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    Lufthansa, profitto operativo in Q2 grazie a divisione Cargo

    (Teleborsa) – Lufthansa, la principale compagnia aerea tedesca, ha più che raddoppiato i ricavi nel secondo trimestre 2022, rispetto all’anno precedente. Le entrate sono state di circa 8,5 miliardi di euro, contro i 3,2 miliardi di euro dello stesso periodo del 2021. L’EBIT rettificato è stato tra 350 e 400 milioni di euro (anno precedente: -827 milioni di euro). Il gruppo ha beneficiato di una forte performance nelle divisioni Lufthansa Cargo e Lufthansa Technik, secondo i risultati preliminari diffusi oggi. Il risultato della divisione Passenger Airlines è migliorato, anche grazie a un significativo aumento dei carichi. Nonostante il risultato positivo di SWISS, l’EBIT rettificato del segmento Passenger Airlines è rimasto negativo, viene sottolineato.Lufthansa ha ottenuto un free cash flow rettificato significativamente positivo nel secondo trimestre, principalmente grazie all’utile operativo e alla domanda persistentemente forte di prenotazioni. È stato di circa 2 miliardi di euro (anno precedente: 382 milioni di euro). L’indebitamento netto dovrebbe diminuire di un importo simile nel secondo trimestre (31 marzo 2022: 8,3 miliardi di euro). LEGGI TUTTO

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    Sostegno agli affitti: il Fondo del Mims sale a 330 milioni di euro

    (Teleborsa) – Aumenta di 100 milioni, a 330 milioni di euro per il 2022, il ‘Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione’ presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, destinato alle famiglie a basso reddito che vivono in una casa in affitto. Le risorse, con un decreto firmato dal Ministro Enrico Giovannini che ha ricevuto l’intesa della Conferenza Unificata il 6 luglio, vengono ripartite tra le Regioni che quindi possono velocemente emanare i bandi per consentire ai Comuni di richiedere i contributi che, in base alla graduatoria, potranno essere erogati ai cittadini beneficiari, presumibilmente nel mese di settembre.In considerazione del perdurare dell’emergenza pandemica da Covid-19, il decreto prevede che le Regioni attribuiscano ai Comuni le risorse assegnate con una procedura d’urgenza. I Comuni, a loro volta, dovranno semplificare e accelerare l’iter per i pagamenti. Possono accedere al contributo anche i soggetti con un Indice della situazione economica equivalente (Isee) fino a 35.000 euro che dichiarano con un’autocertificazione di aver subito, anche a seguito della crisi causata dal Covid-19, una perdita del proprio reddito Irpef superiore al 25%.Per consentire ad un maggior numero di cittadini di beneficiare del sostegno del Fondo, il decreto prevede che i contributi non siano cumulabili con la quota destinata all’affitto calcolata nel reddito di cittadinanza. L’assegnazione delle risorse, inoltre, dovrà avvenire in maniera coordinata con quelle del ‘Fondo inquilini morosi incolpevoli’.Per assicurare l’uso rapido e efficace delle risorse assegnate, le Regioni che hanno già avviato misure di sostegno all’affitto riconducibili all’emergenza Covid-19, possono utilizzare il contributo integrando tali misure. LEGGI TUTTO

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    ADR, De Vincenti: a Fiumicino gestiamo traffico senza difficoltà e strozzature

    (Teleborsa) – “A Fiumicino la situazione operativa dei voli è migliore e diversa rispetto ad altri scali europei: preparandoci per tempo alla ripresa del traffico aereo, non abbiamo licenziato e abbiamo invece tutelato la professionalità dei lavoratori, utilizzando la cassa integrazione messa a disposizione del governo. Oggi gestiamo la situazione del traffico senza difficoltà e strozzature, salvo alcune conseguenze indirette derivate da altri scali europei”. Lo ha detto Claudio De Vincenti, presidente Aeroporti di Roma (ADR), durante il forum “Transizione verde, digitale ed economica: verso un nuovo Made in Italy. Le testimonianze delle imprese dei settori-chiave italiani”, organizzato da Il Sole 24 Ore, Financial Times e SkyTg24.Parlando di sostenibilità e innovazione, De Vincenti ha sottolineato che “la carta più importante che va giocata sulla transizione verde sono le persone e coltivare le loro competenze e motivazioni; ciò ci porta a traguardi importanti: siamo il primo scalo europeo che ha annunciato l’azzeramento delle proprie emissioni C02 entro il 2030 e di limitare quelle indirette, prodotte dagli aerei e delle infrastrutture che conducono all’aeroporto”.”Fiumicino in prospettiva già lavora sul tema idrogeno, ragionando con le imprese per tale passaggio – ha aggiunto – Intanto ci stiamo concentrando sulla distribuzione del SAF, il bio carburante aeronautico in grado di ridurre fino all’80% il c02 senza modificare i motori degli aerei. Fiumicino è stato il primo scalo in Italia a rendere disponibile questo carburante ecologico”.”Il turismo sta ripartendo, siamo al 75-80% del traffico pre pandemia, con i maggiori movimenti in arrivo dal Nord America – il cui dato è già oltre il 100% rispetto al pre pandemia – da Spagna, Gran Bretagna, Francia, Germania. E mentre oggi Londra Heathrow intende limitare le presenze giornaliere a 100 mila, al Leonardo da Vinci siamo, con una gestione regolare, ad oltre 100 mila passeggeri al giorno e siamo in grado di tornare quanto prima al 100% pre Covid, appena il segmento Asia riprenderà”, ha aggiunto De Vincenti.”È un fattore di “Made in Italy” importante il fatto che Fiumicino, la principale porta d’ingresso d’Italia, si sia classificato per il quarto anno consecutivo come miglior scalo europeo. Avremo più collegamenti ferroviari, alta velocità grazie all’intermodalità, colonnine elettriche per le ricariche. I taxi volanti, ad emissioni zero, da fine 2024, ci proietteranno nel futuro. Giorni fa, abbiamo sperimentato con la Regione il drone per il trasporto d’urgenza di farmaci ed organi per il servizio sanitario regionale”. LEGGI TUTTO

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    FS Italiane, nuovo green bond sottoscritto da BEI per acquisto treni

    (Teleborsa) – FS Italiane ha collocato in private placement un nuovo green bond, a valere del Programma EMTN ed interamente sottoscritto dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), per un ammontare di 200 milioni di euro a tasso variabile e una durata pari a 17 anni. La sottoscrizione rappresenta la seconda tranche dell’ammontare di 550 milioni di euro, approvato dalla BEI nel 2021 e destinato ai nuovi acquisti di Trenitalia per convogli ad alta velocitàL’operazione odierna segue l’emissione di 350 milioni di euro, sottoscritta nel mese di dicembre scorso e che fu il primo corporate green bond mai acquistato dalla Banca.Le risorse dell’emissione – si legge in una nota – sono destinate all’acquisto di nuovissimi treni alta velocità ETR1000 da parte di Trenitalia per l’impiego sulle linee italiane e spagnole, agevolando la modernizzazione della flotta esistente accrescendo al tempo stesso la competitività nel business fuori dall’Italia. LEGGI TUTTO

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    Iveco, oltre 3.000 bus green prodotti a Foggia nei prossimi anni. R&S a Torino

    (Teleborsa) – Forti investimenti sull’Italia, con l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica del settore automotive, sia per quanto riguarda la produzione di nuovi veicoli green da mettere in strada che per la ricerca e sviluppo di soluzioni per migliorare le performance e la ricarica dei mezzi. È il messaggio lanciato da Iveco Group – leader globale nel settore automotive e attivo nei segmenti Commercial and Specialty Vehicles, Powertrain e correlati Financial Services – nella conferenza che ha aperto “Beyond – Iveco Group Days”, una settimana di eventi a Torino durante i quali il gruppo condividerà con i principali partners e rappresentanti del settore la sua visione sui temi della Tecnologia, Sostenibilità e Partnership.I futuri autobus che Iveco produrrà in Italia “saranno assemblati a Foggia, dove possediamo già un impianto di produzione di motori”, ha annunciato Domenico Nucera, President Bus Business Unit di Iveco Group. “Dal 2024 al 2026 ci aspettiamo di produrre più di 3 mila autobus a basse e zero emissioni – ha spiegato il manager – In caso di positivo riscontro da parte del mercato, l’intenzione è di proseguire da fine 2026-inizio 2027 con un tasso annuo di 1.000 unità”.”Sulle nuove linee di montaggio di Foggia fabbricheremo anche la più moderna generazione di autobus alimentati a batterie elettriche – ha aggiunto – E ho il piacere di ricordare che le attività di Ricerca e Sviluppo e di produzione di queste batterie, insieme alla fabbricazione di motori a metano, biometano, diesel e biodiesel di ultima generazione, saranno effettuate proprio qui a Torino. Se ne occuperà FTP Industrial”.”Abbiamo investito solo nel 2022 circa 450 milioni di euro in R&S in Italia – ha detto il CFO di Iveco Group, Francesco Tanzi – Ma come raggiungeremo i nostri obiettivi? Le nostre ambizioni saranno guidate dall’attuazione del programma di eccellenza operativa, progettato per fornire miglioramenti della performance operativa. Stiamo perseguendo con successo un approccio di partnership per sfruttare i cambiamenti strutturali nel settore dei trasporti e dei veicoli commerciali”.”Siamo qui per discutere e scambiare idee con le parti interessate e partner preziosi mentre avanziamo insieme verso un futuro di emissioni zero, dove possiamo garantire l’accesso a un’energia affidabile e sostenibile – ha detto il CEO Gerrit Marx a proposito dell’evento in corso – Questa è una fase per mostrare la capacità del gruppo Iveco di innovare sia i suoi prodotti sia l’offerta di servizi in un panorama in rapida evoluzione in cui dobbiamo comprendere il futuro del trasporto su strada, della mobilità urbana, powertrain e tecnologie emergenti, fabbriche intelligenti e modelli di business completamente nuovi, alcuni dei quali devono ancora essere scoperti”.”Mentre ci imbarchiamo seriamente in questi cambiamenti trasformativi, vorrei fare appello alle istituzioni qui rappresentate, a ulteriore supporto dell’intera industria nazionale, della filiera, e in particolare, delle piccole e medie imprese – ha aggiunto Marx – È fondamentale garantire che siano in grado di far fronte agli attuali aumenti inflazionistici e ai costi volatili dell’energia e delle materie prime”. LEGGI TUTTO

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    Delta vede “significativa redditività” per intero anno su forte domanda

    (Teleborsa) – Delta Air Lines, una delle principali compagnie aeree degli Stati Uniti, ha registrato ricavi per 13,8 miliardi di dollari per il trimestre terminato a giugno 2022, in recupero del 99% rispetto allo stesso trimestre del 2019 grazie al ripristino della capacità dell’82%. L’utile operativo Adjusted è stato di 1,4 miliardi di dollari, con un margine operativo dell’11,7%, il primo trimestre con un margine a due cifre dal 2019. L’utile per azione Adjusted è stato di 1,44 dollari. Il mercato, secondo dati Refinitiv, si aspettava un utile per azione di 1,73 dollari su ricavi per 13,6 miliardi di dollari.”La nostra performance in termini di costi unitari diversi dal carburante, in aumento del 22% rispetto al 2019, è stata influenzata da una minore capacità, maggiori spese di vendita e investimenti nell’affidabilità operativa”, ha affermato Dan Janki, chief financial officer di Delta. “Rimaniamo fiduciosi nella nostra capacità di migliorare significativamente i nostri costi unitari mentre ridimensioniamo completamente la rete e riportiamo le nostre operazioni agli elevati standard di Delta”, ha aggiunto.La società prevede che i ricavi del terzo trimestre aumenteranno del 5% rispetto al 2019, anche se la sua capacità dovrebbe diminuire del 15%-17%. Inoltre, Delta stima che i costi operativi diversi dal carburante per il trimestre siano del 22% superiori al livello del 2019. Si aspetta un margine operativo a due cifre nel trimestre di settembre e una significativa redditività per l’intero anno. LEGGI TUTTO

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    Msc e Lufthansa sempre più favorite per ITA Airways

    (Teleborsa) – Si prospettano tempi più rapidi del previsto per la scelta della proposta per l’acquisizione della quota di maggioranza di ITA Airways. Le indiscrezioni danno sempre più probabile l’orientamento a privilegiare l’offerta avanzata dal Gruppo Msc e Lufthansa, che, fin dalle ore successive alla scadenza del bando, sembrava più interessante in termini economici (circa 200 milioni di euro in più rispetto a quanto avrebbe prospettato il fondo americano Certares). A fare la differenza sarebbe sia la suddivisione azionaria, con il 60% attribuito a Msc e il restare 40% a metà tra Lufthansa e Ministero del Tesoro, sia il piano industriale che accompagna la proposta e starebbe destando maggiore interesse. Quanto al consiglio di amministrazione, nell’ipotesi che la scelta cada su Msc e Lufthansa, sarebbe composto da cinque membri, espressione degli equilibri di partecipazione. LEGGI TUTTO

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    Uber Files, dopo indagine verso stop taxi in tutta Italia

    (Teleborsa) – I tassisti, che già protestano da settimane contro l’articolo 10 del Ddl concorrenza, stanno spontaneamente fermando il servizio in tutta Italia dopo la pubblicazione dell’inchiesta Uber files. Ritengono, infatti, che dietro la liberalizzazione del mercato tracciata dal disegno di legge via sia la mano di Uber. Oggi, a Roma, cinque rappresentanti dei tassisti si sono incatenati alle recinzioni in ferro di piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi. Altri rappresentanti della categoria stanno manifestando nelle vie del centro. “Dopo lo scandalo Uber files – spiegano i tassisti all’Ansa – vogliamo chiarezza e trasparenza su una vicenda che a questo punto assume contorni grotteschi”. Proteste anche a Napoli dove questa mattina circa 500 tassisti hanno scioperato in piazza del Plebiscito, occupando la piazza con oltre 300 auto bianche, per protestare contro la liberalizzazione del settore che porterebbe all’introduzione sul mercato di multinazionali come Uber.La pubblicazione degli Uber files ha portato alla luce la maxi raccolta di documenti riservati che svelano come Uber abbia portato avanti, per anni, una gigantesca campagna di lobbying, facendo pressioni su leader politici, primi ministri, presidenti, miliardari, oligarchi, tycoon dei media, per diventare leader del settore dei trasporti, sconvolgendo il comparto dei taxi. Il tutto potendo contare su sostegni di grande livello come Emmanuel Macron, quando era ministro dell’economia, e la ex commissaria europea Neelie Kroes. “Vogliamo sapere da chi è stato ricevuto il capo di Uber a Palazzo Chigi e di cosa si è parlato” hanno tuonato i sindacati dei taxi, parlando di “scenari preoccupanti” in riferimento a un incontro avvenuto a fine maggio con il Ceo mondiale della società, “in un momento nel quale – spiegano – senza alcun apparente motivo i tassisti sono stati inseriti nel ddl concorrenza, nonostante la liberalizzazione del servizio non sia prevista dalla direttiva comunitaria Bolkestein e l’obiettivo non è tra quelli necessari per ottenere i fondi europei del Pnrr”. Particolarmente osteggiati dai tassisti i passaggi dell’articolo 10 del Ddl Concorrenza che fanno riferimento a un “adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web”, alla “riduzione degli adempimenti amministrativi a carico degli esercenti degli autoservizi pubblici non di linea e razionalizzazione della normativa alle tariffe e ai sistemi di turnazione”, e alla “promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze”. Negli oltre 124mila documenti interni ottenuti dal Guardian, che coprono un periodo di cinque anni in cui Uber era gestita da Travis Kalanick, dimessosi poi nel 2017, c’è anche l’Italia. L’Espresso rende conto infatti di una campagna di pressione, condotta tra il 2014 e il 2016, con l’obiettivo di agganciare e condizionare l’allora presidente del consiglio, Matteo Renzi, e alcuni ministri e parlamentari del Pd. Il leader di Italia Viva ha spiegato di non aver “mai seguito personalmente” le questioni dei taxi e dei trasporti e che, comunque, il suo governo non ha approvato alcun provvedimento a favore del colosso californiano. LEGGI TUTTO