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    TIM, fondi Assogestioni candidano Paola Bruno nel CdA

    (Teleborsa) – Sgr e investitori istituzionali propongono Paola Bruno per l’integrazione del CdA di TIM, all’odg della prossima assemblea degli azionisti, dopo le dimissioni di Arnaud de Puyfontaine. I gestori che hanno presentato la candidatura sono titolari di oltre l’1,1% delle azioni ordinarie della società. Nel dettaglio – si legge in una nota del Comitato dei gestori – il nominativo è stato proposto da Amundi Asset Management sgr, Anima sgr, Bancoposta Fondi sgr, Etica sgr, Eurizon Capital, Fideuram Asset Management, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management sgr, Interfund Sicav, Kairos Partners sgr e Mediolanum Gestione Fondi sgr. La lista è stata composta con il supporto di Heidrick & Struggles International, advisor esterno e indipendente. Classe 1967, Paola Bruno è senior executive con esperienza trentennale realizzata a Londra e a Milano come investment banker nelle maggiori merchant bank internazionali e come top manager in gruppi bancari italiani.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    TIM, Labriola: “Tuteleremo Vivendi e tutti gli azionisti”

    (Teleborsa) – “Stiamo lavorando al dossier, tuteleremo Vivendi e tutti gli altri azionisti”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, a margine di un evento alla Figc, riferendosi alle trattative per la vendita della rete del gruppo di Tlc. “Abbiamo due offerte sul tavolo. Tutto sta andando avanti. Se torniamo a un anno fa, – ha proseguito Labriola – ci guardavano con occhi sbarrati, chiedendosi che stanno facendo. Un anno dopo con delle crisi economiche che hanno impattato il globo, una guerra, un cambio di governo abbiamo due offerte sul tavolo. Se tornate a un anno fa chi lo avrebbe detto? Abbiate fiducia”. LEGGI TUTTO

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    TLC, Salvini si schiera con Cdp su offerta per rete Tim

    (Teleborsa) – “Il mio parere personale è che, siano aeroporti, strade, autostrade, ferrovie o telecomunicazioni, preferisco sempre e comunque un piano industriale a un mero piano finanziario che venga a incassare nel breve termine: qua abbiamo bisogno di un soggetto che nel medio lungo termine investa sulle infrastrutture e sulla rete di questo Paese”. Con queste parole il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – rispondendo durante il question time alla Camera alle domande dei deputati – si è schierato, “a titolo personale”, con Cdp che ha presentato con Macquarie una proposta per acquistare la rete di Tim “a contenuto prevalentemente industriale”.”Trattandosi di una società quotata – ha precisato Salvini – il Governo sta seguendo con la massima attenzione gli sviluppi nel rispetto della piena autonomia di Tim” ma “permane l’interesse del Governo a mantenere il controllo strategico della rete possibilmente passando dal vetusto rame alla moderna fibra. La sfida del futuro passa anche attraverso le nuove infrastrutture, anche quelle digitali e immateriali su cui stiamo lavorando a tutti i livelli e che con il nuovo codice dei contratti porterà innovazione nella gestione degli appalti e dei cantieri in tutta Italia. Non essendo mia la competenza, – ha spiegato Salvini – porto la competenza di altri ministeri che mi han dato i pareri per iscritti perché su questo il MIT c’entra zero. Per il Governo è importante realizzare una rete di telecomunicazioni a copertura nazionale che consenta all’Italia di raggiungere gli obiettivi che si è prefissata. La questione della Rete Unica rappresenta una priorità nazionale per questo sono al vaglio del Governo soluzioni che tengano conto sia degli interessi delle parti in gioco che degli aspetti occupazionali. Tenendo anche conto dell’esigenza di mantenere il controllo pubblico dell’infrastruttura di rete quale asset strategico soggetto ai vincoli del gestore pubblico”.Per Vivendi, primo azionista con il 23,75%, venti miliardi per la rete di Tim non bastano e il giusto prezzo si aggira intorno a 30 miliardi di euro. Dopo i rumors su possibili rilanci e in vista della scadenza, fissata al 18 aprile, per l’invio di una proposta migliorativa i francesi hanno inviato una lettera al cda invitandolo a prendere in considerazione solo offere che valorizzino adeguatamente gli asset. Stando a quanto riporta l’Ansa se Cdp e Macquarie così come Kkr non alzeranno le offerte, ritenute insufficienti, Vivendi è pronta alla conta dei voti in assemblea.Vivendi avrebbe inoltre fatto emergere un altro nodo: il destino di ServCo senza Netco. Una qualsiasi offerta su Netco per essere accettata deve garantire che le attività che restano in capo a Tim siano sostenibili. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, proseguono lavori a Carbonia per portare la fibra ottica nelle aree bianche

    (Teleborsa) – La fibra ottica di Open Fiber arriverà nelle frazioni di Carbonia. Dopo l’intervento che ha visto la società di telecomunicazioni connettere in modalità FTTH 8400 famiglie della città sarda tramite una nuova infrastruttura di 44 chilometri realizzata con un investimento privato di 2.8 milioni di euro, sono cominciati i lavori di espansione della rete. Il progetto è stato illustrato questa mattina presso il Palazzo del Comune alla presenza del vicesindaco Michele Stivaletta, degli assessori Roberto Gibillini e Katia Puddu e di Gianfranco Podda Network & Operations manager Open Fiber Sardegna.Le lavorazioni – fa sapere Open Fiber in una nota – saranno eseguite con il contributo economico della Regione Sardegna e rientrano nell’ambito dei bandi Infratel del piano BUL per portare la banda ultra larga nelle aree bianche (zone meno popolate) tramite una nuova rete che sarà di proprietà pubblica. Saranno collegate 279 unità immobiliari a Cortoghiana, 76 nella zona industriale, 165 tra Genna Corriga e Medau Piredda. “La rete che Open Fiber sta costruendo è uno strumento efficace e imprescindibile per il Comune e i cittadini – ha commentato Stivaletta – si tratta un’infrastruttura che toccherà tutta la città aprendo nuove possibilità per i residenti.” Per l’Assessore Puddu “finalmente anche le aree periferiche della città saranno dotate di una tecnologia all’avanguardia e innovativa, un modo per offrire ai cittadini e alle imprese uno strumento più veloce e più sicuro per connettersi, accedere ai servizi e lavorare”.”Il nostro obiettivo è quello di ridurre il digital divide non solo nei grandi centri ma anche nelle aree meno popolate della Sardegna, ricca di piccoli borghi, che da anni soffriva la mancanza di una infrastruttura in banda ultra larga – ha dichiarato Podda –. Il tipo di tecnologia che oggi portiamo nella periferia di Carbonia è la stessa delle grandi città. Come per il precedente intervento cercheremo di riutilizzare, grazie alla disponibilità del Comune, infrastruttura esistente evitando di scavare e creare disagi ai cittadini”.Nelle aree nere (investimento privato) Open Fiber è presente con rete FTTH in tutte le principali città (Cagliari, Selargius, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Sassari, Olbia, Oristano, Capoterra, Sestu, Assemini, Nuoro, Igliesias, Sinnai e Monserrato) con oltre 250 mila unità immobiliari connesse e un investimento già effettuato di 95 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, a Campo Calabro nuova rete pubblica disponibile per 153 unità immobiliari

    (Teleborsa) – È già operativa a Campo Calabro la nuova rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultralarga. I cantieri sono stati avviati da Open Fiber, società per azioni chiamata a realizzare l’infrastruttura che consente a cittadini e imprese di accedere a Internet con prestazioni efficaci e all’avanguardia. Le risorse stanziate non gravano sul bilancio del Comune: l’infrastruttura è infatti finanziata con fondi regionali e statali e resterà di proprietà pubblica. Il progetto di digitalizzazione rientra nell’ambito del Piano Banda Ultralarga ed è coordinato da Infratel Italia, società in house del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), con la supervisione della Regione Calabria. La nuova rete nella cittadina calabra si svilupperà per 5 chilometri e coprirà 153 unità immobiliari, attraverso la modalità FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici) l’unica in grado di restituire velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo. L’intervento, secondo quanto previsto dal bando assegnato a Open Fiber per la realizzazione dei collegamenti ultraveloci nelle cosiddette aree bianche del Paese, si sviluppa sulle seguenti strade: via San Martino e relative traverse, via Consortile, via Patera e relative traverse, via Timpanari e relative traverse e nella zona industriale dove ricadono diversi stabilimenti produttivi e attività commerciali. “L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Sandro Repaci – dichiara il vice sindaco Giuseppe Barresi – accoglie con soddisfazione l’arrivo di questa nuova infrastruttura. L’importanza dell’utilizzo della tecnologia è stata sempre al centro della nostra attività politica e amministrativa, durante la quale abbiamo costantemente ricercato soluzioni e opportunità che ci permettessero di migliorare i servizi alla cittadinanza. L’upgrade di questa infrastruttura dal rame alla fibra consentirà sicuramente alla cittadinanza di migliorare il rapporto con il digitale sia nella vita quotidiana sia nei rapporti con la Pubblica amministrazione e sarà di sicuro elemento chiave per l’accelerare il continuo sviluppo delle attività commerciali e delle aziende che operano e che arriveranno nella zona industriale. Auspichiamo che presto la fibra possa raggiungere e coprire l’intero territorio comunale, affinché i vantaggi che ne derivano possano essere fruibili da tutta la cittadinanza”.”Grazie all’intervento di Open Fiber e alla proficua collaborazione con l’Amministrazione comunale, Campo Calabro si doterà di una rete ultrabroadband in grado di erogare volumi di traffico dati sempre maggiori e con un’elevata qualità che consentirà di compiere passi importanti sulla strada dell’innovazione – evidenzia Giuseppe Crupi, field manager dell’azienda e responsabile dei lavori –. A beneficiarne saranno le imprese che avranno accesso a tutti i servizi digitali necessari allo sviluppo del proprio business, e i cittadini che potranno avvalersi di collegamenti ultraveloci per migliorare la qualità della vita”. LEGGI TUTTO

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    T-Mobile acquista Mint Mobile per 1,35 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – T-Mobile, una delle più grandi compagnie telefoniche statunitensi, ha stipulato un accordo definitivo per l’acquisizione di Ka’ena Corporation e delle sue filiali e marchi: Mint Mobile, un marchio wireless direct-to-consumer (D2C) di successo negli Stati Uniti; Ultra Mobile, un servizio wireless che offre opzioni di chiamata internazionale alle comunità di tutto il paese; e il wholesaler Plum.T-Mobile pagherà fino a un massimo di 1,35 miliardi di dollari in una combinazione di 39% in contanti e 61% in azioni per acquisire Ka’ena. Il prezzo effettivo che T-Mobile dovrà pagare sarà basato sulle prestazioni di Ka’ena durante determinati periodi prima e dopo il closing.”Mint ha creato un’attività digitale diretta al consumatore di incredibile successo [..] e ora siamo entusiasti di utilizzare le nostre dimensioni per aiutarla a crescere nel futuro, ha dichiarato Mike Sievert, CEO di T-Mobile. “A lungo termine, trarremo vantaggio anche dall’applicazione della formula di marketing per cui Mint è diventata famosa in più parti di T-Mobile”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    TIM, parte processo competitivo per Rete. Offerte migliorative entro 18 aprile

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha esaminato l’offerta non vincolante presentata dal consorzio formato da CDP e Macquarie per l’acquisto di una costituenda società cui farebbe sostanzialmente capo il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusi gli asset e le attività di FiberCop, nonché la partecipazione in Sparkle (Netco). La proposta segue l’offerta non vincolante presentata da KKR per l’acquisto di una partecipazione in Netco.Il CdA “ha molto apprezzato l’interesse espresso” dal consorzio, ma ritiene che l’offerta – al pari di quella di KKR – “non riflette il valore dell’asset e le aspettative di TIM”.Pertanto, conformemente a quanto avvenuto con KKR, il consiglio ha deliberato di mettere a disposizione del consorzio – non in esclusiva – alcuni specifici elementi informativi e di richiedere le ulteriori indicazioni necessarie per comprendere a pieno gli assunti e gli economics dell’offerta.Inoltre, al fine di consentire sia al consorzio, sia a KKR, di presentare le loro offerte migliorative in un processo competitivo definito, ha dato mandato all’AD Pietro Labriola affinché avvii un processo regolato, trasmettendo a entrambi gli offerenti una process letter che indichi: i termini a cui verrà dato loro accesso a ulteriori specifici elementi informativi, uguali per entrambi gli offerenti; le forme attraverso le quali ciascuno di essi potrà presentare entro il termine del 18 aprile 2023 un’offerta migliorativa non vincolante. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, ricavi 2022 salgono a 470 milioni. Accelera su Aree Bianche

    (Teleborsa) – Open Fiber, primario operatore del mercato della fibra ottica italiano, ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 470 milioni di euro, in aumento del 24% rispetto al 2021, e un EBITDA in crescita del 18% a 179 milioni, con una marginalità che si attesta al 38% pur scontando i costi per la partecipazione alla gara per il PNRR e l’avvio delle attività di costruzione negli 8 lotti aggiudicati nell’ambito del Piano Italia 1 Giga in 3.881 comuni. Il risultato netto è pari a circa -162 milioni di euro (circa -210 milioni del 2021). La posizione finanziaria netta ammonta a -4,6 miliardi di euro, di cui circa 660 milioni di prestiti soci, mentre gli investimenti effettuati nell’anno di riferimento sono oltre 1,5 miliardi di euro.Open Fiber ha raggiunto al 31 dicembre con la rete a banda ultra larga una copertura di 15,5 milioni di unità immobiliari (di cui 13 milioni in FTTH e 2,5 milioni in FWA) confermandosi operatore di rete in fibra ottica FTTH leader in Italia e tra i primi a livello europeo. Inoltre, con 6,2 miliardi di euro già impiegati su un piano complessivo da oltre 15 miliardi, Open Fiber è tra le aziende leader in Italia per ammontare di risorse investite nel Paese.”In un contesto globale complesso, caratterizzato da inflazione e grave carenza di manodopera, grazie al sostegno dei soci e del sistema finanziario – anche internazionale – stiamo portando avanti un progetto ambizioso, che si è ampliato con la partecipazione al Piano Italia 1 Giga”, ha commentato l’AD Mario Rossetti.Il piano di sviluppo della rete ha visto nel 2022 una decisa accelerazione, in particolare sulle Aree Bianche dove si sono concentrati i maggiori sforzi: con circa 20 mila chilometri incrementali di rete costruita rispetto al 31 dicembre 2021, è stato realizzato oltre il 50% di quanto fatto sin dall’inizio del piano, per un totale di oltre 57 mila km sui circa 88 mila km complessivi del progetto.”Siamo fortemente impegnati nel completare la copertura di tutto il Paese con la rete a banda ultra larga, dando priorità alle Aree Bianche dove il gap digitale si sconta maggiormente: grazie all’accelerazione impressa lo scorso anno, il 2023 sarà l’anno decisivo ai fini del completamento del Piano Bul nel 2024 – ha aggiunto – Con questi obiettivi abbiamo già investito oltre 6 miliardi, e continuiamo a farlo, per costruire il futuro digitale del Paese”. LEGGI TUTTO