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    Mobilità elettrica, negli aeroporti di Milano 15 nuove postazione per la ricarica elettrica ultra veloce

    (Teleborsa) – Si è chiusa oggi l’aggiudicazione della procedura competitiva indetta a novembre da SEA, società di gestione degli scali di Milano Linate e Malpensa, per la realizzazione degli impianti ad alta potenza per la ricarica elettrica delle automobili, con l’utilizzo di energia certificata 100% green. A realizzare le nuove infrastrutture sugli scali milanesi sarà Free To X, società del Gruppo Aspi dedicata ai servizi per la mobilità in chiave sostenibile, in partnership con Atlante, società del Gruppo Nhoa per i servizi di energy management. Quattro i punti che ospiteranno gli impianti di ricarica di ultima generazione e ad alta velocità nelle aree esterne degli scali, utilizzabili dalla cittadinanza sul territorio e in location che agevolano l’accesso anche alle persone a ridotta mobilità: una a Linate, una a Malpensa e due nei Terminal di aviazione privata presenti sui due aeroporti. Le attività prenderanno il via già a gennaio per concludere la realizzazione del progetto entro l’estate. L’entrata in funzione delle stazioni di ricarica prevede la realizzazione di un layout altamente innovativo, con un design capace di integrarsi al contesto aeroportuale, che permetterà agli utenti di Linate – passeggeri , cittadini e addetti dello scalo – di usufruire di sei colonnine, di cui quattro superfast, da 300kW per accogliere 10 veicoli in contemporanea con accesso al servizio sia con connettori in AC che DC. La Superfast Charging station verrà inoltre dotata di pensiline con le migliori tecnologie eco-sostenibili e di minore impatto ambientale. A Milano Malpensa verrà realizzato invece un impianto di quattro colonnine, di cui tre ultrarapide, che permetterà di gestire fino a sette autovetture contemporaneamente, mentre per le aree esterne ai Terminal dedicati all’aviazione privata verrà sviluppato, per ciascuna area, un impianto di due colonnine, di cui una superfast, che permetterà di gestire fino a quattro veicoli contemporaneamente.I punti di ricarica saranno operativi 24 ore su 24 e saranno utilizzabili attraverso tutte le modalità di pagamento disponibili (APP e RFID CARD dei principali provider, carte di credito). Free To X consentirà la ricarica di tutte le tipologie di veicolo, non soltanto di ultima generazione e il servizio verrà erogato dai diversi provider specializzati attivi sul mercato, secondo le rispettive logiche commerciali.Secondo i dati dell’osservatorio sulla mobilità elettrica di Motus-E, tra gennaio e novembre 2021 sono stati venduti in Italia circa 125mila mezzi elettrici. Le previsioni di mercato parlano di una forte crescita di questo settore: il target al 2030 è di oltre 6 milioni di veicoli full-electric in circolazione. Da qui la necessità di accelerare fortemente l’infrastrutturazione di Milano Malpensa e Milano Linate con stazioni di ricarica che, grazie alla tecnologia di ultimissima generazione, unitamente ai nuovi veicoli che stanno entrando in circolazione, consentiranno una mobilità sempre più confortevole e sostenibile.La strategia industriale di Free To X prevede la realizzazione di 100 stazioni di ricarica elettrica in autostrada entro il 2023 ed è pienamente in linea con gli obbiettivi del Recovery Fund e della Legge di Stabilità per facilitare gli spostamenti di medio-lungo raggio sulle quattro ruote attraverso una logica di massima sostenibilità. LEGGI TUTTO

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    Terna, rifinanziata linea di credito legata a indicatori ESG

    (Teleborsa) – Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, ha sottoscritto un accordo modificativo della Revolving Credit Facility ESG linked – con spread e commissioni legate all’andamento della performance della società relativamente a specifici indicatori ESG – di back up, sottoscritta in data 24 settembre 2018 nella forma di linea “committed” (RCF 2018).L’operazione prevede l’estensione della durata della stessa a 5 anni dalla data odierna, l’incremento dell’importo fino a un ammontare complessivo di 1,65 miliardi di euro e la modifica degli indicatori ESG. Il pool di banche che ha partecipato all’operazione è costituito dai medesimi istituti finanziari coinvolti nella RCF 2018: Unicredit, BNP Paribas/BNL, Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Mediobanca. UniCredit ha inoltre lavorato in partnership con Terna nel ruolo di Sustainability Coordinator.”L’operazione – evidenzia una nota della società – consente a Terna di poter contare su una liquidità adeguata all’attuale livello di rating e conferma come la strategia del Gruppo sia orientata a coniugare sostenibilità e crescita per favorire la transizione energetica in atto e generare sempre maggiori benefici per il Paese e per tutti i suoi stakeholder”.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    doValue, CdA approva Piano di Sostenibilità 2021-2023

    (Teleborsa) – Il CdA di doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha approvato il suo primo Piano di Sostenibilità 2021-2023, che la guiderà verso il raggiungimento di obiettivi volti a generare valore sostenibile di lungo termine per azionisti, investitori, dipendenti, clienti e comunità. Sono tre le aree di impegno coerenti con la strategia di business e in linea con i Sustainable Development Goals – SDGs – dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: operare responsabilmente, attenzione alle persone e attenzione all’ambiente. Per ciascuna di queste aree, il Piano di Sostenibilità prevede obiettivi qualitativi e quantitativi. Fra questi: promuovere la sostenibilità lungo la catena di fornitura, favorire lo sviluppo professionale e il benessere personale di dipendenti e collaboratori, diffondere una cultura di inclusività, realizzare attività a sostegno delle comunità locali, ridurre i consumi energetici, promuovere l’utilizzo di energia rinnovabile per contrastare il cambiamento climatico.A conferma dell’impegno del gruppo nell’adozione delle migliori pratiche nell’interesse dei suoi stakeholder, doValue ricorda che MSCI ESG Ratings ha costantemente migliorato il rating da BBB nel 2018, ad A nel 2020 e ad AA oggi, collocando doValue tra le aziende con le migliori prestazioni ESG nel settore Diversified Financials a livello globale. LEGGI TUTTO

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    “Giornata Internazionale delle persone con disabilità”: FS Italiane rinnova il proprio sostegno

    (Teleborsa) – FS Italiane sostiene la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità 2021, il cui tema quest’anno è “leadership e partecipazione delle persone con disabilità verso un mondo post Covid-19 inclusivo, accessibile e sostenibile”, rinnovando la propria strategia dell’inclusione nel settore dei trasporti. “Non lasciare nessuno indietro” – come riferisce il portale d’informazione del gruppo, FSNews – è un obiettivo concreto che le Ferrovie dello Stato hanno costruito negli anni, testimoniato dall’impegno quotidiano con incontri periodici con le principali Associazioni delle persone con disabilità, investimenti e interventi per rendere accessibili treni e infrastrutture con l’obiettivo di garantire a tutti, nessuno escluso, il diritto alla mobilità. Senza incontrare barriere e ostacoli né in stazione né sui convogli, unendo anche la piena fruibilità dei servizi offerti, a terra e a bordo. L’IMPEGNO DEL GRUPPO FS PER L’INCLUSIVITÀ – FS Italiane – sottolinea FS News – lavora anche per dare concretezza all’inclusività sul posto di lavoro. Nei webinar dedicati al personale, per esempio, è stato introdotto il servizio di interpretariato LIS, la lingua dei segni italiana, riconosciuta come lingua ufficiale lo scorso 19 maggio. In occasione del 3 dicembre è stato organizzato il seminario online Da una diversa prospettiva, pensato per stimolare la riflessione sui preconcetti legati alla disabilità e sulle modalità per superarli. L’obiettivo è riconoscere e prendere consapevolezza dei BIAS (pregiudizi inconsci a cui si ricorre per interpretare la realtà senza un’analisi approfondita e ragionata), imparare ad aprirsi al dialogo e a relazionarsi in modo inclusivo con chi ha esigenze specifiche.ACCESSIBILITÀ, TRA GLI OBIETTIVI DI RFI – L’impegno continuo e costante di Rete Ferroviaria Italiana per l’inclusività è raccontato dai numeri: in 10 anni di attività sono stati oltre 2 milioni e 800mila i servizi di assistenza alle persone a ridotta mobilità coordinati dal circuito delle Sale Blu. In questi anni, grazie anche alla fruttuosa collaborazione con i rappresentanti delle Associazioni delle persone con disabilità, il Gestore dell’infrastruttura – fa sapere FS News – ha ampliato il network delle stazioni in cui è disponibile l’assistenza (da 250 a 332 impianti nel 2020), incrementato il numero delle prestazioni erogate (da circa 150mila a quasi 410mila nel 2019), raddoppiato il numero delle stazioni fast (oggi 30 rispetto alle 15 nel 2010) dove si può usufruire del servizio con una sola ora di preavviso, attivata nel 2020 la nuova Sala Blu nazionale che ha il compito di affiancare le 14 Sale Blu territoriali nella gestione delle richieste. RFI è inoltre impegnata in un serrato programma di interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche in 620 hub ferroviari, con un investimento di 5,5 miliardi di euro distribuito su un orizzonte temporale decennale (2017-2026).TRENITALIA, SERVIZI SEMPRE PIÙ ACCESSIBILI – Quasi tutta la flotta di Trenitalia ha caratteristiche tecniche che consentono il viaggio alle persone con disabilità, con particolare riferimento a chi si muove su sedia a rotelle. È così per il 100% dei convogli di media e lunga percorrenza, ossia Frecce, sia quelle ad Alta Velocità sia i Frecciabianca, e Intercity giorno, tutti dotati anche di servizi igienici attrezzati. Per il trasporto regionale, i treni di nuova acquisizione consentono sia l’accesso e l’uscita autonome dalle porte sia l’accessibilità ai servizi di bordo, toilette e informazioni. Oggi i regionali che consentono il viaggio a chi è in sedia a rotelle, che hanno cioè una postazione ad hoc, rappresentano l’89% del totale, anche se non tutti hanno il bagno attrezzato, ed esplicano il 91% dei servizi programmati. Così come comunicato dalla società di trasporto del Gruppo FS all’ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti). Con la consegna degli oltre 600 nuovi convogli, i Pop, i Rock e l’ultima automotrice a doppia motorizzazione, elettrica e diesel, e il contemporaneo progressivo accantonamento dei treni più vecchi, si potrà arrivare per la fine del 2025 a raggiungere il 100%. LEGGI TUTTO

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    “Hydrogen Joint Research Platform”, università e aziende insieme per la ricerca sull'idrogeno

    (Teleborsa) – Studiare lo sviluppo del vettore energetico che potrà dare un contributo decisivo al raggiungimento dei target climatici globali: l’idrogeno. Con questo obiettivo nasce Hydrogen Joint Research Platform (Hydrogen JRP), piattaforma di ricerca congiunta tra università e aziende creata dalla Fondazione Politecnico di Milano, insieme al Politecnico di Milano e a tre aziende fondatrici Edison, Eni e Snam. Hydrogen JRP è volta a promuovere studi e ricerche innovative su: produzione dell’idrogeno pulito, che comprende l’idrogeno verde e low carbon; soluzioni per il suo trasporto e relativi sistemi di accumulo avanzati; impieghi innovativi di tipo elettrochimico e termico in applicazioni residenziali, industriali e di trasporto; sviluppo di best practice per la progettazione e realizzazione delle infrastrutture per il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno.L’intento è dare impulso alla creazione di una filiera idrogeno in Italia, per favorire la competitività delle aziende e la crescita di imprese high tech. Hydrogen JRP è aperto a tutte le imprese che vogliono sperimentare, con il supporto della prima università tecnica italiana e dei suoi laboratori, la ricerca e lo sviluppo di prodotti e servizi sull’idrogeno. Per aumentarne l’impatto la piattaforma si avvarrà di un advisory board, organo di consulto strategico, che coinvolgerà i principali stakeholder istituzionali anche internazionali, per creare interesse e attrarre investimenti. Hydrogen JRP vuole cogliere la sfida della ricerca sull’idrogeno per costruire un ecosistema dell’innovazione. Saranno confermate nei prossimi mesi le adesioni al JRP di altre aziende interessate allo sviluppo della filiera dell’idrogeno. La struttura della piattaforma prevede che i soci stessi, a seconda del loro livello di adesione, propongano temi di ricerca verticali che favoriscano la creazione di know-how per l’industria italiana del settore.”La transizione energetica è tra le più grandi sfide dei nostri tempi. Sono due – ha precisato Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano – i concetti chiave sui quali dobbiamo insistere: il rafforzamento di un percorso politico, di allineamento con le direttrici europee, che si basa su una fase di accompagnamento del sistema industriale; lo sviluppo di ricerca e formazione per posizionarci come punto di riferimento in termini tecnologici all’interno panorama internazionale. Perché questo accada abbiamo bisogno di tracciare un progetto comune che vede l’università al fianco delle imprese. Ecco perché Hydrogen Joint Research Platform, che oggi avviamo grazie alla partecipazione, alla capacità di ascolto e di innovazione di tre grandi imprese del settore, deve poter estendersi il più possibile al tessuto produttivo”.”Nella rivoluzione green europea l’idrogeno giocherà un ruolo importante, si tratta di un vettore energetico flessibile e potenzialmente ad impatto ambientale zero – ha dichiarato Andrea Sianesi, presidente Fondazione Politecnico –. Il governo italiano, inoltre, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha riservato un ruolo rilevante proprio all’idrogeno per fare fronte alle esigenze di progressiva decarbonizzazione in vari settori. Come Fondazione Politecnico e in linea con la nostra missione di fare da ponte tra Accademia e tessuto produttivo, abbiamo ritenuto fosse strategico creare un centro di ricerca congiunto per favorire la costituzione di una filiera industriale associata allo sviluppo dell’idrogeno, che potesse contare sulla prima università tecnica italiana e su alcune delle più importanti imprese nel campo dell’energia per favorire l’innovazione, ma anche puntare su una ricerca d’eccellenza e su un trasferimento tecnologico efficace e di impatto per lo sviluppo del sistema paese”. “L’idrogeno – ha affermato Giovanni Brianza, executive vice president Energy & Environmental Services Market di Edison – è un vettore energetico fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nel settore dei trasporti e dell’industria hard to abate. La grande sfida oggi è accelerarne lo sviluppo per renderlo economicamente sostenibile e per dare vita a una nuova filiera industriale che agisca da volano per l’economia italiana e affermi il valore delle nostre competenze a livello internazionale. Con la piattaforma di ricerca Hydrogen JRP con Politecnico di Milano, Eni e Snam, poniamo le basi per un importante lavoro comune e confermiamo il ruolo fondamentale che Edison ha nel settore dell’idrogeno e il suo impegno nel supportarne la ricerca e sviluppo”.”La ricerca e sviluppo è uno dei pilastri su cui poggia la strategia di Eni volta al completo abbattimento delle emissioni di processi industriali e prodotti, nonché la chiave per una transizione energetica equa e di successo – ha commentato Francesca Zarri, direttore Technology, R&D e Digital di Eni –. Questo progetto si inserisce nella rete di collaborazioni con i migliori Atenei e Centri di ricerca nazionali e internazionali che Eni sta sviluppando con l’obiettivo di accelerare l’industrializzazione di tecnologie innovative in ambito decarbonizzazione e rinnovabili”.”Con l’adesione a Hydrogen JRP, Snam – ha dichiarato Cosma Panzacchi, executive vice president Hydrogen di Snam – mira a contribuire alla crescita del sistema di ricerca e sviluppo per potenziare la filiera italiana dell’idrogeno con l’obiettivo di accelerarne la diffusione, anche grazie alle infrastrutture esistenti, e dare impulso alla transizione energetica. Questa iniziativa è in linea con l’impegno di Snam a supportare le tecnologie più promettenti dell’ecosistema idrogeno, attraverso progetti quali l’Hydrogen Innovation Center avviato in collaborazione con alcuni dei più importanti atenei italiani, come il Politecnico di Milano, e HyAccelerator, primo programma di accelerazione per startup dell’idrogeno gestito da un’azienda a livello globale”. LEGGI TUTTO

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    Biometano, Gruppo CAP: costo calmierato del 45% alle aziende pubbliche partner del Comune di Milano

    (Teleborsa) – In controtendenza all’importante rincaro dei costi dell’energia a livello globale, il Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, ha stretto un accordo con AGESP, Gruppo AMGA, Acque Novara e Sun Novara, per fornire biometano a un costo calmierato del 45% alle aziende pubbliche partner.Si tratta – spiega il Gruppo in una nota – di biocarburante generato dai fanghi di depurazione presso l’impianto di depurazione di Bresso-Niguarda, il cui impiego consente di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica (CO2) dell’85% rispetto ai veicoli a benzina. In tre mesi, fino al 31 gennaio, verranno erogati fino a 100mila kg di biometano per consentire ai mezzi di trasporto di percorrere oltre 2milioni di Km con un grande vantaggio per l’ambiente e i costi pubblici. Il biometano a km 0 prodotto dall’utility lombarda è caratterizzato da un valore aggiunto non solo ambientale, ma anche economico: i costi di produzione del biocarburante da fonti rinnovabili non risentono, infatti, dell’andamento irregolare dei mercati esteri, delle dinamiche geopolitiche e delle speculazioni finanziarie.”A fronte dell’aumento del prezzo del gas naturale sui mercati internazionali, riteniamo fondamentale supportare le aziende pubbliche del territorio con iniziative concrete – commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP –. La riduzione delle emissioni fossili è al centro del nostro Piano di Sostenibilità, che si declina proprio nelle tante iniziative di economia circolare realizzate in questi anni, tra le quali spicca l’impianto di produzione di biometano presso il depuratore di Bresso-Niguarda dove nel 2018 è nato il primo impianto certificato di biometano generato dai reflui fognari. La fornitura di biocarburante a prezzi calmierati testimonia il nostro impegno a contribuire fattivamente agli obiettivi di decarbonizzazione, focus al centro dell’agenda di COP26 a Glasgow”.In seguito all’accordo le aziende socie di Neutalia; AGESP, gestore del servizio di Igiene Ambientale nel Comune Busto Arsizio; Gruppo AMGA, azienda che fornisce servizi di pubblica utilità ai Comuni dell’Alto Milanese e del Magentino; Acqua Novara.VCO, azienda che gestisce il servizio idrico integrato in 140 Comuni delle Province di Novara e del Verbano Cusio Ossola; e l’azienda partecipata Sun Novara, specializzata nel trasporto pubblico della Città di Novara; fino al 31 gennaio 2022 potranno acquistare presso i punti di distribuzione su Legnano e Novara gestiti da Green Fuel Company, partner italiano che opera nel settore della distribuzione e commercio di combustibili gassosi, il biometano prodotto da CAP al costo di 1,149 euro con una riduzione del 45% rispetto ai prezzi di mercato.In 3 mesi saranno erogati fino a 100mila kg di biometano a un costo vantaggioso, quantitativo che permetterà – spiega il Gruppo CAP – di percorrere da parte dei mezzi pubblici come bus, veicoli aziendali di servizio e camion della nettezza urbana circa 2,4 milioni di km a basso impatto ambientale. Fino a oggi, nei tre impianti di distribuzione gestiti da Green Fuel Company a Milano (Via Santa Rita da Cascia, 41), Brescia (Via Labirinto, 390) e Legnano (Via per Busto, 33/A), caratterizzati dalla presenza di vele che riportano il marchio di Gruppo CAP, sono già stati erogati 975.400 kg biocombustibile, che hanno permesso a circa 1.190 veicoli di percorrere quasi 24 milioni di km, in media 20mila km per vettura. “Il biometano che produciamo dal 2016 presso l’impianto di Bresso rappresenta una delle più importanti sfide ambientali intraprese dall’azienda – spipega Russo –. Quando è nata la sperimentazione in collaborazione con FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e il CNR-IIA (Istituto di Inquinamento Atmosferico), non esisteva una normativa che prevedesse la produzione di biometano dagli scarti dei depuratori. I risultati ci hanno dato ragione: dopo aver dimostrato l’alta qualità del prodotto estratto dai fanghi, siamo arrivati a una produzione su scala industriale e ai primi 3 punti di distribuzione, che possiamo definire a Km 0. Ma è solo l’inizio: nel 2023 la produzione di biometano dalla FORSU aumenterà esponenzialmente”. CAP prevede infatti l’aumento esponenziale della produzione di biometano. Nel 2023, quando entrerà in funzione la nuova Biopiattaforma, polo di economia circolare che CAP sta costruendo a Sesto San Giovanni, – fa sapere il Gruppo – le 30mila tonnellate di FORSU provenienti dai Comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cormano, Segrate, Cologno Monzese e Cinisello Balsamo, saranno trasformate in 1.568.000 kg all’anno di biometano che servirà ad alimentare 2.050 vetture percorrendo più di 40 milioni di chilometri. LEGGI TUTTO

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    Almawave, CdA approva primo Report di Sostenibilità

    (Teleborsa) – Il CdA di Almawave, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’Intelligenza Artificiale e nell’analisi del linguaggio naturale scritto e parlato, ha approvato il primo Report di Sostenibilità della società. I contenuti del Report di Sostenibilità sono stati sviluppati su quattro aree: Governance, Impatti ambientali, Impatti sociali e Trasformazione digitale etica. Inoltre, Almawave intende cooperare al perseguimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Gli obiettivi a cui la società contribuisce sono in particolare 8 sui 17 totali: Salute e benessere (3), Istruzione di qualità (4), Energia pulita e accessibile (7), Lavoro dignitoso (8), Imprese, innovazione e infrastrutture (9), Ridurre le disuguaglianze (10), Pace, giustizia e istituzioni forti (16), Partnership per gli obiettivi (17).”Il 2020 ha rappresentato un anno di gestione straordinaria per il Paese e per la nostra società. L’impatto del Covid-19, e delle misure necessarie a contrastarlo, hanno affermato la centralità del digitale quale strumento per supportare l’essere umano nel prendere decisioni più accurate e ad alto impatto sociale, ambientale ed economico – ha commentato l’AD Valeria Sandei – La pandemia ha guidato Almawave verso una riflessione ancora più profonda sul modo con cui l’azienda possa contribuire a far fronte ai bisogni sociali di clienti e collettività con soluzioni digitali che portino inclusione, maggior trasparenza e accessibilità, trovando piena sintonia con il proprio percorso di sviluppo”.”Far parte di un grande gruppo come Almaviva – ha aggiunto Sandei – ci consente da tempo di mettere in pratica azioni concrete e all’avanguardia, rappresentate sia dalle molteplici certificazioni di cui disponiamo sia alla riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale fino all’attenzione alla leadership femminile e all’inclusione. Anche attraverso il Report di Sostenibilità Almawave intende condividere la propria visione del futuro, confermandosi un alleato nel processo di transizione digitale sostenibile di realtà private e Pubbliche Amministrazioni”. LEGGI TUTTO

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    Monnalisa, approvate le policy sulla sostenibilità, la diversità e l'inclusione

    (Teleborsa) – Monnalisa, società specializzata in abbigliamento per bambini di alta gamma e quotata su Euronext Growth Milan, ha comunicato di aver approvato la politica sulla sostenibilità, da applicarsi a tutte le società del gruppo, che incardina i valori e principi espressi nel Piano di Sostenibilità all’interno della strategia e della governance. I principi chiave della policy di sostenibilità sono: originalità, qualità, sicurezza, tutela della concorrenza, legalità, riservatezza, trasparenza, responsabilità verso la collettività, equità, rispetto, tutela dell’ambiente, onestà e correttezza.La società ha anche approvato la politica sulla diversità e l’inclusione, “riconoscendo in essa una ricchezza da valorizzare e promuovere”. Lo scopo di tale policy è creare un ambiente di lavoro aperto alla diversità e favorire le pari opportunità in tutti i ruoli e in tutte le fasi del rapporto di lavoro con i dipendenti. Il CdA assicurerà l’attuazione delle policy e darà evidenza nel bilancio integrato circa l’evoluzione e l’efficacia delle strategie in merito alle stesse. LEGGI TUTTO