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    Fibercop e Netoip firmano accordo di co-investimento per accelerare diffusione fibra

    (Teleborsa) – FiberCop, operatore di infrastrutture del Gruppo TIM, e Netoip, hanno siglato un accordo che consentirà di sviluppare il mercato dell’accesso Fiber-to-the-Home (FTTH) attraverso la partecipazione di Netoip al progetto di co-investimento su rete FiberCop.In base a tale accordo Netoip utilizzerà la rete di accesso secondaria in fibra ottica fino alle abitazioni di FiberCop per sviluppare il mercato dell’accesso Fiber-to-the-Home (FTTH) su 9 comuni delle Marche e su altri comuni delle regioni Calabria, Sicilia e Sardegna.L’adesione di Netoip all’offerta di co-investimento – che il Gruppo TIM realizza tramite FiberCop – fa seguito a quella di altri importanti operatori e conferma la validità del piano di investimenti FiberCop che assicurerà la copertura FTTH al 75% delle aree grigie e nere del Paese entro il 2025.L’intesa raggiunta conferma l’efficacia del modello del co-investimento che consente a tutti gli operatori interessati di partecipare allo sviluppo della fibra ottica in Italia in un quadro di competizione infrastrutturale. Inoltre, accelera il superamento del digital divide sul territorio nazionale e permette a famiglie e imprese di scegliere connessioni ultra-broadband con velocità superiori a 1 Gigabit al secondo.(Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    TLC in Europa, nel 2022 focus su consolidamento e Recovery

    (Teleborsa) – I rendimenti sono “insostenibilmente bassi” e una combinazione di leva finanziaria eccessiva e quattro anni consecutivi di sotto-performance del prezzo delle azioni hanno lasciato il settore come “un cubetto di ghiaccio che si scioglie”. È il giudizio lapidario di Credit Suisse sul settore telecomunicazioni europeo, anche se gli analisti delineano motivi per essere ottimisti nel 2022. Oltre a ricavi in crescita, viene evidenziato che il contesto normativo sta cambiando e la generazione di free cash flow potrebbe essere sostanzialmente superiore ai livelli attuali. Inoltre, si legge in un rapporto sul settore, il consolidamento potrebbe rafforzare diversi mercati, anche se bisognerà vedere se le autorità antitrust si siano davvero ammorbidite.Ricavi in miglioramentoCredit Suisse ritiene l’aumento dei ricavi del settore mobile (+1% vs 2021 0%) sia guidato da un ambiente dei prezzi leggermente in miglioramento (la maggior parte dei mercati europei registra aumenti netti dei prezzi complessivi per la seconda volta in 3 anni) e un rimbalzo del roaming (ci vorrà fino al 2024 per il ritorno dei volumi di roaming ai livelli del 2019). Gli analisti non vedono grandi cambiamenti nella classifica della crescita mobile dei paesi, con i mercati forti (come Germania, Francia e Svezia) che fanno meglio dei mercati più sfidanti (come Spagna e Italia). La crescita dei ricavi fissi è vista in accelerazione da +1% a +2% anno su anno. Nel 2021 la crescita della linea di accesso fissa è passata da negativa a positiva poiché la pandemia ha guidato quello che Credit Suisse chiama “il rinascimento del fisso”, ovvero una domanda strutturalmente più elevata di banda larga e fibra ottica. “Il prezzo rimane inflazionistico con l’upsale della fibra che porta all’espansione dell’ARPU nella maggior parte dei mercati al dettaglio”, si legge nella ricerca, con il rischio principale che è “la quantità di fibra overbuild in Europa”.Il consolidamento come principale fattore di oscillazioneLa performance del prezzo delle azioni delle telecomunicazioni europee è stata fortemente dipendente dalle prospettive di consolidamento, con il settore che ha sovraperformato quando il consolidamento era sulla buona strada e ha sottoperformato il resto del tempo nell’ultimo decennio. Vengono citate concrete prospettive di M&A nel mercato britannico e in quello spagnolo. Separatamente, Credit Suisse continua ad aspettasci ulteriori divisioni netco/serveco (fisso e mobile) “poiché il settore continua lentamente a essere suddiviso”.I benefici del Recovery fundGli operatori con esposizione al Sud Europa (principalmente Vodafone, Telefonica e Telecom Italia) hanno un potenziale vantaggio dai 750 miliardi di fondi del recovery fund, di cui circa il 20% è dedicato al digitale. Queste potenziali nuove entrate impattano sia il business fisso che il mobile, e non si sono finora materializzate. Tuttavia, i fondi stanno iniziando a essere stanziati e dovrebbero iniziare ad avere un certo impatto finanziario nel 2022. Secondo Credit Suisse, bisogna trattare con cautela un’accelerazione della crescita guidata da questi fondi, in quanto non sono driver di entrate ricorrenti, ma comunque potrebbero aiutare a guidare una certa crescita delle entrate, in particolare modo nell’ultima parte del 2022. LEGGI TUTTO

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    Mfe non a conoscenza dei cambiamenti del management ProSieben

    (Teleborsa) – Mfe-Mediaforeurope (ex Mediaset), primo azionista di ProSiebenSat.1, non era a conoscenza dei cambi nel management annunciati ieri al mercato da parte del gruppo tedesco dei media. Lo ha scritto Reuters, citando due persone a conoscenza della situazione e sottolineando che circolano da tempo indiscrezioni secondo le quali Mfe, che detiene direttamente il 19,1% di ProSieben, abbia intenzione di consolidare la propria influenza sulla società tedesca.Secondo quanto annunciato ieri, il presidente del consiglio di sorveglianza Werner Brandt non si ricandiderà, dopo due mandati, all’assemblea generale annuale che si terrà nel maggio 2022. Il board punta ad eleggere Andreas Wiele, un ex dirigente di Axel Springer, come nuovo presidente. Wiele prenderà anche il posto di Adam Cahan nel Supervisory Board a partire dal 13 febbraio 2022. Inoltre, Bert Habets sarà proposto per l’elezione al Consiglio di Sorveglianza. Infine, il gruppo tedesco ha annunciato che intende prolungare il contratto del CEO Rainer Beaujean fino al 2027 e che Ralf Peter Gierig sarà nominato Group CFO a partire dal 1° gennaio 2022. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber: al via nuova Governance con insediamento del nuovo CdA

    (Teleborsa) – Si è perfezionata l’operazione di compravendita della partecipazione detenuta da Enel in Open Fiber (OF), in virtù della quale OF risulta direttamente controllata da Open Fiber Holdings, partecipata al 60% da CDP Equity (CDPE) e al 40% da Macquarie Asset Management (MAM).A seguito di questa operazione, si è riunita l’Assemblea di Open Fiber che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da Barbara Marinali, Presidente, Mario Rossetti, Amministratore Delegato, Roberta Battaglia, Nathan Luckey, Geoff Shakespeare e Alessandro Tonetti. L’Assemblea ha altresì nominato il nuovo Collegio Sindacale, che risulta composto da Angelo Colombo, Presidente, Eugenio Pinto e Simona Arduini, sindaci effettivi.Gli azionisti hanno ringraziato il Consiglio di Amministrazione uscente. Al Presidente uscente, il Professor Franco Bassanini, Open Fiber conferirà l’incarico di Senior Advisor.Nella sua prima riunione, il nuovo CdA ha approvato il piano industriale 2022-2031, che punta alla copertura dell’intero territorio nazionale, mediante il completamento degli interventi nelle aree nere (cluster A e B) e nelle aree bianche (cluster C e D) e la copertura delle aree grigie, a partire dalla partecipazione alle gare che verranno indette dal Governo nell’ambito del PNRR.A copertura del nuovo piano industriale, il CdA ha approvato l’accordo raggiunto con Banca Santander, Banco BPM, BNP Paribas, Crédit Agricole, ING Bank, Intesa, Société Général e Unicredit che prevede linee di credito committed per 7,175 miliardi di euro.Tale operazione rappresenta il più grande finanziamento infrastrutturale in reti di telecomunicazione mai realizzato in EMEA e conferisce a OF le risorse e la flessibilità necessarie per accelerare e completare gli interventi in corso e per ulteriormente estendere la sua presenza sul territorio nazionale. LEGGI TUTTO

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    TIM, Giorgetti: priorità occupazione, tecnologia e protezione rete

    (Teleborsa) – “Si possono valutare eventuali sinergie” tra TIM e Open Fiber. Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, in una informativa urgente alla Camera.Priorità, ha detto Giorgetti è la “necessità di realizzare una rete in fibra ottica con diffusione capillare e tutelare asset strategici nelle telecomunicazioni. Il Governo sta seguendo con estrema attenzione ed ha costituito un comitato con il compito di valutare i progetti sulla rete”.Al momento “non c’è titolo ad assumere formali iniziative” di Golden Power ma se “KKR o chiunque altro dovesse formalizzare il lancio di un’Opa si attiverà procedura”, dice Giorgetti. “E’ opportuno evidenziare che ci si trova davanti a un processo nelle sue fasi iniziali che non ha dato luogo a un’Opa su TIM”. “Nel caso di specie allo stato diversamente dai precedenti che hanno interessato il settore – ha detto Giorgetti – si tratta di una mera manifestazione di interesse non vincolante, non accompagnata da atti formali necessari per esprimere qualunque tipo di valutazione per la sussistenza di presupposti per l’esercizio dei poteri speciali. Inoltre trattandosi di una società quotata in Borsa le operazioni sono altresì soggette anche ai regolamenti della Consob”. “E’ questo il perimetro in cui l’esecutivo valuterà l’offerta di KKR che al momento si è concretizzata unicamente in una manifestazione di interesse non ha ancora, e potrebbe anche non dare luogo a una formale Opa, e nel momento in cui questa verrà formalizzata sicuramente nei limiti e nelle condizioni annunciate il Governo eserciterà i propri poteri e le proprie prerogative”.Citando l’incontro con i Sindacati nelle scorse ore, Giorgetti ha richiamato le parole di Draghi in riferimento al dossier Tim, un dossier di straordinaria importanza in cui priorità sono la protezione dell’occupazione, della tecnologia, frontiera fondamentale in termini prospettici e che fa parte del PNRR e protezione della rete. E’ indiscutibile che all’interno di TIM esistano degli asset di natura strategica per cui è indispensabile il controllo pubblico”. LEGGI TUTTO

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    TLC, Prysmian: serve rete di fibra sostenibile e di qualità

    (Teleborsa) – “Nell’urgenza di attuare piani di ripresa, rischiamo di costruire infrastrutture non a prova di futuro o spendere più soldi di quanto dovremmo. Nonostante la pressione del tempo, dobbiamo garantire che l’infrastruttura, essendo un asset nazionale, sia costruita con la giusta ambizione in termini di prestazioni e sicurezza”. Ad affermarlo è stato l’Executive Vice President della divisione telecomunicazioni del Gruppo Prysmian, Philippe Vanhille, illustrando la sua visione per un futuro di successo delle telecomunicazioni e del settore digitale, intervenendo all’evento di punta sulla politica delle telecomunicazioni, Tech and Politics Forum 2021, quest’anno in formato digitale.Questo potrebbe essere garantito se i governi avessero il coraggio di prescrivere alcuni imperativi tecnici, abbandonando in una certa misura il principio della neutralità tecnologica, ma andando nella direzione di ridurre l’impatto ambientale della costruzione delle infrastrutture, incentivando la durabilità delle soluzioni e l’alta qualità dei componenti.”Abbiamo bisogno che il concetto di “deep fibre” diventi dominante” – spiega Philippe Vanhille – “una rete in fibra sostenibile e di qualità in grado di soddisfare i requisiti delle future applicazioni digitali”. LEGGI TUTTO

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    TIM, Gubitosi lascia le deleghe. Labriola sarà nuovo direttore generale

    (Teleborsa) – L’Ad di TIM, Luigi Gubitosi ha lasciato le deleghe e il CdA del gruppo ha accettato il passo indietro del manager. Lo si apprende da fonti vicino al dossier secondo cui le deleghe vengono affidate al presidente del gruppo, Salvatore Rossi, e all’attuale CEO di TIM Brasil, Pietro Labriola, che sarà nominato direttore generale.Oggi si è svolto a Roma il CdA straordinario di TIM chiamato a discutere dell’OPA del fondo americano KKR e delle deleghe dell’AD, Luigi Gubitosi, il quale pur di dar corso, con serenità e velocemente, all’analisi della proposta fatta dal fondo americano di acquistare il controllo della compagnia telefonica, si era detto disposto a rimettere le deleghe in mano al board.La potenziale operazione di acquisizione di Telecom Italia da parte di KKR “se dovesse andare avanti e aumentasse la leva finanziaria della società, potrebbe avere conseguenze negative sul rating”. Lo afferma l’agenzia Fitch in una nota odierna dal titolo “Private equity takeover of Telecom Italia may increase leverage”. Il rating dell’agenzia sul gruppo TIM attualmente è BB+. “Sulla base di esempi recenti di operazioni simili nel settore delle telecomunicazioni – spiegano gli analisti di Fitch – le strutture di finanziamento tendono ad avere una significativa componente di debito che aumenta la leva finanziaria a livelli coerenti con i rating nella categoria B. Se l’operazione procedesse, rivedremmo il rating di Telecom, con probabili implicazioni negative”. LEGGI TUTTO

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    Spazio, Colao: intesa con la Francia sui lanciatori mette le basi per i prossimi 10 anni

    (Teleborsa) – L’Italia è molto soddisfatta dell’accordo con la Francia sulla cooperazione nel settore dello spazio, firmato oggi a Roma nel contesto del Trattato del Quirinale. Lo ha affermato il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, parlando con alcuni giornalisti a Bruxelles a margine del Consiglio Ue della Competitività. “Siamo molto soddisfatti per l’accordo con la Francia sullo spazio, in particolare sui lanciatori. Italia e Francia condividono una visione strategica del settore per l’Europa”, ha detto Colao sottolineando che in quest’area “l’Italia torna protagonista grazie ai fondi nazionali e al Recovery Plan”. Con la Francia, ha aggiunto il ministro, “abbiamo deciso di collaborare su alcuni aspetti importanti come i motori per i lanciatori, ma anche alcune ottimizzazioni industriali fra i due paesi”. Inoltre, si punta ad “avere un ruolo importante nel sistema dei lanciatori e nel sistema di osservazione della Terra, dove i due paesi possono essere dei giocatori importanti nella squadra europea”. “L’accordo è importante – ha rilevato ancora Colao – perché Italia e Francia sono pilastri della strategia europea dello spazio: abbiamo competenze diverse ma entrambi condividiamo il bisogno di essere più efficienti e di coinvolgere altre imprese, imprese private e commerciali, start up di tutto il mondo dei data analytics. Ma per fare questo ci vogliono ovviamente degli asset importanti. Perciò l’accordo sui lanciatori è una parte importante, perché mette le basi per i prossimi 10 anni di lavoro assieme”.Sulla dossier Tim il ministro non si è invece sbilanciato. “Le vicende di mercato le lasciamo al mercato, ma abbiamo a cuore la sicurezza delle reti e dei dati”, ha affermato. “Adesso si aspetta e si seguono i fatti”, ha aggiunto Colao. LEGGI TUTTO