More stories

  • in

    TIM, Scannapieco: CDP non ritira offerta per Rete

    (Teleborsa) – Cassa Depositi e Prestiti non si ritira dalla gara per la Netco di TIM, “sta ancora rivedendo la sua offerta con Macquarie”. Lo dice l’amministratore delegato Dario Scannapieco in un’intervista a BloombergTV da New York dove si sta svolgendo un giro di incontri con gli investitori.”Ora stiamo lavorando all’offerta. Abbiamo ricevuto la lettera di Telecom Italia che ci chiedeva chiarimenti sulla nostra offerta e insieme a Macquaire stiamo preparando una risposta a questa lettera” – ha detto l’AD -. “Stiamo spiegando alcuni elementi tecnici sulla nostra offerta e non posso dire che offriremo di più” – ha aggiunto Scannapieco -. “Chiaramente noi pensiamo che la nostra offerta come anche probabilmente quella di Kkr produrranno beneficio all’azienda”.Scannapieco non ha escluso una collaborazione con Kkr. “Vediamo come vanno le cose. Non siamo chiusi a questa opzione. In passato abbiamo siglato un accordo con loro. Valutiamo la loro presenza in Fibercop, e quindi non escludiamo questa opzione ma al momento stiamo lavorando con Macquarie sull’offerta”.TIM debole in Borsa su futuro reteIl titolo TIM si è mosso all’insegna della debolezza oggi in Borsa penalizzato dai nuovi rumors di mercato per cui un’offerta congiunta tra CDP-Macquarie e KKr per la rete sarebbe sempre meno probabile. Il titolo ha perso il 2,24% chiudendo a 0,2623 euro. LEGGI TUTTO

  • in

    WINTRE, fondo svedese EQT Infrastrucures rileva controllo rete fissa e mobile

    (Teleborsa) – WINDTRE saluta un nuovo investitore. Il Fondo di investimento svedese EQT, con sede a Stoccolma, che si è offerto di acquistare il controllo della rete fissa e mobile di WINDTRE, rilevando una quota del 60% di una società di nuova costituzione, in cui confluiranno gli asset, mentre l’attuale azionista di riferimento CK Hutchison manterrà una partecipazione del 40%. L’operazione avviene sulla base di un enterprise value di 3,4 miliardi di euro. La newco fornirà servizi di connettività all’ingrosso a WINDTRE ed altri operatori mobili italiani, diventando il più grande fornitore di copertura e capacità di rete mobile del Paese e un pezzo essenziale della infrastruttura digitale nazionale.”Vi è una crescente necessità di un’infrastruttura digitale solida e affidabile in tutta Europa – sottolonea una nota del Fondo – che ha accelerato con l’aumento del traffico dati mobile, la densificazione delle torri cellulari 5G, l’IoT (Internet of Things) e le nuove tecnologie. La rete mobile italiana ha bisogno di investimenti ed espansione nei prossimi anni per soddisfare questa crescente domanda”.A seguito dello scorporo della rete dal provider di telecomunicazioni italiano WINTRE, la società possiederà e gestirà la più grande rete mobile del Paese e un portafoglio di attività, tra cui antenne radio, stazioni base, rete di trasporto e contratti associati. La Società sarà la prima rete di accesso indipendente in Europa focalizzata principalmente sul mobile e dedicata alla fornitura di servizi all’ingrosso agli operatori mobili attraverso la sua rete all’avanguardia, che alla fine del 2022 copriva circa il 67% dell’Italia con ricezione in 5G.EQT Infrastructure sfrutterà la sua lunga esperienza nello sviluppo di società di infrastrutture digitali per supportare la strategia della Società. Ciò consisterà principalmente nello sviluppo della rete e nell’offerta di servizi, mentre perseguirà al contempo ulteriori opportunità di crescita in aree quali l’accesso wireless fisso, l’IoT e le reti private.”EQT Infrastructure è entusiasta di collaborare con CK Hutchison”, ha affermato Matthias Fackler, Partner e Head of Europe del team di consulenza di EQT Infrastructure, che aggiunge “ci impegniamo a investire nel continuo sviluppo della dorsale digitale italiana e a sfruttare il know-how che abbiamo sviluppato in questa transazione unica, per esplorare opportunità di partnership simili a livello globale”.Benoit Hanssen sarà CEO della nuova società della rete. “Siamo orgogliosi di essere uno dei primi operatori in Europa ad aver progettato un’operazione così innovativa in collaborazione con una società di investimento esperta e rinomata”, ha commentato il manager. LEGGI TUTTO

  • in

    Sparkle: “Con BlueMed Palermo si conferma Hub Internet di riferimento nel Mediterraneo”

    (Teleborsa) – Sparkle, primo operatore di servizi internazionali in Italia e fra i primi nel mondo, annuncia l’approdo del cavo sottomarino BlueMed a Palermo e il completamento della posa nel tratto tirrenico Genova-Golfo Aranci-Pomezia-Palermo. La notizia è stata data stamani nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, dell’ambasciatore Riccardo Guariglia, segretario Generale del MAECI, e di Enrico Bagnasco, amministratore delegato di Sparkle. BlueMed è il nuovo cavo di Sparkle che collegherà l’Italia con la Francia, la Grecia e vari paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Il cavo fa parte del progetto Blue Submarine Cable System, realizzato in partnership con Google e altri operatori.Con quattro coppie di fibre e una capacità trasmissiva iniziale di oltre 25 Terabit al secondo (Tbps) per coppia, BlueMed offrirà collegamenti Internet ad alta velocità e soluzioni di connettività ad alte prestazioni a Internet Service Provider (ISP), carrier, operatori di telecomunicazioni, fornitori di contenuti, imprese e istituzioni, per supportare il crescente fabbisogno di connettività e l’evoluzione digitale dei paesi collegati.La posa è iniziata a gennaio con la diramazione in Sardegna (Golfo Aranci) ed è proseguita tra febbraio e marzo con l’approdo a Pomezia, sul litorale romano, e a Genova. Dal capoluogo ligure, il cavo prosegueverso sud fino a Palermo da cui procederà attraverso lo Stretto di Messina nel Mar Mediterraneo fino al Mar Rosso. Il primo tratto Genova-Golfo Aranci-Pomezia-Palermo sarà operativo già a partire da fine maggio, mentre in autunno verrà completata anche l’ulteriore estensione verso la Corsica a Bastia.Dal punto di approdo a Palermo il cavo raggiungerà il data center neutrale Sicily Hub, cuore tecnologico e intelligenza della rete Sparkle, il più efficace punto di scambio per il traffico Internet nel Mediterraneo grazie alla prossimità con l’Africa e il Medioriente – fra le aree del mondo a maggiore crescita nell’utilizzo delle comunicazioni digitali – e al collegamento con tutti i cavi internazionali che atterrano in Sicilia.Con la piena integrazione di BlueMed, il Sicily Hub rafforza il suo ruolo di ecosistema digitale nel Mediterraneo dove convergono reti di telecomunicazione e fornitori di contenuti “over the top” (media, gaming, e-commerce e social network), a beneficio dell’esperienza di navigazione degli utenti.”Il cavo sottomarino BlueMed – ha commentato Roberto Lagalla, sindaco di Palermo – rappresenta uno strumento tecnologico all’avanguardia a livello mondiale e questa infrastruttura farà di Palermo un hub internet di riferimento internazionale. Avere a disposizione BlueMed significa davvero far diventare Palermo e la Sicilia un centro nevralgico per i Paesi del Mediterraneo per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e l’evoluzione digitale. Per questa ragione, ringrazio Sparkle, operatore globale del Gruppo Tim, per l’importante e strategico investimento fatto su Palermo e la Sicilia, convinto che questa infrastruttura potrà offrire un sensibile miglioramento dei servizi internet sia per i cittadini, sia per gli operatori delle telecomunicazioni, le imprese e le istituzioni”.”Con l’approdo di BlueMed a Palermo – ha dichiarato Enrico Bagnasco, amministratore delegato di Sparkle – completiamo la posa del tratto tirrenico di un’infrastruttura digitale fra le più avanzate al mondo e rafforziamo nel contempo la centralità della Sicilia nel sistema Internet globale” e ha aggiunto: “Grazie a BlueMed, il Sicily Hub di Palermo è destinato a un’ulteriore espansione e crescita, confermandosi come asset strategico nella digitalizzazione del Paese e snodo fondamentale del traffico dati nella regione mediterranea.”La centralità della Sicilia per Sparkle si riflette anche in attività di formazione sul territorio. L’esempio più recente è la partecipazione come Main Partner per la Sicilia a “YEP – Young Women Empowerment Program” della Fondazione Ortygia dedicato allo sviluppo professionale delle studentesse degli atenei siciliani.Inoltre, al fine di stimolare la ricerca e promuovere la conoscenza delle infrastrutture sottomarine di comunicazione digitale, Sparkle annuncia oggi la prima edizione dello “Sparkle Dissertation Award” con cui intende premiare tesi di laurea magistrale di studenti della Università degli Studi di Palermo che offrano un contributo originale all’evoluzione del settore. LEGGI TUTTO

  • in

    TIM, ricavi primo trimestre salgono a 3,8 miliardi (+4,3%)

    (Teleborsa) – Il Gruppo TIM ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi totali in crescita del 4,3% a 3,8 miliardi ed un ebitda organico pari a 1,5 miliardi (+3,8%), in aumento per il secondo trimestre consecutivo. La perdita attribuibile ai soci della controllante peggiora a 689 milioni (con 427 mln di oneri non ricorrenti) dal rosso di 204 milioni dello stesso periodo del 2022. L’indebitamento finanziario netto è pari a 25,8 miliardi, in aumento di 0,5 da fine 2022, mentre l’indebitamento finanziario netto after lease si attesta a 20,5 miliardi (+0,4 mld). I risultati del primo trimestre, durante il quale è proseguita l’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l’accelerazione dello sviluppo di TIM Brasil, sono pienamente in linea con i target per l’esercizio 2023 comunicati al mercato lo scorso febbraio, sottolinea TIM nella nota dei conti. L’ebitda di gruppo segna una crescita del 3,8% attestandosi a 1,5 miliardi, confermando il trend di miglioramento dei trimestri precedenti (+2,7% nel quarto trimestre 2022, -6,5% nel terzo trimestre, -8,5% nel secondo trimestre e -13,3% nel primo trimestre), grazie sia alla progressiva stabilizzazione della Business Unit Domestic (1 mld, -2,8% rispetto a -4,2% nel quarto trimestre 2022, -16,2% nel terzo trimestre, -16,3% nel secondo trimestre e -18,3% nel primo trimestre), sia al contributo fortemente positivo di Tim Brasil (0,5 mld, +21,8%). Il margine di liquidità risulta superiore a 8 miliardi e copre le scadenze del debito fino a tutto il 2024. L’Equity free cash flow after lease è negativo per 0,4 miliardi. TIM ha raggiunto nel primo trimestre il 26% del target incrementale di contenimento dei costi previsto per il 2023 – sottolinea il gruppo nella nota -. Nel corso del trimestre, sono proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di Tim Domestic (Piano di Trasformazione, target cumulato di riduzione dei cash cost di 1,5 miliardi entro il 2024 rispetto all’andamento inerziale). Al 31 marzo, la riduzione dei costi operativi rispetto al trend inerziale è stata di circa 0,2 miliardi, pari al 26% del target incrementale fissato per il 2023. LEGGI TUTTO

  • in

    Tlc, Report I-Com-WINDTRE 2023: “Le semplificazioni funzionano ma 5 misure sono ancora insoddisfacenti”

    (Teleborsa) – Migliora l’impatto delle misure di semplificazione normativa a sostegno dello sviluppo infrastrutturale in Italia, ma permangono ostacoli alla realizzazione di nuove opere sui territori ed è ancora frequente il superamento dei termini previsti per legge per il rilascio delle autorizzazioni. Sono queste alcune delle evidenze più rilevanti dello studio “Da Nimby a Pimby: fare infrastrutture in Italia”, realizzato da I-Com, Istituto Italiano per la Competitività, e presentato nel corso nel corso della prima tavola rotonda del 2023 del Futur#Lab, il Laboratorio sull’innovazione progettato dal think tank in collaborazione con WINDTRE e realizzato in partnership con Join Group, Ericsson e Inwit. Il rapporto aggiorna la valutazione realizzata per la prima volta nel 2022 sull’impatto di 15 misure di semplificazione. Rispetto all’anno scorso, le misure prese in esame sono 13 (alcune innovazioni sono state nel frattempo superate o accorpate) e di queste 5 presentano ancora criticità (erano 9 nel rapporto 2022). Nel dettaglio, 3 provvedimenti su 6 nell’infrastrutturazione di rete fissa presentano ancora criticità irrisolte (in particolare, relative alle difficoltà di utilizzo delle microtrincee, alla conferenza dei servizi e al divieto di imporre ulteriori oneri). Per quanto concerne le norme indirizzate a semplificare l’infrastrutturazione di rete mobile le criticità riguardano adesso 2 innovazioni su 7 mentre altre due appaiono parzialmente risolte.Dalle risposte delle aziende alla survey condotta da I-Com emerge che la persistenza di criticità ancora irrisolte e di margini di progresso non riguardi la formulazione delle norme generali quanto piuttosto riguardo la loro applicazione e armonizzazione con quelle territoriali adottate dalle amministrazioni locali che a vario titolo sono coinvolte nelle procedure di autorizzazione. Questo riduce il potenziale beneficio degli interventi di semplificazione e allunga i tempi di realizzazione delle opere: la maggior parte degli operatori dichiara, infatti, il frequente superamento dei termini previsti per legge per il rilascio delle autorizzazioni. Tra le proposte per superare le criticità e garantire uniformità di applicazione della disciplina sull’intero territorio nazionale e favorire strumenti di cooperazione tra operatori ed enti locali, il rapporto suggerisce di intraprendere iniziative di formazione rivolte agli amministratori locali attraverso ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e UNCEM (Unione Comuni Comunità Enti Montani), nonché di realizzare un monitoraggio dei procedimenti autorizzativi aperti per le diverse infrastrutture e impianti, allo scopo di aumentare il livello di collaborazione inter-istituzionale e pubblico-privato, nonché la capacità delle singole amministrazioni, sia nazionali che locali. LEGGI TUTTO

  • in

    INWIT, Galli: “Vediamo opportunità di investimento e remunerazione azionisti”

    (Teleborsa) – INWIT potrà valutare “maggiori opportunità di investimento o remunerazione degli azionisti” entro i l 2026. Lo ha assicurato il Direttore generale della tower company italiana, Diego Galli, in una intervista a Il Sole 24 Ore, a margine della presentazione del piano industriale 2023-2026 che prevede un’accelerazione degli investimenti a 900 milioni di euro per la realizzazione di nuovi siti, l’ammodernamento delle infrastrutture esistenti e lo sviluppo delle micro-antenne (DAS).”C’è sicuramente un positivo interesse da parte del mercato verso gli asset delle torri”, ha affermato il manager, aggiungendo “riteniamo positivo che gli investitori vedano valore in INWIT”. Il gruppo – ha spiegato Galli – resta focalizzato “nel supportare le esigenze del mercato di maggiore copertura e densificazione”, in quanto ci sarà bisogno dell’installazione di oltre 8mila nuove torri e 50 mila antenne nei prossimi anni. A proposito del rapporto fra torri tradizionali (macro-grid) e micro-antenne (DAS e small cells) ha detto che queste ultime “si dovranno integrare in modo efficace con le torri, che sono sempre più al centro dell’ecosistema digitale”. grazie alle loro caratteristiche che condivisione e distribuzione.Il Dg di INWIT ha confermato che le micro-antenne conosceranno un grande sviluppo, in ogni settore, ed ha ribadito che “una buona parte degli investimenti previsti dal nuovo piano industriale sono indirizzati proprio al forte sviluppo delle micro-coperture dedicate indoor con sistemi Das”.Galli ha parlato anche del problema dei limiti elettromagnetici in Italia, che sono 100 volte inferiori ai limiti raccomandati dall’UE ed adottati da altri Paesi europei. Un problema – ha il manager – che non è risolvibile con le small cells, le quali “integrano ma non sostituiscono il segnale radiomobile delle torri di trasmissione” e andrà quindi risolto con “buon senso”, attraverso l’adeguamento normativo dei limiti di emissione elettromagnetica in Italia, in modo da garantire una “maggiore competitività ed efficienza dell’industria”. A proposito del PNRR, il manager ha affermato che rappresenta “un’opportunità di crescita e sviluppo delle infrastrutture” e consentirà di “ridurre il digital divide”, ma occorre “accelerare negli iter autorizzativi per rispettare i target fissati”. La copertura in 5G delle aree più remote del Paese, aggiudicata a INWIT con TIM e Vodafone, sta “procedendo velocemente, in linea con i programmi previsti”, e così il progetto portato avanti con Open Fiber per la copertura in FWA di 600 comuni, che procede “in maniera spedita”. LEGGI TUTTO

  • in

    Copertura FTTH: l’Italia raggiunge la media europea

    (Teleborsa) – Buone notizie per l’Italia dal punto di vista della copertura FTTH. Il nostro paese si conferma al terzo posto in termini assoluti (dopo Francia e Spagna) per unità immobiliari coperte in FTTH, con 14.6 milioni di unità immobiliari (+2.1 rispetto all’ultima rilevazione). In termini percentuali, con il 55.5% di UI in FTTH sul totale delle linee, il nostro Paese ha raggiunto la media UE 27+1 (i paesi dell’Unione e il Regno Unito), che è del 55.3%, mentre lo scorso anno l’Italia era di circa un punto percentuale indietro (47.7% contro il 48.5% europeo).È quanto emerge dal nuovo report presentato dal FTTH Council Europe, l’organizzazione di imprese europee che punta ad accelerare la diffusione di una rete interamente in fibra ottica in Europa. Il rapporto, curato da Idate, illustra lo scenario europeo su FTTH con dati aggiornati a settembre 2022. La maggior parte del contributo a questo traguardo è ascrivibile a Open Fiber, che nel periodo in esame aveva coperto in FTTH oltre 12.7 milioni di UI e che è di gran lunga il principale operatore FTTH del Paese e uno dei primi in Europa.Buone notizie anche dalle aree rurali (secondo la definizione di Idate, le zone con una densità di popolazione inferiore a 150 persone per km2). In queste zone – largamente coincidenti con le aree bianche dove Open Fiber sta realizzando una rete ultrabroadband come concessionario pubblico nell’ambito del piano BUL – la copertura dell’Italia è passata dallo 0% del 2017 (quando il piano BUL non era ancora operativo ) al 33% del 2022, avvicinandosi sempre di più alla media UE del 41%. Il nostro Paese resta invece ancora indietro dal punto di vista dell’adozione delle reti in FTTH, dove con il suo 22% è ancora molto lontana dalla media UE 27+1, vicina al 53%. LEGGI TUTTO

  • in

    Ericsson, primo trimestre sopra le attese ma visibilità è scarsa

    (Teleborsa) – Ericsson, multinazionale svedese attiva nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT, ha registrato vendite nette in aumento del 14% a 62,6 miliardi di corone svedesi (SEK) nel primo trimestre del 2023. L’EBIT è sceso a 3 miliardi di corone dai 4,7 miliardi di corone dell’anno precedente (-36%). Gli analisti si aspettavano in media, secondo i dati di Refinitiv, un EBIT di 3,28 miliardi su vendite di 60,43 miliardi.Le vendite organiche del gruppo sono rimaste invariate su base annua. Come previsto, le vendite organiche del segmento Networks sono diminuite del -2%, trainate da minori spese in conto capitale degli operatori e dall’ottimizzazione dell’inventario tra più clienti. Il calo è stato compensato dalla crescita in altri segmenti di attività.L’utile netto è stato di SEK 1,6 miliardi (-46%). L’utile per azione è stato di SEK 0,45 (vs SEK 0,88 un anno fa).”Continuiamo a vedere un ambiente difficile durante il 2023 con scarsa visibilità – ha commentato il CEO Borje Ekholm – Nel secondo trimestre, prevediamo che gli operatori rimangano cauti con gli investimenti in conto capitale e continuino ad adeguare le scorte. Prevediamo che questa dinamica sarà in gran parte compensata dalla crescita dei grandi progetti di roll-out che, come notato in precedenza, saranno diluitivi per il margine lordo a breve termine”. LEGGI TUTTO