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    TLC: “In UE troppe norme, Big Tech creano squilibrio”

    (Teleborsa) – La crescente complessità del quadro normativo europeo nel settore delle telecomunicazioni ostacola la competitività, rallenta l’innovazione e frammenta il mercato unico digitale. A evidenziarlo è uno studio realizzato dalla società di consulenza Arthur D. Little per Connect Europe, l’associazione che riunisce gli operatori europei di telecomunicazioni. Secondo il rapporto sono 34 gli obblighi normativi, spesso sovrapposti e incoerenti tra loro, che le tlc del continente devono affrontare, con impatti negativi sulla chiarezza per i consumatori e sulla sostenibilità economica del settore. Al tempo stesso, invece, le Big Tech restano in gran parte escluse da obblighi equivalenti, generando uno squilibrio competitivo.Lo studio propone una strategia di riforma in tre fasi: semplificazione delle norme, eliminando obblighi obsoleti e ridondanti; garanzia di condizioni eque tra operatori tradizionali e piattaforme digitali; armonizzazione delle regole in tutta l’UE per offrire ai consumatori un’esperienza coerente e tutelata.L’obiettivo è chiaro: stimolare gli investimenti, accelerare l’adozione del 5G, migliorare la connettività transfrontaliera e assicurare diritti digitali equi per tutti i cittadini europei.”Le aziende europee non possono più competere con una mano legata dietro la schiena. Una semplificazione radicale è essenziale per favorire innovazione e qualità dei servizi” ha dichiarato Alessandro Gropelli, direttore generale di Connect Europe. “È il momento di passare a una regolamentazione orizzontale, armonizzata e basata sui servizi, nell’interesse dei consumatori e della competitività dell’UE”, ha aggiunto Elisabetta Cafforio, partner di Arthur D. Little.(Foto: Christophe Maout – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    TimVision: dal 10 luglio in esclusiva la serie crime “This City Is Ours”

    (Teleborsa) – Dal 10 luglio arriva in Italia, in anteprima esclusiva su TimVision,”This City Is Ours” la serie crime con Sean Bean e James Nelson-Joyce. Ambientata a Liverpool “This City is Ours” – fa sapere Tim in una nota – è una storia di criminalità organizzata, di lotta per il potere e su ciò che siamo disposti a fare per ottenerlo, ma è anche un racconto sulla famiglia e sull’amore. Per anni, con il suo amico Ronnie (Bean), Michael (Nelson-Joyce) ha contrabbandato cocaina dentro e fuori dalla città, direttamente dalla Colombia. Ma quando una delle spedizioni scompare, capisce che il loro regno è in pericolo. Ronnie inizia ad accennare al ritiro e alla pensione mentre Michael, per la prima volta innamorato, inizia a immaginare una vita diversa. Quando il figlio di Ronnie, Jamie (Jack McMullen), inizia a prendere il controllo decide che per Michael non c’è più posto al tavolo delle trattative. Entrambi hanno piani ambiziosi per modernizzare la gang e la loro lotta per il potere diventa brutale. Ma la sfida più grande per Michael sarà salvare Diana (Hannah Onslow), la donna che ama, e il figlio che in fondo ha sempre sognato. Nel cast oltre a Bean (Shardlake, Marriage, Time) e Nelson-Joyce (Bird, A Thousand Blows), Hannah Onslow (Empire of Light, This Is Going to Hurt), Jack McMullen (Hijack, Ford v Ferrari) e Julie Graham (Shetland, Time).”This City is ours” è prodotta da Sony Pictures, produttori esecutivi sono Andy Harries (The Crown, Outlander), Rebecca Hodgson (Sherwood), Sian McWilliams (Without Sin), Stephen Butchard (The Last Kingdom, Baghdad Central), Saul Dibb (The Sixth Commandment, Dublin Murders) e Jo McClellan (This Town, I May Destroy You).(Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    Sparkle amplia la copertura negli Stati Uniti con un punto di presenza a San Diego

    (Teleborsa) – Sparkle, primo operatore di servizi internazionali in Italia e fra i primi nel mondo, annuncia l’espansione della propria rete negli Stati Uniti con l’apertura di un nuovo Punto di Presenza (PoP) a San Diego, California. “Con questo PoP, Sparkle – spiega la società in una nota – aggiunge un’infrastruttura strategica ai nodi già attivi a McAllen, El Paso, Dallas (USA) e Querétaro (Messico), garantendo la massima diversificazione e ridondanza per i clienti locali”.Situato presso il data center neutrale di MDC, il nuovo PoP è completamente integrato con la dorsale IP Tier-1 globale di Sparkle Seabone, che vanta un’ampia copertura nelle Americhe con 52 punti di presenza in Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico, Panama, Perù, Porto Rico, Stati Uniti e Venezuela. Inoltre, grazie alle proprie reti terrestri e sottomarine – che includono quattro “autostrade digitali” (Curie nel Pacifico e poi Monet, Seabras-1 e presto Manta nell’Atlantico) – Sparkle offre percorsi diversificati per la connettività tra Sud e Nord America, per una ridondanza completa e un’alta qualità di navigazione. Il nuovo nodo permette a operatori di rete, ISP, OTT, content delivery networks, content e application provider di usufruire di servizi di transito IP affidabili e a bassa latenza, con capacità nell’ordine dei Terabit al secondo. Inoltre, i clienti hanno a disposizione una gamma completa di soluzioni IP che comprendono anche i servizi DDoS Protection, che offre la possibilità di proteggere la propria rete dagli attacchi, e Virtual NAP, che fornisce accesso virtuale ai principali Internet Exchange Point (IXP) senza la necessità di sviluppare infrastrutture proprietarie. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber: rete in fibra ottica FTTH nelle province di Padova, Vicenza, Treviso, Padova

    (Teleborsa) – La fibra ottica di Open Fiber è arrivata in diversi comuni delle province di Padova, Vicenza, Treviso, Verona, Belluno e Venezia. La rete ultraveloce oggi disponibile in 48 comuni – Anguillara Veneta, Arzergrande, Bagnoli di Sopra, Borgo Veneto, Bovolenta, Campo San Martino, Cartura, Casalserugo, Cervarese Santa Croce, Gazzo, Loreggia, Ospedaletto Euganeo, Piombino Dese, Polverara, Rovolon, Saccolongo, San Giorgio delle Pertiche, San Pietro Viminario, Sant’Angelo di Piove di Sacco, Tribano, Villa del Conte, Villafranca Padovana, Villanova di Camposampiero, Vo’, Barbarano Mossano, Brendola, Bressanvido, Brogliano, Cartigliano, Castelgomberto, Colceresa, Montecchia di Crosara, Montorso Vicentino, Mussolente, Pojana Maggiore, Sandrigo, Sarego, Schiavon, Zimella, Breda di Piave, Carbonera, Morgano, Isola della Scala, Sanguinetto, Villa Bartolomea, Auronzo di Cadore, Borgo Valbelluna e Fiesso d’Artico – raggiunge oltre 125.550 unità immobiliari attraverso la tecnologia FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici), unica soluzione in grado di garantire velocità di connessione fino a 2,5 Gigabit al secondo. Si tratta – spiega Open Fiber in una nota – di un investimento strategico per la digitalizzazione del territorio che non grava sul bilancio del Comune. L’infrastruttura tecnologica, infatti, è stata finanziata con fondi regionali e statali nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga (BUL) gestito da Infratel Italia, società del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coordinamento della Regione Veneto. La nuova rete è e resterà di proprietà pubblica.”Grazie alla rete FTTH e al progetto di cablaggio di Open Fiber, diversi comuni delle province di Padova, Vicenza, Treviso, Verona, Belluno e Venezia oggi sono dotati di una rete ultra broadband in grado di erogare volumi di traffico dati sempre maggiori, consentendo di fare un uso veloce e abilitante dei collegamenti per lo smart working, lo streaming dei contenuti in HD, gli acquisiti online e l’accesso ai servizi da remoto della Pubblica amministrazione”, afferma Alberto Sperandio, Area Manager di Open Fiber nel Nord Est.Tutti gli utenti residenziali di che attiveranno una connessione ultraveloce attraverso gli operatori partner di Open Fiber entro il 31 gennaio 2026, potranno vincere un buono regalo grazie all’iniziativa “Open Fiber la scelta che ti premia”. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber arriva a Sant’Arcangelo Trimonte: si naviga sul web a 1 giga

    (Teleborsa) – Dalla telemedicina allo smart working, la fibra ottica FTTH abilita numerosi servizi digitali e applicativi a Sant’Arcangelo Trimonte, tra i più piccoli Comuni della provincia di Benevento, dove Open Fiber ha concluso i lavori della nuova rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultra larga che raggiunge 78 unità immobiliari: i principali operatori partner e gli Internet Service Provider locali – fa sapere Open Fiber in una nota – stanno già commercializzando i servizi sulla rete ultraveloce per consentire a cittadini, imprese e professionisti di accedere ad Internet con prestazioni efficaci e all’avanguardia.Il progetto di cablaggio è stato presentato alla comunità locale nel corso di un incontro pubblico svoltosi al Municipio al quale hanno partecipato il sindaco Felice Iammarino, e per, Open Fiber, Roberto Confalone, Affari Istituzionali Territoriali, e Gennaro Schisano, Delivery & Assurance. Nel corso dell’incontro, sono state illustrate ai cittadini le modalità per verificare la copertura del proprio indirizzo sul sito openfiber.it, dal quale contattare uno degli operatori disponibili per scegliere il piano tariffario preferito e iniziare a navigare ad altissima velocità. La rete ultraveloce oggi disponibile a Sant’Arcangelo Trimonte è realizzata con la tecnologia FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici). Si tratta – spiega la nota – di un investimento strategico per la digitalizzazione dei territori che non grava sul bilancio del Comune. L’infrastruttura tecnologica è stata finanziata con fondi regionali e statali nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga (BUL) gestito da Infratel Italia, società del ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coordinamento della Regione Campania.I rappresentanti di Open Fiber, inoltre, hanno presentato il progetto previsto dal Piano Italia a 1 Giga, cofinanziato dal PNRR, che porterà la fibra ottica FTTH a oltre 200 civici situati in contrade e zone finora sprovviste di connettività ultraveloce.”L’arrivo della banda ultra larga e la possibilità di attivare i servizi di connettività segnano un passo fondamentale per la nostra comunità e le aree interne che soffrono lo spopolamento – ha affermato Iammarino –. Siamo estremamente soddisfatti di aver raggiunto questo traguardo che, grazie ai progetti di Open Fiber, offre a cittadini e imprese i benefici della fibra ottica in ambiti cruciali come il lavoro, l’istruzione, la telemedicina e l’interazione con i servizi digitali della Pubblica amministrazione”. “La piena sinergia istituzionale tra Open Fiber, la Regione e l’Amministrazione comunale oggi ci permette di mettere a disposizione di tutti un’infrastruttura di telecomunicazioni innovativa – ha detto Confalone –. Siamo impegnati con forza a colmare il digital divide in Campania e in altre aree del Paese, consapevoli che la connettività è un diritto primario indispensabile per lo sviluppo delle persone e per la crescita dell’economia locale”.”Questo investimento conferma l’impegno di Open Fiber per la digitalizzazione della Campania e l’inclusione digitale delle persone – ha aggiunto Schisano –. La rete FTTH è una conquista concreta che migliora la qualità della vita grazie a una connessione web veloce e stabile per ogni esigenza”. LEGGI TUTTO

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    TIM, ok soci a modifica dell’oggetto sociale. Non approvata riduzione membri CdA

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di TIM, che ha visto la partecipazione di circa il 54,70% del capitale ordinario, in sede ordinaria ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2024, che si è chiuso con una perdita netta pari a 1.242.499.280 euro, coperta mediante l’utilizzo della riserva legale (con il 99,9% di voti favorevoli), ha approvato la relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti e ha approvato il piano di incentivazione azionaria di lungo termine denominato “Piano LTI di Performance Share 2025-2027” finalizzato a rafforzare l’allineamento tra gli interessi del management e quelli degli azionisti.In sede straordinaria, l’assemblea ha approvato la proposta di modifica dell’oggetto sociale di TIM contenuta nell’articolo 3 dello Statuto sociale, con conseguente riconoscimento del diritto di recesso agli azionisti che non hanno concorso all’approvazione (con il 97,22% dei voti favorevoli, contrari 2,78% e astenuti 0%).Inoltre, non ha approvato (con il 65,96% dei voti favorevoli, contrari 34,01% e astenuti 0,02%) la modifica dell’articolo 9 dello Statuto sociale in relazione principalmente alla riduzione del numero massimo dei componenti del Consiglio di Amministrazione e alla modifica della percentuale di possesso azionario per la legittimazione alla presentazione delle liste; non ha approvato (con il 65,92% dei voti favorevoli, contrari 33,74% e astenuti 0,33%) la modifica dell’articolo 17 dello Statuto sociale in relazione principalmente alla riduzione del numero dei sindaci effettivi e dei sindaci supplenti e alla modifica della percentuale di possesso azionario per la legittimazione alla presentazione delle liste; non ha approvato (con il 60,17% dei voti favorevoli, contrari 39,83% e astenuti 0%) la modifica dell’articolo 19 dello Statuto sociale relativo alla disciplina del diritto di intervento e dell’esercizio del diritto di voto in assemblea.Gli azionisti ordinari che non hanno concorso all’adozione della delibera di modifica della clausola sull’oggetto sociale e gli azionisti di risparmio sono legittimati ad esercitare il diritto di recesso entro e non oltre quindici giorni dall’iscrizione della delibera assembleare presso il Registro delle Imprese. Il valore di liquidazione unitario dovuto agli azionisti ordinari e di risparmio che esercitino validamente il diritto di recesso è pari a euro 0,2884 per le azioni ordinarie ed euro 0,3295 per le azioni di risparmio. L’efficacia dell’esercizio del diritto di recesso sarà subordinata al fatto che l’ammontare da pagarsi agli azionisti che abbiano esercitato il suddetto diritto non ecceda complessivamente l’importo di 100 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Open Innovation, TIM: al via una challenge per digitalizzare le infrastrutture del Paese

    (Teleborsa) – Intelligenza Artificiale, Internet of Things e sensoristica intelligente per rivoluzionare il futuro delle reti energetiche, idriche e stradali pubbliche e private. TIM punta sull’Open Innovation e lancia oggi la “TIM Smart Infrastructure Challenge”, l’iniziativa rivolta a startup, scaleup e aziende nazionali e internazionali per individuare soluzioni innovative a supporto della trasformazione digitale delle infrastrutture critiche del Paese.”L’adozione di soluzioni basate sull’AI e l’IoT in questo ambito, rappresenta un importante motore di sviluppo dell’innovazione digitale che fa evolvere i modelli di business e risponde alle nuove sfide del mercato e del sistema infrastrutturale nazionale”. Secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano il mercato italiano dell’IoT nel 2024 raggiunge un valore di 9,7 miliardi di euro, aumentando del 9% rispetto al 2023. In questo contesto, il settore dell’IoT applicato al monitoraggio infrastrutturale in Italia – energetico, idrico e smart roads – rappresenta un comparto strategico che, con l’utilizzo mirato delle nuove tecnologie, può contribuire a rinnovare le infrastrutture nazionali, in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030: sostenibilità, resilienza e lotta al cambiamento climatico.La Challenge, che rientra nel programma di Open Innovation di TIM, – spiega la nota – favorisce l’attivazione di collaborazioni industriali con società innovative ad alto potenziale strategico ed è realizzata in collaborazione con Arduino, Cyber 4.0, eFM, EIT Digital, Intesa Sanpaolo Innovation Center, gli Osservatori 5G & Connected Digital Industry e Internet of Things del Politecnico di Milano e SOCOTEC Italia. L’iniziativa si avvale anche del supporto di Alaian – un’alleanza internazionale di operatori di telecomunicazioni dedicata all’Open Innovation a cui ha aderito anche TIM – per ampliare il coinvolgimento delle startup e realtà più promettenti e innovative a livello internazionale.L’obiettivo è quello di selezionare applicazioni in grado di accrescere ulteriormente l’efficienza, il monitoraggio anche predittivo e la sostenibilità dei sistemi di rete elettrica, idrica e di viabilità al fine di ottimizzare le prestazioni degli enti che operano in questi settori e migliorare la qualità del servizio a favore della collettività.Due gli ambiti chiave della sfida: Monitoraggio Infrastrutturale e Building & Energy Management System. Il primo riguarda le tecnologie avanzate per la diagnosi e controllo dello stato di salute di infrastrutture critiche e complesse, comprese elaborazioni di scenari simulati e previsionali per garantirne il funzionamento continuo, la pianificazione delle attività manutentive e di survey.Il secondo, che oltre agli edifici si rivolge a qualsiasi tipo di struttura che consumi energia per il proprio funzionamento, è rivolto alle applicazioni verticali per la rilevazione e analisi dei consumi energetici in scenari ad alta complessità, con l’obiettivo di ridurre sprechi, ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza operativa.Una giuria tecnica valuterà le proposte e premierà le soluzioni più innovative che potranno essere integrate nel portafoglio dei servizi di TIM Enterprise, la business unit del Gruppo dedicata alle aziende e alla Pubblica Amministrazione, oppure adottate dai Partner che parteciperanno all’iniziativa. Le candidature potranno essere inviate da oggi fino al 12 settembre 2025 attraverso la piattaforma di Open Innovation di TIM. LEGGI TUTTO

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    Telco, Filangieri (Italtel): “TechCo motore digitalizzazione Paese”

    (Teleborsa) – “L’evoluzione da Telco a TechCo non è più un’opzione, ma una necessità strategica per garantire competitività e sostenibilità nel lungo periodo”. Lo ha dichiarato Carlo Filangieri, AD di Italtel, intervenendo oggi a Roma, al panel “Telco per l’Italia”, organizzato da CorCom.”Stiamo accompagnando gli operatori in questa trasformazione profonda, che richiede infrastrutture intelligenti, automazione spinta, sicurezza avanzata e una forte capacità di integrazione – ha spiegato Filangieri –. Grazie al nostro Digital Operation Center e ai centri di eccellenza su AI e cloud, offriamo soluzioni in grado di ridurre drasticamente i costi operativi e accelerare il time-to-market. La nostra visione è chiara: le TechCo saranno protagoniste della digitalizzazione del Paese, con modelli customer-centric e servizi scalabili. In Italtel crediamo in una transizione fondata su competenze, innovazione continua e partnership strategiche per generare valore reale per clienti e stakeholder”. “Le TechCo saranno motore di digitalizzazione del Paese”, ha concluso Filangieri, evidenziando la capacità di Italtel di supportare telco, PA e imprese in progetti verticali ad alto impatto. LEGGI TUTTO