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    Planetel, accordo di distribuzione con CIPS Informatica

    (Teleborsa) – Planetel, gruppo operante nel settore delle telecomunicazioni a livello nazionale e quotato su Euronext Growth, ha sottoscritto un accordo strategico di distribuzione con CIPS Informatica per la commercializzazione delle soluzioni e servizi di Planetel.Cloud ai rivenditori italiani. L’accordo prevede che CIPS Informatica sviluppi le conoscenze interne necessarie per la migliore distribuzione delle soluzioni e servizi cloud ai propri clienti, attraverso la formazione che sarà fornita da Planetel e riguarderà anche le fasi del processo dalla pre-vendita alla post-vendita.”Sono molto lieto di collaborare nuovamente con CIPS Informatica che conosco da tempo – ha commentato Giuseppe Coppola, direttore commerciale Divisione Cloud e ASP di Planetel – Con la sua rete di partner composta da oltre 400 rivenditori operanti nel mercato italiano, CIPS rappresenta ormai un punto fermo nel panorama della sicurezza e infrastruttura IT sul mercato nazionale. Siamo sicuri che questa partnership sarà foriera, per entrambe le aziende, di nuove sfide e soddisfazioni nel corso dell’esercizio 2022″.(Foto: Bethany Drouin) LEGGI TUTTO

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    TIM, Fibercoop porta la fibra ottica ultraveloce a Parabiago

    (Teleborsa) – Tim, attraverso FiberCop, la società infrastrutturale del Gruppo, realizzerà a Parabiago un innovativo piano di cablaggio che, con un investimento stimato di circa 3 milioni di euro e in sinergia con l’amministrazione comunale, porterà la fibra ottica fino alle abitazioni per rendere disponibili collegamenti ultraveloci fino a 1 Gigabit/s. L’amministrazione comunale di Parabiago – si legge in una nota – ha da subito voluto favorire la realizzazione di questa rete in fibra e, in merito, ha approvato un accordo con la società per l’utilizzo dei cavidotti di proprietà comunale, al fine di ridurre al minimo l’impatto dei cantieri stradali necessari alla posa della nuova rete ottica e per una maggiore capillarità del servizio. Nei casi in cui risulta necessario effettuare scavi, questi – assicura Tim – saranno realizzati adottando tecniche innovative a basso impatto ambientale, con interventi sulla sede stradale di circa 10-15 centimetri.Parabiago è stata inserita nel programma nazionale di copertura di FiberCop, che ha l’obiettivo di realizzare la rete di accesso secondaria in fibra ottica nelle aree nere e grigie del Paese per sviluppare soluzioni FTTH (Fiber To The Home) secondo il modello del co-investimento ‘aperto’ previsto dal nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche. Gli interventi per la realizzazione della nuova rete, coordinati da Tim, sono appena iniziati in molte zone della città (in primis nella zona di Via Legnano, nelle frazioni di Villapia e Villastanza) e proseguiranno nei prossimi mesi anche nelle altre zone della città, in modo da rendere i servizi progressivamente disponibili, con l’obiettivo di collegare circa 6.800 unità immobiliari alla conclusione del piano. Grazie a questo piano, Parabiago sarà dotata di una rete in fibra ottica che grazie alla tecnologia FTTCab rende disponibili collegamenti fino a 200 megabit per 10.000 unità immobiliari.”La digitalizzazione della nostra città è un argomento che sta molto a cuore all’amministrazione, pertanto, far arrivare la fibra ottica nelle case dei nostri concittadini, è una notizia fantastica – dichiara l’assessore ai lavori pubblici Dario Quieti –. Oggi essere collegati ad una rete veloce e stabile è indispensabile per ogni singolo cittadino, dal ragazzo che la utilizza per motivi di studio, al professionista che la usa per lavoro, senza dimenticare tutti i servizi che internet può offrire. Per questo motivo abbiamo perseguito, con tenacia, tutte le strade possibili per attrarre l’interesse e far attuare gli interventi previsti dall’agenda digitale europea e dai piani relativi alla transizione digitale. Così è stato e TIM ha espresso la volontà di investire fin da subito sul nostro territorio avviando, prima, la progettazione della nuova rete con il progetto FTTH e, negli scorsi giorni, le opere di posa”.”Grazie agli ingenti investimenti fatti da TIM, Parabiago rientra in un ambizioso progetto che si propone di realizzare su tutto il territorio nazionale una rete interamente in fibra – dichiara Egidio Carlesso, responsabile Field Operations Line Lombardia Nord Ovest di Tim –. Si tratta di un’infrastruttura in grado di erogare volumi di traffico sempre maggiori e con una qualità elevatissima che consentirà a Parabiago di fare un passo importante sulla strada dell’innovazione. A beneficiarne saranno le imprese locali che avranno accesso a tutti i servizi digitali necessari allo sviluppo del proprio business e i cittadini per i quali disporre di collegamenti ultraveloci è un aspetto fondamentale per migliorare la qualità della vita”. LEGGI TUTTO

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    Inwit chiude in rialzo su M&A settore e possibile cessione quota di TIM

    (Teleborsa) – INWIT, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche, ha registrato un’ottima seduta in borsa sulle indiscrezioni che vorrebbero TIM pronta a cedere la sua partecipazione nella società e il fondo Ardian pronto a esercitare la propria prelazione (in quanto proprietario del 49% di Dafne, il veicolo che controlla il 30,02% di Inwit), oltre che sull’M&A nel settore delle torri di trasmissione. Il titolo ha chiuso la seduta odierna a Piazza Affari in rialzo dell’1,76% a quota 9,158 euro per azione, risultando il quarto miglior titolo del FTSE MIB.Secondo Banca Akros, “per Inwit l’implicazione sarebbe neutrale perché si tratterebbe di una transazione fuori mercato, ma negativa per TIM. Nella nostra somma delle parti valutiamo Inwit a un prezzo obiettivo di 11,3 euro”. “La cessione della quota in Inwit è molto credibile visto che è lo strumento più rapido per TIM per migliorare i ratio patrimoniali sotto pressione”, sottolinea Equita. LEGGI TUTTO

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    Positiva Rai Way per speculazioni su società unica delle torri televisive

    (Teleborsa) – Ottima seduta per Rai Way, che si attesta a 5,01, con un aumento del 2,77%. La società, quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e sviluppo di reti di trasmissione e diffusione radiotelevisiva per la Rai, è toccata da indiscrezioni che vorrebbero il governo allo studio di un DPCM che punta a cambiare il suo assetto, permettendo così a Rai di scendere dall’attuale 65% del capitale a sotto il 51%. Attualmente la televisione di Stato non può scendere sotto il 51% per una norma voluta dall’allora premier Matteo Renzi, la quale bloccò i tentativi di EI Towers (gruppo Berlusconi) di unire le sue antenne con quelle della Rai. Oggi lo scenario è però diverso. EI Tower ha ora il gruppo F2i come azionista di maggioranza con il 60% e Mediaset (adesso MFE) è sceso al 40%. “Nel nuovo scenario politico e industriale, una fusione tra Rai Way ed EI Towers è un’ipotesi che torna di attualità – scrive Repubblica – In una casa comune, la Rai resterebbe comunque azionista di riferimento; e troverebbe in F2i un compagno di strada dal profilo istituzionale”.Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 5,118 e successiva a quota 5,383. Supporto a 4,853. LEGGI TUTTO

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    BAI sbarca in Italia e punta sulle reti private 5G. M&A verso player minori

    (Teleborsa) – BAI Communications (BAI), operatore globale attivo nella fornitura di infrastrutture per le comunicazioni, ha annunciato oggi lo sbarco in Italia, dove sarà guidato da Luca Luciani, ex CEO di TIM Brasil. Il focus di BAI Italia sarà la distribuzione di soluzioni che includono small cell 5G al fine di densificare le reti in contesti urbani, reti private per le aziende attive nei settori healthcare, istruzione e produzione, insieme a reti DAS all’avanguardia per grandi luoghi pubblici e stadi. L’ingresso nel mercato italiano risulta per BAI, che è partecipato dal fondo pensione canadese, la prima operazione europea al di fuori di Regno Unito e Irlanda (è attiva anche negli Stati Uniti, in Australia, in Canada e a Hong Kong). Tra gli altri dirigenti senior di BAI Italia ci sono Antonino Ruggiero, Riccardo Jelmini, Riccardo D’Angelo ed Enrico Lanzavecchia. “Nel primo anno puntiamo a coprire 50 siti – tra ospedali, università, centri commerciali – e ad installare 1.000 micro-antenne nelle principali città, per poi gradualmente arrivare a 500 siti e 25.000 micro-antenne nell’arco di 5-6 anni, orizzonte temporale in cui prevediamo 280-300 milioni in termini di investimento”, ha detto Luciani a Reuters. “Abbiamo un focus importante sui distretti industriali, perché il sistema produttivo italiano vede una quantità enorme di aziende localizzate in aree a bassa connettività fissa e mobile e noi ci candidiamo a portare l’infrastruttura 5G”, ha aggiunto.Secondo quanto dichiarato da Luciani, BAI parteciperà alla gare per accedere ai fondi del PNRR, punterà a partnership con operatori più grandi e a fungere da aggregatore per quelli più piccoli. “Noi da una parte intendiamo misurarci sulla crescita organica, dall’altra il momento è unico e va colto, nel senso che ci sono opportunità di collaborazione con i grandi dell’infrastruttura mobile, come Inwit e Cellnex, ma c’è tanto da lavorare per consolidare i player minori, che costituiscono il 25-30% del mercato”, ha spiegato.”L’Italia, essendo uno dei più grandi mercati mobile in Europa, rappresenta una straordinaria opportunità per BAI per estendere ulteriormente le sue soluzioni neutral host, dal momento che operatori di rete mobile, amministrazioni locali e aziende private continuano a investire nelle infrastrutture 5G che sono indispensabili per favorire un futuro più connesso”, ha commentato Igor Leprince, Group CEO di BAI Communications. LEGGI TUTTO

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    Iliad conferma offerta per 100% di Vodafone Italia

    (Teleborsa) – Iliad ha fatto un’offerta a Vodafone per rilevare il 100% di Vodafone Italia, secondo quanto affermato oggi dai vertici del gruppo francese di telecomunicazioni. Le prime indiscrezioni erano emerse il mese scorso ed ora è arrivata la conferma ufficiale. Iliad non ha reso noto i dettagli dell’offerta. Secondo gli analisti di Equita, Vodafone Italia ha un enterprise value compreso tra 11 e 13 miliardi di euro, mentre quelli di Banca Akros lo collocano tra i 9 e 9,5 miliardi di euro, ma sottolineano che Iliad può essere disposta a pagare più di 10 miliardi di euro.La settimana scorsa il CEO di Vodafone, Nick Read, aveva detto di aver avviato colloqui su “diversi fronti di diversi mercati” per finalizzare degli accordi, in quanto ritiene che il consolidamento dei singoli mercati possa portare a un aumento del valore per gli azionisti. Nel corso di una conferenza stampa aveva sottolineato che sono Italia, Spagna, Gran Bretagna e Portogallo i mercati che potrebbero trarre vantaggio da un consolidamento, ovvero da una riduzione del numero degli operatori. LEGGI TUTTO

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    FTTH, Open Fiber: ad Afragola coperte 2300 unità immobiliari dalla nuova rete

    (Teleborsa) – Sono oltre 2.300 le unità immobiliari di Afragola pronte a navigare sul web beneficiando di una velocità di connessione fino a 10 Gigabit per secondo grazie alla fibra ottica targata Open Fiber. L’obiettivo di Open Fiber – spiega la società in una nota – è raggiungere 16mila tra case, negozi e uffici inclusi nel piano di cablaggio in modalità FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa).Grazie a un investimento diretto di 6 milioni di euro, Open Fiber ad Afragola sta costruendo una nuova rete all’avanguardia in grado di abilitare una connessione sicura, ultraveloce e a prova di futuro. Con l’apertura della vendibilità, Afragola raggiunge le altre città campane già coperte da Open Fiber con fondi propri: Napoli, Benevento, Caserta, Salerno, Acerra, Battipaglia, Casalnuovo, Casoria, Castellammare di Stabia, Cava de’ Tirreni, Giugliano, Marano di Napoli, Melito di Napoli, Mugnano, Nola, Portici, San Giorgio a Cremano e Villaricca. Attualmente sono circa 700mila le unità immobiliari coperte dall’innovativa infrastruttura di telecomunicazioni a banda ultra larga targata Open Fiber. LEGGI TUTTO

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    Tlc, contro il telemarketing illegale presentato il Codice di Condotta

    (Teleborsa) – Dopo il “Bollino blu” e il “Registro delle opposizioni” ecco il “Codice di condotta”, ulteriore strumento nella lotta al telemarketing illegale. In continuità con il lavoro svolto a tutela dei diritti dei cittadini e in contrasto alle pratiche del telemarketing Illegale, la proposta è stata avanzata da Assocontact (Associazione Nazionale dei Business Process Outsourcer) e OIC (Osservatorio Imprese e Consumatori) nell’ambito di un incontro, dal titolo “La spinta normativa all’autoregolamentazione nel telemarketing. Per un nuovo rapporto tra imprese e consumatori”, alla presenza delle massime Autorità regolatorie del settore. Il Codice di Condotta è un sistema di regole di comportamento e gestione che si integra con le raccomandazioni del Legislatore Europeo, del Legislatore Nazionale e delle Autorità di Vigilanza quali il Garante per la Protezione dei Dati Personali, il Garante della Concorrenza e del Mercato e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nonché delle istituzioni regolatorie di settore. Con il Codice di Condotta Assocontact e OIC vogliono disciplinare l’operato degli Outsourcer a garanzia della pluralità dei diritti delle parte coinvolte. Anche per i Committenti sarà possibile aderire al Codice con l’obiettivo di rafforzarne la capacità di distinguere e contrastare gli operatori illegali.”La nostra natura di Osservatorio che racchiude diverse entità ci permette di avere un quadro di insieme di un fenomeno complesso che – come tutto il mercato – soffre la concorrenza di soggetti che operano illegalmente danneggiando l’intera filiera ed in particolare i consumatori – ha commentato Raffaella Grisafi, Vice Presidente OIC -. I numeri delle segnalazioni che l’OIC riceve su questo tema conferma le macro dimensioni del fenomeno su cui siamo convinti occorra continuare a fare squadra su iniziative comuni di informazione ed assistenza ai cittadini, autoregolamentazione, coinvolgimento delle committenze e partecipazione all’attività istituzionale come OIC sta facendo con Assocontact dal 2016″. LEGGI TUTTO