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    TIM, fondo Bluebell deposita lista: Giannotti de Ponti presidente

    (Teleborsa) – Il fondo Bluebell, che fa riferimento a Giuseppe Bivona, ha depositato una sua lista di candidati per il CdA di TIM in vista dell’assemblea del 23 aprile. Il primo nome, secondo quanto si apprende, indicato per la presidenza, sarebbe quello di Paola Giannotti de Ponti, già consigliere di TIM nel 2018 quando Ad era Luigi Gubitosi. Sempre secondo quanto si apprende il fondo ha 6 candidati e punta a definirsi lista di maggioranza.Il Comitato dei gestori ha invece presentato una lista solo per il collegio sindacale. I gestori, titolari dell’1,3% del capitale, hannodepositato una lista di minoranza di soli candidati indipendenti, composta con il supporto di Heidrick & Struggles International, advisor esterno e indipendente. Come sindaci effettivi sono candidati Francesco Fallacara, Anna Doro, Corrado Gatti, Raffaella Annamaria Pagani e Felice Persico. Come sindaci supplenti Paolo Prandi, Laura Fiordelisi, Simone Montanari e Donatella Vitanza.A rischio validità, intanto, la lista di otto nominativi di Asati, l’associazione dei piccoli azionisti di TIM. Asati rappresenta per delega una percentuale pari allo 0,53% del capitale sociale di TIM ed ha presentato la seguente lista di candidati tutti indipendenti: Franco Lombardi, Alberto Brandolese, Maurizio Matteo Decina, Marco Mancini, Augusto Antonellini, Mario Saluzzi, Franco Parlanti, Carlo Maria Braghero.”La scelta nasce dalla necessità di assicurare, in questo periodo di importante cambiamento per TIM, una presenza significativa nel CdA da parte dei piccoli azionisti”, spiega Asati, aggiungendo che si pone “in linea” con il nuovo Piano aziendale che prevede a dismissione degi asset di rete e di Spaprkle, ritenuta “cruciale” per la riduzione del debito.Lista bocciata però da NoiD, l’associazione di donne delle aziende del gruppo TIM. Lo statuto di TIM prevede che “le liste che contengano un numero di candidati pari o superiore a tre debbono assicurare la presenza di entrambi i generi”.(Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    Fusione Rai Way-EI Towers, Cecatto: razionali ci sono, questa indecisione crea problemi

    (Teleborsa) – Del consolidamento nel mondo delle torri, “se ne parla pure troppo e forse da troppo tempo. I razionali industriali e strategici ci sono in linea di principio, ma andranno valutati con estrema attenzione. Andranno valutati anche per avere un giusto ritorno per gli azionisti di Rai Way. L’approccio è quindi positivo, ma andiamo a fare chiarezza”. Lo ha affermato Roberto Cecatto, amministratore delegato di Rai Way, nella conferenza stampa di presentazione del piano, parlando della potenziale fusione con Ei Towers.”Siamo molto operativi sul tema, ci stiamo lavorando, è un tema importante, ma il contesto vede anche gli stakeholder, i regolatori e tutti i vari soggetti. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma vogliamo che il giorno che succede qualcosa ci sia valore per gli azionisti”, ha aggiunto il numero uno della società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e sviluppo di reti di trasmissione e diffusione radiotelevisiva per la Rai e altri broadcast.A una domanda sulle voci che vorrebbero il governo al lavoro per un Dpcm sul tema, ha risposto: “Non commento rumors, se uscirà qualcosa lo studieremo come abbiamo studiato le precedenti decisioni del legislatore”. Secondo vari resoconti di stampa, Rai Way ha chiesto a Citigroup di valutare una fusione con Ei Towers. Rai detiene il 65% di Rai Way, mentre EI Towers è controllata al 60% dal fondo F2i e al 40% da MediaForEurope (Mfe) della famiglia Berlusconi.Pressato sul tema ha continuato: “In linea di principio i razionali ci sono. Penso che (Rai Way ed Ei Towers, ndr) sono due gran belle società con belle persone e professionalità, però bisogna andare a vedere bene. Questa indecisione crea problemi al mercato, crea problemi alle aziende, e quindi il mio auspicio è che si faccia chiarezza. Ci sono altri soggetti con potere decisionale rilevate, ma la nostra posizione è sempre stata chiara”. Cecatto ha sottolineato che la società ha “fatto un piano che va avanti sia da solo che nel caso avvenisse qualche evento straordinario. Bisogna parlare di questa azienda non solo per questa storia che va avanti da 8-9 anni, ma bisogna guardare l’azienda. C’è un upside, molto interessante se si manifesta alle condizioni che danno valore agli azionisti”. LEGGI TUTTO

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    Rai Way approva piano al 2027 con utile a 92 milioni di euro. Punta su M&A

    (Teleborsa) – Il CdA di Rai Way, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e sviluppo di reti di trasmissione e diffusione radiotelevisiva per la Rai, ha approvato il Piano Industriale 2024-2027, che punta a rafforzare il ruolo della società nella distribuzione media e nelle infrastrutture digitali. La società spiega che il business tradizionale continua ad offrire opportunità di crescita, laddove la diversificazione consentirà un ulteriore sviluppo nel medio-lungo termine, e vede una crescita per linee esterne come acceleratore della strategia.I principali obiettivi al 2027 a parità di perimetro (CAGR 2023-27) sono: Ricavi core a 316 milioni di euro (+3.8%), con un contributo delle iniziative di diversificazione superiore a 10 milioni di euro ; Adjusted EBITDA a 207 milioni di euro (+3,5%). Ulteriore contributo atteso dalle iniziative di diversificazione una volta a regime (oltre l’orizzonte di piano) superiore a 15 milioni di euro ; Utile Netto a 92 milioni di euro (+1,4%); Investimenti di sviluppo pari a circa 240 milioni di euro , di cui circa 100 milioni di euro su business e asset tradizionali e circa € 140m in iniziative di diversificazione.Unitamente agli investimenti di sviluppo di natura organica, l’allocazione del capitale prevede: continuità nella politica di dividendi sostanzialmente pari al 100% degli utili generati, per una distribuzione complessiva nell’arco di piano di circa 350 milioni di euro ; impegno a perseguire crescita per linee esterne come strumento per rafforzare ed accelerare gli obiettivi di Piano.I principali risultati al 31 dicembre 2023 (vs 31 dicembre 2022) vedono: Ricavi core a 271,9 milioni di euro (+10,8%), Adjusted EBITDA a 180,3 milioni di euro (+19,4%), Utile netto a 86,7 milioni di euro (+17,7%), Indebitamento finanziario netto per 104,9 milioni di euro (105 milioni di euro al 31 dicembre 2022)Proposto un dividendo di 32,22 €cent/azione, corrispondente ad un valore complessivo sostanzialmente in linea con l’Utile Netto 2023 e ad un dividend yield del 6,7%.”I risultati del 2023 hanno pienamente rispettato le previsioni, che erano state progressivamente aumentate nel corso dell’anno – ha commentato l’AD Roberto Cecatto – Indicizzazione all’inflazione, contributo delle reti broadcast regionali e attento controllo dei costi hanno spinto l’Adjusted EBITDA ad una crescita del 19,4% e portato la generazione di cassa ricorrente a 114 milioni di euro”.”Ed ancor più importante, oggi abbiamo approvato il Piano per i prossimi 4 anni – ha aggiunto – Un percorso industriale chiaro che, oltre a cogliere ulteriori opportunità nei business tradizionali, definisce un’evoluzione del posizionamento di Rai Way sinergica con asset e competenze societarie. L’infrastruttura che stiamo sviluppando – moderna, integrata ed interconnessa – sta riscuotendo l’interesse dei clienti impegnati nel processo di transizione digitale. Riteniamo inoltre che questo Piano indirizzi le leve idonee a far emergere il reale valore della Società. I benefici andranno anche oltre le crescite stimate per il 2027, garantendo sostenibilità e sviluppo nel lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Intred, Integrae SIM alza target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Integrae SIM ha incrementato a 20,50 euro per azione (da 19,50 euro) il prezzo obiettivo su Intred, operatore di telecomunicazioni quotato su Euronext Growth Milan, confermando il giudizio sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 107%.Alla luce dei risultati pubblicati nella relazione annuale per il FY23 e dell’imminente finalizzazione dell’acquisizione della società Connecting Italia, gli analisti hanno modificato le stime sia per l’anno in corso sia per i prossimi anni. In particolare, stimano un valore della produzione FY24 pari a 57,45 milioni di euro ed un EBITDA pari a 24,00 milioni di euro, corrispondente ad una marginalità del 41,8%. Per gli anni successivi, si aspettano che il valore della produzione possa aumentare fino a 72,45 milioni di euro (CAGR 23A-26E: 12,8%) nel FY26, con EBITDA pari a 32,20 milioni di euro (corrispondente ad una marginalità del 44,4%), in crescita rispetto a 22,53 milioni di euro del FY23 (corrispondente ad un EBITDA margin del 44,6%). LEGGI TUTTO

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    TIM, piccoli soci presenteranno lista candidati per rinnovo CdA

    (Teleborsa) – Asati, l’associazione dei piccoli azionisti di TIM, ha detto che presenterà all’assemblea del 23 aprile una propria lista di candidati per il rinnovo del consiglio di amministrazione. “La decisione – si legge in una nota firmata dal presidente di Asati, Franco Lombardi – è dovuta alla convinzione che, soprattutto in questo momento di grande trasformazione per Tim possa essere molto importante, per la società e per tutti gli azionisti, avere nel CdA il contributo di rappresentanti dei piccoli azioni”. “Asati condivide le linee generali del piano della società, che ha deciso la vendita di alcune infrastrutture di rete e prevede quella di Sparkle – viene sottolineato – La cessione della rete d’accesso fissa e di una parte della rete di backhaul è necessaria per ridurre il debito. TIM continua, però, a offrire servizi di connettività, sulla rete mobile e su quella di backhaul (fissa e mobile), e sta crescendo nell’offerta, fatturato e margini dei servizi cloud”.”Facendo leva sulle sue infrastrutture di rete, TIM ha anche un’importante possibilità di crescita offrendo enabling services, che migliorano la qualità dei servizi applicativi, abilitano l’offerta di nuovi servizi, consentono di monetizzare le reti Very High Capacity e di ottenere, in molti casi, una riduzione del costo della rete”, viene aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Tim e Dazn, siglato nuovo accordo: serie A su TimVision fino al 2029

    (Teleborsa) – I clienti TimVision potranno continuare a vedere le dieci partite di ogni giornata del Campionato di Serie A per le prossime cinque stagioni fino al 2029, oltre a tutta l’offerta sportiva della piattaforma globale di intrattenimento e live streaming. È quanto prevede il nuovo accordo di distribuzione non esclusivo siglato da TIM e DAZN.Grazie a questa intesa i clienti TimVision potranno vedere anche competizioni europee come la Liga Portugal Betclic e la UEFA Women’s Champions League. Oltre al calcio, verra` proposto il football americano National Football League (NFL), il basket con la Serie A UnipolSai, le migliori partite della BCL e gli eventi FIBA, la boxe, UFC e il meglio del fighting internazionale. Disponibili anche gli eventi sportivi trasmessi sui canali Eurosport 1HD e 2HD con i tornei piu` prestigiosi di tennis come l’Australian Open e il Roland Garros, il ciclismo dal Giro d’Italia al Tour de France, fino agli sport invernali con i Campionati del Mondo di Sci e gli attesissimi appuntamenti con i Giochi Olimpici estivi e invernali.”Grazie a questo accordo con DAZN andiamo a rafforzare ulteriormente il posizionamento di TimVision come piattaforma streaming piu` completa sul mercato italiano, l’unica che riunisce tutti i principali content brand globali componendo un catalogo straordinario di film, serie tv, cartoni e show per tutta la famiglia, oltre ai migliori contenuti sportivi – dichiara Andrea Rossini, Chief Consumer, Small & Medium and Mobile Wholesale Market Officer di TIM –. L’intesa rientra nella piu` ampia strategia del nostro Gruppo volta a creare la prima ‘customer platform’ italiana di servizi e contenuti di qualita` per i nostri clienti, facendo leva sulla forza del nostro brand e dei nostri canali di vendita”.”Siamo contenti dell’accordo di reciproca soddisfazione siglato con TIM che si conferma un nostro partner strategico a livello tecnologico e distributivo. L’intesa che vede un rinnovato approccio al mercato e che rappresenta un cambio di passo nel settore dei contenuti premium relativi ad eventi sportivi live, e` volta a supportare lo sviluppo del business con l’obiettivo di ampliare la capacita` di commercializzazione del nostro servizio per raggiungere il maggior numero di tifosi”, commenta Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia. LEGGI TUTTO

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    TLC, Open Fiber completa i lavori a Villa San Giovanni

    (Teleborsa) – Chiusi i lavori di Open Fiber nell’ambito del Piano governativo per lo sviluppo di internet veloce a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) dove è entrata in funzione la nuova rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultralarga realizzata nell’ambito del Piano BUL (Banda Ultra Larga). L’infrastruttura di ultima generazione copre 280 unità immobiliari, attraverso la modalità FTTH (Fiber-to-the-home, cioè la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici) l’unica in grado di restituire velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo. Le aree comunali interessate dall’intervento – fa sapere Open Fiber – sono nello specifico il borgo di Piale e l’area industriale Corap. La rete di telecomunicazioni si estende per circa 6 chilometri e, tra gli altri edifici, raggiunge in particolare l’Istituto Nautico “Fermi” che potrà dunque avvalersi di tutti quei servizi ad alto tasso tecnologico finora impossibili da implementare. L’importo complessivo del progetto è di circa 300mila euro. I lavori sono stati condotti da Open Fiber, società per azioni chiamata a realizzare l’infrastruttura che consente a cittadini e imprese di accedere a Internet con prestazioni efficaci e all’avanguardia. Le risorse stanziate non gravano sul bilancio del Comune: l’infrastruttura è infatti finanziata con fondi regionali e statali e resterà di proprietà pubblica. Le attività sono coordinate da Infratel Italia, società in house del Ministero dello Sviluppo Economico, con l’attenta supervisione della Regione Calabria.”Grazie alla rete FTTH e al progetto di cablaggio di Open Fiber, la zona industriale di Villa e la frazione di Piale – zone finora ai margini del processo di digitalizzazione – si dotano di una rete ultrabroadband in grado di erogare volumi di traffico dati sempre maggiori. Questo permette così a cittadini, operatori economici ed enti presenti in quelle aree di poter finalmente competere alla pari con altri territori maggiormente interessati in passato da investimenti tecnologici”, spiega Giuseppe Crupi, field manager dell’azienda guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Gola. LEGGI TUTTO

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    TIM, chiarimenti sul piano: debito netto pro-forma sale a 7,5 miliardi a fine 2024

    (Teleborsa) – TIM, dopo la presentazione del nuovo piano industriale 2024-2026 “Free to Run”, il tonfo in Borsa e i dubbi degli analisti sul percorso del debito, ha fornito alcune precisazioni. In particolare, ha detto che il debito netto pro-forma al netto del deleverage stimato per l’operazione Netco, pari a circa 6,1 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, è atteso alla fine del 2024 pari a circa 7,5 miliardi di euro.Tale variazione è riconducibile a sia alla gestione ordinaria – ovvero l’EBITDA AL al netto degli investimenti, gli oneri finanziari, l’andamento del Net Working Capital (NWC), le minorities di TIM Brasil e la componente tasse e altri oneri – e la gestione straordinaria – ovvero impatti connessi all’operazione Netco quali i costi da separazione, gli eventuali impatti da price adjustment e ulteriori partite relative al Net working Capital (si veda pag. 64 della presentazione del CMD 2024).Quanto ai flussi di cassa 2025-2026, TIM precisa che nel 2025 il Net cash flow è atteso intorno allo zero e nel 2026 intorno a 0,5 miliardi di euro.Questi livelli di Net cash flow, se normalizzati, portano a un valore intorno agli 0,4 miliardi di euro nel 2025 e agli 0,8 miliardi di euro nel 2026. I fattori di normalizzazione dei flussi di cassa sono connessi a uscite di cassa straordinarie a livello di working capital principalmente correlate all’effettiva liquidazione del personale oggetto di iniziative di incentivo all’esodo già attivate e alla normalizzazione dei costi del debito dovuta all’impatto del miglioramento atteso del merito di credito (il rating) che consentirà alla società di implementare, a tendere, una più efficiente gestione del margine di liquidità e alla diminuzione degli oneri correlati alle partite straordinarie.TIM conferma, quindi, la guidance 2024-2026 illustrate al mercato. Precisa, inoltre, che eventuali upside alla guidance potrebbero derivare dagli earn-out connessi all’operazione Netco e dalla possibile cessione di Sparkle, il cui processo è tutt’ora in corso. LEGGI TUTTO