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    UK, Antistrust: aumento prezzi da fusione Vodafone-Three UK. Società in disaccordo

    (Teleborsa) – Un’indagine approfondita della Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, ovvero l’antitrust britannico, ha provvisoriamente rilevato preoccupazioni sulla concorrenza in merito alla fusione pianificata da Vodafone con Three nel Regno Unito.L’indagine ha provvisoriamente concluso che la fusione porterebbe ad aumenti di prezzo per decine di milioni di clienti di telefonia mobile o vedrebbe i clienti ottenere un servizio ridotto, come pacchetti dati più piccoli nei loro contratti. La CMA ha particolari preoccupazioni sul fatto che fatture più alte o servizi ridotti avrebbero un impatto negativo sui clienti meno in grado di permettersi servizi di telefonia mobile.Inoltre, la fusione avrebbe un impatto negativo sui clienti di telecomunicazioni “wholesale”, ovvero gli operatori di reti mobili virtuali (MVNO) come Lyca Mobile, Sky Mobile e Lebara, che si affidano agli operatori di rete esistenti per fornire i propri servizi di telefonia mobile. La fusione ridurrebbe il numero di operatori di rete da 4 a 3, rendendo più difficile per gli MVNO garantire condizioni competitive, limitando la loro capacità di offrire le migliori offerte ai clienti al dettaglio.Mentre identificava queste preoccupazioni, la CMA ha anche scoperto che la fusione, integrando le reti Vodafone e Three, potrebbe migliorare la qualità delle reti mobili e anticipare l’implementazione di reti e servizi 5G di prossima generazione.”Abbiamo adottato un approccio approfondito e ponderato per indagare su questa fusione, soppesando l’investimento che le aziende affermano di fare per migliorare la qualità della rete e potenziare la connettività 5G rispetto ai costi significativi per i clienti e le reti virtuali rivali – ha affermato Stuart McIntosh, presidente del gruppo di inchiesta che guida l’indagine – Ora prenderemo in considerazione il modo in cui Vodafone e Three potrebbero affrontare le nostre preoccupazioni sul probabile impatto della fusione sui clienti al dettaglio e all’ingrosso, garantendo al contempo i potenziali benefici a lungo termine della fusione, anche garantendo futuri investimenti di rete”.Vodafone e Three hanno immediatamente affermato che non sono d’accordo con una serie di elementi nelle conclusioni provvisorie della CMA, sottolineando che una decisione definitiva non è prevista prima del 7 dicembre e che continueranno a impegnarsi positivamente con l’antitrust per cercare di risolvere le questioni in sospeso.”La nostra fusione è un catalizzatore per il cambiamento – ha commentato la CEO di Vodafone, Margherita Della Valle – È tempo di togliere il freno a mano alla connettività del Paese e costruire l’infrastruttura di livello mondiale che il Paese merita. Stiamo offrendo un piano autofinanziato per promuovere la crescita economica e affrontare il divario digitale del Regno Unito”.”Un’ottima connettività di rete è un fattore critico per molti elementi della nostra vita quotidiana ed è fondamentale per le prospettive future di molti settori – ha aggiunto – Le aziende grandi e piccole ne dipendono e consente a nuovi settori, come l’intelligenza artificiale, di prosperare. Facilita un cambiamento radicale nella produttività e nell’assistenza nel settore pubblico e si trova al centro della prosperità futura di ogni nazione”.In particolare, Vodafone non è d’accordo con la conclusione provvisoria della CMA secondo cui i prezzi aumenteranno. “Fin dall’inizio, siamo stati molto chiari sul fatto che la fusione non avrebbe influenzato la nostra strategia di prezzo e che tutte le tariffe sociali avrebbero continuato a proteggere i più vulnerabili”, si legge in una nota. Viene anche sottolineato che il caso di investimento alla base della fusione non si basa su ipotetici aumenti di prezzo e le ipotesi di aumento dei prezzi della CMA sono contrarie ai piani aziendali e di investimento sottoscritti dalle parti per la società risultante dalla fusione. Secondo il colosso britannico, i prezzi rimarranno sostanzialmente gli stessi o addirittura scenderanno dopo la fusione a causa delle pressioni competitive notevolmente aumentate tra operatori di reti mobili e MVNO, che trarranno anch’essi vantaggio dalla fusione. LEGGI TUTTO

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    Unidata, EnVent conferma Outperform e TP a 6,6 euro

    (Teleborsa) – EnVent Italia SIM ha confermato la raccomandazione (Outperform) e il target price (6,6 euro per azione, upside del 78%) sul titolo Unidata, operatore di telecomunicazioni, Cloud e servizi IoT quotato su Euronext STAR Milan.In seguito all’acquisizione appena annunciata da Verizon, terzo più grande fornitore di banda larga negli USA, di Frontier, numero 6 nella stessa classifica e uno dei maggiori proprietari di fibra ottica, gli analisti hanno analizzato il valore e l’andamento del mercato delle infrastrutture in fibra. I principali risultati per i 4 più grandi quotati sono: concorrenza di un enorme debito finanziario, superiore ai ricavi e da 4 a 6 volte l’EBITDA (contro 1,5 volte di Unidata); % EBITDA nella regione del 30 e EBIT nel 20. Secondo McKinsey, i multipli P/E delle transazioni basate sulle infrastrutture in fibra sono andati oltre 20x, fino a 30x, mentre al giorno d’oggi si prevede che il traffico crescerà al 20% di CAGR. L’EV/ricavo medio è nell’intervallo 2/3 volte (più alto per i player wholesale). In tale contesto, “vediamo un periodo promettente per Unidata, non appena le Joint Venture Fiber saranno pienamente operative”, si legge nella ricerca.”Apprezziamo le prestazioni di Unidata in termini di continuità e crescita organica durante l’integrazione di TWT e consideriamo le cifre del primo semestre complessivamente coerenti con le nostre ipotesi per l’anno fiscale 2024, contando su un secondo semestre ancora migliore come nel 2023 – scrive EnVent – Restiamo fiduciosi con le nostre ultime stime e valutazioni, mentre il prezzo delle azioni è attualmente scambiato a un notevole sconto rispetto ai peer”. LEGGI TUTTO

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    Verizon, oneri di licenziamento fino a 1,9 miliardi di dollari nel terzo trimestre

    (Teleborsa) – Verizon Communications, colosso statunitense delle telecomunicazioni, prevede di registrare un onere di licenziamento compreso tra 1,7 e 1,9 miliardi di dollari (1,3 e 1,4 miliardi di dollari al netto delle imposte) nel terzo trimestre del 2024.L’addebito è collegato al programma di separazione volontaria per alcuni dipendenti dirigenziali con sede negli Stati Uniti, annunciato lo scorso giugno, che prevede l’uscita di 4.800 dipendenti entro la fine di marzo 2025, con oltre la metà di questi dipendenti che usciranno a settembre 2024.Come parte delle sue continue iniziative di trasformazione, a settembre 2024, Verizon prevede di cessare l’uso di determinati asset immobiliari e di uscire da porzioni non strategiche di determinate attività. Come risultato di queste azioni strategiche, la società prevede di registrare oneri di razionalizzazione compresi tra 230 e 380 milioni di dollari (tra 170 e 290 milioni di dollari al netto delle imposte) nel terzo trimestre del 2024. LEGGI TUTTO

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    Unidata, TP ICAP Midcap: non è chiaro se sarà predatore o preda in reshuffling delle telco

    (Teleborsa) – Dopo un H1 2024 promettente, il management di Unidata (operatore di telecomunicazioni, Cloud e servizi IoT quotato su Euronext STAR Milan) ha affermato che gli sforzi di integrazione (dopo l’acquisizione di TWT), le JV e i contratti IoT accelereranno la crescita dei margini nel breve termine. Lo scrivono in una nota gli analisti di TP ICAP Midcap, che hanno sul titolo una raccomandazione Buy e un target price di 6 euro per azione.Con circa il 60% dell’EBITDA del gruppo generato nel H2, il management punta a un EBITDA margin del 26/27% nel FY 2024. Durante l’analyst call, il CEO (Renato Brunetti) e il CFO (Roberto Giacometti) hanno anche parlato di M&A, affermando che non sono previste operazioni nel breve termine, ma ha accennato al fatto che se si presentasse un’opportunità di nicchia (IoT o servizi ausiliari), il management potrebbe prenderla in considerazione. Brunetti ha inoltre spiegato che il mercato è attualmente in fase di reshuffling e che l’acquisizione di Vodafone da parte di Swisscom e la vendita di NetCo di TIM sono considerate le prime tessere del domino. “Unidata sarà predatore o preda? Non è chiaro – si legge nella ricerca di TP ICAP Midcap – Tuttavia, il management non ha escluso nessuna delle due opzioni”. LEGGI TUTTO

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    “Open Fiber la scelta che ti premia” a Mirabella Eclano

    (Teleborsa) – La fibra ottica di Open Fiber è arrivata anche a Mirabella Eclano, in provincia di Avellino. “Famiglie, professionisti e imprese – fa sapere Open Fiber in una nota – possono già accedere alla migliore connettività disponibile sul mercato, da oggi con una opportunità in più: vincere un buono regalo grazie all’iniziativa ‘Open Fiber la scelta che ti premia’”.La rete ultraveloce oggi disponibile a Mirabella Eclano raggiunge 3.837 unità immobiliari attraverso la tecnologia FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici), soluzione in grado di garantire velocità di connessione a 10 Gigabit al secondo. Si tratta – si legge nella nota di Open Fiber – di un investimento strategico per la digitalizzazione del territorio che non grava sul bilancio del Comune. L’infrastruttura tecnologica, infatti, è stata finanziata con fondi regionali e statali nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga (BUL) gestito da Infratel Italia, società del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coordinamento della Regione Campania. La nuova rete è e resterà di proprietà pubblica.”Grazie alla rete FTTH e al progetto di cablaggio di Open Fiber, Mirabella Eclano oggi è dotata di una rete ultra broadband in grado di erogare volumi di traffico dati sempre maggiori, consentendo di fare un uso veloce e abilitante dei collegamenti per lo smart working, lo streaming dei contenuti in HD, gli acquisiti online e l’accesso ai servizi da remoto della Pubblica amministrazione”, afferma Vincenzo Gallo, regional manager Campania, Basilicata e Calabria Nord di Open Fiber.Tutti gli utenti residenziali di Mirabella Eclano che attiveranno una connessione ultraveloce attraverso gli operatori partner di Open Fiber entro il 31 gennaio 2025, infatti, potranno ricevere un voucher di 100 euro da convertire in un Buono Regalo Amazon.it, una gift card di MediaWorld o in un buono carburante. Il termine ultimo per la richiesta dei premi è fissato al 31 marzo 2025. LEGGI TUTTO

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    TIM scatta in Borsa, voci interesse quota Vivendi scaldano titolo

    (Teleborsa) – Scambia in profit Telecom Italia, che lievita del 2,84%.A fare da assist alle azioni della compagnia telefonica, in controtrend rispetto all’andamento debole dell’intero listino milanese, contribuiscono le voci di un interesse per la quota del 23,7%, in mano a Vivendi, da parte di potenziali investitori. Secondo indiscrezioni, riferite nel weekend da Il Corriere della Sera, l’ex consulente di Vivendi in Italia, Andrea Pezzi, e il banchiere Claudio Costamagna sarebbero al lavoro sul progetto. Il quotidiano di Via Solferino ha riportato anche la smentita di entrambi, che tuttavia sembra non scoraggiare gli investitori. Il titolo TIM, infatti, nonostante la giornata debole dei mercati, è in forte crescita a Piazza Affari. Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE MIB. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione alla compagnia telefonica rispetto all’indice di riferimento.Le implicazioni tecniche di medio periodo sono sempre lette in chiave rialzista, mentre sul breve periodo stiamo assistendo ad un indebolimento della spinta rialzista per l’evidente difficoltà a procedere oltre quota 0,2422 Euro. Sempre valido il livello di supporto più immediato a controllo della fase attuale visto in area 0,236. Le attese più coerenti propendono per un’estensione del movimento correttivo verso quota 0,2327 da manifestarsi in tempi ragionevolmente brevi. LEGGI TUTTO

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    Sky passerà a CityFibre dal 2025. BT Group giù alla Borsa di Londra

    (Teleborsa) – Sky e CityFibre hanno annunciato oggi una partnership a lungo termine, che consentirà alla società media britannica di rafforzarsi banda larga ed offrire ai propri clienti servizi di bsulla rete interamente in fibra di CityFibre. La partnership, che sarà operativa dal prossimo anno, arriva come una doccia gelata per la compagnia di tlc nazionale BT Group, che sinora ha ospitato i 5,7 milioni di clienti Sky sulla sua rete Openreach. CityFibre è la più grande rete indipendente a banda larga completamente in fibra ottica e, con 3,8 milioni di abitazioni coperte in Gran Bretagna, rappresenta una temibile rivale per la rete Openreach di BT. L’obiettivo è di raggiungere a 8 milioni di abitazioni nell’arco die prossimi anno, anche nelle aree più remote, grazie al Piano Goigabit del governo britannico.Le azioni BT hanno reagito molto male a questa notizia e sono crollate alla Borsa di Londra dove mantengono tuttora un calo del 7,1%. LEGGI TUTTO

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    TIM, Labriola: su cessione rete voltare pagina e pensare al futuro

    (Teleborsa) – “Forse è arrivata l’ora di voltare pagina, lasciandoci alle spalle polemiche sterili e pensare al futuro del nostro settore, della digitalizzazione del paese e della nostra azienda”. Lo afferma l’AD di TIM, Pietro Labriola, in un intervenendo al Sole 24 Ore sul tema della cessione della rete fissa del gruppo.”E’ chiaro che ci sia un problema di settore che è riflesso anche negli andamenti borsistici e le Telco ormai sono un ambito in cui gli investitori sono molto cauti per usare un eufemismo. Non è un caso che gli analisti, pur apprezzando i progressi che le società europee stanno facendo, si concentrino molto sull’incertezza del settore, guardando positivamente alle ipotesi di consolidamento, evidenziando però che con le ultime due Commissioni europee ci sia stato un disallineamento fra politiche industriali e concorrenziali. Per questo anche loro suggeriscono di investire su aziende con una forte esposizione a mercati extra-europei o attive in mercati ben strutturati, come Olanda e Finlandia, dove di fatto ci sono tre operatori per Paese. Per alcuni analisti l’Italia sarebbe il Paese che avrebbe maggiori vantaggi da una nuova fase di politiche industriali e concorrenziali che porti a mercati nazionali meno frammentati”. LEGGI TUTTO