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    Santagata (TIM): “Per autonomia tecnologica occorrono esperti, competenza ma anche cultura nuova”

    (Teleborsa) – “Per poter far fronte alla crescente necessità di autonomia tecnologica, anche in ambito cyber, occorrono esperti e competenze specifiche ma anche una cultura nuova. Altro importante elemento è quello di dotarsi di tecnologie proprietarie, certificate e gestite internamente al nostro perimetro di sicurezza. In questo contesto diventa sempre più urgente la creazione di un ecosistema nazionale, con investimenti per sviluppare soluzioni a supporto delle infrastrutture critiche e strategiche del paese, auspicabilmente con meno pressione fiscale sulle imprese e meno burocrazia”. Lo ha dichiarato Eugenio Santagata, Chief Public Affairs & Security Officer TIM e Amministratore Delegato Telsy, in occasione della sua partecipazione a Digithon 2022, la maratona digitale italiana che si è aperta giovedì scorso a Bisceglie alle Vecchie Segherie di Mastrotaro e si concluderà domani.”Negli ultimi anni con la creazione dell’agenzia per la cyber sicurezza nazionale e con i passi avanti del quadro normativo, abbiamo messo in campo una strategia per una cyber resilienza più matura. Diventa quindi sempre più importante un rapporto costruttivo tra aziende, istituzioni e università che contribuisca a dare forte impulso all’evoluzione delle applicazioni dedicate alla cybersecurity. Telsy, centro di competenza per la sicurezza delle comunicazioni e la cybersecurity del Gruppo TIM, rappresenta un progetto industriale unico nel suo genere con professionisti specialistici e con soluzioni ad hoc”. LEGGI TUTTO

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    MFE rinuncia a soglia minima OPA Mediaset Espana. Sale a 82,9% capitale

    (Teleborsa) – In relazione all’OPA volontaria su tutte le azioni di Mediaset Espana Comunicación (MES), MFE-MEDIAFOREUROPE (ex Mediaset, che ora scambia con azioni MFE A e MFE B) ha comunicato che sono state portate in adesione all’offerta 85.263.873 azioni, che rappresentano il 61,45% delle azioni destinatarie dell’offerta e il 27,23% del capitale sociale di MES. Assieme alle 174.402.718 azioni di MES, pari al 55,69% del capitale sociale, di cui MFE già possiede, MFE detiene ora 259.666.591 azioni di MES, pari all’82,92% del capitale sociale di MES.L’efficacia dell’offerta è stata condizionata unicamente alla sua adesione da parte di almeno 91.788.505 azioni di MES, rappresentanti il ??29,31% del capitale sociale, che unitamente al 55,69% del capitale sociale già posseduto da MFE, consentirebbe a MFE di raggiungere una partecipazione minima dell’85% nel capitale sociale di MES.MFE ha comunicato di aver deciso in data odierna di rinunciare alla condizione di adesione minima nei termini descritti nel prospetto e, conseguentemente, di acquisire tutte le azioni che hanno aderito all’offerta, ovvero 85.263.873 azioni di MES, pari al 27,23% del suo capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Pacchetto digitale, arriva l'ok definitivo del Parlamento europeo su DSA e DMA

    (Teleborsa) – Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la legge sui servizi digitali (Data Services Act – DSA) e la legge sui mercati digitali (Digital Marktes Act – DMA). Nello specifico, il DSA stabilirà gli standard per uno spazio online più sicuro e aperto per gli utenti e condizioni di parità per le aziende negli anni a venire mentre il DMA definisce norme chiare per le piattaforme online di grandi dimensioni. Mira a garantire che nessuna piattaforma online di grandi dimensioni che si trova in una posizione di “gatekeeper” nei confronti di un gran numero di utenti abusi della propria posizione a scapito delle imprese che desiderano accedere a tali utenti.Si tratta dei due capisaldi per quanto riguarda la riforma delle normative in tema di piattaforme online. Il via libera definitivo dell’Europarlamento al pacchetto unico digitale, ideato per contrastare le pratiche sleali e l’abuso di posizione dominante delle big tech sui mercati, impone anche alle grandi piattaforme online una maggiore responsabilità sul controllo e la moderazione dei contenuti. La plenaria ha approvato il nuovo regolamento sui mercati digitali (Dma) con 588 sì, 11 contrari e 31 astenuti e la legge sui servizi digitali (Dsa) con 539 favorevoli, 54 contrari e 30 astensioni. I testi saranno formalmente adottati dal consiglio e pubblicati in gazzetta ufficiale per l’entrata in vigore.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS e TIM: “Completata copertura 4G sull'Alta Velocità Milano-Bologna”

    (Teleborsa) – Il Gruppo FS Italiane e TIM hanno attivato il primo impianto di copertura radiomobile con tecnologia 4G nelle gallerie della tratta Alta Velocità Milano-Bologna, ottenendo così la copertura completa della tratta.La tecnologia 4G consente ai passeggeri di usufruire di una connessione stabile e di alta qualità anche nelle aree più sfavorevoli come le gallerie ferroviarie, sia attraverso il servizio WiFi di bordo treno sia attraverso la copertura diretta di tutti gli Operatori TLC che hanno aderito al progetto: TIM come capofila, iliad, Vodafone e WINDTRE. I lavori di upgrade verso la tecnologia 4G – si legge in una nota congiunta – saranno avviati nei prossimi mesi anche sulle tratte alta velocità tra Bologna e Firenze, per poi proseguire nel corso del 2023 da Torino a Milano, da Firenze fino a Napoli e da Bologna a Venezia. L’obiettivo è realizzare una connettività voce e dati sempre più affidabile sulle linee alta velocità ma anche sulle linee convenzionali, a partire dalle tratte a maggiore frequentazione, così da garantire un servizio di alta qualità ai passeggeri dei treni AV, Intercity e Regionali e alle imprese ferroviarie del trasporto merci.L’attivazione degli impianti sulla AV Milano-Bologna rappresenta il primo tassello dell’accordo siglato tra il Gruppo FS Italiane, tramite il gestore dell’infrastruttura RFI, e TIM nel dicembre 2021. Nell’ambito delle iniziative legate al PNRR, inoltre, sono previsti studi di fattibilità relativi al possibile utilizzo di tecnologie 5G. LEGGI TUTTO

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    UE, roaming senza costi aggiuntivi prorogato fino al 2032: tutte le novità

    (Teleborsa) – Effettuare chiamate, inviare messaggi e navigare sul web quando si viaggia nell’Unione europea e nel SEE senza costi aggiuntivi. Approvato lo scorso 4 aprile dal Consiglio dell’Unione europea, entra da oggi in vigore il nuovo regolamento che proroga di 10 anni, fino al 2032, il regime di roaming nell’Ue senza costi aggiuntivi al fine – si legge nel testo – “di garantire certezza nel mercato e ridurre al minimo gli oneri normativi”.”Le nuove norme – sottolinea la Commissione europea – apporteranno inoltre notevoli vantaggi ai cittadini e alle imprese dell’Ue, che beneficeranno di una migliore esperienza di roaming, con una qualità di servizio mobile all’estero identica a quella di cui dispongono nel proprio paese”. Le nuove norme migliorano inoltre l’accesso alle comunicazioni di emergenza in tutta l’Ue e garantiscono informazioni chiare sui servizi che possono essere soggetti a costi aggiuntivi.Il regolamento riveduto sul roaming modifica le tariffe massime all’ingrosso in modo da garantire che la fornitura di servizi di roaming al dettaglio a prezzi nazionali sia sostenibile per gli operatori in tutta l’Ue. In particolare il testo prevede l’aumento della trasparenza per i servizi che potrebbero essere soggetti a costi aggiuntivi e protegge inoltre i clienti da bollette esorbitanti dovute al roaming involontario sulle reti mobili non terrestri quando i clienti si trovano su traghetti o aerei. La politica di utilizzo corretto, che mira a impedire il roaming permanente, sarà mantenuta. Il regolamento riveduto comprende inoltre misure volte a garantire ai clienti una buona esperienza in termini di qualità del servizio e di accesso ai servizi di emergenza, anche per le persone con esigenze particolari.Viene introdotto l’obbligo per la Commissione di effettuare riesami e presentare relazioni al Parlamento europeo e al Consiglio nel 2025 e nel 2029, seguite, se del caso, da una proposta legislativa volta a modificare il regolamento, qualora gli sviluppi del mercato lo richiedano. A causa dei rapidi sviluppi del mercato e della rapida diffusione delle nuove tecnologie, la Commissione potrebbe, infatti, valutare l’opportunità di presentare una proposta legislativa intesa a modificare il presente regolamento in sede di pubblicazione della sua prima relazione nel 2025.”Con il nostro regolamento sul roaming – ha affermato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale – abbiamo tutti beneficiato del roaming a tariffa nazionale. Possiamo effettuare chiamate, inviare messaggi e utilizzare internet senza costi aggiuntivi quando viaggiamo nell’UE. Si tratta di un vantaggio molto tangibile del nostro mercato unico europeo. La proroga di queste norme manterrà competitivi i prezzi tra operatori e permetterà ai consumatori di continuare a beneficiare di servizi di roaming gratuiti per i prossimi dieci anni”.”Vi ricordate quando dovevamo disattivare i dati mobili durante i viaggi in Europa per evitare di ritrovarsi con bollette esorbitanti dovute al roaming? La situazione – sottolinea Thierry Breton, commissario per il Mercato interno – è cambiata e vogliamo che resti così per almeno i prossimi 10 anni. Velocità più elevata e maggiore trasparenza: continuiamo a migliorare la vita dei cittadini dell’Ue”.Internet mobile più veloce quando si viaggia – I consumatori avranno ora diritto a una qualità di internet mobile all’estero identica a quella di cui dispongono nel proprio paese. Gli operatori che forniscono servizi mobili dovrebbero garantire che i consumatori abbiano accesso all’uso delle reti 4G, o delle più avanzate reti 5G, se queste sono disponibili nella destinazione in cui si trova il consumatore. I consumatori dovrebbero poter reperire informazioni sulla disponibilità della rete nei loro contratti di servizi mobili e sui siti web degli operatori.Evitare costi occulti inaspettati – Quando i consumatori viaggiano in aereo o in nave, i telefoni cellulari possono collegarsi automaticamente alla rete di bordo, fornita da satelliti. L’utilizzo di servizi di connessione mobile forniti da reti non terrestri può essere soggetto a sovrapprezzi molto elevati. Le nuove norme sul roaming impongono agli operatori di tutelare i loro consumatori e di informarli qualora i loro telefoni passino a reti non terrestri. Gli operatori dovrebbero inoltre interrompere automaticamente i servizi mobili qualora i costi per l’utilizzo di servizi mobili su reti non terrestri raggiungano 50 euro o un altro limite predefinito. Gli operatori possono anche offrire servizi aggiuntivi, come la possibilità di rinunciare al roaming a bordo di aerei e navi. Maggiori informazioni per scelte migliori – I consumatori dovrebbero poter prendere decisioni informate circa l’utilizzo di servizi che potrebbero esporli a costi aggiuntivi. Quando si viaggia all’estero, le chiamate agli helpdesk di assistenza clienti, delle compagnie di assicurazione e delle compagnie aeree o l’invio di SMS per partecipare a concorsi o eventi possono comportare costi più elevati rispetto a quelli nazionali. Gli operatori devono assicurarsi di fornire ai consumatori informazioni sui tipi di numeri telefonici che possono comportare costi aggiuntivi quando i consumatori li chiamano o vi accedono dall’estero. Gli operatori dovrebbero informare i consumatori nei contratti di servizio e tramite messaggi SMS automatici inviati quando si attraversa la frontiera con un altro paese dell’Ue.Comunicazioni di emergenza durante i viaggi – Le nuove norme sul roaming garantiscono che i cittadini siano a conoscenza del numero unico di emergenza europeo 112, che possono utilizzare ovunque nell’Ue per contattare i servizi di emergenza. Entro giugno 2023 gli operatori dovrebbero inviare messaggi automatici ai loro clienti che viaggiano all’estero per informarli sulle modalità alternative disponibili per contattare i servizi di emergenza, ad esempio tramite app o servizi di testo in tempo reale. I cittadini che non sono in grado di effettuare chiamate vocali possono utilizzare queste modalità alternative.Riduzione dei prezzi tra operatori, migliori condizioni per i consumatori – Il nuovo regolamento sul roaming riduce le tariffe all’ingrosso, ossia i costi che gli operatori sostengono per l’utilizzo di reti all’estero al fine di fornire servizi ai loro clienti quando questi ultimi si trovano all’estero. I massimali all’ingrosso sono fissati a livelli tali da garantire che gli operatori possano sostenere e recuperare i costi della fornitura di servizi di roaming ai consumatori a tariffe nazionali: per i servizi di dati, il nuovo regolamento fissa i seguenti massimali all’ingrosso: 2 euro/GB nel 2022, 1,8 eruo/GB nel 2023, 1,55 euro/GB nel 2024, 1,3 euro/GB nel 2025, 1,1 euro/GB nel 2026 e 1 euro/GB dal 2027 in poi; per le chiamate vocali: 0,022 euro/min nel 2022-2024 e 0,019 euro/min dal 2025 in poi; per gli SMS: 0,004 euro/SMS nel 2022-2024 e 0,003 euro/SMS dal 2025 in poi. La riduzione delle tariffe all’ingrosso comporta benefici per i consumatori, perché dovrebbe far sì che tutti gli operatori siano in grado di proporre offerte di roaming competitive in linea con il principio del roaming a tariffa nazionale.(Foto: Christophe Maout – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Tlc, Basso (WINDTRE): adeguare prezzi a inflazione e investimenti

    (Teleborsa) – “Una priorità in assoluto per il settore delle tlc, chiamato a fare ingenti investimenti, è la ricerca di un diverso equilibrio nelle dinamiche competitive, oggi scaricate tutte sui prezzi”. Lo afferma Roberto Basso, Direttore External Affairs & Sustainability di WINDTRE.”Purtroppo, la ‘guerra dei prezzi’ sta impoverendo tutta la filiera e se si restringono i margini si riducono anche gli investimenti, diminuiscono le risorse disponibili per il customer care e, alla lunga, anche il cliente finale ne risentirebbe. Senza arrivare a un meccanismo tariffario regolato – aggiunge Basso – alcune componenti dei prezzi potrebbero essere adeguate sulla base di indicazioni del regolatore, con un meccanismo agganciato all’inflazione oppure che tenga conto degli investimenti, realizzando così anche una funzione di incentivo all’innovazione continua”. “Una strada alternativa – prosegue il manager – sarebbe quella di individuare una quota della tariffa in fattura legata e adeguata agli investimenti compiuti dalle telco di anno in anno. Sono interventi – spiega – che non costano nulla allo Stato. Non vedo neanche dei costi politici in manovre del genere visto il livello attuale dei prezzi finali, molto basso, in una situazione di inflazione crescente. D’altro canto, una soluzione simile consentirebbe di avere uno sguardo lungimirante e di preservare gli investimenti privati in un settore strategico per il Paese”. Tra le altre misure per dare una mano al comparto, Roberto Basso suggerisce, infine, di continuare ad agire sul sostegno alla domanda, di puntare sulla diluizione delle rate per gli oneri dei diritti d’uso delle frequenze 5G, di procedere con la messa a terra delle semplificazioni, soprattutto nell’applicazione delle nuove regole da parte degli enti locali, e di rivedere i limiti elettromagnetici. LEGGI TUTTO

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    Vodafone al fianco delle Istituzioni per reinserimento sociale dei detenuti

    (Teleborsa) – Vodafone è al fianco del Ministero della Giustizia e del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale per la valorizzazione del lavoro carcerario con l’adesione al Memorandum d’Intesa del Programma “Lavoro Carcerario”, un progetto che individua nel lavoro uno degli strumenti chiave per il reinserimento sociale dei detenuti e offre loro opportunità professionali remunerate e formazione specialistica nei settori Tlc e Ict. “Siamo orgogliosi di partecipare a questa iniziativa che rafforza ulteriormente il nostro contributo al sistema del lavoro in Italia, tramite la creazione di un laboratorio di rigenerazione di modem di rete all’interno della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia – ha dichiarato Silvia Cassano, direttore Risorse Umane e Organizzazione di Vodafone Italia. – Questo progetto si inserisce in un lungo percorso, avviato da Vodafone e dalla sua Fondazione, mettendo in atto politiche attive del lavoro all’interno degli istituti penitenziari. Crediamo che lo sviluppo di competenze digitali, elemento distintivo di Vodafone e del settore, sia strumento di promozione critico dell’individuo ai fini del reinserimento sociale, fornendo nuove opportunità di qualificazione e di ingresso nel mercato del lavoro per i detenuti”. Vodafone si impegna a creare un laboratorio per la rigenerazione dei propri modem di rete all’interno della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia. Già oggi Vodafone ha accordi per la rigenerazione dei propri apparati FWA nel laboratorio di Linkem all’interno della sezione femminile della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia, grazie a una collaborazione con Linkem. Con la creazione di un proprio laboratorio, Vodafone potrà estendere la rigenerazione agli apparati di tutte le tecnologie di rete fissa. L’attività in una prima fase dovrebbe offrire opportunità di impiego a circa 12 persone. Vodafone già oggi invita i propri clienti a restituire gratuitamente gli apparati non più utilizzati affinché possano essere rigenerati o smaltiti responsabilmente. Questo consente di raccogliere migliaia di apparati ogni anno che potranno dunque in futuro essere gestiti direttamente attraverso il nuovo laboratorio Vodafone all’interno di Rebibbia. Inoltre, da novembre 2021, Vodafone collabora con l’impresa sociale Fenixs, che opera nella II Casa di Reclusione di Milano-Bollate per la gestione dello smaltimento degli smartphone non più utilizzabili raccolti nei Vodafone Store. Due le attività del progetto Fenixs: la prima – che è anche l’attività nativa dell’impresa sociale – vede il ricondizionamento di materiale informatico dismesso con l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti elettronici e di portare sul mercato prodotti altrimenti destinati alla distruzione; la seconda, attiva dal 2019, è quella di trattamento dei cosiddetti RAEE, Rifiuti Ambientali Elettrici ed Elettronici, svolta grazie al supporto di una azienda terza che ha avviato un impianto autorizzato alla gestione e al trattamento dei rifiuti elettronici all’interno del carcere di Bollate. Entrambe queste attività fanno parte della formazione del personale detenuto – che apprende tanto il recupero a nuova vita di oggetti ancora funzionanti così da ridurre anche l’aumento di rifiuti, quanto il corretto trattamento e riduzione del materiale che invece non può essere ricondizionato – e favoriscono dinamiche di aggregazione e di collaborazione costruttiva dovute al necessario e continuo scambio di informazioni tecniche tra il personale. Attraverso la propria Fondazione, l’azienda nel 2016 ha firmato un protocollo d’intesa con il Ministero della Giustizia, in collaborazione con CISCO, per sostenere la formazione digitale dei detenuti. Un programma che prevedeva il coinvolgimento degli istituti di Milano Bollate, Milano Opera, La Spezia, Roma Rebibbia, e quelli minorili di Firenze e Nisida a Napoli. Successivamente i corsi sono stati estesi anche agli istituti di Palermo, Bologna, Castrovillari (CS) e Cagliari. Fondazione Vodafone ha inoltre sostenuto la ristrutturazione di laboratori di pasticceria, fotografia e scrittura per il carcere minorile di Nisida; la realizzazione del laboratorio di pasticceria Giotto per il carcere di massima sicurezza “Le due torri” a Padova; il potenziamento dell’attività di lavanderia e stireria e il rafforzamento delle relative competenze in capo alle detenute e con il carcere femminile della Giudecca di Venezia. LEGGI TUTTO

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    Rete unica, Rossetti (Open Fiber): possibile accordo entro il 31 ottobre

    (Teleborsa) – La firma per un accordo vincolante sulla rete unica entro il 31 ottobre “è importante ma non è quello che fa la differenza. Siamo nelle condizioni di arrivare al 31 ottobre se c’è la volontà di tutti”. È quanto ha dichiarato l’amministratore delegato di Open Fiber, Mario Rossetti, in un incontro con la stampa per fare il punto sulle novità intervenute negli ultimi mesi per la società. “C’è il piano di Tim il 7 luglio e se c’è la volontà non c’è un problema sui tempi. Non sono preoccupato della difficoltà di arrivare a un accordo industriale e tecnico. Altri aspetti riguardano il piano superiore”, ha aggiunto Rossetti.”Il rapporto con Tim è molto buono, a livello personale e aziendale – ha assicurato l’ad di Open Fiber –. Le negoziazioni che abbiamo fatto negli ultimi mesi certamente hanno una base diversa rispetto a quello che è stato precedentemente e il fatto che abbiamo raggiunto degli accordi è il segno della qualità del rapporto e dell’aver stabilito dei rapporti di fiducia che sono fondamentali in questo momento di attività”, ha spiegato. Con Tim le “sinergie sono significative e riguardano quello che non si costruisce in duplicazione. Sono nell’ordine delle decine di miliardi di euro, ma è variabile. Il tema è che prima avviene l’accordo e più si ampliano le sinergie. Sono in funzione del tempi dell’accordo”, ha aggiunto Rossetti.”Come Open Fiber siamo assolutamente convinti della bontà del progetto di rete unica e che la rete unica sia qualcosa di significativo per il paese e per la digitalizzazione e la trasformazione definitiva e completa del paese”, ha sottolineato Mario Rossetti. “Il tema dal punto di vista industriale è la cosa più importante che noi abbiamo, perché dal punto di vista di Open Fiber a noi interessa che qualunque soluzione si trovi sia forte e concreta”, ha aggiunto.”Abbiamo un rapporto eccellente con i due azioni e gli azionisti lo hanno tra loro, questo significa un ambiente di lavoro ottimale per un piano che può cambiare il futuro digitale del paese”, ha affermato infine Rossetti. “Azienda e soci sono assolutamente concentrati nella realizzazione del Piano”, ha assicurato l’amministratore delegato. LEGGI TUTTO