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    Atlantia, titolo in fermento in attesa decisione su Aspi

    (Teleborsa) – Effervescente Atlantia, che scambia con una performance decisamente positiva del 3,26% muovendosi fin dall’avvio in controtrend rispetto al listino milanese.Il titolo oggetto di ricoperture dopo il crollo della vigilia resta in attesa delle decisioni del Governo sulla vicenda della concessione ad Autostrade per l’Italia.L’andamento del gestore della più estesa rete autostradale europea nella settimana, rispetto al FTSE MIB, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.Il quadro tecnico di Atlantia suggerisce un’estensione della linea ribassista verso il pavimento a 11,36 Euro con tetto rappresentato dall’area 11,95. Le previsioni sono per un prolungamento della fase negativa al test di nuovi minimi individuati a quota 10,98. LEGGI TUTTO

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    Codacons, su Atlantia esposto a Consob

    (Teleborsa) – Il “caso”Atlantia finisce all’attenzione della Consob. Il Codacons ha, infatti, deciso di presentare oggi un esposto alla Commissione a seguito del crollo del 15% dei titoli della società registrato ieri in Borsa dopo le dichiarazioni del Premier Conte sulla vicenda Aspi.Chiediamo alla Consob di aprire una specifica indagine sulle operazioni di acquisto e vendita di titoli della società nel periodo antecedente e successivo alle affermazioni del Presidente del Consiglio relative alla possibile revoca della concessione ad Aspi, alla luce della possibile fattispecie di turbativa di mercato – spiega il Codacons – Vogliamo capire se ci sia qualcuno che, dalle dichiarazioni del Premier, abbia tratto ingiusto beneficio, attraverso operazioni che hanno provocato una sensibile alterazione del prezzo dei titoli. Una indagine indispensabile a tutelare gli interessi di investitori e di migliaia di piccoli risparmiatori che detengono titoli Atlantia e che hanno subito un evidente danno economico. LEGGI TUTTO

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    De Micheli incontrerà sindacati e Comitato Salviamo Genova e Liguria

    (Teleborsa) – La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, in occasione della sua visita del 21 luglio per il riavvio dei cantieri del potenziamento infrastrutturale del Nodo di Genova, incontrerà i sindacati e le associazioni di categoria che hanno aderito al Comitato “Salviamo Genova e la Liguria”. Lo comunica il MIT in una nota. LEGGI TUTTO

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    ASPI, nuova proposta recepisce richieste Governo

    (Teleborsa) – “Autostrade per l’Italia auspica che le decisioni che verranno assunte siano basate solo ed esclusivamente su aspetti di tipo giuridico, tecnico, sociale ed economico e tengano conto del patrimonio industriale unico rappresentato dalla società e degli interessi dei suoi 7.000 lavoratori, dei 17.000 piccoli risparmiatori – che detengono una quota del debito – e delle migliaia di creditori commerciali e fornitori, che rappresentano una quota assolutamente rilevante del comparto produttivo del Paese”.E’ quanto si legge nella nota ufficiale diffusa da Autostrade per l’Italia che “per garantire la massima trasparenza verso il mercato, investitori e finanziatori e l’opinione pubblica rende nota la lettera dell’11 luglio 2020 indirizzata ai Ministeri competenti, di cui la stampa ha riportato ampi stralci”.La lettera – si legge ancora – fa seguito all’incontro tenutosi il 9 luglio presso il MIT – volto alla definizione della procedura del presunto grave inadempimento in corso – e recepisce le indicazioni ricevute in tale sede dai rappresentanti istituzionali”.Nello specifico, in caso di accettazione della proposta, ASPI ha aumentato da 2,9 miliardi a 3,4 miliardi l’importo totalmente a proprio carico da destinare a riduzioni tariffarie, a interventi aggiuntivi di manutenzione e a interventi per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera. Verrebbe inoltre recepito il regime tariffario regolato dalle delibere dell’ART, sulla base delle risultanze concordate al tavolo tecnico svoltosi al MEF, con l’impegno ad aggiornare il Piano Economico Finanziario entro 7 giorni dall’accettazione della nuova proposta. E’ stata formulata anche una proposta di ridefinizione dell’art. 9 della Concessione relativa alla regolamentazione dei casi di inadempimento e decadenza – previa verifica con esperti indipendenti con comprovata esperienza delle condizioni di bancabilità del piano degli investimenti previsti – ed è stata comunicata la volontà di rinunciare a tutti i ricorsi presentati nei confronti della parte pubblica.La società ha inoltre dato disponibilità a valutare l’apertura del proprio capitale a investitori terzi pubblici e privati, a supporto del rilevantissimo piano degli investimenti previsto dal Piano di Trasformazione.La proposta formulata l’11 luglio, conclude la nota, è “l’esito di un confronto negoziale iniziato circa un anno fa e che ha visto la società formulare diverse proposte, sempre migliorative, con oltre 10 lettere inviate all’esecutivo”. LEGGI TUTTO

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    Mobilità ai tempi del Covid, l'indagine ART

    (Teleborsa) – Più spostamenti se ci sono maggiori informazioni in tempo reale e distanziamento assicurato. E’ quanto emerge da un’indagine demoscopica, realizzata dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) e finalizzata all’acquisizione di informazioni relative sia all’utilizzo da parte degli utenti delle diverse modalità di trasporto (prima, durante e dopo l’emergenza sanitaria Covid-19), sia alle possibili misure di sicurezza in grado di stimolare l’utente finale ad un maggior uso dei mezzi di trasporto e favorire la ripresa degli spostamenti.Realizzata in collaborazione con DOXA, dall’indagine emerge che il 37% degli intervistati ha dichiarato di aver cambiato i propri comportamenti di mobilità durante la cosiddetta Fase 2 rispetto a quella precedente l’emergenza sanitaria, registrando una generale contrazione degli spostamenti per tutte le modalità di trasporto, ad eccezione della mobilità sostenibile (ad es. spostamento a piedi, bicicletta, monopattino e scooter a noleggio/sharing) e di quella con autovettura; rispetto a prima, il 33% degli intervistati ha dichiarato di voler cambiare i propri comportamenti di mobilità in un ipotetico scenario totalmente “Covid 19-free”, mostrando un generale aumento della frequenza di spostamento, con alcune eccezioni su selezionate modalità di trasporto e per classi di intensità d’uso dei mezzi di trasporto, per le quali si rileva una diminuzione; indipendentemente dall’intensità d’uso dei mezzi, lo spostamento a piedi e l’utilizzo dell’autovettura privata (preferibilmente senza percorrere autostrade) sono le modalità di trasporto preferite dalla maggior parte degli intervistati; segue la bicicletta personale e il trasporto pubblico su autobus e tram; il 58% degli intervistati ha giudicato utile ricevere informazioni, in tempo reale, sulle caratteristiche dei mezzi di trasporto disponibili a supporto delle proprie scelte di mobilità; il 60% degli intervistati è disponibile a condividere informazioni sugli spostamenti, sul proprio stato di salute e quelle di soggetti contagiati (o ad alto rischio) con i quali è entrato in contatto. LEGGI TUTTO

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    Air Albania inaugura nuovo collegamento con Tirana

    (Teleborsa) – L’Aeroporto di Milano Bergamo ha accolto il primo volo della compagnia aerea Air Albania proveniente da Tirana. La compagnia di bandiera albanese, fondata nel 2018 da Turkish Airlines e dal governo dell’Albania, opera il collegamento con Tirana impiegando un Airbus A319 da 128 posti, 8 posti in business + 120 posti in economy, alternando un Boeing 737-800 da 151 posti configurato con 16 posti business + 135 economy.L’offerta di Air Albania si aggiunge a quelle delle compagnie aeree Blue Panorama e Wizz Air. Si amplia così il network dei voli con la capitale albanese dall’Aeroporto di Milano Bergamo, sia in termini di frequenze e orari, sia di soluzioni tariffarie.[embedded content] LEGGI TUTTO

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    Autostrade, con revoca rischio default da 19 miliardi

    (Teleborsa) – Secondo le stime degli analisti, l’eventuale revoca della concessione potrebbe provocare un default di 19 miliardi. Con il decreto Milleproroghe sono venute a mancare le risorse per il ripagamento di quasi 10 miliardi di debito complessivo mentre circa 9 miliardi sarebbe l’impatto a cascata su Atlantia. Si tratta di importi in gran parte detenuti da investitori istituzionali e grandi istituzioni finanziarie italiane ed europee, oltre che – per 750 milioni – relativi ad un prestito obbligazionario retail Aspi detenuto da 17.000 piccoli risparmiatori.Il primo pesante effetto dell’intervista del Premier Conte su Atlantia si registra a Piazza Affari, dove la società controllata dal gruppo Benetton ha aperto in sofferenza, per poi crollare del 12%, sull’onda delle minacce per la revoca della concessione autostradale.”La famiglia Benetton ha sempre rispettato le istituzioni, sia in passato quando è stata sollecitata a entrare in diverse società in via di privatizzazione, così come oggi”, fanno sapere fonti vicine alla famiglia. LEGGI TUTTO

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    Autostrade, Atlantia: “Scendiamo sotto il 51% ma restiamo nella società”

    (Teleborsa) – Atlantia non ha intenzione di uscire da Aspi. La società “ha riconosciuto gli errori e ora vuole avere l’orgoglio e la pazienza di rimediare, anche con altri soci” senza, tuttavia, vendere tutto il pacchetto di Aspi, pari all’88% del capitale. È quanto affermano in un’intervista al quotidiano La Repubblica gli amministratori delegati di Aspi e di Atlantia, Roberto Tomasi e Carlo Bertazzo.”Atlantia per raggiungere un accordo e sbloccare questa situazione è disposta a rinunciare a una parte dei suoi diritti di opzione in presenza di un aumento di capitale – spiegano i vertici delle due società –. Già dal 6 febbraio scorso abbiamo aperto alla possibilità di diluirci a favore di soci terzi, sotto il 51% ma a condizioni di mercato e nel rispetto dei soci di minoranza Allianz e Silkroad”. In merito al tema della governance, i due Ad si sono detti “aperti a condividere la governance con gli eventuali nuovi soci pubblici e privati, come avviene in altre società internazionali. D’altronde – hanno aggiunto – il percorso sin qui è già stato condiviso. Ma saremmo disposti a condividere la governance anche nel caso che lo Stato, insieme ad altri rilevanti investitori, voglia entrare con una piccola quota senza dover far fronte a grandi esborsi di denaro. Questa soluzione sarebbe ottimale per l’interesse pubblico”.Commentando la nuova proposta, Tomasi ha sottolineato come nasca “da un confronto durato quasi un anno in cui abbiamo ascoltato con attenzione le esigenze dell’esecutivo. Ci impegniamo – ha annunciato – a stanziare 3,4 miliardi suddivisi tra oneri di ricostruzione, riduzione modulare dei pedaggi e ulteriori manutenzioni delle infrastrutture, tutti elementi a nostro carico”. “Con il nuovo sistema di tariffe definito dall’Autorità dei Trasporti – ha aggiunto Bertazzo – vengono remunerati gli investimenti realizzati, i pedaggi non saliranno più in rapporto all’inflazione. Su 14,5 miliardi di investimenti abbiamo accettato un tasso di rendimento del capitale del 7,09% pre-tasse anche su opere complesse come la Gronda di Genova e il nodo di Bologna”.Infine sul tema della revoca i vertici di Atlantia e Aspi hanno evidenziato come tale ipotesi andrebbe contro l’interesse del Paese. “Se si applica l’articolo 35, dal giorno dopo vanno in default 10 miliardi di debiti di Aspi nei confronti di banche e mercato, sempre che lo Stato non se li voglia accollare – ha affermato Bertazzo –. Atlantia ha poi 5,5 miliardi di bond garantiti di Aspi più altri 5 miliardi di debiti suoi”. Nel complesso andrebbero, quindi, in default circa 20 miliardi di prestiti più tutti i crediti commerciali. “Non si capisce – ha concluso Tomasi – quale sarebbe l’interesse del Paese nel caso di una revoca. Investimenti per 7,5 miliardi già cantierabili verrebbero buttati alle ortiche, il nuovo concessionario dovrebbe ripartire da zero. I 7mila dipendenti sarebbero a rischio e si aprirebbe un contenzioso che durerebbe anni”. LEGGI TUTTO