More stories

  • in

    CAREL, finanziamento sustainability linked per 20 milioni da Mediobanca

    (Teleborsa) – Carel Industries, azienda quotata sullo STAR e attiva nella produzione di componenti per apparecchiature e impianti di condizionamento e refrigerazione, ha stipulato con Mediobanca un sustainability linked loan, per un importo pari a 20 milioni di euro con durata quinquiennale e un meccanismo amortizing. L’obiettivo è quello soddisfare l’ordinario fabbisogno finanziario del gruppo e creare un portafoglio di strumenti di finanza sostenibile.Il contratto comprende un meccanismo che prevede la riduzione del tasso di interesse al raggiungimento di target quantitativi annuali in materia di sostenibilità sociale, che riguarderanno il riequilibrio di genere all’interno del gruppo. A questo proposito, CAREL nel 2020 ha partecipato ad operazioni di recruiting ed employer branding orientate verso le giovani donne studentesse di discipline STEM.”La canalizzazione dei flussi finanziari verso iniziative e soggetti che pongono la sostenibilità ambientale e sociale alla base del proprio sviluppo è e sarà un elemento essenziale nel ridisegnare l’economia mondiale nei prossimi decenni – ha detto Nicola Biondo, direttore finanziario del gruppo – Essere in prima linea in questo processo ci rende particolarmente orgogliosi e ci spinge a perseguire con entusiasmo obiettivi sempre più sfidanti”. LEGGI TUTTO

  • in

    A2A, ordini per 1,2 miliardi per sustainability-linked bond da 500 milioni

    (Teleborsa) – A2A ha collocato con successo il suo primo sustainability-linked bond da 500 milioni di euro, con durata 10 anni. L’emissione ha ricevuto ordini per 1,2 miliardi di euro, oltre 2,5 volte l’ammontare offerto. Il titolo è stato collocato ad un prezzo di emissione pari a 99,547% e avrà un rendimento annuo pari allo 0,672% e una cedola di 0,625%, con uno spread di 65 punti base rispetto al tasso di riferimento mid swap.L’obbligazione è collegata al conseguimento di un target di sostenibilità relativo alla riduzione delle emissioni dirette (Scope 1) di gas serra per chilowattora di energia prodotta. In particolare, la cedola è legata al raggiungimento del target di sostenibilità e prevede un incremento (step-up) del tasso d’interesse pari a 25bps in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo. L’obiettivo della multi-utility italiana, si legge in una nota, è di raggiungere entro il 2025 una quota pari o inferiore a 296 g di CO2 per kWh, coerente con il commitment della Science Based Target approvato a marzo 2020.”Questo primo Sustainability-Linked Bond coniuga obiettivi fissati nel Piano Industriale e traguardi di sostenibilità, confermando l’impegno di A2A a sostegno della lotta al cambiamento climatico – ha dichiarato Andrea Crenna, CFO di A2A – L’operazione si inserisce inoltre nel percorso del gruppo volto ad aumentare la quota di debito ESG, con un target superiore al 70% al 2030″.(Foto: Fre Sonneveld on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    B20, aumenta collaborazione tra big del settore energetico per favorire transizione

    (Teleborsa) – Maggiore collaborazione tra le aziende del settore, una grossa spinta sugli investimenti tecnologici, regolamentazioni più chiare e condivise. Sono questi i temi condivisi che sono emersi dagli interventi dei CEO di alcune delle più grandi aziende energetiche italiane durante il “B20 – G20 Dialogue on Energy, Climate and Environment”, un evento in cui si è riflettuto sul ruolo significativo che hanno le aziende energetiche nell’affrontare il problema del cambiamento climatico e nel favorire un transizione verso forme di energia meno inquinanti. La cornice era quella del B20, l’Engagement Group che ha l’obiettivo di formulare raccomandazioni di policy indirizzate alla presidenza italiana del G20.Secondo il CEO di Enel, Francesco Starace, per facilitare la transizione verso l’utilizzo di energia pulita nei prossimi dieci anni serviranno nuove e più avanzate infrastrutture, una supply chain più resiliente, maggiore accordo sui meccanismi di carbon pricing e il supporto della finanza sostenibile. I cambiamenti attesi non saranno però privi di sfide: “nella transizione molte persone avranno problemi a formarsi e trovare un nuovo lavoro, perciò la politica e le aziende avranno un ruolo così importante”, ha sottolineato Starace. Sul carbon princing (strumento che permette di attribuire un valore economico alla CO2 per aiutare le imprese ad adattare le proprie strategie), ha detto che non c’è ancora un allineamento della metodologia e che sarà fondamentale avere uno “standard unico per accelerare la transizione verso un’economia con meno emissioni di CO2”.Della necessità di meccanismi comuni sulla gestione dell’anidride carbonica ha parlato anche Marco Alverà, CEO di Snam, sottolineando l’importanza di puntare sul CCS, ovvero la cattura e sequestro (o stoccaggio) del diossido di carbonio. Alverà si è detto soddisfatto della collaborazione che sta emergendo tra le aziende del settore energetico nello sviluppo di soluzioni per combattere i cambiamenti climatici, evidenziano che l’apporto principale di Snam riguarderà i biocombustibili. “Avremo un bisogno significativo di biocombustibili e, tra di essi, un prodotto sicuramente non controverso è il biometano – ha detto Alverà – È facilmente trasportabile, immagazzinabile e permette di ridurre le emissioni di CO2. Inoltre, può essere usato nella stessa infrastruttura in cui si usa il metano”.Claudio Descalzi, CEO di Eni, ha allargato ulteriormente lo sguardo durante il suo intervento, citando i “disastri ambientali, le malattie infettive e incidenti informatici” come le tre maxi-categorie di eventi che potranno mettere in pericolo lo sviluppo globale nei prossimi decenni. “Le tecnologie sono il fattore abilitante, per mitigare i rischi e trovare soluzioni innovative per accelerare la transizione, ma non dobbiamo dimenticarci che le persone devono essere al centro della transizione”, ha detto Descalzi. LEGGI TUTTO

  • in

    UE, presentato nuovo standard europeo per i Green Bond

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha presentato un nuovo standard europeo per i Green Bond con l’obiettivo di favorire gli investimenti in progetti che aiuteranno l’Unione europea a raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di carbonio a metà secolo. Il nuovo regolamento, che potrà essere adottato su base volontaria, mira a creare un gold standard per le aziende e i governi che desiderano raccogliere fondi per progetti e programmi rispettosi dell’ambiente.”In questo decennio, stimiamo che l’Europa avrà bisogno di circa 350 miliardi di euro di investimenti extra annuali per raggiungere il suo obiettivo di emissioni al 2030 nei sistemi energetici. Questo si aggiunge ai circa 130 miliardi di euro necessari per altri obiettivi ambientali – ha commentato Valdis Dombrovskis, vice-presidente della Commissione europea – Sappiamo da tempo che i soldi pubblici non saranno sufficienti. E dobbiamo fare affidamento sul settore privato. Ecco perché la finanza sostenibile è così importante: genera investimenti alla scala necessaria”.Nel presentare il nuovo standard per i Green Bond, la Commissione europea ha sottolineato che il Vecchio Continente è già all’avanguardia sul tema rispetto al resto del mondo. “Siamo leader in questo settore. Circa la metà delle emissioni globali (di green bond, ndr) dello scorso anno ha avuto luogo nell’Unione europea e circa la metà delle obbligazioni green è denominata in euro, il che la rende la valuta più popolare per le obbligazioni verdi – ha spiegato Mairead McGuinness, Commissaria europea per i servizi finanziari – Ma crediamo di poter fare di più per sostenere le obbligazioni green, che rappresentano solo dal 2 al 4% del mercato obbligazionario complessivo. Quindi, la possibilità di espandere questo campo è significativa. E l’European Green Bond Standard stabilirà un gold standard nel mercato delle obbligazioni verdi”. LEGGI TUTTO

  • in

    Bankitalia accelera sull'integrazione della sostenibilità nei propri investimenti

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha presentato oggi la “Carta degli investimenti sostenibili”, che definisce la visione che la Banca ha della sostenibilità e contiene i principi e i criteri di riferimento per la gestione sostenibile dei propri investimenti finanziari. La Carta, sottolinea Bankitalia, si applica a quelle attività finanziarie sulle quali la Banca ha piena autonomia decisionale, ossia gli investimenti del proprio portafoglio finanziario e delle riserve valutarie, mentre non si applica ai portafogli di politica monetaria, sui quali la responsabilità è dell’Eurosistema.La politica di investimento sostenibile della Banca si ispira ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite, gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sul Clima. Bankitalia, nella Carta degli investimenti, assume tre impegni: promuovere la sostenibilità ESG, per incoraggiare la diffusione di informazioni di sostenibilità da parte degli emittenti, degli intermediari e degli altri operatori; integrare i principi ESG nella gestione dei propri investimenti e nella gestione dei rischi finanziari e promuovere la diffusione di buone pratiche d’investimento sostenibile e di gestione dei rischi nel sistema finanziario; pubblicare informazioni e analisi sulla finanza sostenibile e contribuire alla diffusione della cultura della finanza sostenibile.”I rischi collegati ai cambiamenti climatici hanno implicazioni anche per le banche centrali e le loro principali funzioni: la supervisione sugli intermediari; la tutela della stabilità finanziaria; la politica monetaria – ha commentato Paolo Angelini, vice direttore generale della Banca d’Italia – Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, per conseguire l’obiettivo del dimezzamento delle emissioni entro il 2030, gli investimenti in energie pulite dovranno triplicare, raggiungendo i 4.000 miliardi di dollari l’anno a livello globale”.”Gli operatori della finanza sono indispensabili per realizzare questa rapida trasformazione, in quanto consentono di allocare le risorse necessarie sui progetti per la transizione climatica, in particolare quelli destinati all’innovazione tecnologica e alle infrastrutture – ha aggiunto – Inoltre, i rischi climatici e le politiche miranti a contrastarli hanno importanti ripercussioni sull’attività economica: possono determinare il successo di alcune imprese e un quadro avverso per altre. È immediato il collegamento con i rischi tradizionali degli intermediari finanziari – rischio di credito per le banche, rischi di catastrofe naturale per le assicurazioni. Il raggiungimento degli obiettivi climatici richiede dunque adeguate politiche di regolamentazione e vigilanza sui mercati e sugli intermediari”. LEGGI TUTTO

  • in

    Plastica monouso: da domani al bando piatti, posate e cannucce

    (Teleborsa) – Ridurre l’utilizzo di plastica monouso. Con questo obiettivo entra in vigore a partire da domani, 3 luglio, la direttiva Ue SUP (Single Use Plastic), approvata nel 2019 e recepita dall’Italia con legge nazionale nell’aprile di quest’anno.Il bando imposto dall’Unione europea riguarda piatti e posate, cannucce, cotton fioc, palette da cocktail, bastoncini dei palloncini, contenitori per alimenti e bevande in polistirolo. Esclusi dal divieto i bicchieri monouso di plastica, le bottigliette per acqua e bibite, i flaconi di detergenti e detersivi, le scatolette e le buste per i cibi. Prodotti che potranno, dunque, continuare a essere prodotti, venduti e utilizzati. Al momento, infatti, la Ue ha scelto di bandire solo gli oggetti monouso ritenuti più inquinanti, ma soprattutto di cui si può fare a meno, o che si possono facilmente sostituire con altri biodegradabili. Trovare alternative per il resto dei contenitori è più difficile e richiederà più tempo e ingenti investimenti. Un mondo libero dalla plastica richiede, infatti, un cambiamento culturale con un ritorno al passato fatto di detersivi alla spina, borracce, imballaggi in carta o bioplastiche.Sulle bioplastiche, e sulle alternative alla plastica monouso, è in corso un contenzioso fra l’Italia e la Commissione europea. La direttiva SUP non fa distinzione nel suo bando fra oggetti in plastica tradizionale (quella prodotta dal petrolio e non biodegradabile) e oggetti in plastiche bio: prodotte da materie prime naturali come il mais, biodegradabili nell’ambiente e compostabili (cioè trasformabili in fertilizzante compost). La legge italiana 53/2021 che ha recepito la direttiva europea ha invece escluso dal bando tutte le plastiche usa e getta compostabili, nelle quali l’industria italiana è molto forte. E il nostro paese chiede che anche le linee guida della Commissione per l’applicazione della SUP facciano la stessa cosa. Un altra questione riguarda la carta plastificata usata per piatti, bicchieri e imballaggi. La direttiva non ne parla, ma le linee guida approvate a maggio estendono il bando anche a questi oggetti. La Ue, in seguito a un confronto fra il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans e il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha accolto le obiezioni dell’Italia impegnandosi a rivedere le linee guida della direttiva. LEGGI TUTTO

  • in

    Lagarde (BCE): “Serve un mercato europeo dei capitali green”

    (Teleborsa) – “Con il passare della pandemia, dobbiamo spostare l’attenzione dalla conservazione dell’economia alla sua trasformazione. Ciò richiederà di reindirizzare la spesa sia del settore pubblico che di quello privato verso i settori green e digitale. In particolare, abbiamo bisogno di investimenti per circa 330 miliardi di euro all’anno entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell’Europa e circa 125 miliardi di euro all’anno per realizzare la trasformazione digitale. Lo ha detto Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, intervenendo al Brussels Economic Forum.Secondo Lagarde, il programma NextGenerationEU (NGEU) aiuterà a convogliare gli investimenti pubblici verso settori trasformativi, mentre è attualmente meno chiaro se il settore finanziario privato possa fare lo stesso. “La frammentazione tra i mercati finanziari nazionali in Europa potrebbe limitare la nostra capacità di finanziare investimenti futuri in volume sufficiente – ha spiegato – Questo è il motivo per cui ho sostenuto che dobbiamo aggiungere un altro elemento al nostro piano di ripresa post-pandemia, ovvero abbinare la NGEU a quella che ho definito un’unione dei mercati dei capitali verdi (CMU), un mercato dei capitali europeo veramente verde che trascende i confini nazionali”.La presidente della BCE ha fornito tre motivazioni per sostenere la sua proposta. “In primo luogo, i mercati dei capitali sono particolarmente adatti a dirigere i finanziamenti verso settori orientati al futuro come il verde e il digitale – ha detto – La seconda motivazione per la Green CMU è che l’Europa ha già un vantaggio come sede dei mercati dei capitali verdi. L’Europa è infatti il luogo prescelto per l’emissione globale di obbligazioni verdi, con circa il 60% di tutte le obbligazioni senior non garantite verdi emesse nel 2020 provenienti da qui. In terzo luogo, la Green CMU è un’area in cui abbiamo il potenziale per compiere rapidi progressi, poiché non affronta le stesse sfide dei mercati dei capitali convenzionali. In effetti, ha già raggiunto una scala paneuropea maggiore rispetto al mercato obbligazionario convenzionale”. LEGGI TUTTO

  • in

    JPMorgan acquisisce OpenInvest, fintech con focus su investimenti ESG

    (Teleborsa) – JPMorgan Chase ha annunciato di aver stipulato un accordo – i cui termini non sono stati resi noti – per l’acquisizione di OpenInvest, una società fintech che aiuta i professionisti finanziari a personalizzare e rendicontare gli investimenti. La società manterrà il proprio marchio e sarà integrata nelle offerte per i clienti Private Bank e Wealth Management di JPMorgan.La società è stata sostenuta da alcuni dei migliori acceleratori di startup degli Stati Uniti, come Andreessen Horowitz, Y Combinator e QED. OpenInvest è stata fondata nel 2015 con l’obiettivo principale di aiutare i consulenti a sbloccare il vero impatto degli investimenti dei loro clienti.”I clienti sono sempre più concentrati sulla comprensione dell’impatto ambientale, sociale e di governance (ESG) dei loro portafogli e sull’utilizzo di tali informazioni per prendere decisioni di investimento più in linea con i loro obiettivi”, ha affermato Mary Callahan Erdoes, CEO di JPMorgan Asset & Wealth Management. LEGGI TUTTO