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    Antitrust: avviata istruttoria nei confronti di Rfi e Fs per presunto abuso di posizione dominante

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e della controllante Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. per accertare un presunto abuso di posizione dominante, in violazione dell’articolo 102 TFUE. Lo fa sapere l’Antitrust in una nota.Secondo l’Autorità, risulterebbe rallentato, e in alcuni casi ostacolato, l’accesso all’infrastruttura ferroviaria nazionale e, di conseguenza, l’ingresso nel mercato del trasporto passeggeri Alta Velocità da parte del nuovo operatore entrante SNCF Voyages Italia S.r.l. La strategia escludente ipotizzata dall’Antitrust nel provvedimento di avvio sarebbe stata attuata tramite varie condotte di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. per quanto riguarda l’assegnazione della capacità di infrastruttura.Ieri i funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto accertamenti ispettivi presso le sedi di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. e anche presso le sedi di Trenitalia S.p.A. e Italo – Nuovo Trasporto Viaggiatori S.p.A., ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria. LEGGI TUTTO

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    Giubileo, Gruppo FS: a Roma riaperto al traffico il nuovo Ponte dell’Industria

    (Teleborsa) – Cinquantaquattromila bulloni e oltre 5 milioni di chilogrammi di cemento. È stato riaperto al traffico il nuovo Ponte dell’Industria, a Roma, con una struttura completamente rinnovata, in acciaio, e più ampia. Da oggi, infatti, vi potranno transitare anche i mezzi del trasporto pubblico locale, oltre ad auto, moto, biciclette e pedoni. I lavori, tra le “opere essenziali e indifferibili” del Giubileo, sono stati realizzati dal Gruppo FS Italiane, attraverso la sua società operativa Anas, per un investimento economico di 18 milioni di euro (di cui 13 milioni di fondi giubilari e 5 milioni di Roma Capitale).Alla cerimonia di apertura erano presenti Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro delle Infrastrutture e Trasporti; Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale e commissario straordinario di Governo; Ornella Segnalini, assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture di Roma Capitale; Tommaso Tanzilli, presidente del Gruppo FS Italiane; Claudio Andrea Gemme, amministratore delegato di Anas.Il Ponte dell’Industria, noto anche come “Ponte di Ferro”, è situato in una posizione strategica per la mobilità di Roma: rappresenta un’infrastruttura fondamentale per i collegamenti tra i quartieri Ostiense e Marconi. L’opera, di grande valore storico e ingegneristico, è stata preservata e adeguata alle esigenze della mobilità contemporanea dopo un complesso lavoro di consolidamento e riqualificazione.L’incendio di ottobre 2021Nella notte tra il 2 e 3 ottobre 2021, il Ponte ha subìto gravi danni agli elementi strutturali a causa di un incendio. Il 12 dicembre 2021, a seguito delle indagini del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici di Roma Capitale, l’infrastruttura è stata riaperta, in via provvisoria, al transito dei veicoli con esclusione di quelli con carico superiore a 3,5 tonnellate. Con l’esito della valutazione della sicurezza di Roma Capitale, il Ponte è stato definito transitabile soltanto per cinque anni, dopodiché, in assenza di interventi di tipo strutturale, sarebbe stato definitivamente chiuso all’utenza. L’intervento realizzato da Anas, che ha rappresentato una sfida ingegneristica senza precedenti, ha permesso l’attuazione di soluzioni innovative e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia che hanno consentito la completa messa a norma, anche antisismica, dell’opera. La struttura è tornata, così, transitabile da mezzi pesanti, autobus e veicoli ed è nato un percorso ciclopedonale protetto.I lavori di consolidamento del Ponte dell’IndustriaLa fase più delicata dei lavori è stata il consolidamento delle fondazioni, intervento cruciale per garantire la stabilità di una struttura con oltre 150 anni di storia. Il consolidamento è stato fatto mediante colonne di grande diametro, circa 1,7 metri, posizionate all’esterno delle pile esistenti, spinte fino a 59 metri di profondità, pari a un palazzo di circa 20 piani.La tecnica utilizzata: il jet groutingSono state realizzate 58 colonne in alveo e 24 sulle spalle del ponte, per un totale di 2.928 metri lineari di colonne e oltre 5 milioni di chilogrammi di cemento iniettato con il jet grouting. Si tratta di una tecnica innovativa, fino a oggi mai applicata, che prevede l’iniezione, ad elevatissima velocità, di una miscela legante per il consolidamento del terreno. Questa particolare tecnica ha permesso di procedere dall’alto dell’impalcato esistente verso il basso, senza dover deviare il flusso del fiume Tevere con un conseguente allungamento dei tempi di realizzazione. Smontaggio e montaggio dell’impalcatoSmontaggio e montaggio dell’impalcato sono stati altrettanto complessi: la prima operazione, svolta in più fasi, si è avvalsa di una gru da 600 tonnellate per sollevare le campate. La nuova struttura, tutta in acciaio, è stata assemblata in tre conci e varata a spinta: una procedura che ha richiesto opere propedeutiche e l’utilizzo di attrezzature specializzate. Sono state poi concluse le fasi di abbassamento graduale dell’impalcato, con l’utilizzo di martinetti idraulici e castelletti metallici. Il ponte, a causa della presenza di numerosi sottoservizi nell’area di montaggio che non hanno permesso uno scavo per un posizionamento più agevole dell’opera, è stato fin dall’inizio posizionato a una quota superiore al piano viabile di 2,5 metri; poi è stato abbassato di circa 20 cm al giorno fino al raggiungimento del piano stradale. In contemporanea, è stato avviato l’assemblaggio e il varo delle campate di sbarco sulle spalle, il montaggio dei camminamenti e dei parapetti per il transito ciclopedonale, l’impermeabilizzazione dell’impalcato, la posa dei giunti e l’ultimo strato di pavimentazione per poi procedere con il collaudo finale. Il restauro delle arcate del ponte, affidato a un’impresa specializzata, sarà completato entro l’estate. A seguire, entro il 2025, saranno ricollocate sull’infrastruttura.Con la riapertura del Ponte dell’Industria, il Gruppo FS conferma il suo impegno strategico per la valorizzazione e la tutela del patrimonio infrastrutturale del Paese con un’attenzione particolare, non solo alla sicurezza e alla funzionalità, ma anche alla valorizzazione architettonica e storica delle opere. LEGGI TUTTO

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    Mundys, A. Benetton: 6 miliardi di investimenti per infrastrutture in prossimi 3 anni

    (Teleborsa) – “Negli ultimi 3 anni (2022-2024) Mundys ha realizzato investimenti organici per oltre 4,4 miliardi di euro, di cui 1,4 circa in Italia, per potenziare e ampliare le infrastrutture in concessione”. Lo ha detto Alessandro Benetton, presidente di Edizione e vicepresidente di Mundys, intervenendo al talk organizzato da Affari&Finanza, durante il quale ha elencato esempi virtuosi che coniugano sviluppo, crescita e innovazione. “Nel periodo 2022-25 ha effettuato investimenti per oltre 2,5 miliardi di euro per acquisire nuovi assets in Francia, Spagna, Porto Rico, Cile. Mundys ha “un programma di investimenti di 6 miliardi in infrastrutture per la mobilità che potrà essere messo a terra nei prossimi 3 anni”, ha aggiunto Benetton. Gli investimenti di Mundys (di cui Edizione controlla il 57%) ruotano significativamente intorno alla sostenibilità, tra le prime società in Italia a dotarsi di un Climate Action Plan che prevede 150 azioni concrete per azzerare emissioni nette dirette (Scope 1 & 2) entro il 2040.”La sfida che abbiamo in Edizione è quella di immaginare che il progresso, i benefici anche economici, non siano in contrapposizione con i benefici per l’ambiente che ci circonda”, ha concluso Benetton LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS: sciopero del personale dalle 9 alle 17 del 19 marzo

    (Teleborsa) – Proclamato dalle Organizzazioni sindacali Ugl Ferrovieri, Slm Fast Confsal e Orsa Ferrovie uno sciopero nazionale del personale del Gruppo FS Italiane, dalle ore 9 alle ore 17 di mercoledì 19 marzo 2025. Lo sciopero – fa sapere il Gruppo FS Italiane in una nota – potrebbe avere impatti sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia. Gli effetti, in termini di variazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dell’agitazione sindacale.Trenitalia, tenuto conto delle possibili ripercussioni sul servizio, invita i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione e, nel caso, a riprogrammare il viaggio. Informazioni su collegamenti e servizi attivi sono disponibili consultando l’App di Trenitalia, la sezione Infomobilità di trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS, il numero verde gratuito?800892021, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, attraverso le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate. LEGGI TUTTO

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    Mobilità, Italo sigla nuovo accordo con Europcar

    (Teleborsa) – Italo, Gruppo intermodale con 51 treni Alta Velocità e 100 bus Itabus in flotta, e Europcar, brand leader nel noleggio di veicoli e parte di Europcar Mobility Group) avviano una nuova sinergia con l’obiettivo comune di migliorare l’esperienza di viaggio. Europcar diventa così il nuovo partner Italo per l’autonoleggio e garantisce una serie di vantaggi ai clienti Italo GO e agli iscritti al programma fedeltà Italo Più. Tutti i clienti Italo hanno diritto a sconti per i noleggi Europcar prenotati tramite sito e APP Italo (dal 10 al 15% in base al livello fedeltà) e possono guadagnare punti Italo Più per ogni euro speso. In questo modo, una volta giunti a destinazione con Italo in una delle principali stazioni ferroviarie, i viaggiatori potranno noleggiare un’auto Europcar, scegliendo tra un’ampia gamma di veicoli, per muoversi agilmente in città o per raggiungere la destinazione desiderata. Questa nuova collaborazione si avvale della piattaforma di Meili, una travel technology company innovativa che consente di integrare in modo fluido i servizi ferroviari ad alta velocità con le soluzioni di noleggio auto, offrendo un processo di prenotazione intuitivo, efficiente e senza interruzioni.”Stiamo implementando la nostra piattaforma con servizi complementari, affidandoci a partner di affidabili e di qualità. Dal nostro sito è possibile prenotare tutto ciò che serve per completare la propria esperienza di viaggio una volta scesi dal treno. Quella con Europcar è una partnership strategica che siamo certi verrà apprezzata dai nostri viaggiatori” commenta Dora Bonadies, responsabile Network & Market Development di Italo.”Offrire soluzioni di noleggio su misura per migliorare la mobilità delle persone è uno degli obiettivi principali di Europcar Mobility Group. L’accordo strategico con Italo ci permette di sviluppare soluzioni integrate di mobilità, in grado di offrire ai viaggiatori – che siano in viaggio per lavoro o per piacere – un’offerta ancora più completa e flessibile, per gestire al meglio i propri spostamenti. Questo accordo rappresenta un ulteriore passo verso l’eccellenza nel servizio e nella personalizzazione dell’esperienza di viaggio”, afferma Enrico Farina, direttore commerciale di Europcar Mobility Group Italy. LEGGI TUTTO

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    Automotive, tavolo al MIMIT: punto della situazione e commenti

    (Teleborsa) – Anfia ribadisce “la sintonia con il Mimit sulle azioni da proseguire in Europa per dare un’attuazione al piano d’azione proposto dalla commissione Ue, che vada realmente e concretamente nella direzione di supportare la filiera automotive europea”. Così il presidente Roberto Vavassori al termine del tavolo automotive al Mimit.Mitigazione delle sanzioni e revisione delle regolamentazioni per veicoli leggeri e pesanti in ottica di neutralità tecnologica saranno i temi prioritari del lavoro dei prossimi mesi – aggiunge – in riferimento agli stanziamenti dei fondi nazionali, accogliamo con favore la previsione di una misura di credito d’imposta diretto per le attività di ricerca e sviluppo. Ci impegneremo per far sì che diventi un volano di innovazione per le nostre imprese. Anfia seguiterà a lavorare quotidianamente con le istituzioni nazionali ed europee per difendere e accrescere la competitività del settore automotive italiano”.”Le risorse annunciate dal Governo per l’automotive nel nostro Paese sono del tutto insufficienti, anche a fronte del taglio dell’80% al fondo con la legge di stabilità. Gli investimenti quindi saranno destinati esclusivamente alla filiera della componentistica, circa 2,5 miliardi di euro nel triennio 2025-2027″, dice il segretario nazionale della Fiom, Samuele Lodi, al termine del tavolo automotive al Mimit. La crisi del settore automotive, aggiunge, “è stata scaricata completamente sui salari dei lavoratori su cui pesano gli effetti dell’utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali. Riteniamo necessario anche un pacchetto straordinario di risorse per investimenti su produzione, progettazione, ricerca e sviluppo per salvaguardare l’occupazione, la riduzione dell’orario, la formazione. Abbiamo bisogno anche di ammortizzatori sociali per la transizione.La prossima settimana il presidente di Stellantis, John Elkann, andrà in Parlamento. Non è più rinviabile un tavolo a Palazzo Chigi con le organizzazioni sindacali e l’azienda per rilanciare il futuro dell’auto in Italia”.”Speriamo che la modifica dell’Unione europea al famigerato sistema delle multe rappresenti solo l’inizio di un cambiamento più profondo di approccio. Abbiamo bisogno di politiche europee meno ideologiche e più aderenti alla realtà, meno roboanti nella retorica, ma capaci di arrecare benefici effettivi all’ambiente, all’industria e ai lavoratori: restituiamo libertà di scelta ai consumatori e salviamo quello che è il primo settore industriale europeo da politiche autolesioniste; in caso contrario avremo effetti pesantissimi sulla industria non solo dell’auto ma anche dei veicoli commerciali. In definitiva, oltre alla neutralità tecnologica, è necessaria la neutralità ideologica”. Lo dice Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, al termine del tavolo automotive al Mimit. “Il piano Ue per l’auto allo stato non basta: servono risorse europee adeguate a incentivare la produzione made in Europe e un rilancio strutturale del settore con relative misure urgenti per accompagnare i lavoratori nella transizione. Senza dimenticare la necessità di fare ulteriore chiarezza sul futuro di Stellantis in Italia”. Così Antonio Spera, segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici, al termine del tavolo automotive al Mimit. “La battaglia è ancora lunga – afferma – ma Governo, imprese e sindacato sono intenzionati a fare quadrato”- LEGGI TUTTO

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    Ferrovie, revocato sciopero di 24 ore personale FS

    (Teleborsa) – È stato revocato lo sciopero nazionale del personale del Gruppo FS Italiane, indetto inizialmente dalle ore 21 del 18, alle ore 21 del 19 marzo. Lo co,unica il Gruppo FS.Resta confermato lo sciopero nazionale di 8 ore proclamato dalle Organizzazioni sindacali Ugl Ferrovieri, Slm Fast Confsal e Orsa Ferrovie dalle ore 9 alle ore 17 di mercoledì 19 marzo 2025. LEGGI TUTTO

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    Governance e sostenibilità: le sfide della pianificazione integrata nelle città portuali italiane

    (Teleborsa) – “Cluster portuali in transizione. Pianificazione integrata e progetto nell’interfaccia porto-città” è il focus che ha riunito studiosi, operatori del settore, stakeholder e istituzioni per discutere delle sfide e delle prospettive del sistema portuale italiano al Politecnico di Milano. “L’importanza del dialogo tra ricerca, operatori e istituzioni è utile perché si inserisce in un contesto di transizione e rinnovamento della governance portuale. L’obiettivo – ha evidenziato Massimo Clemente, direttore del CNR ITC (Istituto per le Tecnologie della Costruzione) – è fare il punto della situazione su due grandi temi: i cluster portuali e le relazioni tra porto e città. Con le colleghe Fulvia Pinto e Chiara Nifosì abbiamo organizzato un forum per analizzare le dinamiche”.Durante il convegno, cinque cluster portuali italiani hanno presentato le proprie strategie di integrazione territoriale: il cluster del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona), il cluster dei porti di Livorno, il cluster di Catania, il cluster di Trieste e il cluster di Taranto.Un modello di riferimento per l’Italia potrebbe essere quello spagnolo, ha sottolineato Clemente: “Il sistema spagnolo, con una struttura centrale forte, il Puerto del Estado, e governance locali con margine di autonomia, consente una gestione efficiente e un dialogo operativo tra operatori marittimi, autorità municipali e autorità portuali”.Sul tema Massimo Bricocoli, direttore del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, ha messo in luce il valore della sinergia tra il Politecnico e il CNR: “Questa è un’importante occasione di avvio di una collaborazione strutturata. La questione dei porti richiede oggi un ripensamento in una prospettiva di sviluppo ed è fondamentale che la ricerca possa dialogare con gli stakeholder coinvolti nella trasformazione delle aree portuali”.Fulvia Pinto, professore associato di tecnica e pianificazione urbanistica al Politecnico di Milano, ha affrontato il tema del rapporto tra porto e città: “Il problema delle città portuali è spesso il conflitto che si genera tra le esigenze della portualità e quelle urbane. Il nostro obiettivo è integrare le politiche urbanistiche con quelle della logistica portuale, favorendo un dialogo tra pianificatori, trasportisti e operatori del settore”. Pinto ha evidenziato come la sostenibilità debba essere il filo conduttore delle strategie di sviluppo dei cluster portuali: “Parliamo di una sostenibilità che non sia solo ambientale, ma anche sociale ed economica, per garantire un’integrazione equilibrata tra porto e città”.Chiara Nifosì, ricercatrice presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, ha posto l’attenzione sugli effetti della riforma della legislazione portuale del 2016: “Ora iniziamo a vedere i primi risultati dell’applicazione della normativa, con la nascita dei primi documenti di pianificazione strategica di sistema e piani regolatori portuali. È il momento giusto per mettere a confronto i diversi cluster portuali e analizzare l’impatto della riforma”. LEGGI TUTTO