More stories

  • in

    Gdpr, il Parlamento europeo chiede più risorse ai garanti della privacy

    (Teleborsa) – La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo ha approvato con 41 voti favorevoli, 2 contrari e 24 astensioni il progetto di risoluzione che traccia un bilancio del Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) a tre anni dalla sua operatività negli Stati membri. Gli eurodeputati nel testo hanno chiesto più risorse umane, tecniche e finanziarie ai garanti della privacy. Il progetto di risoluzione, infatti, oltre a esortare la Commissione Ue e gli Stati membri a fare pressione a livello internazionale per creare standard nella protezione dei dati sul modello europeo, esprime preoccupazione per le risorse a disposizione delle autorità di controllo, chiamate a trattare un numero sempre maggiore di casi complessi e ad alta intensità di risorse e a facilitare la cooperazione tra le autorità nazionali per la protezione dei dati (DPA).Il successo di tale meccanismo, hanno osservato gli eurodeputati, dipende dal tempo e dagli sforzi che le Dpa possono dedicare alla gestione dei singoli casi, e la mancanza di volontà politica e di risorse ha conseguenze immediate per il corretto funzionamento del meccanismo. Nel testo si sottolinea inoltre un’applicazione non uniforme del regolamento da parte delle autorità nazionali per la protezione dei dati e l’abuso della normativa da parte delle autorità pubbliche di alcuni Stati membri per limitare l’attività di giornalisti e ONG.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

  • in

    Gartner, nel 2021 Vodafone si conferma leader nel “Magic Quadrant for Network Services, Global”

    (Teleborsa) – Per il terzo anno consecutivo, Gartner riconosce Vodafone come un leader nel “Magic Quadrant for Network Services, Global” di marzo 2021 per completezza di visione e capacità di esecuzione.”I fornitori nel quadrante ‘Leader’ ottengono risultati positivi e mantengono un’organizzazione stabile con una chiara visione della direzione del mercato – spiega Gartner –. Offrono portafogli completi di servizi di rete di qualità in ampie aree geografiche e rispondono alle esigenze di networking globale di un’ampia gamma di imprese in termini di dimensioni, distribuzione geografica e mercati verticali. I leader determinano l’orientamento del mercato estendendo la loro copertura, sviluppando nuovi servizi ai massimi livelli e nuovi modelli commerciali, implementandoli su larga scala”.”Nell’ultimo anno – ha affermato Peter Terry-Brown, director of Unified Communications and Connectivity – abbiamo visto le organizzazioni adattarsi alle sfide poste dalla pandemia. Reti ottimizzate per gestire un numero limitato di siti con migliaia di dipendenti si sono trovate a supportare migliaia di siti, tutti con un solo dipendente. Le reti devono adattarsi e le funzionalità abilitate dalla nostra soluzione SD-WAN, con cui siamo leader a livello globale, ci consentono di fornire alle organizzazioni una rete fissa che offre l’agilità e la flessibilità di cui hanno bisogno. Questo, unito ai nostri punti di forza nelle reti mobili e nella nostra rete IoT con cui siamo leader a livello mondiale, ci posiziona come partner ideale per i nostri clienti mentre continuano ad adattarsi, riorganizzare e trasformare il modo in cui gestiscono le loro attività”.Nel Magic Quadrant di quest’anno, Gartner continua a osservare i cambiamenti nei requisiti aziendali e nei criteri di acquisto per le reti globali. “L’adozione da parte delle aziende della fornitura di servizi IT cloud – si legge in una nota – rimane la chiave per trasformare le loro architetture WAN”.Il report ha anche valutato le strategie mobili 4G/LTE. “Vediamo la connettività mobile espandersi gradualmente nell’applicabilità ai casi d’uso SD-WAN, inclusa la rapida implementazione di nuove postazioni, il supporto di quelle temporanee e la fornitura di diversi collegamenti di backup – sottolinea Gartner –. Le migliori prestazioni del 5G amplieranno ulteriormente queste opportunità”.Nel dettaglio Vodafone offre servizi SD-WAN basati su Juniper, Cisco Viptela, Cisco Meraki e VMware con 24 network-based gateways ed ha inoltre esteso la sua offerta di connettività cloud a sette principali fornitori cloud in 36 città e con un’offerta NFV/uCPE che supporta un ampio portafoglio di VNF, fornito da dispositivi uCPE e 24 nodi di servizio NFV. LEGGI TUTTO

  • in

    Vodafone punta a quotazione da 15 miliardi per la controllata Vantage

    (Teleborsa) – Vodafone Group punta a una capitalizzazione di 14,7 miliardi di euro per la controllata Vantage Towers, la quale si quoterà la settimana prossima (il 18 marzo) alla Borsa di Francoforte. La società di telecomunicazioni ha fissato oggi la fascia di prezzo per l’IPO a 22,50-29 euro per azione. Ciò potrebbe portare nelle casse di Vodafone fino a 2,8 miliardi di euro, che la società britannica ha annunciato userà per ripagare il proprio debito.Due fondi di investimento, Digital Colony e RRJ, hanno già concordato di acquistare rispettivamente 500 milioni di euro e 450 milioni di euro di azioni nell’offerta. Intanto è positiva la seduta di Vodafone a Londra, dove scambia a 128,8, in rialzo del 2,14%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 130,3 e successiva a 134,4. Supporto a 126,2.Vantage, con le sue 82 mila torri in 10 mercati, sarà un concorrente diretto della spagnola Cellnex per la leadership nel mercato europeo, che negli ultimi mesi ha visto diverse operazioni di consolidamento e di operatori che si sono detti pronti a ulteriori fusioni.Queste operazioni sono anche trainate dalla richiesta di maggiore capacità delle torri, che saranno l’infrastruttura chiave per l’adozione su larga scala del 5G. Inoltre, per gli investitori, società come Vantage possono portare a rendimenti interessanti, in quanto di solito stipulano contratti a lungo termine e legati all’inflazione con gli operatori mobili. LEGGI TUTTO

  • in

    Banda larga, Colao: inaccettabile il divario nel Paese

    (Teleborsa) – Il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao ha definito “inaccettabile” il divario tra alcune aree del Paese ed altre in tema di banda larga e accesso a internet. “Non andiamo bene come Paese, stiamo lasciando indietro parti del Paese. Con questa pandemia abbiamo tutti imparato a lavorare da remoto ma c’è il rischio che questo allarghi alcune distanze invece che chiuderle”, ha detto in occasione di un webinar organizzato dall’ASVIS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e la Legge di Bilancio 2021.”Quando si dice che in alcune aree del paese ci sono il 90% di scuole connesse e in altre 60% può sembrare una piccola differenza – ha spiegato il ministro – ma vuol dire che in alcune aree escludiamo degli studenti quattro volte di più che in altre. Questo è inaccettabile, crea uno svantaggio di vita terribile. Leggevo una ricerca che dice che il differenziale nell’apprendimento comincia ad essere molto visibile dopo 8-12 settimane quindi non ci possiamo permettere di avere alcune aree svantaggiate e così a lungo”. Un ragionamento strettamente legato alla missione che è stata affidata al suo Ministero: “il mio riferimento non possono che essere i giovani. Il mio datore di lavoro, oltre che Draghi, è la generazione che nel 2030 vedrà i benefici delle cose che facciamo. È giusto dare opportunità ai giovani”.L’Italia è un Paese con “grandissime eccellenze”, ha sottolineato il ministro, “quello in cui non siamo forti è la velocità e la capacità di mettere velocemente a frutto l’innovazione. Abbiamo un ambiente regolatorio, di norme e di limiti, che rappresentano non un ostacolo alle idee ma un ostacolo alla trasformazione delle idee e alla sperimentazione delle idee”. Colao ha parlato poi di un progetto in fase di discussione con gli altri ministri, un’idea che risale ai tempi del ministro Pisano, cioè “l’introduzione del concetto di terreni di sperimentazione delle innovazioni”. “Dobbiamo dare a questi innovatori la possibilità di sperimentare in maniera sicura ma potendo andare oltre le regole, le norme di oggi, tutto quello che esce dalla loro ricerca – ha spiegato – Non ci manca la capacità di fare rete ma ci mancano dei terreni in cui sperimentare l’innovazione”.”Questo è il primo governo che ha due ministeri che hanno il nome transizione nella loro dicitura. È un cambiamento di approccio – ha aggiunto – non solo lessicale: il policy making è gestire processi di transizione che richiede una visione condivisa forte, di piani che si implementano ed eventualmente si cambiano lungo la strada”. Quanto al Piano nazionale di ripresa e resilienza, il ministro Colao ha detto che si stanno valutando alcuni cambiamenti. “Forse dovremo spendere di più di quello che è stato previsto fino ad oggi ma soprattutto bisogna fare, realizzare. Non ci possiamo più permettere di perdere tempo”. “Abbiamo eccellenze sanitarie e zone dove si riesce a fare erogazione di servizi in maniera digitale e remota altre dove non si riesce. Ovviamente dove si riesce i costi sono più bassi di conseguenza anche la capacità di raggiungere i cittadini aumenta. Quindi di nuovo stiamo lasciando fuori aree del paese e questo non è accettabile”, ha concluso. LEGGI TUTTO

  • in

    Vivendi, Fitch rivede outlook da stabile a negativo

    (Teleborsa) – Fitch Ratings rivede al ribasso l’Outlook sul Long-Term Issuer Default Rating di Vivendi, da Stabile a Negativo, ma conferma l’IDR e il rating senior non garantito a “BBB” della società francese attiva nel campo dei media e delle comunicazioni. Ciò che ha spinto la società di rating a rivedere la propria valutazione è il piano di Vivendi per quotare in borsa Universal Music e distribuire il 60% del capitale agli azionisti.Universal Music Group (UMG) “è il maggior contributore all’EBITDA di Vivendi”, hanno sottolineato gli analisti di Fitch, e il portafoglio rimanente sarà orientato verso “attività meno redditizie e più cicliche ed è probabile che aumenti la volatilità dei ricavi e indebolisca la generazione di flussi di cassa”.”Ci aspettiamo che il debito netto pro-forma di Vivendi scenda a 0,3 miliardi di euro da 5 miliardi di euro alla fine del 2020 dopo aver ricevuto 2,8 miliardi di euro di proventi dalla vendita di un ulteriore 10% di UMG a Tencent e dal trasferimento di 1,9 miliardi di euro dell’indebitamento finanziario netto verso UMG nell’ambito del processo di cessione – hanno aggiunto – Non abbiamo visibilità su come la società utilizzerà la sua significativa riserva di cassa e crediamo che una parte sostanziale sarà spesa per acquisizioni”. LEGGI TUTTO

  • in

    Hedberg (WINDTRE): istituzioni e mondo industriale insieme per utilizzare Recovery Fund al meglio

    (Teleborsa) – “Il nuovo Governo, per il quale esprimo un giudizio molto positivo, avrà la straordinaria possibilità di usufruire dei fondi europei. Ora è il momento di agire, di snellire la burocrazia. Istituzioni e mondo industriale devono lavorare insieme per utilizzare al meglio il Recovery Fund, una grande opportunità per il Paese”. E’ l’invito lanciato da Jeffrey Hedberg, amministratore delegato di WINDTRE, in un’intervista sulle reti Mediaset.Per quanto riguarda l’emergenza ancora in corso, il CEO rileva che “la pandemia ha creato un grande senso di responsabilità fra la popolazione, in tutti i settori. Il mantenimento delle distanze tra manager, studenti, famiglie – ricorda Hedberg – ha fatto crescere il volume di traffico della nostra rete. Ora ci stiamo organizzando, assicura, per garantire prestazioni ancora maggiori”.Un impegno, quello della connettività, che coinvolge sempre di più la tecnologia 5G. “Vero – precisa Hedberg – si tratta di una grande opportunità di crescita delle nostre potenzialità, nel settore della salute, dell’istruzione e della sicurezza. Non solo per la nostra azienda, conclude il CEO, ma per l’intera economia nazionale”. LEGGI TUTTO

  • in

    Open Fiber, a Siracusa +120% richieste linee in fibra ottica

    (Teleborsa) – Più che raddoppiata nel giro di un anno la domanda di connettività a Siracusa. È quanto emerge dai dati delle attivazioni di linee di telecomunicazioni integralmente in fibra ottica registrati da Open Fiber. Nel periodo compreso tra febbraio 2020 e oggi, l’incremento di impianti ultrabroadband installati in abitazioni private, uffici ed esercizi commerciali della città siciliana ha infatti superato i 120 punti percentuali.Siracusa è stata una delle prime città d’Italia a essere dotate della rete a banda ultralarga interamente in fibra ottica realizzata da Open Fiber L’intervento della società guidata dall’amministratore delegato Elisabetta Ripa è concluso da circa un anno, grazie al cablaggio di ben 50.700 unità immobiliari frutto di un investimento privato totalmente a carico di Open Fiber pari a 14,5 milioni di euro.”I cittadini siracusani, da Ortigia ai quartieri più periferici, – sottolinea Open Fiber in una nota – hanno potuto affrontare le restrizioni del lockdown forti di un’infrastruttura all’avanguardia: la rete di telecomunicazioni in modalità FTTH (Fiber-to-the-home) permette di raggiungere velocità di connessione di 1 Gigabit al secondo e latenza inferiore a 5 millisecondi, prestazioni in grado di supportare al meglio servizi divenuti indispensabili come smart working e didattica a distanza”. LEGGI TUTTO

  • in

    Mediaset, Tar Lazio fissa a dicembre udienza su ricorso Vivendi

    (Teleborsa) – Il Tar del Lazio ha fissato per il prossimo 6 dicembre l’udienza di merito relativa al ricorso proposto da Vivendi per contestare l’istruttoria dell’Agcom avviata a dicembre dopo il cosiddetto decreto “Salva Mediaset”. Il provvedimento dello scorso autunno ha dato all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il compito di rimediare all’illegittimità della Legge Gasparri (Tusmar), decisa dalla Corte europea, che portò nel 2017 al congelamento delle quote di Vivendi in Mediaset.In sede di camera di consiglio Vivendi ha rinunciato all’istanza cautelare ai fini di una fissazione dell’udienza di merito a breve. La vicenda peraltro potrebbe essere superata dalle evoluzioni della stessa istruttoria.Il 23 dicembre il Tar del Lazio aveva annullato la delibera dell’Agcom che nel 2017 aveva imposto a Vivendi di scegliere tra la partecipazione rilevante in TIM e la presenza quasi al 30% in Mediaset e portato al congelamento di quasi il 20% di Mediaset detenuto da Vivendi in un fiduciaria, che non ha mai avuto diritto di voto nelle assemblee del Biscione.Quando i francesi stavano per riappropriarsi della totalità dei diritti di voto Agcom, in applicazione dell’art. 4 bis del decreto 125/2020 (norma che tutela il principio del pluralismo esterno nel caso di soggetti operanti contemporaneamente nei mercati delle Comunicazioni elettroniche e in quelli del SIC, il sistema integrato delle comunicazioni) aveva aperto una nuova istruttoria per verificare la posizione Vivendi.Mediaset intanto ha anche fatto ricorso al Consiglio di Stato ed è attesa la fissazione dell’udienza, anche questa però potrebbe risultare superata dagli esiti della nuova istruttoria. LEGGI TUTTO