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    CDP-CAF, nuova partnership per promuovere progetti “green” in America Latina

    (Teleborsa) – Concessa da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), nel suo ruolo di Istituzione Finanziaria Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, una linea di credito fino a 100 milioni di euro alla Corporación Andina de Fomento (Caf), tra le principali istituzioni multilaterali attive in America Latina. Finalizzato al finanziamento di progetti green e sostenibili nei settori dell’energia, dei trasporti e dello sviluppo sociale e urbano, questo primo accordo di finanziamento – spiega Cdp – “conferma l’impegno comune per il consolidamento e lo sviluppo delle relazioni commerciali tra Italia e America Latina e, più in generale, verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.In base all’accordo, l’intervento di Cdp – si legge in una nota – potrà sostenere investimenti per oltre 400 milioni di euro a supporto di processi di crescita sostenibile e di iniziative di contrasto al cambiamento climatico, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 nella regione. La partnership con Caf consentirà inoltre a Cdp di accompagnare la crescita delle imprese italiane in America Latina, attraverso nuove e potenziali opportunità d’investimento in quei mercati. L’operazione inserisce Cdp nel novero delle Istituzioni Finanziarie Internazionali partner di Caf, tra le quali la Banca Europea per gli Investimenti (Bei), Kreditanstalt für Wiederaufbau (Kfw), Instituto de Crédito Oficial (Ico), Agence Française de Développement (Afd) e Inter-American Development Bank (Iadb).”Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e le relazioni sempre più forti tra l’Italia e le economie emergenti richiedono la creazione di nuove partnership strategiche, come quella siglata oggi con Caf. Il finanziamento in favore della banca multilaterale di sviluppo latino-americana – ha affermato Antonella Baldino, direttrice della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo di Cassa Depositi e Prestiti – conferma l’impegno di Cdp a supportare progetti sostenibili e di contrasto al cambiamento climatico, creando nuovi mercati di sbocco per il sistema delle imprese italiane nel mondo”.”Siamo lieti di rafforzare le relazioni con un paese strategico per l’America Latina come l’Italia e di attrarre nuove fonti di finanziamento per progetti sostenibili nella regione in un momento in cui sono più che mai necessarie. In tal modo, – ha commentato Luis Carranza Ugarte, presidente esecutivo di Caf – realizziamo il ruolo catalizzatore di mobilitazione delle risorse a beneficio dello sviluppo sostenibile e dell’integrazione regionale”. LEGGI TUTTO

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    Enel Green Power avvia primo progetto rinnovabile più batteria in Nord America

    (Teleborsa) – Enel Green Power ha iniziato la costruzione del progetto solare + storage Lily, il suo primo progetto ibrido in Nord America che integra un impianto a energia rinnovabile con lo stoccaggio a batteria utility-scale.Abbinando le due tecnologie, Enel è in grado di stoccare l’energia prodotta dagli impianti rinnovabili da erogare quando serve, ad esempio per aiutare a rendere uniforme la fornitura di elettricità alla rete o durante i periodi in cui la domanda di elettricità è elevata. Oltre al progetto solare + storage Lily, nei prossimi due anni Enel prevede di installare circa 1 GW di capacità di stoccaggio a batteria nei suoi progetti eolici e solari nuovi e già esistenti negli Stati Uniti.”Questo impegno tangibile per sviluppare capacità di accumulo di energia a batteria evidenzia la leadership di Enel nella costruzione di progetti ibridi innovativi che guideranno la progressiva decarbonizzazione del settore dell’energia negli Stati Uniti e in tutto il mondo”, ha dichiarato Antonio Cammisecra, CEO di Enel Green Power. “Il progetto solare + storage Lily mette in evidenza l’enorme potenziale associato alla crescita delle energie rinnovabili e rappresenta il futuro della produzione di energia, che sarà sempre più realizzata da impianti sostenibili e flessibili in grado di fornire elettricità a emissioni zero, potenziando al contempo la stabilità della rete”.Situato a sud-est di Dallas, a Kaufman County, in Texas, il progetto solare + storage Lily comprende un impianto fotovoltaico da 146 MWac abbinato a una batteria da 50 MWac e dovrebbe essere operativo entro l’estate 2021.I 421.400 pannelli bifacciali fotovoltaici del progetto Lily dovrebbero produrre ogni anno oltre 367 GWh, che alimenteranno la rete e ricaricheranno la batteria in co-locazione, evitando così l’emissione annuale dell’equivalente di oltre 242.000 tonnellate di CO2 nell’atmosfera. Il sistema a batteria è in grado di stoccare fino a 75 MWh alla volta da mettere a disposizione quando la produzione di energia solare è bassa, fornendo al tempo stesso alla rete anche l’accesso a una fornitura di elettricità pulita nei periodi di domanda elevata.Il progetto solare Lily è stato avviato e sviluppato da Red River Renewable Energy, LLC, una joint venture tra le collegate di Sun Chase Power e MAP Energy, LLC. LEGGI TUTTO

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    Climate Council, Australia: “Con piano verde 78mila posti di lavoro”

    (Teleborsa) – Con un ampio piano di stimolo volto a rilanciare l’economia affrontando allo stesso tempo la crisi climatica, nell’Australia post-pandemia si potrebbero creare 78mila posti di lavoro in tre anni. È quanto emerge da un’analisi commissionata dall’ente federale Climate Council.Secondo il rapporto dei consulenti AlphaBeta la ricetta vincente si basa su una combinazione di investimenti pubblici e privati di 22 miliardi di dollari australiani (13,4 miliardi di euro). Il piano si concentra su 12 aree di intervento, fra cui progetti su larga scala di energia rinnovabile, ripristino di ecosistemi degradati, trattamenti più efficienti di scarti organici, adeguamento energetico di edifici pubblici ed espansione delle reti di veicoli elettrici.Nel dettaglio, il 70% dei posti di lavoro sarebbero nel campo delle costruzioni e in ruoli di supporto amministrativo, il 42% basato in aree regionali e quasi un terzo richiederebbe “poco addestramento”. Il nuovo modello di programmazione prevede uno stimolo governativo concentrato sulle energie rinnovabili da affiancare ad altri piani di stimolo nel mondo che puntano sul taglio delle emissioni di gas serra a discapito del rafforzamento delle industrie basate su combustibili fossili.”La ricerca – spiega il direttore di AlphaBeta, Andrew Carlton – propone progetti di stimolo che privilegiano la ripresa economica facendo leva su investimenti privati e sulla transizione verso le energie pulite, con l’ulteriore obiettivo di ridurre i costi nel lungo termine”. L’analisi suggerisce investimenti in sviluppi su scala pilota basati su energia da idrogeno, che fornirebbero i maggiori benefici all’economia, con quattro dollari di investimenti privati per ogni dollaro pubblico investito. Impianti solari ed eolici – sempre secondo lo studio – attrarrebbero tre dollari di investimenti privati per ogni dollaro pubblico, mentre il rapporto sarebbe di due dollari a uno per gli investimenti in infrastrutture per veicoli elettrici, nel miglioramento della raccolta di rifiuti e in progetti energetici di piccola scala su base comunitaria.Un insieme di misure che porterebbe a una pulita economia australiana, che, attualmente, ha un tasso di emissioni del 43% più intensivo rispetto alla media dei paesi Ocse.”Il piano di AlphaBeta – ha commentato la direttrice esecutiva del Climate Council, Amanda McKenzie – può avviare l’Australia su un percorso pratico, ricco in posti di lavoro e concentrato sulle aree di maggior bisogno. È una soluzione vincente per tutti”. LEGGI TUTTO

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    Investindustrial sottoscrive linea credito legata a parametri ESG

    (Teleborsa) – La Investindustrial di Andrea Bonomi ha sottoscritto una delle prime linee di credito in Europa legata a parametri ESG. Investec Bank plc è l’Arranger e il Sustainability Coordinator del finanziamento da 600 milioni di euro che fa capo a un solido consorzio bancario composto, tra gli altri, da State Street Corporation Intesa Sanpaolo.La linea di credito è stata strutturata parametrando il pagamento degli interessi a fattori ESG in ambiti quali l’ambiente, la diversità di genere e la governance. L’ammontare degli interessi verrà ridotto in funzione di quanti e quali di questi parametri verranno soddisfatti.Al fine di creare un circolo virtuoso, il risparmio sugli interessi accumulato verrà destinato da Investindustrial a investimenti dedicati a iniziative ESG che prevedano la riduzione delle emissioni di carbonio, inclusi i progetti proprietari già avviati con il medesimo obiettivo che verranno ulteriormente sviluppati.Questo risultato evidenzia ancora una volta il costante impegno della società che si posiziona come leader di mercato negli investimenti sostenibili. Investindustrial ha infatti ottenuto la certificazione B Corp all’inizio di quest’anno registrando il più alto punteggio mai assegnato a una società di private equity buyout ed entrando a far parte di un network globale di società industriali e società di investimento leader in 71 paesi. LEGGI TUTTO

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    Vodafone: rete europea 100% green entro il 2021

    (Teleborsa) – Vodafone ha annunciato che entro luglio 2021 la rete europea sarà alimentata al 100% da energia elettrica rinnovabile, creando una rete per i clienti in 11 mercati che si svilupperà in maniera sostenibile utilizzando solo fonti di energia eolica, solare o idrica.La multinazionale della telefonia si impegna anche a sostenere i clienti business che utilizzano i suoi servizi a ridurre le proprie emissioni di carbonio per un totale complessivo di 350 milioni di tonnellate a livello globale nel decennio 2020/2030 – un obiettivo ambizioso che equivale alle emissioni di carbonio annue totali del Regno Unito nel 2019.1L’obiettivo, spiega Vodafone in una nota, è quello di migliorare la vita di 1 miliardo di persone e dimezzare contemporaneamente il suo impatto ambientale entro il 2025. Nel 2019, Vodafone ha acquistato tutta l’energia elettrica da fonti rinnovabili, con l’impegno di ridurre della metà la sua impronta ecologica entro il 2025 e riutilizzare, rivendere o riciclare il 100% i rifiuti della sua rete a supporto dell’economia circolare. L’annuncio di oggi imprime un’accelerazione agli impegni già presi e ne aggiunge uno nuovo.Nick Read, CEO del Gruppo Vodafone, ha dichiarato: “Mentre la società si ricostruisce e riprende dalla crisi del COVID-19, abbiamo un’opportunità per ridisegnare il nostro futuro in maniera sostenibile, per garantire che la ripresa non avvenga a discapito dell’ambiente. L’accelerazione del nostro passaggio al 100% di energia rinnovabile sulle reti europee cambierà per sempre il modo in cui alimentiamo la nostra tecnologia riducendo la nostra dipendenza dai combustibili fossili, aiutando i nostri clienti a gestire le proprie risorse più efficacemente e a ridurre le loro emissioni di carbonio e, contemporaneamente, contribuendo a creare un pianeta più pulito per tutti.” LEGGI TUTTO

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    Behind the Wheel: CNH Industrial elettrifica il settore Construction con “ProjectZeus”

    (Teleborsa) – CNH Industrial sta continuamente allargando i confini di ciò che è possibile realizzare con energia pulita e carburanti alternativi. L’Azienda propone un ampio portafoglio di sistemi di propulsione alternativi ed è impegnata a fornire soluzioni ecocompatibili ed economicamente sostenibili.Un esempio lampante di questo impegno è “ProjectZeus”, ovvero il CASE 580 EV (Electric Vehicle, veicolo elettrico), la prima terna completamente elettrica al mondo nel settore movimento terra.L’ultimissimo episodio online di Behind the Wheel presenta agli spettatori questa innovazione diventata realtà e targata CASE Construction Equipment. In un momento in cui le macchine movimento terra elettriche ottengono sempre maggiori consensi, la 580 EV offre ai clienti un’alternativa potente al fine di ridurre la loro impronta di carbonio totale.In termini di potenza e performance, le prestazioni della 580 EV corrispondono a quelle di una terna CASE tradizionale, con in più i vantaggi di una macchina elettrificata. Vantaggi unici ad esempio negli ambienti urbani, quali in particolare la riduzione del rumore e delle emissioni, che rendono questa macchina appetibile per le ditte appaltatrici di lavori pubblici e per gli enti statali e municipali incentivati a utilizzare mezzi alimentati con fonti energetiche alternative.La 580 EV è alimentata da un pacco batterie agli ioni di litio da 480 volt e 90 chilowattora che può essere ricaricato da qualsiasi presa a 220 volt / trifase. Anche se le applicazioni possano variare, una singola carica è in grado di supportare i normali turni lavorativi quotidiani di otto ore. LEGGI TUTTO

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    A2A, Standard Ethics conferma rating “EE”

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha assegnato ad A2A – multi-utility controllata dal Comune di Milano e dal Comune di Brescia, attiva nel campo della generazione, vendita e distribuzione di gas e di energia elettrica, teleriscaldamento, ciclo idrico integrato, raccolta e recupero dei rifiuti, mobilità elettrica, illuminazione pubblica – per il secondo anno consecutivo il rating “EE”, che corrisponde a “strong”. Secondo il giudizio dell’agenzia di rating indipendente che misura la sostenibilità delle imprese, A2A è fra le società europee del settore che meglio interpretano il percorso di decarbonizzazione, così come delineato dall’Accordo di Parigi sul contenimento dei cambiamenti climatici e dalle successive politiche ambientali europee.Gli obiettivi del gruppo per la riduzione delle emissioni appaiono a Standard Ethics “ambiziosi e ben monitorati”. L’intera rendicontazione Esg (Environmental, Social e Governance) è valutata come allineata alle buone pratiche europee. L’agenzia rileva come, negli ultimi anni, A2A abbia varato nuove policy di sostenibilità su diversi ambiti di intervento e abbia aggiornato quelle già in essere. Inoltre, secondo Standard Ethics la visione di lungo periodo del gruppo è positiva.”Siamo soddisfatti di questa conferma da parte di Standard Ethics, un importate riconoscimento del lavoro che stiamo portando avanti – ha commentato l’amministratore delegato, Renato Mazzoncini –. A2A ha deciso di rendere ancora più ambiziosi i propri obiettivi di decarbonizzazione, puntando alla riduzione del 46% delle emissioni dirette di gas a effetto serra entro il 2030 con un’accelerazione della crescita nelle rinnovabili”.Nel 2018 il gruppo ha sottoscritto la sua prima linea di credito sostenibile collegando i margini del prestito ad alcuni obiettivi del proprio piano di sostenibilità e al rating annuale Esg di Standard Ethics. Nel 2019 A2A ha inoltre collocato con successo un green bond da 400 milioni di euro, che ha ricevuto ordini oltre 8 volte l’ammontare offerto.Nell’ambito delle società europee del settore, è tra quelle che meglio interpretano il percorso di decarbonizzazione così come delineato dall’Accordo di Parigi sul contenimento dei cambiamenti climatici e dalle successive politiche ambientali europee. Gli obbiettivi di riduzione delle emissioni appaiono ambiziosi e ben monitorati.L’intera rendicontazione ESG (Environmental, Social e Governance) è allineata alle buone pratiche europee. Negli ultimi anni, la Società ha varato varie policy relative ad altri ambiti della Sostenibilità ed ha aggiornato quelle già in essere. Nuovi obbiettivi, come politiche sulla diversità e politiche sulla parità di genere (anche ai massimi livelli) sono realizzabili. La visione di lungo periodo è positiva. LEGGI TUTTO

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    Enea, al via progetto Blue Deal: energia dal Mar Mediterraneo

    (Teleborsa) – Lo scorso 9 luglio è stato lanciato il progetto europeo ‘Blue Deal’ per portare nei Paesi mediterranei tecnologie e soluzioni “su misura” per sfruttare l’energia dal mare, con la partecipazione di 13 partner – tra cui ENEA e Università di Siena (coordinatore) – provenienti da Italia, Spagna, Cipro, Grecia, Albania, Croazia e Malta.Con un finanziamento Ue di 2,8 milioni di euro, il progetto punta a sostenere una transizione energetica che includa l’energia dalle onde e dalle maree in un’area particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici.“I Paesi che si affacciano sul Mediterraneo spesso non considerano il mare una concreta risorsa di sviluppo economico né tantomeno una fonte di energia pulita su cui centrare le strategie energetiche nazionali e regionali. Dobbiamo lavorare per favorire la diffusione delle informazioni, l’innovazione tecnologica e l’iniziativa imprenditoriale. Con il progetto ‘Blue Deal’ vogliamo affrontare queste sfide e offrire strumenti hi-tech e informativi adeguati, che permettano di valorizzare sempre di più la risorsa mare nel rispetto dell’ambiente e a beneficio delle comunità locali e del loro sviluppo”, ha sottolineato Maria Vittoria Struglia, ricercatrice del Laboratorio di modellistica climatica e impatti e responsabile ENEA del progetto.”Blue Deal nasce dalle precedenti esperienze dei due progetti Interreg Med, MAESTRALE e PELAGOS, e mira a capitalizzarne i risultati”, commenta Simone Bastianoni dell’Università di Siena, coordinatore del progetto. “Dimostreremo che è possibile pianificare una transizione energetica che includa l’energia dal mare e forniremo esempi pratici in diversi luoghi dell’area mediterranea”.Nell’arco di tre anni i partner avvieranno molte iniziative nelle diverse aree costiere del Mediterraneo, per far conoscere alle comunità locali, alle amministrazioni e alle imprese le potenzialità dell’energia dal mare e i suoi positivi effetti su ambiente, economia e occupazione. Tra gli eventi in programma ci sono business forum, open day, un concorso scolastico e i Blue Deal testing lab, laboratori pensati per coinvolgere i cittadini e rafforzare la collaborazione tra ricerca, enti locali e aziende, in particolare le PMI.Finora il primo caso studio affrontato dagli esperti è stata l’isola di Malta, che nel 2016 ha approvato un Piano di Sviluppo che menziona la risorsa energetica marina; i partner hanno organizzato un evento online, che ha permesso di testare in modo preliminare la possibilità di includere concretamente l’energia dal mare nella pianificazione delle sue aree costiere.Ma non è l’unica. L’Italia è il primo Paese del Mediterraneo per finanziamenti pubblici all’energia dal mare con quasi 5 milioni di euro nel 2019; in Spagna il piano per le energie rinnovabili 2011-2020 illustra in dettaglio una politica di energia pulita che punta a ottenere 750 MW di energia eolica offshore e 100 MW di energia delle onde entro quest’anno. Poi c’è la Grecia, dove sono state installate 300 turbine eoliche offshore per rifornire di energia green le isole che non sono collegate alla rete nazionale. LEGGI TUTTO