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    Autogrill, trimestrale in perdita. Aumento di capitale entro primo semestre

    (Teleborsa) – Autogrill ha registrato ricavi consolidati pari a 370,6 milioni di euro nel primo trimestre 2021, in calo del 59,3% a cambi correnti rispetto ai 910,8 milioni registrati nel primo trimestre 2020. L’EBIT è stato pari a -102,2 milioni di euro (-80,3 milioni di euro nel primo trimestre 2020) e il risultato netto pari a -128,3 milioni di euro (-88 milioni di euro nel primo trimestre 2020).A fine marzo, il free cash flow è negativo per 119,7 milioni da -289,9 milioni, la posizione finanziaria netta è negativa per 1,2 miliardi (1,08 miliardi a fine dicembre 2020) e la liquidità del gruppo è pari a circa 500 milioni. La società sottolinea che “il trend è in miglioramento dall’inizio dell’anno nonostante lo scenario globale ancora sfidante” e che “la guidance al 2021 e gli obiettivi al 2024, rivisti lo scorso 31 marzo 2021 per riflettere l’impatto della cessione del business autostradale statunitense, restano confermati”.Con riferimento all’aumento di capitale approvato dall’assemblea straordinaria a febbraio, la società dice che “allo stato, si prevede che, qualora le condizioni dei mercati lo permettano, e subordinatamente alla pubblicazione di un prospetto informativo e al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti, l’aumento di capitale possa essere completato entro il primo semestre 2021”.(Foto: © ricochet64 / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Dopo Renault anche Nissan vende la sua quota in Daimler

    (Teleborsa) – Nissan segue “l’alleato” Renault (Renault-Nissan-Mitsubishi Alliance è un gruppo industriale legato attraverso partecipazioni incrociate) nel vendere la propria intera quota detenuta in Daimler, gruppo tedesco che controlla anche il marchio Mercedes-Benz. Nissan sta vendendo 16,4 milioni di azioni che possiede in Daimler attraverso una vendita gestita da BofA Securities e Société Générale, secondo quanto riporta Bloomberg. Le azioni sono offerte a investitori istituzionali dopo la chiusura delle contrattazioni odierne. Renault aveva venduto la sua quota pari all’1,54% del capitale a metà marzo per 1,14 miliardi di euro, sottolineando però che la partnership industriale sarebbe proseguita.L’uscita dal capitale da parte della casa automobilistica giapponese segue l’uscita di scena degli ex leader di lunga data delle due società coinvolte, forti sostenitori del patto tra le società: Dieter Zetsche (ha lasciato la guida di Daimler nel 2019) e Carlos Ghosn (ex numero uno di Nissan arrestato nel 2018 per illeciti finanziari). LEGGI TUTTO

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    Antitrust, chiusa l'istruttoria su Vueling: impegni assunti idonei a sanare le irregolarità

    (Teleborsa) – L’Antitrust ha chiuso l’istruttoria nei confronti di Vueling che lo scorso anno, adducendo come causa il Covid, aveva cancellato dei voli pur essendo programmati per un periodo nel quale non erano più vigenti i limiti di circolazione imposti dai provvedimenti governativi. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, come è stato spiegato nel Bollettino settimanale, ha ritenuto infatti che gli impegni assunti dalla compagnia aerea “siano idonei a sanare i possibili profili di illegittimità della pratica commerciale contestati nella comunicazione di avvio del 24 settembre 2020”. Tra gli impegni presi da Vueling oltre al fatto di aver effettuato rimborsi entro 7 giorni, ci sono stati la possibilità di richiederli con una linea telefonica gratuita messa a disposizione dei passeggeri interessati dalle cancellazioni, l’invio agli stessi passeggeri di un promemoria della cancellazione per assicurarsi che tutti i coloro che non si siano attivati per la richiesta di rimborso in denaro o tramite voucher possano essere in qualche modo ristorati, l’incremento del valore dei voucher offerti sino al 20% e la disponibilità di un apposito link cliccabile direttamente dall’e-mail, con procedura automatizzata per la gestione delle prenotazioni relative a voli cancellati e delle richieste di rimborsi in danaro e con la quale il passeggero viene informato della cancellazione del volo(Foto: Enrico Massidda) LEGGI TUTTO

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    Alitalia, Giovannini: ancora possibile chiudere la trattativa con l'Ue prima dell'estate

    (Teleborsa) – Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini ha dichiarato che ci sono i margini per una soluzione del dossier Alitalia entro l’estate. Interrogato a SkyTg24 Economia sui tempi della chiusura della trattativa con l’Europa, Giovannini ha risposto: “in realtà spero entro poco tempo. Bisogna consentire a Ita di partire il più rapidamente possibile dunque cogliere. Il tempo è assolutamente cruciale e per questo il governo in queste settimane e tutt’ora è impegnato nella discussione con l’Ue”.Il ministro ha inoltre confermato che l’ipotesi che Ita parta con il brand Alitalia è una delle possibilità ancora sul tavolo. Sulle dimensioni che avrà Ita, il ministro ha puntualizzato che “dipende dalla conclusione dell’accordo con la commissione Ue. Però attenzione: sappiamoche la crisi da Covid ha colpito duramente il trasporto aereo e che i comportamenti delle persone e delle imprese cambieranno,adottando lo smart working più di prima e questo avrà degli effetti duraturi sulle scelte di mobilità”. “Una compagnia che, come nel piano di Ita, ha un processo di crescita, potrebbe trovarsi paradossalmente in una posizione migliore di chi parte da una flotta molto ampia e si vedrà costretto a ridurre – ha aggiunto Giovannini – La variabilità è molto aperta ed è importante che il piano industriale che Ita ha preparato sia capace di cogliere il vento favorevole. La fotografia di partenza non è necessariamente veritiera rispetto ai piani di sviluppo”. LEGGI TUTTO

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    BCE, aumento costi di trasporto avrà impatto modesto su ripresa globale

    (Teleborsa) – Il forte rimbalzo dell’attività manifatturiera globale nella seconda parte del 2020 (ad un livello maggiore delle attese) e le prospettive di ripresa della prima parte del 2021 hanno causato un forte aumento degli ordini internazionali e determinato alcuni colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento. Queste frizioni – secondo un nuovo studio della BCE – si sono manifestate nell’aumento dei tempi di consegna e nei maggiori costi del trasporto merci marittimo internazionale. I ricercatori della Banca centrale si sono però chiesti in che misura questi problemi possono contribuire all’aumento dell’inflazione.Di solito gli importatori trasferiscono parte dell’aumento dei costi di trasporto sui consumatori attraverso prezzi più elevati, che potrebbero dar luogo a pressioni inflazionistiche. L’analisi della BCE suggerisce però che, dopo un anno, il trasferimento dei prezzi di spedizione nell’inflazione degli Stati Uniti (Paese preso come riferimento nello studio) è piuttosto limitato. “Anche un aumento annuo del 50% dell’indice Harpex (un benchmark internazionale per i costi dei trasporti marittimi), simile a quello registrato fino al gennaio 2021, potrebbe aumentare l’inflazione annuale solo fino a 0,25 punti percentuali un anno dopo – rileva la BCE – L’entità di questo effetto è spiegata anche dal fatto che i costi di spedizione internazionale rappresentano solo una quota relativamente piccola del costo finale della produzione.La previsione è quindi che l’aumento dei costi di trasporto avrà un impatto modesto sull’attività economica globale. Inoltre, man mano che l’offerta si adegua all’aumento della domanda, i costi di trasporto potrebbero diminuire di nuovo. Nel complesso, costi di spedizione più elevati e tempi di consegna più lunghi hanno causato attriti temporanei nelle catene di approvvigionamento, ma questi colli di bottiglia dovrebbero ritardare ma non far deragliare la ripresa globale. Allo stesso tempo – sottolinea lo studio nelle sue conclusioni – con la fine dei lockdown i consumatori dovrebbero riequilibrare i loro acquisti favorendo i servizi, e quindi allentando l’attuale pressione su certe categorie di beni. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Zegna, partnership con Stellantis per elettrificazione della flotta aziendale

    (Teleborsa) – Il gruppo Ermenegildo Zegna, società a conduzione familiare attiva nel settore dell’abbigliamento lifestyle di lusso, ha stretto un accordo con il gruppo Stellantis per il passaggio alle alimentazioni green per tutta la flotta aziendale, che attualmente è di oltre 200 veicoli, entro il 2025. La nuova Car Policy Green del gruppo introduce nel parco di auto aziendali vetture ibride plug-in e full electric al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico generato dalle emissioni di CO2. Inoltre, il gruppo Zegna installerà colonnine di ricarica in tutte le proprie sedi e sosterrà i dipendenti con un maggior contributo aziendale sul canone di noleggio per le auto plug-in e full electric.”La qualità dei nostri prodotti non può prescindere dal rispetto della natura – afferma Gildo Zegna, CEO della società – In Zegna la preservazione e la tutela dell’ambiente è un valore fondamentale da oltre 110 anni e continuiamo a impegnarci concretamente per sostenerla. Sono molto orgoglioso della partnership con il gruppo Stellantis, con il quale condividiamo valori e visione per costruire insieme un mondo migliore”. “L’annuncio di oggi è un esempio perfetto della capacità di Stellantis di supportare il gruppo Zegna, con auto ecologiche all’avanguardia, verso un obiettivo di emissioni zero per i suoi dipendenti e per la sua supply chain – afferma John Elkann, presidente di Stellantis – Oggi, i temi di Environmental, Social e Corporate Governance sono al centro di ogni decisione di gestione responsabile ed è nostro obiettivo comune dimostrare che le aziende ricoprono un ruolo chiave per far fronte il riscaldamento globale”. LEGGI TUTTO

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    FNM, assemblea approva bilancio. Niente dividendo su spinta Regione Lombardia

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di FNM, società quotata attiva nel settore della mobilità integrata, ha approvato il bilancio 2020, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi e nominato il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale per il triennio 2021-2023. Rinnovata, inoltre, l’autorizzazione all’acquisto e disposizione delle azioni proprie, previa revoca dell’autorizzazione conferita dall’assemblea del 27 maggio 2020.Confermato alla carica di presidente Andrea Gibelli. Il nuovo CdA risulta composto da Andrea Gibelli, Marcello Caradonna, Gianantonio Arnoldi, Ivo Roberto Cassetta, Barbara Lilla Boschetti, Mauro Miccio. L’assemblea ha deliberato di non distribuire i dividendi e di destinare a riserva legale 1.194.591,22 euro e a utili portati a nuovo 22.697.233,16 euro.In particolare, si legge in una nota. “alla luce dell’emergenza sanitaria tutt’ora in corso, l’azionista di maggioranza Regione Lombardia, pur considerando positivamente la proposta del CdA di distribuzione degli utili, in quanto indice della sana conduzione di una società e doveroso riconoscimento all’impegno finanziario e alla fiducia che i soci hanno riposto nelle prospettive di sviluppo di FNM, ha suggerito un approccio prudenziale”. LEGGI TUTTO

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    Norwegian punta sul corto raggio

    (Teleborsa) – La ripresa del mercato di Norwegian passa dal corto raggio, segmento su cui punta a operare entro fine 2021 con una flotta di 50 aeromobili, da portare a 70 nel 2022. Finora la compagnia aerea, dopo aver interrotto i voli a lungo raggio, ha operato finora con nove aeromobili. Norwegian stima che la domanda di viaggi aerei a corto raggio tornerà ai livelli pre-Covid non prima del 2023 o 2024. Nel primo trimestre 2021 Norwegian ha trasportato 210.000 passeggeri, il 96% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. Anche i ricavi sono diminuiti del 96%, con una perdita operativa di 1,5 miliardi di corone norvegesi, contro i – 2,1 miliardi di corone nel primo trimestre 2020.(Foto: Jon Flobrant on Unsplash) LEGGI TUTTO