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    Maersk lancerà la prima nave di linea a emissioni zero entro il 2023

    (Teleborsa) – Maersk, la più grande compagnia di navigazione mercantile al mondo, ha annunciato che entro il 2023 opererà la prima nave di linea a emissioni zero al mondo, sette anni prima del precedente obiettivo fissato per il 2030. Inoltre, tutte le nuove navi della compagnia avranno installato un sistema a doppia alimentazione, che consentirà operazioni a emissioni zero o il funzionamento con combustibile standard.”L’ambizione di Maersk è di aprire la strada alla decarbonizzazione della logistica globale – ha affermato il CEO Soren Skou – I nostri clienti si aspettano che li aiutiamo a decarbonizzare le loro catene di approvvigionamento globali e stiamo raccogliendo la sfida, lavorando per risolvere le sfide pratiche, tecniche e di sicurezza inerenti ai combustibili a emissioni zero di cui abbiamo bisogno in futuro”. Il numero uno di Maersk ha rinnovato l’impegno ad avere una flotta a emissioni zero entro il 2050, descrivendolo come “obiettivo impegnativo ma raggiungibile”.L’impronta ecologica della navigazione è significativa: secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, nel 2019 il trasporto marittimo internazionale è stato responsabile per il 2% delle emissioni globali di CO2 legate all’energia. Avere operazioni a emissioni zero, o “carbon neutral”, non significa non emettere in atmosfera alcuna sostanza inquinante, ma che le emissioni di CO2 sono compensate da una pari quantità di rimozione di CO2. LEGGI TUTTO

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    W2G, Enea nel progetto Ue per produrre energia da rifiuti con celle a combustibile

    (Teleborsa) – Produrre energia elettrica da rifiuti organici. Una sfida possibile grazie all’innovativo processo messo a punto da Enea, insieme a Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), Technical University of Denmark e gruppo industriale Solidpower, nell’ambito del progetto europeo Waste2GridS – W2G, Rifiuti per le Reti (elettriche e gas) appena concluso.Il cuore del processo – spiega Enea in una nota – è rappresentato dalla tecnologia rSOC (Celle a Combustibile a Ossidi Solidi Reversibili) che, oltre a produrre energia elettrica da rifiuti, utilizza l’elettricità in eccesso da fonte eolica e fotovoltaica per produrre combustibile gassoso da impiegare nei trasporti o da immettere nella rete di distribuzione del gas naturale. “Questa soluzione – sottolineano Alessandro Agostini e Claudio Carbone, ricercatori del Laboratorio Enea Accumulo di Energia e Tecnologie per l’Idrogeno – consente di trasformare in opportunità la gestione di rifiuti e residui organici e di utilizzare l’energia elettrica prodotta in eccesso da fonti rinnovabili che altrimenti andrebbe persa. In un contesto di crescente penetrazione di fonti rinnovabili non programmabili, la tecnologia rSOC consente di valorizzare l’eccesso di produzione e di migliorare la gestione e la stabilità del sistema elettrico, favorendo l’integrazione tra la rete gas e la rete elettrica”.Il lavoro condotto dal team Enea, nel progetto W2G, si è concentrato sulla valutazione della potenzialità dell’Italia ad accogliere questa tecnologia. L’analisi si è focalizzata su quattro regioni chiave del sud Italia, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria, che costituiscono la zona di mercato per l’energia elettrica definita come SUD, dove si stima al 2030 un incremento dell’eccesso di energia rinnovabile non programmabile. “Attualmente l’energia elettrica in eccesso di queste regioni viene trasferita nel resto d’Italia, ma – aggiungono Agostini e Carbone – con la progressiva penetrazione di eolico e fotovoltaico nel mix energetico nazionale, la sovrapproduzione diventerà sempre più complessa da gestire con il rischio di rallentare la diffusione e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Gli innovativi sistemi rSOC consentirebbero di utilizzare questa sovrapproduzione e, in combinazione con lo sfruttamento dei rifiuti organici, di produrre biometano”.La tecnologia proposta favorirebbe inoltre il raggiungimento degli obiettivi Ue in termini di produzione di energia da rinnovabili (32% del mix energetico, recepito nel Pniec – Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, con un 55% di energia elettrica rinnovabile nel 2030) e di quelli segnalati nella direttiva Waste che fissa alla stessa data una quota del 60% di separazione dei rifiuti urbani per il loro riutilizzo o la loro valorizzazione energetica se non più riciclabili.Su questa tematica i ricercatori del Dipartimento di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili (TERIN) dell’Enea hanno pubblicato su Frontiers in Energy Research un articolo scientifico dal titolo: “Potential deployment of reversible solid-oxide cell systems to valorise organic waste, balance the power grid and produce renewable methane: a case study in the Southern Italian Peninsula”. LEGGI TUTTO

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    S-Loan, Intesa Sanpaolo: 2,5 milioni di euro a Numero Blu

    (Teleborsa) – Il Gruppo Numero Blu Servizi – azienda di servizi innovativi e personalizzati di contact center, che opera sul mercato nazionale dal 1993 e conta oggi oltre 30 milioni di fatturato – ha ottenuto da Intesa Sanpaolo un finanziamento di 2,5 milioni di euro destinato a progetti per il consolidamento e la crescita dello smart working e per iniziative di welfare aziendale dedicate ai 1300 dipendenti dislocati su tutto il territorio nazionale.”In quest’ultimo anno la pandemia ha colpito duramente le aziende creando un clima di incertezza nel futuro. La nostra azienda – ha dichiarato Luca Leopizzi, ad di Numero Blu – ha cercato di salvaguardare la salute e l’occupazione di tutte le proprie persone. Ora si deve ripartire facendo tesoro delle esperienze maturate per lasciarsi alle spalle questo periodo così complesso e sapere al nostro fianco Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana, ci rende sicuramente più forti e fiduciosi verso gli obiettivi che ci siamo prefissati”.”Il nostro Gruppo ha nel proprio DNA i valori della sostenibilità, del welfare e della vicinanza al territorio e questa operazione ne è un’ulteriore dimostrazione – ha commentato Pierluigi Monceri, responsabile della direzione regionale Lazio, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo –. Nel suo ruolo a sostegno delle famiglie ed imprese del Paese, Intesa Sanpaolo si impegna in un’allocazione responsabile del credito, integrando nella valutazione del merito creditizio anche i temi di sostenibilità, concorrendo così alla creazione di valore collettivo”. Intesa Sanpaolo – spiega l’istituto in una nota – “ritiene fondamentale promuovere lo sviluppo di un’economia sostenibile, favorendo lo sviluppo di tale cultura in particolare nelle pmi, riconoscendo la rilevanza degli investimenti che vengono inquadrati nei tre criteri guida, denominati ESG”. In quest’ottica Intesa Sanpaolo ha lanciato un nuovo strumento di finanziamento a medio-lungo termine denominato S-Loan specificatamente disegnato per accompagnare gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa, valorizzando gli investimenti dedicati grazie anche alla individuazione di indicatori di performance ESG condivisi. “S-Loan – spieg Intesa Sanpaolo – sostiene le esigenze di medio-lungo termine delle pmi, con condizioni dedicate agevolate, grazie alle riduzioni di tasso che saranno riconosciute al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento in ambito ESG. Per ogni anno in cui l’impegno sarà rispettato sarà riconosciuto uno sconto sul finanziamento al fine di premiare i risultati conseguiti. S-Loan è un finanziamento che premia i comportamenti virtuosi in ambito sostenibilità”. LEGGI TUTTO

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    Efficientamento energetico, da CDP 5,5 milioni di euro al Comune di Palma di Montechiaro

    (Teleborsa) – Cassa Depositi e Prestiti ha stipulato con il comune di Palma di Montechiaro (AG) un prestito per un valore di 5,5 milioni di euro per progetti di riqualificazione energetica e gestionale degli impianti di pubblica illuminazione e integrazione dei servizi smart city e smart metering. Il progetto, spiega Cdp in una nota, mira al riammodernamento degli impianti, all’efficientamento energetico, al rispetto degli standard di sicurezza e al contenimento dell’inquinamento luminoso.Sulla rete di illuminazione pubblica del comune siciliano sara` prevista anche l’integrazione di dispositivi e sistemi di sensoristica ambientale con funzionalita` Smart City (sensoristica) e Smart Metering (lettura contatori).”Il progetto – fa sapere Cdp – evidenzia la volonta` da parte di Cdp e del Comune di Palma di Montechiaro di promuovere progetti di efficienza energetica, volti a ridurre i consumi e aumentare la sostenibilita”.Il risparmio energetico annuale derivante da questi interventi di efficientamento e ammodernamento sara` di oltre 1 milione e 800mila KWh (con un risparmio in percentuale del 66%), che si traduce in un risparmio economico annuale atteso di oltre 400mila euro. LEGGI TUTTO

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    Ecomondo, Astolfi (IEG): “Italia pronta per rispettare target europei”

    (Teleborsa) – La crisi da Covid e le nuove restrizioni, dovute ad una seconda ondata di pandemia, non fermano Ecomondo e Key Energy, una rivoluzione culturale che è ormai in atto da anni e che sta cambiando la percezione del nostro Paese in una direzione che favorisce la crescita sostenibile, complici anche le opportunità offerte oggi dal piano Next Generation EU.Una versione tutta digitale della manifestazione clou dell’anno sulla Green Economy sottolinea anche un altro aspetto cruciale del cambiamento culturale, la necessità di ridurre il gap tecnologico.Queste ed altre riflessioni sono emerse da una intervista rilasciata a Teleborsa da Alessandra Astolfi, Group Brand manager Green and Technology Division presso Italian Exhibition Group, la società che gestisce la Fiera di Rimini, dove la manifestazione ha avuto inizio il 3 novembre.Ecomondo è l’evento di riferimento italiano ed europeo in tema di Green Economy. Un momento di riflessione ed approfondimento. Qual è stata la risposta quest’anno nella nuova versione full digital?”L’anno era iniziato molto bene nel 2019, con una significativa risposta delle aziende ai temi che noi trattiamo da molti anni, poi dal 2020 il Covid ha silenziato le varie community, ma ha anche accelerato un processo già in atto, quello della Green Economy, che la Commissione europea con il Next Generation EU della von der Leyen ha potenziato”.”Noi abbiamo cercato di essere resilienti, di tenere piantata una bandierina sulla Green Economy, di non arrenderci all’impossibilità di tenere delle fiere in presenza e, con una prova di grande resilienza di Italian Exhibition Group e di tutti i professionisti che lavorano per questa grande realtà, siamo riusciti a materializzare quello che è il fisico (stand, persone, relazioni, contenuti) all’interno di questa piattaforma”.”La risposta è stata molto positiva, le aziende hanno reagito con entusiasmo, anche se con un po’ di delusione per non potersi incontrare di persona. Oggi ne abbiamo 400 che sono attive sulla piattaforma, hanno caricato i loro prodotti, le loto innovazioni, hanno creato dei veri e propri stand virtuali per interagire con i buyer. Dall’altra parte, abbiamo, favorito e mantenuto il rapporto con i nostri buyer internazionali, circa 350, per poter consentire il rapporto d’affari con i nostri clienti. Il terzo driver sono i contenuti tecnico-scientifici, le oltre 140 conferenze che si sono tenute in queste quattro giornate di manifestazione”.[embedded content]
    Le risorse che arriveranno dal piano Next Generation EU offrono una grande opportunità per accelerare il raggiungimento degli obiettivi dell’Italia. A che punto siamo?”E’ un’opportunità straordinaria quella che l’Europa ci offre e che il Next Generation EU mette a disposizione per l’Europa e per l’Italia, con il comune obiettivo di arrivare al 2050 ad essere carbon neutral, cioè avere un’Europa ad emissioni zero. Di questi 209 miliardi che arriveranno al nostro Paese, il 37% è destinato alle questioni climatiche e quindi alla Green economy”.”Il nostro Paese sta reagendo nel modo corretto. La politica, che in parte rimane un po’ indietro rispetto alla velocità di alcune imprese, ha capito l’importanza di avere una cabina di regia e di dare delle priorità ai tanti progetti che naturalmente il nostro Paese ha per cogliere questa opportunità”.”E’ emersa così l’esigenza di una regia unica, per la valutazione dei vari progetti, che negli anni possono generare posti di lavoro e possono facilmente colmare il gap per raggiungere questo obiettivo al 2030 ed al 2050″.”Bisogna ancora lavorare sul progetto di semplificazione autorizzativa, la parte burocratica ed amministrativa, che spesso ostacola la velocità del cambiamento, e la digitalizzazione, che è lo strumento per rendere possibile il cambiamento e la transizione energetica ed ecologica del nostro Paese”.Quali sono le istanze emerse dagli operatori della green Economy in ottica ripresa?”Ho ascoltato in questi giorni una community molto unita all’interno dei comitati tecnico-scientifici. Sono 24 anni che lavoriamo a stretto contatto con le associazioni d’impresa, i vari stakeholder e la politica, cioè chi fa le leggi e chi le applica.”C’è un sentimento positivo e, finalmente, dopo anni in cui non si muoveva nulla, c’è una forte accelerazione. Già dall’anno scorso abbiamo appreso che il nuovo modello si sviluppo sostenibile è possibile e che le aziende che fanno utili e sono sostenibili massimizzano il loro profitto, che non è solo economico, ma riesce a coniugare i valori economici con valori ambientali, di welfare, di attenzione ai territori, all’etica, alla reputation, quindi sono tanti i valori che ruotano attorno al fare sostenibilità”.”Le imprese sono già pronte per essere sostenibili e l’Italia in particolare ha delle eccellenze nel campo dell’economia circolare. Gli Stati Generali della Green economy hanno confermato che il nostro Paese è un “Champion” e può fare la differenza in Europa, questo è un impegno che noi riteniamo positivo e ci sentiamo di aver contribuito a creare tutto questo”.La Fiera di Rimini si conferma reattiva al cambiamento. Con grande prontezza ha saputo adeguarsi. Quanto è importante la tecnologia in ottica di sviluppo?”E’ stato un esempio di resilienza, l’elemento importante per il cambiamento. Abbiamo dato l’esempio come IEG di saper cogliere questa sfida, ci siamo messi al servizio di un obiettivo più alto, che è quello di mantenere viva e accesa la fiera, attraverso uno sforzo non indifferente, sia in termini di capitali tecnologici sia in termini di capitale umano e di competenze”.”Abbiamo quindi utilizzato il volano della tecnologia, un elemento straordinario che va coniugato con la cultura. Abbiamo sperimentato che è possibile fare sforzi importanti con l’aiuto della tecnologia, anche se non tutte le aziende sono allo stesso grado di digitalizzazione. Andrà quindi fatta sicuramente una riflessione su questo aspetto, ma si potrà utilizzare il digitale come ibridazione delle nostre fiere che svolgeremo in presenza nei nostri padiglioni”.”Abbiamo ampi margni di miglioramento nel sistema Paese e questa è una delle sfide che ci attende nei prossimi mesi”. LEGGI TUTTO