More stories

  • in

    Ford punta a vendere solo veicoli elettrici in Europa entro il 2030

    (Teleborsa) – Ford ha annunciato oggi una nuova strategia per l’Europa, puntando alla completa elettrificazione della sua gamma entro la fine del decennio. La casa automobilistica statunitense ha dichiarato che, entro la metà del 2026, tutte le vetture commercializzate in Europa avranno almeno una versione Plug-In Hybrid o Full Electric in grado, quindi, di viaggiare a zero emissioni; entro il 2030 saranno tutte elettriche.Entro il 2024, tutti i veicoli commerciali avranno almeno una versione capace di viaggiare a zero emissioni e, quindi, Plug-In Hybrid o Full Electric, con l’obiettivo di avere due terzi delle vendite dei veicoli commerciale Plug-In Hybrid o Full Electric entro il 2030.Per realizzare questi obiettivi, Ford investirà 1 miliardo di dollari per modernizzare il suo impianto di assemblaggio di veicoli a Colonia, in Germania, uno dei suoi più grandi centri nel Vecchio Continente e il quartier generale di Ford Europa. L’investimento trasformerà l’impianto esistente nel primo “Ford Cologne Electrification Center” per la produzione di veicoli elettrici.Gli annunci odierni seguono il ritorno al profitto dell’azienda in Europa nel quarto trimestre, e il già annunciato investimento di almeno 22 miliardi di dollari a livello globale nell’elettrificazione fino al 2025, il doppio dei precedenti piani. “Abbiamo ristrutturato con successo Ford Europa e siamo tornati alla redditività nel quarto trimestre del 2020 – ha affermato Stuart Rowley, presidente di Ford Europa – Ora stiamo puntando in un futuro completamente elettrico in Europa con nuovi veicoli e un’esperienza cliente di prima classe”. “Ci aspettiamo che il nostro forte slancio in Europa continui quest’anno e di rimanere sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo di un margine EBIT del 6%”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Corte UE, respinto ricorso Ryanair su aiuti di stato francesi a compagnie aeree

    (Teleborsa) – La Corte di giustizia dell’Unione europea ha respinto il ricorso presentato da Ryanair sugli aiuti di stato per il settore aereo messi in campo dalla Francia nel marzo 2020. La misura, approvata dalla Commissione UE il 31 marzo 2020, prevedeva una moratoria sui pagamenti delle tasse dovute da marzo a dicembre dello scorso anno, con pagamento dilazionato a partire da gennaio 2021.La Corte UE ha osservato che “la pandemia Covid-19 e le restrizioni ai viaggi adottate dalla Francia costituiscono un evento eccezionale che ha causato danni economici alle compagnie aeree operanti in Francia” e che non può essere contestato che “l’obiettivo del differimento del pagamento delle imposte è effettivamente riparare il danno in questione”. Il Tribunale ha quindi affermato che “limitare il differimento del pagamento delle imposte a le compagnie aeree in possesso di una licenza francese è appropriato per raggiungere l’obiettivo di riparare il danno causato dall’evento eccezionale in questione”.L’estensione della moratoria alle società non localizzate in Francia non avrebbe, invece, consentito di ottenere l’obiettivo di compensare il danno subito in “modo preciso e senza il rischio di sovracompensazione”, ha sottolineato la Corte di giustizia.Negli ultimi mesi, lompagnia low-cost irlandese ha intentato sedici azioni legali contro la Commissione europea per aver consentito aiuti di Stato a singole compagnie aeree come Lufthansa, KLM, Austrian Airlines e TAP, nonché programmi nazionali a beneficio principalmente delle compagnie di bandiera. LEGGI TUTTO