gli operatori. I governanti – conclude Ciccarelli – comprendano adesso la reale importanza del settore turistico e alberghiero per il Paese, avviando riflessioni serie, di reale sostegno”. LEGGI TUTTO