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    Ambiente, ENEA: “Cosmetici sicuri e sostenibili da piante, scarti agricoli e cellule vegetali”

    (Teleborsa) – Realizzare cosmetici sicuri, sostenibili e con effetti scientificamente provati con piante alimentari come zenzero e basilico, ma anche scarti agricoli e cellule vegetali, senza ricorrere alla sperimentazione animale. Questo l’obiettivo del progetto InnCoCells, finanziato dal programma Ue Horizon 2020 con 7,9 milioni di euro. Coordinato dal Technical Research Centre of Finland (VTT), il progetto coinvolge 12 Paesi e 17 partner tra cui Enea e Arterra Bioscience, azienda fondata a Napoli specializzata in ricerca e sviluppo nell’ambito delle biotecnologie, per l’Italia. Tra le piante utilizzate per lo sviluppo di questa nuova generazione di cosmetici figurano anche curcuma, kencur, peonia, mirtillo rosso, gelsomino e liquirizia.Enea si occuperà, in particolare, della caratterizzazione chimica delle specie e delle molecole bioattive, mediante analisi metabolomiche, ma anche della messa a punto di colture cellulari e fuori suolo delle piante di kencur, zenzero, crescione, perilla, basilico e pomodoro.”È una rivoluzione nel modo in cui gli ingredienti cosmetici vengono scoperti, fabbricati e convertiti in prodotti validati e adatti al mercato che attirino i consumatori di oggi, sempre più attenti alla qualità e all’ambiente – sottolinea Gianfranco direttore del Laboratorio Biotecnologie Enea –. Verranno infatti applicati approcci sostenibili e di produzione su scala industriale, senza ricorrere alla sperimentazione animale ma attraverso biosaggi su linee cellulari, un tipo di esperimento scientifico che prevede poi il test su volontari umani”.Arterra Bioscience si occuperà della messa a punto delle condizioni di crescita delle colture cellulari vegetali di interesse – mirtillo rosso, litchi, gelsomino, liquirizia, issopo e peonia – e della caratterizzazione dell’attività biologica degli estratti vegetali. “Il progetto InnCoCells è in linea con la missione della società sempre più impegnata nello sviluppo di principi attivi per il mercato cosmetico sostenibili e ad alta efficacia”, sottolinea Maria Gabriella Colucci, fondatrice e ceo di Arterra. “Uno dei principi fondamentali dell’approccio del progetto è che le piante che attualmente rischiano un ipersfruttamento saranno coltivate in modo sostenibile ed economico per garantire che i nuovi ingredienti non comportino rischi per la biodiversità o la sicurezza ambientale – evidenzia Kirsi-Marja Oksman, coordinatrice del progetto del VTT –. Uno dei principi fondamentali dell’approccio del progetto InnCoCells è infatti convalidare ampiamente l’attività biologica di tutti gli ingredienti sviluppati nel progetto grazie alla partecipazione di una serie di partner che effettueranno un’ampia gamma di saggi su diverse linee cellulari”. Nello specifico, i ricercatori – spiega Enea in una nota – saranno impegnati per raggiungere diversi obiettivi chiave, tra cui l’individuazione di 10 specie vegetali dotate di molecole di interesse e lo sviluppo di un processo di validazione della presenza di molecole naturali bioattive nelle piante, verificando l’attività di almeno 50 ingredienti. Tra questi, 20 saranno poi sottoposti a processi di produzione in colture cellulari o piante coltivate in serra, in campo o in condizioni idro-aeroponiche. Il team inoltre lavorerà allo sviluppo di processi da almeno 10 filiere di scarti agricoli e di tecnologie innovative e sostenibili per la produzione, su scala pilota, di almeno 10 principi attivi, oltre alla raccolta di dossier normativi e di sicurezza dei prodotti e delle valutazioni ambientali. Infine, la condivisione del know-how sviluppato con gli stakeholder dell’industria cosmetica e gli utilizzatori finali per la promozione degli ingredienti e lo sviluppo di prodotti che soddisfino le richieste dei consumatori.Gli altri 14 partner del progetto sono: Evologic Technologies (Austria); VIB-UGent Center for Plant Systems Biology, ILVO – Flanders Research Institute for Agriculture, Fisheries and Food, EPSO – European Plant Science Organisation e AE – Add Essens (Belgio); Ecomaat (Bulgaria); PAT – Plant Advanced Technologies e Cosmetic Valley (Francia); TUDA – Technische Universität Darmstadt e Merck (Germania); ALT – Alternative Plants (Lettonia); LIST – Luxembourg Institute of Science and Technology (Lussemburgo); ScandiDerma (Norvegia); TRM – Twyman Research Management (Regno Unito). LEGGI TUTTO

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    “4 Weeks 4 Inclusion”, IREN presenta i propri progetti di inclusione

    (Teleborsa) – Iren aderisce a 4 Weeks 4 Inclusion (4W4I), il progetto interaziendale in tema di sensibilizzazione sull’inclusione e sulla valorizzazione delle diversità. Nell’ambito dell’edizione 2021 della 4W4I, promossa da Tim con oltre 200 aziende partner, domani, 18 novembre, dalle 11.30 alle 13.00, si terrà l’evento Iren intitolato “Un’azienda inclusiva, istruzioni per l’uso. L’esperienza di Iren”.All’evento interverrà Antonio Andreotti, direttore Personale, Organizzazione e Sistemi Informativi, che, insieme a Fondazione Libellula, presenterà le iniziative di inclusione realizzate a favore delle dipendenti e dei dipendenti del Gruppo. “Iren – sottolinea la società in una nota – ha sempre considerato le persone il primo fattore per lo sviluppo dell’azienda, come dimostrato anche dai principi cardine su cui si regge il Piano industriale 2030 appena presentato. In questa prospettiva, Iren considera la diversità una leva strategica che può portare non solo valore aggiunto, ma divenire una grande opportunità per crescere in termini di innovazione e produttività”.Fondazione Libellula, che collabora con Iren nel promuovere iniziative che favoriscano la valorizzazione delle diversità nel Gruppo, approfondirà gli stereotipi e i pregiudizi che si incontrano nella piena accettazione dell’altro con un’attenzione specifica al tema del linguaggio. Un suo utilizzo nel rispetto di modelli inclusivi può generare un cambio di prospettiva e – di conseguenza – di cultura all’interno di un’organizzazione consapevole del valore della diversità.Tutti gli eventi inclusi nella 4W4I, compreso quello promosso da Iren, sono aperti ai 700mila dipendenti delle aziende partner dell’iniziativa e saranno messi a disposizione in rete nella sezione on demand del sito dell’evento. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, da Unicredit finanziamento Esg da 0,5 milioni di euro a supporto di Azzurra

    (Teleborsa) – Ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali e le emissioni di CO2. Con questo obiettivo UniCredit ha perfezionato un’operazione di finanziamento da 0,5 milioni di euro a sostegno Azzurra, societa` del Gruppo Marazzato che gestisce il centro polifunzionale di conferimento e trattamento finale di rifiuti industriali di Villastellone, in provincia di Torino. I fondi messi a disposizione di Azzurra da parte di UniCredit – fa sapere l’Istituto in una nota – rientrano nel programma Finanziamento Futuro Sostenibile, con cui la Banca supporta le imprese che si impegnano a migliorare il proprio profilo di sostenibilita` per un futuro migliore, grazie al conseguimento di risultati basati su criteri ESG: Environmental, Social e Governance. Questo finanziamento, nello specifico, consentira` alla societa` torinese di focalizzarsi sull’approvvigionamento di energia elettrica e su azioni per ridurre le emissioni di CO2, con cui si e` impegnata ad affiancare, alla propria attivita` di smaltimento e riciclo, investimenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi legati ad una sempre maggiore attenzione al contenimento dello sfruttamento delle risorse naturali.”Quest’operazione – dichiara Paola Garibotti, responsabile regionale Nord Ovest di UniCredit – e` la prima di una serie che abbiamo concluso nel Nord Ovest con il programma Finanziamento Futuro Sostenibile, attraverso il quale concediamo a un’impresa di stipulare un finanziamento previo raggiungimento entro 3 anni di 2 obiettivi in ambito ESG. Abbiamo deciso di realizzare questo progetto perche´ ci rendiamo conto di quanto sia importante l’attenzione all’ambiente e desideriamo dare il nostro contributo concreto. La trasformazione ecologica dell’economia, insieme a quella digitale, e` uno dei driver del nostro piano di sostegno della crescita e della ripresa del Nord Ovest e del Paese”. “Azzurra persegue da anni un percorso di crescita sostenibile – spiega Ivano Bosi, ceo della societa` in capo alla holding del Gruppo Marazzato – in linea con i trend mondiali del momento. La coda della pandemia ha generato un incremento di PIL, cui fa riscontro un aumento della produzione dei rifiuti e relativo ampliamento delle esigenze di mercato nella gestione della raccolta e smaltimento degli stessi. Per rispondere al meglio al nuovo scenario, abbiamo predisposto un adeguamento dell’impiantistica sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo. Ponendo le basi per uno sviluppo ecosostenibile, e moltiplicando in parallelo le iniziative a supporto della formazione del personale sul tema della crescente sensibilizzazione alla cura dell’ambiente. Inclusa l’attenzione all’approvvigionamento di nuove fonti di energia scaturite da soluzioni alternative al fossile, in grado di assicurarci l’esatta potenza di cui il nostro impianto chimico necessita per le lavorazioni degli scarti: escludendo cosi` a priori perdite di carico e inutili sprechi. Siamo lieti di constatare l’attenzione che primari gruppi bancari come Unicredit destinano in misura crescente alle kpi energetico-organizzative sempre piu` impattanti e decisive nella valutazione di un processo di erogazione creditizia, e ringraziamo vivamente l’Istituto per l’attenzione dedicata alla condivisione della nostra vision”. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, ENEA e Fratello Sole presentano le Linee Guida degli enti del Terzo Settore

    (Teleborsa) – Enea e Fratello Sole, società consortile non a scopo di lucro impegnata nel contrasto alla povertà energetica, hanno presentato oggi a Roma le Linee Guida per la sostenibilità degli enti del Terzo Settore – Energia e Acqua, nell’ambito dell’evento “La transizione energetica del Terzo Settore. Strumenti, incentivi, finanza”. L’incontro – fa sapere l’Enea in una nota – è stato l’occasione per fare il punto sugli strumenti, la normativa e le opportunità di finanziamento a favore delle attività di efficientamento energetico degli edifici in uso e di proprietà di enti religiosi e del Terzo Settore. Il documento tecnico-informativo – realizzato con il supporto della vede un focus specifico su energia e acqua, che nasce per rispondere ad alcune domande chiave: Come ridurre i consumi e i costi energetici? Quali gli strumenti per agire? Quali interventi realizzare e come finanziarli? Come intervenire per ridurre i consumi idrici?. Le Linee Guida per la sostenibilità degli enti del Terzo Settore, intendono essere un supporto operativo importante per un settore che ha bisogno di essere accompagnato verso gli interventi di efficientamento energetico.”L’efficientamento energetico degli immobili del Terzo Settore è essenziale tenuto conto del ruolo fondamentale che ricoprono nel fornire servizi e assistenza alle fasce più fragili della popolazione – ha commentato il presidente dell’Enea Gilberto Dialuce –. Ridurre la spesa per l’energia e accrescere il comfort abitativo è un obiettivo ad alta rilevanza sociale e ambientale, in particolare dopo il recente incremento dei prezzi che rischia di far crescere ulteriormente la povertà energetica, un fenomeno che solo in Italia coinvolge oltre 2,3 milioni di famiglie”.”Ci siamo adoperati per migliorare la proroga del superbonus prevista nella manovra – ha dichiarato Gianni Girotto, presidente 10a Commissione permanente del Senato –. Il Governo ha tutta l’intenzione di confermare l’eliminazione del limite Isee per le case unifamiliari e il riconoscimento della cessione del credito e dello sconto, strumenti essenziali per garantire l’accelerazione degli interventi, con tutte le ricadute che comporteranno sia in termini economici, sostenendo la ripresa e abbattendo i costi dell’energia, sia in termini ambientali, con la riduzione delle emissioni. Le associazioni e le organizzazioni del Terzo Settore hanno anche la grande opportunità di creare e diventare loro stessi Comunità di Energia Rinnovabile, partecipando attivamente al processo di transizione energetica in corso”. “Dopo essere riusciti ad inserire le OdV e le Onlus nel testo di legge Decreto Rilancio, oggi è necessario che si continui a valorizzare il cammino tra il mondo del Terzo Settore e quello della transizione energetica con convinzione e la consapevolezza che questo mondo produce un valore civile inestimabile – ha commentato Chiara Braga, membro 8a Commissione della Camera dei Deputati –. Il Terzo Settore italiano si è a tempo confrontato con il tema della Sostenibilità attraverso una profonda revisione organizzativa, imposta e promossa dalla Riforma del Terzo Settore, che ne riconosce il ruolo decisivo nella costruzione di un modello di sviluppo sociale ed economico inclusivo e sostenibile”.”Il superbonus e la possibilità di cessione del credito e di sconto in fattura – ha affermato Fabio Gerosa, presidente di Fratello Sole – sono elementi essenziali per aiutare gli enti non profit e religiosi a partecipare alla transizione ecologica. Se teniamo conto, infatti, che le onlus sono incapienti nella loro quasi totalità, escluderli significherebbe togliere la possibilità di usufruire dei bonus a tutto un mondo di imprese sociali, associazioni, enti di carità, che spesso non hanno risorse sufficienti neppure per la loro azione sociale”. LEGGI TUTTO

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    Orsero aderisce a Global Compact delle Nazioni Unite

    (Teleborsa) – Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, ha aderito al Global Compact, il patto delle Nazioni Unite che incoraggia le aziende a condurre il proprio business sulla base di principi universali relativi al rispetto dei diritti umani, del lavoro, dell’ambiente e della lotta alla corruzione. Orsero si impegna a rendere parte integrante delle sue attività i principi del Global Compact e gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030, e a rendicontare annualmente i progressi registrati.”I Dieci Principi del Global Compact sono integrati nella cultura, nei valori e nelle attività quotidiane del gruppo Orsero – ha commentato Raffaella Orsero, vicepresidente e CEO della società – L’adesione rappresenta un momento importante in questa fase di definizione del Piano Strategico di sostenibilità del gruppo ed è testimonianza del nostro impegno per promuovere un modello di business responsabile, sostenibile e inclusivo”. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Cingolani: “Al 2030 70% fabbisogno energia da rinnovabili. Obiettivo sfidante ma fattibile”

    (Teleborsa) – “L’obiettivo del Pnrr di arrivare al 70% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030, è molto sfidante, ma fattibile”. È quanto ha affermato il ministro per la Transizione Ecologia, Roberto Cingolani intervenendo al Forum Auto Motive di Milano dal titolo “Troppi blablabla sulla mobilità green, occorrono più realismo e trasparenza. E meno azzardi”. Per centrare l’obiettivo, secondo Cingolani, “bisognerà decuplicare ogni anno la potenza delle rinnovabili installate”, oppure abbinare altre fonti “verdi” come il nucleare di quarta generazione, “ma prima – ha affermato il ministro – vogliamo vedere i numeri di Paesi in cui sarà installata”. “La transizione – ha sottolineato Cingolani – deve essere sostenibile e giusta anche per l’industria e i posti di lavoro, non deve lasciare indietro nessuno. Va bene spingere sull’elettrificazione, ma dobbiamo essere sostenibili anche nel fare gli impianti di produzione di energia”.La transizione verso la mobilità elettrica – ha detto il ministro – “deve durare 9-10 anni come minimo. È velleitario dire che c’è una soluzione pronta. Oggi non abbiamo energia verde e batterie sufficienti per un mercato di auto elettriche di massa”. Ad oggi – come ha sottolineato Cingolani – il nostro Paese sconta anche i mancati investimenti in ricerca. “Non siamo stati molto lungimiranti negli ultimi anni e i risultati si vedono sull’elettrificazione, dove non siamo stati molto rapidi, e sulla tecnologia, dove si è dismessa e delocalizzata la produzione di chip che oggi mancano. Questo – ha proseguito il ministro – ci insegna che la mancanza di ricerca e sviluppo pesa e oggi la stiamo pagando”. Secondo Cingolani chi si è mossa meglio sull’elettrificazione è stata la Cina che “ci ha visto lungo e controlla gran parte delle riserve di litio”. “Non credo – ha aggiunto – che le loro auto siano ancora al livello delle nostre. Possiamo ancora reagire e colmare il gap sull’elettrificazione e mantenere la leadership che oggi ancora abbiamo sull’auto come oggetto integrato e connesso. Ma la concorrenza cinese non mi preoccupa tanto sulle auto, ma in altri campi come 5G e batterie, dove la Cina ha investito con lungimiranza”. In tale scenario Cingolani ha definito la gigafactory di Stellantis a Termoli “uno dei primi progetti su cui abbiamo lavorato per non restare indietro come Paese e per poter riconvertire impianti e forza lavoro”. Cingolani ha assicurato che nella Manovra ci sarà spazio per incentivi per l’auto, confermando che fra le ipotesi allo studio c’è quella di incentivi strutturali triennali. Per accelerare sulla transizione, Cingolani ha ricordato che è stato creato il Cite, un comitato interministeriale che si riunisce mensilmente. “Il problema – ha spiegato – è la dimensione del programma, in termini di fondi da gestire e obiettivi. Stiamo adeguando le strutture e stiamo lavorando a tappe forzate, ma non possiamo fare maratona al ritmo dei 100 metri, ora dobbiamo completare la struttura e lo staff”. LEGGI TUTTO

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    Ecomondo-Key Energy, ENEA presenta piattaforma per riuso acque reflue in agricoltura e una hydrogen valley

    (Teleborsa) – Una piattaforma per il riuso in agricoltura delle acque reflue depurate e un incubatore tecnologico per lo sviluppo di una filiera nazionale dell’idrogeno. Sono queste le principali novità che Enea presenta alla Fiera internazionale di Ecomondo/Key Energy, in programma a Rimini dal 26 al 29 ottobre. Presso lo stand dell’Agenzia sarà possibile conoscere anche le ultime soluzione nel campo della ricerca ambientale (recupero di materie critiche da smartphone, TV e computer, piattaforma di simbiosi industriale, agricoltura sostenibile e blue economy) ed energetica (agrivoltaico, batterie per la mobilità sostenibile e comunità energetiche).Nel dettaglio il prototipo hi-tech per il riuso delle acque reflue è stato sviluppato da Enea e Università di Bologna, in collaborazione con Gruppo HERA e Irritec nell’ambito del progetto VALUE CE-IN, un’iniziativa di ricerca industriale coordinata dal laboratorio Enea per l’Ambiente e finanziata dalla Regione Emilia Romagna con oltre un milione di euro per valorizzare l’intera filiera di trattamento delle acque reflue da abitazioni e industrie e dei fanghi di depurazione, in ottica di economia circolare e di simbiosi industriale. La piattaforma sperimentale, in funzione presso il depuratore di HERA a Cesena, acquisisce le informazioni sulla qualità delle acque trattate e sulle esigenze idriche e di fertilizzazione di un terreno sperimentale coltivato ad arbusti e ortaggi, su cui vengono fatte affluire, con sistemi irrigui di precisione, le acque depurate nell’impianto Hera. “Il riuso delle acque reflue in agricoltura rappresenta un aspetto rilevante di economia circolare, soprattutto nel nostro Paese che, secondo i dati Arera, si colloca in Europa subito dopo la Norvegia per i prelievi pro-capite di acqua dolce per servizi pubblici, di cui circa il 50% per uso agricolo”, spiega Roberto Morabito, direttore del dipartimento Enea di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali. Nell’ambito della Fiera Key Energy sulle tecnologie energetiche, Enea presenta il progetto Hydrogen Demo Valley, un incubatore tecnologico nazionale finanziato dal ministero della Transizione Ecologica con 14 milioni di euro, che sta nascendo nel Centro Ricerche Enea Casaccia, vicino Roma. La ricerca riguarderà l’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione alla distribuzione, dall’accumulo agli usi finali, in collaborazione con aziende, associazioni di categoria, enti di ricerca e università. Attualmente l’idrogeno verde può essere ottenuto da diverse fonti di energia rinnovabile come eolico e fotovoltaico; la piattaforma di ricerca Enea consentirà la sperimentazione di nuove tecnologie legate, ad esempio, allo smaltimento dei rifiuti (biomasse residuali), al recupero di sottoprodotti industriali e al calore rinnovabile ad alta temperatura ottenuto in impianti solari a concentrazione. All’interno dell’incubatore, inoltre, potrà essere utilizzato idrogeno puro e in miscela per la produzione di energia elettrica, saranno messe a punto miscele idrogeno-metano (blending) da immettere in una pipeline interna dedicata di distribuzione del gas e realizzato un “idrogenodotto” locale per il trasporto di idrogeno puro in pressione da utilizzare a seconda della domanda delle utenze. Tra le applicazioni possibili c’è anche il “Power to Gas” per lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno prodotto dall’energia elettrica generata da fonti rinnovabili, che agisce come raccordo tra produzione e utilizzo. I ricercatori Enea condurranno anche studi di fuel e load flexibility su turbine a gas per la valutazione del comportamento delle macchine in condizioni di miscele (gas naturale/idrogeno) e di carico variabili. È prevista, inoltre, la realizzazione di una stazione di rifornimento per veicoli a idrogeno, come mezzi per la movimentazione delle merci, bus e automobili, in uso all’interno del centro ricerche Enea. “Questo incubatore – sottolinea Giorgio Graditi, direttore del dipartimento Enea di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili – si candida come best practice da replicare in realtà quali siti produttivi e distretti industriali, aree dismesse o aree da riqualificare, per sostenere il ruolo dell’idrogeno come tecnologia abilitante per la transizione energetica e la decarbonizzazione, così come previsto e incentivato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che destina all’idrogeno 3,7 miliardi di euro”. LEGGI TUTTO

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    SACE, Errore: “sostenibilità fondamentale per migliore accesso al credito e sfruttare opportunità finanza tematica”

    (Teleborsa) – “Il mondo di domani non potrà che fondarsi sulla sostenibilità, che è diventata un driver di crescita ormai irrinunciabile. Le aziende lo hanno compreso molto bene e infatti, come spesso accade, si sono mosse prima dei regolatori e del legislatore”. È quanto ha dichiarato il presidente di Sace Rodolfo Errore, in occasione del 36esimo Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria che si è svolto a Napoli.”Dal punto di vista finanziario, la sostenibilità ha due vantaggi fondamentali per le imprese, garantirà un migliore accesso al credito e la possibilità di sfruttare tutte le opportunità messe a disposizione dalla finanza tematica. Le aziende lo hanno compreso molto bene e infatti, come spesso accade, si sono mosse prima dei regolatori e del legislatore. La vera sfida è il Transition Financing, cioè fare in modo che quanti più progetti si trasformino in Green, attraverso un sistema premiale. Un terreno naturalmente nuovo ma cruciale, in cui le istituzioni possono dare un grande impulso e in cui i Governi dovranno intervenire sempre più con strumenti – leggi, norme, incentivi – per regolare quello che sarà uno dei mega trend del futuro”.”In questo contesto – ha proseguito Errore – Sace ha un ruolo di primo piano per la transizione ecologica italiana. Siamo infatti attuatori e gestori del fondo tematico New Green Deal in Italia nell’ambito del Next Generation EU. Noi possiamo emettere delle garanzie a condizioni di mercato a valle di un’istruttoria che valuti la bancabilità dell’iniziativa fino all’80% del valore dell’investimento, per supportare la sostenibilità dell’economia italiana e per essere pronti a utilizzare quella parte del PNRR che riguarda la transizione ecologica, dove sono allocati 59,4 miliardi”. “Un’operatività nell’ambito della quale – ha concluso Errore – abbiamo già incontrato oltre 300 aziende, in gran parte PMI, potenziali beneficiarie della nostra garanzia green e mobilitato risorse per un totale di 1 miliardo e 400 milioni di euro. E in questo, Sace ha un ruolo all’avanguardia nel mondo finanziario. Siamo, infatti, i primi ad emettere un ‘rating green’, uno strumento di valutazione utile a misurare il grado di applicazione dei criteri di sostenibilità e ad evitare il cosiddetto green washing”. LEGGI TUTTO