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    “ITA Airways”, presentata la nuova compagnia dalla livrea azzurra

    (Teleborsa) – Si chiama “Ita Airways” e sfoggerà aerei dalla livrea azzurra come l’Italia che vince. Se dopo la notizia dell’acquisizione del marchio AlItalia da parte di Ita in molti pensavano a un ritorno al passato, con un colpo di scena nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova compagnia è stato annunciato un cambio di passo che vuole segnare un nuovo inizio prendendo le distanze con la mala gestione del passato senza, tuttavia, rinnegare l’esperienza e la tradizione della compagnia di bandiera richiamati dai caratteri e dal logo della newco. Il marchio e la visual identity, firmati Landor&fitch, inaugurano un nuovo corso con una firma storica per l’aviazione civile, Walter Landor, che disegnò negli anni ’60 il marchio della compagnia di bandiera, a cui il nuovo brand rende omaggio con l’utilizzo degli stessi colori. Prende così il via da oggi la nuova compagnia di bandiera italiana, nata sulle ceneri di Alitalia. Il primo volo Ita Airways, un Airbus A320 targato AZ 1637, è partito oggi da Milano Linate alle ore 6:20 e atterrato all’aeroporto di Bari alle ore 7:45 con alla guida il comandante Fabrizio Campolucci.”Oggi è il primo giorno di una storia tutta da scrivere – ha dichiarato Alfredo Altavilla, presidente di Ita Airways –. Il nuovo marchio e la nuova livrea dei nostri aerei sono il simbolo del cambiamento, dell’inizio di una avventura diversa. La discontinuità non significa rinnegare il passato, ma evolverlo perché sia al passo con i tempi, con un nuovo scenario competitivo, con nuovi clienti e bisogni da soddisfare. La nuova Compagnia di Bandiera è un tassello della strategia di rilancio complessiva dell’Italia, ed è un risultato a cui hanno contribuito fattivamente tutti gli stakeholder, a partire dalle Istituzioni coinvolte. Siamo un’azienda che appartiene al Mef quindi appartiene ai contribuenti Italiani. Per questo abbiamo deciso di lavorare solo con aziende Italiane”.”Per ogni fine c’è sempre un nuovo inizio – ha affermato Fabio Lazzerini, amministratore delegato di Ita Airways –. Nella frase che conclude lo spot Ita Airways ci sono l’emozione di essere testimoni della nascita di qualcosa di tanto atteso e, al tempo stesso, la consapevolezza della solidità delle prospettive della Compagnia a cui oggi diamo il benvenuto. Questo è solamente il primo passo di un progetto ambizioso: la creazione della nuova Compagnia di bandiera che connetterà il nostro Paese al mondo e che lo rappresenterà attraverso il lavoro delle donne e degli uomini che ne fanno e ne faranno parte. In un periodo difficile per il settore aereo, Ita Airways nasce per intercettare la ripresa del traffico aereo dei prossimi anni forte dei fondamenti della sua strategia: sostenibilità, digitalizzazione, centralità del cliente e innovazione. Ci vogliamo meritare di essere la compagnia di bandiera. Il nostro piano industriale prevede profittabilità, sostenibilità e connettività. Avremo una flotta omogenizzata con aerei tutti Airbus. Oggi partiamo con 52 aerei, quelli che servono attualmente nel mercato sottodimensionato post pandemia. Il concetto di startup ci permette di affrontare il mercato senza costrizioni e con le dimensioni che servono in questo momento riuscendo, allo stesso tempo, a preservare gli slot in alcuni aeroporti principali come Linate. Milano-Roma rimane un asset importante ma un asset in cui le frequenze vanno tarate sul mercato riconoscendo che c’è una linea ad alta velocità che collega le due città e 23 aerei voli a/r al giorno non servono più”. Dal 4 novembre partirà il primo volo verso gli Stati Uniti Fiumicino-New York”.Ita Airways volerà con una nuova livrea. L’azzurro è il colore scelto, simbolo di unità, coesione e orgoglio del Paese e rappresentativo dello sport e della nazionale Italiana. Sul timone il tricolore, sullo sfondo azzurro il logo oro bianco e rosso di Ita Airways e icone stilizzate ispirate al patrimonio artistico nazionale. “Abbiamo cercato un nome distintivo unico per un brand che ha la grandissima ambizione di essere la compagnia aerea italiana nel mondo. Per la livrea degli aerei abbiamo pesato all’azzurro. Gli azzurri sono l’Italia bella, l’Italia sportiva che ha fatto il record di medaglie olimpiche a Tokyo. Quando ci sono gli azzurri fuori tutti noi tifiamo e il mondo ci guarda con ammirazione” ha affermato il direttore marketing di Ita Airways Giovanni Perosino. In tale scenario l’acquisto del brand “Alitalia” è stato fatto con lo scopo di gestire la transizione verso la nuova livrea e riservarsi il diritto di futuri utilizzi del marchio. “Il brand lo abbiamo comprato innanzitutto perché ci garantisce una transizione ordinata verso le nuove livree – ha spiegato Altavilla –. Una transizione che durerà dei mesi dal momento che oltre all’esterno degli aerei è necessario cambiare gli interni, le divise e tutte le infrastrutture negli aeroporti che riportano il brand AlItalia. Se avessimo perso la gara del marchio avremmo dovuto accelerare di molto questo processo e questo avrebbe comportato degli extra costi molto importanti. In secondo luogo abbiamo comprato il brand perché vogliamo tenerlo come patrimonio dei marchi potenzialmente utilizzabili per iniziative di marketing in futuro. La terza ragione è che dovevamo essere partecipi attivamente di un’operazione di sistema che mirava anche ad assicurare che la trattativa per il trasferimento degli asset aviation si potesse compiere senza problemi di disruption legati alla mancanza di solvibilità dell’amministrazione straordinaria”.NETWORK – La Compagnia opererà a partire da oggi con un network di 44 destinazioni e 59 rotte, 191 voli in totale (24 nazionali e 56 internazionali), che nel 2022 arriveranno a 58 destinazioni e 74 rotte per giungere nel 2025 74 destinazioni e 89 rotte. Inaugurata oggi anche l’attività charter con il primo volo Malpensa – Fiumicino con a bordo l’Inter. Ita Airways focalizzerà la propria attività sull’hub di Roma Fiumicino e sull’aeroporto di Milano Linate, dove si posizionerà come la compagnia aerea di riferimento per il traffico business e leisure. In attesa dell’individuazione del Partner Strategico, Ita Airways entrerà in Sky Team garantendo progressivamente ai suoi viaggiatori il code sharing con tutti i membri SkyTeam con voli in connessione.SOSTENIBILITÀ – Ita Airways parte oggi con 52 aerei (7 wide body e 45 narrow body). Nel 2022 la flotta crescerà a 78 aeromobili (26 nuovi aerei, +50% sul 2021) di cui 13 wide body (+6 sul 2021) e 65 narrow body (+20 sul 2021), con l’inserimento progressivo di aeromobili di nuova generazione che al 2025 raggiungeranno il 75%, con 105 nuovi aerei (23 wide body e 82 narrow body). L’accordo firmato con la società Air Lease Corporation fornirà in leasing altri 31 aerei Airbus di nuova generazione fra velivoli di lungo, medio e breve raggio. Ita Airways – fa sapere la società – si doterà così di una flotta moderna ed environment-friendly che includerà tecnologie all’avanguardia e che ridurrà nell’arco di piano ’21-’25 le emissioni di CO2 di 750 mila tonnellate. Per la sua flotta green, Ita Airways ha, inoltre, firmato un Memorandum of Understanding con Airbus per l’acquisto di 28 nuovi aeromobili: 10 Airbus A330neo per i collegamenti di lungo raggio, 7 esemplari della famiglia di aerei regional Airbus A220 e 11 velivoli della famiglia A320neo. Già all’avvio delle operazioni, i primi 10 voli in partenza oggi dallo scalo di Fiumicino, grazie ad un progetto pilota con Eni ed ADR, imbarcheranno SAF (sustainable aviation fuel, carburanti sostenibili alternativi) prodotto da Eni, anticipando le proposte del pacchetto UE ‘Fit for 55’ e contribuendo così alla decarbonizzazione del trasporto aereo.PROGRAMMA LOYALTY – “Volare” è il nuovo programma di Loyalty Ita Airways, attivo a partire da oggi, 15 ottobre. “Il programma – ha spiegato Emiliana Limosani, chief commercial officer Ita Airways – è stato progettato per assicurare ai clienti massima semplicità e flessibilità sia nell’accumulo che nella spesa dei punti. Quattro saranno i livelli in cui si declinerà il nuovo programma di Loyalty: smart, plus, premium ed executive. Attraverso il programma di partnership commerciali, inoltre, ‘Volare’ offrirà ai clienti un’ampia gamma di servizi e prodotti messi a disposizione da Ita Airways e dai suoi partner. I punti accumulati consentiranno di volare ogni giorno dell’anno su qualsiasi volo di Ita Airways, attraverso una modulazione flessibile legata al valore di ogni singolo volo.I clienti fin da oggi avranno la possibilità di accumulare punti, mentre il catalogo dei servizi e prodotti verrà rilasciato nel 2022”.DIGITALIZZAZIONE – Ita Airways, con il nuovo Customer Center, gestito da Covisian, metterà a disposizione una piattaforma virtuale che utilizzerà nuove tecnologie in ambiente cloud sviluppate da aziende leader di mercato, come la piattaforma Salesforce per la gestione della relazione con i clienti e l’infrastruttura Amazon Web Services per le attività telefoniche, che consente l’impiego anche dell’intelligenza artificiale per migliorare tempi di risposta. Il servizio – assicura la newco – evolverà progressivamente integrando nuove funzionalità.PERSONALE – Dal 26 agosto Ita Airways ha avviato la campagna di raccolta di candidature per le figure professionali da inserire nelle aree operative di volo e di terra e in quelle di staff. Sono state più di 30mila le domande ricevute. “A seguito di un’attenta selezione, –ha annunciato la compagnia – è stata scelta la nuova squadra di Ita Airways che risponde ai criteri di competenza e professionalità aderenti alle linee strategiche aziendali della Nuova Compagnia. La squadra di Ita Airways è così composta: 2.800 dipendenti, di cui 1.250 staff e 1.550 personale navigante. Alla data odierna, circa il 30% delle assunzioni viene dal mercato e il 70% da Alitalia, concentrato prevalentemente sul personale navigante. Nel 2022 il personale del perimetro aviation crescerà di 1.000 unità per arrivare a 5.750 persone nel 2025. Tutto il personale di Ita Airways condividerà un premio di risultato individuale in funzione del raggiungimento degli obiettivi di redditività dell’azienda e di soddisfazione del cliente”. LEGGI TUTTO

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    Leonardo, per difetti Boeing 787 indagato subfornitore

    (Teleborsa) – In merito alle dichiarazioni riportate dalla stampa relative al riscontro di difetti nei componenti prodotti per il B787, Leonardo fa sapere che si fa riferimento al subfornitore Manufacturing Processes Specification (MPS), qualificato anche da Boeing. “Il suddetto subfornitore – si legge nella nota di Leonardo – è sotto indagine da parte della magistratura per cui Leonardo risulta parte lesa e pertanto non si assumerà potenziali oneri a riguardo. Inoltre Manufacturing Processes Specification S.r.l. (MPS) non è più fornitore di Leonardo”. LEGGI TUTTO

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    Leonardo a picco in Borsa. Boeing denuncia difetti su parti del “787 Dreamliner”

    (Teleborsa) – Affonda sul mercato Leonardo che chiude con un calo di oltre 7 punti percentuali. Il titolo del gruppo aerospaziale italiano è sceso improvvisamente nell’ultima ora di scambi, fino ad essere messo in asta di liquidità, per qualche minuto, a seguito di indiscrezioni stampa, rilanciate da Bloomberg, secondo cui Boeing starebbe riscontrando difetti su parti del 787 Dreamliner fornite da Leonardo. “C’è una indagine in corso, ma abbiamo constatato che questo non rappresenta un pericolo immediato per la sicurezza della flotta attualmente in servizio”, ha dichiarato un portavoce di Boeing. Il colosso statunitense ha confermato il difetto di fabbricazione segnalando di aver ricevuto una notifica da parte di un fornitore, senza specificare quale. Bloomberg, invece, nella indiscrezione, cita Leonardo come l’azienda fornitrice che ha segnalato il difetto alla Boeing. I problemi riguarderebbero alcuni componenti in titanio forniti dall’azienda controllata dal MEF, che non rispetterebbero le norme di solidità vigenti per i B787 prodotti nel corso degli ultimi tre anni. Leonardo realizza a Grottaglie, in Puglia, la fusoliera dell’evolutissimo velivolo della Boeing, il più leggero mai realizzato dalla big statunitense. Lo scenario su base settimanale della Holding italiana nei settori dell’aeronautica rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dal FTSE MIB. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.L’analisi di breve periodo di Leonardo mette in evidenza un trend marginalmente positivo con immediata area di resistenza identificata a quota 7,095 Euro e supporto a 6,465. Tale trendline anticipa un possibile ulteriore prolungamento in senso rialzista della curva al test del livello 7,725. LEGGI TUTTO

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    Obbligo Green Pass: porti e tir, rischio caos. Governo tira dritto

    (Teleborsa) – “Siamo determinati sulle nostre posizioni, ma siamo sempre disponibili a discutere con chiunque”. Lo ha detto Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali Trieste, alla vigilia dello sciopero in porto.Tuttavia, se il Governo dovesse posticipare l’obbligo del Green pass, Volk anticipa che “nel caso prenderemmo nota e ci adegueremmo, non avrebbe senso domani bloccare il porto. Se ad esempio il Governo proponesse una proroga al 30 ottobre sarebbe una mossa intelligente per prendere un po’ di tempo e trovare poi una soluzione”.Quanto al rifiuto di annullare la protesta nonostante le aziende abbiano dato la disponibilità ad accollarsi il costo del tampone, Volk chiarisce: “Perché solo ai lavoratori portuali? Gli altri lavoratori valgono di meno? In ogni caso verrebbe pagato solo da alcune aziende, altre non pagherebbero. Quindi è una situazione fuori da qualsiasi norma. Si crea discriminazione nella discriminazione: tutti i lavoratori devono avere lo stesso tipo di trattamento”. Ecco perché “la cosa più semplice e intelligente è ritirare questo decreto”.Intanto, massima attenzione da parte del Viminale su possibili disordini. Il Ministero che, d’intesa con Palazzo Chigi, ha dato indicazioni chiare agli apparati di sicurezza. Anche perché la linea, questo il messaggio che fonti di governo continuano a ribadire, non cambia: si va avanti con il green pass.Ieri, a sera, dalla presidenza del Consiglio sottolineano che non ci si aspetta il caos, non ci sono allarmi marcati in vista di venerdì, non si temono supermercati vuoti e porti bloccati. Solo domani si avrà contezza se l’impatto dell’obbligo nei luoghi di lavoro porterà un’aumento di vaccinazioni o un’impennata di richieste di tamponi cui far fronte. Ma il Governo ritiene di aver messo in campo tutti gli strumenti per consentire alle aziende di gestire i controlli e ai lavoratori di essere preparati, anche calmierando il prezzo dei tamponi. Inoltre le proteste sembrano ascrivibili – si ragiona – a pochi, anche perché la vaccinazione ha superato la soglia dell’80%. LEGGI TUTTO

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    Alitalia, addio ai cieli: tocca a ITA. Offerta per il marchio

    (Teleborsa) – Partirà dall’aeroporto Cagliari Elmas alle 22.05 di oggi, giovedì 14 ottobre, l’AZ1586, diretto a Roma Fiumicino l’ultimo volo Alitalia che segna l’addio ai cieli dell’ex compagnia di bandiera. Una data che resterà negli annali. Finisce oggi, una lunga storia fatta prima di fasti e, poi, di una lunghissima crisi: dopo 74 anni Alitalia opererà l’ultimo volo, quindi spegnerà definitivamente i motori, lasciando nel limbo della cassa integrazione il 70% degli oltre 10mila dipendenti. Testimone a Italia Trasporto Aereo (ITA) che decolla domani, venerdì 15 ottobre. ADDIO ALITALIA, DAL BOOM ALLA CRISI – Fondata nel 1946 come Aerolinee Italiane Internazionali, la compagnia inizia le operazioni il 5 maggio 1947 con il primo volo nazionale Torino-Roma-Catania con un aereo Fiat G-12 E. Un paio di mesi dopo, il primo volo internazionale da Roma a Oslo con un aereo Savoia Marchetti SM95 e poco più di 30 passeggeri a bordo. Tre anni dopo, dunque siamo nel 1950, entrano in servizio le hostess Alitalia che diventano subito icone dello stile e dell’eleganza Made in Italy con le divise disegnate dalle Sorelle Fontana, mentre debuttano in flotta i quadrimotori DC4. Nel 1960 Alitalia è lo sponsor ufficiale dei Giochi Olimpici di Roma. L’anno successivo viene aperto l’aeroporto di Fiumicino che diventa l’hub principale di Alitalia. Negli anni ’70 e ’80 prosegue la crescita della flotta e vengono aperte nuove rotte verso le Americhe e l’estremo Oriente.Poi la brusca virata che arriva a metà degli anni ’90: anni di tribolazioni segnati da continue operazioni di salvataggio attraverso contributi statali per coprire i bilanci in rosso fino ad arrivare al 2 maggio del 2017 quando l’assemblea dei soci della compagnia aerea approva l’ingresso in amministrazione straordinaria dell’azienda. Il Governo per tenere in volo Alitalia eroga quindi due prestiti ponte, rispettivamente da 900 e 400 milioni di euro, che finiranno poi sotto la lente dell’Antitrust Ue. Infine, col decreto-legge Cura Italia del 2020 viene autorizzata la costituzione della newco interamente partecipata dallo Stato, Italia Trasporto Aereo, che decollerà domani con una flotta ridotta di 52 aerei (in attesa di acquisire da Airbus a partire dal 2022 velivoli di nuova generazione) 45 destinazioni e soli 2.800 dipendenti, dunque, sarà una società di bandiera decisamente ridimensionata. Intanto, ITA avrebbe offerto 90 milioni di euro ai commissari per comprare il marchio di Alitalia e i “domini” del sito internet. La prima gara – partita da una base di 290 milioni – è, infatti, andata deserta aprendo alla fase dei ribassi con il Presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla che aveva più volte definito la cifra “irrealistica”. CIAO MAMMA ALITALIA! – Rabbia e amarezza tra i lavoratori di Alitalia nel giorno dell’ultimo volo della compagnia. “E’ una sconfitta per l’Italia, si chiude una pagina di orgoglio per il nostro Paese e per il mondo con quel nostro logo che ci ha rappresentato come italiani – dicono due lavoratori da oltre 20 anni in servizio. LEGGI TUTTO

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    FNM, collocato prestito obbligazionario da 650 milioni di euro

    (Teleborsa) – FNM, società quotata sull’MTA di Borsa Italiana e attiva nella mobilità integrata in Lombardia, ha concluso con successo il collocamento di un prestito obbligazionario non convertibile cosiddetto senior unsecured per 650 milioni di euro, con durata 5 anni. Il prestito obbligazionario, che sarà quotato sulla Borsa Irlandese, è l’emissione inaugurale nell’ambito del programma di emissione di prestiti obbligazionari non convertibili a medio termine (EuroMedium Term Note Programme) fino a 1 miliardo di euro, la cui costituzione è stata approvata dal CdA il 16 settembre 2021.Il prestito obbligazionario ha ricevuto ordini per 2,3 miliardi di euro (3,5 volte l’ammontare offerto), da parte di un gruppo diversificato di investitori istituzionali nazionali ed internazionali. La data di regolamento dell’emissione è prevista per il 20 ottobre 2021. I titoli sono stati collocati ad un prezzo di emissione pari a 99,824% e avranno un tasso fisso con una cedola annuale di 0,75% e un rendimento annuo pari allo 0,786%, corrispondente ad uno spread di 88 punti base rispetto al tasso di riferimento mid-swap.I proventi saranno utilizzati per il pagamento anticipato e per intero dell’indebitamento in essere assunto in relazione all’acquisizione di Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., in scadenza a inizio 2022, e per mantenere idonei livelli di liquidità per far fronte alle esigenze operative e agli investimenti.Il collocamento è stato organizzato e diretto, in qualità di Joint Lead Managers, da BNP Paribas, IMI-Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan e da Equita in qualità di Co-lead Manager. FNM è stata assistita dallo studio legale Linklaters ed i Joint Lead Managers e il Co-lead Manager dallo studio legale Clifford Chance. LEGGI TUTTO

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    Delta Air Lines, margini 4° trimestre sotto pressione con aumento costo carburante

    (Teleborsa) – Delta Air Lines, una delle principali compagnie aeree degli Stati Uniti, ha registrato un fatturato trimestrale (al 30 settembre) rettificato di 8,3 miliardi di dollari, in calo del 34% rispetto ai 12,5 miliardi di dollari dello stesso periodo di due anni fa, ovvero pre-pandemia. L’utile netto rettificato è stato di 194 milioni di dollari, in calo dell’87% rispetto al 2019, pari a 0,3 dollari per azione, contro i 2,33 dollari del terzo trimestre 2019.”Il trimestre ha segnato un’importante pietra miliare nella nostra ripresa, con il nostro primo profitto trimestrale dall’inizio della pandemia e i ricavi che hanno raggiunto i due terzi dei livelli del 2019″, ha affermato Ed Bastian, CEO di Delta. “Mentre la domanda continua a migliorare, il recente aumento dei prezzi del carburante metterà sotto pressione la nostra capacità di rimanere redditizi nel trimestre a dicembre”, ha aggiunto.Le entrate dei passeggeri nazionali sono state pari al 72% dei livelli del trimestre di settembre 2019, un miglioramento di 17 punti rispetto al trimestre a giugno 2021. Le entrate dei passeggeri internazionali sono aumentate al 42% dei livelli pre-pandemia, pari a un miglioramento di 16 punti trimestre su trimestre. I ricavi totali dovrebbero tornare ai livelli del 2019 nel 2023. LEGGI TUTTO

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    Green Pass a lavoro, a Genova si tratta per evitare il blocco delle attività portuali

    (Teleborsa) – Mentre al porto di Trieste si fa sempre più vivo il pericolo di un blocco delle attività, a Genova vanno avanti le trattative per evitare il rischio paralisi a causa delle proteste dei portuali contro l’introduzione del Green Pass suoi luoghi di lavoro. Nel capoluogo ligure si è svolta questa mattina una riunione in prefettura tra i sindacati e le aziende del porto. Secondo quanto ha riferito il segretario settore porto per Uiltrasporti Genova, Duilio Falvo, la quota di personale sprovvisto di vaccino all’interno del terminale di Genova si aggira intorno al 20%, “un dato che tradotto in termini di defezioni potrebbe inficiare e di molto le operazioni in porto e avere ripercussioni anche sulla logistica e sulle attività dirette sulle navi”. I sindacati hanno chiesto alle aziende di sostenere il costo dei tamponi per gli operatori, mentre il settore dell’autotrasporto ha chiesto di installare dei camper fuori dai varchi portuali per mettere a disposizione i tamponi anche per chi arriva da fuori per la movimentazione e il trasporto merci. Segnali di apertura sono arrivati dall’associazione dei terminalisti genovesi di Confindustria che attraverso il presidente Beppe Costa ha fatto sapere che alcuni operatori del porto di Genova pagheranno i tamponi ai dipendenti che non hanno il Green Pass. “La decisione è singola di ogni azienda, alcune hanno dato la disponibilità altre sono libere di scegliere. Come Confindustria ribadiamo che le norme dicono che il tampone lo paghi il lavoratore”, ha dichiarato. Prosegue intanto la protesta dei tir che blocca il PSA di Genova Prà, il terminal di conteiner più importante del porto di Genova che si intreccia con lo sciopero a singhiozzo proclamato dalla RSU – la Rappresentanza Sindacale Unitaria, cioè l’organismo collettivo rappresentativo di tutti i lavoratori senza alcun riferimento alla loro iscrizione a un sindacato – dei dipendenti del terminal sul contratto integrativo. Gli autotrasportatori protestano per i lunghi tempi di attesa per entrare nel terminal. Anche gli autotrasportatori hanno chiesto un incontro urgente al prefetto per presentare le loro richieste.Nei porti di Napoli e Salerno e nei cinque porti pugliesi di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi non si preannunciano invece problemi relativi all’entrata in vigore del Green pass. I sindacati dei terminal non hanno infatti espresso preoccupazioni a riguardo sottolineando che il numero dei lavoratori senza vaccino è minimo e non compromette le regolari attività degli scali. Il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Tito Vespasiani, ha precisato che nei porti pugliesi in particolare “il tasso di vaccinazione tocca in alcuni settori il 100%”.C’è invece il rischio di paralisi nel settore dei trasporti delle merci su strada e per tutta la logistica nazionale. L’allarme è stato lanciato dalle associazioni di categoria che hanno sottolineato che il 30% degli autotrasportatori non è munito di Green Pass e ben l’80% degli autisti stranieri che portano le materie prime in Italia non è vaccinato. “Il rischio che si blocchi tutto è oggettivo – ha spiegato Ivano Russo, direttore generale di Confetra – noi abbiamo in Italia circa 900 mila addetti tra autotrasportatori, corrieri e operatori di magazzino, abbiamo una media del 25-30% non munito di Green Pass. Il 30% circa degli autotrasportatori è senza il certificato verde. È chiaro che se sottrai un terzo di forza lavoro a un settore già in affanno, da un lato perché è in crescita, dall’altro perché mancano circa 5mila autisti, vai verso una decapitazione dell’attività di consegna”. LEGGI TUTTO