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    Rai, Fuortes: senza pubblicità servirebbe un canone maggiore di 90 euro

    (Teleborsa) – “È assolutamente possibile avere un finanziamento solo canone, ovviamente non è pensabile che 90 euro possano essere” sufficienti “se viene abolita” l’altra fonte di finanziamento, cioè la pubblicità. Lo ha detto l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, in audizione davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato. In questo caso il canone “dovrebbe essere senz’altro aumentato”, ha spiegato Fuortes che ha spiegato come la scelta di mantenere il sistema duale canone-pubblicità o affidarsi solo al canone è una decisione “politica”. “Deve tener conto degli effetti molto rilevanti sull’azienda”, ha sottolineato Fuortes. L’amministratore delegato della Rai ha però evidenziato che le forme di finanziamento non influenzano la qualità della programmazione. “Rai oggi – ha aggiunto – ha come principale obiettivo quello di essere rilevante e universale, quando facciamo un programma l’obiettivo non è stimolare la pubblicità ma parlare al nostro paese. È ovvio che se siamo interessanti la pubblicitò viene a noi”. In azienda c’è “assolutamente l’idea del servizio pubblico, e il driver non è mai la pubblicità. La pubblicità è l’effetto secondario che otteniamo quando diventiamo universali e rilevanti”, ha puntualizzato.Se le risorse da canone arrivassero integralmente alla Rai, ha poi proseguito Fuortes, “probabilmente questo sarebbe sufficiente a gestire l’azienda in modo diverso. Ho presentato in consiglio un bilancio previsionale in pareggio” perché “credo sia obbligo degli amministratori presentare un bilancio in pareggio”. “Questo non vuol dire che il bilancio è sufficiente, ma che con i quattrini di cui disponiamo cercheremo di gestire l’azienda”, ha puntualizzato. Per Fuortes è “indiscutibile” che la Rai “sia sottofinanziata”.Sul tema della Governance si è invece espressa la presidente Rai, Marinella Soldi. “L’attuale governance lega l’azienda alle contingenze della politica e la rende dipendente dalla congiuntura, talvolta la trasforma suo malgrado in un agone politico parallelo e questo da un lato rende diffidenti i cittadini e dall’altro rende l’azienda fragile”. “Indipendentemente dalle procedure di nomina, alla Rai serve stabilità di risorse naturalmente, ma c’e’ assoluto bisogno anche di una governance aziendale stabile, il più possibile slegata dagli scossoni quotidiani del dibattito nazionale e con un orizzonte temporale sufficiente a delineare strategie efficaci”. “Per rendere la Rai davvero in grado di essere al passo con i tempi e confrontarsi con competitor agili e veloci va risolto il nodo della sua personalità giuridica di società mista: società di diritto privato, al contempo riveste natura di organismo di diritto pubblico. Un unicum giuridico che ostacola il processo di cambiamento e allo stesso tempo, impedisce l’accesso diretto ai fondi del PNRR aperto ai soggetti pubblici. È essenziale che la futura riforma metta la Rai in condizioni di agire con vera logica d’impresa”, ha aggiunto la presidente Rai. “È altrettanto essenziale che il processo di riforma parta da visione strategica di lungo respiro”, con un’idea “precisa di quale debba essere il ruolo di servizio pubblico. La rivoluzione digitale è iniziata da molti anni e incide e altera ogni aspetto della nostra esistenza. Il servizio pubblico deve mettersi al passo con questo processo se vuole restare rilevante e continuare a svolgere la funzione essenziale che storicamente ha svolto per il Paese”, ha concluso Soldi. LEGGI TUTTO

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    TLC, costo banda Ethernet conferma delibera AGCOM

    (Teleborsa) – Resta confermata la determinazione del costo della banda Ethernet (Eth) effettuata dall’Agcom. La decisione è contenuta in una complessa sentenza con la quale il Tar del Lazio ha respinto un ricorso proposto da Fastweb. Con il primo motivo di ricorso la società telefonica deduceva l’illegittimità della determinazione del costo, affermando, in particolare, che l’Agcom avrebbe fatto uso di un modello con il quale sarebbe pervenuta a un risultato falsato dall’erroneità del valore di partenza. Tesi questa, respinta dal Tar, secondo il quale l’Autorità ha applicato “uno specifico modello di costo che ha consentito l’individuazione dei costi medi ivi definiti”, utilizzando quindi “un modello di calcolo innovativo”.Con il secondo motivo Fastweb lamentava un ulteriore profilo di illegittimità della definizione del costo, deducendo che, essendo il prezzo della banda Eth determinato anche in funzione del consumo medio per cliente, il quale avrebbe un andamento crescente in relazione all’aumento del fabbisogno di traffico dati in ragione della costante evoluzione dei servizi che ne richiedono il consumo, l’Autorità avrebbe sottostimato questo consumo medio di banda già nel 2018, riducendolo ulteriormente nella analisi attuale. Per i giudici, però, “le difese svolte dell’Autorità sul punto hanno motivatamente illustrato l’approccio metodologico seguito per la determinazione del valore contestato”. Quanto, poi, alla censura di eccessivamente elevatezza dei coti di rete Ethernet, il Tar ha ritenuto che “il motivo non può essere favorevolmente apprezzato, posto che la ricorrente non fornisce alcun elemento oggettivo, né valide ragioni sulla base delle quali occorrerebbe operare l’invocata riduzione dei costi di rete”. Stessa sorte – ovvero il rigetto – per gli ulteriori otto motivi di ricorso proposti. LEGGI TUTTO

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    Banda Larga, AIIP: “Il 5G è una chimera la vera rivoluzione è il Wi-Fi 6E”

    (Teleborsa) – Un sistema Wi-Fi con uno standard tecnico a disposizione di tutti con velocità molto superiori al 5G, applicabile sia nell’Internet of Things (IoT) che in ambito privato, che permetterà una maggiore larghezza di banda con meno interferenze per gli utenti di tutti i giorni. Si tratta del Wi-Fi 6E, una rivoluzione tecnologica che l’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) propone di adottare subito in Italia per aprire la strada in Europa. Negli Stati Uniti dove la Corte Federale, nel mese di dicembre, ha già deciso di dividere 1.200 MHz di spettro nella banda 6GHz per l’uso senza licenza, che di fatto apre le porte all’attesissimo passaggio appunto al Wi-Fi 6E. Prima della sentenza, il wi-fi era limitato alla trasmissione su bande da 2,4 GHz e 5 GHz.”Il vero 5G, quello con antenne in ogni via collegate in fibra ottica – sottolinea il presidente di AIIP, Giovanni Zorzoni –, è una chimera: esclusione dei produttori cinesi, enormi costi infrastrutturali, mancanza di una killer-application (o “verticale” come si dice ora). Le auto di nuova generazione fanno già tutte da sole, ci sono già soluzioni efficaci e a basso costo per l’IoT, e i consumatori di pagare di più per i collegamenti Internet da smartphone non ne vogliono sapere. C’è però una tecnologia simile al 5G ma a disposizione di tutti: operatori di telecomunicazioni (e non solo di quelli con licenza radiomobile), privati e aziende, il WiFi 6E. Quella E dopo il 6 vuol dire tutto, perché aggiunge una tecnologia di fatto identica alla modulazione di frequenza del 5G, che rende possibili tutte le applicazioni del 5G ad una frazione del prezzo. Il vero 5G – prosegue Zorzoni – è costoso, è inapplicabile in tanti contesti e nessuno ha ancora capito quanto fastidio dia ad aerei e satelliti (e per questo è stato parzialmente sospeso in Usa), mentre non si può bloccare il progresso, in particolare quello diffuso e più democratico. AIIP ha già sostenuto con AGCOM che il WiFi-6E è fondamentale e gli vanno dedicate subito le frequenze alte della banda a 6Ghz: la tecnologia Wi-Fi 6E avrà abbondanza di chip, possibilità di essere utilizzato dovunque oggi già si usa il Wi-Fi 6 normale, oltre che in tutti i contesti del 5G ed infine permetterà di avere industrie e case collegate fino a 10Gbit/s di velocità senza fili: sarà una rivoluzione”.Questo standard tecnico, a disposizione di tutti (non solo dei gestori radiomobili) – spiega l’AIIP – ha velocità molto superiori al 5G e sarebbe impiegabile da subito, permettendo a tutti i vecchi terminali (Wi-Fi 6 in giù) di continuare a funzionare e di avere velocità incredibili per i nuovi “6E” con applicazione sia nell’IoT (es. Industria 4.0) che in ambito privato (wireless veloce come la fibra) e pubblico (WiFi pubblico ad altissima qualità e con standard di sicurezza ampiamente migliorati). LEGGI TUTTO

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    TIM, AGCOM: coinvestimento Fibercop conforme. Avvia consultazione

    (Teleborsa) – L’offerta di coinvestimento di TIM per la rete in fibra di Fibercop, con KKR e Fastweb, è conforme al Codice europeo delle comunicazioni elettroniche. Lo ha attestato l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), che “a maggioranza – si legge in una nota – ha valutato, in linea di principio, conforme all’articolo 76 del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche la versione consolidata dell’offerta di coinvestimento di TIM per la realizzazione di nuove reti ad altissima capacità (VHC) e ha deciso di avviare una consultazione pubblica sul conseguente trattamento regolamentare della nuova rete oggetto dell’offerta”.Si tratta della prima applicazione in Europa delle disposizioni del nuovo Codice in materia di coinvestimento, evidenzia l’AGCOM, che sottolinea come l’offerta di TIM prevede la realizzazione di una nuova rete in fibra ottica fino ai locali degli utenti finali con condivisione del rischio a lungo termine, attraverso cofinanziamento o accordi strutturali di acquisto.”La consultazione pubblica appare utile al fine di acquisire il punto di vista del mercato sulla proposta di trattamento regolamentare, prima di procedere alla notifica dello schema definitivo di provvedimento alla Commissione europea”, si legge nella nota dell’Authority. LEGGI TUTTO

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    WINDTRE estende la connettività in fibra ottica a nuove aree di Roma

    (Teleborsa) – WINDTRE ha ampliato ulteriormente a Roma i servizi in fibra ultraveloce fino a 1 Gigabit di Open Fiber, disponibile direttamente nelle abitazioni dei cittadini, nei negozi e nelle aziende attraverso la tecnologia Fiber To-The-Home (FTTH). In particolare, la connettività in fibra ottica è da oggi disponibile nei quartieri di via Cassia, della Magliana e di Lido di Ostia. L’impegno dell’azienda guidata da Jeffrey Hedberg, si legge in una nota, continua ad essere quello di collaborare al superamento del digital divide.”L’estensione della super fibra FTTH nella Capitale garantisce a cittadini e imprese un servizio di connettività con il massimo delle performance disponibili per velocità, qualità e affidabilità”, ha commentato Gianluca Corti, Chief Commercial Officer di WINDTRE. “La nostra rete ultrabroadband Top Quality Network – ha aggiunto il manager – abilita una serie di soluzioni all’avanguardia ed è in grado di supportare al meglio una serie di servizi digitali ormai essenziali nella nostra vita quotidiana e lavorativa, come lo Smart Working e l’e-learning, ma anche la fruizione di contenuti in streaming e on-demand, come il calcio”. LEGGI TUTTO

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    FTTH, Tim attraverso FiberCop porta la fibra ottica ultraveloce a Sezze

    (Teleborsa) – FiberCop, la società infrastrutturale del Gruppo Tim, realizzerà a Sezze un innovativo piano di cablaggio che, con un investimento stimato di circa 2 milioni di euro e in sinergia con l’Amministrazione comunale, porterà la fibra ottica fino alle abitazioni per rendere disponibili collegamenti ultraveloci fino a 1 Gigabit/s. La città laziale, infatti, è stata inserita nel programma nazionale di copertura di FiberCop, che ha l’obiettivo di realizzare la rete di accesso secondaria in fibra ottica nelle aree nere e grigie del Paese per sviluppare soluzioni FTTH (Fiber To The Home) secondo il modello del co-investimento aperto previsto dal nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche.Gli interventi per la realizzazione della nuova rete, che saranno coordinati da Tim, – annuncia la società in una nota – inizieranno a breve in molte zone della città, in modo da rendere i servizi progressivamente disponibili, con l’obiettivo di collegare oltre 5.300 unità immobiliari alla conclusione del piano. Per la posa della fibra ottica saranno utilizzate, laddove possibile, le infrastrutture già esistenti. Nel caso sia necessario effettuare scavi, questi saranno realizzati adottando tecniche innovative a basso impatto ambientale, con interventi sulla sede stradale di circa 10-15 centimetri. Tim opererà in partnership con l’Amministrazione comunale per limitare il disagio ai Cittadini e procedere speditamente con la realizzazione della nuova rete. Grazie a questo piano, Sezze sarà dotata di una rete in fibra ottica ancora più performante di quella che già oggi è a disposizione di cittadini e imprese grazie alla tecnologia FTTCab, che rende disponibili collegamenti fino a 200 megabit per 7.500 unità immobiliari.”Il Comune di Sezze ritiene indispensabile e prioritario permettere ai propri cittadini e alle attività produttive presenti sul territorio la possibilità di accedere a una connessione in fibra stabile e veloce – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Bernabei –. Mai come in questi tempi riconosciamo la necessità di dotare il nostro Comune di infrastrutture idonee per poter usufruire dei servizi del digitale, di consentire l’accesso a internet veloce da parte della pubblica amministrazione, delle scuole e di mettere tutti i lavoratori che usufruiscono dello smart working nelle migliori condizioni di connessione”.”Sezze rientra nel percorso di una importante sfida che vede Tim protagonista del processo di digitalizzazione del Paese attraverso la realizzazione di reti interamente in fibra per supportare volumi di traffico sempre maggiori e con una velocità elevata –afferma Massimiliano Caputi, responsabile Field Operations Line Lazio di Tim –. È un progetto ambizioso che vuole portare l’innovazione sul territorio e dare impulso alla diffusione dei servizi digitali, con l’obiettivo di sostenere le imprese nello sviluppo del loro business e migliorare la qualità della vita dei cittadini, contribuendo così alla crescita dell’economia locale. Un risultato possibile grazie agli ingenti investimenti fatti da Tim Tim Tim sulla città e alla proficua collaborazione da parte dell’Amministrazione comunale”.(Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    Vodafone, primo SMS della storia venduto per 107mila euro

    (Teleborsa) – Alle 15.38, dopo 38 minuti, il martello del banditore d’asta si è fermato. Claude Augutte ha chiuso la sua asta a Parigi e il primo SMS al mondo ha ora un nuovo proprietario. Un offerente anonimo si è aggiudicato per 107mila euro la replica dettagliata e unica del protocollo di comunicazione originale che ha trasmesso il primo SMS mai inviato.L’SMS – un messaggio di 15 lettere con l’augurio “Merry Christmas” (Buon Natale) – venne trasmesso attraverso la rete Vodafone il 3 dicembre 1992 e fu ricevuto dal dipendente Vodafone Richard Jarvis a una festa di Natale. Il ricavato dell’SMS, venduto all’asta da Vodafone come token non fungibile (“NFT”), verrà donato all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). LEGGI TUTTO

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    TIM, accordo per uscita di Gubitosi da CdA. Titolo in positivo

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia ha approvato un accordo per l’uscita dal board dell’ex amministratore delegato Luigi Gubitosi. Il manager, secondo quanto si apprende, ha trovato un accordo con la società che rispetta quanto previsto dal contratto, incluse le manleve, ma senza le maxi buone uscite che erano state ipotizzate dalle indiscrezioni nei giorni scorsi. Il nuovo CEO del gruppo di telecomunicazioni dovrebbe essere nominato nei prossimi giorni, mentre l’uscita di scena di Gubitosi dovrebbe contribuire alla serenità del lavoro del consiglio, che si troverà a valutare la potenziale OPA di KKR.Dopo l’uscita della notizia, è migliorato l’andamento a Piazza Affari di Telecom Italia, che si attesta a 0,4423, con un aumento dello 0,73%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 0,4504 e successiva a 0,4669. Supporto a 0,4339.Pochi giorni fa il fondo statunitense ha dichiarato che il proprio approccio “è di natura amichevole” e in tal senso “KKR intende confrontarsi quanto prima con il CdA di TIM per ottenere il supporto all’offerta da parte del consiglio stesso”. Ancora non sono stati definiti i termini per l’accesso alla due diligence, condizione essenziale. Intanto, KKR conferma il suo interesse per il settore delle telecomunicazioni europeo. Nella giornata di ieri ha speso 971 milioni di euro per acquisire il 49% di Reintel, gestore di una rete in fibra ottica di oltre 50.000 km di cavi e controllato da Red Eléctrica Corporación, la società che gestisce la rete elettrica nazionale in Spagna. LEGGI TUTTO