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    Telecomunicazioni, la grande corsa della fibra in Italia

    (Teleborsa) – L’Italia è fra i paesi europei con la più alta crescita della fibra ottica: la copertura della fibra fino a casa (Ftth/b) è balzata di oltre dieci punti, collocando il Paese al 18esimo posto in ambito europeo (27esimo posto nella lista di 39 Paesi). L’Italia ha spinto infatti la copertura della fibra al 41%, poco sotto la media europea, con 11 milioni di abitazioni complessivamente cablate. E’ quanto emerge dal report IDate di settembre 2020, che sarà presentato mercoledì ed è stato anticipato da Radiocor, da cui emerge che, nel biennio 2018-2019, la copertura si fermava al 30,6%.L’Italia è anche al secondo posto in Europa (quarto nella classifica allargata di 39 Paesi) per crescita in termini assoluti della copertura, avendo collegato in dodici mesi, da settembre 2019 a settembre 2020, circa 2,8 milioni di unità immobiliari. Davanti solo Francia e Germania. In termini percentuali, infine, l’Italia conquista il terzo posto quanto a copertura (+34,2%), mentre resta indietro quanto ad attivazioni delle connessioni in fibra, che restano limitate al 14%, posizionando il Paese al 34esimo posto nella classifica a 39 Paesi. LEGGI TUTTO

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    Enel: il CdA delibera cessione a CDP Equity il 10% del capitale di Open Fiber

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Enel, riunitosi oggi sotto la presidenza di Michele Crisostomo, ha deliberato di avviare le procedure finalizzate alla cessione del 10% del capitale di Open Fiber a CDP Equity S.p.A., conferendo all’Amministratore Delegato apposito mandato al riguardo.In base all’offerta pervenuta da CDPE, il corrispettivo per la cessione del 10% del capitale di Open Fiber risulta pari a 530 milioni di euro, ed è inclusivo del trasferimento a CDPE del 20% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati. Esso è stato determinato come pro quota del corrispettivo di 2.650 milioni di euro per la cessione a Macquarie Infrastructure & Real Assets (MIRA) del 50% del capitale di Open Fiber – inclusivo del trasferimento del 100% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati – previsto dall’offerta finale della stessa MIRA, esaminata e valutata favorevolmente dal Consiglio di Amministrazione di Enel nell’adunanza del 17 dicembre 2020.L’offerta di CDPE prevede inoltre il riconoscimento di un “earn-out” a favore di Enel – analogo a quello previsto nell’offerta finale di MIRA – legato alla eventuale positiva conclusione, con sentenza definitiva, del contenzioso instaurato da Open Fiber nei confronti di TIM per condotta anticoncorrenziale posta in essere da quest’ultima. In particolare, tale “earn-out” assicura il riconoscimento in favore di Enel del 75% del risarcimento netto che dovesse essere conseguentemente incassato da Open Fiber e si prevede che sia riconosciuto ad Enel in funzione dei dividendi distribuiti da Open Fiber ai propri soci a qualsiasi titolo. L'”earn-out” sarà calcolato in proporzione alla quota del 10% del capitale di Open Fiber ceduta da Enel a CDPE.Il perfezionamento della cessione del 10% del capitale di Open Fiber da Enel a CDPE, previsto entro la fine del mese di novembre 2021, è subordinato al contestuale perfezionamento della cessione del 40% del capitale di Open Fiber da Enel a MIRA nonché al versamento in favore di Open Fiber, in linea con gli impegni dei soci già previsti dal relativo piano industriale attuale, di un apporto di capitale di ammontare complessivo fino a 194 milioni di euro, di cui 97 milioni di euro di competenza Enel.L’operazione è stata approvata da parte del Consiglio di Amministrazione di Enel previo motivato parere favorevole del Comitato Parti Correlate, che ha positivamente valutato l’interesse di Enel al compimento dell’operazione stessa nonché la convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni.L’operazione, in base alle soglie dimensionali, è risultata qualificabile come operazione di minore rilevanza ai fini della normativa Consob di riferimento e della Procedura Enel in materia di operazioni con parti correlate. L’applicazione della disciplina in materia di operazioni con parti correlate si è resa necessaria tenuto conto del comune assoggettamento di Enel e di CDPE al controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. LEGGI TUTTO

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    Tlc, Agcom avvia indagine conoscitiva su assegnazione spettro radio

    (Teleborsa) – L’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha avviato un’indagine conoscitiva sulle possibili nuove modalità di assegnazione dello spettro radio al servizio dei cosiddetti settori verticali dell’industria. “Come noto – spiega l’Authority – tale tematica è presente nei più recenti documenti di policy comunitaria, dal Toolbox di strumenti per un accesso allo spettro 5G tempestivo e favorevole agli investimenti, pubblicato il 26 marzo (a seguito della Raccomandazione Ue 1307 della Commissione europea del 18 settembre 2020), alla comunicazione della Commissione europea Digital Compass 2030, alle più recenti Opinion del radio spectrum policy group e indicato come uno dei possibili abilitatori della trasformazione digitale dell’industria, che è anche uno dei principali obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. L’Autorità, nell’ambito delle proprie competenze in materia di assegnazione delle risorse spettrali, “intende pertanto verificare l’eventuale necessità e le modalità implementative dei possibili nuovi approcci alla gestione dello spettro radio di interesse industriale permessi dai più recenti sviluppi tecnologici”. LEGGI TUTTO

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    Asstel, approvata squadra presidente designato Sarmi

    (Teleborsa) – Il Consiglio Generale di Assotelecomunicazioni-Asstel ha approvato la proposta del Presidente designato Massimo Sarmi relativa alla squadra di presidenza per il biennio 2021-2023. Sarmi e la sua squadra saranno sottoposti al voto dell’assemblea dell’associazione, convocata per il 5 maggio. A fianco del Presidente lavoreranno i vice presidenti Andrea Antonelli (presidente Almaviva Contact), Aldo Bisio (AD Vodafone Italia), Luigi De Vecchis (presidente Huawei Italia), Alberto Calcagno (AD Fastweb), Alessandro Picardi (Executive Vice President – Chief Public Affairs Officer Tim), Jeffrey Hedberg (AD Wind Tre), Emanuele Iannetti (presidente e AD Ericsson Telecomunicazioni), Elisabetta Ripa (AD e Dg Open Fiber), Salvatore Turrisi (presidente e AD Sielte). Sarmi ha comunicato che, successivamente al voto in assemblea, intende conferire i seguenti incarichi: Andrea Giovanni Bono (AD BT Italia) incaricato dal presidente per seguire i temi legati alla “Trasformazione digitale delle Filiere” e Massimo Canturi (presidente Comdata) incaricato dal presidente per seguire i temi legati alla “Trasformazione digitale del CRM/BPO”. LEGGI TUTTO

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    Mediaset vola in Borsa grazie a conti e dialogo con Vivendi

    (Teleborsa) – Grande giornata per Mediaset, che sta mettendo a segno un rialzo dell’8,37%, attestandosi a 2,59. Il titolo del Biscione – tra i migliori di Piazza Affari e ai massimi da oltre un mese – beneficia di conti 2020 migliori delle attese, di indicazioni positive sulla pubblicità per il secondo trimestre e delle speculazioni sulla pace con Vivendi.Sarebbero in corso trattative, tra i legali delle due parti, per provare a mettere definitivamente fine al lungo contenzioso iniziato nel 2016 con il mancato acquisto di Premium da parte del gruppo francese. Il Biscione, che tramite il CdA ha scelto di rinunciare al voto maggioritario, proprio per evitare ulteriori contenziosi e ristabilire un dialogo costruttivo con il socio Vivendi, si attende dai francesi il via libera all’assemblea di giugno allo spostamento della sede legale in Olanda.Le implicazioni tecniche assunte avvalorano l’ipotesi di una prosecuzione della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 2,651 e successiva a 2,811. Supporto a 2,491. LEGGI TUTTO

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    Mediaset, potrebbe chiamarsi Mfe la capogruppo in Olanda

    (Teleborsa) – Se il progetto di trasferire la sede legale in Olanda andasse in porto – deciderà l’assemblea straordinaria convocata per il prossimo 23 giugno – Mediaset potrebbe nominare la capogruppo nel Paese Mfe – MediaforEurope, ovvero lo stesso nome della holding internazionale nella quale il Biscione intendeva far confluire tutte le sue attività. Secondo quanto riporta l’ANSA, questo era l’orientamento tra i consiglieri al termine del CdA di ieri che ha varato il progetto di trasferimento della sede legale del gruppo ad Amsterdam, progetto che andrà all’esame dell’assemblea straordinaria che si svolgerà nella stessa data di quella che dovrà approvare il bilancio e nominare il nuovo Cda del Biscione.L’operazione MediaForEurope (Mfe) era saltata l’anno scorso dopo i continui ricorsi del socio francese Vivendi. LEGGI TUTTO

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    INWIT, assemblea approva bilancio 2020. Ferigo: “Protagonisti nella ripresa”

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di INWIT, società attiva nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni e quotata sul MTA di Borsa Italiana, ha approvato il bilancio di esercizio 2020 della società (che si è chiuso con un utile netto di 156.666.767 euro) e la distribuzione di un dividendo per di 0,30 euro per azione.I soci hanno dato il via libera alla prima sezione della Relazione sulla Remunerazione in materia di compensi degli amministratori e dirigenti, e nominato il Collegio Sindacale per il triennio 2021-2023. Sono stati in oltre nominati i consiglieri di amministrazione Rosario Mazza e Giovanna Bellezza (già nominati per cooptazione nella riunione del CdA del 2 ottobre 2020) fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022.”Il 2020, nonostante la pandemia, è stato per INWIT un anno positivo e in linea con gli obiettivi prefissati, nel corso del quale abbiamo realizzato una profonda trasformazione aziendale”, ha commentato l’AD Giovanni Ferigo. Con riferimento alla ripartenza del Paese, Ferigo ha sottolineato che “INWIT vuole giocare un ruolo da protagonista e dare il suo contributo a supporto degli operatori, per il 5G e la digitalizzazione del territorio”, anche grazie agli obiettivi prefissati nel Piano Industriale 2021-2023. LEGGI TUTTO

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    Mediaset, Vivendi deve risarcire Biscione con 1,7 milioni per vicenda Premium

    (Teleborsa) – Il Tribunale di Milano ha deciso che Vivendi dovrà risarcire 1,7 milioni di euro a Mediaset per il mancato rispetto dell’accordo relativo all’acquisizione di Premium siglato nel 2016. Contestualmente ha però respinto le altre due richieste di risarcimento del Biscione e Fininvest contro il gruppo francese, relative alla concorrenza sleale e alla violazione dei patti parasociali.La decisione, depositata oggi, del collegio composto dal presidente Angelo Mambriani e dai giudici Daniela Marconi e Amina Simonetti “dichiara l’avvenuta risoluzione del contratto sospensivamente condizionato, stipulato dalle parti l’8 aprile 2016” e “accerta l’inadempimento di Vivendi agli obblighi preliminari e prodromici all’avveramento della condizione previsti dalla clausola 2.2. lett. b) e c) dell’accordo e la condanna al risarcimento del danno a favore di Mediaset, mediante pagamento della somma di 1.202.419,28 euro e a favore di RTI mediante pagamento della somma di 514.167,07 euro, oltre interessi di mora nella misura legale sulla somma anno per anno rivalutata dall’8 giugno 2018, sino al saldo”, si legge nella decisione.Il Tribunale di Milano, con riferimento all’acquisto di Premium, “ha ritenuto che l’operazione di acquisto, da parte di Vivendi, di azioni Mediaset a partire dal dicembre 2016 per un quantitativo complessivamente di poco inferiore al 30% del capitale non sia avvenuto in violazione delle previsioni del contratto stipulato l’8 aprile 2016 e risoltosi il 30 settembre 2016”.Il Tribunale, inoltre, ha respinto tutte le altre domande proposte da Mediaset e da RTI anche quale incorporante Mediaset Premium nei confronti Vivendi, ha respinto le domande riconvenzionali proposte Vivendi nei confronti di Mediaset e RTI e ha dichiarato compensate fra le parti nella misura di un terzo le spese processuali che liquida, per l’intero, in 60 mila euro per compenso di avvocato oltre al 15% per spese generali e oneri di legge e pone per i restanti due terzi a carico di Vivendi. LEGGI TUTTO