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    Trenitalia: da domani torna il Civitavecchia express

    (Teleborsa) – Riparte domani il Civitavecchia express, il collegamento veloce tra il porto di Civitavecchia e il centro di Roma. Un servizio pensato per soddisfare l’esigenza dei crocieristi che vogliono visitare la Capitale in giornata, con orari a misura di vacanza e compatibili con gli arrivi e le partenze delle navi. Fino al 1 novembre 2023 – fa sapere Trenitalia in una nota – saranno oltre mille i posti aggiuntivi sulla linea FL5 Roma- Civitavecchia messi a disposizione dei turisti che vorranno visitare la città eterna.Il collegamento sarà effettuato con due treni giornalieri: il primo con partenza da Civitavecchia alle ore 09.07, arrivo a Roma San Pietro alle 10:00 e termine corsa a Roma Ostiense alle 10.10, il secondo di rientro nel pomeriggio con partenza alle 16.30 da Roma Ostiense, fermata alle 16:43 a Roma San Pietro e arrivo nella città portuale alle 17.20. Entrambi effettueranno la sola fermata intermedia di Roma San Pietro.Il biglietto di corsa singola costa 10 euro, quello di andata e ritorno 15 euro. I bambini da 0 a 4 anni non compiuti viaggiano gratis mentre i ragazzi fino a 12 anni non compiuti non pagano se accompagnati da un adulto. Non sono previsti costi aggiuntivi per i bagagli di grandi dimensioni. Il posto a sedere è garantito: al raggiungimento dei 718 posti disponibili per ciascun collegamento, la vendita dei biglietti sarà chiusa. Il biglietto per il Civitavecchia express si può acquistare presso tutti i canali di vendita Trenitalia, biglietterie, self service, sito Trenitalia.com, App Trenitalia e Mobile. LEGGI TUTTO

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    Electric Days 2023: a Roma dal 5 al 7 maggio l'evento sull'elettrificazione della mobilità

    (Teleborsa) – Comprendere il senso della “transizione ecologica” della mobilità, superare i pregiudizi e orientarsi fra le diverse tecnologie del presente e del futuro, scoprire e provare l’automobile di oggi e capire quella del domani. Sono questi gli obiettivi della terza edizione degli Electric Days. L’evento italiano di divulgazione dedicato alla transizione energetica della mobilità promosso da Motor1.com e InsideEVs.it si terrà a Roma il 5-6-7 maggio presso il Laghetto dell’Eur che, nei tre giorni dell’evento, diventerà un vero e proprio E-Village con aree tematiche in cui si svolgeranno differenti attività. La prima giornata sarà dedicata a stampa, istituzioni e addetti ai lavori, con momenti di approfondimento, dibattiti e confronti tra i protagonisti del mondo della mobilità, moderati dai giornalisti di Motor1.com e InsideEVs.it. Focus centrato sul dibattito relativo alla transizione ecologica, sulle opportunità offerte dall’elettrificazione e sulle sfide che stanno investendo la mobilità, chiamata di qui al 2035 a una vera e propria rivoluzione. Lo Chalet del Lago si trasformerà in House of Mobility per ospitare talk, incontri istituzionali e momenti di divulgazione, ma anche un’esposizione dell’ecosistema auto elettrica che include l’infrastruttura di ricarica e le soluzioni per l’autoproduzione e il consumo di energia rinnovabile. Novità assoluta di questa edizione è l’apertura al pubblico nel fine settimana, con una serie di attività che avranno come obiettivo aiutare le persone a compiere scelte consapevoli in relazione ai propri consumi di mobilità. Il 6 e 7 maggio le tavole rotonde lasceranno spazio ad una formula di intrattenimento e divulgazione articolata intorno all’esperienza diretta con l’obiettivo di far toccare con mano, provare e spiegare le nuove tecnologie di elettrificazione per scoprirne vantaggi e limiti. Senza prescindere dall’ecosistema di utilizzo che è a sua volta propedeutico allo sviluppo di una mobilità sostenibile per tutti.Un’ampia area sarà dedicata a un’innovativa attività di test drive a bordo di veicoli full hybrid, plug-in, extended range e full electric: ogni automobilista (previa registrazione) sarà affiancato da un esperto che illustrerà nel dettaglio le caratteristiche del veicolo in prova e potrà così vedere, capire e misurare su percorsi dedicati gli ultimi modelli di auto, moto e veicoli commerciali e le tecnologie più avanzate connesse all’elettrificazione. Nell’e-village sarà possibile provare anche e-bike e altre soluzioni di mobilità dolce.Un calendario di attività pensate per tutta la famiglia, tra cui alcuni laboratori didattici destinati agli studenti delle scuole, guideranno adulti e bambini alla scoperta di prodotti, tecnologie e infrastrutture capaci di ridurre l’impatto ambientale, avvicinandoli a un vero e proprio life style sostenibile. Nell’area immediatamente confinante con le acque del laghetto si terrà “Italia Elettrica”, un’esposizione di prototipi, auto e tecnologie messe a punto da start up italiane che hanno scommesso sulla transizione verso la mobilità elettrificata.”La transizione energetica – ha sottolineato Alessandro Lago, direttore di Motor1.com e ideatore dell’iniziativa – è sicuramente una sfida tecnologica, ma richiede anche una rivoluzione culturale. Il consumatore oggi è confuso e ha bisogno di essere guidato nella comprensione prima ancora che nella scelta. L’obiettivo di Electric Days è proprio quello di creare consapevolezza per capire qual è la tecnologia compatibile con le esigenze di mobilità individuali. Perché le zero emissioni sono un punto di arrivo che dobbiamo raggiungere velocemente, ma senza fare il passo giù lungo della gamba”. LEGGI TUTTO

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    ASPI, utile 2022 sale a 1,13 miliardi di euro. Traffico vicino a pre-pandemia

    (Teleborsa) – Autostrade per l’Italia (ASPI) ha chiuso il 2022 con ricavi operativi pari a 4.175 milioni di euro, in aumento di 303 milioni di euro rispetto al 2021, grazie anche alla ripresa del traffico sulla rete. L’EBITDA è stato pari a 2.459 milioni di euro, in crescita di 334 milioni di euro sul 2021, mentre l’utile dell’esercizio di pertinenza del gruppo si assesta a 1.130 milioni di euro, con un incremento di 407 milioni di euro rispetto al 2021.Nel 2022 il traffico sulla rete del gruppo è cresciuto complessivamente del 9,3% rispetto al 2021, anno che tuttavia risentiva degli effetti delle limitazioni agli spostamenti disposte dalle autorità governative, ed è ancora del 2% inferiore rispetto all’ultimo esercizio pre-pandemia del 2019).Dall’inizio dell’anno al 26 marzo del 2023 il traffico sulla rete di Autostrade per l’Italia registra una crescita del 7,7% rispetto all’omologo periodo del 2022 (-0,3% vs 2019). ASPI stima che il traffico possa registrare un incremento contenuto nell’intero anno, rispetto al 2022, e, nel complesso, sostanzialmente in linea rispetto ai livelli del 2019.Al 31 dicembre 2022 l’Indebitamento finanziario netto risulta pari a 8.117 milioni di euro, in diminuzione di 129 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (8.246 milioni di euro).Il CdA ha convocato l’assemblea in data 20 aprile 2023, proponendo di destinare il risultato dell’esercizio 2022 a: distribuzione di utili per complessivi 924 milioni di euro, composti da circa 824 milioni di euro relativi agli utili della concessionaria Autostrade per l’Italia, pari a un payout di circa il 75% sull’utile derivante dalla gestione caratteristica, e circa 100 milioni di euro relativi principalmente alla quota di utile derivante dall’incasso del dividendo straordinario distribuito a dicembre 2022 da Autostrade Meridionali oltre che ai dividendi ricevuti dalle altre società partecipate; utili portati a nuovo per la rimanente porzione pari a 274 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS, Polo Logistica sperimenta servizio intermodale internazionale

    (Teleborsa) – Germania, Romania, Italia e Austria, sono i 4 paesi che da metà marzo un nuovo traffico intermodale via treno unisce con una linea di servizi ferroviari triangolare per intercettare le esigenze di alcuni grandi clienti italiani e romeni. Lo realizza il Polo Logistica (Gruppo FS Italiane), con la sua partecipata TX Logistik AG, specializzata nei traffici intermodali in Europa. L’offerta della società ferroviaria tedesca, con sede a Trosidorf, al momento collega i 4 Paesi con un treno alla settimana ma dovrebbe raddoppiare a partire dal 18 aprile. Rispetto ai normali viaggi di andata e ritorno con collegamenti tra due destinazioni, il concetto triangolare creato dal Gruppo FS con TX Logistik, progettato per due grandi aziende di spedizione rumene e un vettore italiano, ha notevoli vantaggi per rendere il trasporto delle merci su ferrovia e aumentare lo shift modale verso questa forma di mobilità più sostenibile. Con questo nuovo servizio i clienti possono far ricorso al trasporto efficiente via treno, nonostante i diversi flussi di merci a seconda dei paesi attraversati. Sebbene tutte le regioni abbiano elevati volumi di merci, infatti, non sempre i volumi sono sufficienti per caricare i treni per un viaggio di andata e ritorno, come invece avviene con questo servizio che collega le esigenze di vari clienti.Il punto di partenza e di arrivo del collegamento triangolare è lo scalo ferroviario di Arad a Curtici. Da lì il treno, che è anche il primo collegamento intermodale tra la Romania e l’Italia, si dirige prima verso il terminal Quadrante Europa di Verona con una sosta al terminal TSSU di Hall/Tirolo, dove vengono trasferiti i vagoni con i rimorchi per l’Austria. Da Verona, il viaggio prosegue – sempre con scalo a Hall – fino a Duisburg. Qui TX Logistik, in qualità di uno dei tre proprietari, gestisce il terminal di destinazione presso l’area logistica Logport III. Il percorso da Duisburg a Curtici segna quindi la fine del traffico triangolare.Un collegamento lungo quasi 4mila chilometri, che vede anche nella trazione una partnership tra due operatori: TX Logistik e la compagnia ferroviaria ungherese Gysev a cui è affidata la trazione del treno intermodale in Ungheria e nel tratto rumeno.Il Gruppo FS sta valutando la possibilità di adottare il concetto di triangolazione su altre tratte idonee in Europa. LEGGI TUTTO

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    Stop auto Ue: 7,5 milioni di italiani pronti ad acquistare l'elettrica

    (Teleborsa) – Nelle ultime settimane si è parlato molto dell’ipotesi avanzata dal Parlamento europeo di vietare la vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035. La norma è al momento bloccata fino a data da destinarsi, ma come si comporterebbero gli automobilisti italiani se la misura diventasse realtà? Secondo l’indagine che Facile.it ha commissionato agli istituti mUp Research e Norstat, quasi 17 milioni di italiani (38,7%) hanno dichiarato di voler prendere un veicolo ibrido, valore che raggiunge addirittura il 43% tra i rispondenti del Centro Italia. Il 17,9%, vale a dire oltre 7,5 milioni di rispondenti, addirittura, opterebbe per una vettura completamente elettrica, percentuale che arriva al 19,8% al Nord Est.Guardando alle fasce anagrafiche, le generazioni maggiormente propense all’alimentazione alterativa risultano essere quelle più giovani: il 43,6% degli italiani con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni sarebbe indirizzato all’acquisto di un veicolo ibrido, mentre il 26,6% dei 18-24enni sceglierebbe un’auto completamente elettrica, il tutto chiaramente senza contare i costi del veicolo.In caso di acquisto anche prima del 2035, il 9,9% non comprerebbe più una vettura ma opterebbe per mezzi alternativi. Sono quasi 4 milioni, infine, coloro che si indirizzerebbero al noleggio a lungo termine.Lo studio di Facile.it ha voluto poi indagare cosa farebbero i nostri connazionali se dovessero comprare un nuovo veicolo dopo il 2035, quindi quando potrebbe non essere più possibile scegliere i motori a diesel o benzina. Più di 1 su 3, vale a dire quasi 15 milioni di italiani, comprerebbe un’automobile elettrica, valore che sale al 46,8% tra i 18-24enni, coloro che, per motivi anagrafici, più probabilmente effettueranno l’acquisto di un mezzo dopo il 2035.Più di 4 milioni (9,7%), invece, sono coloro che useranno solo auto a noleggio lungo termine, mentre il 7% opterebbe i mezzi pubblici. Tanti, circa 13,5 milioni, gli italiani che invece non hanno ancora le idee chiare su come si comporteranno in caso di acquisto dopo il 2035. LEGGI TUTTO

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    Alitalia, Bruxelles giudica illegale aiuto di Stato erogato nel 2019

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha giudicato illegale, in base alle norme europee sugli aiuti di Stato, il prestito di 400 milioni di euro concesso nel 2019 ad Alitalia ed alla sua controllata al 100% Alitalia CityLiner. E questo perché Bruxelles ha valutato che il governo italiano, nel concedere il prestito in questione, non si è comportato come avrebbe fatto un operatore privato, valutando cioè la probabilità di rimborso del prestito e degli interessi, ma avrebbe mirato esclusivamente a garantire la continuità del servizio dei voli nazionali e internazionali della compagnia Nel maggio 2017 la compagnia aerea italiana era stata posta sotto procedura concorsuale speciale, ai sensi del diritto fallimentare italiano, ed aveva continuato ad operare come compagnia aerea. Al fine di mantenere operativa Alitalia, nel 2017 e nel 2019, il governo italiano aveva concesso due prestiti, rispettivamente per un importo di 900 milioni di euro e 400 milioni di euro, che non sono mai stati rimborsati.Nel 2018 e poi ancora nel 2020, la Commissione aveva avviato un’indagine formale, per stabilire se i due prestiti concessi rispettivamente nel 2017 e nel 2019 fossero conformi alle norme UE sugli aiuti di Stato. Nel settembre 2021 la Commissione aveva concluso che i prestiti di Stato da 900 milioni di euro del 2017 erano illegali ed ora ha deciso che anche il prestito di 400 milioni del 2019 è illegale e questo perché il prestito non può neanche essere considerato un aiuto di salvataggio mancando la caratteristica di “una tantum” prevista dagli orientamenti per il salvataggio e la ristrutturazione.Su questa base, oggi la Commissione ha concluso che nessun investitore privato avrebbe concesso all’epoca il prestito alla compagnia e che il prestito ha conferito ad Alitalia un ingiusto vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti sulle rotte nazionali, europee e mondiali, costituendo un aiuto di Stato incompatibile con la normativa europea. L’Italia deve ora recuperare da Alitalia l’aiuto di Stato illegittimo pari a 400 milioni di euro più interessi. La Commissione aveva già rilevato, nel settembre 2021, che ITA Airways, che aveva acquisito parte degli asset di Alitalia nel 2021, non è il successore economico di Alitalia e che pertanto non è tenuta a rimborsare l’aiuto di Stato illegale ricevuto da Alitalia.Il Ministro dlel’Economia Giancarlo Giorgetti ha definito le conclusioni della Commissione europea “attese e ampiamente previste” ed ha affermato che l’esclusione di Ita Airways “è la dimostrazione che siamo nel giusto e continueremo su questa strada”. La decisione è stata accolta con accenti polemici da Assoutenti, che ha sottolineato i salvataggi sono già costati 13,4 miliardi di euro della collettività, pari a circa 519 euro a famiglia 224 euro a cittadino residente, neonati compresi. LEGGI TUTTO

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    Auto, UE: raggiunto con Berlino l'accordo sugli e-fuel

    (Teleborsa) – “Abbiamo trovato un accordo con la Germania sull’uso futuro degli e-fuel”, i carburanti sintetici per le auto. Annunciata nei giorni scorsi su Twitter dal commissario europeo per l’Ambiente Frans Timmermans, tale decisione volta a salvare il mercato dei motori endotermici in nome della “neutralità tecnologica” puntando su carburanti alternativi penalizza l’Italia che, mentre Berilno portava avanti l’istanza degli efuel, aveva combattuto la battaglia dei biocarburanti, un business in forte espansione nel nostro Paese che vede l’Eni protagonista. “Lavoreremo ora per far adottare quanto prima gli standard di Co2 per la regolamentazione delle automobili” ha sottolineato Timmerman in vista del divieto – la cui entrata in vigore è ad oggi prevista a partire dal 2035 – della vendita nell’Ue di nuove auto e veicoli leggeri alimentati a benzina e diesel. “Io sono favorevole al taglio drastico delle emissioni di Co2 nel settore per esempio dell’auto ma non si può fare del 100%. Si è aperto uno spazio per l’e-fuel e noi stiamo cercando di lavorare affinché ci sia possibilità di utilizzare i biocarburanti in modo da non avere solo auto elettriche a partire dal 2035 – ha affermato Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri –. A volte c’è una politica ambientale che non è a misura d’uomo e di impresa e questo non va bene. Non dobbiamo avere una sorta di religione ambientalista alternativa alla nostra identità. Dobbiamo tutelare l’ambiente ma non dobbiamo neanche distruggere tutto ciò che di positivo c’è nella presenza dell’uomo”. “Anche grazie al contributo decisivo dell’Italia, la Commissione europea ha rivisto lo stop alle auto benzina e diesel dal 2035. Bruxelles ha annunciato di aprire agli e-fuel: noi – ha commentato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – pensiamo sia ragionevole includere anche i biocarburanti. Il nostro obiettivo è tutelare l’ambiente e salvare migliaia di posti di lavoro e di aziende, in Italia e in Europa, anziché consegnarci alla Cina. La partita non è finita”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, ENAC sigla accordo per tutela operatori handling degli aeroporti di Linate e Malpensa

    (Teleborsa) – Assicurare la tutela economica e giuridica di numerosi lavoratori di Linate, in un momento particolarmente delicato che vede l’avvio dellastagione estiva e la ripresa del traffico aereo che, nei prossimi mesi, si stima superi i dati di traffico del 2019, periodo per-pandemia. Questo l’obiettivo dell’accordo concluso ieri presso l’aeroporto di Milano Linate tra le organizzazioni sindacali e gli handler (società di servizi di assistenza a terra) con il coordinamento dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, a garanzia della tutela della salvaguardia dei lavoratori del comparto.L’accordo segue quelli analoghi già sottoscritti per gli operatori handling dell’aeroporto di Milano Malpensa lo scorso 8 febbraio 2023: un protocollo di sito per l’area passeggeri e uno per l’area cargo, per disciplinare – a integrazione e in attuazione di quanto previsto dal CCNL del Trasporto Aereo – il passaggio delle attività di assistenza svolte sui piazzali aeromobili (cosiddetti servizi di rampa) tra l’operatore cessante e l’operatore“subentrante. Le intese stipulate assicurano che in questi aeroporti vi sia personale già formato equalificato all’utilizzo delle risorse strumentali necessarie a effettuare i servizi a terra alle compagnie aeree.Prosegue pertanto l’impegno dell’Enac per garantire in ambito aeroportuale gli accordi di sito per evitare che la concorrenza tra gli operatori di handling possa influire sul costo del lavoro, indice strettamente correlato con la qualità del servizio e con la sicurezzaaeroportuale, obiettivi perseguiti dall’Ente. L’Enac, inoltre, in qualità di Autorità dell’aviazione civile preposta alla certificazione deiprestatori di servizi di assistenza a terra verifica l’adeguamento dei requisiti previsti, da parte degli operatori subentranti, per il mantenimento delle certificazioni di handling, al fine di garantire che l’avvicendamento degli operatori avvenga secondo le regole del liberomercato, preservando la sicurezza e regolarità delle operazioni contrattuali e, altresì, le esigenze di tutela dei passeggeri. LEGGI TUTTO