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    Ucraina, ENAC: “Autorita` europee hanno disposto divieto di sorvolo zone interessate ad azioni militari”

    (Teleborsa) – Da oggi, 24 febbraio 2022, a seguito della situazione tra la Russia e l’Ucraina, le autorita` europee hanno disposto il divieto per l’aviazione civile di sorvolare lo spazio aereo dell’Ucraina e delle zone limitrofe interessate da azioni militari, a tutela della sicurezza (safety) del volo. È quanto fa sapere l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) in una nota. LEGGI TUTTO

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    Covid, le nuove raccomandazioni del Consiglio Ue sui viaggi: via le restrizioni per tutti i vaccinati

    (Teleborsa) – Il Consiglio Ue ha adottato oggi una serie di raccomandazioni in merito alle restrizioni agli spostamenti in Europa per contenere i contagi da Coronavirus in cui suggerisce ai Paesi Ue “di revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’Unione per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’Ue o dall’OMS, a condizione che abbiano ricevuto l’ultima dose del ciclo di vaccinazione primario almeno 14 giorni e non più di 270 giorni prima dell’arrivo o abbiano ricevuto una dose di richiamo”. Inoltre, si legge nel documento approvato dai ministri per gli Affari europei, “gli Stati membri dovrebbero inoltre revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali per le persone che sono guarite dal COVID-19 entro i 180 giorni precedenti il viaggio”.Per quel che riguarda le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’OMS, gli Stati membri, si legge nelle raccomandazioni, potrebbero inoltre richiedere un test PCR negativo effettuato non più di 72 ore prima della partenza e potrebbero applicare misure supplementari quali la quarantena o l’isolamento. Un test PCR negativo prima della partenza potrebbe essere richiesto anche per le persone guarite dalla COVID-19, nonché per le persone che sono state vaccinate con un vaccino approvato dall’Ue ma che non sono in possesso di un certificato Ue o equivalente. In base al documento adottato a Bruxelles, anche i minori di età superiore ai 6 anni e inferiore ai 18 anni che soddisfano i requisiti stabiliti per gli adulti dovrebbero essere autorizzati a viaggiare.L’ACI EUROPE (Airports Council International) e l’International Air Transport Association (IATA) hanno accolto con favore la raccomandazione del Consiglio dell’UE per i viaggiatori esterni che entrano nell’UE e hanno chiesto ulteriori azioni per aiutare a riavviare la connettività aerea. “Il nuovo regime si allinea alla Raccomandazione già adottata a gennaio in merito ai viaggi intra-UE, e rafforza così ulteriormente il principio dei criteri di viaggio basati sullo stato di salute personale dei viaggiatori piuttosto che sulla situazione epidemiologica del Paese o dell’area di partenza – si legge in una nota congiunta–. Sia gli aeroporti che le compagnie aeree hanno sottolineato il corpo di prove a sostegno di questo approccio, con una guida inequivocabile dell’Organizzazione mondiale della sanità insieme a ricerche di terze parti indipendenti che dimostrano che le restrizioni di viaggio hanno un impatto minimo o nullo sulla diffusione epidemiologica”. “Ora sappiamo oltre ogni dubbio che un regime basato sullo stato di salute personale dei viaggiatori è giusto per gli individui, per le economie e per le società. Non ci sono prove a sostegno di nessun altro approccio. Man mano che la ripresa sicura della connettività aerea accelera, è fondamentale che gli Stati membri attuino questa raccomandazione, apportando struttura, prevedibilità e armonizzazione a vantaggio di tutti. Li esortiamo a farlo”, ha affermato Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI EUROPE.“Accogliamo con favore questa logica Raccomandazione del Consiglio europeo. Un viaggiatore vaccinato al di fuori dell’UE dovrebbe essere trattato in modo non diverso da uno all’interno dell’UE. Mentre esortiamo gli Stati membri ad attuare questa raccomandazione come un passo importante verso una convivenza normale con questo virus, è importante che l’UE consideri una maggiore flessibilità nell’elenco dei vaccini approvati “, ha aggiunto Rafael Schvartzman, vicepresidente regionale della IATA per l’Europa. LEGGI TUTTO

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    Rfi, Fiorani: per manutenzione ordinaria della rete ferroviaria previsti 3,3 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Per la manutenzione della rete ferroviaria, dal nuovo contratto servizi sono previsti 2,2 miliardi di euro all’anno per quella ordinaria, a cui vanno ad aggiungersi 1,156 miliardi all’anno per la straordinaria, per un totale di 3,356 miliardi di euro all’anno. Lo ha detto l’ad di RFI, Vera Fiorani, in audizione alla Camera, aggiungendo che tale cifra è ritenuta “congrua”. Tale importo, ha specificato l’ad di Rfi, si riferisce solo alla manutenzione della rete allo stato attuale, mentre la parte upgrade riguarda la sezione investimenti del contratto di programma.Per la linea ferroviaria ad Alta velocità Salerno-Reggio Calabria, Rfi stima un ulteriore fabbisogno di 4,5 miliardi, oltre agli 11,2 miliardi già finanziati per il periodo 2022-2026. Lo ha detto l’ad di Rfi, Vera Fiorani, in audizione alla Camera. LEGGI TUTTO

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    Salvataggio Moby-Cin, preoccupazione del Gruppo Onorato

    (Teleborsa) – Il “silenzio” sul nuovo piano di risanamento presentato per salvare Moby-Cin dal fallimento preoccupa il Gruppo Onorato che chiede un tavolo di confronto al MiSE. Nelle scorse settimane il Gruppo Moby ha raggiunto “un importante accordo con la maggior parte dei propri creditori, in particolare con le banche e con i bondholder”. Ma “resta, purtroppo, ancora aperta la definizione del credito con Tirrenia in amministrazione straordinaria per 180 milioni di euro. Abbiamo offerto a Tirrenia in as 144 milioni di euro”. Così in una nota il Gruppo Onorato ricordando che il Tribunale di Milano ha imposto il raggiungimento di un accordo e, quindi, una risposta da parte di Tirrenia in amministrazione straordinaria entro il 31 marzo o verrà aperta la procedura fallimentare “a carico della nostra società che ricordiamo aver raggiunto accordi vincolanti con la maggioranza dei creditori finanziari che hanno accolto un piano serio e credibile e con ritorni che rappresentano un unicum in uno scenario del genere”Per la Società “è inspiegabile anche che non risponda ad un’offerta che prevede un pagamento immediato alla firma di 23 milioni di euro, che in caso di procedura fallimentare verrebbe incassato da Tirrenia in as solo dopo alcuni anni e costituirebbe il massimo importo recuperabile, ed un ulteriore pagamento dilazionato di 121 milioni di euro garantito da ipoteca su quattro navi”. LEGGI TUTTO

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    Sicurezza infrastrutture, ASPI annuncia 24 nuove assunzioni

    (Teleborsa) – I corsi della SI Academy di San Giovanni a Teduccio, nati da un accordo con l’Università Federico II nell’ambito del progetto Autostrade del Sapere, si tradurranno presto in concrete possibilità professionali per una trentina di giovani ingegneri. Come era stato preannunciato nell’autunno scorso all’avvio dell’attività didattica, il Gruppo Autostrade per l’Italia è pronto a mettere sul tavolo l’assunzione di 24 profili di cui l’azienda ha assoluta necessità. Tra questi, engineering coordinator, progettisti, addetti alla direzione lavori, project control, planner e addetti all’ufficio tecnico. L’obiettivo– spiega Aspi in una nota – è “creare le competenze indispensabili per costruire il futuro della mobilità sostenibile e la sicurezza delle infrastrutture del Paese”.In un incontro svoltosi oggi a Napoli il responsabile People Management del Gruppo Gregorio Moretti e l’HR Manager di Tecne Mario Basile, hanno fatto il punto sull’andamento dei corsi – giunti a metà del programma – anticipando agli studenti della SI Academy le opportunità che potrebbero aprirsi, per gli studenti più meritevoli, al termine del percorso formativo. La SI Academy di San Giovanni a Teduccio nasce con l’obiettivo di formare alti profili professionali nell’ambito della concezione, gestione e monitoraggio delle infrastrutture stradali e autostradali. Le selezioni delle candidature per l’accesso ai corsi semestrali (raccolte tramite bandi rivolti a studenti laureati in ingegneria) hanno visto nei mesi scorsi ricadere la scelta su 24 giovani neolaureati e 12 dipendenti del Gruppo (tra ASPI, Tecne e Tangenziale di Napoli). Tra gli studenti selezionati, 20 di loro sono campani, l’età media è di 27 anni, la media dei voti della laurea specialistica è di 110/110; i titoli di studio vanno da Ingegneria dell’Ambiente e Territorio all’Ingegneria Civile, dall’Ingegneria edile e Architettura, Ingegneria dei Sistemi idraulici e di Trasporto, Strutturale e Geotecnica.”La nostra alleanza con università e centri di ricerca – afferma l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi – messa in campo per formare le competenze del domani e sviluppare nuove soluzioni tecnologiche, è uno dei pilastri del Piano di trasformazione del Gruppo e guarda anche al fabbisogno di saperi del Paese, in un momento storico cruciale. Il percorso intrapreso a Napoli con l’Università Federico II ne è vivida espressione: il futuro della mobilità sostenibile è anche in questi talenti”. In base all’accordo siglato a maggio dell’anno scorso proposto all’Ateneo dal Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura diretto da Andrea Prota nell’ambito della partnership con il Gruppo, la Federico II – sottolinea Aspi – dà un contributo rilevante in termini di competenze tecnologiche, nei settori della progettazione di nuove opere, nel monitoraggio e nella valutazione della sicurezza delle infrastrutture esistenti, oltre che nel potenziamento della rete. Tra le attività, l’Ateneo fornisce inoltre supporto nell’uso e nello sviluppo di tecnologie digitali studiate per la sicurezza della rete autostradale gestita da ASPI. Una collaborazione reciproca che interviene dunque nell’ambito di diverse aree tematiche: dai sistemi di trasporto e mobilità integrata alla digitalizzazione dei processi di progettazione, fino allo sviluppo di progetti di intelligenza artificiale applicata alla mobilità. “Con Autostrade del Sapere – afferma Gian Luca Orefice, direttore Human Capital Organization di ASPI – portiamo avanti un impegno concreto, diffuso e continuo nel tempo per coltivare le competenze e i mestieri indispensabili per la trasformazione del nostro Gruppo e per lo sviluppo dell’intero sistema paese. Una produttiva collaborazione scientifica nel supporto alla didattica, nel finanziamento di borse di studio e la gestione di tirocini formativi che vede impegnata operativamente con le strutture dell’ateneo Tecne, società del Gruppo che svolge attività di progettazione, ingegneria e direzione lavori e che rappresenta uno dei tasselli strategici del Piano di Trasformazione di ASPI: un piano industriale da 21,5 miliardi, tra investimenti e ammodernamento della rete, che si basa sulla sicurezza e l’efficientamento delle infrastrutture, nell’ottica di una mobilità sostenibile e dell’implementazione dei servizi offerti”. LEGGI TUTTO

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    Porti, Zaccheo (Art): schemi di concessione da affidare all'Autorità come per le autostrade

    (Teleborsa) – Il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, Nicola Zaccheo, ha dichiarato di non accogliere “con grande favore” la decisione del Governo di mantenere il principio secondo il quale la procedura di affidamento di una concessione portuale possa prendere le mosse da un’istanza di parte – “che poi è quasi sempre il soggetto già titolare della concessione demaniale interessato al rinnovo della stessa” – visto il parere sfavorevole già espresso a riguardo dal Consiglio di Stato. Zaccheo è stato ascoltato oggi dalla commissione Industria del Senato nell’ambito dell’esame dell’annuale Ddl sulla concorrenza. Nel suo intervento Zaccheo ha fatto osservazione in particolare sull’articolo 3 del testo, dedicato alle concessioni delle aree demaniali portuali. “Nella proposta governativa – ha rilevato il presidente dell’Art – manca un graduato sistema di sanzioni”. “Molte di queste criticità – ha poi proposto Zaccheo alla X commissione – potrebbero essere agevolmente superate ove si riconoscesse all’Autorità il potere di definire lo schema di concessione da inserire negli avvisi per la gestione delle aree demaniali e delle banchine: ciò consentirebbe di inserire clausole convenzionali che assicurino una regolazione uniforme che incentivi l’utilizzo efficiente dell’infrastruttura, sulla scorta di quanto già previsto in capo all’autorità nel settore autostradale, settore nel quale tale attribuzione ha già prodotto effetti positivi”. LEGGI TUTTO

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    ASPI, siglato protocollo d'intesa con Vigili del Fuoco per nuove caserme sulla Rete

    (Teleborsa) – Più presidi sul territorio, a beneficio della viabilità e la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori della rete autostradale, e una cooperazione rafforzata mediante l’istituzione di un gruppo di lavoro permanente per la prevenzione, il monitoraggio e la formazione delle maestranze. Questi alcuni dei punti al centro del primo protocollo d’intesa siglato questa mattina tra il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico della Difesa Civile e Autostrade per l’Italia, presso la sede del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile al Ministero dell’Interno, alla presenza del sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, del capo del dipartimento, il prefetto Laura Lega, e dell’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi.L’accordo – spiega Aspi in una nota – parte dal comune obiettivo di aumentare la sicurezza di utenti e operatori, non solo in situazioni di emergenza, ma anche a scopo preventivo, con il monitoraggio costante del territorio attraversato dalle tratte autostradali e degli impianti presenti nelle oltre 580 gallerie della rete gestita da Aspi. Il testo infatti sancisce la possibilità di sottoscrivere accordi specifici per la realizzazione di nuove strutture o la riqualificazione di edifici preesistenti a cura di Aspi, allo scopo di aumentare la presenza di squadre dei Vigili del Fuoco a tutela della sicurezza di utenti e cittadini delle aree limitrofe. A tal proposito è già in fase di progettazione l’apertura di un nuovo stabile, in corrispondenza dello svincolo di Barberino in A1, nodo nevralgico per i collegamenti tra il Sud e il Nord del Paese.Il protocollo inoltre definisce un percorso di formazione dei dipendenti del Gruppo Aspi a cura del corpo dei Vigili del Fuoco al fine di aumentare la consapevolezza delle maestranze nella gestione della viabilità in caso di incidenti e nell’ambito della definizione dell’impiantistica necessaria per la progettazione di nuove opere. Il documento prevede inoltre il rafforzamento dei flussi di comunicazione tra i Vigili del Fuoco e le strutture operative della società, sia in situazione di emergenze sia in ottica di prevenzione di possibili incidenti. A garantire l’operatività delle diverse iniziative viene istituito un Gruppo di lavoro congiunto, con il compito di definire le attività relative alla formazione, al funzionamento dei flussi di informazione e per il potenziamento della presenza sul territorio.”Il supporto del corpo dei Vigili del Fuoco è una garanzia – afferma Tomasi – un elemento fondamentale nella gestione della viabilità sugli oltre 3mila km di rete gestita da Aspi. Questo protocollo, primo nel suo genere, rafforza ancora di più le sinergie messe in campo a tutela degli utenti e degli operatori che lavorano quotidianamente su tratta. Un supporto a tutela delle maestranze che ogni giorno operano negli oltre 300 cantieri attivi sulla rete, nell’ambito del grande piano avviato dal nostro Gruppo per il potenziamento delle infrastrutture e l’ammodernamento della rete autostradale”.All’incontro erano presenti inoltre il vice capo dipartimento, il prefetto Cinzia Guercio, l’ingegner Fernando De Maria, direttore Operation di Autostrade per l’Italia e l’ingegner Marco Perna, direttore Ingegneria Manutenzione e Impianti di Aspi. LEGGI TUTTO

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    PNRR e Piano mobilità, Giovannini: non è libro sogni, ci sono progetti

    (Teleborsa) – “Capisco che lo scetticismo è forte” ma “non è un libro dei sogni”. Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, in audizione davanti alla commissione Trasporti della Camera, nell’ambito dell’esame del Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci. “Vorrei ricordare che contrariamente al passato – ha detto Giovannini – gran parte di questo Piano oltre che il PNRR ha dietro progetti, quindi non è un appostamento generico”. “Ricordo – ha puntualizzato il ministro – che stiamo preparando l’allegato infrastrutture al Def 2022” che “non verrà predisposto a luglio come l’anno scorso ma molto prima visto che la ragione per cui lo scorso anno” è arrivato in ritardo è che “dovevamo consolidare il PNRR, cosa che adesso è stata definita”.”Tutti gli interventi effettuati nel corso di quest’anno programmati attraverso il PNRR e il piano complementare, la legge di bilancio, l’anticipazione Fsc per complessivi 103 miliardi di euro, di cui quasi 55 che riguardano le ferrovie. In questo modo si ha quadro complessivo delle risorse destinate ai vari interventi nel corso degli ultimi 12 mesi”, ha spiegato ancora Giovannini. Per quanto riguarda il Fondo sviluppo e coesione, Giovannini ha puntualizzato che in molti casi si tratta di interventi attesi da molto tempo, e riguardano tutto il territorio nazionale ma soprattutto “il Sud vista la caratteristica del fondo di sviluppo e coesione”.Giovannini ha ricordato che il Cipess ieri ha approvato “l’anticipazione di risorse Fsc per il 2021-2027 per circa 6,3 miliardi di euro, di cui 4,7 sono interventi con un significativo grado di maturità delle progettazioni”. Mentre “per le altre opere saranno finanziati 1,6 miliardi” con delibera successiva al “completamento del piano di fattibilità tecnico economico”. Del totale, altri 2,3 miliardi sono destinati a interventi ferroviari, di cui “quasi 2 miliardi vedono Rfi come soggetto attuatore”, ha precisato Giovannini.Quanto al dato diffuso dal Cresme “indica che nel 2021 ci sono stati 41 miliardi di aggiudicazioni di opere pubbliche e’ un dato altissimo, doppio rispetto all’anno precedente”. “Questo è un elemento di speranza ma stiamo valutando anche sulla base dell’esperienza dei commissari e di chi sta usando le nuove procedure PNRR, ulteriori semplificazioni per accelerare il tutto”, ha aggiunto.Per il Ponte dello Stretto di Messina “noi abbiamo fatto le pratiche che dovevamo fare con Rfi, che sta preparando la gara, e quindi sto attendendo dall’amministratrice delegata un report sulla tempistica. Noi abbiamo fatto gli atti che erano non solo richiesti ma anche erano doverosi. Noi attenderemo, questa è la posizione del governo, lo studio fattibilità per poi assumere le decisioni successivamente”. LEGGI TUTTO