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    Terzo valico, conclusa la seconda fase di adeguamento del bivio Polcevera

    (Teleborsa) – Avanzano le attività di realizzazione del progetto unico Terzo Valico dei Giovi e Nodo di Genova. Si è conclusa ieri la seconda fase di adeguamento del bivio Polcevera propedeutica alla realizzazione dei due nuovi binari previsti nella tratta ferroviaria Genova Voltri-Genova Sampierdarena. Sono stati circa 150 i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e delle ditte specializzate, il general contractor guidato da Webuild e i suoi appaltatori, che hanno operato quotidianamente h 24 nella realizzazione del nuovo bivio Polcevera, funzionale alla realizzazione del quadruplicamento, e nel prolungamento della Bretella di Pra’ per il futuro innesto previsto nel bivio stesso. Durante questa seconda fase, che segue quella della scorsa estate, sono stati eseguiti lavori di modifica al piano binari e di riconfigurazione dell’apparato di comando computerizzato della circolazione collocato a Genova Rivarolo. Tra le altre attività è stata installata, per la prima volta in Italia, un nuovo tipo di intersezione su traversoni interamente in cemento armato precompresso. La configurazione definitiva del quadruplicamento della tratta Genova Voltri-Genova Sampierdarena avrà quattro binari complessivi, di cui due nuovi per i treni a lunga percorrenza ottenuti con il completamento della Bretella di Pra’, che si affiancheranno ai due esistenti sull’attuale tracciato della linea costiera per il traffico metropolitano e regionale. Il quadruplicamento consentirà, ai treni merci, la connessione diretta tra il porto di Voltri e il Terzo Valico dei Giovi. In contemporanea, nei trenta giorni in cui è stato necessaria l’interruzione del bivio, sono stati eseguiti interventi sulla galleria “Facchini 1” consistenti nella realizzazione di un guscio metallico all’imbocco della galleria, che consentirà, con una nuova tecnica innovativa, di proseguire con il consolidamento della galleria mantenendo attiva la circolazione ferroviaria, senza creare interferenze con il traffico viaggiatori e merci. Tale attività di consolidamento è propedeutica all’allargamento della galleria per l’adeguamento della sagoma agli standard europei per il trasporto merci consentendo il transito dei treni tra la nuova linea del Terzo Valico dei Giovi e il porto storico di Genova. LEGGI TUTTO

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    Aeroporto Bologna, utile semestre cresce con aumento traffico e Fondo Covid

    (Teleborsa) – Aeroporto di Bologna chiude il primo semestre con un utile netto di 25,3 milioni di euro (4,2 milioni al netto del Fondo di compensazione danni Covid). Nel primo semestre del 2021 il risultato era negativo per 9,7 milioni, mentre nel 2019 (pre-pandemia) l’utile era di 9,4 milioni.I ricavi consolidati si sono attestati a 67,4 milioni di euro, in aumento del 277,1% rispetto al 2021 e del 14,4% rispetto al 2019. Al netto del Fondo di compensazione danni Covid di 21,1 milioni, i ricavi del semestre ammontano a 46,3 milioni di euro. L’EBITDA è pari a 33,4 milioni di euro (12,3 milioni al netto del Fondo di compensazione danni Covid) e si confronta con un EBITDA negativo per 6,8 milioni nel 2021 e positivo per 20,5 milioni nel 2019. Il periodo è stato caratterizzato da una forte ripresa del traffico aereo, grazie alla progressiva rimozione di tutte le misure di contenimento della pandemia. A luglio e agosto il traffico passeggeri è risultato in crescita rispettivamente del 3,6% e del 4,6% rispetto al 2019. Continua a crescere il traffico cargo: +10,8% rispetto al primo semestre 2021 e +6,0% rispetto allo stesso periodo del 2019 LEGGI TUTTO

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    Caro carburanti, per trasporto “crisi senza fine”

    (Teleborsa) – Il “caro carburanti” ha aperto una voragine nei conti aziendali e, in assenza di ulteriori e più incisive misure di sostegno, molte imprese di trasporto passeggeri rischiano a breve di chiudere i battenti. Questa è la preoccupazione, delle Associazioni Anav, Asstra e Agens che rappresentano le imprese del Tpl e una parte qualificata del trasporto commerciale con autobus. Per le associazioni “dopo la grave crisi pandemica è iniziata una lunga via crucis già con le prime avvisaglie delle tensioni politiche internazionali che, poi, hanno portato al gravissimo conflitto ucraino.Nel 2022 il costo del gasolio è letteralmente esploso con un impatto deflagrante sui bilanci delle nostre aziende di trasporto che dispongono di un parco veicolare composto per oltre il 98% da autobus alimentati a gasolio, per non parlare della eccezionale impennata del costo del metano e dell’energia elettrica”. “I dati ufficiali del ministero dello Sviluppo economico ci dicono – sottolineano le Associazioni – che, nonostante il taglio di 25 centesimi dell’accisa varato dal Governo a marzo scorso, il prezzo del gasolio, al netto dell’Iva, è aumentato nei primi otto mesi dell’anno di quasi il 25% rispetto al 2019 con un impatto in termini di maggiori costi di produzione dei servizi di trasporto di circa 240 milioni di euro. Con questo trend di aumenti e sempreché venga rinnovato il taglio di accisa, il settore dovrà sostenere, da qui a fine anno, ulteriori 140 milioni di euro di extra-costi per l’acquisto di carburanti . Si parla di complessivi 380 milioni di euro, una cifra record che inciderà per oltre 6 mila euro ad autobus”.Le Associazioni aggiungono che “non bisogna dimenticare, poi, l’impatto della spirale inflazionistica innescata dal caro-energia. L’Istat ha comunicato che ad agosto l’inflazione di fondo, quella al netto di prodotti energetici ed alimentari, ha toccato +4,4% rispetto al 2021. Rispetto al 2019 l’incremento è di oltre il 5%. Se consideriamo l’andamento da inizio anno l’impatto a oggi sui costi dei fattori di produzione maggiormente esposti è stimabile almeno in ulteriori 70 milioni di euro”. “È evidente quindi la gravità della situazione e la necessità di ulteriori misure di sostegno per un settore come quello del trasporto collettivo, tra i più colpiti dalle restrizioni imposte dalla pandemia e ancora in attesa del pieno recupero dei livelli di domanda pre-covid”. “Apprezziamo – concludono le Associazioni – i primi interventi messi in campo dal Governo, ma dobbiamo sottolineare che la crisi economica e di liquidità che le imprese si trovano oggi ad affrontare può essere efficacemente contrastata solo attraverso misure più corpose, incisive e adeguate alla situazione in atto. In questo senso, al fine di evitare il default della maggior parte delle oltre 6mila imprese che compongono il settore e di assicurare la continuità e la regolarità di un servizio essenziale per i cittadini soprattutto nell’attuale contesto congiunturale di estrema difficoltà delle famiglie, chiediamo interventi urgenti nel preannunciato prossimo provvedimento del Governo.” LEGGI TUTTO

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    Piano Nazionale Aeroporti, Bellanova: “Attenta e puntuale analisi della domanda di mobilità dei territori”

    (Teleborsa) – “La novità centrale ed oggettivamente strategica del nuovo Piano Nazionale Aeroporti è che si fonderà su una attenta e puntuale analisi della domanda di mobilità dei territori. In questo modo, si avrà la migliore risposta alle concrete istanze di mobilità delle popolazioni, in questo caso di Foggia e del foggiano, e la valorizzazione della vocazione dei singoli aeroporti, in un’ottica che privilegia intermodalità e digitalizzazione nel più ampio contesto della piena sostenibilità”. È quanto ha affermato la viceministra delle Infrastrutture e Mobillità sostenibili, Teresa Bellanova, nel corso di un incontro con la stampa a Foggia.”So bene – ha proseguito Bellanova – quanto lo sviluppo del Gino Lisa sia al centro delle aspettative delle comunità di Capitanata. Ebbene il ruolo e le prospettive dell’aeroporto di Foggia troveranno il giusto riconoscimento, nel più ampio contesto del sistema aeroportuale pugliese, nel nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti, in avanzata fase di predisposizione da parte del Mims con il supporto tecnico di Enac. Il nostro obiettivo è un sistema di mobilità sostenibile, efficace, integrata, al servizio dei cittadini e delle imprese, che renda merito alle popolazioni meridionali e alle eccellenze produttive di questo territorio. In quest’ottica non si tratta solo di riconoscere il giusto ruolo del Gino Lisa per un bacino di utenza più ampia di quella esclusivamente foggiana ma di considerarlo in stretta connessione con gli interventi di potenziamento e velocizzazione che investiranno la linea Adriatica da Bologna a Lecce per un nuovo, determinante ruolo del Mezzogiorno nel rilancio del Paese”. LEGGI TUTTO

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    Innovazione, Mims: “Parte la sperimentazione in Puglia del trasporto ferroviario del futuro”

    (Teleborsa) – Sviluppare e sperimentare tecnologie di trasporto avanzate nel settore ferroviario in grado di velocizzare i sistemi di mobilità, abbassare i tempi di percorrenza e ridurre l’impatto ambientale del trasporto, anche attraverso l’uso di fonti energetiche rinnovabili. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa, firmato oggi, tra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, la Regione Puglia, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Ferrovie dello Stato Italiane e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio-Porto di Taranto. In particolare, il Protocollo – fa sapere il Mims in una nota – prevede lo studio e la sperimentazione nel trasporto ferroviario di sistemi di levitazione magnetica, sia in sovrapposizione alle infrastrutture esistenti, sia realizzando nuove infrastrutture che permetterebbero trasporti di merci e persone ad altissima velocità.”Il Protocollo firmato oggi, che permette per la prima volta la sperimentazione nel settore ferroviario di tecnologie di ultima generazione, come i treni a levitazione magnetica, dimostra che, accanto agli investimenti senza precedenti sullo sviluppo dei sistemi di mobilità sostenibile finanziati grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e a fondi nazionali, l’Italia guarda al futuro e si pone all’avanguardia nello sviluppo tecnologico applicato alla mobilità sostenibile, garantendo il massimo della sicurezza – dichiara il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini –. L’accordo segue quello già sottoscritto con la Regione Veneto e le Concessioni Autostradali Venete (Cav) per l’avvio della sperimentazione dell’HyperTransfer su strada. Vogliamo che l’Italia sia in prima linea nello sviluppo di tecnologie d’avanguardia che aprono la strada anche a possibili sviluppi in campo industriale e positive ricadute occupazionali per il nostro Paese”.Il progetto – si legge nella nota – prevede la realizzazione di studi di fattibilità avanzati per l’uso nel trasporto ferroviario delle tecnologie a levitazione magnetica, lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico-economica di prima fase e la realizzazione di prototipi. Le parti firmatarie si impegnano ad attivare una procedura di ‘partenariato per l’innovazione’ (ai sensi dell’articolo 65 del Codice degli Appalti) per l’individuazione di uno o più operatori economici dotati dei requisiti necessari ad attuare il progetto e di mettere a disposizione quattro milioni di euro (di cui 1,8 milioni dalla Regione Puglia, ulteriori 1,8 milioni da RFI e 400mila euro dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio-Porto di Taranto) per coprire i costi delle diversi fasi fino alla realizzazione di prototipi e alla sperimentazione sul campo.La Regione Puglia è leader nel campo dei sistemi intelligenti motoristici, aeronautici e spaziali e ha avviato iniziative volte alla promozione e al sostegno delle nuove tecnologie nell’ambito di manifattura del carbonio e per lo sviluppo e la produzione di componenti e sistemi di trasporto ultraveloci a guida vincolata e a basso consumo. L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, impegnata a favorire lo sviluppo del porto e del territorio anche attraverso il riequilibrio del sistema dei trasporti e a sviluppare le aree retroportuali, oltre a partecipare al finanziamento del progetto fornirà gli spazi idonei alla realizzazione dell’infrastruttura e garantirà l’assenza di interferenze operative nell’esecuzione dei test.”La Regione Puglia, nel Piano Regionale dei Trasporti – dichiara l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, che ha firmato il Protocollo delegato dal presidente Michele Emiliano – promuove lo sviluppo di un sistema regionale dei trasporti integrato, per una mobilità intelligente, sostenibile, inclusiva, innovativa, interoperabile e multimodale. Con questo importante Protocollo vogliamo proseguire nel percorso di innovazione intrapreso, investendo nella realizzazione di sistemi infrastrutturali alternativi che possano migliorare il livello di efficienza dell’automazione, realizzando una logistica della supply chain più sicura, oltre che una migliore congiunzione e interconnessione tra sistemi di trasporto e smart cities. Tutto questo con notevoli ricadute sui territori in termini economici e occupazionali e favorendo anche il collegamento di punti strategici regionali”.”Essere parte attiva in uno sviluppo di frontiera, come quello oggetto del Protocollo che oggi abbiamo firmato – spiega il chief Technology Innovation& Digital Officer di Ferrovie dello Stato Italiane, Roberto Tundo – porterà al Gruppo FS un ulteriore valore, in termini di conoscenze e competenze tecnologiche e digitali, che servirà da acceleratore anche per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Industriale e degli investimenti del PNRR”.”Siamo in prima fila nello studio e nello sviluppo di sistemi innovativi per migliorare la mobilità dei viaggiatori e delle merci – aggiunge l’amministratrice delegata di Rete Ferroviaria Italiana, Vera Fiorani –. In quest’ottica siamo impegnati da anni attraverso partnership con importanti aziende europee del settore che – conclude – ci consentono di approfondire i nuovi sistemi di trasporto avanzati a levitazione magnetica e la loro potenziale applicabilità nei nostri territori”.”L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – sottolinea infine il segretario generale, Roberto Settembrini, che ha firmato il Protocollo delegato dal presidente Sergio Prete – con la sperimentazione della tecnologia di ultima generazione prosegue nella sua azione di innovazione, sostenibilità e valorizzazione della funzione logistica ed intermodale del Porto di Taranto”. LEGGI TUTTO

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    Aeroporto Internazionale Ancona: D'Orsogna è il nuovo Amministratore delegato

    (Teleborsa) – Alexander D’Orsogna è stato nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale dell’International Airport di Ancona, in sostituzione di Carmine Bassetti. Le modifiche alla governance sono state annunciate dal presidente della società di gestione dell’aeroporto, Hamish de Run, mentre i vertici de Fondo di investimenti Njord Partners hanno dato il benvenuto al nuovo Ad.D’Orsogna, italo-americano di 47 anni, laurea in Economia e Commercio e Master in Business Administration (MBA), ha una lunga esperienza nel settore aeronautico. Il suo compito sarà quello di rilanciare lo scalo marchigiano dal punto di vista commerciale, in sinergia con l’agenzia regionale per il turismo Atim, proseguendo l’ottimo lavoro svolto dal suo predecessore.”L’avvio di nuove tratte aeree in Italia e all’estero e la promozione del territorio marchigiano sui mercati strategici internazionali – si sottolinea – sono cruciali per raggiungere questi obiettivi per lo sviluppo dei flussi turistici e per rendere l’aeroporto il punto nevralgico di riferimento del frizzante tessuto imprenditoriale marchigiano riconosciuto universalmente come uno dei motori di eccellenza del ‘Made In Italy’ nel mondo”.A Bassetti va il merito di aver risanato l’aeroporto Raffaello Sanzio, sotto il profilo economico-finanziario e dell’operatività, dopo un periodo particolarmente complicato a causa della pandemia e della guerra in Ucraina. Due eventi che hanno avuto un impatto negativo sul traffico, che a luglio e agosto ha segnato una forte ripresa, oltrepassando i livelli degli stessi mesi del 2019. Bassetti ha di recente annunciato l’avvio di due nuove rotte, per Cracovia e Bucarest, ed un accordo con Ospedali Riuniti di Ancona per il servizio di elisoccorso del 118. A livello economico-finanziario, la società di gestione appare risanata e ristrutturata e mantiene solo un modesto indebitamento, a fronte degli importanti investimenti infrastrutturali effettuati. LEGGI TUTTO

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    Bonus Trasporti: a chi spetta e come richiederlo

    (Teleborsa) – Dal 1 settembre è possibile richiedere il Bonus Trasporti, l’incentivo, introdotto dal Governo con il decreto Aiuti e ampliato dal decreto Aiuti bis. Potranno usufruirne tutti i cittadini per acquistare abbonamenti mensili o annuali al trasporto pubblico locale, regionale, interregionale e – come ricorda FS News – per i servizi di trasporto ferroviario nazionale (compresi i treni Alta Velocità) anche del Gruppo FS.Il contributo massimo del voucher è di 60 euro e per ottenerlo occorre fare domanda entro il 31 dicembre 2022 e fino a esaurimento fondi sul sito “bonustrasporti” del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Qui, accedendo tramite Spid o Cie, si devono fornire le necessarie dichiarazioni sostitutive di autocertificazione e indicare la spesa da sostenere prevista e il gestore del servizio di trasporto pubblico di riferimento. Per quel che riguarda i servizi ferroviari, il voucher è valido per la sola seconda classe o per il livello di servizio Standard (sono esclusi perciò gli abbonamenti di prima classe/Business).Ad ottenere il voucher saranno tutte le persone che nel corso del 2021 hanno conseguito un reddito complessivo lordo non superiore a 35 mila euro. Il buono emesso dal Portale è contrassegnato da un codice identificativo univoco, dal codice fiscale del beneficiario, dall’importo e dalla data di emissione e di scadenza dell’utilizzo che è entro un mese dall’emissione. Il voucher ottenuto dovrà poi essere presentato in fase di acquisto presso le biglietterie di Trenitalia dal titolare o da persona appositamente delegata.Il bonus può essere richiesto da ciascun componente della famiglia, non è cedibile essendo nominativo ed è utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento, che deve avvenire nello stesso mese di emissione del bonus; tuttavia, l’abbonamento da acquistare con il bonus può essere valido anche per un periodo successivo.Nel caso non si rientrasse nelle categorie a cui spetta il bonus, il portale di informazione del Gruppo FS ricorda che l’acquisto di abbonamenti ai mezzi di trasporto è comunque detraibile dalla dichiarazione dei redditi al 19% anche per i familiari a carico, con un limite massimo di 250 euro annui. LEGGI TUTTO

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    Pnrr, Mims: firmato il Protocollo d'intesa per il “Progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana per Genova”

    (Teleborsa) – Parte il “Progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana” delle aree interessate dagli interventi di potenziamento ferroviario Genova–Campasso, previsti nell’ambito del Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi–Nodo di Genova, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). “Tale progetto, che dovrà essere tempestivamente avviato e armonizzato con i tempi di realizzazione di quello volto a potenziare il traffico ferroviario merci, – spiega il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili in una nota – prevede diversi interventi secondo criteri di sostenibilità economica, sociale e ambientale con l’obiettivo di ridurre il disagio abitativo derivante dalla prossimità degli edifici al sedime ferroviario. In particolare, si procederà alla demolizione di edifici e la riqualificazione delle aree corrispondenti, alla realizzazione di spazi verdi e di interventi per aumentare la varietà degli spazi pubblici, multifunzionali e attrezzati, per la collettività”. Il progetto, avviato su impulso del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, dopo un incontro con i rappresentanti della comunità locale nell’estate 2021, rappresenta l’applicazione concreta della direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri del 7 dicembre 2021, che introduce la valutazione di sostenibilità degli investimenti pubblici (“Linee di indirizzo sull’azione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) per l’anno 2022″). Il Progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana è stato illustrato oggi durante la conferenza stampa per la sottoscrizione del Protocollo d’intesa che definisce le modalità di cooperazione per la realizzazione dell’intervento – la cui fase iniziale prevede un investimento di 89 milioni di euro (L.108/2022) – alla quale hanno partecipato Giovannini, il commissario Straordinario per il Progetto Unico, Calogero Mauceri, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il sindaco di Genova, Marco Bucci e l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris. Il ministro e il sindaco di Genova – si legge nella nota del Mims – hanno incontrato anche i presidenti dei Municipi 2 e 5 interessati dagli interventi e una delegazione dei comitati cittadini per avviare un confronto aperto al fine di una migliore condivisione delle opere che il Comune di Genova dovrà realizzare in qualità di soggetto attuatore.”Per la prima volta, il progetto dà concreta attuazione alla direttiva Draghi – ha sottolineato Giovannini –. Grazie all’intensa collaborazione interistituzionale con gli enti territoriali che ne consentirà la rapida attuazione, il progetto integrato è un esempio di come sia possibile cambiare il modo di realizzare le opere pubbliche prevedendo la creazione di infrastrutture necessarie per modernizzare il Paese, ma tenendo conto delle esigenze di riqualificazione e rigenerazione del territorio in un’ottica di sostenibilità economica, sociale e ambientale. All’impegno finanziario del ministero per il Progetto, pari a circa 90 milioni di euro, si potranno aggiungere ulteriori risorse, fin dalla prossima legge di Bilancio, per completare l’operazione di miglioramento del contesto urbano nelle zone interessate dal potenziamento della linea ferroviaria. In tale ambito, anche gli enti territoriali potranno avere un ruolo determinante”.”Il progetto di Rigenerazione urbana – spiega Toti – è mirato alla sostenibilità ambientale ed economica dell’opera ferroviaria, che è stata valutata ed assentita pochi giorni fa nella conferenza di servizi coordinata da Regione Liguria – Dipartimento Ambiente e Protezione Civile e alla quale hanno partecipato tutte le amministrazioni ed enti competenti. La firma di oggi è un passaggio fondamentale nel percorso di attuazione di questo innovativo e articolato piano di rigenerazione urbana che andrà a valorizzare, rilanciare e riqualificare questi spazi, interessati da una serie di grandi opere di enorme rilievo per Genova, la Liguria e tutto il Paese. Il piano renderà più funzionali le infrastrutture esistenti, migliorando l’accessibilità e ampliando gli spazi verdi: si tratta, quindi, di un progetto di rilevanza strategica non solo dal punto di vista infrastrutturale e della mobilità, con una parte di Genova pronta a cambiare definitivamente volto. Nelle scorse settimane Regione Liguria ha inoltre attivato la procedura di Pris, Programma Regionale d’Intervento Strategico, per quanto riguarda i soggetti interferiti dai lavori di realizzazione dell’ultimo miglio del Terzo Valico ferroviario che riguarda la medesima tratta che va da Fegino al porto di Genova e attraversa l’area del Campasso, a Certosa”.”La firma di oggi – ha detto Bucci – è un atto dovuto nei confronti dei genovesi che usufruiranno dei benefici del collegamento e dei cittadini che subiranno gli effetti del passaggio di un’infrastruttura fondamentale per il futuro di Genova e dell’intero Nord Italia. Il progetto Unico Terzo Valico e Nodo di Genova consentirà di collegare il porto finalmente in rapidità e nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale, con ricadute positive per l’occupazione e lo sviluppo della città. Il Comune, con questo protocollo, si impegnerà nella realizzazione di opere per la mitigazione dell’impatto dei lavori e nella rigenerazione urbana dei quartieri che sono e saranno interessati dalla cantierizzazione e dal passaggio dell’infrastruttura. Questi 89 milioni rappresentano solo una prima parte dei fondi in arrivo dal Ministero, investimenti che consentiranno a Genova e al Campasso di guardare al futuro”. In dettaglio, per realizzare il Progetto, l’area limitrofa alla linea ferroviaria – fa sapere il Mims – sarà suddivisa in tre segmenti omogenei in relazione alla distanza dei fabbricati dalla più vicina rotaia, definiti in base al principio secondo il quale il disagio abitativo e la variazione di valore permanente delle unità immobiliari hanno un’incidenza progressivamente decrescente con la distanza dalla linea ferroviaria: Fascia 1 – distanza fino 10 m dalla rotaia più vicina: per tali fabbricati viene previsto l’esproprio, la demolizione degli edifici anche se solo parzialmente ricadenti nella fascia di riqualificazione; Fascia 2 – distanza da oltre 10 m e fino a 20 m dalla rotaia più vicina: esproprio e/o indennizzo degli edifici, anche se solo parzialmente ricadenti nella fascia stessa, con conseguente assunzione della proprietà da parte del Comune nel caso di esproprio, che si impegna ai connessi interventi di riqualificazione e rigenerazione degli edifici acquisiti anche con risorse proprie; Fascia 3 – distanza da oltre 20 m e fino a 30 m dalla rotaia più vicina: viene previsto l’indennizzo connesso all’intervento di riqualificazione.? 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