More stories

  • in

    “Più Passi che Giga”, HO. MOBILE rilancia l'iniziativa per il consumo responsabile

    (Teleborsa) – Ho.Mobile torna da oggi con “Più Passi che Giga”, l’iniziativa che supporta i clienti a camminare all’aria aperta e a “consumare responsabilmente” i propri Giga. Il programma – spiega Ho.Mobile in una nota – permette ai clienti di sfidare il proprio consumo di Giga a colpi di passi: sarà infatti necessario fare più “GigaPassi” (1 GigaPasso = 10mila Passi) rispetto ai Giga consumati in un mese. Al termine della sfida di marzo sarà possibile riscattare un premio in collaborazione con Buddyfit, la prima app di fitness online.I clienti potranno monitorare i propri progressi mensili nell’apposita sezione dell’app di ho.Mobile e sul sito saranno disponibili diverse tipologie di percorsi e suggerimenti per attività da praticare all’aperto con l’arrivo della bella stagione. Inoltre, con il “convertitore in GigaPassi”, il consumo di Giga per le principali attività digitali quotidiane viene tradotto in distanze da percorrere.Anche quest’anno, tutti i Giga “risparmiati” contribuiranno a piantare nuovi alberi nella foresta di ho.Mobile. L’iniziativa è in collaborazione con Treedom, la prima piattaforma web al mondo che permette di piantare un albero a distanza e seguire online la storia del progetto di cui fa parte. Ad oggi la foresta di ho.Mobile è formata da ben 2.100 alberi tra Italia, Africa e Centro America. Con il programma “più passi che Giga” verrà piantato un albero ogni 1000 Giga risparmiati. LEGGI TUTTO

  • in

    Corti, WINDTRE: “Per sostenere investimenti necessari interventi di sistema”

    (Teleborsa) – “L’impatto potenziale del dispiegamento del 5G può generare un valore aggiunto sull’economia italiana di 25 miliardi di euro in 10 anni, una stima che evidenzia una volta di più la necessità di supportare e incoraggiare gli investimenti delle telco”. È quanto ha dichiarato oggi Gianluca Corti, amministratore delegato designato di WINDTRE, alla presentazione dello studio realizzato con The European House-Ambrosetti “Il valore del settore delle telecomunicazioni per il sistema Paese”. L’obiettivo del rapporto è quello di fornire analisi ed evidenze oggettive e indipendenti per informare il dibattito pubblico su un tema di fondamentale importanza per la crescita economica del Paese, in un momento di radicale svolta come quello rappresentato dall’avvio del PNRR e del nuovo ciclo economico post Covid-19. Tra le principali proposte per il rilancio del comparto delle telco in Italia individuate da The European House – Ambrosetti e WINDTRE nello studio, figurano la semplificazione normativa e burocratica, un ripensamento della distribuzione dei costi per le reti verso modelli di partnership pubblico-privato, incentivi per la diffusione delle competenze digitali e nuove misure per favorire l’adozione di connettività ultra-broadband e soluzioni evolute da parte delle aziende. “Il Governo – ha spiegato Corti – sta facendo la sua parte con 6 miliardi e mezzo di fondi previsti per le infrastrutture, ma le telco italiane devono ancora fronteggiare burocrazia e regole stringenti che rendono difficoltosi gli investimenti, a partire dai limiti elettromagnetici sensibilmente più bassi rispetto al resto d’Europa. Quest’ultimo, precisa il ceo designato, è un tema entrato ormai nell’agenda politica e siamo fiduciosi che il ministro Giorgetti convochi presto gli operatori e gli stakeholder per affrontare questa e altre questioni centrali per il settore. In caso di una mancata revisione dei limiti, si rischia di rallentare la diffusione del 5G, indispensabile per supportare la richiesta sempre crescente di traffico dati”. Un altro punto cruciale sottolineato da Corti è la “necessità di stimolare con il credito d’imposta gli investimenti in servizi di telecomunicazione delle imprese, come avviene per l’Industria 4.0. È un’evoluzione – ha proseguito l’ad designato – importante sia sul piano tecnologico sia per la diffusione della cultura e delle competenze digitali, che va affiancata a programmi di formazione continua nelle scuole e nel mondo del lavoro. Per attuare queste misure, è cruciale la collaborazione tra imprese e istituzioni. In questa direzione – ha concluso Corti – il nostro settore intende contribuire alla realizzazione di politiche di sviluppo più efficaci possibile”.In base alla fotografia scattata dallo studio di The European House – Ambrosetti in collaborazione con WINDTRE, il comparto delle telecomunicazioni genera complessivamente, per effetto dell’attivazione delle filiere a monte e a valle, un giro d’affari di 71 miliardi di euro e valore aggiunto per 38,1 miliardi di euro, contribuendo al 2,3% del PIL nazionale. A questi indicatori si aggiungono i 2,9 miliardi all’anno di impatto fiscale abilitato, ossia il gettito generato attraverso l’IVA sui servizi. Questo importo rappresenta l’1,9% del gettito IVA complessivo ed è pari al 43% dei fondi del PNRR per lo sviluppo della banda ultralarga in Italia.L’impatto potenziale delle telco sul futuro del Paese viene stimato grazie a diversi indicatori. Tra questi la velocità di connessione: all’aumento della velocità media di connessione di 10 Mbps il PIL aumenterebbe di 0,9 p.p. e se l’Italia si allineasse alla velocità media dell’UE nel 2025 il PIL registrerebbe 40,9 miliardi di euro aggiuntivi. Altro parametro è la diffusione della banda ultralarga: se la percentuale di aziende coperte dalla banda larga in Italia raggiungesse il valore medio UE, il nostro PIL registrerebbe nel 2025 110 miliardi di euro aggiuntivi. Anche gli Investimenti Diretti dall’Estero crescerebbero di 1,2 miliardi aggiuntivi se la copertura della rete a banda ultralarga raggiungesse la media europea.”Gli ultimi anni – ha evidenziato Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House – Ambrosetti – hanno portato alla ribalta un nuovo modo di vivere il lavoro e la vita delle persone: la diffusione dello smart working, le smart factory, la diffusione dello streaming, e molte altre innovazioni hanno radicalmente trasformato le nostre società. Tutti questi aspetti hanno un tratto in comune: la necessità di un’infrastruttura di telecomunicazioni avanzata e solida, capace di sostenere la crescente domanda di connettività e di accompagnare la crescita del Paese. Per questi motivi trovo che le riflessioni che abbiamo elaborato assieme a WINDTRE e le proposte sviluppate a supporto dello sviluppo del settore siano di particolare rilevanza, non solo per analizzare l’Italia di oggi, ma per rilanciare l’Italia di domani”.Tre proposte per rilanciare il mercato delle Telco in Italia – Per il rilancio e il potenziamento del settore delle telecomunicazioni, lo studio di The European House – Ambrosetti, in collaborazione con WINDTRE, individua nel dettaglio tre principali aree di intervento. In primo luogo, si possono incentivare gli investimenti in infrastrutture attraverso la semplificazione normativa, sulla scia delle misure positive già introdotte con i decreti semplificazioni del 2020 e 2021, la revisione dei limiti di emissioni elettromagnetiche per gli impianti di telefonia mobile, la promozione del paradigma del partenariato pubblico-privato. La seconda proposta riguarda lo sviluppo delle competenze dei cittadini e dei lavoratori, per favorire la diffusione della cultura digitale per trarre il massimo beneficio dalle potenzialità offerte dalle telco. In particolare, – evidenzia lo studio – occorre incentivare l’adozione delle competenze STEM sin dai livelli primari dell’istruzione, fino a coinvolgere chi è già nel mondo del lavoro o è disoccupato, con percorsi pubblico-privati di re-skilling e up-skilling. Infine, è fondamentale favorire gli investimenti in connettività e in soluzioni evolute di telecomunicazione da parte delle imprese manifatturiere, passando da una logica di costo ad una di investimento. Il credito d’imposta già previsto dalla disciplina “Transizione 4.0” – suggerisce lo studio – può essere esteso in modo più completo alle tecnologie di rete abilitanti in ambito telco, mentre il sistema di incentivazione dovrebbe essere strutturato per non penalizzare la scelta di acquisto di servizi digitali rispetto all’acquisto diretto di macchinari e software. LEGGI TUTTO

  • in

    Planetel, accordo di distribuzione con CIPS Informatica

    (Teleborsa) – Planetel, gruppo operante nel settore delle telecomunicazioni a livello nazionale e quotato su Euronext Growth, ha sottoscritto un accordo strategico di distribuzione con CIPS Informatica per la commercializzazione delle soluzioni e servizi di Planetel.Cloud ai rivenditori italiani. L’accordo prevede che CIPS Informatica sviluppi le conoscenze interne necessarie per la migliore distribuzione delle soluzioni e servizi cloud ai propri clienti, attraverso la formazione che sarà fornita da Planetel e riguarderà anche le fasi del processo dalla pre-vendita alla post-vendita.”Sono molto lieto di collaborare nuovamente con CIPS Informatica che conosco da tempo – ha commentato Giuseppe Coppola, direttore commerciale Divisione Cloud e ASP di Planetel – Con la sua rete di partner composta da oltre 400 rivenditori operanti nel mercato italiano, CIPS rappresenta ormai un punto fermo nel panorama della sicurezza e infrastruttura IT sul mercato nazionale. Siamo sicuri che questa partnership sarà foriera, per entrambe le aziende, di nuove sfide e soddisfazioni nel corso dell’esercizio 2022″.(Foto: Bethany Drouin) LEGGI TUTTO

  • in

    TIM, Fibercoop porta la fibra ottica ultraveloce a Parabiago

    (Teleborsa) – Tim, attraverso FiberCop, la società infrastrutturale del Gruppo, realizzerà a Parabiago un innovativo piano di cablaggio che, con un investimento stimato di circa 3 milioni di euro e in sinergia con l’amministrazione comunale, porterà la fibra ottica fino alle abitazioni per rendere disponibili collegamenti ultraveloci fino a 1 Gigabit/s. L’amministrazione comunale di Parabiago – si legge in una nota – ha da subito voluto favorire la realizzazione di questa rete in fibra e, in merito, ha approvato un accordo con la società per l’utilizzo dei cavidotti di proprietà comunale, al fine di ridurre al minimo l’impatto dei cantieri stradali necessari alla posa della nuova rete ottica e per una maggiore capillarità del servizio. Nei casi in cui risulta necessario effettuare scavi, questi – assicura Tim – saranno realizzati adottando tecniche innovative a basso impatto ambientale, con interventi sulla sede stradale di circa 10-15 centimetri.Parabiago è stata inserita nel programma nazionale di copertura di FiberCop, che ha l’obiettivo di realizzare la rete di accesso secondaria in fibra ottica nelle aree nere e grigie del Paese per sviluppare soluzioni FTTH (Fiber To The Home) secondo il modello del co-investimento ‘aperto’ previsto dal nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche. Gli interventi per la realizzazione della nuova rete, coordinati da Tim, sono appena iniziati in molte zone della città (in primis nella zona di Via Legnano, nelle frazioni di Villapia e Villastanza) e proseguiranno nei prossimi mesi anche nelle altre zone della città, in modo da rendere i servizi progressivamente disponibili, con l’obiettivo di collegare circa 6.800 unità immobiliari alla conclusione del piano. Grazie a questo piano, Parabiago sarà dotata di una rete in fibra ottica che grazie alla tecnologia FTTCab rende disponibili collegamenti fino a 200 megabit per 10.000 unità immobiliari.”La digitalizzazione della nostra città è un argomento che sta molto a cuore all’amministrazione, pertanto, far arrivare la fibra ottica nelle case dei nostri concittadini, è una notizia fantastica – dichiara l’assessore ai lavori pubblici Dario Quieti –. Oggi essere collegati ad una rete veloce e stabile è indispensabile per ogni singolo cittadino, dal ragazzo che la utilizza per motivi di studio, al professionista che la usa per lavoro, senza dimenticare tutti i servizi che internet può offrire. Per questo motivo abbiamo perseguito, con tenacia, tutte le strade possibili per attrarre l’interesse e far attuare gli interventi previsti dall’agenda digitale europea e dai piani relativi alla transizione digitale. Così è stato e TIM ha espresso la volontà di investire fin da subito sul nostro territorio avviando, prima, la progettazione della nuova rete con il progetto FTTH e, negli scorsi giorni, le opere di posa”.”Grazie agli ingenti investimenti fatti da TIM, Parabiago rientra in un ambizioso progetto che si propone di realizzare su tutto il territorio nazionale una rete interamente in fibra – dichiara Egidio Carlesso, responsabile Field Operations Line Lombardia Nord Ovest di Tim –. Si tratta di un’infrastruttura in grado di erogare volumi di traffico sempre maggiori e con una qualità elevatissima che consentirà a Parabiago di fare un passo importante sulla strada dell’innovazione. A beneficiarne saranno le imprese locali che avranno accesso a tutti i servizi digitali necessari allo sviluppo del proprio business e i cittadini per i quali disporre di collegamenti ultraveloci è un aspetto fondamentale per migliorare la qualità della vita”. LEGGI TUTTO

  • in

    Inwit chiude in rialzo su M&A settore e possibile cessione quota di TIM

    (Teleborsa) – INWIT, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche, ha registrato un’ottima seduta in borsa sulle indiscrezioni che vorrebbero TIM pronta a cedere la sua partecipazione nella società e il fondo Ardian pronto a esercitare la propria prelazione (in quanto proprietario del 49% di Dafne, il veicolo che controlla il 30,02% di Inwit), oltre che sull’M&A nel settore delle torri di trasmissione. Il titolo ha chiuso la seduta odierna a Piazza Affari in rialzo dell’1,76% a quota 9,158 euro per azione, risultando il quarto miglior titolo del FTSE MIB.Secondo Banca Akros, “per Inwit l’implicazione sarebbe neutrale perché si tratterebbe di una transazione fuori mercato, ma negativa per TIM. Nella nostra somma delle parti valutiamo Inwit a un prezzo obiettivo di 11,3 euro”. “La cessione della quota in Inwit è molto credibile visto che è lo strumento più rapido per TIM per migliorare i ratio patrimoniali sotto pressione”, sottolinea Equita. LEGGI TUTTO

  • in

    Positiva Rai Way per speculazioni su società unica delle torri televisive

    (Teleborsa) – Ottima seduta per Rai Way, che si attesta a 5,01, con un aumento del 2,77%. La società, quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e sviluppo di reti di trasmissione e diffusione radiotelevisiva per la Rai, è toccata da indiscrezioni che vorrebbero il governo allo studio di un DPCM che punta a cambiare il suo assetto, permettendo così a Rai di scendere dall’attuale 65% del capitale a sotto il 51%. Attualmente la televisione di Stato non può scendere sotto il 51% per una norma voluta dall’allora premier Matteo Renzi, la quale bloccò i tentativi di EI Towers (gruppo Berlusconi) di unire le sue antenne con quelle della Rai. Oggi lo scenario è però diverso. EI Tower ha ora il gruppo F2i come azionista di maggioranza con il 60% e Mediaset (adesso MFE) è sceso al 40%. “Nel nuovo scenario politico e industriale, una fusione tra Rai Way ed EI Towers è un’ipotesi che torna di attualità – scrive Repubblica – In una casa comune, la Rai resterebbe comunque azionista di riferimento; e troverebbe in F2i un compagno di strada dal profilo istituzionale”.Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 5,118 e successiva a quota 5,383. Supporto a 4,853. LEGGI TUTTO

  • in

    BAI sbarca in Italia e punta sulle reti private 5G. M&A verso player minori

    (Teleborsa) – BAI Communications (BAI), operatore globale attivo nella fornitura di infrastrutture per le comunicazioni, ha annunciato oggi lo sbarco in Italia, dove sarà guidato da Luca Luciani, ex CEO di TIM Brasil. Il focus di BAI Italia sarà la distribuzione di soluzioni che includono small cell 5G al fine di densificare le reti in contesti urbani, reti private per le aziende attive nei settori healthcare, istruzione e produzione, insieme a reti DAS all’avanguardia per grandi luoghi pubblici e stadi. L’ingresso nel mercato italiano risulta per BAI, che è partecipato dal fondo pensione canadese, la prima operazione europea al di fuori di Regno Unito e Irlanda (è attiva anche negli Stati Uniti, in Australia, in Canada e a Hong Kong). Tra gli altri dirigenti senior di BAI Italia ci sono Antonino Ruggiero, Riccardo Jelmini, Riccardo D’Angelo ed Enrico Lanzavecchia. “Nel primo anno puntiamo a coprire 50 siti – tra ospedali, università, centri commerciali – e ad installare 1.000 micro-antenne nelle principali città, per poi gradualmente arrivare a 500 siti e 25.000 micro-antenne nell’arco di 5-6 anni, orizzonte temporale in cui prevediamo 280-300 milioni in termini di investimento”, ha detto Luciani a Reuters. “Abbiamo un focus importante sui distretti industriali, perché il sistema produttivo italiano vede una quantità enorme di aziende localizzate in aree a bassa connettività fissa e mobile e noi ci candidiamo a portare l’infrastruttura 5G”, ha aggiunto.Secondo quanto dichiarato da Luciani, BAI parteciperà alla gare per accedere ai fondi del PNRR, punterà a partnership con operatori più grandi e a fungere da aggregatore per quelli più piccoli. “Noi da una parte intendiamo misurarci sulla crescita organica, dall’altra il momento è unico e va colto, nel senso che ci sono opportunità di collaborazione con i grandi dell’infrastruttura mobile, come Inwit e Cellnex, ma c’è tanto da lavorare per consolidare i player minori, che costituiscono il 25-30% del mercato”, ha spiegato.”L’Italia, essendo uno dei più grandi mercati mobile in Europa, rappresenta una straordinaria opportunità per BAI per estendere ulteriormente le sue soluzioni neutral host, dal momento che operatori di rete mobile, amministrazioni locali e aziende private continuano a investire nelle infrastrutture 5G che sono indispensabili per favorire un futuro più connesso”, ha commentato Igor Leprince, Group CEO di BAI Communications. LEGGI TUTTO

  • in

    Iliad conferma offerta per 100% di Vodafone Italia

    (Teleborsa) – Iliad ha fatto un’offerta a Vodafone per rilevare il 100% di Vodafone Italia, secondo quanto affermato oggi dai vertici del gruppo francese di telecomunicazioni. Le prime indiscrezioni erano emerse il mese scorso ed ora è arrivata la conferma ufficiale. Iliad non ha reso noto i dettagli dell’offerta. Secondo gli analisti di Equita, Vodafone Italia ha un enterprise value compreso tra 11 e 13 miliardi di euro, mentre quelli di Banca Akros lo collocano tra i 9 e 9,5 miliardi di euro, ma sottolineano che Iliad può essere disposta a pagare più di 10 miliardi di euro.La settimana scorsa il CEO di Vodafone, Nick Read, aveva detto di aver avviato colloqui su “diversi fronti di diversi mercati” per finalizzare degli accordi, in quanto ritiene che il consolidamento dei singoli mercati possa portare a un aumento del valore per gli azionisti. Nel corso di una conferenza stampa aveva sottolineato che sono Italia, Spagna, Gran Bretagna e Portogallo i mercati che potrebbero trarre vantaggio da un consolidamento, ovvero da una riduzione del numero degli operatori. LEGGI TUTTO