(Teleborsa) – L’aviazione oggi è responsabile di circa il 2,5% delle emissioni di CO2 a livello globale, il dato più basso tra i mezzi di trasporto. La gran parte delle emissioni, circa l’84%, sono generate durante il volo, mentre le operazioni di terra che vedono coinvolti l’aeroporto e gli spostamenti per raggiungerlo contribuiscono per il 7% del totale. In linea con il programma Fit for 55, l’aviazione europea ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del volo del 55% al 2030 e di diventare completamente Net Zero entro il 2050. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo è fondamentale intervenire sulle principali leve di decarbonizzazione: rinnovo della flotta e miglioramenti tecnologici permetteranno di ridurre le emissioni del 19%; le nuove procedure ATM e di ground operations dell’8%; e l’utilizzo dei nuovi carburanti SAF avrà un impatto del 42%. È quanto emerge dal webinar “Verso un’aviazione a impatto zero: progetti innovativi per coniugare la sostenibilità ambientale e la crescita del settore”, secondo appuntamento di Adl Aviation Talks, il ciclo di incontri organizzato da Arthur D. Little dedicato al rilancio dell’aviazione in Italia.Aeroporti Green, rinnovo delle flotte, carburanti sostenibili e intermodalità, sono stati i temi al centro della conversazione introdotta da Saverio Caldani, amministratore delegato di Arthur D. Little; e guidata da Francesco Marsella, managing partner di Arthur D. Little; con Marco Troncone, amministratore delegato Aeroporti di Roma; Fabio Lazzerini, amministratore delegato ITA Airways e proprio oggi riconfermato dall’Assemblea degli azionisti; Fabrizio Favara, chief strategy officer Gruppo Ferrovie dello Stato; Claudio Eminente, direttore Centrale Programmazione Economica Sviluppo Infrastrutture ENAC. Ad aprire e chiudere il dibattito sono intervenuti rispettivamente Nicola Zaccheo, presidente ART e Pierluigi Di Palma, presidente ENAC.”Il trasporto aereo – ha dichiarato Zaccheo – tra l’altro in forte ripresa specie in Italia, richiede grande attenzione alle tematiche relative alla sostenibilità ambientale. Ancor più se consideriamo la necessità di ridurre la dipendenza energetica dagli idrocarburi. La sostenibilità deve però essere anche economica ed è qui che il ruolo del regolatore diventa cruciale. L’autorità di regolazione dei trasporti già negli attuali modelli per i diritti aeroportuali prevede tariffe articolate in modo da ottimizzare la capacità degli scali, ridurre l’inquinamento acustico e ambientale, grazie a sistemi incentivanti una maggiore qualità degli investimenti in tecnologie sostenibili. Nei nuovi modelli aeroportuali ART, ormai prossimi alla loro approvazione, sono inserite misure che favoriscono ancor più investimenti green, quali, ad esempio, meccanismi che introducono premialità nel tasso di rendimento degli investimenti previsti in materia di tutela ambientale”.”L’aeroporto è il luogo dove si possono implementare sin da subito tecnologie mature per migliorare l’impatto ambientale – ha evidenziato Marsella – le iniziative possono essere molteplici come l’efficienza energetica per diminuire i consumi, elettrificazione dei mezzi di terra, auto-produzione di energia da fonti rinnovabili, soluzioni di storage e flessibilità. Oggi l’aeroporto è un microcosmo in cui le iniziative di sostenibilità possono avere grande impatto sulle comunità locali e rappresentare anche nuove linee di business ancillare”.”L’azzeramento delle emissioni nel trasporto aereo richiede uno sforzo corale, ma – ha sottolineato Troncone – sarà necessario non ragionare più solo in termini di sostenibilità ma di crescita sostenibile. Il focus deve infatti spostarsi sullo sviluppo e sulla crescita per assicurarsi che siano prodotte le risorse per la transizione. Oggi la Tassonomia europea non va in questa direzione, anzi appare molto restrittiva e sembra far prevalere lo stigma nei confronti del settore piuttosto che lo stimolo ad assicurare le risorse per supportare la transizione energetica. Siamo convinti che la direzione possa essere diversa: Aeroporti di Roma ha una politica molto aggressiva di green finance, mettendo in gioco progettualità e obiettivi chiari e verificabili che diano maggiori garanzie di solidità della roadmap e del raggiungimento dei target. Le direttrici di sviluppo industriale nazionale, nel solco già positivamente tracciato da ENAC, anche per comporre gradualmente il gap di connettività del Paese, dovranno concentrarsi sulla crescita infrastrutturale per incentivare il rispetto dei massimi requisiti green. In tal modo sarà possibile evitare crisi di capacità nel medio termine e al contempo assicurare focus massimo sull’intermodalità, intesa non solo come treno/aereo ma anche come terrestre elettrica, nonché aria/aria con gli e-Vtol, i c.d. taxi volanti, velivoli a impatto zero”.”L’impegno di tutti – ha dichiarato Eminente – deve andare verso la sostenibilità: sociale, economica e ambientale da raggiungere utilizzando tutti gli strumenti a disposizione e in particolare l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e l’intermodalità. Questi principi sono alla base del Piano Nazionale degli Aeroporti che Enac sta sviluppando e che rappresenta la visione strategica del nostro Paese per il trasporto aereo per i prossimi 15 anni”.”Nei prossimi vent’anni saranno introdotti nel mercato circa 40mila velivoli di nuova generazione, che garantiranno migliore efficienza grazie all’evoluzione dell’aerodinamica, dei materiali e della propulsione (incluso ibrido e elettrico). Il 40% dei nuovi velivoli – ha detto Marsella – andrà a sostituire la flotta attuale, mentre il 60% soddisferà le esigenze di crescita del settore. Ma la sfida più grande è rappresentata dall’introduzione dei carburanti alternativi, per i prossimi trent’anni l’aviazione dovrebbe concentrarsi sulla produzione e adozione di Biofuel e Synfuel e, contestualmente, prepararsi per lo shift all’Idrogeno Liquido (post-2050)”.”Abbiamo avuto la fortuna incredibile di partire come compagnia aerea in modalità di start up, per cui fare della sostenibilità uno dei nostri pilastri è stata una scelta naturale – ha dichiarato Lazzerini – L’aspetto ambientale di sostenibilità per noi deve comunque andare di pari passo con quello economico, perché un’azienda deve fare profitti per sostenere investimenti legati a progetti green. La nostra ambizione è quella di diventare entro il 2026 la compagnia aerea più green d’Europa, infatti il prossimo anno entreranno in flotta 39 nuovi aeromobili di ultima generazione. Il nostro è un obiettivo di ampio respiro che rappresenta sia un asset di valorizzazione per la Compagnia sia un tassello fondamentale per fare sistema”.Gli aeroporti italiani scontano ancora un gap importante in termini di intermodalità, un aspetto fondamentale per migliorare l’esperienza del passeggero e assorbire in maniera sostenibile il previsto aumento di traffico presso gli scali italiani. “Ad oggi – ha evidenziato Marsella – il collegamento aeroporto-centro città è affidato per il 70% dei passeggeri ai mezzi privati, poiché sono ancora pochi gli aeroporti con un collegamento ferroviario efficiente con il centro città. I nuovi Masterplan prevedono per il 2030 la costruzione di 11 nuovi collegamenti con importanti aeroporti che consentiranno di servire l’80% del traffico passeggeri domestico”. “L’intermodalità – ha commentato Favara – rappresenta la sostenibilità del settore dei trasporti. Il Gruppo FS sta aumentando e potenziando l’accessibilità ai territori, partendo dai collegamenti tra i nodi di trasporto, come aeroporti e stazioni. Stiamo lavorando per realizzare nuovi collegamenti ferroviari con gli aeroporti e connetterli con destinazioni oggi non servite direttamente da voli aerei, in una logica di servizio integrato hub-spoke. Per una vera intermodalità è importante che tutti gli stakeholder lavorino insieme, valorizzando i differenti servizi di trasporto. Il servizio Leonardo Express, che con fino a 126 treni al giorno collega la stazione ferroviaria di Roma Termini a Fiumicino Aeroporto, ha raggiunto quest’estate i livelli pre covid (2019) in alcuni giorni anche superandoli, con oltre 350mila passeggeri al mese”.”ENAC, attraverso la sua leadership, accompagna la trasformazione in chiave green di tutto il settore aereo in maniera orchestrata – ha affermato Di Palma –. L’orizzonte temporale decennale di tali trasformazioni necessita di una continuità di supporto istituzionale e di finanza pubblico/privata per assicurare competitività al sistema italiano. In tale contesto sarebbe necessaria una rimodulazione del PNRR per sostenere gli ingenti investimenti indispensabili per assicurare la transizione del settore aereo”.”L’investimento stimato per portare a termine questa trasformazione ammonta a 106 mld di dollari/anno a livello globale. L’aviazione non solo non ha da sola le risorse da investire, ma si trova anche in una situazione di alto indebitamento ereditato dalla crisi del Covid19. È fondamentale quindi – ha concluso Marsella – avere accesso a programmi di finanza pubblica e privata attivabile sulla base di progetti selezionati e condivisi da tutto il settore”. LEGGI TUTTO