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    TIM, dimissioni Cadoret da CdA sono per “ragioni personali”

    (Teleborsa) – Le dimissioni di Frank Cadoret dal consiglio di amministrazione di TIM “sono motivate da ragioni personali”. Lo si legge in una nota del gruppo, che ha voluto precisare la motivazione dell’uscita del CdA del francese dopo che ieri non erano state fornite informazioni al riguardo.Cadoret era rappresentante di Vivendi nel board. L’altro rappresentante del gruppo francese, principale azionista di Telecom Italia, è l’amministratore delegato del conglomerato mediatico francese, Arnaud de Puyfontaine.A fine settembre erano arrivate anche le dimissioni di Luca de Meo, CEO di Renault. Il CdA di TIM non lo ha ancora sostituito. LEGGI TUTTO

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    TIM, Frank Cadoret lascia il CdA

    (Teleborsa) – TIM ha comunicato che il Consigliere Frank Cadoret ha rassegnato da oggi le dimissioni dall’incarico. Cadoret risulta possedere 13.000 azioni ordinarie di TIM. La breve nota della società non riporta le motivazioni alla base delle dimissioni.Dopo diversi incarichi all’interno del gruppo SFR, per il quale si è anche occupato della cessione della società al Gruppo Altice nel 2014, Cadoret è entrato nel gruppo Vivendi, principale azionista di Telecom Italia. Dopo aver gestito numerosi progetti cruciali per Vivendi, è entrato nel Gruppo Canal+ come CEO per la Francia, dove ha attuato un piano di trasformazione delle operazioni TV in Francia.A inizio mese Reuters ha scritto che Vivendi stava chiedendo di accelerare il processo per coprire il posto in consiglio lasciato libero da Luca de Meo (CEO di Renault), che ha rassegnato le proprie dimissioni a fine settembre. LEGGI TUTTO

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    “Piante elìte”, TIM avvia progetto per salvaguardare la biodiversità forestale in Umbria

    (Teleborsa) – Tutelare e valorizzare gli alberi pregiati, tra cui il sorbo domestico, il ciavardello, il rovere, il ciliegio e l’acero campestre, sporadicamente presenti nelle aree della Foresta di Città della Pieve – Piegaro. Questo l’obiettivo del progetto “Piante elìte” per la gestione forestale sostenibile in Umbria, avviato da TIM e Rete Clima attraverso strumenti e tecniche innovative di selvicoltura.L’iniziativa rientra in una più ampia strategia di TIM per contribuire attivamente alla tutela delle foreste nazionali, alla biodiversità e alla lotta al cambiamento climatico. Il progetto è stato promosso anche in collaborazione con PEFC nell’ambito della Campagna Foresta Italia di Rete Clima, realizzata con il Patrocinio morale del ministero della Transizione Ecologica e del ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.In particolare, il progetto prevede una puntuale attività di mappatura tramite GPS delle piante di pregio e l’adozione di tecniche di gestione forestale volte a favorire la crescita, la capacità fotosintetica e la vitalità degli alberi. Inoltre, è previsto un percorso tematico per il pubblico attraverso aree di sosta e bacheche divulgative per raccontare la biodiversità delle specie presenti nella foresta.(Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    TIM, Rossi: responsabilità e orgoglio per essere la frontiera tecnologica

    (Teleborsa) – TIM è un’azienda “alla frontiera della tecnologia e del progresso” e le persone che fanno parte del gruppo devono sentire “la responsabilità di ciò che fanno e l’orgoglio di questa responsabilità”. Lo ha affermato il presidente del gruppo, Salvatore Rossi, in un incontro a cui hanno partecipato l’amministratore delegato Pietro Labriola e oltre 1.000 manager riuniti in presenza nelle sedi di Roma, Bologna, Milano e Napoli.”Il mio auspicio è che impariamo tutti a essere più responsabili e a sentire l’orgoglio di esserlo. In questo modo faremo sì che l’azienda possa smaltire l’eredità del passato, che faccia prevalere il nuovo sul vecchio”, ha aggiunto. “Prevedere il futuro è diventato proibitivo, meno per chi sta alla frontiera avanzata del cambiamento tecnologico, come TIM”, ha concluso Rossi. LEGGI TUTTO

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    TIM, Labriola: in 2023 possibile rialzo guidance. Netco potrebbe chiamarsi Telecom Italia

    (Teleborsa) – TIM sta “rispettando i propri obiettivi” per il 2022 e probabilmente, con il nuovo piano, migliorerà i target dei prossimi due anni. Ne è certo l’amministratore delegato del gruppo, Pietro Labriola, che lo ha detto in un incontro a cui hanno partecipato il presidente Salvatore Rossi e oltre 1.000 manager riuniti in presenza nelle sedi di Roma, Bologna, Milano e Napoli.”Se oltre a centrare i risultati del 2022 raggiungeremo anche quelli del 2023, allora sarà la prima volta in 12 anni che la nostra azienda rispetta anche quelle del secondo anno”, ha sottolineato Labriola. TIM, ha ribadito il manager, è “un’azienda industrialmente sana”, che sta lavorando “per risolvere definitivamente un problema che si chiama debito”.Labriola, Elisabetta Romano a capo della Rete, Andrea Rossini a capo della Consumer ed Elio Schiavo, a capo dell’Enterprise, si sono passati la parola spiegando numeri e obiettivi, dopo la presentazione dei risultati del terzo trimestre.I trend “operativi e finanziari” di TIM stanno migliorando, ha detto l’AD, sottolineando come sia necessario “credere alla nostra capacità di far succedere le cose”.”Ci sono delle enormi opportunità che possiamo sfruttare”, ha spiegato Labriola, rimarcando come il “churn”, ovvero il passaggio ad altri operatori telefonici, sia “vicino ai minimi storici” e come i ricavi per clienti stiano “iniziando a salire”. “Gli indicatori di performance stanno migliorando trimestre dopo trimestre – ha aggiunto – Non dobbiamo guardare a quello che si dice all’esterno, le uniche nostre parole sono i risultati”.Nel corso dell’incontro, Labriola ha detto che gli “piacerebbe poter chiamare la nostra Netco: Telecom Italia”. Dall’AD è arrivato poi ai colleghi l’invito a “cambiare l’azienda” focalizzandosi su alcuni comportamenti manageriali chiave, come chiedersi quanto vale quello che facciamo, avere il coraggio di scegliere. avere chiaro il problema per risolverlo”.Quanto al piano di delayering (separazione), ha concluso, sta andando avanti, ma, ha precisato, per tutto il 2023 “vi assicuro che TIM sarà ancora un’azienda unica e, insieme, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione”, ha concluso Labriola. LEGGI TUTTO

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    Tlc, Rossetti: “Piano di copertura c'è. Stiamo accelerando”

    (Teleborsa) – “Il piano di copertura c’è, è una priorità aziendale, ma spero di poter incontrare il Governo per illustrare quali sono gli ostacoli allo stato di avanzamento”. Così l’Ad di Open Fiber, Mario Rossetti, intervenendo al Forum nazionale sulle Telecomunicazioni di Asstel.Ricordando che in passato c’erano dei ritardi, il manager ha assicurato “stiamo accelerando”, rispondendo alle affermazioni del sottosegretario Alessio Butti sui ritardi negli obiettivi del PNRR.Rossetti ha ricordato che uno dei principali problemi è non trovare abbastanza forza lavoro per completare i cantieri e per questo è stato avviato un consorzio per fare le assunzioni.L’atro tema oltre al caro energia è quello che riguarda il caro materiali, che mette a repentaglio la sostenibilità del piano industriale. LEGGI TUTTO

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    TLC, Bisio: “Urgente taglio IVA altrimenti investimenti sono a rischio”

    (Teleborsa) – Il numero uno di Vodafone Italia, Aldo Bisio sollecita una serie di azioni per il settore delle tlc “non differibili”, quali la riduzione dell’IVA, affermando che “è così urgente da non poter essere accettata per il primo gennaio 2024 ma deve essere anticipata al primo gennaio 2023”, perché altrimenti “si bloccano gli investimenti”.”Teniamo conto che i 7 miliardi di investimenti di questo settore non ci sono e che l’Europa e con essa l’Italia hanno già quattro anni di ritardo sugli Stati Uniti e 4-5 sulla Cina e sui coreani. Se blocchiamo gli investimenti, questo ritardo diventa decennale”, ha ricordato Bisio, intervenendo al Forum nazionale delle telecomunicazioni di Asstel e citando un report del World Economic Forum, secondo cui l’economia abilitata dal 5G è pari quasi al PIL della Cina ed affermando che “nei prossimi 15 anni si svilupperà una nuova Cina, dalla quale l’Europa rischia di restar tagliata fuori”.Altro problema – ha concluso – è se gli Over The Top debbano partecipare agli investimenti perchè a fronte del 56% di traffico che generano sulla rete, pesano come costo sulle Telco per 36-40 miliardi: se solo si intervenisse con metà di quel valore, cioè per una ventina di miliardi, si avrebbe un moltiplicatore di valore economico da qui al 2026 di circa tre volte e mezzo, pari a circa 75- 80 miliardi di Pil aggiuntivo sulla filiera e circa 900.000 posti di lavoro a livello europeo.”Gli obiettivi del digital decade rischiano di saltare e, tra gli obiettivi più importanti, ci sono quelli di assicurare competitività alle imprese”, ribadisce l’Ad di Vodafone, citando anche uno studio di Deloitte, che rivela che i fondi dell’ERF, l’European Recovery Fund, sono sufficienti a coprire solo il 46% del gap di investimenti accumulato dall’Europa. La soluzione – spiega il manager è avere accesso di capitale perchè le aziende non sono più in grado di autofinanziarsi.”Bisogna quindi che ci sia un contributo fair da parte dei grandi hyperscalers sui grandi investimenti che le infrastrutture richiederanno”, ha concluso Bisio. LEGGI TUTTO

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    TLC, Butti: “Situazione critica. Complicato rispettare obiettivi PNRR”

    (Teleborsa) – Per la realizzazione del 5G la situazione ereditata dal precedente governo “è molto più critica rispetto a quanto emerso”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, intervenendo al Forum nazionale sulle Telecomunicazioni di Asstel, ammettendo che rispettare gli obiettivi del PNRR nell’ambito delle tlc “sarà complicato e molto impegnativo”.Per il piano 5G – ha affermato – la “situazione è imbarazzante” ed anche per il Piano Italia a 1 Giga l’obiettivo posto dall’ex Ministro Colao “è purtroppo sbagliato”, ma anche il Piano Bul “non è in condizioni migliori” e presenta “ritardi macroscopici”.”La Commissione Europea ha già manifestato preoccupazioni al governo uscente, che ha dichiarato di non poter raggiungere gli obiettivi precedentemente indicati”, ha spiegato il sottosegretario, ricordando i numeri ed i ritardi che rischiano di “aprire un ampio fronte di inadempienze”.Per Buzzi, l’industria delle Tlc italiane è “in una situazione molto difficile”, ma l’attuale governo “vuole che l’Italia torni ad essere protagonista e che abbia un ruolo importante, in prospettiva anche nel Mediterraneo”. Ecco perché serve “una strategia nuova e più ambiziosa” che consenta alle aziende italiane di tornare a crescere.”Ho intenzione di convocare, quanto prima, un tavolo con gli Ad dei principali operatori italiani”, ha concluso Butti. LEGGI TUTTO