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    Mediaset, potrebbe chiamarsi Mfe la capogruppo in Olanda

    (Teleborsa) – Se il progetto di trasferire la sede legale in Olanda andasse in porto – deciderà l’assemblea straordinaria convocata per il prossimo 23 giugno – Mediaset potrebbe nominare la capogruppo nel Paese Mfe – MediaforEurope, ovvero lo stesso nome della holding internazionale nella quale il Biscione intendeva far confluire tutte le sue attività. Secondo quanto riporta l’ANSA, questo era l’orientamento tra i consiglieri al termine del CdA di ieri che ha varato il progetto di trasferimento della sede legale del gruppo ad Amsterdam, progetto che andrà all’esame dell’assemblea straordinaria che si svolgerà nella stessa data di quella che dovrà approvare il bilancio e nominare il nuovo Cda del Biscione.L’operazione MediaForEurope (Mfe) era saltata l’anno scorso dopo i continui ricorsi del socio francese Vivendi. LEGGI TUTTO

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    INWIT, assemblea approva bilancio 2020. Ferigo: “Protagonisti nella ripresa”

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di INWIT, società attiva nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni e quotata sul MTA di Borsa Italiana, ha approvato il bilancio di esercizio 2020 della società (che si è chiuso con un utile netto di 156.666.767 euro) e la distribuzione di un dividendo per di 0,30 euro per azione.I soci hanno dato il via libera alla prima sezione della Relazione sulla Remunerazione in materia di compensi degli amministratori e dirigenti, e nominato il Collegio Sindacale per il triennio 2021-2023. Sono stati in oltre nominati i consiglieri di amministrazione Rosario Mazza e Giovanna Bellezza (già nominati per cooptazione nella riunione del CdA del 2 ottobre 2020) fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022.”Il 2020, nonostante la pandemia, è stato per INWIT un anno positivo e in linea con gli obiettivi prefissati, nel corso del quale abbiamo realizzato una profonda trasformazione aziendale”, ha commentato l’AD Giovanni Ferigo. Con riferimento alla ripartenza del Paese, Ferigo ha sottolineato che “INWIT vuole giocare un ruolo da protagonista e dare il suo contributo a supporto degli operatori, per il 5G e la digitalizzazione del territorio”, anche grazie agli obiettivi prefissati nel Piano Industriale 2021-2023. LEGGI TUTTO

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    Mediaset, Vivendi deve risarcire Biscione con 1,7 milioni per vicenda Premium

    (Teleborsa) – Il Tribunale di Milano ha deciso che Vivendi dovrà risarcire 1,7 milioni di euro a Mediaset per il mancato rispetto dell’accordo relativo all’acquisizione di Premium siglato nel 2016. Contestualmente ha però respinto le altre due richieste di risarcimento del Biscione e Fininvest contro il gruppo francese, relative alla concorrenza sleale e alla violazione dei patti parasociali.La decisione, depositata oggi, del collegio composto dal presidente Angelo Mambriani e dai giudici Daniela Marconi e Amina Simonetti “dichiara l’avvenuta risoluzione del contratto sospensivamente condizionato, stipulato dalle parti l’8 aprile 2016” e “accerta l’inadempimento di Vivendi agli obblighi preliminari e prodromici all’avveramento della condizione previsti dalla clausola 2.2. lett. b) e c) dell’accordo e la condanna al risarcimento del danno a favore di Mediaset, mediante pagamento della somma di 1.202.419,28 euro e a favore di RTI mediante pagamento della somma di 514.167,07 euro, oltre interessi di mora nella misura legale sulla somma anno per anno rivalutata dall’8 giugno 2018, sino al saldo”, si legge nella decisione.Il Tribunale di Milano, con riferimento all’acquisto di Premium, “ha ritenuto che l’operazione di acquisto, da parte di Vivendi, di azioni Mediaset a partire dal dicembre 2016 per un quantitativo complessivamente di poco inferiore al 30% del capitale non sia avvenuto in violazione delle previsioni del contratto stipulato l’8 aprile 2016 e risoltosi il 30 settembre 2016”.Il Tribunale, inoltre, ha respinto tutte le altre domande proposte da Mediaset e da RTI anche quale incorporante Mediaset Premium nei confronti Vivendi, ha respinto le domande riconvenzionali proposte Vivendi nei confronti di Mediaset e RTI e ha dichiarato compensate fra le parti nella misura di un terzo le spese processuali che liquida, per l’intero, in 60 mila euro per compenso di avvocato oltre al 15% per spese generali e oneri di legge e pone per i restanti due terzi a carico di Vivendi. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, la banda ultra larga arriva a Carpi

    (Teleborsa) – La banda ultra larga di Open Fiber arriva a Carpi. La società guidata da Elisabetta Ripa ha infatti annunciato di aver completato il cablaggio delle prime 8mila unità immobiliari della città, che possono ora beneficiare di servizi innovativi come l’Internet of Things, la telemedicina, lo smart working, la didattica a distanza, e usufruire delle applicazioni più avanzate della pubblica amministrazione. Nel dettaglio – fa sapere Open Fiber in una nota – sono già state cablate le case e gli uffici dei quartieri Cibeno Pile e Pezzana, nella zona Nord del centro urbano, dove quindi è già possibile rivolgersi a uno degli operatori partner di Open Fiber e cominciare a navigare sul web con prestazioni non raggiungibili con le attuali reti in rame o miste fibra-rame.Il piano di sviluppo complessivo prevede il collegamento di circa 23mila unità immobiliari della città attraverso un’infrastruttura in modalità FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa) di circa 230 chilometri, che abilita una velocità di connessione fino a 1 Gigabit per secondo. L’investimento a carico di Open Fiber a Carpi supera gli 8 milioni di euro. Il 70% del piano di sviluppo dell’opera prevede il riutilizzo di infrastrutture e cavidotti già esistenti, soprattutto interrati, fattore che permette di limitare i disagi per la circolazione e per i cittadini. Gli interventi in corso sono eseguiti in sinergia con l’Amministrazione comunale, che ha siglato con la società una convenzione che disciplina le modalità di lavorazione per la posa della rete.”Con molta soddisfazione possiamo annunciare il primo traguardo di un progetto molto importante per la città di Carpi – spiega Vito Magliaro, regional manager Open Fiber per l’Emilia Romagna –. I lavori proseguono su tutto il territorio in accordo con l’Amministrazione comunale: l’obiettivo è consegnare, entro il prossimo anno, una rete all’avanguardia e a prova di futuro a cittadini e imprese”. LEGGI TUTTO

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    Banda ultra larga, Colao: entro il 2026 garantita al 100% degli italiani

    (Teleborsa) – Il ministro della Transizione digitale Vittorio Colao ha ribadito che obiettivo del governo è assicurare una connessione a banda ultra-larga per tutte le famiglie italiane entro i prossimi 5 anni. “Bruxelles intende raggiungere gli obiettivi di innovazione digitale entro dieci anni. Anche noi, anche grazie al Pnrr, vogliamo essere ambiziosi. Vogliamo, e possiamo, essere nel gruppo di testa in Europa – ha detto in audizione presso la Commissione Trasporti della Camera – Oggi propongo obiettivi a 5 anni, per essere già nel 2026 tra i paesi migliori”.In 5 anni il ministro ha dichiarato di ambire ad avere almeno il 70% della popolazione che usi regolarmente l’identità digitale (più del doppio rispetto a oggi) e che sia “digitalmente abile”. “Abbiamo il piano di portare circa il 75% delle PA italiane a utilizzare servizi cloud: intendiamo raggiungere almeno l’80% dei servizi pubblici erogati online”, ha aggiunto. Soprattutto, ha sottolineato il ministro Colao, l’obiettivo, in collaborazione con gli operatori di mercato e il Mise è quello di “raggiungere il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra-larga. Questi sono obiettivi ambiziosi perché ci permetteranno già nel 2026 di avvicinarci di molto a quelli europei con ancora 4 anni di lavoro per completare l’opera”. Quanto alle modalità per trasformare in pratica gli obiettivi, Colao ha spiegato che il piano di azione che si sta elaborando interviene “tanto sul lato dell’offerta quanto su quello della domanda”. “Quanto all’offerta – ha spiegato il ministro per la Transizione digitale – miriamo alla copertura dell’intero territorio con connessioni ad altissima velocità, senza lasciare indietro nessuno, con un approccio agnostico teso a dare accesso a tutti con tutte le tecnologie utili per poterlo fare: fibra a casa, fixed wireless, 5G”. “Come già anticipato – ha aggiunto – stiamo ora lavorando al Piano per l’identificazione e la copertura per quelle aree ‘grigie’ ove non saranno previsti, nei prossimi anni, investimenti privati in reti ad altissima velocità. Faremo rapidamente la mappatura e le consultazioni”. “Non appena pronto – ha precisato – porteremo il Piano al Comitato interministeriale per la transizione digitale. È un processo complesso che prevede l’interlocuzione con il mercato e con le Istituzioni nazionali e comunitarie. Lo vogliamo velocizzare il più possibile”. In merito alle mappature – “partiranno a maggio e dureranno 30-40 giorni” – il ministro ha ricordato che è stato costituito un gruppo di lavoro congiunto con il Mise che si riunirà per la prima volta giovedì. “Poi partiremo con le gare con aree molto più piccole rispetto ad aree bianche e a inizio 2022 il processo sarà terminato. Non abbiamo tanto tempo”, ha ribadito.Sul fronte della domanda il ministro ha dichiarato di attendere l’approvazione da parte della Commissione europea delle misure relative alla fase 2 dei cosiddetti voucher a supporto dell’accesso alla rete di famiglie e imprese: “Appena ottenuta, avremo circa 900 milioni di euro a disposizione di imprese e cittadini”. “Sempre sul lato domanda – ha detto Colao – da novembre 2020 sono stati attivati oltre 118.000 voucher in tutta Italia dedicati alle famiglie a basso reddito, per un totale di oltre 59 milioni di euro erogati. A cinque mesi dall’avvio della misura, le risorse impegnate ammontano a oltre 73 milioni di euro, pari a circa il 37% dei fondi disponibili”.Infine, il ministro si è concentrato sul problema della sicurezza digitale. Il governo, ha spiegato, punta a far sì che “le amministrazioni vengano aiutate a migrare in cloud diversi a seconda del livello di sensibilità dei dati dei quali dispongono”. E per questo “per i dati più sensibili intende creare un Polo Strategico Nazionale a controllo pubblico”. Il Polo sarà localizzato sul suolo italiano e con garanzie, anche giurisdizionali, elevate – ha garantito il ministro – e “permetterà di razionalizzare e consolidare molti di quei centri che ad oggi non riescono a garantire standard di sicurezza adeguati”. LEGGI TUTTO

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    TIM, Rossi: “Disponibilità connessione è questione di equità sociale”

    (Teleborsa) – La tecnologia oggi ha un ruolo cruciale anche nelle transazioni finanziarie poiché una gran parte oggi si realizza online e, quindi, “qualunque cittadino deve poter accedere online ai mercati finanziari, agli intermediari, ai prodotti, indipendentemente dal luogo in cui si trova e indipendentemente dalla complessità delle operazioni che vuole fare”.E’ quanto ha sottolineato il Presidente di TIM, Salvatore Rossi, ad un convegno della Consob in memoria di Angelo Apponi, scomparso nel 2019. Il numero uno di TIM ha quindi parlato di “equità sociale” e dell’impegno di TIM a garantire connessioni “rapide, potenti e ugualmente disponibili” in qualunque luogo del Paese anche più remoto. “Qui ci sono dei beni pubblici fondamentali in ballo: è un tema di equità sociale oltre che di efficienza economica”.TIM – ha aggiunto Rossi – ha intenzione anche di competere nell’offerta di servizi tecnologici legati al cloud “anche nel settore finanziario”. LEGGI TUTTO

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    Mediaset, tribunale ordina a Twitch di rimuovere i contenuti dell'emittente

    (Teleborsa) – Secondo quanto comunica Mediaset, il Tribunale di Roma ha ordinato a Twitch – piattaforma di livestreaming di proprietà di Amazon – con decreto inaudita altera parte (quindi senza ritenere necessaria un’udienza) di rimuovere immediatamente tutti i filmati caricati illecitamente relativi ai programmi Mediaset “Amici” e “L’isola dei famosi”.Sulla piattaforma spopolano le “reaction” ai programmi televisivi. Diversi “streamer”, cioè coloro che trasmettono in live dai loro profili, sono infatti soliti commentare assieme ai propri fan alcuni programmi cult della televisione italiana.”Con il decreto 20859 del 1° aprile 2021, l’Autorità giudiziaria conferma così che la piattaforma statunitense ha pubblicato opere tutelate dal diritto d’autore senza la necessaria autorizzazione. Twitch Interactive, si legge nel provvedimento, è hosting provider attivo che come tale non si può giovare del regime di responsabilità previsto dalla Direttiva 2000/31 e dal decreto 70/2003″, si legge in una nota della TV di Cologno Monzese. Il tribunale ha ordinato a Twitch di cessare ogni caricamento di contenuti non autorizzati e rimuovere immediatamente quelli già pubblicati con una sanzione di 15.000 euro per ogni giorno di ritardo e per ogni successiva violazione. LEGGI TUTTO

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    Prysmian, 48% dei ricavi da prodotti “low carbon enabling”

    (Teleborsa) – Il 48% dei ricavi 2020 di Prysmian, pari a in totale a 10 miliardi di euro, sono derivati da prodotti “low carbon enabling”, cioè a basso impatto ambientale. È quanto emerge dal Bilancio di Sostenibilità 2020 della società attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni e quotata nell’indice FTSE MIB.Con l’obiettivo di accelerare il percorso verso l’ulteriore miglioramento della sostenibilità dell’organizzazione, Operations e intera supply chain, e sviluppare tecnologie in cavo, asset e servizi innovativi a supporto della transizione energetica, Prysmian investirà 450 milioni di euro entro il 2022.La strategia di Prysmian contro il cambiamento climatico prevede il raggiungimento dell’obiettivo di azzerare le emissioni nette tra il 2035 e il 2040 per le emissioni generate dalle attività del gruppo (Scope 1 e 2) ed entro il 2050 per le emissioni generate dalla catena di valore (Scope 3). Nel 2020 le emissioni di CO2 sono scese a circa 816.000 tCO2 (889.000 tCO2 nel 2019) e il consumo energetico si è ridotto del 6% circa rispetto al 2019. LEGGI TUTTO