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    Ryanair accoglie decisione Tribunale su ricorso Kiwi per biglietteria online

    (Teleborsa) – Ryanair ha accolto con favore la recente sentenza del Tribunale Civile di Milano, che ha respinto il ricorso cautelare di Kiwi volto a eliminare le procedure di check-in effettuate da Ryanair per i passeggeri le cui prenotazioni siano state effettuate tramite agenzie di viaggio online (OTA).”Accogliamo con favore questa sentenza della Corte che garantisce ai passeggeri che hanno prenotato tramite OTA di continuare a utilizzare le nostre procedure di check-in di sicurezza potenziate ed effettuare il check-in personalmente con Ryanair per ricevere informazioni su importanti protocolli di sicurezza, protezione e salute e per correggere i dati di contatto dei passeggeri”, commenta bdi Ryanair.”Ryanair – aggiunge – non ha rapporti commerciali con Kiwi e ci opponiamo fermamente alla vendita dei nostri voli da parte di Kiwi. Incoraggiamo i nostri clienti a cercare il Ryanair Verified Seal, un marchio che garantisce la prenotazione tramite un canale Ryanair ufficiale, ed a prenotare direttamente con noi tramite il nostro sito Web o l’app mobile per ottenere il meglio Il servizio Ryanair e le tariffe più basse”.”Siamo delusi dalla decisione del tribunale di non sospendere immediatamente la nuova procedura di verifica di Ryanair, che danneggia sia i consumatori sia le OTA. In Kiwi.com – replica una nota della controparte – crediamo in un’esperienza semplificata per i viaggiatori, che metta il cliente al primo posto, e questa procedura di raccolta dei dati personali dei nostri clienti, non necessaria, eccessiva e invasiva va contro tutto ciò che noi sosteniamo. In qualità di operatori del settore dovremmo lavorare insieme al fine di migliorare l’esperienza dei clienti, ma quando questo non accade è necessario rivolgersi ai tribunali per garantire che la libertà di scelta non venga limitata”. LEGGI TUTTO

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    Decreto caro-voli, compagnie aeree a Bruxelles: “si rischia effetto-valanga”

    (Teleborsa) – Si allunga l’elenco delle lamentele dopo la stretta di Roma per fronteggiare il caro voli: non solo Ryanair, infatti, scende in campo l’associazione europea delle compagnie aeree, Airlines for Europe che si è rivolta alla Commissione Ue perché chiarisca “con l’Italia” l’impatto del decreto sul mercato europeo del trasporto aereo “libero e deregolamentato”. In particolare, in scia ad un possibile effetto domino in altri Paesi, viene chiesto se il provvedimento non violi il diritto delle compagnie aeree di competere e fissare i propri prezzi e servizi. Per il ministero delle Imprese e del Made in Italy, però, le misure annunciate sono “pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori”.”La libertà dei prezzi è una componente fondamentale del successo del mercato unico europeo dell’aviazione – ha affermato da parte sua Airlines for Europe – e siamo preoccupati che il decreto legge in Italia contravvenga alle norme dell’Ue che garantiscono questa libertà e comprometta seriamente il mercato unico dell’aviazione. Abbiamo chiesto alla Commissione europea di affrontare le nostre preoccupazioni con le autorità italiane e di garantire il pieno rispetto delle leggi dell’Ue che regolano il mercato unico dell’aviazione in Europa”.Dal canto suo, la Commissione Ue si limita a confermare di aver ricevuto la lettera dell’associazione delle compagnie aeree europee Airlines for Europe: “La stiamo esaminando”, afferma un portavoce dell’esecutivo comunitario. Per il resto, ribadisce la posizione già espressa sul decreto: “I servizi della Commissione hanno contattato le autorità italiane e si aspettano di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto della misura in questione”, dice ancora. Il Mimit intanto ribadisce di essere intervenuto dopo “fenomeni speculativi” evidenziati dal Garante della concorrenza nelle tratte da e verso la Sicilia. L’Enac, ha aggiunto, “ha appurato come il costo dei biglietti sia cresciuto in modo del tutto anomalo proprio in coincidenza con eventi catastrofali, come il deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello o dell’alluvione in Emilia-Romagna, quando non erano praticabili altri mezzi di trasporto”. Il ministero ha quindi fatto quindi sapere di voler “tutelare i cittadini-utenti dai fenomeni speculativi” emersi “proprio nei momenti di maggiore bisogno”. LEGGI TUTTO

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    PNRR, MIT smentisce cancellazione opere nel Mezzogiorno

    (Teleborsa) – Il Ministero delle Infrastrutture smentisce le indiscrezioni di stampa che parlano di cancellazioni di opere del PNRR. “Nessuna delle opere immaginate nel PNRR ereditato dall’attuale governo verrà cancellata. Al massimo, saranno finanziate con altri fondi per rispettare gli accordi con l’Europa e assicurare la realizzazione dell’infrastruttura”, ribadisce una nota del MIMS, parlando di “ennesima campagna di menzogne”.”Proprio Salvini è determinato a realizzare il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia: porterà benefici a tutto il Paese e almeno 100mila posti di lavoro solo nel Sud. E’ quindi ridicolo accusarlo di scarsa attenzione per il Mezzogiorno”, prosegue la nota, aggiungendo che il Ministero “ha assicurato di utilizzare i fondi europei e anzi si è detto disponibile a gestirne altri, per esempio per rafforzare il piano di riqualificazione delle case e delle periferie. Un obiettivo importante da Nord a Sud, dopo decenni di scarsi investimenti”. Frattanto, Repubblica parla del ricollocamento di 2,5 miliardi di euro destinati originariamente a realizzare infrastrutture al Centro ed al Sud, nell’ambito delle opere inserite nel PNRR, a favore di grandi interventi in Piemonte, Lombardia e Veneto. Tali dati – spiega il quotidiano – sarebbero contenuti in un’informativa del MIT inviata al Cipess, in cui si parla di opere inserite nel PNRR che rischiano di fermarsi nel 2023 per mancanza di una copertura economica. Tra i progetti definanziati vi sarebbero la ferrovia Roma-Pescara, il raddoppio della Falconara-Orte, la velocizzazione della linea Lamezia Terme- Catanzaro e della Sibari-Porto Salvo in Calabria. LEGGI TUTTO

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    Catania, l’aeroporto resta chiuso fino alle 6 del 15 agosto

    (Teleborsa) – La società di gestione dell’aeroporto di Catania ha comunicato che, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale ricaduta di cenere vulcanica, le operazioni di volo sono sospese fino alle ore 06:00 di domani, martedì 15 agosto. È quindi slittata la riapertura dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini, che doveva tornare operativo alle 20.00 di oggi, lunedì 14 agosto. Tutti gli arrivi e le partenze sono dunque inibiti, si legge in una nota, che invita i passeggeri a presentarsi in aeroporto solo dopo aver consultato la propria compagnia aerea.La scelta del gestore dell’aeroporto di sospendere i voli fino a domani – anche se l’INGV-Osservatorio Etneo abbia emesso un VONA (Volcano Observatory Notice for Aviation) di colore verde – è probabilmente dovuta alla presenza di cenere dell’Etna nell’aria e sulla pista.Poiché molte zone della città sono state ricoperte da uno strato di cenere vulcanica, il sindaco Enrico Trantino ha infatti emanato un’ordinanza con cui dispone per 48 ore il divieto temporaneo di circolazione di mezzi due ruote (cicli e motocicli) e la percorrenza degli automezzi sino alla velocità massima di 30 Km/ora in tutte le strade del territorio comunale. LEGGI TUTTO

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    Esodo estivo, Anas: chiusure in Piemonte e Lombardia per maltempo

    (Teleborsa) – Un lunedì da ponte di Ferragosto all’insegna del maltempo nell’area del nord-ovest del Paese, fra Piemonte e Lombardia, e in Sicilia dell’eruzione dell’Etna e della conseguente chiusura dell’aeroporto di Catania. Anas, Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, sottolinea in una nota il suo impegno lungo la rete stradale e autostradale di competenza attraverso il monitoraggio costante del personale e sta intervenendo in caso di criticità. LEGGI TUTTO

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    Archer Aviation si avvicina a operatività. Nuovo supporto da Stellantis

    (Teleborsa) – Archer Aviation, società statunitense attiva nel settore dei velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL), ha fatto una serie di annunci che rafforzano il suo percorso verso la certificazione FAA e le operazioni commerciali nel 2025. In particolare, Archer ha ottenuto un investimento azionario di 215 milioni di dollari da colossi come Stellantis, Boeing e United Airlines, nonché da altre istituzioni finanziarie, tra cui ARK Invest, aumentando il finanziamento totale dell’azienda a oltre 1,1 miliardi di dollari fino ad oggi. Inoltre, ha ricevuto l’approvazione della FAA per iniziare a far volare il suo aereo Midnight eVTOL e ha raggiunto un accordo con Boeing e Wisk per avviare una collaborazione di volo autonoma e risolvere il contenzioso tra le società. Infine, ha annunciato di essere sulla buona strada per completare quella che ritiene sarà la prima consegna di velivoli eVTOL a un cliente come parte dei suoi contratti recentemente annunciati con il Dipartimento della Difesa (DoD).Scendendo nei dettagli dell’equity investment, la società ha spiegato che è stato guidato da Stellantis, partner strategico a lungo termine di Archer. Il round di investimento include un’accelerazione di 70 milioni di dollari da Stellantis nell’ambito dell’accordo di finanziamento strategico stipulato nel gennaio 2023, con 55 milioni di dollari rimanenti disponibili nell’ambito di tale struttura. “L’impegno di Stellantis è stato impareggiabile, dalla sua lungimiranza nel fornire l’esperienza di produzione e il capitale necessari per accelerare gli obiettivi di business di Archer, alla visione strategica e al costante supporto del CEO Carlos Tavares e del Chief Engineering and Technology Officer Ned Curic”, viene sottolineato.”Nell’ultimo trimestre, abbiamo visto il governo degli Stati Uniti impegnarsi fermamente affinché l’America aprisse la strada alla commercializzazione degli aerei eVTOL, la FAA ha convalidato la tempistica per l’inizio delle operazioni degli aerei eVTOL negli Stati Uniti nel 2025 e i leader nella mobilità industria, Stellantis, United Airlines e Boeing, si sono unite per investire nel futuro di Archer – ha affermato il CEO Adam Goldstein – Il ritmo con cui il nostro settore sta avanzando è senza precedenti”. LEGGI TUTTO

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    Stretta su caro voli, fonti Mimit: “Stupore per le dichiarazioni di Ryanair”

    (Teleborsa) – Al centro delle polemiche il decreto sul caro voli. Dopo le rimostranze delle compagnie aeree la Commissione Europea chiede al governo “chiarezza” sulla stretta alle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani. Sempre ieri è arrivato anche l’attacco di Ryanair, che col suo amministratore delegato, Eddie Wilson, ha stroncato il decreto definendolo “ridicolo e illegale”, perché “interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue” ed è quindi “da cancellare”.”Stupiscono le dichiarazioni dell’Ad di Ryanair circa l’inesistenza di meccanismi di profilazione. Sull’uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali e l’America, e dunque “non lo Stato sovietico”, indaga il fenomeno già da molti anni” commentano fonti del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le stesse fonti del Ministero aggiungono che resta la disponibilità “ad un confronto sereno e costruttivo per raggiungere soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie, tenendo però sempre al centro della nostra azione i diritti degli utenti, in particolar modo quelli di tutte le aree meno soggette alla concorrenza perché non raggiungibili con altre forme di trasporto”.”Il fatto che la Commissione Europea chieda, in base a quanto riportato da un portavoce della Commissione stessa, notizie sulle misure adottate contro il caro-voli è del tutto fisiologico e rientra nelle normali interlocuzione tecniche fra gli uffici – fanno sapere fonti del Mimit in merito alla richiesta di chiarimenti da parte dell’Ue sul decreto che riguarda il caro voli –. Del resto nella nota Ue si discorre di principi che sono pienamente rispettati dalle misure che si stanno varando a tutela degli utenti sulla base dei rilievi fatti dalle Autorità di controllo che operano a garanzia dei diritti dei cittadini e dell’efficienza del mercato. Nel dicembre scorso – proseguono le fonti del ministero delle Imprese e del made in Italy – è stata infatti avviata una indagine dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha interessato i voli verso Catania e Palermo a ridosso delle festività natalizie, operati tra l’altro da Ryanair. Il Garante della concorrenza nell’atto di avvio dell’indagine ha indicato come l’incremento, in alcuni casi del 700% dei prezzi dei biglietti aerei verso Catania e Palermo, possa essere frutto di un comportamento collusivo tra i vettori aerei, facilitato dall’utilizzo di algoritmi di prezzo. Dal canto suo – proseguono le fonti – Enac ha poi osservato come in occasione del deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello o dell’alluvione in Emilia-Romagna, e dunque in seguito a eventi catastrofali che hanno determinato un’impennata della domanda di trasporto aereo causata dalla soppressione dei collegamenti ferroviari e dall’inagibilità di alcuni tratti autostradali, è conseguito un eccessivo incremento dei prezzi dei biglietti aerei che, con riferimento a specifiche rotte domestiche, sono arrivati a toccare anche i 1.000 euro l’uno”.Tutti esempi, concludono le fonti, “che dimostrano come il libero mercato in questa vicenda c’entri poco o nulla, mentre sembra entrarci molto la speculazione causata dalla scarsa concorrenza e il mancato contrasto ai comportamenti distorsivi della normale dinamica domanda-offerta”. LEGGI TUTTO

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    Ryanair: “Decreto su voli interferisce con il libero mercato. Va cancellato”

    (Teleborsa) – “Ridicolo, illegale, interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue. Deve essere cancellato. Il decreto del governo è una trovata da pubbliche relazioni, una roba populista. C’hanno provato a Mosca nel 1917”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato della compagnia Ryanair, Eddie Wilson, commentando – in un’intervista all’Ansa – le norme contro caro voli contenute nel decreto Omnibus Asset/investimenti approvato lunedì dal Consiglio dei ministri. Nel dettaglio il Ceo di Ryanair che questa mattina ha incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si è scagliato in particolare contro la parte del decreto che interviene sulle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani, sottolineando che “se non verrà cancellato ci sarà un impatto sull’operatività di Ryanair in Italia”. “Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita – ha detto Wilson –. Chi dice che Ryanair abbia fatto cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, come per esempio il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, dice spazzatura, nient’altro che spazzatura”. Wilson ha affermato che la compagnia non effettua nessuna profilazione dei clienti. “Algoritmo? Mio Dio! Non ci sono algoritmi. Non sappiamo chi compra i nostri biglietti a 20, 30, 40 euro. Non facciamo profilli dei nostri clienti. Come potremmo? Penso che queste persone che dicono queste cosa hanno guardato troppo Netflix, non vivono nel mondo reale. Noi iniziamo offrendo i prezzi più bassi e poi andiamo su progressivamente – ha detto l’amministratore delegato di Ryanair –. Non possiamo convincere la gente a volare con noi se non vogliono, solo il prezzo li può convincere ed è per questo che abbiamo tanto successo. Da anni offriamo i prezzi più bassi”.”Mi è dispiaciuto dire al ministro che lui è il governo e può cambiare la legge, ma non ci possono obbligare a volare in Sicilia e Sardegna. Per abbassare i prezzi occorre aumentare la capacità, cioè aumentare i posti a disposizione – ha detto Wilson, dopo l’incontro con Urso–. Le persone che lo stanno consigliando non sanno nulla del settore aereo, non sanno nulla di economia. Nelle scuole la prima lezione di economia che ti danno è che se aumenti l’offerta, diminuiscono i prezzi. Ma se interferisci e restringi i prezzi, le aziende se ne vanno da un’altra parte. Se il decreto dovesse rimanere così, invece di aprire nuove rotte da una qualsiasi città italiana voleremo di più verso la Spagna. A Malta, a Cipro, alle Canarie stanno esultando per questo decreto perché sanno che noi voleremo di più verso di loro. Il ministro ha ascoltato ciò che avevamo da dire, ha riconosciuto che Ryanair è un buon partner per l’Italia, noi vogliamo continuare a crescere e gli chiederemo di parlare con i suoi consulenti economici sull’impatto economico che questo decreto avrà perché da questo ci saranno delle conseguenze non volute per la Sicilia e la Sardegna, per cui il governo ci ripensi. Ryanair non vuole essere contro questo governo, che è un governo pro-business”.”Stamattina ho incontrato il ceo di Ryanair che mi ha illustrato i piani di sviluppo significativi nel Paese e le problematiche che affronta, sono disponibile a incontrare anche le altre compagnie per capire se il provvedimento può essere migliorato in conversione parlamentare” è stato il commento di Urso. Il Ministro ha spiegato di aver stabilito con il ceo di Ryanair di “avviare un costruttivo confronto per raggiungere soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie”.Il decreto vietata la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aree, modulata in relazione al tempo della prenotazione se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene o durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori, del 200% superiore alla tariffa media del volo. Si tratta, in pratica, dell’algoritmo applicato dai sistemi di prenotazione. È, inoltre, considerata “pratica commerciale scorretta” l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe – da e per le isole, ossia laddove sussistono esigenze di continuità territoriale – basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico. Le compagnie aeree dovranno sempre informare l’utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l’utilizzo di strumenti di profilazione.Contro le affermazioni di Ryanair sul fenomeno del caro-voli in Italia sono intervenute le associazioni dei consumatori. “Negare che in Italia su alcune tratte come quelle per la Sicilia ci siano rincari abnormi delle tariffe aeree non fa certo onore a Ryanair – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi in una nota –. Così come non fa onore alla società affermare che non esistono algoritmi in grado sia di profilare i clienti, sia di far salire i prezzi all’aumento della domanda da parte dei viaggiatori. Le affermazioni dell’amministratore delegato Wilson sono offensive dell’intelligenza degli italiani, e farebbe bene la compagnia aerea a scusarsi con i cittadini del nostro paese. Qualsiasi algoritmo che danneggia gli interessi dei consumatori va vietato in quanto pratica scorretta, senza condizioni, per tutte le compagnie e su tutte le tratte.Solo così sarà possibile evitare anomalie nel settore del trasporto aereo come quelle a cui abbiamo tristemente assistito questa estate”.”La dichiarazione di Ryanair, secondo la quale il decreto contro gli algoritmi è ridicolo e illegale, dimostra che l’idea del ministro Urso di incontrare le compagnie per capire se il provvedimento poteva essere migliorato, era pessima – afferma il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, in una nota –. Se vuole capire come migliorare il testo dovrebbe incontrare chi rappresenta i viaggiatori, costretti a pagare prezzi astronomici per poter volare. L’algoritmo andrebbe vietato sempre, senza se e senza ma! È una pratica scorretta. Quanto alla soglia del 200%, non solo il divieto non troverà mai applicazione, ma rischia di diventare un incentivo a speculare fino al triplo della tariffa media del volo”. LEGGI TUTTO