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    SEAL Awards 2020, Snam tra le 50 aziende più sostenibili al mondo

    (Teleborsa) – Snam è tra le cinquanta imprese più sostenibili al mondo secondo i SEAL (Sustainability, Environmental Achievement & Leadership) Business Sustainability Awards 2020 volti a premiare le imprese più trasparenti e maggiormente orientate a pratiche sostenibili a livello globale.Nel dettaglio – fa sapere Snam in una nota – la società è stata premiata nella categoria SEAL Organizational Impact Award, che aggrega due valutazioni di sostenibilità di livello globale: la A-List del CDP (ex Carbon Disclosure Project) e il Corporate Sustainability Assessment (CSA, ora incluso in S&P Global ESG). Quest’anno, in particolare, Snam è stata inserita nella lista “A” di CDP delle aziende più impegnate nella lotta al cambiamento climatico.”Il risultato – commenta la società – riconosce l’impegno di Snam nelle dimensioni ESG (Environmental, Social, Governance), centrali nel piano strategico 2020-2024. In tema ambientale, Snam prevede di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, tra le prime aziende del proprio settore. La società ha inoltre elaborato e pubblicato una scorecard ESG su 13 aree con 22 obiettivi materiali e quantitativi al 2023 per rendicontare le proprie performance a beneficio degli stakeholder”. LEGGI TUTTO

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    IREN, Scandiano: “Ai nastri di partenza la raccolta degli oli alimentari esausti”

    (Teleborsa) – Il Comune di Scandiano di concerto con Iren Ambiente ha studiato un modo per raccogliere comodamente e separatamente gli oli esausti di uso domestico. È quanto fa sapere Iren una nota annunciando che a breve verranno collocati 15 contenitori per la raccolta dell’olio esausto a Scandiano.L’olio esausto che è stato usato per friggere – spiega Iren – viene molte volte smaltito nella maniera meno appropriata, spesso direttamente nello scarico del lavandino, causando seri problemi agli impianti di depurazione. L’olio, infatti, avendo un peso specifico minore dell’acqua, galleggia su questa e crea un sottile strato che soffoca l’acqua da depurare, inibendo l’azione dei fanghi attivi. Quindi deve essere necessariamente rimosso con lunghi processi di disoleazione.I contenitori per la raccolta verranno collocati nelle seguenti strade: Via Resta (vic. Circolo) – Loc. Iano/Cà de Caroli; Via per Viano – Loc. Rondinara; Via delle scuole (vic. Circolo) – Loc. Pratissolo; Via Goti – Loc. Ventoso; Loc. San Ruffino (vic. Cimitero); Via Mezzaluna – Loc. Chiozza; Via per Marmirolo – Loc. Cacciola; Via Goya – Loc. Bosco; Via Brugnoletta – Loc. Fellegara; Via Bergianti – Loc. Arceto; Via Pagliani – Loc. Arceto; Via Beucci – quartiere Cappuccini; Via Europa – quartiere Piscina; Via Mazzini (vic. Conad); Via Cesari.”Si tratta – sottolinea Iren – di contenitori gialli, ben visibili, di grande capacità, accessibili comodamente, nei quali si può conferire l’olio esausto da frittura ed in genere gli olii esausti derivanti dall’uso alimentare, utilizzando contenitori usa e getta, come ad esempio bottiglie di plastica, gettando l’intera bottiglia chiusa nel contenitore stradale. Non bisogna sversare l’olio direttamente nel contenitore ma metterlo dentro bottiglie a perdere”. LEGGI TUTTO

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    Maersk lancerà la prima nave di linea a emissioni zero entro il 2023

    (Teleborsa) – Maersk, la più grande compagnia di navigazione mercantile al mondo, ha annunciato che entro il 2023 opererà la prima nave di linea a emissioni zero al mondo, sette anni prima del precedente obiettivo fissato per il 2030. Inoltre, tutte le nuove navi della compagnia avranno installato un sistema a doppia alimentazione, che consentirà operazioni a emissioni zero o il funzionamento con combustibile standard.”L’ambizione di Maersk è di aprire la strada alla decarbonizzazione della logistica globale – ha affermato il CEO Soren Skou – I nostri clienti si aspettano che li aiutiamo a decarbonizzare le loro catene di approvvigionamento globali e stiamo raccogliendo la sfida, lavorando per risolvere le sfide pratiche, tecniche e di sicurezza inerenti ai combustibili a emissioni zero di cui abbiamo bisogno in futuro”. Il numero uno di Maersk ha rinnovato l’impegno ad avere una flotta a emissioni zero entro il 2050, descrivendolo come “obiettivo impegnativo ma raggiungibile”.L’impronta ecologica della navigazione è significativa: secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, nel 2019 il trasporto marittimo internazionale è stato responsabile per il 2% delle emissioni globali di CO2 legate all’energia. Avere operazioni a emissioni zero, o “carbon neutral”, non significa non emettere in atmosfera alcuna sostanza inquinante, ma che le emissioni di CO2 sono compensate da una pari quantità di rimozione di CO2. LEGGI TUTTO

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    W2G, Enea nel progetto Ue per produrre energia da rifiuti con celle a combustibile

    (Teleborsa) – Produrre energia elettrica da rifiuti organici. Una sfida possibile grazie all’innovativo processo messo a punto da Enea, insieme a Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), Technical University of Denmark e gruppo industriale Solidpower, nell’ambito del progetto europeo Waste2GridS – W2G, Rifiuti per le Reti (elettriche e gas) appena concluso.Il cuore del processo – spiega Enea in una nota – è rappresentato dalla tecnologia rSOC (Celle a Combustibile a Ossidi Solidi Reversibili) che, oltre a produrre energia elettrica da rifiuti, utilizza l’elettricità in eccesso da fonte eolica e fotovoltaica per produrre combustibile gassoso da impiegare nei trasporti o da immettere nella rete di distribuzione del gas naturale. “Questa soluzione – sottolineano Alessandro Agostini e Claudio Carbone, ricercatori del Laboratorio Enea Accumulo di Energia e Tecnologie per l’Idrogeno – consente di trasformare in opportunità la gestione di rifiuti e residui organici e di utilizzare l’energia elettrica prodotta in eccesso da fonti rinnovabili che altrimenti andrebbe persa. In un contesto di crescente penetrazione di fonti rinnovabili non programmabili, la tecnologia rSOC consente di valorizzare l’eccesso di produzione e di migliorare la gestione e la stabilità del sistema elettrico, favorendo l’integrazione tra la rete gas e la rete elettrica”.Il lavoro condotto dal team Enea, nel progetto W2G, si è concentrato sulla valutazione della potenzialità dell’Italia ad accogliere questa tecnologia. L’analisi si è focalizzata su quattro regioni chiave del sud Italia, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria, che costituiscono la zona di mercato per l’energia elettrica definita come SUD, dove si stima al 2030 un incremento dell’eccesso di energia rinnovabile non programmabile. “Attualmente l’energia elettrica in eccesso di queste regioni viene trasferita nel resto d’Italia, ma – aggiungono Agostini e Carbone – con la progressiva penetrazione di eolico e fotovoltaico nel mix energetico nazionale, la sovrapproduzione diventerà sempre più complessa da gestire con il rischio di rallentare la diffusione e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Gli innovativi sistemi rSOC consentirebbero di utilizzare questa sovrapproduzione e, in combinazione con lo sfruttamento dei rifiuti organici, di produrre biometano”.La tecnologia proposta favorirebbe inoltre il raggiungimento degli obiettivi Ue in termini di produzione di energia da rinnovabili (32% del mix energetico, recepito nel Pniec – Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, con un 55% di energia elettrica rinnovabile nel 2030) e di quelli segnalati nella direttiva Waste che fissa alla stessa data una quota del 60% di separazione dei rifiuti urbani per il loro riutilizzo o la loro valorizzazione energetica se non più riciclabili.Su questa tematica i ricercatori del Dipartimento di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili (TERIN) dell’Enea hanno pubblicato su Frontiers in Energy Research un articolo scientifico dal titolo: “Potential deployment of reversible solid-oxide cell systems to valorise organic waste, balance the power grid and produce renewable methane: a case study in the Southern Italian Peninsula”. LEGGI TUTTO

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    S-Loan, Intesa Sanpaolo: 2,5 milioni di euro a Numero Blu

    (Teleborsa) – Il Gruppo Numero Blu Servizi – azienda di servizi innovativi e personalizzati di contact center, che opera sul mercato nazionale dal 1993 e conta oggi oltre 30 milioni di fatturato – ha ottenuto da Intesa Sanpaolo un finanziamento di 2,5 milioni di euro destinato a progetti per il consolidamento e la crescita dello smart working e per iniziative di welfare aziendale dedicate ai 1300 dipendenti dislocati su tutto il territorio nazionale.”In quest’ultimo anno la pandemia ha colpito duramente le aziende creando un clima di incertezza nel futuro. La nostra azienda – ha dichiarato Luca Leopizzi, ad di Numero Blu – ha cercato di salvaguardare la salute e l’occupazione di tutte le proprie persone. Ora si deve ripartire facendo tesoro delle esperienze maturate per lasciarsi alle spalle questo periodo così complesso e sapere al nostro fianco Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana, ci rende sicuramente più forti e fiduciosi verso gli obiettivi che ci siamo prefissati”.”Il nostro Gruppo ha nel proprio DNA i valori della sostenibilità, del welfare e della vicinanza al territorio e questa operazione ne è un’ulteriore dimostrazione – ha commentato Pierluigi Monceri, responsabile della direzione regionale Lazio, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo –. Nel suo ruolo a sostegno delle famiglie ed imprese del Paese, Intesa Sanpaolo si impegna in un’allocazione responsabile del credito, integrando nella valutazione del merito creditizio anche i temi di sostenibilità, concorrendo così alla creazione di valore collettivo”. Intesa Sanpaolo – spiega l’istituto in una nota – “ritiene fondamentale promuovere lo sviluppo di un’economia sostenibile, favorendo lo sviluppo di tale cultura in particolare nelle pmi, riconoscendo la rilevanza degli investimenti che vengono inquadrati nei tre criteri guida, denominati ESG”. In quest’ottica Intesa Sanpaolo ha lanciato un nuovo strumento di finanziamento a medio-lungo termine denominato S-Loan specificatamente disegnato per accompagnare gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa, valorizzando gli investimenti dedicati grazie anche alla individuazione di indicatori di performance ESG condivisi. “S-Loan – spieg Intesa Sanpaolo – sostiene le esigenze di medio-lungo termine delle pmi, con condizioni dedicate agevolate, grazie alle riduzioni di tasso che saranno riconosciute al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento in ambito ESG. Per ogni anno in cui l’impegno sarà rispettato sarà riconosciuto uno sconto sul finanziamento al fine di premiare i risultati conseguiti. S-Loan è un finanziamento che premia i comportamenti virtuosi in ambito sostenibilità”. LEGGI TUTTO