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    AT&T alza guidance per 2021 su trimestrale positiva

    (Teleborsa) – AT&T, società statunitense di telecomunicazioni, ha registrato entrate in crescita del 7,6% a 44 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell’anno, superando la stima degli analisti di 42,67 miliardi di dollari, secondo dati Refinitiv. L’utile per azione rettificato è stato di 0,89 dollari, in crescita del 7,2% rispetto agli 0,83 dollari dello stesso trimestre di un anno fa. La società ha aggiunto 789.000 nuovi abbonati telefonici postpagati netti durante il trimestre, al di sopra delle stime FactSet di 278.000.”Siamo soddisfatti delle nostre prestazioni e il nostro slancio è forte”, ha affermato John Stankey, CEO di AT&T – Per il quarto trimestre consecutivo, abbiamo visto una buona crescita degli abbonati su wireless, fibra e HBO Max”. “Come conseguenza – ha aggiunto – stiamo aumentando la nostra previsione per fine anno di HBO Max da 70 a 73 milioni di abbonati. Inoltre, stiamo aggiornando la guidance per l’intero anno per entrate, entrate da servizi wireless, utile per azione rettificato e flusso di cassa”. AT&T ora prevede, per l’intero esercizio, una crescita del fatturato nell’intervallo dal 2% al 3% e un utile per azione rettificato in crescita “low- to mid-single digits”. In precedenza le stime erano per una crescita dei ricavi vicina all’1% e per un utile rettificato per azione stabile rispetto all’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Dl Recovery, Hanssen (WINDTRE): sul 5G occasione persa

    (Teleborsa) – “Un’occasione persa”. Così Benoit Hanssen, Direttore Technology di WindTre dopo il nulla di fatto sull’innalzamento dei limiti del 5G, presentato al decreto Recovery che è stato prima accantonato e poi bocciato dalle Commissioni alla Camera.Per l’esperto olandese di tecnologia e di realizzazione delle reti “limitare la potenza delle antenne vuol dire obbligare gli operatori a installare nuovi impianti di trasmissione, con la conseguenza di un maggiore impatto sul paesaggio e sulle città, maggiori consumi energetici, più oneri per la burocrazia. Senza nessun motivo, perchè ovunque nel mondo si rispettano le linee guida internazionali, che dopo vent’anni di applicazione su scala globale si sono dimostrate affidabili nella protezione della salute”. “Con un tetto così basso alla potenza delle antenne” servirebbero più impianti con conseguente “invasione di antenne”. Soluzione che però “non è praticabile perchè sappiamo che la disponibilità a concedere lo spazio per nuovi impianti e’ molto limitata”: quindi “se non si alzano i limiti e non si rilasciano permessi per installare nuove antenne il risultato può essere soltanto una rete congestionata, non in grado di reggere un traffico dati che cresce al ritmo del 40-50% l’anno”. “Durante il lockdown la rete ha sorpreso tutti per la sua tenuta ma questa resilienza non è frutto di un caso: in Italia sono stati investiti dalle Telco 100 miliardi di euro tra 2007 e 2020. Uno sforzo enorme – prosegue Hanssen – che ha permesso alla comunità nazionale di reagire e continuare a produrre. In futuro potrebbe non essere cosi’ a causa dei limiti che l’Italia si e’ scelta”. “Per l’Italia – conclude l’esperto di WindTre – il rischio è di trovarsi in una trappola competitiva: dispone di uno dei piu’ importanti tessuti industriali del mondo, che deve continuare a digitalizzarsi per competere con gli altri Paesi, ma potrebbe perdere terreno a vantaggio di Francia e Spagna, cosi’ come dei paesi emergenti in Asia” LEGGI TUTTO

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    Attacco hacker Microsoft, la risposta di Pechino: accuse infondate, noi vittime degli Usa

    (Teleborsa) – Dopo le accuse di Usa ed Europa e dei loro alleati per i numerosi attacchi contro i server di Microsoft arrivate nella giornata di ieri, oggi è arrivata la risposta della Cina. Pechino ha definito le accuse “infondate” e “irresponsabili”. La prima risposta ufficiale è arrivata attraverso ambasciate in Australia e Nuova Zelanda. In due note separate la missione diplomatica cinese a Wellington ha parlato di accuse “totalmente infondate e irresponsabili” e frutto di “diffamazione dolosa”, mentre quella a Canberra ha accusato l’Australia di “fare il pappagallo” della retorica americana, descrivendo gli Stati Uniti come “il campione mondiale degli attacchi informatici dannosi”.In particolare, da Washington un portavoce dell’ambasciata, Liu Pengyu, ha dichiarato che “gli Stati Uniti hanno ripetutamente compiuto attacchi infondati e diffamazioni contro la Cina sulla sicurezza informatica. Ora questo è solo un altro vecchio trucco, senza niente di nuovo”. In una nota, Pechino si è definita “una grave vittima del furto informatico, delle intercettazioni e della sorveglianza degli Stati Uniti”. LEGGI TUTTO

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    Ericsson-Verizon, accordo da 8,3 miliardi di dollari sul 5G negli USA

    (Teleborsa) – La multinazionale svedese Ericsson ha stretto un accordo pluriennale con Verizon, colosso statunitense delle telecomunicazioni, per fornire le sue soluzioni 5G e accelerare l’implementazione della rete 5G di Verizon negli Stati Uniti. In particolare, nell’ambito di questo accordo da 8,3 miliardi di dollari, Verizon implementerà le soluzioni 5G MIMO C-band, low-band e millimeter wave (mmWave) di Ericsson per migliorare ed espandere la copertura 5G Ultra Wideband di Verizon, le prestazioni di rete e l’esperienza degli utenti. “Questa è una partnership strategica significativa per entrambe le aziende e ciò che ci entusiasma di più è portare i vantaggi del 5G ai consumatori statunitensi, alle imprese e al settore pubblico”, ha commentato Niklas Heuveldop, President and Head of Ericsson North America.”Con questo nuovo accordo, saremo in grado di continuare a guidare l’innovazione e diffondere largamente il 5G – ha dichiarato Kyle Malady, Chief Technology Officer di Verizon – Siamo lieti di continuare questo lavoro attraverso un rapporto di lunga data con Ericsson”. LEGGI TUTTO

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    Ericsson, trimestrale sotto le attese. Calano le vendite in Cina

    (Teleborsa) – Ericsson, multinazionale svedese attiva nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT, ha registrato risultati sotto le attese per il secondo trimestre dell’anno. Le vendite del gruppo sono cresciute dell’8% su base annua, nonostante un calo delle vendite nella Cina continentale di -2,5 miliardi di corone svedesi (SEK). Le vendite si sono attestate a 54,9 miliardi di SEK (circa 5,37 miliardi di euro), contro i 6,01 previsti dagli analisti, secondo dati Refinitiv.Il margine lordo esclusi gli oneri di ristrutturazione è migliorato al 43,4% (38,2% nello stesso periodo del 2020), trainato principalmente dalla leva operativa nel segmento Networks. Gli utili operativi trimestrali della società sono saliti a 5,8 miliardi di SEK (circa 570 milioni di euro) dai 4,5 miliardi di un anno fa, mancando la previsione media di 6,01 miliardi di corone.”Siamo ben posizionati per trarre vantaggio dal continuo slancio del mercato con il nostro competitivo portafoglio di prodotti 5G e la nostra struttura dei costi – ha commentato il CEO Börje Ekholm – Tuttavia, è prudente prevedere una quota di mercato sostanzialmente inferiore nella Cina continentale per le reti e i servizi digitali poiché la precedente decisione di escludere i fornitori cinesi dalle reti 5G svedesi potrebbe influenzare l’assegnazione delle quote di mercato”. LEGGI TUTTO

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    Tlc, AGCOM: gli accessi alla rete fissa con tecnologia FTTH superano i 2,1 milioni

    (Teleborsa) – I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi oggi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, hanno evidenziato come a fine marzo 2021, nella rete fissa, gli accessi complessivi siano cresciuti per poco meno di 140 mila unità rispetto al trimestre precedente, e di 450 mila su base annua. Analogamente a quanto emerso nei precedenti aggiornamenti dell’Osservatorio, vengono rilevati significativi cambiamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: infatti, se nel marzo 2017 oltre l’80% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 33% (con una flessione di 9,93 milioni di linee). Allo stesso tempo sono sensibilmente aumentati gli accessi tramite tecnologie che consentono prestazioni qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+7,11 milioni di unità), FTTH (+1,65 milioni) e FWA (+0,70 milioni). Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzate: le linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit/s nel periodo osservato (marzo 2017 – marzo 2021) sono passate dal 5,6 al 55,1% del totale. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 42,2%, seguito da Vodafone con il 16,4%, Fastweb con il 15,1% e Wind Tre con il 13,9%. Nel segmento della rete mobile, a fine marzo 2021 le sim complessive superano i 104 milioni con una crescita di 1,2 milioni di unità su base annua: nello specifico, le sim M2M sono cresciute di oltre 2 milioni, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono corrispondentemente ridotte di 800 mila unità. Tim risulta market leader (29,0%), seguita da Vodafone (28,7%) e Wind Tre (25,3%), mentre Iliad si attesta al 7,2%. Considerando il solo segmento delle sim “human”, ovvero escludendo le M2M, Iliad raggiunge il 9,7% con una crescita di 2,3 punti percentuali su base annua, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di due punti percentuali, rimane il principale operatore con il 27,3% seguito da Tim con il 26,3% e Vodafone con il 23,6%. Prosegue a ritmi sostenuti la crescita dell’utilizzo della banda larga mobile da parte degli utenti: il consumo medio unitario mensile di dati nel primo trimestre dell’anno è stimabile in circa 11,6 GB/mese, in crescita di oltre il 40% su base annua, mentre nel primo trimestre del 2021 oltre il 72% delle linee human ha effettuato traffico dati. Nel settore televisivo, con un incremento della propria quota rispetto a marzo 2020 (+1,4 punti percentuali), la Rai conferma la propria leadership in termini di ascolti (4,3 milioni di telespettatori nel giorno medio) e raggiunge uno share del 37,5%. Al secondo posto Mediaset, con 3,7 milioni di telespettatori nel giorno medio registra una diminuzione della propria quota (-0,3 punti percentuali) che si attesta al 31,8%. Nello stesso periodo, si osservano performance negative per Comcast/Sky (-0,6 punti percentuali) e La7 del Gruppo Cairo Communication (-0,6 punti percentuali), mentre stabile risulta quella di Discovery. In controtendenza con +2 punti percentuali gli ascolti ottenuti dagli altri operatori che complessivamente raggiungono il 14,2 punti percentuali. Nel settore dell’editoria, si conferma l’andamento negativo già rappresentato nei precedenti Osservatori: nel mese di marzo 2021, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali complessive) è pari a circa 50 milioni di copie, in flessione del 9% su base annua. Con riferimento all’intero periodo considerato (marzo 2017 – marzo 2021), le copie giornaliere cartacee complessivamente vendute dai principali editori passano da 50 a 29 milioni di unità con una contrazione del 42%. Contestualmente, le copie digitali risultano in netta diminuzione se consideriamo l’intero periodo (-8 punti percentuali) ma in aumento se si considerano i valori di marzo 2020 (+7 punti percentuali). Analizzando i dati di utilizzo di internet, nel mese di marzo 2021, 44 milioni di utenti medi giornalieri hanno navigato in rete per un totale di 66 ore di navigazione mensile a persona. Passando all’esame dell’audience dei principali social network, Facebook con 35,9 milioni di utenti unici e una dinamica in contrazione su base annuale (-2,5 milioni di navigatori), si conferma la principale piattaforma utilizzata dagli utenti. Performance in controtendenza si riscontrano esclusivamente per Pinterest (+3,1 milioni di utenti) e Tik Tok (+3,4 milioni di utenti). Nel primo trimestre dell’anno i ricavi complessivi registrati nel settore postale sono cresciuti in media, rispetto al corrispondente periodo del 2020, del 25,5%. Tale risultato deriva da due tendenze di segno opposto ormai in atto da tempo: la flessione dei servizi di corrispondenza (-7,9% su base annua) e la crescita di quelli relativi alla consegna dei pacchi (+41,9% su base annua, con quelli nazionali che evidenziano una crescita non lontana dal 50%). Le corrispondenti dinamiche dal lato dei volumi vedono una flessione del 6% per i servizi di corrispondenza ed una crescita di oltre il 60% nel numero di pacchi movimentati, dato che sale al +62,9% con riferimento alle sole consegne domestiche, a testimonianza di come il ricorso agli acquisti online stia progressivamente caratterizzando in misura strutturale le modalità di acquisto degli italiani. Il quadro concorrenziale del settore postale, nel suo complesso, vede il Gruppo Poste Italiane principale operatore con il 36,1% (ma in flessione di 5,7 punti percentuali su base annua), seguito da BRT (13,6%), e da Amazon che, con una crescita di 4,3 punti percentuali rispetto a marzo 2020, sale al 12,4%. Su base annua, i ricavi unitari medi dei servizi di corrispondenza mostrano una flessione del 7,7% mentre quelli relativi ai servizi di consegna dei pacchi nazionali ed internazionali si riducono rispettivamente del 6,2% e del 12,1%. LEGGI TUTTO

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    Rapporto Censis, Corti (WINDTRE): “Connettività leva di inclusione e diritto fondamentale”

    (Teleborsa) – Il valore sociale della connettività come nuovo diritto fondamentale e il ruolo decisivo degli operatori Tlc nel garantire l’accesso a servizi sempre più evoluti sono i principali temi al centro del nuovo rapporto Censis, realizzato in collaborazione con WINDTRE. Ne parliamo con Gianluca Corti, Chief Commercial Officer dell’azienda guidata da Jeffrey Hedberg. “Durante e dopo la pandemia – afferma Corti – la domanda di dati è cresciuta in modo esponenziale ed è evidente che la connettività sia diventata una leva di inclusione. Per oltre l’86% degli italiani, infatti, la disponibilità di una connessione stabile ed efficiente viene considerata al pari di diritti essenziali, come la salute o l’assistenza pensionistica, uno scenario che richiede ad aziende e istituzioni un lavoro congiunto per proseguire nella digitalizzazione del Paese”.”Le telco – ricorda il manager – hanno fatto la loro parte e i dati Censis rivelano che l’88,9% degli intervistati ha giudicato positivamente l’impegno per assicurare una qualità del servizio elevata anche durante l’emergenza”. In particolare, per quanto riguarda WINDTRE, questi risultati sono frutto degli investimenti, 6 miliardi in 5 anni, realizzati nonostante un difficile contesto competitivo del settore, legato soprattutto ad un accentuato calo delle tariffe a fronte di un aumento dei costi per gli operatori. Uno sforzo non sempre compreso: quasi il 45% del campione ritiene, infatti, che i prezzi dei servizi, tra i più bassi d’Europa e del mondo, non si siano ridotti nel tempo, mentre, negli ultimi cinque anni, hanno registrato un calo del 18,4%, contro una media europea tre volte più contenuta. Considerando il costo di un gigabyte di traffico, l’Italia è al quarto posto globale tra le nazioni più economiche, vicina alla Russia. In Spagna il costo di un giga è quadruplo rispetto al nostro Paese, il quintuplo nel Regno Unito.Al centro degli investimenti ora c’è il 5G, che, secondo Corti, è “fondamentale per il Paese. Se le nostre imprese non hanno il supporto tecnologico di cui dispongono le loro concorrenti internazionali, il rischio è quello di perdere competitività, anche in eccellenze come il manifatturiero. Occorrono interventi di sistema come l’armonizzazione dei limiti elettromagnetici italiani a quelli in vigore negli altri Paesi europei, una riforma a costo zero, che avrebbe benefici in ambito economico, burocratico e ambientale”. Una consapevolezza, quella dell’importanza del 5G, che è propria anche dei cittadini. Più del 60% degli intervistati, infatti, chiede che la nuova tecnologia venga resa operativa per tutti, “un dato che ribadisce la posizione di minoranza delle fake news sulla sua presunta pericolosità per la salute, a cui ormai dà credito solo il 14% del campione”. Secondo il rapporto Censis, gli italiani sono sempre più coscienti anche dei potenziali rischi legati al web, come le frodi online o il libero accesso alla rete da parte dei minori. “A tal proposito, WINDTRE sta portando avanti diverse attività che potremmo definire di ‘responsabilità digitale’, dalle soluzioni che garantiscono, a costi contenuti, servizi di cybersicurezza evoluti ed efficaci, rivolti sia ai clienti consumer sia a quelli business, fino al progetto ‘NeoConnessi’, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani e le loro famiglie sull’uso corretto e consapevole di internet. La fotografia scattata dal Censis – conclude Gianluca Corti – mostra una società in continua evoluzione e proiettata verso un futuro contrassegnato dalla tecnologia come motore di inclusione. Per contribuire a questa trasformazione, WINDTRE ha definito, con il coinvolgimento di tutte le aree organizzative e dei principali stakeholder, un piano di sostenibilità fino al 2030, con dieci obiettivi chiave che caratterizzeranno la strategia e l’agenda dell’azienda per i prossimi 10 anni”. LEGGI TUTTO

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    Digitale, Anitec-Assinform: dal PNRR una grande spinta per la crescita del mercato

    (Teleborsa) – L’andamento del mercato digitale nel 2020 è stato migliore rispetto a quello dell’economia nel suo complesso. Lo rileva il rapporto Anitec-Assinform, “Il digitale in Italia 2021. Mercati, dinamiche, policy”. A fine 2020 la spesa in beni e servizi digitali ha registrato un calo dello 0,6%, per un valore complessivo di 71,5 miliardi di euro. Tuttavia secondo le stime dell’associazione, le previsioni di crescita del mercato digitale nei prossimi tre anni (2021-2024) sono fortemente condizionate dall’attuazione nel PNRR. Nel Rapporto vengono delineati quattro scenari, in base all’utilizzo ogni annuo dei fondi stanziati. Dall’intero impiego già nel corso del 2021 di tutta l’allocazione dei fondi previsti per gli investimenti in digitale dal PNRR il mercato potrebbe avere un maggiore incremento di 3,6 miliardi di euro raggiungendo un volume di 77,6 miliardi di euro contro i 74 miliardi previsti in base alla sola crescita fisiologica. Questo porterebbe la crescita del mercato digitale nel 2021 all’8,5% rispetto ad una previsione del 3,5% stimato senza il contributo dei fondi del PNRR. L’impatto negli anni successivi oscilla tra il 4,5% e lo 0,6% in più sul tasso di crescita dello scenario base, a seconda che i fondi saranno utilizzati completamente o per il 70% o il 50%. Nell’ipotesi più ottimistica di utilizzo completo dei fondi allocati annualmente il mercato digitale arriverà vicino ai 95 miliardi di euro nel 2024. I settori che potranno avere maggiori impatti dall’impiego dei fondi previsti dal PNRR per il digitale sono pubblica amministrazione, sanità, industria, telecomunicazioni, travel & transportation ed energy & utilities.Per quanto riguarda il 2020, sul fronte dei comparti tecnologici, la diminuzione più rilevante ha riguardato le componenti più tradizionali del mercato, come i servizi di rete (-6,4%) e la componente software (-2,3%). In controtendenza la spesa in dispositivi e sistemi (+1,3%), il mercato dei servizi Ict (+3,3%), i contenuti e la pubblicità digitale (+3,6). Si conferma inoltre la dinamica a due velocità già osservata negli scorsi anni, con la componente tradizionale del mercato Ict in calo (-1,9%) e quella dei digital enablers, che continua ad agire da motore del mercato (+7,1%). Il 2020 ha inoltre accentuato il divario ancora esistente nell’adozione delle tecnologie digitali tra le aziende di medie e piccole dimensioni e le grandi organizzazioni, e tra le diverse aree geografiche. La spesa sostenuta dalle grandi imprese (+250 addetti) è aumentata (+1,4%), mentre quella sostenuta dalle aziende di medie dimensioni (50-249 addetti) e di organizzazioni più piccole (1-49 addetti) ha subito un calo (-2,4% per le prime, -5% per le seconde). Da un punto di vista geografico il mercato digitale italiano è localizzato prevalentemente nel Nord Ovest (35,2% dell’intero mercato) e nel Centro Italia (25,8%). LEGGI TUTTO