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    Mobilità sostenibile, Terna rinnova la flotta aziendale con 220 veicoli elettrici

    (Teleborsa) – Terna accelera sulla mobilità sostenibile e rinnova la flotta aziendale rendendola sempre più efficiente e meno inquinante. Saranno oltre mille i nuovi veicoli a disposizione della società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, 220 dei quali saranno elettrici e andranno a sostituire le tradizionali vetture a motore endotermico. L’azienda guidata da Stefano Donnarumma ha, infatti, aggiudicato il bando di gara europeo per mezzi operativi che aveva indetto nei mesi scorsi con l’obiettivo di rinnovare il proprio parco auto tramite il noleggio a lungo termine di automobili, furgoni, fuoristrada.L’aumento degli investimenti, messo a punto da Terna per abilitare la transizione energetica e dare un importante impulso alla ripresa economica del Paese, – sottolinea la società in una nota – ha determinato un incremento significativo dei cantieri e, di conseguenza, la necessità di soddisfare nuove esigenze operative. Tutte le sedi aziendali presenti sul territorio nazionale sono state coinvolte per attribuire, alle singole squadre operative nell’ambito di linee e stazioni elettriche, il profilo tecnico dell’automezzo più adatto a garantire una rete sempre più affidabile ed efficiente. Particolare attenzione, inoltre, è stata prestata anche alle caratteristiche dei territori di competenza, per assicurare la migliore corrispondenza tra i profili tecnici dei veicoli e le necessità di servizio.I nuovi mezzi – fa sapere Terna – dovranno integrarsi pienamente con le strumentazioni tecniche del corporate car sharing aziendale che prevede, tra l’altro, la possibilità di prenotare gli autoveicoli con una App, di monitorare l’utilizzo degli asset aziendali e di garantire un’assistenza h24, 7 giorni su 7, agli operativi in servizio. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, Atlantia: cresce il rating di Sustainalytics

    (Teleborsa) – La società di rating Sustainalytics ha migliorato la valutazione di Atlantia, portandola a 14.7 punti (in una scala compresa tra 0 e >40, dove 0 indica la valutazione migliore e >40 la peggiore). In seguito all’avanzamento del rating, Atlantia rientra ora nel 10% delle aziende più virtuose fra le circa 15mila valutate in tutto il mondo da Sustainalytics – agenzia internazionale controllata da Morningstar specializzata nella valutazione di quanto efficacemente le aziende gestiscono i rischi ESG – i cui rating si propongono come metro di giudizio universale e indipendente per investitori, azionisti e analisti.”Questo importante riconoscimento – commenta Enrica Marra, chief risk officer di Atlantia – è un’ulteriore conferma di come, nel percorso di rinnovamento intrapreso da Atlantia, i temi sociali, ambientali e di governance siano sempre più integrati nella gestione dei rischi di impresa, rappresentando una leva strategica per creare valore sostenibile nel tempo”. Atlantia è stata recentemente inserita nel Mib ESG Index, che include le 40 società quotate più sostenibili d’Italia, e nell’Euronext 120 Eurozone, che seleziona le 120 società più sostenibili dell’Eurozona. È stata inoltre confermata nel FTSE4Good, indice globale usato dagli operatori di mercato per creare e valutare fondi di investimento responsabile. Lo scorso settembre, l’agenzia internazionale MSCI ESG Ratings (specializzata nel monitoraggio di circa 2.800 aziende sul fronte della sostenibilità) ha incrementato il rating di Atlantia a livello BBB. La holding è stata inoltre inclusa, da poche settimane, nel Gender Equality Index di Bloomberg (GEI), che riunisce le società più impegnate a livello internazionale per favorire trasparenza di trattamento e un contesto di lavoro equo e inclusivo. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, TIM raggiunge la Carbon Neutrality dei proprisiti web

    (Teleborsa) – Tim azzera le emissioni di CO2 generate nel 2021 dai siti commerciali e istituzionali di Tim e delle aziende del Gruppo, tra cui Noovle, Olivetti, Sparkle, Telsy, Kena Mobile e FiberCop. Complessivamente – fa sapere Tim in una nota – si tratta di 900 tonnellate di gas serra equivalenti neutralizzate, corrispondenti a 127 giri del mondo in auto. Per valutare le emissioni dei siti web è stata utilizzata la metodologia CO2web messa a punto da Rete Clima, ente non profit specializzato nella promozione della sostenibilità e verificata dall’Ente ICMQ, che ha basato il calcolo sul consumo energetico dei server che ospitano le pagine web e di tutti i servizi necessari al loro funzionamento. La Carbon Neutrality dei siti è certificata dalla Green label “CO2 emission zero website”.Tim ha raggiunto la Carbon Neutrality dei propri siti web grazie ad un progetto internazionale a tutela di oltre 28mila ettari di foresta amazzonica in Brasile. Il Gruppo ha infatti scelto di sostenere il Maìsa REDD+, un progetto che promuove la conservazione della foresta pluviale amazzonica in Brasile, attraverso il monitoraggio della deforestazione illegale ed il coinvolgimento delle popolazioni locali per preservare la biodiversità di flora e fauna. Tim sosterrà inoltre in primavera due progetti di riqualificazione forestale in Italia per aumentare le aree verdi urbane e per generare servizi per il territorio. Il primo nel Parco Nord di Milano, dove pianterà 80 nuovi alberi in aggiunta ai 70 dell’anno scorso che in un ciclo vitale medio di trent’anni, contribuiranno all’assorbimento di circa 50 tonnellate di CO2, equivalenti alle emissioni di circa 500 frigoriferi in funzione per un anno. Il secondo in Umbria, dove Tim sosterrà un progetto per la gestione della “Foresta di Città della Pieve-Piegaro”. La neutralizzazione delle emissioni generate dai siti web si inserisce nella strategia di sostenibilità del Gruppo Tim che fa della tutela dell’ambiente una delle direttrici d’azione prioritarie, con l’obiettivo di raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2030. Entro il 2024 il Gruppo punta ad arricchire l’offerta di prodotti e servizi ecosostenibili con il 15% di smartphone green. Per il 2025 sarà utilizzata energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili, azzerando le emissioni indirette e migliorando l’ecoefficienza del 50% grazie anche all’uso della fibra e del 5G. LEGGI TUTTO

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    Incentivi rinnovabili, GSE, aumentate le domande per eolico e fotovoltaico

    (Teleborsa) – Nell’ultimo bando di gara del 2021 del Gestore dei Servizi Energetici per incentivare l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili, sono aumentate le domande da parte degli operatori, specialmente per quanto riguarda gli impianti eolici e fotovoltaici. Per il registro A, infatti, – fa sapere Gse in una nota – sono arrivate 626 domande per complessivi 308 MW, a fronte dei 260 MW messi a bando. Di queste domande, 508 hanno riguardato nuovi impianti fotovoltaici per oltre 264 MW e 118 domande hanno interessato l’eolico onshore, per oltre 44 MW richiesti. Complessivamente, tra aste e registri, su 4.825 MW di potenza messa a disposizione, comprensiva di quella non assegnata nelle precedenti gare, al Gestore sono arrivate 1.156 domande per un totale di 1.833 MW richiesti.Tutti i dettagli relativi agli esiti del settimo bando sono stati pubblicati dal Gse nella specifica sezione del proprio sito internet. Interessante anche il risultato del Registro B, che riguarda le richieste per nuovi impianti idroelettrici. In questo caso, su una potenza messa a bando di 20 MW, sono arrivate 75 domande, per oltre 16 MW richiesti, raggiungendo così l’80% del contingente.Buoni i risultati anche per le aste del Gruppo A, cioè eolico e fotovoltaico. La potenza messa a disposizione è stata di oltre 3.312 MW. Per questo Gruppo il Gse ha ricevuto 100 domande, per una richiesta complessiva da parte degli operatori di oltre 1.232 MW. È da considerare, però, che per le aste del Gruppo A il settimo bando prevedeva 1.600 MW di contingente, al quale si sono sommati gli oltre 1.700 MW non assegnati nelle precedenti procedure. Nel presentare le loro domande alle aste del gruppo A, gli operatori hanno proposto un ribasso medio pari al 2,1%, corrispondente a una tariffa incentivante di 65 euro al MWh. Come da calendario pubblicato sul sito del GSE, l’ottava gara si aprirà il 31 gennaio, per chiudersi il 2 marzo 2022 e metterà a disposizione degli operatori più di 3.300 MW non assegnati nei precedenti bandi. Se anche con l’ottavo bando non venisse saturata tutta la potenza a disposizione, il GSE aprirà un nono bando il 31 maggio 2022. LEGGI TUTTO

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    Innovazione, ENEA e Fincantieri siglano accordo per sviluppo programmi di ricerca

    (Teleborsa) – Individuare aree di comune interesse per lo sviluppo di un portafoglio di programmi di ricerca e innovazione. Questo l’obiettivo alla base del protocollo d’intesa siglato da Fincantieri ed Enea. Tra le principali aree – si legge in una nota congiunta – spiccano l’efficienza energetica, le tecnologie e i sistemi di generazione di energia da fonti rinnovabili, per la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’idrogeno, le celle a combustibile, l’economia circolare, strategie di gestione e controllo per Smart Ports e Smart Cities, le tecnologie dei materiali e interventi di sostenibilità in ambiente marino e terrestre. Per intensificare i rapporti di cooperazione verranno attivati specifici gruppi di lavoro ed è prevista la possibilità di uno scambio di personale fra ricercatori Enea nelle sedi di Fincantieri e personale del Gruppo triestino nei Centri di Ricerca dell’Agenzia. Attraverso l’accordo Enea – spiga la nota – si pone l’obiettivo di favorire una più ampia diffusione della cultura e della ricerca scientifica con riferimento ai propri settori di competenza, mentre Fincantieri intende preservare, con l’acquisizione di sempre maggiori conoscenze e competenze innovative negli ambiti industriali dei propri settori di business, il ruolo di leader tecnologico a livello globale.”Questo accordo apre la strada per una collaborazione fra ricerca e impresa di particolare significato, con un gruppo leader a livello internazionale quale è Fincantieri, su tematiche quali la sostenibilità, l’alta formazione, la ricerca e il trasferimento dell’innovazione, sempre più strategiche per la crescita e la competitività – ha sottolineato il presidente dell’Enea, Gilberto Dialuce –. Ci fa molto piacere che Enea sia stata scelta come partner e sono innumerevoli i terreni sui quali potremo rendere disponibili professionalità e infrastrutture qualificate, dalle tecnologie per l’idrogeno alle fonti rinnovabili, dalla cattura della CO2 alla robotica e ai big data, dall’economa circolare ai materiali avanzati ma anche combustibili alternativi e interventi per il territorio sul quale insistono i cantieri, anche in una prospettiva di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico”.”Negli ultimi anni – ha affermato Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri – abbiamo destinato una media di 160 milioni di euro a numerosi progetti connessi all’innovazione di processo e di prodotto, con attenzione particolare ai temi della decarbonizzazione e della digitalizzazione. Infatti, il 60% della nostra spesa di R&I alimenta lo sviluppo di tecnologie pulite che contribuiranno a creare prodotti e servizi sempre più ecosostenibili, orientati ad un uso efficiente delle risorse e alla tutela della biodiversità. Questo accordo si inserisce dunque in una strategia intrapresa da tempo, che siamo certi ci consentirà non solo di consolidare il successo acquisito fino a oggi, ma anche di supportare la futura competitività del Gruppo, chiamato a confrontarsi con scenari mondiali sempre più complessi ed esigenti”. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, ENEL presenta il progetto “Elettrificazione verde della Sardegna”

    (Teleborsa) – La Sardegna è un modello esportabile a livello globale per la diffusione dell’elettrificazione e la transizione energetica. Questo il concetto alla base del progetto “Elettrificazione verde della Sardegna”, presentato oggi in occasione dell’evento on line organizzato da Enel , Università degli Studi Roma Tre – Centro Ricerche Economiche e Sociali Manlio Rossi-Doria, con il supporto di Alleanza Sardegna Rinnovabile (che riunisce WWF, Kyoto Club, Greenpeace e Legambiente). Inserito tra i Multi-Stakeholders Energy Compact delle Nazioni Unite e considerato come modello per la diffusione dell’elettrificazione e la transizione energetica a livello globale, il progetto “Elettrificazione verde della Sardegna” prevede di raggiungere una serie di obiettivi entro il 2030, in particolare il superamento della produzione di energia da fonti fossili attraverso la sostituzione con impianti rinnovabili, principalmente fotovoltaico ed eolico, e allo stesso tempo la diffusione di tecnologie per l’elettrificazione degli usi finali (SDG 7 target 7.1 e 7.2) come mobilità elettrica, sistemi per il riscaldamento e raffreddamento degli ambienti, l’efficientamento energetico e le piastre ad induzione. Le caratteristiche demografiche e la bassa densità abitativa dell’isola (circa 68 abitanti per km2) consentiranno inoltre un ampio ricorso alla generazione distribuita. L’abbandono delle fonti fossili per la produzione di energia in Sardegna, col passaggio a un mix di generazione basato esclusivamente su fonti rinnovabili, abbinato alla diffusione dell’elettrificazione degli usi finali, – hanno spiegato gli esperti illustrando il progetto – consentirà al territorio Sardo di fare un balzo verso la completa decarbonizzazione in un’ottica di sostenibilità ambientale, risparmio ed efficienza energetica. Data la penetrazione marginale del metano e la rilevanza locale dei servizi come commercio, turismo, agricoltura e pubblica amministrazione, che costituiscono il 60% del valore aggiunto, la Sardegna offre un contesto unico per l’elettrificazione. Attualmente la maggior parte dell’elettricità viene prodotta utilizzando il carbone e i residui dei processi di raffinazione del petrolio. A ciò si aggiunge che la Sardegna vanta un consumo pro capite di energia elettrica nel settore domestico più alto d’Italia, pari a circa 1,38 MWh l’anno, con l’autoproduzione che però rappresenta ancora meno dell’1% del totale ed è quasi esclusivamente da fonti fossili.Le misure e le attività previste dal progetto “Elettrificazione verde della Sardegna” forniranno utili spunti per la transizione energetica di altre aree, sia in Italia che in altri Paesi e contribuiranno a diffondere soluzioni concrete applicabili anche nei Paesi in via di sviluppo. Il processo di elettrificazione della Sardegna sarà monitorato per le Nazioni Unite dall’Università degli Studi di Roma Tre – Centro Rossi–Doria.”L’elettrificazione dei consumi e la sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili – ha affermato Nicola Lanzetta, direttore Enel Italia – sono due leve strategiche della transizione energetica in atto. Grazie alle sue particolari caratteristiche, la Sardegna può accelerare su questo percorso di sviluppo e raggiungere in anticipo un modello di produzione e consumo energetico più sostenibile, generando ricadute positive per ambiente, economia, occupazione e territorio e ponendosi come esempio a livello globale. Un risultato che possiamo raggiungere costruendo un’alleanza strategica tra pubblico, privato, mondo accademico, associazioni e cittadini e condividendo il valore che si genera sul territorio”.”L’area mediterranea è un hotspot del cambiamento climatico – ha sottolineato nel suo intervento il professor Nigel Tapper, lead author dell’IPCC – e questo progetto guidato da Enel è un’opportunità unica per la Sardegna di essere un esempio per il mondo di come ridurre le emissioni per affrontare il cambiamento climatico. Il valore di questo progetto è quello di proporre per la prima volta su scala regionale una serie di soluzioni tecniche per ridurre il contributo di tutti, aziende o singoli cittadini, alle emissioni in atmosfera, migliorando nel contempo la qualità della vita nel rispetto del territorio”.”Il progetto di elettrificazione verde della Sardegna nei prossimi 10 anni è stato inserito dagli esperti dell’High Level Dialogue on Energy delle Nazioni Unite (di cui mi onoro di far parte) tra i ‘multistakeholder energy compact’ – ha sottolineato Valeria Termini, professoressa di Economia politica presso l’Università degli Studi Roma Tre –. L’abbiamo scelto e proposto come esempio di crescita locale per promuovere l’accesso all’energia pulita (l’obiettivo 7 dello sviluppo sostenibile). È l’occasione per la Sardegna e per l’Italia di contribuire all’obiettivo globale di decarbonizzazione con un esempio concreto, che utilizza fonti naturali di energia disponibili localmente, e di offrire un modello di riferimento per lo sviluppo indipendente dei Paesi più vulnerabili in cui vivono ancora 759 milioni di persone drammaticamente prive di elettricità”.”È con particolare attenzione e interesse che ho partecipato a questo importante incontro – ha detto il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu –. Il progetto ‘Elettrificazione verde della Sardegna’, premiato dalle Nazioni Unite, tratta temi molto attuali e cari alla nostra Amministrazione, come transizione energetica, sostenibilità ambientale e mobilità elettrica nel trasporto pubblico. Proprio in questi giorni siamo occupati a definire progetti molto importanti per tutta l’area metropolitana di Cagliari”.All’evento di oggi sono, inoltre intervenuti la Responsabile per il Clima ed Energia di WWF Italia, per Alleanza Sardegna Rinnovabile, Mariagrazia Midulla; il professore di Sistemi Elettrici per l’Energia e Prorettore delegato per il territorio e l’innovazione dell’Università degli Studi di Cagliari, Fabrizio Pilo; e, in rappresentanza del mondo imprenditoriale, Marco Boglione, fondatore e presidente del Gruppo BasicNet; e Libero Muntoni, general manager, Delphina Hotels & Resorts. LEGGI TUTTO

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    Bloomberg Gender-Equality Index, Intesa Sanpaolo inclusa per il quinto anno consecutivo

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo è stata inserita per il quinto anno consecutivo nel Bloomberg Gender-Equality Index (GEI) 2022 – l’indice tematico sull’uguaglianza di genere lanciato da Bloomberg nel 2018 – con un punteggio di 82,39%, ampiamente al di sopra della media del settore finanziario globale – pari a 72,69% – e a quella delle società con sede in Italia – pari a 74,97%. Su oltre 11.700 società quotate nelle principali borse mondiali ne sono state incluse 418 appartenenti a 45 Paesi.L’indice è trasversale a tutti i settori di business e analizza a livello globale le prestazioni delle principali società quotate nel promuovere e sostenere la parità di genere. I cinque parametri su cui l’indice di Bloomberg ha misurato le aziende sono: la leadership femminile e la valorizzazione dei talenti, la parità salariale, la cultura inclusiva, le politiche per la prevenzione e il contrasto di molestie sessuali e la riconoscibilità come brand che promuove la parità di genere nella società.”Il posizionamento – commenta Intesa Sanpaolo in una nota – è il risultato dell’impegno ESG in termini di Diversity & Inclusion attraverso una struttura dedicata a diretto riporto della chief operating officer Paola Angeletti, che ha l’obiettivo di favorire la cultura dell’inclusione, incentivare il rispetto, la meritocrazia e il valore della diversità per tutte le persone del Gruppo. Sono numerose inoltre le iniziative del Gruppo per il sostegno alle donne, alle famiglie e all’imprenditoria femminile”.Intesa Sanpaolo è stata, inoltre, riconosciuta dal Diversity and Inclusion Index 2021 di Refinitiv come prima banca in Europa tra i 100 luoghi di lavoro più inclusivi e attenti alle diversità ed è stata tra le prime europee ad aver ottenuto la certificazione internazionale Gender Equality European & International Standard (GEEIS-Diversity) su diversità e inclusione. LEGGI TUTTO

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    Bloomberg Gender-Equality Index, ENEL confermata per il terzo anno consecutivo

    (Teleborsa) – Enel è stata confermata per il terzo anno consecutivo nel Bloomberg Gender-Equality Index (GEI) come una delle aziende leader di 11 settori, con sede in 45 Paesi, su quasi 11.700 società quotate in borsa valutate sulla base dell’ampiezza dell’informativa e dei risultati raggiunti dalle loro iniziative di inclusione di genere. Anche Endesa, società spagnola controllata di Enel, è stata confermata nell’indice, mentre Enel Chile è stata inclusa per la prima volta.”La conferma di Enel nel Gender-Equality Index di Bloomberg per il terzo anno consecutivo è un altro importante riconoscimento del nostro impegno continuo nei confronti dei principi della diversità di genere e dell’inclusione – ha dichiarato Guido Stratta, direttore di People and Organization di Enel –. In Enel, abbracciamo la diversità come un’opportunità per creare una cultura che supporti tutte le persone nell’esprimere il loro potenziale a tutti i livelli e in tutta la catena del valore, cercando sempre di contribuire a una solida base per un mondo prospero e sostenibile”.Il framework per la rendicontazione in materia di genere di Bloomberg è un metodo di reporting e divulgazione standardizzato a livello internazionale dei dati di genere in ambito aziendale. Fornisce alle società un modello per misurare il modo in cui promuovono l’uguaglianza di genere attraverso cinque pilastri: leadership femminile e pipeline di talenti, parità salariale e parità di retribuzione di genere, cultura inclusiva, politica sulle molestie sessuali e branding a favore delle donne.Enel è stata confermata nell’indice grazie a un punteggio superiore alla soglia globale stabilita da Bloomberg, che – spiega Enel in una nota – testimonia un elevato livello di trasparenza e di risultati complessivi realizzati sui cinque pilastri del framework. Nel dettaglio Enel si distingue nel GEI di Bloomberg per le sue politiche di promozione della presenza delle donne nel Consiglio di Amministrazione, nelle posizioni manageriali e nelle nuove assunzioni, al contributo dato alla parità di retribuzione, e alla definizione di benefici sociali e di soluzioni di equilibrio tra vita privata e vita professionale per tutti i suoi dipendenti. Inoltre, nell’edizione di quest’anno, in linea con la precedente valutazione, è stato espressamente riconosciuto l’impegno di Enel nella prevenzione delle molestie sessuali sul luogo di lavoro. Le migliori prassi innovative realizzate sulla diversità di genere hanno consentito a Enel di raggiungere un livello di performance complessivo del 13% superiore al punteggio medio delle altre imprese incluse nell’indice. LEGGI TUTTO