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    RFI, Fiorani al Congresso Andaf. Infrastrutture ferroviarie volano per la sostenibilità

    (Teleborsa) – Proprio in questi giorni è in corso a Genova il 43esimo Congresso Nazionale ANDAF (Associazione nazionale direttori amministrativi e finanziari) “CFO: Next Generation Sostenibile”. Alla manifestazione ha preso parte anche Vera Fiorani, Amministratrice Delegata di RFI che intervistata da Sergio Luciano, direttore di Economy, davanti a una platea di CFO riuniti, nel corso del suo intervento ha parlato di sostenibilità, nella sua triplice accezione, sociale, economica e ambientale, lungo il percorso di realizzazione del PNRR. Sostenibilità che è anche lavorare per raggiungere una reale “parità di genere”, come recita il quinto degli SDGs dell’agenda ONU. Chi meglio di lei – si legge su FS News, il portale di informazione di Ferrovie dello Stato – che ha voluto fortemente declinare il titolo di amministratore delegato al femminile, può affrontare questo tema? La verità però è che servono anche strumenti normativi ed infatti la Fiorani ha detto “come ha ricordato due giorni fa il ministro Giovannini, RFI ha già applicato le clausole di premialità per l’inclusione di genere e il lavoro giovanile in due fondamentali gare di alta tecnologia già bandite, una da 500 milioni di euro per la progettazione e realizzazione del sistema ERTMS sulle linee oggetto del PNRR, e l’altro per un accordo quadro che ci consentirà di internalizzare la realizzazione degli Apparati di Comando Centralizzato della Circolazione (ACC), che rappresentano un elemento chiave, di altissima tecnologia digitale, nella gestione del traffico ferroviario”Vera Fiorani ha lanciato un forte segnale al mondo della scuola e delle università sulla sempre più pressante necessità di ingegneri ferroviari altamente specializzati: “Stiamo finanziando dei master post laurea con i più importanti atenei, perché abbiamo grande bisogno di ingegneri che sostengano e sviluppino i nostri progetti di innovazione tecnologica”Tornando sul PNRR – si legge sul portale – l’AD Fiorani ha raccontato di come RFI intenda procedere cercando di promuovere la massima condivisione con tutti gli stakeholder interessati sui progetti delle nuove opere. “Come richiede il legislatore i nostri progetti di fattibilità tecnico economica sono accompagnati da un’analisi di sostenibilità e sottoposti a dibattito pubblico. Ad un confronto trasparente e costruttivo che porti, per quanto riguarda soprattutto le opere inserite nel PNRR alle quali il legislatore ha attribuito caratteri di priorità assoluta, a soluzioni condivise in tempi contenuti e certi. Altrimenti si potrà e dovrà ricorrere ad ambiti superiori, come il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici fino alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, com’è accaduto due giorni fa per il progetto di collegamento ferroviario con l’aeroporto Marco Polo di Venezia”.Vera Fiorani, Commissaria straordinaria di governo per varie opere, ha ricordato come tra le prerogative che le attribuisce il decreto di nomina, ci sia anche quella di approvare i progetti unicamente con i presidenti delle Regioni coinvolte, Campania e Calabria per la Salerno Reggio-Calabria. “E’ una prerogativa alla quale non vorrei mai ricorrere perché per RFI è fondamentale il confronto con le comunità locali. E’ quanto stiamo facendo anche qui a Genova, con l’ascolto e la discussione in piazze pubbliche con i cittadini coinvolti nei lavori sul nodo ferroviario”. “Fondamentale per la sostenibilità delle nuove infrastrutture – conclude l’articolo – anche la capacità di integrare la ferrovia con porti e aeroporti. E il PNRR guarda con attenzione anche a questo fronte. Nodo di Genova e Terzo Valico, parti integranti del Corridoio europeo Reno – Alpi, sono un esempio concreto di come si debbano realizzare le condizioni per una reale ed efficace intermodalità, e una delle opere su cui RFI è impegnata”. LEGGI TUTTO

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    A2A, oltre 1 miliardo di euro il valore economico distribuito a Milano nel 2020

    (Teleborsa) – Oltre un miliardo di euro il valore economico distribuito sul territorio della provincia di Milano, 184 milioni di euro investiti per il mantenimento e lo sviluppo degli impianti, 707 milioni di euro di ordinato ai fornitori locali, 610 assunzioni nelle sedi milanesi (il 40% under 30). Sono questi i principali numeri contenuti nella quinta edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale di Milano della multi-utility A2A, presentata oggi dal presidente Marco Patuano e dall’AD Renato Mazzoncini. Nella provincia di Milano, A2A si occupa della gestione dei rifiuti, della produzione, distribuzione e vendita di energia e gas, della rete di teleriscaldamento, di mobilità elettrica e illuminazione pubblica.”A2A ha proseguito il suo percorso di crescita rafforzando la propria capacità di generare valore sui territori dove opera, nonostante un 2020 segnato da grandi difficoltà per tutta la comunità – ha commentato Mazzoncini – Lo scorso anno il gruppo ha contribuito a sostenere lo sviluppo socio economico del territorio milanese con oltre un miliardo di euro di valore distribuito, con un incremento del 58% rispetto al 2019, e 184 milioni di euro di investimenti in infrastrutture. In questo contesto sono più che raddoppiati gli ordini ai fornitori locali, passati da 325 a 707 milioni di euro”. “Le attività del gruppo a Milano rendono tangibile ciò che per A2A significa essere una life company: prendersi cura ogni giorno del benessere delle persone e della qualità della loro vita, attraverso servizi e tecnologie innovative e sostenibili”, ha aggiunto Patuano.La raccolta differenziata nella città e nella provincia di Milano nel 2020 ha superato il 64%, raggiungendo 62,6% in città e 67,6% in media nella provincia. Sul totale delle oltre 747mila tonnellate di rifiuti urbani raccolti nel territorio, il 64% è stato destinato al recupero di materia e il 36% è stato inviato ai termovalorizzatori: nessun rifiuto urbano è andato in discarica. Grazie ai rifiuti, sono stati prodotti oltre 307 GWh di energia elettrica – pari al consumo medio annuo di 114.000 famiglie – e oltre 456 GWh di energia termica – pari al fabbisogno di riscaldamento e acqua calda di 30.000 famiglie. L’utilizzo del termovalorizzatore ha evitato l’immissione in atmosfera di oltre 442 mila tonnellate di CO2 e di oltre 96 mila tonnellate equivalenti di petrolio (TEP).Nel 2020 A2A ha sostenuto lo sviluppo socio economico del territorio distribuendo circa 1.053 milioni di euro sotto forma di dividendi, imposte locali, ordini a fornitori, canoni e concessioni, sponsorizzazioni e liberalità e remunerazione dei dipendenti. Sono stati attivati 869 fornitori locali per un importo totale degli ordini pari a 707 milioni di euro: 96 milioni di euro sono stati fatturati a micro o piccole imprese con meno di 50 dipendenti e 3,6 milioni di euro a cooperative sociali ed onlus.Il bilancio di sostenibilità della multi-utility evidenzia anche che il teleriscaldamento fornisce un importante contributo alla lotta al cambiamento climatico: nel 2020 sono state risparmiate oltre 48 mila TEP, 2,9 tonnellate di PM10, 121 mila tonnellate di CO2, 25 tonnellate di SO2 e 99 tonnellate di NOx. Inoltre, la società è presente a Milano con 386 punti di ricarica di veicoli elettrici e, nel 2020, sono state effettuate quasi 73 mila ricariche presso le colonnine presenti nell’Area Metropolitana Milanese, che hanno permesso di percorrere circa 6 milioni di km risparmiando 649 tonnellate di CO2. LEGGI TUTTO

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    Eu Eco-Tandem, aperta selezione per esperti in turismo, sostenibilità e startup greentech

    (Teleborsa) – C’è tempo fino alla mezzanotte del 25 settembre 2021 per candidarsi in veste di advisor per il progetto internazionale EU Eco-Tandem, promosso dall’Enit, Agenzia Nazionale Italiana del Turismo, e cofinanziato dall’Unione Europea. “Un programma – spiega una nota – finalizzato a incoraggiare piccole e medie imprese, finora legate a un turismo di tipo tradizionale, favorendo la nascita di nuove sinergie ed approcci più ecosostenibili”. Quindici, i posti disponibili, per questo ruolo di responsabilità, retribuito, per il quale si cercano esperti in turismo, sostenibilità e startup greentech. Tra gli altri requisiti richiesti agli aspiranti consulenti, che insieme andranno a formare una commissione ad hoc, figurano: abilità di coaching, sufficiente disponibilità di tempo, un inglese fluente, esperienza e profonda conoscenza del settore e una grande attenzione nei confronti dell’Ambiente e della sostenibilità.Una volta scelti, i “Tandem advisor” avranno il compito di valutare, selezionare e abbinare PMI e startup partecipanti al programma, monitorare le attività che le vedono coinvolte e fornire loro – attraverso regolari incontri virtuali – assistenza e consulenza, captando in tempo anche eventuali ostacoli, che potrebbero impedire il corretto svolgimento del progetto. I consulenti dovranno quindi supportare e guidare i team (due Tandem per ogni advisor), lungo il loro percorso professionale ed assicurarsi, che seguano alla lettera le linee del programma, oltre ad identificare le aziende e le idee più promettenti.Prendendo parte a questa attività accademica i futuri advisor avranno la possibilità, tra l’altro, di: migliorare le proprie capacità di leadership e di gestione; tenersi informati sugli sviluppi e le ultime tendenze relativi alla sostenibilità applicata al turismo; partecipare ad un importante programma di ricerca e lavorare in un ambiente collaborativo con persone provenienti da diversi Paesi europei.La selezione per i consulenti avverrà a fine settembre ed entro il 14 ottobre 2021 è prevista la firma del Codice di Condotta. LEGGI TUTTO

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    BTP Green 2045, MEF: proventi per rinnovabili, trasporti e tutela ambientale

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha reso noto il dettaglio delle spese green sostenute dallo Stato finanziate con i proventi della prima emissione del BTP Green, avvenuta lo scorso 3 marzo 2021. Il titolo – con scadenza 30 aprile 2045 e tasso nominale annuo pari a 1,50% – è stato emesso per un importo di 8,5 miliardi di euro.L’importo raccolto è stato suddiviso in sei voci di spesa green: fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica (circa 119 milioni di euro), efficienza energetica (3,5 miliardi), trasporti (3,1 miliardi), prevenzione e controllo dell’inquinamento e economia circolare (336 milioni), tutela dell’ambiente e della diversità biologica (966 milioni) e ricerca (472 milioni).”Conformemente all’impostazione del Framework, sono state selezionate le spese incluse nel bilancio dello Stato relativo all’anno di emissione e ai consuntivi per i tre anni precedenti – si legge nella nota del MEF – Nello specifico, per gli anni 2018, 2019 e 2020 sono stati considerati i valori dello speso mentre per il 2021 i valori dell’ultimo stanziamento di bilancio”Per quanto riguarda le Categorie 1 e 2 (fonti rinnovabili ed efficienza energetica), “si tratta di cosiddette spese fiscali, ossia minori introiti fiscali dovuti ad agevolazioni su interventi di efficientamento energetico e incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Energia, CGIL Sardegna: “Ancora nessuna chiarezza su transizione”

    (Teleborsa) – “Non c’è ancora traccia del confronto sollecitato dai sindacati sardi con i ministri Cingolani e Giorgetti, la Regione e le aziende interessate, e non c’è alcuna chiarezza su come il presidente Solinas e la sua Giunta vogliano gestire la transizione energetica, a partire dall’imminente decarbonizzazione”. È quanto rileva il segretario generale della Cgil Sardegna Samuele Piddiu, sollecitando un incontro su un tema cruciale che richiede una pianificazione a lungo termine. Nel frattempo, si attende l’approvazione del decreto Sardegna da parte del governo nazionale ma il sindacato ricorda che sul tema era stato promesso un confronto, anche con le organizzazioni sindacali, proprio al rientro delle ferie estive. “Al momento – ha proseguito il segretario regionale Cgil – al di là di qualche dichiarazione in ordine sparso, il governo regionale appare in balia di eventi e scelte fatte altrove e addirittura orientate da singole aziende: non ha una strategia, un’idea, un progetto su come dovrà strutturarsi la Sardegna rispetto ai processi di innovazione tecnologica, transizione energetica e decarbonizzazione, e ciò nonostante siano scelte che condizionano tutto il mondo economico e produttivo isolano”. Il riferimento va ai poli industriali ed energetici in gravissima sofferenza, ai quali va data una risposta nell’emergenza attuale ma guardando alla prospettiva.”Crediamo – ha detto Piddiu – sia necessario realizzare il piano di metanizzazione con la relativa rete da Nord a Sud della Sardegna, passando per Macchiareddu e centro dell’Isola, aree da rilanciare con decisione. Le centrali di Porto Torres e Portovesme possono essere riconvertite a metano e nello stesso tempo divenire siti nei quali investire sull’innovazione legata alle rinnovabili, che non significa trasformare la Sardegna in centro di produzione per approvvigionare i sistemi produttivi del Nord Italia ma scommettere su sviluppo e ricerca da realizzare qui. Quando qualcuno dice che la rete di interconnessione dei bacini del gas non serve dice una cosa errata e non vera perché quella stessa rete verrà realizzata proprio con le caratteristiche utili a trasportare in futuro idrogeno e gas di sintesi, ed è anche con questa consapevolezza che noi sosteniamo quell’opera”. Per il sindacalista, la Regione su questi temi latita e non fornisce alcun indirizzo chiaro su ciò che immagina per il futuro energetico della Sardegna. “Lo dimostra – spiega Piddiu – l’atteggiamento nei confronti di Enel che, nell’assenza totale di una strategia politica regionale, ha annunciato progetti che possono decretare la fine di intere filiere produttive e la perdita di migliaia di posti di lavoro”.Secondo la Cgil, il compito di chi governa è dialogare, indirizzare, portare avanti gli obiettivi prefissati. “In questo quadro siamo fortemente preoccupati per il futuro del polo metallurgico-non ferroso del Sulcis-Iglesiante, per il quale auspichiamo che i soggetti coinvolti, Enel compresa, siano portati a un tavolo per chiarire modalità e tempi certi della ripartenza – sottolinea Piddiu. Serve un governo forte che faccia sentire la sua voce e la smetta di navigare a vista senza dialogare con nessuno”. Il tema della giusta transizione, e le ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa (dal Recovery al Just transition fund), rappresentano un importante banco di prova per Solinas e la sua Giunta. “Avviino il confronto chiesto e sollecitino i livelli istituzionali nazionali, convochino subito le parti sociali per discutere di quale direzione imprimere alla straordinaria fase di cambiamento già in atto, il rischio – conclude Piddiu – è esserne travolti anziché governarne i processi”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Caio: “Saipem piattaforma italiana per la sostenibilità nel mondo”

    (Teleborsa) – “La transizione energetica richiederà nuovi impianti, nuove tecnologie e innovazione. Noi ci poniamo come ponte ingegneristico fra l’ambizione di nuova energia e la capacità di portarla sul terreno in modo economico, sicuro, inclusivo e nel rispetto delle comunità in cui questi nuovi impianti si inseriranno”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Saipem Francesco Caio intervenuto al forum “La Bella Energia dell’Italia” organizzato in vista di Expo Dubai, a Roma presso il Palazzo dell’Informazione, sede del Gruppo Adnkronos.La transizione energetica – ha proseguito Caio – “è un’opportunità per noi di ricordare al nostro Paese quello che Saipem può fare per l’Italia. In questo percorso, che sarà sfidante dal punto di vista tecnologico, ci poniamo come una piattaforma di ingegneria italiana per la sostenibilità nel mondo. Sono assolutamente convinto che la nuova frontiera della transizione energetica si traduca in nuovi investimenti e in nuovi impianti e rappresenta per il Paese Italia una grande opportunità di export. Da questo punto di vista, l’Expo può essere un’ottima piattaforma. La transizione energetica è una sfida di sistema in cui il concetto di alleanza e di filiera diventano fondamentali”. LEGGI TUTTO

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    ENI, Descalzi: “Emirati strategici per transizione energetica”

    (Teleborsa) – Gli Emirati sono strategici per l’Eni negli investimenti sulla transizione energetica. È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, intervenuto a un forum dell’Adnkronos sull’Expo di Dubai.”Gli Emirati – ha detto Descalzi – stanno investendo moltissimo sulla trasformazione energetica. Noi facciamo molti investimenti lì e per noi saranno strategici per investire sulla transizione energetica, come tutta l’area del Golfo”.La decarbonizzazione per l’ad di Eni “è una sfida importante”, ma – ha sottolineato – “non ci deve essere ideologia. Non è una religione. Deve essere un qualcosa che sia neutrale, perché abbiamo visto che abbiamo bisogno di tutto, con l’obiettivo di arrivare ad una situazione di neutralità carbonica”. La transizione verso le energie pulite secondo il manager “va vissuta insieme” fra le aziende energetiche, “perché siamo tutti molto complementari. Come Eni – ha proseguito – abbiamo preso un impegno importante e definito per la decarbonizzazione, lo abbiamo declinato al 2030, 2040 e 2050. Abbiamo puntato a produrre tecnologie proprietarie, abbiamo investito negli ultimi 7 anni più di 5 miliardi in ricerca e applicazione. Abbiamo più di 7500 patenti, 480 progetti che coprono tutta la filiera”. LEGGI TUTTO

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    Biodiversità e inclusione sociale, in Sicilia P&G Italia realizza due frutteti solidali

    (Teleborsa) – Centoventi nuove piante di limoni, fichi e melograni, capaci di assorbire 60 tonnellate di CO2. Sono questi i numeri dei due Frutteti Solidali realizzati sul territorio siciliano da P&G Italia e New FDM – Crai Sicilia, con il supporto operativo di AzzeroCO2, Società di Servizi Energetici e Ambientali partecipata da Legambiente e Kyoto Club, nell’ambito del programma di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia”. I due frutteti – fa sapere P&G in una nota – si trovano a Modica, curato dalla Coop. Sociale A. Portogallo, e a Catania, presso l’Azienda Agricola Ciuri del consorzio “Le Galline Felici”. Entrambi hanno lo stesso obiettivo: dare vita a progetti capaci di coniugare attenzione per l’ambiente, tutela della biodiversità e inclusione sociale, restituendo nuovo valore al territorio e ai suoi cittadini. Nel dettaglio a Modica – presso la Fattoria Sociale e Didattica “Don Tonino Bello” (in Contrada Minciucci), gestita dalla Cooperativa Sociale A. Portogallo, che si occupa di offrire supporto alle persone svantaggiate o con disabilità attraverso attività formative, ricreative e occupazionali – sono stati piantumati dieci alberi di limoni pronto effetto e 50 piantine di melograni e fichi, che, oltre a produrre frutti, nell’arco della loro vita contribuiranno anche ad assorbire 30 tonnellate di CO2. Saranno i ragazzi della Cooperativa a curare il nuovo Frutteto, che si sviluppa su un’area di oltre 500 mq. Il secondo Frutteto Solidale conta altre 60 piante, a Catania, presso l’Azienda Agricola Ciuri del Consorzio “Le Galline Felici”.A scegliere i siti in cui sorgono questi giardini di sostenibilità ambientale e sociale sono stati gli stessi italiani, partecipando alla campagna “Porta il verde nella tua regione”, con cui P&G Italia, in collaborazione con AzzeroCO2, – spiega la nota – si è impegnata a piantare un albero per ogni prodotto del marchio di P&G per la cura dei capelli, Herbal Essences acquistato nelle insegne partner. Con la stessa campagna sono già stati realizzati altri due progetti di riforestazione e rigenerazione urbana: uno a Reggio Emilia e uno a Santa Marinella, comune della città metropolitana di Roma sul litorale tirrenico. In ciascuna località sono stati messi a dimora 500 alberi, con un assorbimento stimato di CO2 pari, complessivamente, a circa 990 tonnellate.”L’impegno di P&G a rendere prodotti e processi circolari e meno impattanti è solo un primo passo verso la sostenibilità – ha dichiarato Riccardo Calvi, direttore comunicazione di P&G Italia –. Siamo convinti che sia necessario andare oltre, stringendo legami reali sui territori in cui operiamo con l’obiettivo di coinvolgere direttamente e aiutare la comunità nella creazione di benessere collettivo. Per questo spero che altre aziende seguano il nostro esempio, per attivare un circolo virtuoso di sostenibilità ambientale e sociale nei propri territori”. LEGGI TUTTO