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    TTG 2024, inaugura domani a Rimini la 61esima edizione

    (Teleborsa) – Il mondo del turismo si dà appuntamento a Rimini. Parte infatti domani, nei padiglioni della fiera di Rimini, la 61esima edizione di TTG Travel Experience organizzata da Italian Exhibition Group (IEG), in concomitanza con InOut|The Contract Community, l’appuntamento dedicato all’intera community dell’indoor e dell’outdoor per l’accoglienza turistica. Con 2.700 brand espositori, 55 start-up e oltre mille buyer esteri provenienti da 75 Paesi, il quartiere fieristico di Rimini è pronto ad accogliere la più ampia offerta turistica italiana con le 20 Regioni e più di 66 destinazioni estere (11 in più rispetto all’edizione 2023).TTG Travel Experience e InOut|The Contract Community saranno inaugurate ufficialmente alle ore 12 nella Main Arena (Hall Sud). Alla cerimonia di apertura, moderata dal giornalista Claudio Calì, interverranno Maurizio Ermeti, Presidente di Italian Exhibition Group, Jamil Sadegholvaad, Sindaco di Rimini, Andrea Corsini, Assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Pier Ezhaya, Presidente di ASTOI-Confindustria Viaggi, Franco Gattinoni, Presidente di FTO-Federazione Turismo Organizzato, Flavio Ghiringhelli, Presidente di IBAR-Italian Board Airline Representatives, Bernabò Bocca, Presidente di Federalberghi, Federico Pedini Amati, Segretario di Stato per il Turismo della Repubblica di San Marino, Gian Marco Centinaio, Vicepresidente Senato della Repubblica e Daniela Santanchè, Ministro per il Turismo.”Veritas” è il tema portante dell’edizione di quest’anno, un vero e proprio monito per il settore turistico, che oggi più che mai ha l’esigenza di basarsi su racconti veritieri dei territori, dati di tendenza certi, analisi di mercato scientificamente comprovabili. “Saranno oltre 200 gli eventi organizzati nelle nove arene della fiera con più di 250 voci autorevoli del settore, che per tre giorni – spiega Gloria Armiri, a capo della divisione Travel & Tourism di IEG – affronteranno i temi attuali che attraversano tutta l’industria turistica, dalle nuove tendenze dell’hospitality, alla leadership femminile nel mondo del lavoro fino all’inclusione sociale, dalle neuroscienze per il settore, fino all’impatto del cambiamento climatico sul turismo”. Tra gli obiettivi principali, quello di offrire l’opportunità di intercettare i nuovi trend del settore, esplorare nuovi format turistici e fornire ai professionisti strumenti, idee e occasioni di confronto per ampliare il proprio business. Grazie all’analisi condotta dall’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano, in anteprima saranno presentati in fiera i dati sul mercato dei viaggi nel 2024, suddivisi secondo diversi ambiti: ospitalità, mobilità, turismo organizzato ed esperienze outdoor. Uno sguardo sul futuro sarà offerto da Travel&Hospitality Vision +25 by TTG, in grado di rivelare i segnali che orienteranno le scelte del mercato turistico nei prossimi tre anni.Un’importante novità, infine, riguarda InOut|The Contract Community: in fiera sarà assegnato per la prima volta l’ADI InOut Hospitality Design Award, il riconoscimento in collaborazione con ADI – Associazione per il disegno industriale che premierà i migliori progetti dedicati all’hospitality. LEGGI TUTTO

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    SosTravel: nell’estate 2024 cambiano compagnie e aeroporti con più problemi ai bagagli

    (Teleborsa) – Nel periodo 1° giugno-1° settembre 2024 c’è stato un avvicendamento alla testa delle classifiche delle compagnie e aeroporti con in quali i passeggeri hanno incontrato maggiori problemi con i bagagli. Lo sostiene SosTravel.com, società che opera nel mercato dei servizi di assistenza al viaggiatore e quotata su Euronext Growth Milan, sulla base di dati proprietari.A sorpresa, New York si classifica come il peggior aeroporto per i bagagli, seguito per il secondo anno da Tunisi. Lufthansa e easyJet sono le compagnie aeree più colpite. Peggiore data per viaggiare: 8 agosto.La percentuale di bagagli danneggiati sale del 12% (62%) rispetto all’estate ’23, nel complesso scendono smarrimenti (13%), i casi di ritardata consegna (22%) e ritardata consegna con danneggiamento (4%).”Durante l’estate ’23 erano i paesi emergenti a dominare la mappa dei vettori e destinazioni pericolose per i bagagli, mentre quest’anno, i dati raccolti dal network di Sostravel.com raccontano di situazione più critiche in paesi sviluppati con Lufthansa e New York responsabili per i maggiori disagi ai passeggeri”, afferma Edoardo Zarghetta, di SosTravel.com.Sebbene risulti curioso trovare uno dei maggiori aeroporti americani in cima alla classifica dei peggiori aeroporti per la gestione dei bagagli, SosTravel.com ricorda tra il 18 e 19 luglio, centinaia di voli sono stati cancellati o ritardati negli aeroporti di New York dopo che un aggiornamento di CrowdStrike (società di cyber security) ha causato un’interruzione globale di Microsoft, colpendo circa 8,5 milioni di sistemi IT.Anche la performance negativa di Lufthansa ha una spiegazione ragionevole, dovuta al fatto che la compagnia vende in Italia biglietti in transito via gli aeroporti tedeschi, per destinazioni finali in tutto il mondo. Infatti, il 100% dei casi registrati da Sostravel.com per Lufthansa nel periodo estivo ha fatto almeno uno scalo, il 16% due scali ed il 21% addirittura 3 scali. La correlazione tra il numero di connessioni e gli inconvenienti con i bagagli è significativa, poiché ogni scalo aggiuntivo aumenta il rischio di smarrimento o cattiva gestione dei bagagli durante il trasferimento da un volo all’altro. LEGGI TUTTO

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    Turismo delle radici: attrarre in Italia comunità della diaspora può generare fino a 141 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il turismo delle radici rappresenta un’opportunità economica significativa per l’Italia, con un impatto potenziale di 65 miliardi di euro di spesa diretta e fino a 141 miliardi di euro se si considera il moltiplicatore economico del turismo. Brasile, Argentina e Stati Uniti d’America sono le principali fonti potenziali di turisti delle radici, riflettendo i flussi migratori storici. A livello territoriale, Veneto, Campania e Sicilia sono le regioni che possono ottenere i maggiori benefici dal turismo delle radici, grazie al loro passato di emigrazioni all’estero. È quanto emerge dal Position Paper “La disapora come ritorno a casa. Massimizzare l’impatto socio-economico per l’Italia e le sue comunità transfrontaliere dal turismo alla ricerca delle proprie origini” presentato in occasione del primo giorno dei lavori del Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” a Villa d’Este di Cernobbio, durante la sessione in cui è intervenuto Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e moderata da Ferruccio de Bortoli, editorialista del Corriere della Sera. Il Position Paper analizza l’importanza strategica per l’Italia della rete rappresentata dalle popolazioni di origine italiana nel mondo, con particolare attenzione alle potenzialità del turismo delle radici nei suoi validi e molteplici aspetti socio-economici. Lo studio approfondisce anche le esperienze di successo e le politiche adottate dall’Italia e da altri Paesi, europei ed extraeuropei, che sono intervenuti per rafforzare il legame con le comunità di emigrati all’estero nella direzione di un “ritorno a casa” e di una riconnessione con le aree locali di origine dei propri antenati. Vengono inoltre proposte alcune aree di intervento per l’Italia per valorizzare questa diffusione del “patrimonio” nel mondo, alla luce delle sfide poste dall’evoluzione dello scenario internazionale e dalla trasformazione in atto dell’industria turistica. La crescita del turismo delle radici spinge l’economia del turismo in Italia L’Italia è una potenza turistica globale, avendo contato nel 2023 oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di pernottamenti, con i turisti internazionali (52,4% del totale) che hanno superato i visitatori nazionali. La ricca storia di emigrazione dell’Italia – si legge nel report – ha generato una vasta diaspora, con una stima di 80 milioni di discendenti italiani nel mondo, come effetto di due grandi ondate di emigrazione. La diaspora offre un’opportunità significativa per il “turismo delle radici”, un settore in crescita in cui i discendenti visitano la loro patria di origine. Il turismo delle radici rappresenta circa il 15% delle presenze turistiche totali in Italia, con un mercato potenziale proveniente principalmente da Brasile, Argentina e Stati Uniti. Il 97,3% degli intervistati tra gli oriundi italiani ha espresso il forte desiderio di visitare l’Italia per entrare in contatto con il proprio patrimonio di origine: i turisti delle radici tendono a rimanere più a lungo (in media 9,8 giorni rispetto ai 6,8 giorni dei visitatori internazionali che pernottano), contribuendo alle economie locali, soprattutto nelle regioni meno conosciute. “Il turismo delle radici – ha affermato Tajani – è una grande opportunità per rafforzare i rapporti con le nostre comunità all’estero e per far conoscere i piccoli borghi e le comunità rurali italiane che spesso non vengono valorizzate dal turismo di massa, creando nuovi ponti di dialogo e promuovendo un’immagine dell’Italia all’estero più contemporanea e a tutto tondo. Il turismo di prossimità è tra le priorità del Ministero degli Affari Esteri del Governo italiano, in quanto rappresenta un prezioso volano di crescita e sviluppo per i nostri territori. Continueremo a implementare e ampliare questo progetto di successo”.”Il turismo della diaspora – ha commentato Mariangela Zappia, ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti d’America – è un’esperienza personale e familiare molto più articolata e profonda di quella dei viaggiatori stranieri che non hanno legami con l’Italia. I cittadini italiani all’estero e i migranti di prima generazione, nati in Italia, tornano nel nostro Paese per riconnettere sé stessi e avvicinare i propri figli al proprio territorio, alla propria storia. I migranti di seconda e terza generazione sono motivati dal desiderio di riscoprire, attraverso le radici italiane della propria famiglia, una parte della propria identità, e di appropriarsi di un senso di italianità di cui sono orgogliosi, insieme al sentimento di appartenenza alla comunità del proprio Paese, come vediamo ogni giorno nella straordinaria comunità degli italo-americani”. L’Italia ha definito obiettivi strategici e lanciato specifiche iniziative per promuovere il turismo delle radici Nel riconoscimento del crescente interesse per il turismo delle radici e dei suoi potenziali benefici, il Governo italiano ha dichiarato il 2024 “Anno delle radici italiane nel mondo”. Al centro di questa iniziativa c’è il programma “Italea”, un progetto globale con un valore complessivo di 20 milioni di euro stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNR), pensato per valorizzare il turismo delle radici in tutta Italia. “Italea” mira a mettere in contatto i discendenti italiani nel mondo con il loro patrimonio attraverso viaggi, itinerari personalizzati e accesso alle risorse genealogiche. Il programma cerca di facilitare i viaggi verso i villaggi degli antenati, i punti di riferimento locali e gli eventi culturali. L’iniziativa esistente dovrebbe essere potenziata ampliando le opzioni linguistiche disponibili sul sito web, migliorando gli strumenti di ricerca genealogica ed espandendo la rete di partner commerciali. “Chiamando a casa i suoi immigrati e i loro discendenti, il Governo italiano li lega ulteriormente alla loro madrepatria ancestrale e alle numerose piccole città e villaggi del Paese che un tempo erano costretti a fornire un esodo di emigranti – ha affermato Robert E. Carlucci, chairman della National Italian American Foundation—NIAF –. Oggi, quegli stessi emigranti e le loro generazioni successive hanno dato grande lustro all’Italia con la loro fatica e il loro successivo successo in tutto il mondo. Essi sono ora nella posizione di riscoprire le loro origini italiane in un modo che non solo offre loro i benefici del contatto fisico con i parenti e i luoghi importanti per le loro storie familiari, ma offre anche a molti piccoli borghi i benefici economici di un afflusso di turisti che hanno un legame diretto con quei particolari luoghi. Il vantaggio residuo di questo contatto tra la diaspora italiana e le loro città d’origine è un legame molto più stretto che spesso si traduce in investimenti da parte dei discendenti degli italiani. Tali investimenti, a loro volta, costituiscono la base per un legame permanente tra queste città italiane e i loro immigrati, ansiosi di dimostrare il loro continuo affetto alla terra dei loro antenati”. Numerosi Paesi hanno coinvolto le comunità della diaspora per rafforzare la crescita del turismo e la riconnessione culturale Le iniziative di successo di vari Paesi dimostrano l’importanza di avviare strategie a 360 gradi che includano lo stanziamento di risorse finanziarie e l’accessibilità dei servizi di ricerca genealogica: l’attuazione di azioni di marketing mirato e di sensibilizzazione personalizzata (come, ad esempio, le iniziative culturali della Francia e le visite in Corea del Sud per i giovani coreani d’oltremare); l’organizzazione di eventi e campagne a tema su larga scala, come nel caso di “The Gathering Ireland” (2013) e dell'”Anno del ritorno a casa” (“Year of Homecoming”) della Scozia (2009 e 2014); lo sviluppo di strumenti e piattaforme digitali per la pianificazione dei viaggi, come nel caso del sito web dedicato ai cittadini tedesco- americani in Germania; la promozione di partnership con organizzazioni locali e internazionali, come l’iniziativa egiziana “Nostos: Reviving Roots” lanciata dall’Egitto insieme a Grecia e Cipro; l’offerta di un sostegno continuo da parte dei governi attraverso agenzie dedicate (come l’Overseas Chinese Affairs Office della Cina) o ministeri della diaspora (come in Armenia, Messico e India). Lo Studio ha individuato 6 aree prioritarie d’intervento per attrarre le comunità transfrontaliere della diaspora e valorizzare il potenziale del turismo delle radici in Italia. La definizione di una solida struttura di governance multi-ministeriale e di una strategia nazionale è un primo punto d’azione per elevare il turismo delle radici da iniziativa temporanea ad asset strategico permanente per l’Italia. Questo approccio mira a definire una strategia coesa e a lungo termine che sfrutti pienamente il potenziale del turismo delle radici. Dovrebbe essere istituita – evidenzia il report – una Cabina di Regia multi-ministeriale, che coinvolga i ministeri chiave, tra cui gli Affari Esteri, il Turismo e la Cultura, per sviluppare una strategia nazionale per il turismo delle radici. Per ovviare all’attuale mancanza di un rappresentante governativo univoco per le comunità italiane all’estero, si potrebbe nominare un viceministro specifico per gli italiani all’estero.Per offrire esperienze significative ai turisti delle radici, la valorizzazione dell’offerta territoriale e culturale dell’Italia dovrebbe rappresentare una seconda area di intervento per una roadmap del turismo delle radici. Ciò include la creazione di una rete strutturata di “città italiane della migrazione” con infrastrutture e servizi migliori, come strutture residenziali, collegamenti di trasporto e connettività digitale. Inoltre nell’analis isi raccomanda di integrare le iniziative di turismo di prossimità con il programma delle “Capitali italiane della cultura” e con l’imminente Giubileo del 2025, per creare esperienze più immersive e ricche di significato per i discendenti di emigrati italiani. Il riconoscimento della doppia cittadinanza, si legge nel report, è una pietra miliare per una strategia efficace per entrare in contatto con le comunità della diaspora, ma il sistema attuale dovrebbe essere completamente rivisto, attraverso uno snellimento del processo di richiesta della cittadinanza, l’adozione di un approccio multiforme che preveda la digitalizzazione delle procedure, l’aumento delle risorse per la rete consolare e l’aggiornamento del quadro legislativo. Dovrebbero inoltre essere implementati meccanismi di finanziamento solidi e strutturati per potenziare le comunità della diaspora italiana all’estero e sostenere lo sviluppo dei piccoli comuni. Queste azioni dovrebbero attingere da fonti pubbliche e private, con criteri di assegnazione chiari basati sull’importanza strategica, sul potenziale di collaborazione e sull’allineamento con gli obiettivi di diplomazia culturale ed economica dell’Italia. Ciò potrebbe includere sovvenzioni annuali, finanziamenti basati su progetti e programmi di sostegno finanziario a lungo termine per le comunità e associazioni della diaspora. La piena visione d’insieme e comprensione circa lo stato dell’arte sui discendenti italiani nel mondo e i loro comportamenti di viaggio – secondo lo studio – è un quinto pilastro per una roadmap dell’Italia incentrata sul turismo delle radici. Si potrebbe sviluppare una categoria statistica specifica per il turismo della “scoperta delle radici”, superando le attuali categorie legate alla “visita ad amici e parenti”. Anche il potenziamento delle capacità di ricerca genealogica è fondamentale, con proposte per dotare i comuni di personale qualificato, archivi digitalizzati e risorse finanziarie per assistere la ricerca degli antenati. Per le comunità più piccole, i punti di contatto regionali potrebbero fornire il supporto necessario. Inoltre, la creazione di una banca dati nazionale, simile a quelle implementate in Irlanda e Scozia, faciliterebbe notevolmente il processo di ricostruzione delle origini italiane. Infine, una vasta campagna di comunicazione e sensibilizzazione è essenziale per promuovere e implementare efficacemente il turismo delle radici (con azioni tra cui: ridefinirne la terminologia per catturare meglio l’essenza emotiva di questi viaggi, sfruttando gli eventi e le tradizioni locali; incoraggiare la produzione di film e serie televisive su storie di successo della diaspora italiana e promuovere l’apprendimento della lingua italiana in tutto il mondo). L’impatto potenziale del turismo della ricerca delle proprie origini può agire da catalizzatore per rilanciare il settore “Il successo delle esperienze internazionali che abbiamo analizzato – ha commentato Lorenzo Tavazzi, senior partner, esponsabile dello Sviluppo Internazionale e Board Member di TEHA Group – mette in luce le numerose leve su cui si può agire a supporto del rafforzamento e della valorizzazione del turismo delle radici. Oltre a determinare un significativo impatto dai Paesi al centro della diaspora italiana nel mondo e benefici per le regioni da cui generazioni di Italiani sono partite, il turismo delle radici può anche svolgere un ruolo cruciale nel ridurre la stagionalità del turismo in Italia. Aggiungendo solo il 2% dei potenziali turisti delle radici durante la bassa stagione (da gennaio a giugno e da settembre a dicembre), si potrebbe ottenere un flusso di visitatori più costante durante tutto l’anno. Questa forma di turismo non solo offre notevoli vantaggi economici, ma contribuisce anche a un settore turistico più sostenibile e stabile, distribuendo i flussi turistici in modo più uniforme durante tutto l’anno”. LEGGI TUTTO

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    Affitti brevi, Santanchè: “Con ultime Regioni si conclude fase pilota della BDSR”

    (Teleborsa) – Con l’entrata delle ultime regioni: Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Umbria e della Provincia Autonoma di Trento, si conclude la fase pilota della Banca Dati Strutture Ricettive. Tramite la piattaforma – fa sapere il ministero del Turismo in una nota – è possibile richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili, ai sensi dell’art. 13-ter del decreto-legge n. 145/2023: effettuando l’accesso tramite identità digitale, i titolari visualizzano i dati relativi alle strutture collegate al proprio Codice Fiscale, integrano le informazioni mancanti, segnalano eventuali modifiche e ottengono il CIN. La prossima settimana, con la pubblicazione dell’Avviso, entrerà in esercizio la BDSR. “È stato compiuto un grande lavoro di squadra per il quale ringrazio il Governo, le Regioni e il personale del Ministero. Questa riforma, di cui nessun esecutivo precedente aveva capito l’importanza, – sottolinea il ministro del Turismo Daniela Santanchè – oltre a rappresentare un’importante risorsa per il coordinamento e la gestione dei dati relativi alle strutture ricettive presenti sul territorio nazionale, è pensata per regolamentare e non criminalizzare gli affitti brevi. Io non sono per i divieti assoluti – ribadisce Santanchè – perché in molte aree italiane, dove scarseggiano gli alberghi, sono fondamentali per accogliere i turisti e favorire il decongestionamento dei flussi. Questo strumento si avvale di meccanismi di interoperabilità che consentono un’efficace sinergia informativa tra i dati forniti dalle istituzioni statali e quelle delle amministrazioni locali proprio nell’ottica del Piano Strategico, che rappresenta la nostra visione industriale. Tra i principali obiettivi della BDSR, infatti, vi è quello di fornire una mappatura dettagliata degli esercizi ricettivi – mediante il Codice Identificativo Nazionale (CIN) –, facilitando così una visione complessiva dell’offerta turistica in Italia. Grazie a questo nuovo impianto normativo, – spiega Santanchè – che prevede anche rigorose misure per garantire la sicurezza degli occupanti delle strutture ricettive, poniamo un argine al contrasto delle forme di ospitalità irregolari, contribuendo a garantire un settore turistico più trasparente e disciplinato. E attraverso questo nuovo approccio integrato, generiamo ingenti benefici – conclude il ministro – non solo negli ambiti della legalità, della trasparenza e della sicurezza, ma anche della qualità del servizio offerto ai turisti”. LEGGI TUTTO

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    Sciopero degli ombrelloni: la protesta divide i balneari

    (Teleborsa) – È stata a macchia di leopardo l’adesione allo sciopero dei balneari organizzato da Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti per protestare sulle concessioni. I due sindacati festeggiano la “partecipazione massiccia, tra il 70 e l’80%”, ma c’è chi, come il Codacons, parla di “flop” o, come l’Unione nazionale consumatori, di “sceneggiata a tarallucci e vino”.”Abbiamo registrato una massiccia partecipazione in tutta Italia allo sciopero degli ombrelloni, oltre ogni aspettativa – affermato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti –. Se da una parte i nostri clienti non hanno subito nessun disagio, dall’altra hanno compreso i motivi della protesta manifestando il proprio supporto e la solidarietà, in quanto apprezzano la professionalità e la passione che mettiamo nel nostro lavoro, frutto di anni di esperienza. Hanno dimostrato di aver ben capito, infatti, che la situazione è drammatica e gli imprenditori balneari non hanno certezze per il proprio futuro. Anche i turisti stranieri sono rimasti colpiti da questa iniziativa e i motivi dello sciopero che intende difendere la tradizione di 30mila imprese balneari italiane e il lavoro di 100mila addetti diretti che superano il milione con l’indotto’. Molti clienti – hanno riferito – lo hanno definito lo ‘sciopero gentile’, in diversi litorali, poi, sono stati offerti caffè e cornetto per compensare del piccolo disagio. Tutto si è svolto in completa sicurezza e senza problemi di nessun genere. Nel corso della mobilitazione nazionale, poi, tutti gli altri molteplici servizi offerti dagli stabilimenti balneari, ‘fiore all’occhiello’ dell’offerta turistica italiana, sono stati garantiti. A fronte delle indiscrezioni che danno per gli inizi di settembre un provvedimento da parte del Governo abbiamo deciso di annullare le altre due date previste: 19 e 29 agosto. Siamo assolutamente decisi – hanno precisato i presidenti di Sib e Fiba – a difendere le nostre aziende e il nostro lavoro, a tutti i costi. I tempi di attendere sono finiti, così come la nostra pazienza. Abbiamo la forza e la perseveranza, oltre all’appoggio di tutta la categoria, per andare avanti fino ad avere regole certe che ci possano consentire di continuare a rappresentare un comparto d’eccellenza della nostra offerta turistica, invidiata e, soprattutto, copiata dagli altri Paesi. Diversamente il 2025 sarà ricordato come l’anno che ha decretato la fine del turismo nel Belpaese”. Secondo la linea del governo, le attuali concessioni sono da considerarsi valide fino al 31 dicembre 2024, con la facoltà dei Comuni di rinviare di un anno in presenza di contenziosi o altre ragioni oggettive che impediscano di procedere con i bandi. Il riordino potrebbe arrivare nell’ambito del decreto salva-infrazioni. L’ipotesi messa a punto da una parte della maggioranza sarebbe una proroga delle concessioni al 2030 nelle Regioni in cui la percentuale di spiagge occupate è inferiore al 25%; laddove invece la quantità di spiagge libere è esigua, si andrebbe avanti con le gare garantendo prelazioni e indennizzi agli attuali gestori. Bruxelles ha fatto già sapere che “il parere motivato” spedito a Roma a novembre “è l’ultimo passaggio prima di un possibile deferimento alla Corte di giustizia Ue”. Intanto gli enti locali si stanno muovendo. Oggi al Comune di Genova incassa il doppio disco verde dal Tar alla procedura di evidenza pubblica per assegnare le concessioni. LEGGI TUTTO

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    FS Treni Turistici Italiani, debutta l’Espresso Versilia

    (Teleborsa) – Prima corsa questa mattina per l’Espresso Versilia, il nuovo collegamento Milano – Livorno di FS Treni Turistici Italiani, ideato per collegare Milano con alcune tra le più belle località delle Cinque Terre, per poi raggiungere Pisa e le splendide spiagge della Versilia. “Con l’Espresso Versilia – spiega FS in una nota – la vacanza è più sostenibile e inizia già a bordo, grazie a servizi pensati per trasformare il viaggio da semplice spostamento a vera e propria esperienza. Dalla carrozza ristorante, con menù che seguono la stagionalità e la tipicità della cucina made in Italy, al bar presente a bordo. Dalle poltrone in compartimenti salottino di prima e seconda classe alla carrozza dotata di ampi spazi attrezzati, costantemente vigilata, per il trasporto di biciclette, equipaggiamento sportivo e grandi bagagli. Ed ancora: accoglienza dedicata al binario di partenza e gestione con staff ad hoc di bagagli, bici e attrezzature sportive”.A bordo di tutti i convogli di FS Treni Turistici Italiani è possibile ospitare anche gli animali domestici. Il treno viaggerà ogni martedì e giovedì dal 6 agosto al 26 settembre con partenza da Milano alle 10.35 e arrivo a Livorno Centrale alle 15.42. Fermate intermedie nelle stazioni di Pavia (11.11), Genova Piazza Principe (12.19), S. Margherita Ligure-Portofino (13.10), Monterosso (14.03), Corniglia (14.12), Riomaggiore (14.18), Carrara-Avenza (14.44), Massa Centro (14.51), Forte dei Marmi (14.57), Pietrasanta (15.01), Camaiore Lido-Capezzano (15.03), Viareggio (15.07), Torre del Lago-Puccini (15.12), Pisa (15.28).Il ritorno da Livorno Centrale è alle ore 16.50 con arrivo a Milano Centrale alle 23.05.I biglietti per viaggiare a bordo dell’Espresso Versilia sono acquistabili sul sito di FS Treni Turistici Italian e su tutti i canali di vendita di Trenitalia, app, biglietterie di stazione e self service. LEGGI TUTTO

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    Vacanze degli italiani, Visa Travellers Survey: il 77% sceglie il Bel Paese

    (Teleborsa) – Il Bel Paese è la meta preferita per le vacanze degli italiani: nei prossimi 12 mesi, il 77% intende trascorrerle in Italia, il 49% in un’altra località europea mentre il 22% si recherà fuori dall’Europa. Spagna (32%) e Francia (21%) le destinazioni preferite all’estero dagli italiani che scelgono di rimanere nella UE, mentre l’America (55%), con prevalenza degli Stati Uniti, è la destinazione top fuori dall’Europa. In Asia, il Giappone vince le preferenze tra i Paesi orientali. I viaggi avranno luogo soprattutto nel periodo estivo: luglio e agosto i mesi nei quali si annuncia il numero maggiore di partenze. Le offerte culturali sono quelle che spingono gli italiani a fare i bagagli: il 40% degli intervistati desidera visitare città iconiche e il 38% soddisfare i propri interessi culturali, ma se si parla di tempo libero, il mare la fa da padrone (38%). Indipendentemente dalla destinazione, i pagamenti digitali accompagneranno in vacanza gli italiani, che intendono utilizzare principalmente carte di credito/debito e strumenti di mobile payment per l’acquisto di beni e servizi, sia in Italia che all’estero, con il 37% che preferisce utilizzare un’unica carta di pagamento tra quelle presenti nel proprio portafoglio. Sono questi i principali risultati della ricerca Visa Travellers Survey 2024,realizzata da Visa in collaborazione con Ipsos per analizzare i viaggi degli italiani, le loro aspettative di spesa e le intenzioni di pagamento.”In Visa crediamo che i pagamenti digitali svolgano un ruolo cruciale nello sviluppo del turismo poiché consentono l’uso di soluzioni innovative contribuendo allo stesso tempo alla crescita economica e al commercio globale – sottolinea Bea Larregle, Regional Managing Director Visa Southern Europe –. I viaggiatori richiedono metodi di pagamento veloci, sicuri e convenienti, spingendo così i governi locali, le imprese e le istituzioni finanziarie a digitalizzare le loro infrastrutture e i servizi che offrono”.”I pagamenti digitali si confermano compagni di viaggio indispensabili per i turisti italiani, alla ricerca di esperienze di acquisto senza pensieri durante le loro vacanze, sia in Italia che all’estero. Esperienze che, grazie alla copertura globale e agli investimenti continui, Visa si impegna a offrire – ha commentato Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia –. In media, ogni anno, investiamo 2 miliardi di dollari per far evolvere l’integrità, la resilienza e la sicurezza della nostra rete attraverso l’AI e il machine learning a vantaggio non solo dei consumatori, ma anche delle PMI e dei piccoli esercenti. Con l’ondata di turismo alle porte, saranno meglio attrezzati per cogliere tutte le opportunità insite nell’accettazione dei pagamenti digitali, anche in termini di aumento delle vendite e del fatturato”. LE INTENZIONI DI SPESA, IN ITALIA E ALL’ESTERONella pianificazione della prossima vacanza, la maggior parte degli italiani (il 61%) ha previsto un budget di spesa pressoché invariato rispetto allo scorso anno. In media, i turisti italiani stanzieranno un budget per 2 persone, con una spesa di 1.418 euro a persona: il budget sarà più alto per altre destinazioni europee (1.323 euro) ed extraeuropee (2.719 euro) rispetto ai viaggi in Italia (1.053 euro). In questo scenario, 1 italiano su 2 (il 51%) prevede di finanziare almeno una parte della vacanza, per un valore medio del 45%, tramite l’utilizzo di carte di credito (54%), accedendo a linee di credito del proprio istituto bancario (27%) o facendo affidamento, in misura minore, ai finanziamenti offerti dalle agenzie di viaggio (17%) o allo strumento del Buy Now Pay Later (BNPL, 16%).PAGAMENTI DIGITALI: UNA PRIORITÀ PER I TURISTI ITALIANII turisti italiani prevedono di utilizzare per lo più i pagamenti digitali durante il loro prossimo viaggio e il 60% in misura maggiore rispetto al passato. Tra coloro che si recheranno all’estero, il 39% intende usare i pagamenti digitali più che in Italia, trovando nella comodità (69%), nella sicurezza (47%) e nella velocità delle transazioni (44%) i principali driver al loro utilizzo. Le tipologie di acquisti pagati con maggiore frequenza tramite carte di credito, debito o mobile payment sono simili, sia che si tratti di viaggi in Italia, in Europa o extra UE: trasporti su lunga distanza, accommodation, shopping nei grandi negozi e ristorazione.Più di un italiano su tre, il 37%, intende utilizzare un’unica carta di pagamento tra quelle presenti nel proprio portafoglio per i pagamenti in occasione del prossimo viaggio, percentuale che sale al 52% tra i turisti che hanno in programma viaggi fuori dall’Europa. Nel 56% dei casi, si tratterà di una carta di credito, mentre nel 33% di una carta di debito. Tra i motivi che ne guideranno l’adozione, la semplicità di utilizzo (44%), seguita dall’ampia accettazione (27%).LA SOSTENIBILITÀ AL CENTRO DELLE SCELTE DI PAGAMENTO IN VACANZACresce l’attenzione alla tutela dell’ambiente da parte dei turisti italiani, che nella pianificazione delle loro vacanze, indipendentemente dalla destinazione, presteranno particolare attenzione alla ricerca di soluzioni green. Dallo studio Visa, emerge come tra i turisti italiani, il 46% sarebbe disposto a pagare fino al 5% in più per beni e servizi eco-sostenibili. In questo scenario, oltre l’80% dei viaggiatori, nella pianificazione della prossima vacanza, considera importante avere accesso anche a opzioni di trasporto green e a piattaforme capaci di suggerire alloggi, servizi di ristorazione, percorsi turistici e attività eco-friendly sul territorio, sia in Italia che all’estero. LEGGI TUTTO

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    Estate 2024, Federconsumatori: aumentano i costi delle vacanze. Trasporti +14%, servizi +10%

    (Teleborsa) – Quest’anno, il 41,3% degli italiani andrà in vacanza (+2,3% rispetto allo scorso anno). Di questi, il 52,7% opterà per un soggiorno ridotto, di 3-5 giorni, cercando soluzioni per contenere le spese, come l’ospitalità presso amici e parenti. Si conferma anche quest’anno, inoltre, la tendenza a rimanere entro i confini nazionali (oltre l’80% degli italiani farà questa scelta), anche a causa del rincaro dei voli, di oltre il 13% sulle tratte europee. È quanto emerge dalle stime di Federconsumatori.”Le vacanze, quindi, – evidenzia Federconsumatori – saranno all’insegna della prudenza e del risparmio: una necessità dettata in gran parte dalla scarsa disponibilità economica, ma anche dai costi sempre più proibitivi. Con l’avvicinarsi di agosto, infatti, non assistiamo solo a un surriscaldamento delle temperature, ma anche a un progressivo incremento dei prezzi”.L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha monitorato, oltre ai costi degli stabilimenti balneari (che aumentano mediamente del +5,2%), anche quelli per una vacanza al mare (che registra rincari del +10%) e in montagna (+4%).Ma spesso, a incidere sulla scelta di partire o meno e sul budget da stanziare per una vacanza sono i costi dei servizi e dei trasporti: i primi aumentano mediamente del 10%, con in testa gli incrementi dei costi degli hotel (+17%), specialmente nelle città d’arte; i trasporti aumentano invece, mediamente, del +14% (a subire il rincaro maggiore sono i costi dei viaggi di medio-lunga percorrenza in auto, ovvero >200km a tratta, che registrano una variazione del +20% rispetto al 2023). LEGGI TUTTO