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    TIM incontrerà sindacati il 1° dicembre: avviata procedura raffreddamento

    (Teleborsa) – I sindacati hanno alzato il livello dell’attenzione su TIM, esperendo le preliminari procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalla normativa vigente, prima di arrivare alla formale proclamazione di uno sciopero. Uno sciopero motivato dalle “incertezze” relative al possibile “ennesimo” cambio di proprietà della società, dalla difesa del perimetro occupazionale ed del Piano industriale di rilancio aziendale. A tal fine è stata formulata una richiesta di incontro all’azienda, che ha accettato di vedere i sindacati per il 1° dicembre prossimo, con l’obiettivo di evitare lo sciopero paventato e di avviare un confronto in merito all’offerta presentata dal fondo KKR. LEGGI TUTTO

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    TIM, S&P rivede il rating a “BB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P ha rivisto al ribasso il rating a lungo termine su Telecom Italia a “BB” da “BB+”, con outlook stabile. “In contrasto con la nostra precedente previsione – scrive l’agenzia di rating – secondo cui le nostre metriche di credito rettificate per TIM sarebbero migliorate nel 2020 e sarebbero state commisurate al rating nel 2021-2022, ora ci aspettiamo che i ricavi e i profitti più bassi facciano salire la nostra metrica di leverage rettificata a 4,3x nel 2021, e che rimanga sopra la soglia di 4x, alla base del rating ‘BB+, fino al 2023”.Il taglio del rating di TIM “è dovuto all’indebolimento dei ricavi dei servizi domestici su base annua, a una ripresa più lenta del roaming e delle vendite di cellulari, e a movimenti valutari avversi che stanno ancora influenzando i contributi del business del Brasile nel 2021”. Quanto all’Italia, vengono evidenziati “i deboli benefici dai diritti televisivi sportivi di Dazn e dai sussidi per i voucher”. “Prevediamo – scrive l’agenzia di rating – una stabilizzazione a partire dal 2022 e una crescita in seguito, alimentata dai ricavi della banda larga e dell’ICT, ma non abbastanza da ridurre il leverage rettificato a meno di 4.0x”.Secondo l’agenzia di rating un’eventuale operazione nella rete unica potrebbe rafforzare gli investimenti nella fibra di TIM e la posizione competitiva. “Tuttavia, la scarsa visibilità sulla probabilità e sulla struttura di una transazione ci porta a escluderla dalla nostra analisi di rating”, afferma S&P. “Anche se una combinazione di Open Fiber e degli asset sulla linea fissa di Telecom Italia attenuerebbe il rischio competitivo nel lungo termine per il business wholesale, crediamo che la perdita di controllo sugli asset comuni eroderà probabilmente il profilo di business di Telecom Italia”, dice S&P. LEGGI TUTTO

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    Tlc, Studio WINDTRE- Luiss Business School: accelerare la digitalizzazione del Paese

    (Teleborsa) – STUDIO WINDTRE-LUISS BUSINESS SCHOOL: ACCELERARE LA DIGITALIZZAZIONE DEL PAESELa digitalizzazione ha un ruolo decisivo per favorire la crescita economica e sociale nel periodo post pandemico, ma molti Paesi, tra i quali l’Italia, non possiedono le infrastrutture necessarie a garantire la connessione in modo omogeneo alle famiglie e alle imprese. E’ quanto emerge dalle evidenze preliminari dello studio “Il settore Telco in Italia: assetto normativo e analisi di impatto”, realizzato dalla Luiss Business School di Roma in collaborazione con WINDTRE, azienda guidata da Jeffrey Hedberg.Il nostro Paese – sottolinea il report – resta in coda nella classifica europea per i servizi ultra broadband, ma il ritardo è dovuto anche alla scarsa recettività del mercato: solo il 61% delle famiglie italiane, infatti, è abbonato a servizi a banda larga. Occorre, pertanto, procedere ad una rapida e capillare alfabetizzazione digitale – evidenzia lo studio – per cogliere appieno lo sviluppo delle nuove reti, a partire dal 5G, sulla scia di una fattiva collaborazione pubblico-privato, grazie a interventi da parte delle istituzioni, quali la semplificazione burocratica per la realizzazione delle infrastrutture e le riforme relative ai limiti elettromagnetici, oggi i tra i più bassi in Europa.Il contesto in cui si colloca il settore delle telco in Italia, del resto, è caratterizzato da ingenti investimenti a fronte di una costante decrescita nei profitti. Dai dati forniti da Agcom e Asstel emerge che i ricavi degli operatori di Tlc siano passati dai quasi 46 miliardi di euro del 2007 a meno di 29 miliardi di euro nel 2020, con una riduzione di circa il 37,5% nel periodo, e di quasi cinque punti nell’ultimo anno. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, a Lecco 5500 unità immobiliari già coperte da rete FTTH

    (Teleborsa) – A Lecco sono 5500 le unità immobiliari che possono già navigare sul web beneficiando di una velocità di connessione fino a 10 Gigabit per secondo. Grazie a un investimento diretto di 6 milioni di euro, Open Fiber sta costruendo nella città una rete di nuova generazione ultraveloce in grado di garantire una connessione sicura, a bassa latenza. Gli edifici già raggiunti dalla fibra – comunica Open Fiber in una nota – sono nei quartieri di Laorca, Rancio, San Giovanni, Castello, Belledo e Germanedo e verranno cablati successivamente anche le zone di Acquate, Olate, Santo Stefano e Pescarenico. Il piano di sviluppo complessivo prevede il collegamento di circa 18mila unità immobiliari della città attraverso un’infrastruttura in modalità FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa) di circa 120 chilometri (pari a circa 11mila km di fibra da posare). LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, ok Ue senza condizioni a CDP-Macquarie

    (Teleborsa) – Via libera senza condizioni, dell’Antitrust UE, all’operazione di Cassa Depositi e Prestiti e del fondo australiano Macquarie per l’acquisizione della quota di Enel in Open Fiber.Il egistro della direzione generale per la Concorrenza della Commissione europea aggiornato questa mattina ha segnalato che si tratta di una “autorizzazione incondizionata”. L’operazione porterà Cdp ad aumentare la quota di partecipazione al 60% e Macquarie ad acquisire il 40%. Nel suo esame per il via libera al controllo congiunto di Open Fiber da parte di Cdp e Macquarie, l’Ue ha anche valutato se, “alla luce degli interessi di Cdp in Tim”, l’aumento del 10% della quota di Cdp – che passa dal 50 al 60% – “avrebbe aumentato i rischi di coordinamento tra Open Fiber e Tim”.L’Antitrust ha concluso che “i possibili problemi anticoncorrenziali non sono specifici dell’operazione proposta poiché Cdp aveva già il controllo congiunto di Open Fiber”, ma resta valida “l’applicabilità degli articoli 101-102 dei Trattati Ue o qualsiasi altra disposi LEGGI TUTTO

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    TLC, Viasat acquisirà Inmarsat in deal da 7,3 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Viasat, società di telecomunicazioni quotata al Nasdaq, ha raggiunto un accordo per acquisire Inmarsat, società britannica di servizi per telecomunicazioni mobili satellitari, in una transazione del valore di 7,3 miliardi di dollari. Di questi, 850 milioni di dollari sono in contanti, 3,1 miliardi di dollari sono azioni ordinarie Viasat e 3,4 miliardi di dollari in debito. Viasat stima che la società combinata abbia il potenziale per una crescita di fatturato e dell’EBITDA rettificato a un tasso “mid-teens percentage”, con un percorso completamente finanziato verso un free cash flow positivo.Gli asset e le risorse risultanti dalla fusione “consentiranno la disponibilità di nuovi servizi avanzati nei segmenti mobile e fisso, guidando una maggiore scelta dei clienti nelle comunicazioni a banda larga e nei servizi a banda stretta (incluso l’Internet of Things o “IoT”)”, spiega una nota congiunta. Inoltre, la nuova società intende integrare lo spettro, le risorse satellitari e terrestri di entrambe le società in una rete spaziale e terrestre ibrida globale ad alta capacità, in grado di fornire servizi superiori in settori commerciali e governativi in ??rapida crescita.(Foto: Alberto Adán / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    TIM continua rally in Borsa. KKR interessato a ulteriore investimento in rete

    (Teleborsa) – KKR, uno dei più grandi operatori di private equity al mondo e già detentore del 27,5% di Fibercop (la società di TIM che gestisce il cosiddetto ultimo miglio), starebbe valutando un maggiore investimento negli asset di rete fissa di Telecom Italia. Lo avrebbero riferito fonti a conoscenza della situazione a Bloomberg, parlando anche di una potenziale acquisizione completa di Fibercop, ma un portavoce della società ha già precisato che “TIM non prevede al momento una riduzione della sua quota”. I riflettori si spostano ora sul consiglio di amministrazione straordinario di TIM del prossimo 11 novembre, dove il socio francese Vivendi potrebbe voler fare il punto sulle strategie e, inevitabilmente, anche sul progetto di rete unica.Frattanto Reuers scrive che un portavoce di Vincent Bolloré ha affermato di non essere a conoscenza di piani di KKR che riguardano un aumento del peso nella rete fissa di Telecom Italia.Ottima intanto la performance di Telecom Italia, che si attesta a 0,3458 con un aumento del 6,17%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 0,3588 e successiva a 0,3881. Supporto a 0,3295. LEGGI TUTTO

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    INWIT, utile di 54,6 milioni nel 3° trimestre. Attesi sviluppi positivi da PNRR

    (Teleborsa) – INWIT, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche, ha registrato ricavi pari a 198,1 milioni di euro nel terzo trimestre del 2021, in crescita del 6,5% sullo stesso periodo del 2020, grazie al “progressivo impatto delle nuove ospitalità contrattualizzate nei precedenti trimestri”. L’EBITDA è stato di 180,9 milioni di euro (+4,7%), con un margine sui ricavi del 91,3%. L’utile netto si attesta a 54,6 milioni di euro, in crescita del 35,7% rispetto allo stesso periodo 2020. “Prosegue il percorso di accelerazione della crescita, con l’incremento dei ricavi del 6% e delle ospitalità del 10% – ha commentato l’AD Giovanni Ferigo – L’ingresso nel segmento delle coperture dedicate stradali e autostradali rappresenta un ulteriore passo di sviluppo delle infrastrutture di INWIT a servizio degli operatori. Continua il nostro impegno per un business sostenibile con upgrade di rating ESG e il riconoscimento nell’indice top 100 D&I di refinitiv, come seconda azienda in Italia e seconda nel settore a livello globale”.Il Recurring Free Cash Flow è pari a 97,1 milioni di euro, in riduzione dello 0,4% rispetto allo stesso periodo 2020, principalmente per impatto del pagamento di oneri finanziari. L’Indebitamento Finanziario netto si attesta al 30 settembre 2021 a 4,1 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo di euro riferito alla componente IFRS16. La leva finanziaria è scesa e si attesta a 5,6X (da 5,9X a fine giugno 2021).Nei primi nove mesi del 2021, i ricavi si attestano a 581,2 milioni di euro +22,8%, l’EBITDA ammonta a 529,8 milioni di euro (+22,5%) e l’utile netto del periodo si attesta a 149,6 milioni di euro, in crescita del 33,7% rispetto allo stesso periodo 2020.Da un punto di vista operativo, nel quarto trimestre del 2021, la società continuerà ad essere focalizzata sulla realizzazione di nuovi siti, sulla crescita delle ospitalità e sullo sviluppo dei ricavi da nuovi servizi. Per quanto riguarda il futuro, INWIT crede che l’andamento delle attività trarrà beneficio dal miglioramento di prospettive che sta interessando il ciclo di investimenti digitali, infrastrutturali e tecnologici in Italia (il riferimento è alle risorse del Next Generation EU). LEGGI TUTTO