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    Autostrade per l'Italia, 800 assunzioni nel 2021: ” a caccia” di ingegneri e informatici

    (Teleborsa) – Autostrade per l’Italia “cerca profili innovativi”. Ad annunciarlo l’Amministratore delegato di Aspi Roberto Tomasi, in un’intervista rilasciata a IlSole24Ore’, che spiega: “Persone, soprattutto giovani, che siano artefici del cambiamento e che, con senso di responsabilità, accompagnino l’azienda nel percorso di rinnovamento intrapreso con il piano di trasformazione, dove il digitale ha un ruolo centrale di sviluppo”. Il gruppo, sottolinea ancora Tomasi, “nel biennio 2019-2020 ha già assunto 1.700 lavoratori. Nell’arco di piano 2021-2024, Aspi prevede di assumere altre 2.900 persone, distribuite tra le varie società del gruppo” e in particolare “nell’anno in corso il gruppo Aspi procederà con circa 800 assunzioni” e di queste “in prima fila ci sono ingegneri e informatici”, con particolare attenzione ai “laureati in ingegneria civile, edile, geotecnica, ambiente e territorio” ma anche quelli “in ingegneria gestionale. C’è spazio anche per i laureati in Economia e in Giurisprudenza, per i geometri, per i periti elettronici e industriali e per i giovani in possesso di diploma tecnico”.L’Ad ribadisce inoltre che tra le priorità di Aspi c’è “l’ammodernamento della rete autostradale che prevede 21,5 miliardi di investimenti, la maggior parte dei quali nei prossimi 10 anni, ma anche lo sviluppo di soluzioni digitali per il settore delle infrastrutture e dei trasporti”. LEGGI TUTTO

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    Tpl, Giovannini: situazione molto difficile ma abbiamo messo in campo risorse consistenti

    (Teleborsa) – Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, è tornato sul tema della riorganizzazione dei trasporti in vista dell’apertura dell’anno scolastico. “Sappiamo benissimo che la situazione è molto difficile, per questo abbiamo messo in campo una serie di azioni che l’anno scorso non c’erano”, ha assicurato il ministro alla Festa nazionale dell’Unità di Bologna. “Questo è un impegno comune del governo, delle Regioni e delle aziende dei trasporti – ha aggiunto – Vedremo alla prova, ma sappiamo che le risorse che sono state messe in campo sono molto consistenti e possono consentire a Regioni e aziende di operare in questa direzione”.”Il servizio dei trasporti pubblici locale è carente in Italia non per il Covid-19 ma perché abbiamo dei mezzi vecchissimi, inquinanti e servono una quota molto limitata di popolazione”, ha spiegato. “Nell’ultimo anno le aziende dei trasporti hanno cambiato moltissimo il loro approccio anche grazie al fondi ministeriali per l’acquisto di mezzi ecologici – ha dichiarato Giovannini –. Il cambiamento del trasporto pubblico locale non è solo una questione di questi giorni o delle prossime settimane. Il trasporto pubblico locale ha tantissimi problemi”. Il ministro ha anticipato che nella commissione parlamentare si discuterà degli aspetti emersi durante il confronto con i sindacati. “Faremo un tavolo speciale sulla questione della sicurezza degli operatori dei trasporti”, ha annunciato. “L’incontro con i sindacati oggi ha definito un percorso – ha detto Giovannini –. Ci rincontreremo il 20 settembre. “Sappiamo che purtroppo ci sono delle azioni non da oggi di reazione violenta nei confronti degli operatori dei trasporti. Affronteremo questa problematica che ovviamente dovrà poi essere discussa con le società che gestiscono i trasporti”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    ITA, chiusura candidature il 6 settembre. Sindacati contrari: “Incontro urgente al Parlamento”

    (Teleborsa) – Il termine per la presentazione delle domande di assunzione sarebbe stato fissato da Ita al 6 settembre. Una chiusura anticipata della piattaforma per le candidature dovuta all’alto numero di richieste ricevute, ad oggi oltre 11mila. È quanto hanno fatto sapere i sindacati in una pausa dell’incontro con i vertici della società, in corso dalle 10.40 di questa mattina presso la sede della newco in zona Eur, a Roma. L’intenzione manifestata da Ita sta incontrando, tuttavia, la contrarietà dei sindacati. “L’azienda – ha detto il segretario nazionale della Uilt, Ivan Viglietti – ha comunicato l’intenzione di chiudere temporaneamente le candidature per tirare una linea e procedere alle assunzioni. Noi chiediamo che la piattaforma rimanga aperta perché riteniamo poco utile chiuderla per poi riaprirla dato che il tema degli organici è un tema in evoluzione”.Tra le domande arrivate all’azienda – secondo quanto fanno sapere fonti sindacali in occasione del secondo giorno di confronto con i vertici della newco sul contratto di lavoro da applicare ai nuovi assunti – solo circa il 15% provengono da dipendenti Alitalia. Nel dettaglio “il 30% sono di piloti, il 20% assistenti volo e il 10% di personale di terra” afferma Viglietti sottolineando che la “stragrande maggioranza delle candidature è di persone non provenenti da Alitalia”. In tale scenario la contrarietà dei sindacati all’intenzione annunciata da Ita di chiudere tra poco più di una settimana le candidature è netta. “Noi – ha detto il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito, in una pausa della vertenza in corso – abbiamo risposto all’azienda che questa cosa non va bene, perché se fai un piano industriale che si sviluppa al 2025 non puoi poi bloccare la piattaforma il 6 settembre”. La distanza tra Ita e i sindacati resta, inoltre, “notevole” sul numero delle assunzioni. “Loro – ha proseguito il segretario nazionale della Uilt – vogliono prendere 2.800 persone. Noi chiediamo di prendere tutti quelli della parte aviation di Alitalia, almeno 6 mila, spalmati nei prossimi 6 mesi”. Per tale ragione i sindacati di categoria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta, hanno inviato oggi una lettera alle commissioni Trasporti di Camera e Senato, chiedendo un “incontro urgente” sulla vertenza Ita-Alitalia, “considerato – si legge nella lettera – il grande impatto sociale e occupazionale della vertenza che riguarda circa 10.500 lavoratori diretti più l’indotto”. LEGGI TUTTO

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    ITA, arrivate 10mila domande di assunzione: circa il 15% da Alitalia

    (Teleborsa) – A oggi sono circa 10 mila le domande di assunzione arrivate a Ita. Di queste solo il 10-15% proviene da dipendenti Alitalia. È quanto fanno sapere fonti sindacali in occasione del secondo giorno di confronto con i vertici della newco sul contratto di lavoro da applicare ai nuovi assunti che vede un nuovo presidio di lavoratori Alitalia radunato sotto la sede della newco a Roma, in zona Eur. Un nuovo incontro, che probabilmente sarà ancora interlocutorio, convocato in seguito alla lettera congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di ieri sera rivolta ai ministri delle Infrastrutture della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, del Lavoro, Andrea Orlando, dell’Economia, Daniele Franco nella quale i sindacati chiedevano una rapida convocazione in vista del prossimo 15 ottobre data dell’avvio delle operazioni di Ita. “Da metà luglio 2021, a seguito delle intese fra il Governo italiano e la Commissione europea – hanno sottolineato i sindacati nella lettera – si è avviato l’iter che porterà, il 15 ottobre 2021, all’operatività di Ita. Per gli effetti che conseguentemente si determineranno, in Alitalia in amministrazione straordinaria e in Cityliner in amministrazione straordinaria, la tenuta occupazionale di circa 10.500 lavoratori diretti delle due società in parola e di altrettanti lavoratori indiretti, in assenza di opportune iniziative e azioni, diventa sempre più a rischio”. Ragioni per le quali i sindacati i sindacati hanno ritenuto che non sia “più procrastinabile un confronto congiunto” a 49 giorni dal 15 ottobre.”La nuova compagnia aerea – hanno affermato Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta – deve essere avviata nel migliore dei modi. Non possiamo accettare che questo nuovo vettore non negozi, con regole stabilite a monte, il contratto collettivo Nazionale di lavoro con le parti sociali”. Ita, hanno aggiunto i sindacati, “sta dimostrando di non voler definire regole per la gestione delle trattative e se il buongiorno si vede dal mattino, il passo successivo sarà continuare a agire in maniera unilaterale, per cui Ita punterà – come ha già preannunciato nella lettera inviata ai sindacati il 23 agosto scorso – ad applicare un regolamento particolarmente penalizzante per le lavoratrici e i lavoratori come se la società fosse una indefinita ‘startup’. Con queste premesse la nuova azienda nascerà col piede sbagliato e non ci sarà quindi il netto cambio di passo che tutti dicono di volere”. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Giovannini: la sfida dell'economia circolare

    (Teleborsa) – “Nei prossimi giorni fisseremo incontri con i rappresentanti delle istituzioni territoriali per affrontare la programmazione delle infrastrutture e trasporti”. E’ quanto si legge in un’intervista rilasciata dal ministro ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), Enrico Giovannini al quotidiano La Nuova Sardegna sulla progettazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).”Noi siamo a disposizione per identificare anche le buone pratiche e consentire alle Regioni di procedere più speditamente”, ha aggiunto parlando della semplificazione delle procedure per la quale, afferma, di non vedere rischi per l’ambiente. “Le nuove linee guida per gli studi di fattibilità tecnico-economica dei progetti, ad esempio, prevedono una valutazione di sostenibilità ambientale e non solo una valutazione di impatto ambientale. Non ho cambiato il nome del ministero tanto per dare una spennellata di verde ma per cambiare in profondità il modo in cui si realizzano le infrastrutture e gli investimenti nel nostro Paese, in linea con le scelte europee. I rischi esistono sempre, ma basta leggere i contenuti di queste linee guida per capire che le imprese, nel presentare i progetti, saranno obbligate a esplicitare molti più dettagli di prima, specialmente sugli aspetti ambientali”.”Con l’economia lineare si individua un bisogno, si prendono le materie prime, si fa un prodotto e lo si usa. E alla fine lo si scarta ed eventualmente si pensa a come riciclarlo. Nell’economia circolare – osserva – c’è il concetto di ecodesign e fin dalla progettazione di un prodotto si pensa a come potrà essere riutilizzato. Per la prima volta introduciamo questo principio anche nelle infrastrutture e molte imprese italiane sono già molto attive su questo fronte” LEGGI TUTTO

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    ITA, attivi sito vendita biglietti e piattaforma lavoro

    (Teleborsa) – Aperto da oggi il sito di ITA per la vendita dei biglietti ed attiva anche la piattaforma per la raccolta delle candidature per le figure professionali da inserire successivamente nelle aree operative di volo e di terra e in quelle di staff. Ieri, intanto, primo incontro azienda-Sindacati che hanno confermato lo sciopero del 24 settembre anticipando che nella giornata di oggi sarà inviata una lettera al Governo chiedendo il suo intervento nella trattativa con Ita. “Le organizzazioni sindacali confederali – si legge nella nota ufficiale rilasciata a margine dell’incontro -hanno manifestato la netta contrarietà all’ impostazione di ITA rispetto al dimensionamento della flotta e degli organici, alla mancata inclusione delle attività di handling e manutenzione sulle quali le scriventi hanno chiesto il proseguimento del confronto in sede istituzionale”.”Ieri c’è stato un primo confronto e abbiamo acquisito prime anticipazioni sulle strategie” e “riteniamo necessario e urgente salvaguardare i posti di lavoro, la nuova società deve restare nel perimetro del contratto nazionale di lavoro”. Così il leader della Cisl, Luigi Sbarra, a Coffee Break su La7 all’indomani del primo confronto, partito in salita, tra i vertici ITA e i sindacati.Per Sbarra, inoltre, “il Governo deve fare un passo in avanti attivando un confronto sul piano industriale, sul recupero di operatività della nuova Società”. E’ necessario poi per ITA “un progetto sulle politiche attive che consenta alle persone che, temporaneamente, sono sospese dall’attività lavorativa, di formarsi” per “essere pronte nella fase di ripartenza”. LEGGI TUTTO

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    Delta Air Lines rincara l'assicurazione per i dipendenti senza vaccinazione

    (Teleborsa) – Delta Air Lines chiederà ai suoi dipendenti 200 dollari in più al mese per l’assicurazione sanitaria se scelgono di non vaccinarsi contro il Covid- 19 e li obbligherà a sottoporsi a tampone settimanalmente. Il supplemento assicurativo entrerà in vigore il prossimo 1° novembre, per tutti coloro che non presenteranno adeguata documentazione della vaccinazione effettuata, mentre i test anti-Covid settimanali inizieranno il prossimo 12 settembre.Attualmente, il 75% dei dipendenti di Delta ha una vaccinazione, quindi il provvedimento riguarderà il 25% che ancora non ha una copertura vaccinale.Il Ceo della compagnia Ed Bastian ha affermato che il supplemento è necessario per affrontare il rischio finanziario che la compagnia aerea è costretta a sostenere per la decisione di non vaccinarsi, giacché una degenza ospedaliera media per un’infezione da Covid-19 ha un costo di circa 40mila dollari.La Air Line Pilots Association di Delta ha affermato che non intende opporsi al supplemento proposto, perché non influenza il piano sanitario che l’associazione rappresentativa dei piloti ha negoziato con la compagnia aerea.Il contributo aggiuntivo sull’assicurazione sanitaria non è cosa nuova e rappresenta l’ultima mossa strategica di alcune aziende americane per spingere il personale a fare la vaccinazione. Il Presidente Joe Biden ha esortato le aziende statunitensi a chiedere la vaccinazione ai propri dipendenti, per rallentare la diffusione della variante Delta, ma di obbligo non si può certo parlare. LEGGI TUTTO

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    Trasporti e Covid: i nodi da sciogliere in vista della ripartenza

    (Teleborsa) – Con il PNRR cambia anche il modo di realizzare le infrastrutture “che andranno fatte con una nuova logica”. Lo ha detto il Ministro per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, al Meeting di Cl a Rimini. “Non si potrà più costruire un ponte come è stato fatto fino ad ora – ha aggiunto Giovannini -. Non si tratta di fare di più, ma di farlo diversamente”. “Le linee guida per la progettazione delle opere, che stanno per uscire – ha concluso il ministro -, avranno la sostenibilità ambientale come elemento cruciale”.”Domani mi incontrerò con il presidente delle Regioni” Massimiliano Fedriga “per discutere dei materiali che abbiamo ricevuto e per eventualmente adeguare i piani” dei trasporti in base alle nuove regole dei anti-Covid, ha detto Giovannini. “Mi sembra ci sia un ampio spettro di strumenti – ha spiegato – tutto questo richiede sistemi di controllo adeguati, non solo micro ma anche rispetto ai soggetti che devono attuare le linee guide. Stiamo dialogando con i vari soggetti per assicurarci che tutti adottino gli strumenti necessari per attuare correttamente le linee guida”.In vista della ripartenza di settembre, cruciale la questione dei trasporti che “non riguarda solo la scuola, ma anche il ritorno alle attività anche lavorative. Per questo da mesi stiamo lavorando con Regioni, Comuni e gestori dei diversi mezzi di trasporto per preparare questa ripartenza – ha ricordato Giovannini -. Le linee guida sono state definite in collaborazione con le Regioni, sono all’attenzione del Cts (Comitato Tecnico Scientifico, ndr). Lunedì è scaduto il termine entro il quale le Regioni dovevano inviarci i loro piani per il potenziamento”. In merito ai nuovi investimenti fatti per il potenziamento del trasporto pubblico, in particolare per il servizio scolastico, il ministro ha ricordato che “nei mesi scorsi i finanziamenti dati dallo Stato hanno consentito al trasporto pubblico locale nelle ore di punta di essere maggiorato del 15/20% in media. In più, d’accordo con il Cts, abbiamo portato il tasso di copertura sui mezzi pubblici all’80%. Sappiamo da una serie di rilevazioni che molte persone sceglieranno il mezzo privato: questa non è una buona notizia per il traffico ma fa prevedere una riduzione della domanda”.Inoltre “abbiamo obbligato tutte le imprese con oltre 100 addetti a istituire la figura del mobility manager che hanno il compito di distribuire nella settimana le attività, in particolare l’uso dei trasporti. Per chi entro il 31 agosto ha predisposto i piani c’è un finanziamento di 50 milioni proprio per aiutare le imprese e le amministrazioni pubbliche ad andare verso una ‘spalmatura’ al di fuori degli orari di punta. Infine ci sono tavoli prefettizi: luogo in cui i diversi soggetti fanno programmazione”. LEGGI TUTTO