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    Open Fiber, conclusi i lavori per la rete a Cammarata

    (Teleborsa) – È già operativa a Cammarata la nuova rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultra larga. Open Fiber ha concluso i lavori di realizzazione dell’infrastruttura di rete che consente a cittadini, imprese e professionisti dei tre Comuni in provincia di Agrigento di accedere ad Internet con prestazioni efficaci e all’avanguardia. L’intervento si è in particolare concentrato sulle zone meno densamente popolate e finora sprovviste di connettività ultraveloce. La rete ultraveloce oggi disponibile a Cammarata raggiunge 2.381 unità immobiliari attraverso la tecnologia FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici), unica soluzione in grado di garantire velocità di connessione a 1 Gigabit al secondo e anche oltre. LEGGI TUTTO

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    Go Internet, accordo per investimento di Tessellis. Verso OPA e delisting

    (Teleborsa) – GO internet, società attiva nel campo delle telecomunicazioni e quotata su Euronext Growth Milan, ha annunciato di aver sottoscritto un accordo per l’investimento di Tessellis, gruppo nato dalla fusione tra Linkem Retail e Tiscali, nella stesa Go Internet, in un’operazione volta all’ampliamento dell’offerta commerciale do Tessellis nel settore B2B e al rafforzamento patrimoniale di Go Internet.Subordinatamente ad alcune condizioni sospensive: Tessellis, attraverso un eventuale veicolo societario, acquisirà un credito commerciale vantato da OpNet (azionista di controllo di Tessellis) verso Go Internet e sottoscriverà un aumento di capitale riservato di Go Internet mediante compensazione di tale credito, fino ad un ammontare massimo di 3.350.000 euro, ad un prezzo per azione pari a 0,00162 euro; ad esito della sottoscrizione dell’aumento di capitale riservato, Tessellis acquisirà indirettamente una partecipazione di maggioranza in Go Internet e si verificheranno i presupposti per la promozione di un’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria.In esito all’OPA, verrà promosso il delisting delle azioni di Go Internet, si legge in una nota.Go Internet presentava al 30 giugno 2023 ricavi totali consolidati per 5,1 milioni di euro, EBITDA consolidato di 0,6 milioni, EBIT consolidato negativo per 1,6 milioni, risultato d’esercizio negativo per 1,9 milioni, PFN di Gruppo di 7,6 milioni, patrimonio netto di 2,3 milioni. GO internet era sbarcata ad agosto 2014 sull’ex AIM Italia con un prezzo pari a 2,75 euro per azione. Negli ultimi tempi il titolo è stato però polverizzato, arrivando a valere 0,002 euro, anche in seguito all’utilizzo di un prestito obbligazionario convertibile (POC) con Negma Group.”L’operazione valorizza il lavoro di riposizionamento industriale sulla clientela aziendale che il gruppo GO Internet, nelle sue risorse, management e principali azionisti, sta portando avanti dal 2020 e del quale è protagonista la controllata X-Stream – ha commentato Marco Di Gioacchino, AD di Go Internet – Inoltre, un esito positivo della stessa operazione permetterebbe di dare risposta agli elementi che determinano incertezza sulla continuità aziendale come già evidenziato in sede di approvazione dei risultati semestrali”. LEGGI TUTTO

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    TIM, Labriola: “Vendita rete importante per ridurre debito e dare opportunità strategiche”

    (Teleborsa) – La vendita della rete è stata un’operazione importante per ridurre il debito di TIM e per dare un’opportunità strategica all’azienda e non vi sono programmi di vendita dell’intero Gruppo. Lo ha precisato l’Ad Pietro Labriola in una intervista a Bloomberg. “La vendita della rete – ha spiegato l’Ad – è importante perché il nostro Gruppo ha 20 miliardi di debito ed è qualcosa di molto complesso nel periodo in cui viviamo. A luglio dello scorso anno abbiamo presentato un piano nel quale la vendita della rete dà l’opportunità di ridurre l’indebitamento del Gruppo e l’opportunità di avere di nuovo opzioni strategiche ed industriali”.Labriola ha spiegato che ci troviamo “in un periodo in cui bisogna affrontare enormi investimenti per le infrastrutture” e “in un periodo di cambiamento per le tlc in cui non è importante essere proprietari della rete”. L’Ad di TIM ha fatto alcune precisazioni su ServiceCo, affermando che non è solo la parte Consumer, ma una holding che detiene tre business: Brasile, Enterprise, che a sua volta si divide in servizi (Connettività, Cloud, Cyber Security) alle imprese e alla PA, e poi il settore Consumer vero e proprio, la parte meno profittevole e più complessa da gestire in tutta Europa, anche per effetto del consolidamento del settore.Labriola ha detto che il Gruppo è pronto a “giocare un ruolo attivo nel processo consolidamento del settore” e ritiene che “non ci siano alternative” alla vendita della rete. “E’ importante il dialogo con tutti gli stakeholder – sottolineato – ma non vedo alcun altro piano alternativo per la società”. L’AD ha detto di essere “molto fiducioso” di vendere NetCo il prossimo anno “entro l’estate”. LEGGI TUTTO

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    WINDTRE alla Genova Smart Week

    (Teleborsa) – WINDTRE partecipa alla IX edizione della Genova Smart Week, manifestazione in programma nel capoluogo ligure dal 25 novembre al 1 dicembre, dedicata alla smart city e alle sue diverse tematiche, dalla mobilità intelligente alla sicurezza, dall’ambiente all’urbanistica. L’evento, promosso dall’Associazione Genova Smart City e dal Comune di Genova con il supporto organizzativo di Clickutility Team e il patrocinio di Rai Liguria, rappresenta un’importante occasione di confronto e networking tra imprese, pubbliche amministrazioni ed enti di ricerca, nazionali e internazionali, sullo sviluppo delle città innovative e vivibili.WINDTRE contribuirà a due panel con interventi di Leonardo Cotronei, Head of Top&Large Beyond the core Offer dell’azienda. Il 27 novembre, alla tavola rotonda “Aziende e amministrazioni di fronte alla sfida della transizione energetica, digitale e urbana: un modello virtuoso è possibile”, e il 28 novembre, attraverso uno speech al panel “Monitoraggio, gestione e manutenzione dell’ambiente urbano e periurbano e delle infrastrutture digitali e di mobilità”, focalizzato sulle soluzioni di Big Data Analytics a supporto di aziende e PA.”Prendere decisioni strategiche con il supporto dei dati – ha dichiarato Cotronei – è un’opportunità unica che le pubbliche amministrazioni, coadiuvate dalle aziende di telecomunicazioni, possono percorrere per assicurare ai cittadini politiche attive ad hoc per il territorio. In qualità di operatore di telecomunicazioni, WINDTRE dispone di un vantaggio unico nella gestione delle informazioni offerte dalla rete radiomobile. Mediante l’analisi degli spostamenti dei dispositivi mobili, ad esempio, siamo in grado di favorire l’amministrazione nel delineare soluzioni di trasporto più adatte alle esigenze dei propri cittadini e in linea con le finalità dei viaggi. L’implementazione di dashboard personalizzate, inoltre, consente di determinare i movimenti da un punto all’altro della città, con dettagli specifici riguardo al giorno della settimana e alla fascia oraria, il tutto garantendo la privacy degli utenti fornendo dati anonimizzati e aggregati. Questa evoluzione rappresenta un’importante leva per la trasformazione dei modelli di business”.Il territorio di Genova è stato tra i primi a poter sfruttare le potenzialità della copertura 5G di WINDTRE, una risorsa fondamentale per lo sviluppo della città in ottica smart city, testando altresì la soluzione di “Mobility data Analytics” per monitorare, con l’uso di dati aggregati e anonimi, i flussi di traffico generati e analizzare l’impatto che i grandi eventi hanno sulla città. La tecnologia di quinta generazione è anche al centro anche di un importante progetto presentato recentemente nel capoluogo ligure, per la realizzazione di uno Smart Port attraverso la progettazione e l’installazione di una mobile private network 5G nel terminal portuale Psa Italy di Genova Pra’. Una soluzione affidabile, sicura ed espandibile, in grado di fornire una connettività performante, con latenze di rete ridotte, replicabile in numerosi contesti logistici e industriali. LEGGI TUTTO

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    Unidata aggiorna piano: EBITDA 2026 fino a 41 milioni di euro

    (Teleborsa) – Il CdA di Unidata, operatore di telecomunicazioni, Cloud e servizi IoT quotato su Euronext STAR Milan, ha approvato l’aggiornamento del Piano Industriale con estensione dei target al 2026.Per quanto la strategia industriale, il piano prevede: una crescita guidata dal mercato Business, Wholesale e Pubblica Amministrazione; una ottimizzazione degli acquisti e automazione dei processi; una sempre maggiore attenzione all’impatto ambientale e all’economia circolare; una innovazione guidata dall’Intelligenza Artificiale, smart grid, idrico, energia; investimenti in nuove reti e datacenter; adeguamento della rendicontazione ESG alla nuova EU CSRD (focalizzato alla lotta al Greenwashing o ESG-washing) ed agli ESRS.I target finanziari al 2026 prevedono: ricavi totali compresi tra 130 e 140 milioni di euro; EBITDA compreso tra 37 e 41 milioni di euro; EBITDA margin compreso tra il 28% e il 29%; capex cumulati pari a circa 56 milioni di euro; Indebitamento Finanziario Netto pari a circa 23 milioni di euro.”Con l’approvazione dell’aggiornamento del Piano Industriale 2024 – 2026, Unidata entra in una nuova fase che, in continuità ed evoluzione delle sue tradizionali aree di attività – Rete, Cloud e IoT – traguarda la società verso il conseguimento di ambiziosi obiettivi che puntano al futuro e al cambiamento”, ha commentato Renato Brunetti, Presidente e CEO di Unidata. LEGGI TUTTO

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    Vivendi propone proroga per vendita azioni Lagardère al giugno 2025

    (Teleborsa) – Vivendi, una delle principali media company europee, ha annunciato la sua decisione di offrire ai beneficiari dei diritti di trasferimento delle azioni di Lagardère, concessi in relazione alla sua offerta pubblica di acquisto (OPA) sulle azioni di Lagardère, una proroga della data di scadenza di tali diritti, attualmente fissata per il 15 dicembre 2023, al 15 giugno 2025.Questa estensione proposta allineerebbe il periodo di esercizio dei diritti di trasferimento al primo anno fiscale completo di Lagardère in cui Vivendi sarà stata in grado di attuare pienamente il suo piano strategico dopo il completamento della transazione tra Vivendi e il gruppo Lagardère.La proposta sarà sottoposta all’assemblea generale dei beneficiari dei diritti di trasferimento che sarà convocata l’11 dicembre 2023. Affinché la proposta abbia effetto, tale riunione richiederà un quorum di almeno un quinto dei diritti di trasferimento esistenti, e la proposta deve essere approvata con una maggioranza di due terzi. LEGGI TUTTO

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    TLC, Mediobanca: mercato italiano tra i più frammentati e competitivi

    (Teleborsa) – Nel primo semestre 2023 il giro d’affari aggregato dei principali gruppi mondiali delle telco ha realizzato una crescita del 2,4% rispetto al primo semestre 2022. Con un aumento del 5,9%, le società asiatiche hanno guidato la crescita del settore grazie ai player cinesi (+7,1%) forti del rafforzamento della quota di mercato nel 5G e così dell’accelerazione delle strategie di premiumization. È quanto emerge dal rapporto annuale dell’Area Studi Mediobanca sui maggiori gruppi nel settore delle telecomunicazioni.In rialzo anche gli operatori dell’Emea (+1,4%), ma con l’Europa pressoché stazionaria (+0,6%). In controtendenza i ricavi delle telco americane con una contrazione dell’1,3%. Le condizioni geopolitiche e i timori di recessione hanno frenato gli investimenti, scesi nel complesso del 2,6%, con punte del 3,9% nelle Americhe e del 5% in Europa. Anche considerano l’intero esercizio 2022 – che ha visto il giro d’affari aggregato dei 32 maggiori operatori mondiali crescere del 3,9% – le telco asiatiche continuano a dominare, chiudendo in progressione del +7,3%, mentre le dinamiche sono più contenute per i gruppi americani (+1,1%) e per l’Emea (+2,1%). Al primo posto per ricavi tra i colossi mondiali si colloca la statunitense Verizon (128,3 mld), tallonata dalla cinese China Mobile (127,4 mld). Seguono Deutsche Telekom (114,2 mld, i due terzi dei quali sviluppati negli Usa dalla controllata T-Mobile) e l’altra statunitense AT&T (113,2 mld), scalzata dal podio in seguito alla cessione di WarnerMedia dell’aprile 2022. La centralità dei player asiatici è confermata dalla presenza di cinque di essi tra i primi dieci operatori. Nella classifica mondiale, Tim è 20esima, superata dall’indiana Bharti Airtel, ma scenderebbe in 22esima posizione con ricavi stimati in 13,5 miliardi escludendo le attività di NetCo. Grazie alla cessione di NetCo, viene sottolineato, è stimata per Tim una riduzione dei debiti finanziari di 14,2 miliardi, con abbattimento della leva finanziaria al di sotto del 100%. Tale assetto, spiega il rapporto, consentirebbe di allineare l’incumbent italiano alle best practices europee, rimuovendo i vincoli che ne limitano il potenziale di crescita, sia in termini di operazioni non organiche che di sviluppi strategici che richiedono ingenti investimenti. In Europa il mercato italiano è quello in maggior contrazione – Nel 2022 il settore europeo delle telco è in timido miglioramento, ma non in Italia che, negli ultimi 5 anni, ha subìto il più ampio ridimensionamento tra i mercati del Vecchio Continente. Il primo mercato è quello tedesco con ricavi per 59,1 miliardi (+1,3% sul 2021), seguito da Francia (36,7 mld; +1,8%), Regno Unito (36 mld, al netto della vendita di device i cui importi non sono disponibili; +2,7%), e Spagna (30 mld; +0,6%); il nostro Paese occupa la quinta posizione con 26,9 miliardi, in contrazione del 3,3% sul 2021 e del 13,8% nel quinquennio, in entrambi i casi il più ampio ridimensionamento nel Vecchio Continente. Sul fronte dei ricavi, nel primo semestre 2023 Deutsche Telekom domina la classifica europea con 55 miliardi (-0,9% sul primo semestre 2022), seguita da Vodafone (22 mld, -2%), Orange (21,5 mld; +1,2%), Telefònica (20,2 mld; +3,7%), BT (10,3 mld; +2,4%), Altice (8 mld; +0,9% su base pro-forma) e Tim (7,8 mld; +3,8%). Estendendo il confronto al 2010, in Italia il giro d’affari del settore è diminuito di circa 15 miliardi (-3,7% medio annuo), con la rete mobile in maggior affanno (-5,1%) rispetto alla fissa (-2,4%). Le dinamiche sono influenzate da numerose variabili, sottolinea il rapporto, tra queste ci sono gli effetti regolamentari, con le tariffe di terminazione mobile in costante riduzione (passate da 0,76 euro nel 2020 a 0,4 euro nel 2023) e le pressioni competitive che in Italia hanno causato la più marcata contrazione dei prezzi dei servizi telefonici (-17,6%) rispetto al -3,2% medio europeo nell’ultimo quinquennio. L’Italia, sottolinea comunque il rapporto, ha recuperato terreno nel benchmarking europeo della connettività, con la copertura delle reti ad altissima velocità che è salita nel 2022 al 53,7% delle famiglie residenti (33,7% nel 2020) rispetto al 73,4% della media europea. In Italia la diffusione della banda larga fissa >100 Mbps, pari al 59,6%, è ora superiore alla media europea (55,1%) e di Germania (38,5%) e Francia (51,4%). Dal confronto tra i conti aggregati degli 11 principali operatori italiani e dei big player con sede nell’Emea, emerge una redditività inferiore dei primi, con graduale allargamento del divario nel quinquennio 2018-2022. Per i principali gruppi italiani il calo del giro d`affari e il rialzo dei costi hanno portato a un ebit margin dell’1,2% nel 2022 (dal 14,5% nel 2018), rispetto al 14,3% segnato dalle big dell`Emea (13,4% nel 2018). Anche la redditività del capitale investito descrive un percorso analogo, con il ROI aggregato delle telco italiane in discesa dal 6,2% del 2018 allo 0,5% nel 2022 (rispetto al 6,9% dell’Emea nel 2022), risultando costantemente inferiore, nell`ultimo quinquennio, al costo del capitale, stimato al 7,6% nel 2022. I principali operatori in Italia nel 2022 – Il mercato italiano delle telecomunicazioni è tra i più frammentati e competitivi del Vecchio Continente. Il Rapporto evidenzia come la necessità di raggiungere dimensioni di scala per affrontare investimenti infrastrutturali di lungo periodo, unita a una redditività non sempre adeguata, stia ridefinendo i contorni del settore. A fine 2022 nel nostro Paese operavano 5 player infrastrutturati e 20 operatori virtuali (MVNO) nel comparto mobile, mentre erano numerosi i soggetti attivi nella rete fissa, con l’aggiunta di nuovi attori quali Iliad, Sky Italia, Virgin Fibra e, da ultimo, Enel Fibra. L’unione tra Tiscali e le attività retail di Linkem (ora Tessellis) lo scorso agosto rappresenta un primo segnale di consolidamento del settore, anche se ancora non paragonabile a quanto osservabile a livello europeo, evidenzia Mediobanca. Basti pensare al mercato spagnolo e a quello inglese, nel primo caso con l’annunciata integrazione tra Orange Spain e Masmovil (il secondo e il quarto operatore mobile) e con Vodafone che a ottobre ha annunciato la cessione delle proprie attività nel Paese iberico, operazione che fa seguito all’annunciata integrazione delle proprie attività nel Regno Unito con quelle di Three UK (controllata da CK Hutchison). LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, conclusi i lavori per la rete a Balvano

    (Teleborsa) – È già operativa a Balvano la nuova rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultra larga. Open Fiber ha concluso i lavori di realizzazione dell’infrastruttura di rete che consente a cittadini, imprese e professionisti del Comune in provincia di Potenza di accedere ad Internet con prestazioni efficaci e all’avanguardia. L’intervento si è in particolare concentrato sulle zone meno densamente popolate e finora sprovviste di connettività ultraveloce. La rete ultraveloce oggi disponibile a Balvano raggiunge 1.036 unità immobiliari attraverso la tecnologia FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici), unica soluzione in grado di garantire velocità di connessione a 1 Gigabit al secondo e anche oltre. Tra gli edifici rilegati spiccano anche 10 sedi di pubblica amministrazione, a partire dagli istituti scolastici.Si tratta – spiega Open Fiber in una nota – di un investimento strategico per la digitalizzazione del territorio che non grava sul bilancio del Comune. L’infrastruttura tecnologica, infatti, è stata finanziata con fondi regionali e statali nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga (BUL) gestito da Infratel Italia, società del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coordinamento della Regione Basilicata. Molto ridotto l’impatto per la posa della fibra, grazie a tecniche di scavo innovative e sostenibili che consentono ad Open Fiber di riutilizzare infrastrutture esistenti.”Grazie alla rete FTTH e al progetto di cablaggio di Open Fiber, Balvano si dota di una rete ultra broadband in grado di erogare volumi di traffico dati sempre maggiori, consentendo di fare un uso veloce e abilitante dei collegamenti per lo smart working, lo streaming dei contenuti in HD, gli acquisiti online e l’accesso ai servizi da remoto della Pubblica amministrazione”, spiega Alessio Giammarino, field manager dell’azienda guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Gola. LEGGI TUTTO