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    Gruppo FS e TIM: “Completata copertura 4G sull'Alta Velocità Milano-Bologna”

    (Teleborsa) – Il Gruppo FS Italiane e TIM hanno attivato il primo impianto di copertura radiomobile con tecnologia 4G nelle gallerie della tratta Alta Velocità Milano-Bologna, ottenendo così la copertura completa della tratta.La tecnologia 4G consente ai passeggeri di usufruire di una connessione stabile e di alta qualità anche nelle aree più sfavorevoli come le gallerie ferroviarie, sia attraverso il servizio WiFi di bordo treno sia attraverso la copertura diretta di tutti gli Operatori TLC che hanno aderito al progetto: TIM come capofila, iliad, Vodafone e WINDTRE. I lavori di upgrade verso la tecnologia 4G – si legge in una nota congiunta – saranno avviati nei prossimi mesi anche sulle tratte alta velocità tra Bologna e Firenze, per poi proseguire nel corso del 2023 da Torino a Milano, da Firenze fino a Napoli e da Bologna a Venezia. L’obiettivo è realizzare una connettività voce e dati sempre più affidabile sulle linee alta velocità ma anche sulle linee convenzionali, a partire dalle tratte a maggiore frequentazione, così da garantire un servizio di alta qualità ai passeggeri dei treni AV, Intercity e Regionali e alle imprese ferroviarie del trasporto merci.L’attivazione degli impianti sulla AV Milano-Bologna rappresenta il primo tassello dell’accordo siglato tra il Gruppo FS Italiane, tramite il gestore dell’infrastruttura RFI, e TIM nel dicembre 2021. Nell’ambito delle iniziative legate al PNRR, inoltre, sono previsti studi di fattibilità relativi al possibile utilizzo di tecnologie 5G. LEGGI TUTTO

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    UE, roaming senza costi aggiuntivi prorogato fino al 2032: tutte le novità

    (Teleborsa) – Effettuare chiamate, inviare messaggi e navigare sul web quando si viaggia nell’Unione europea e nel SEE senza costi aggiuntivi. Approvato lo scorso 4 aprile dal Consiglio dell’Unione europea, entra da oggi in vigore il nuovo regolamento che proroga di 10 anni, fino al 2032, il regime di roaming nell’Ue senza costi aggiuntivi al fine – si legge nel testo – “di garantire certezza nel mercato e ridurre al minimo gli oneri normativi”.”Le nuove norme – sottolinea la Commissione europea – apporteranno inoltre notevoli vantaggi ai cittadini e alle imprese dell’Ue, che beneficeranno di una migliore esperienza di roaming, con una qualità di servizio mobile all’estero identica a quella di cui dispongono nel proprio paese”. Le nuove norme migliorano inoltre l’accesso alle comunicazioni di emergenza in tutta l’Ue e garantiscono informazioni chiare sui servizi che possono essere soggetti a costi aggiuntivi.Il regolamento riveduto sul roaming modifica le tariffe massime all’ingrosso in modo da garantire che la fornitura di servizi di roaming al dettaglio a prezzi nazionali sia sostenibile per gli operatori in tutta l’Ue. In particolare il testo prevede l’aumento della trasparenza per i servizi che potrebbero essere soggetti a costi aggiuntivi e protegge inoltre i clienti da bollette esorbitanti dovute al roaming involontario sulle reti mobili non terrestri quando i clienti si trovano su traghetti o aerei. La politica di utilizzo corretto, che mira a impedire il roaming permanente, sarà mantenuta. Il regolamento riveduto comprende inoltre misure volte a garantire ai clienti una buona esperienza in termini di qualità del servizio e di accesso ai servizi di emergenza, anche per le persone con esigenze particolari.Viene introdotto l’obbligo per la Commissione di effettuare riesami e presentare relazioni al Parlamento europeo e al Consiglio nel 2025 e nel 2029, seguite, se del caso, da una proposta legislativa volta a modificare il regolamento, qualora gli sviluppi del mercato lo richiedano. A causa dei rapidi sviluppi del mercato e della rapida diffusione delle nuove tecnologie, la Commissione potrebbe, infatti, valutare l’opportunità di presentare una proposta legislativa intesa a modificare il presente regolamento in sede di pubblicazione della sua prima relazione nel 2025.”Con il nostro regolamento sul roaming – ha affermato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale – abbiamo tutti beneficiato del roaming a tariffa nazionale. Possiamo effettuare chiamate, inviare messaggi e utilizzare internet senza costi aggiuntivi quando viaggiamo nell’UE. Si tratta di un vantaggio molto tangibile del nostro mercato unico europeo. La proroga di queste norme manterrà competitivi i prezzi tra operatori e permetterà ai consumatori di continuare a beneficiare di servizi di roaming gratuiti per i prossimi dieci anni”.”Vi ricordate quando dovevamo disattivare i dati mobili durante i viaggi in Europa per evitare di ritrovarsi con bollette esorbitanti dovute al roaming? La situazione – sottolinea Thierry Breton, commissario per il Mercato interno – è cambiata e vogliamo che resti così per almeno i prossimi 10 anni. Velocità più elevata e maggiore trasparenza: continuiamo a migliorare la vita dei cittadini dell’Ue”.Internet mobile più veloce quando si viaggia – I consumatori avranno ora diritto a una qualità di internet mobile all’estero identica a quella di cui dispongono nel proprio paese. Gli operatori che forniscono servizi mobili dovrebbero garantire che i consumatori abbiano accesso all’uso delle reti 4G, o delle più avanzate reti 5G, se queste sono disponibili nella destinazione in cui si trova il consumatore. I consumatori dovrebbero poter reperire informazioni sulla disponibilità della rete nei loro contratti di servizi mobili e sui siti web degli operatori.Evitare costi occulti inaspettati – Quando i consumatori viaggiano in aereo o in nave, i telefoni cellulari possono collegarsi automaticamente alla rete di bordo, fornita da satelliti. L’utilizzo di servizi di connessione mobile forniti da reti non terrestri può essere soggetto a sovrapprezzi molto elevati. Le nuove norme sul roaming impongono agli operatori di tutelare i loro consumatori e di informarli qualora i loro telefoni passino a reti non terrestri. Gli operatori dovrebbero inoltre interrompere automaticamente i servizi mobili qualora i costi per l’utilizzo di servizi mobili su reti non terrestri raggiungano 50 euro o un altro limite predefinito. Gli operatori possono anche offrire servizi aggiuntivi, come la possibilità di rinunciare al roaming a bordo di aerei e navi. Maggiori informazioni per scelte migliori – I consumatori dovrebbero poter prendere decisioni informate circa l’utilizzo di servizi che potrebbero esporli a costi aggiuntivi. Quando si viaggia all’estero, le chiamate agli helpdesk di assistenza clienti, delle compagnie di assicurazione e delle compagnie aeree o l’invio di SMS per partecipare a concorsi o eventi possono comportare costi più elevati rispetto a quelli nazionali. Gli operatori devono assicurarsi di fornire ai consumatori informazioni sui tipi di numeri telefonici che possono comportare costi aggiuntivi quando i consumatori li chiamano o vi accedono dall’estero. Gli operatori dovrebbero informare i consumatori nei contratti di servizio e tramite messaggi SMS automatici inviati quando si attraversa la frontiera con un altro paese dell’Ue.Comunicazioni di emergenza durante i viaggi – Le nuove norme sul roaming garantiscono che i cittadini siano a conoscenza del numero unico di emergenza europeo 112, che possono utilizzare ovunque nell’Ue per contattare i servizi di emergenza. Entro giugno 2023 gli operatori dovrebbero inviare messaggi automatici ai loro clienti che viaggiano all’estero per informarli sulle modalità alternative disponibili per contattare i servizi di emergenza, ad esempio tramite app o servizi di testo in tempo reale. I cittadini che non sono in grado di effettuare chiamate vocali possono utilizzare queste modalità alternative.Riduzione dei prezzi tra operatori, migliori condizioni per i consumatori – Il nuovo regolamento sul roaming riduce le tariffe all’ingrosso, ossia i costi che gli operatori sostengono per l’utilizzo di reti all’estero al fine di fornire servizi ai loro clienti quando questi ultimi si trovano all’estero. I massimali all’ingrosso sono fissati a livelli tali da garantire che gli operatori possano sostenere e recuperare i costi della fornitura di servizi di roaming ai consumatori a tariffe nazionali: per i servizi di dati, il nuovo regolamento fissa i seguenti massimali all’ingrosso: 2 euro/GB nel 2022, 1,8 eruo/GB nel 2023, 1,55 euro/GB nel 2024, 1,3 euro/GB nel 2025, 1,1 euro/GB nel 2026 e 1 euro/GB dal 2027 in poi; per le chiamate vocali: 0,022 euro/min nel 2022-2024 e 0,019 euro/min dal 2025 in poi; per gli SMS: 0,004 euro/SMS nel 2022-2024 e 0,003 euro/SMS dal 2025 in poi. La riduzione delle tariffe all’ingrosso comporta benefici per i consumatori, perché dovrebbe far sì che tutti gli operatori siano in grado di proporre offerte di roaming competitive in linea con il principio del roaming a tariffa nazionale.(Foto: Christophe Maout – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Tlc, Basso (WINDTRE): adeguare prezzi a inflazione e investimenti

    (Teleborsa) – “Una priorità in assoluto per il settore delle tlc, chiamato a fare ingenti investimenti, è la ricerca di un diverso equilibrio nelle dinamiche competitive, oggi scaricate tutte sui prezzi”. Lo afferma Roberto Basso, Direttore External Affairs & Sustainability di WINDTRE.”Purtroppo, la ‘guerra dei prezzi’ sta impoverendo tutta la filiera e se si restringono i margini si riducono anche gli investimenti, diminuiscono le risorse disponibili per il customer care e, alla lunga, anche il cliente finale ne risentirebbe. Senza arrivare a un meccanismo tariffario regolato – aggiunge Basso – alcune componenti dei prezzi potrebbero essere adeguate sulla base di indicazioni del regolatore, con un meccanismo agganciato all’inflazione oppure che tenga conto degli investimenti, realizzando così anche una funzione di incentivo all’innovazione continua”. “Una strada alternativa – prosegue il manager – sarebbe quella di individuare una quota della tariffa in fattura legata e adeguata agli investimenti compiuti dalle telco di anno in anno. Sono interventi – spiega – che non costano nulla allo Stato. Non vedo neanche dei costi politici in manovre del genere visto il livello attuale dei prezzi finali, molto basso, in una situazione di inflazione crescente. D’altro canto, una soluzione simile consentirebbe di avere uno sguardo lungimirante e di preservare gli investimenti privati in un settore strategico per il Paese”. Tra le altre misure per dare una mano al comparto, Roberto Basso suggerisce, infine, di continuare ad agire sul sostegno alla domanda, di puntare sulla diluizione delle rate per gli oneri dei diritti d’uso delle frequenze 5G, di procedere con la messa a terra delle semplificazioni, soprattutto nell’applicazione delle nuove regole da parte degli enti locali, e di rivedere i limiti elettromagnetici. LEGGI TUTTO

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    Vodafone al fianco delle Istituzioni per reinserimento sociale dei detenuti

    (Teleborsa) – Vodafone è al fianco del Ministero della Giustizia e del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale per la valorizzazione del lavoro carcerario con l’adesione al Memorandum d’Intesa del Programma “Lavoro Carcerario”, un progetto che individua nel lavoro uno degli strumenti chiave per il reinserimento sociale dei detenuti e offre loro opportunità professionali remunerate e formazione specialistica nei settori Tlc e Ict. “Siamo orgogliosi di partecipare a questa iniziativa che rafforza ulteriormente il nostro contributo al sistema del lavoro in Italia, tramite la creazione di un laboratorio di rigenerazione di modem di rete all’interno della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia – ha dichiarato Silvia Cassano, direttore Risorse Umane e Organizzazione di Vodafone Italia. – Questo progetto si inserisce in un lungo percorso, avviato da Vodafone e dalla sua Fondazione, mettendo in atto politiche attive del lavoro all’interno degli istituti penitenziari. Crediamo che lo sviluppo di competenze digitali, elemento distintivo di Vodafone e del settore, sia strumento di promozione critico dell’individuo ai fini del reinserimento sociale, fornendo nuove opportunità di qualificazione e di ingresso nel mercato del lavoro per i detenuti”. Vodafone si impegna a creare un laboratorio per la rigenerazione dei propri modem di rete all’interno della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia. Già oggi Vodafone ha accordi per la rigenerazione dei propri apparati FWA nel laboratorio di Linkem all’interno della sezione femminile della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia, grazie a una collaborazione con Linkem. Con la creazione di un proprio laboratorio, Vodafone potrà estendere la rigenerazione agli apparati di tutte le tecnologie di rete fissa. L’attività in una prima fase dovrebbe offrire opportunità di impiego a circa 12 persone. Vodafone già oggi invita i propri clienti a restituire gratuitamente gli apparati non più utilizzati affinché possano essere rigenerati o smaltiti responsabilmente. Questo consente di raccogliere migliaia di apparati ogni anno che potranno dunque in futuro essere gestiti direttamente attraverso il nuovo laboratorio Vodafone all’interno di Rebibbia. Inoltre, da novembre 2021, Vodafone collabora con l’impresa sociale Fenixs, che opera nella II Casa di Reclusione di Milano-Bollate per la gestione dello smaltimento degli smartphone non più utilizzabili raccolti nei Vodafone Store. Due le attività del progetto Fenixs: la prima – che è anche l’attività nativa dell’impresa sociale – vede il ricondizionamento di materiale informatico dismesso con l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti elettronici e di portare sul mercato prodotti altrimenti destinati alla distruzione; la seconda, attiva dal 2019, è quella di trattamento dei cosiddetti RAEE, Rifiuti Ambientali Elettrici ed Elettronici, svolta grazie al supporto di una azienda terza che ha avviato un impianto autorizzato alla gestione e al trattamento dei rifiuti elettronici all’interno del carcere di Bollate. Entrambe queste attività fanno parte della formazione del personale detenuto – che apprende tanto il recupero a nuova vita di oggetti ancora funzionanti così da ridurre anche l’aumento di rifiuti, quanto il corretto trattamento e riduzione del materiale che invece non può essere ricondizionato – e favoriscono dinamiche di aggregazione e di collaborazione costruttiva dovute al necessario e continuo scambio di informazioni tecniche tra il personale. Attraverso la propria Fondazione, l’azienda nel 2016 ha firmato un protocollo d’intesa con il Ministero della Giustizia, in collaborazione con CISCO, per sostenere la formazione digitale dei detenuti. Un programma che prevedeva il coinvolgimento degli istituti di Milano Bollate, Milano Opera, La Spezia, Roma Rebibbia, e quelli minorili di Firenze e Nisida a Napoli. Successivamente i corsi sono stati estesi anche agli istituti di Palermo, Bologna, Castrovillari (CS) e Cagliari. Fondazione Vodafone ha inoltre sostenuto la ristrutturazione di laboratori di pasticceria, fotografia e scrittura per il carcere minorile di Nisida; la realizzazione del laboratorio di pasticceria Giotto per il carcere di massima sicurezza “Le due torri” a Padova; il potenziamento dell’attività di lavanderia e stireria e il rafforzamento delle relative competenze in capo alle detenute e con il carcere femminile della Giudecca di Venezia. LEGGI TUTTO

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    Rete unica, Rossetti (Open Fiber): possibile accordo entro il 31 ottobre

    (Teleborsa) – La firma per un accordo vincolante sulla rete unica entro il 31 ottobre “è importante ma non è quello che fa la differenza. Siamo nelle condizioni di arrivare al 31 ottobre se c’è la volontà di tutti”. È quanto ha dichiarato l’amministratore delegato di Open Fiber, Mario Rossetti, in un incontro con la stampa per fare il punto sulle novità intervenute negli ultimi mesi per la società. “C’è il piano di Tim il 7 luglio e se c’è la volontà non c’è un problema sui tempi. Non sono preoccupato della difficoltà di arrivare a un accordo industriale e tecnico. Altri aspetti riguardano il piano superiore”, ha aggiunto Rossetti.”Il rapporto con Tim è molto buono, a livello personale e aziendale – ha assicurato l’ad di Open Fiber –. Le negoziazioni che abbiamo fatto negli ultimi mesi certamente hanno una base diversa rispetto a quello che è stato precedentemente e il fatto che abbiamo raggiunto degli accordi è il segno della qualità del rapporto e dell’aver stabilito dei rapporti di fiducia che sono fondamentali in questo momento di attività”, ha spiegato. Con Tim le “sinergie sono significative e riguardano quello che non si costruisce in duplicazione. Sono nell’ordine delle decine di miliardi di euro, ma è variabile. Il tema è che prima avviene l’accordo e più si ampliano le sinergie. Sono in funzione del tempi dell’accordo”, ha aggiunto Rossetti.”Come Open Fiber siamo assolutamente convinti della bontà del progetto di rete unica e che la rete unica sia qualcosa di significativo per il paese e per la digitalizzazione e la trasformazione definitiva e completa del paese”, ha sottolineato Mario Rossetti. “Il tema dal punto di vista industriale è la cosa più importante che noi abbiamo, perché dal punto di vista di Open Fiber a noi interessa che qualunque soluzione si trovi sia forte e concreta”, ha aggiunto.”Abbiamo un rapporto eccellente con i due azioni e gli azionisti lo hanno tra loro, questo significa un ambiente di lavoro ottimale per un piano che può cambiare il futuro digitale del paese”, ha affermato infine Rossetti. “Azienda e soci sono assolutamente concentrati nella realizzazione del Piano”, ha assicurato l’amministratore delegato. LEGGI TUTTO

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    Rapporto Censis – WINDTRE: “Il digitale migliora la vita, ma aumentano le cyber-paure”

    (Teleborsa) – Il 71,5% degli italiani dotati di una connessione a internet utilizza sia la rete fissa sia quella mobile, il 17,7% solo la linea mobile, il 10,8% solo la rete fissa. Immersi nella digital life, gli utenti ricorrono alla combinazione di infrastrutture fisse e mobili per garantirsi l’accesso sempre, ovunque e comunque. Agli operatori di rete sono richieste connessioni veloci, con un’alta qualità e fluidità dei contenuti (51,6%), connessioni affidabili, senza incorrere in interruzioni (41,7%), un servizio di assistenza rapido e facilmente accessibile in caso di guasti o di problemi amministrativi (31,1%). Il 43,9% degli italiani (il dato sale al 51,5% tra i laureati e al 55,0% tra i giovani) pagherebbe qualcosa in più pur di avere la connessione con i requisiti indicati. È quanto emerge dal Rapporto “Vivere e valutare la digital life”, il secondo studio sul valore della connettività realizzato dal Censis in collaborazione con WINDTRE, azienda guidata da Gianluca Corti e Benoit Hanssen. Il Rapporto è stato presentato oggi alla Camera da Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, e discusso da Roberto Basso, direttore External Affairs and Sustainability di WINDTRE, Giusella Finocchiaro, co-founder and partner di DigitalMediaLaws Milano-Bologna, Alberto Gambino, prorettore dell’Università degli Studi Europea di Roma, Mario Staderini, direttore studi e ricerche di Agcom, Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza del Senato della Repubblica, e Vania Zadro, coordinatrice didattica di Agenzia La Fabbrica.”Come operatore di tlc che apre la porta di internet agli utenti avvertiamo su noi stessi una responsabilità, il dovere – ha affermato Basso – di aiutare gli utenti a cogliere da internet tutto ciò che c’è di positivo ma sappiamo che, come la vita reale anche quella in internet è disseminata di rischi e riteniamo fondamentale aiutare alcune categorie di utenti più fragili, per esempio i più giovani, ad affrontare questo mondo con consapevolezza che per noi è la parola chiave. Sappiamo che l’età di accesso a internet si va abbassando, oggi è intorno ai 10 anni, e riteniamo dunque doveroso adottare un atteggiamento di responsabilità. Prima della pandemia internet era una distrazione dalla vita reale, oggi è evidente che la nostra vita si svolge dentro la Rete e per questo motivo l’incremento della percezione del rischio da parte degli utenti è per noi un segnale molto importante”. “Sulla Pa emerge in maniera molto chiara – ha sottolineato De Rita – quello che è il ruolo che gli italiani affidano alla pubbliche amministrazioni. Oltre il 90% degli italiani dice che bisogna fare di più, bisogna accelerare, c’è una spinta sociale verso il sistema amministrativo affinché metta mano a una reale accelerazione. Tanto è stato fatto ma gli italiani si aspettano una decisa accelerazione che non c’è, un salto di qualità che non si vede”. Le cyber-paure al primo posto – Il lato oscuro della digital life oggi ha il volto delle cyber-minacce. Il 56,6% degli italiani (e ben il 61,9% dei giovani) ha paura per la propria sicurezza informatica, ad esempio quando svolge operazioni bancarie online. I ripetuti attacchi informatici a istituzioni, imprese e cittadini fanno presa sul corpo sociale e spaventano di più di quanto si tema il libero accesso alla rete da parte dei minori (34,7%), i rischi di dipendenza dal web e le minacce alla salute mentale (23,7%), gli hater che aggrediscono le persone sul web (22,0%). I cyber-attacchi insidiano il diritto alla connessione, che per gli italiani va tutelato garantendo adeguate protezioni dalle minacce.La maggioranza è favorevole al 5G – In un periodo in cui l’irrazionale circonda di fake news persino i vaccini, il 5G ad oggi beneficia di un ampio consenso sociale. Il 57,1% degli italiani (il 68,4% dei giovani, il 62,5% dei laureati) è favorevole a rendere la nuova tecnologia operativa ovunque, il 14,9% è invece contrario, convinto che faccia male alla salute, mentre il 28,0% è incerto. Il desiderio di non ritrovarsi con connessioni inadeguate spinge verso il consenso, mentre non decollano le tesi complottiste che associano alle reti di quinta generazione possibili rischi per la salute.I benefici delle piattaforme digitali – Le piattaforme digitali sono ormai una parte integrante della vita quotidiana degli italiani. Il 64,8% di chi è dotato di una connessione le utilizza per ascoltare musica e podcast, il 64,7% per guardare film e serie tv, il 39,5% per seguire eventi sportivi, il 31,9% per leggere libri, il 19,3% per frequentare corsi di formazione. Il giudizio sugli effetti sociali dell’utilizzo di massa delle piattaforme è positivo. Per il 49,0% ampliano la platea di persone che possono accede a cultura e entertainment, per il 30,8% accorciano le distanze tra le generazioni, per il 30,6% riducono le differenze culturali tra i vari Paesi. Sono minoritarie le quote di coloro che sottolineano soprattutto gli svantaggi: il 17,9% ritiene che vi sia un eccesso di potere delle grandi piattaforme, il 17,5% teme che si amplino le disuguaglianze sociali e culturali in base alle disponibilità di connessione, il 14,3% vede il rischio di un crollo della qualità dell’offerta.Pa digitale: per ora il giudizio è rinviato – Come valutano i cittadini la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione? Il 46,3% è cauto, convinto che per ora abbia generato solo miglioramenti poco rilevanti. Il 32,7% è entusiasta, perché ritiene che abbia profondamente migliorato la Pa e lo farà ancora di più in futuro. Il 21,0% è scettico, in quanto non vede benefici nell’immediato e ritiene che non ce ne saranno in futuro. Il 50,5% degli italiani dichiara comunque di utilizzare personalmente i servizi online delle amministrazioni pubbliche quando sono disponibili. Per ora c’è grande cautela nei giudizi. Ad oggi il tanto atteso salto di qualità della Pa digitale è rinviato. LEGGI TUTTO

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    TIM, Borsa premia nuovi passi per la Rete Unica

    (Teleborsa) – Protagonista di oggi a Piazza Affari il titolo Telecom Italia, tra le big del FTSE MIB, che chiude la seduta con un rialzo del 3,14%.L’inizio di giornata è stato decisamente buono per il titolo che ha segnato un primo prezzo a 0,2904 Euro, attestandosi sopra i picchi del 27 maggio, per poi perdere forza nell’arco della riunione.A fare da assist fin dall’avvio è stato l’annuncio che la stessa TIM, CDP Equity, Kkr, Macquarie e Open Fiber hanno firmato un Memorandum of Understanding per avviare il processo di integrazione delle reti di TIM e Open Fiber. Dunque la rete unica si farà, almeno è così che la Borsa ha letto l’impegno dalla firma della lettera di intenti. La firma del MOU “è il primo passo di un piano coraggioso per TIM, la più grande azienda di telecomunicazioni italiana”, ha commentato Pietro Labriola, amministratore delegato di TIM, in un post inviato ai dipendenti, la firma del memorandum.Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del principale indice della Borsa di Milano. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione alla compagnia telefonica rispetto all’indice di riferimento.La tendenza di breve di Telecom è in rafforzamento con area di resistenza vista a 0,295, mentre il supporto più immediato si intravede a 0,2776. Attesa una continuazione al rialzo verso quota 0,3124.L’investimento presenta un rischio di guadagno/perdita decisamente elevato, con la volatilità giornaliera che si posiziona a 3,13. Gli investitori propensi al rischio sembrano essere fortemente interessati all’azienda telefonica, visto l’elevato livello dei volumi giornalieri a 163.889.696, che risulta essere superiore rispetto alla media mobile a 86.926.680. LEGGI TUTTO

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    Rete unica più vicina: TIM, CDP, Open Fiber e fondi firmano MoU

    (Teleborsa) – La rete unica in Italia è più vicina. Dopo mesi di negoziati, CDP Equity (società interamente partecipata da Cassa Depositi e Prestiti), Teemco Bidco S.à.r.l. (società lussemburghese controllata da KKR, Macquarie, Open Fiber e TIM hanno sottoscritto un protocollo di intesa non vincolante (Memorandum of Understanding, MoU) relativo al progetto di integrazione tra le reti di TIM e Open Fiber. Le parti si sono impegnate a negoziare in via esclusiva i termini e condizioni dell’operazione con l’obiettivo di arrivare alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il 31 ottobre 2022.L’obiettivo del MoU è avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDPE e partecipato da Macquarie e KKR, che consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (Very High Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale.Le parti hanno condiviso che l’operazione possa articolarsi mediante la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di TIM – mediante un’operazione societaria o combinazione di operazioni societarie da definirsi – e l’integrazione delle prime con la rete controllata da Open Fiber con modalità da definirsi.Una nota congiunta spiega che il progetto sarà perseguito dalle parti nel rispetto dei vincoli regolatori inerenti le attività infrastrutturali, dei processi autorizzativi interni e degli interessi dei rispettivi azionisti, investitori e stakeholder, nonché in piena, trasparente e preventiva consultazione con tutte le competenti autorità nazionali ed europee.Viene ricordato che la sottoscrizione di accordi vincolanti sarà portata all’approvazione dei rispettivi organi deliberanti e soggetta all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni (incluse quelle in materia di antitrust) da parte delle Autorità nazionali ed europee competenti. Inoltre, a prescindere dalla struttura che potrà essere da ultimo individuata e condivisa, l’operazione sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti di TIM. LEGGI TUTTO