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    Stipulato atto di fusione per incorporazione di Portale Sardegna in Destination Italia

    (Teleborsa) – È stato stipulato in data odierna l’atto di fusione per incorporazione di Portale Sardegna in Destination Italia, società attive nel settore viaggi ed entrambe quotate su Euronext Growth Milan. Destination Italia è una traveltech attiva nel turismo incoming esperienziale nel segmento Luxury B2B, mentre Portale Sardegna è una Online Travel Agency (OTA) specializzata nel settore incoming turistico per la Sardegna.”In questi mesi di duro lavoro la valenza strategica di questa fusione ci ha convinto sempre di più e ora siamo pronti a creare un operatore leader nel settore incoming capace di creare valore per gli Azionisti e per il Paese”, ha commentato Dina Ravera, presidente di Destination Italia.”Per l’azienda che ho avuto l’onore di fondare a Nuoro nel lontano 2000 è un lieto fine e uno straordinario inizio che ci vede protagonisti di un grande progetto guidato da Top Manager di primissimo livello”, ha dichiarato Massimiliano Cossu, fondatore di Portale Sardegna.L’atto di fusione odierno dà esecuzione alle delibere assunte dalle assemblee straordinarie dei soci di Destination Italia e Portale Sardegna in data 20 marzo 2023 e iscritte presso i competenti Registri delle Imprese di Milano Monza Brianza Lodi e di Nuoro in data 23 marzo 2023.La fusione diverrà efficace il terzo giorno di mercato aperto successivo all’ultima delle iscrizioni dell’atto di fusione nei competenti registri. Ai fini contabili e fiscali, le operazioni di Portale Sardegna risulteranno imputate al bilancio di Destination Italia a decorrere dal 1° gennaio 2023. LEGGI TUTTO

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    Turismo e viaggi su misura: +104% rispetto al 2022 e +26% rispetto al 2019

    (Teleborsa) – Nel primo quadrimestre del 2023 CartOrange, azienda italiana di consulenti di viaggio, fa registrare un giro d’affari di 17 milioni di euro: un risultato che rappresenta un incremento del 104% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 26% rispetto al 2019, l’ultimo anno pre-pandemia. A trascinare questo trend positivo è la figura del Consulente per Viaggiare, portata in Italia proprio da CartOrange nel 1998: un esperto specializzato nel creare viaggi su misura, incontrando il cliente a prescindere dall’agenzia di viaggio “fisica” e lavorando con grande flessibilità di orari, luoghi d’incontro, canali comunicativi – quelli digitali su tutti.”Si tratta di una formula che sin dall’inizio ha incontrato un successo crescente e che oggi si conferma in perfetta sintonia con le esigenze dei clienti e con la digitalizzazione nel settore del turismo – commenta Gianpaolo Romano, amministratore delegato di CartOrange –. I nostri risultati di questo inizio anno, il primo pienamente normale, lo dimostrano. Perché gli italiani tornano a viaggiare per il mondo ma lo fanno in modo diverso rispetto a prima. C’è meno fai da te e più voglia di farsi costruire viaggi strutturati, ricchi di esperienze, in tutta sicurezza. In questo spicca la professionalità dei consulenti di viaggio, esperti capaci di curare ogni dettaglio e di garantire assistenza prima, durante e dopo, con l’utilizzo intelligente di tutti i canali di comunicazione fisici e digitali. Il piano industriale 2022-2025, approvato l’anno scorso, è stato pienamente rispettato nel suo primo anno, e ci aspettiamo di mantenerne il rispetto anche nel 2023, sia in termini di volumi e redditività che nel raggiungimento degli altri obiettivi”.Il piano industriale prevede significativi investimenti completamente autofinanziati, che hanno già dato ottimi risultati. Nel 2022 CartOrange ha lanciato il nuovo sito web e ha rinnovato il proprio marchio, entrambi investimenti che si sono tradotti in rendimenti economici e in visibilità. Attualmente, il 40% delle richieste di viaggio proviene dai social e dal web, offrendo ai consulenti CartOrange un flusso costante di migliaia di richieste di viaggio. Nel quarto trimestre del 2022 l’azienda ha inoltre aperto alcuni Corner all’interno dei negozi Coin e inaugurato una nuova boutique di viaggi a Roma Prati.”CartOrange – sottolinea Romano –, nonostante l’impatto della pandemia, è un’azienda finanziariamente liquida grazie al cash flow generato dalla gestione operativa. Ciò permetterà di autofinanziare ulteriori investimenti nel corso dei prossimi tre anni senza ricorrere al debito bancario. Tra questi investimenti, nel 2023 è prevista la completa sostituzione dei software gestionali e contabili”.Il piano industriale prevede inoltre un’ulteriore espansione della rete dei Consulenti per Viaggiare, figura centrale nel modello di business di CartOrange sin dal 1998. Attualmente i consulenti sono oltre 400 tra Italia e Svizzera e l’azienda prevede l’ulteriore rafforzamento della rete vendita da qui al 2025. Si tratta di consulenti di viaggio altamente qualificati, in grado di creare proposte personalizzate e offrire un servizio di vendita su misura. “Questa – afferma Romano – è un’opportunità per tutti gli agenti di viaggio che desiderano intraprendere una nuova fase della loro carriera con il leader del settore, sfruttando a pieno il know-how di chi da più di vent’anni porta al successo i consulenti, senza la necessità di stare seduti in agenzia”. LEGGI TUTTO

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    I Grandi Viaggi, bilancio al 31 ottobre in perdita di 140 mila euro

    (Teleborsa) – I Grandi Viaggi, società italiana attiva nel settore turistico e quotata su Euronext Milan, chiude il bilancio al 31 ottobre 2022 con ricavi a 49 milioni di euro (28,9 milioni nel 2021), un EBITDA a 3,07 milioni di euro (2,61 milioni nel 2021) e un risultato netto a -0,14 milioni di euro (-1,41 milioni nel 2021).La società evidenzia che l’incremento del fatturato è riconducibile alla riapertura dei confini internazionali, dopo la pandemia, che “ha di fatto consentito la ripresa delle vendite di pacchetti turistici verso le destinazioni estere, sia di proprietà che commercializzate”.La ripartizione del fatturato della capogruppo indica vendite delle destinazioni relative ai villaggi di proprietà, nazionali ed esteri, per l’80,84%, pari 32,63 milioni di euro, con un incremento rispetto al precedente esercizio pari al 148%.Il settore Tour Operator ha invece registrato vendite per 7,58 milioni di euro, con un incremento pari 7,26 milioni di euro rispetto al precedente esercizio (320 migliaia di euro). I villaggi commercializzati hanno registrato vendite per 160 migliaia di euro, con un incremento pari a circa 94 migliaia (+242%) rispetto al precedente esercizio.La posizione finanziaria netta consolidata è positiva per 8,03 milioni di euro, in diminuzione di 10,49 milioni di euro rispetto a quella del precedente esercizio, che risultava positiva per 18,53 milioni di euro, dopo aver rimborsato le quote in scadenza nell’anno dei mutui per 1,95 milioni di euro e aver effettuato investimenti in immobilizzazioni per 1,27 milioni di euro. Inoltre, la diminuzione è correlata alla sottoscrizione di una Polizza assicurativa di diritto lussemburghese, denominata Sogelife, sottoscritta dalla capogruppo per una miglior gestione della liquidità per un ammontare pari a nominali 12 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Turismo, ENIT: “Arrivi aeroportuali dalla Spagna superano il 2022: a gennaio +125,6%”

    (Teleborsa) – Nei primi 9 mesi del 2022, i viaggiatori spagnoli in Italia crescono del +175,2% rispetto lo stesso periodo del 2021 così come la spesa turistica sostenuta. Anche il numero dei pernottamenti vede un incremento consistente pari al +125,0% circa su gennaio-settembre 2021. Per tutto dicembre, gli arrivi aeroportuali spagnoli in Italia crescono del +44,0% sul 2021. Per gennaio 2023 le prenotazioni dalla Spagna sono circa 17.300 al momento e superano del +125,6% lo stesso mese 2022. Questi i dati diffusi da Enit in una nota. “Tra i viaggiatori spagnoli, quelli più interessati a visitare l’Italia – commenta Sandro Pappalardo consigliere cda Enit – sono i madrileni: dalla capitale oltre 14mila prenotazioni, l’83,2% dei volumi previsti in gennaio dalla Spagna e il 5,8% del complessivo internazionale”.”È vivace il turismo spagnolo verso l’Italia. Il quadro che restituiscono le festività è promettente, con prenotazioni oltre il 40 per cento in più durante le festività rispetto allo stesso periodo del 2021/2022. Sintomo che stiamo lavorando bene in termini di promozione e di relazioni con i principali stakeholders” dichiara Ivana Jelinic ceo Enit.In generale, la visita delle città d’arte è la principale motivazione che spinge i turisti spagnoli a fare una vacanza in Italia. Tra gli altri prodotti, cresce l’interesse per il balneare, spesso abbinato alla vacanza culturale, la montagna da vivere soprattutto in estate, i laghi e praticare sport. Di tendenza per il mercato anche il turismo enogastronomico e il turismo rurale/natura.”A sugellare il successo dell’offerta turistica italiana promossa da Enit – si legge nella nota – anche i reali spagnoli, Filippo VI con la consorte Letizia Ortiz, in visita allo stand Italia in occasione della principale fiera del settore in Spagna, la Fitur dal 18 al 22 gennaio 2023 presso il centro fieristico Ifema di Madrid. Una cinque giorni che consente all’Italia turistica di farsi apprezzare a livello internazionale in un appuntamento che riunisce i maggiori professionisti del settore turistico e accorpa le ultime tendenze, e che nel 2022 ha superato con 600 espositori e rappresentanti ufficiali di 70 Paesi per oltre 111.193 presenze. Enit è presente con uno stand di 400 mq con 4 Regioni quali Calabria, Campania, Emilia Romagna, Veneto e la Repubblica di San Marino insieme a Visit Brescia e privati nonché la compagnia di bandiera Ita Airways. Quest’anno Enit per manifestare la vicinanza ad Ischia ha dedicato uno spazio particolare alla campagna This is Ischia messa in piedi in tempi record in meno di 2 mesi dalla tragedia che ha colpito l’isola. L’ intento è coinvolgere sempre di più artisti e influencer internazionali per mantenere viva l’attenzione su una delle perle del golfo di Napoli. LEGGI TUTTO

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    Destination Italia investe in Endu per entrare nel turismo sportivo

    (Teleborsa) – Destination Italia, società Travel Tech italiana specializzata nel turismo incoming di qualità verso l’Italia e quotata su Euronext Growth Milan, ha sottoscritto strumenti finanziari partecipativi (SFP) in Engagigo S.r.l., PMI innovativa proprietaria del portale www.endu.net, con l’obiettivo di sviluppare servizi turistici dedicati al segmento di mercato del turismo sportivo. Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione.La prima fase della partnership vedrà lo sviluppo di pacchetti turistici dedicati ai partecipanti alle migliaia di competizioni sportive di endurance organizzate in Italia – maratone, trail running, gare ciclistiche su strada e off-road, nuoto in piscina e mare aperto, sci di fondo, triathlon e gare miste. Oggi Endu conta su 750 mila utenti registrati, 2.200 squadre sportive e oltre 300 mila iscrizioni online a eventi sportivi.Nel medio-lungo periodo, la partnership prevede lo sviluppo di nuovi prodotti turistici esperienziali dedicati agli appassionati di sport outdoors ed endurance, focalizzati su alcuni territori italiani ad alta vocazione e attrattività.Destination Italia spiega che gli investimenti in società e progetti innovativi come Endu servono per accelerare la penetrazione di nuovi segmenti di mercato ad alto potenziale e a sviluppare “prodotti” turistici verticali di proprietà del gruppo, a carattere esperienziale e ad alto valore economico.”Nella strategia di sviluppo del gruppo, l’offerta di prodotti turistici verticali proprietari, sviluppati e gestiti da noi, è fondamentale per portare in Italia viaggiatori alto-spendenti che ritornano più volte nel tempo, per ragioni diverse e in momenti diversi dell’anno”, afferma Dina Ravera, azionista di riferimento di Destination Italia. LEGGI TUTTO

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    Vacanze, Agriturist (Confagricoltura): “Bilancio di fine anno altalenante per turismo in campagna”

    (Teleborsa) – “Sono tornati gli stranieri, e luglio e agosto sono stati sold out. Il dato più importante è la scoperta delle vacanze in campagna da parte degli italiani, unica eredità positiva della pandemia. La crisi morde forte: le bollette sono quadruplicate e i costi di gestione sono saliti notevolmente, tant’è che numerosi agriturismi hanno preferito rimanere chiusi, ma chi è rimasto aperto ha lavorato bene”. Questo il quadro tracciato da Augusto Congionti, presidente di Agriturist. La conferma arriva dai dati Ismea che mostrano non solo il ritorno massiccio degli stranieri, ma calcolano ben il 47% in più di italiani. L’agriturismo si colloca tra i comparti del settore turistico con la maggiore crescita: dal 2,9% al 4% per numero di ospiti e dal 3,2% al 4,4% per pernottamenti. A parere di Agriturist è aumentata la voglia di essere coinvolti nelle esperienze agricole, così come il desiderio di staccare la spina per rilassarsi in campagna a contatto con la natura. Tira l’offerta enogastronomica, caratterizzata da una straordinaria varietà di ricette locali. Significativa, in estate, la crescita della presenza di coppie e famiglie che hanno scelto l’agriturismo anche in base alla posizione della struttura e all’offerta delle esperienze: passeggiate, trekking, equitazione, bike, etc. “È urgente lavorare per frenare i costi. Gli ospiti fanno attenzione al portafoglio, concentrando le presenze nel week end. Noi facciamo quel che si può per contenere i prezzi, ma le misure in atto non sono riuscite a fermare l’escalation delle materie prime e dell’energia. La carenza di manodopera potrebbe pregiudicare i servizi di ristorazione e valorizzazione delle tipicità del territorio, mettendo a rischio la tenuta del sistema. Dietro ogni agriturismo c’è un’impresa e l’agricoltura – spiega Congionti – ha già pagato un prezzo molto salato per gli effetti dell’andamento climatico, del conflitto russo – ucraino, dei rincari. Molte strutture riapriranno a primavera. Buoni i risultati per chi ha lavorato – prosegue il presidente Agriturist – ma non bastano due settimane a far quadrare i conti”. Dalla Campania al Veneto, dalla Liguria alla Puglia, molti agriturismi sono chiusi; buone le presenze in quelli aperti, ma per soggiorni brevi. Bene la Lombardia e l’Emilia-Romagna, che lavorano a margini ridotti. Andamento soddisfacente in Sicilia in prossimità delle città, ma il 30% delle strutture sono chiuse e riapriranno in primavera. In Toscana, nonostante la forte richiesta, ben il 70% degli agriturismi è rimasto chiuso. Ora occorre sostenere il comparto con provvedimenti mirati al contenimento dei costi – conclude Congionti- ma anche investire per valorizzare le potenzialità dell’agriturismo, all’interno di un piano di rilancio complessivo del turismo italiano”. LEGGI TUTTO

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    Assoturismo-CST: a Capodanno attese 10,2 milioni di presenze (+9,2% SU 2021)

    (Teleborsa) – La notte di San Silvestro fa accelerare ancora il turismo. Tra il weekend di Capodanno e l’Epifania sono attese 10,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive ufficiali, con uno scatto del +9,2% sullo stesso periodo dello scorso anno, anche grazie al ritorno in forze del turismo straniero. A stimarlo per Assoturismo Confesercenti è il Centro Studi Turistici di Firenze, sulla base di un’indagine condotta su un campione di 1.334 imprenditori della ricettività. Una buona notizia per il comparto. “La settimana di Capodanno – sottolinea Assoturismo – è senza ombra di dubbio la più importante per il turismo nella stagione invernale, e si spera di recuperare quanto perso in un autunno difficile, condizionato dall’aumento dei costi energetici e dal rallentamento fisiologico dei flussi turistici. Che, invece, mostrano una grande vitalità in queste ultime battute dell’anno”. Complessivamente, per il periodo delle feste Assoturismo stima 13,8 milioni di presenze nelle strutture ufficiali, il +8,1% rispetto al 2021, di cui il 74% concentrato proprio nel periodo di Capodanno. Una crescita trainata dall’incremento delle presenze estere (+19,5%). Ad aumentare sono soprattutto le presenze di tedeschi e francesi, ma arrivano in forze anche svizzeri, britannici, olandesi e belgi. Tra i mercati extraeuropei, invece, le segnalazioni di aumento più significative sono per il mercato statunitense, con un gran ritorno dei turisti USA soprattutto nelle città d’arte. Arriva qualche segnale di ripresa anche dai turisti di Canada, Brasile e Cina, anche se per ora si tratta di una timida ripresa. Tra le mete spiccano in particolare, le città e i centri d’arte che dovrebbero registrare un incremento del +11%, mentre per le località di montagna la stima di aumento è del +8,4%. Buone aspettative anche per le località di collina/campagna e dei laghi, con un incremento rispettivamente del +7,2% e del +6,2%. Aumenti più contenuti, ma comunque rilevanti, per località termali (+5,3%), marine (+5%) e le località ad Altro Interesse (+3,1%). In generale, la tendenza risulterebbe leggermente migliore per le strutture extralberghiere (+9,1%) che per le alberghiere (+7,7%). Dall’indagine emerge un andamento abbastanza uniforme tra le diverse aree del Paese: le previsioni migliori sono delle imprese del Centro (+9,1%) e del Nord Ovest (+8,2%), ma un trend positivo è atteso anche nel Nord Est (+7,9%) e nelle regioni del Sud e delle Isole (+6,7%). Una certa differenziazione si rileva, invece, in merito alla presenza degli stranieri: nelle aree del Nord Est e del Nord Ovest la quota della domanda estera è stata segnalata rispettivamente al 42% e al 40%. Nelle regioni del Centro dovrebbe attestarsi al 33%, mentre al Sud e Isole scenderebbe al 19%. LEGGI TUTTO

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    Covid, Giappone impone obbligo tampone per chi arriva dalla Cina

    (Teleborsa) – A partire dal 30 dicembre il Giappone richiederà un test negativo per il Covid-19 ai passeggeri in arrivo dalla Cina. È quanto ha annunciato oggi il primo ministro giapponese Fumio Kishida dopo che Pechino ha reso noto che porrà termine all’obbligo di quarantena per i passeggeri in arrivo nel Paese a partire dall’8 gennaio.I viaggiatori provenienti dalla Cina risultati positivi all’arrivo in Giappone dovranno sottoporsi ad una quarantena di 7 giorni, in previsione di una accelerazione del flusso di turisti verso Tokyo, e l’ambiguità di Pechino sul numero di contagi. Le autorità giapponesi stanno, inoltre, valutando di porre un limite al numero dei voli provenienti dalla Cina. “Ci sono timori sulla situazione reale in Cina, a causa delle discrepanze tra il numero dei contagi rilasciati dal governo e i dati forniti dal settore privato”, ha detto Kishida. Si tratta della prima volta dallo scorso ottobre che il Giappone impone delle restrizioni agli ingressi delle proprie frontiere, e in questo caso l’obiettivo è quello di mettere un freno ai flussi presumibilmente ingenti dei turisti da Pechino in previsione del Capodanno cinese, il cui inizio è previsto il 22 gennaio. Secondo il ministero della Salute nipponico, per chi risulta positivo al test anti Covid la quarantena sarà di sette giorni da scontare in strutture designate dal governo, ma per chi non sviluppa sintomi i giorni saranno ridotti a 5 dopo la conferma di un tampone negativo. I voli dalla Cina, Hong Kong e Macau subiranno delle limitazioni e verranno diretti essenzialmente su quattro aeroporti: Haneda e Narita a Tokyo, il Kansai International di Osaka e Chubu. Il premier giapponese Kishida ha detto che la decisione dell’attuale contenimento è temporanea e non intende porre dei limiti ai viaggi transfrontalieri. Per un lungo periodo durante l’emergenza sanitaria, ai turisti stranieri non è stato permesso di recarsi in Giappone, ma sin dalla riapertura dei confini il numero dei visitatori cinesi è stato limitato a causa delle restrizioni Covid-19 imposte da Pechino.Secondo l’Organizzazione nazionale del turismo giapponese (Jnto) lo scorso novembre appena 21mila visitatori dalla Cina hanno visitato il Giappone, circa il 2% di tutti i turisti stranieri nel Paese. Nell’intero 2019 il numero si è assestato a 9,6 milioni. (Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO