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    Transizione energetica sostenibile, Enel e Santander siglano primo accordo globale

    (Teleborsa) – Promuovere la collaborazione tra i due gruppi per la fornitura e il finanziamento di impianti solari, batterie al litio e soluzioni per l’efficienza energetica per famiglie, PMI e aziende. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato da Enel e Santander. In base al protocollo, Enel, attraverso Enel X Global Retail, la business line dedicata ai servizi energetici avanzati del Gruppo, progetterà soluzioni personalizzate chiavi in mano per i clienti, mentre Santander fornirà loro finanziamenti su misura. I due gruppi leader contribuiranno ad accelerare la transizione energetica dei clienti verso modelli più sostenibili, aiutandoli a ottimizzare in modo sostanziale il proprio consumo energetico.”Grazie alla nostra partnership con un istituto finanziario di eccellenza quale Santander, – ha affermato Alberto De Paoli, cfo del Gruppo Enel – stiamo compiendo un altro passo verso il raggiungimento di una società Net Zero. La sostenibilità come scelta di business può essere perseguita solo attraverso l’innovazione, che è al centro di questo accordo”.”Siamo davvero felici di collaborare con Enel, un’azienda che è già nostra partner da molto tempo, per aiutare ulteriormente i nostri clienti di tutto il mondo nella loro transizione verso modelli energetici più sostenibili – ha dichiarato José M. Linares, vice presidente esecutivo senior del Banco Santander e responsabile globale di Santander Corporate & Investment Banking (Santander CIB) –. In quanto pionieri nel mercato del finanziamento delle energie rinnovabili, noi di Santander CIB siamo impegnati ad accelerare questa trasformazione”. LEGGI TUTTO

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    “Futuro sostenibile”, UniCredit eroga finanziamento da cinque milioni di euro a favore di Serioplast Italy

    (Teleborsa) – Serioplast Italy – societa` del Gruppo Serioplast, produttore globale di imballaggi in plastica rigida per i grandi players dell’industria FMCG (Fast Moving Consumer Goods) nei mercati home care & laundry, food, personal care e pharma – ha ottenuto da Unicredit un finanziamento da cinque milioni di euro, di durata biennale, assistito dalla garanzia Risk Sharing della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) nell’ambito del Fondo Europeo di Garanzia (FEG), parte integrante del pacchetto di misure da 540 miliardi di euro approvato dall’Unione Europea per contrastare le difficolta` economiche e i rallentamenti produttivi causati dalla pandemia. Si tratta, spiega Unicredit in una nota, di un finanziamento “futuro sostenibile”, rivolto alle imprese che si impegnano a migliorare il proprio profilo di sostenibilita`. Erogato da UniCredit in Lombardia il finanziamento e` finalizzato a supportare gli investimenti dell’azienda di Seriate volti ad aumentare la sostenibilita` del ciclo produttivo, attraverso il risparmio e la compensazione delle emissioni dirette/indirette generate per la produzione del proprio prodotto. Serioplast – sottolinea la nota – ha, infatti, scelto di “adottare modelli di produzione sostenibili e di ridurre progressivamente l’impatto ambientale delle proprie attivita` industriali e assicura sul proprio luogo di lavoro trasparenza, integrita`, e spirito collaborativo, offrendo un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso dell’identita` di ciascun dipendente”. Il finanziamento a tasso agevolato e` subordinato al raggiungimento degli obiettivi prefissati in termini di aumento dell’indice di soddisfazione dei dipendenti a seguito di iniziative specifiche che l’azienda si e` impegnata ad attuare e del risparmio e compensazione di emissioni dirette/indirette generate per la produzione del proprio prodotto.”Vogliamo generare un impatto positivo sulla societa`, fornendo soluzioni concrete come il Finanziamento Futuro Sostenibile che abbiamo erogato a favore di Serioplast, azienda con cui abbiamo in comune l’attenzione al sociale e allo sviluppo – afferma Marco Bortoletti, regional manager Lombardia di UniCredit –. Abbiamo integrato le tematiche ESG nei nostri processi decisionali, perche´ uno degli obiettivi che intendiamo perseguire e` fornire alle comunita` le leve per progredire in modo sostenibile”.”Attraverso questo finanziamento Serioplast potra` affrontare con serenita` le sfide della transizione ecologica dei prossimi anni – sottolinea Dario Innocenti, presidente di Serioplast Italy –. In particolare, puntiamo ad adattare le nostre tecnologie produttive al fine di consolidare l’inclusione di materia prima riciclata nei nostri prodotti”. LEGGI TUTTO

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    Intercos, Ecovadis migliora il rating ESG

    (Teleborsa) – Intercos, gruppo attivo nella cosmetica e quotato da novembre 2021 su Euronext Milan, ha ricevuto l’aggiornamento del proprio rating di sostenibilità da EcoVadis, una delle principali agenzie internazionali di rating ESG, che per il quarto anno consecutivo conferma un miglioramento delle performance della società. EcoVadis ha assegnato al gruppo la medaglia Platinum, il riconoscimento più alto nella propria scala del valore, grazie ai progressi effettuati dalla società in tutte le aree di valutazione. Il punteggio si basa sulle politiche, le azioni e i risultati ottenuti nei quattro ambiti chiave analizzati: Ambiente, Pratiche di lavoro e diritti umani, Etica e Acquisti sostenibili.”Siamo orgogliosi del riconoscimento attribuitoci da EcoVadis per il quarto anno consecutivo, che colloca Intercos nell’1% delle società cosmetiche più virtuose a livello globale in materia di performance ambientali, sociali e di governance – ha commentato il CEO Renato Semerari – Tale traguardo conferma la centralità dei temi ESG nella nostra strategia di sviluppo, orientata alla creazione di valore condiviso con tutti i nostri principali stakeholder. Intercos continuerà a progredire nel proprio percorso di sostenibilità e continueremo a lavorare affinché il gruppo possa diventare, anche in questo contesto, un punto di riferimento nel settore della cosmetica”. LEGGI TUTTO

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    Signorini (Bankitalia): rischio sopravvalutazioni prodotti ESG, manca trasparenza

    (Teleborsa) – L’aumento della consapevolezza degli investitori sull’impatto dei cambiamenti climatici e la crescente domanda di prodotti che rispettino i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) “sta favorendo la riallocazione dei portafogli di banche, fondi e assicurazioni verso investimenti classificati come sostenibili. Nel 2021 la raccolta dei fondi comuni gestiti da intermediari italiani orientata verso comparti che promuovono investimenti ESG è stata pari a 34 miliardi; il patrimonio di questi fondi ha raggiunto i 158 miliardi, quasi un quarto del patrimonio complessivo”. Lo ha detto Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’IVASS, in un evento dell’Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers (AIFIRM).”In assenza di una sufficiente offerta di progetti finanziabili, l’incremento della domanda da parte degli investitori potrebbe determinare fenomeni di sopravvalutazione, seguiti poi da correzioni improvvise dei prezzi delle attività – ha però messo in guardia Signorini – Inoltre, in assenza di adeguati criteri di trasparenza per gli emittenti, al rischio di mercato si affianca un potenziale rischio reputazionale derivante dal fenomeno del greenwashing, ovvero la circostanza per cui gli intermediari finanziano attività le cui caratteristiche di sostenibilità sono solo apparenti”.Il DG di Bankitalia ha sottolineato che la disponibilità di dati adeguati è essenziale anche per la valutazione dei rischi climatici delle istituzioni finanziarie e per la conduzione di stress test. “I dati necessari a questo scopo sono molti e variegati – ha spiegato – Per esempio, per valutare il rischio di transizione è necessario disporre di informazioni sulle emissioni di gas serra legate alle attività economiche che siano sufficientemente dettagliate, aggiornate e confrontabili tra paesi. Con riferimento al rischio fisico, occorrono informazioni sull’esposizione a catastrofi naturali dotate di un’adeguata granularità territoriale, e possibilmente tali da tener conto della possibile evoluzione del cambiamento climatico e dei relativi effetti geograficamente differenziati. Per condurre analisi di scenario e prove di stress occorrono dati robusti e dettagliati sull’esposizione degli intermediari ai diversi rischi climatici, nonché informazioni sul trasferimento di tali rischi all’interno del sistema finanziario”.”Le informazioni finora disponibili sono insufficienti, e per colmare questa lacuna sono necessari il coordinamento e la cooperazione tra le autorità a livello internazionale”, ha avvertito Signorini, sottolineando che “la disponibilità di informazioni quantitative affidabili è una condizione sine qua non per orientare le decisioni”. LEGGI TUTTO

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    Transizione ecologica, siglato accordo tra Acea Innovation e Federdistribuzione

    (Teleborsa) – Acea Innovation, società del Gruppo Acea che opera nei settori E-Mobility, Energy Efficiency e Waste Transition, e Federdistribuzione, associazione che riunisce e rappresenta le aziende operanti nel settore della grande distribuzione moderna, hanno sottoscritto un importante accordo programmatico per la realizzazione di progetti legati alla transizione ecologica. L’intesa, firmata da Valerio Marra, amministratore unico di Acea Innovation, e da Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione, pone le basi di una collaborazione strategica per l’attuazione di iniziative nei settori della mobilità sostenibile, compostaggio diffuso ed efficienza energetica.La collaborazione tra Acea Innovation e Federdistribuzione – spiega Acea in una nota – consentirà alle imprese di poter individuare e applicare soluzioni studiate sulle proprie necessità e target specifici in coerenza con le linee guida dell’Agenda 2030 e con gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.Attraverso la progettazione e l’implementazione di soluzioni innovative basate sulle specifiche esigenze delle singole imprese, Acea Innovation metterà il suo know-how a disposizione delle associate di Federdistribuzione, accompagnandole nel processo di trasformazione verso modelli integrati di sviluppo sostenibile. Attraverso la propria piattaforma di gestione BOMTS, Acea Innovation è in grado di offrire una vasta gamma di servizi dedicati e di monitorare i principali indicatori ambientali, per una corretta ottimizzazione dei consumi e una sempre maggiore riduzione degli impatti sull’ecosistema.”Questa partnership – ha commentato Marra – ci consente di affiancare un settore di fondamentale importanza come quello della distribuzione moderna, con un approccio flessibile e integrato. L’accordo testimonia la forte volontà della nostra azienda di dare il proprio contributo al piano nazionale per la transizione ecologica, in linea con le strategie che ci hanno visto, già nel 2021, impegnati al fianco degli enti locali e dei territori italiani come partner strategico per dare concretezza a progetti caratterizzati da una visione a 360 gradi sulle città del futuro, in ottica smart e sostenibile”.”L’accordo – ha dichiarato Frausin – permette alle aziende della distribuzione, che costituiscono una grande infrastruttura del Paese radicata su tutto il territorio nazionale, di poter collaborare con una realtà dotata della necessaria expertise e degli strumenti più avanzati nell’ambito della sostenibilità energetica. Abbiamo davanti l’opportunità di accelerare la transizione verso un modello più ecologico ed efficiente, elemento oramai fondamentale alla crescita del nostro sistema di imprese”. LEGGI TUTTO

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    Unicredit sottoscrive minibond sostenibile da 1,6 milioni di euro emesso da Perrella Distribuzione

    (Teleborsa) – UniCredit ha sottoscritto un prestito obbligazionario da 1,6 milioni di euro emesso da Perrella Distribuzione, azienda salernitana tra le principali realta` del Centro Sud per il servizio e la fornitura di prodotti alimentari per tutti i settori della ristorazione. Il minibond, a tasso variabile e di durata pari a 6 anni, – spiega Unicredit in una nota – e` finalizzato a sostenere gli investimenti previsti nel Business Plan che delinea il piano di sviluppo aziendale in ottica sostenibile per il quinquennio 2022-2026, finalizzato all’acquisizione di nuove quote di mercato sul territorio regionale e nazionale. In particolare, l’azienda prevede forti investimenti su Napoli che, grazie all’apertura del nuovo deposito, prevista per aprile 2022, dotato di circa 1.400 mq di celle frigorifere, faranno del capoluogo partenopeo il principale centro distributivo dell’azienda per l’intero territorio nazionale, grazie anche ad importanti investimenti produttivi e innovativi per la transizione in ottica 4.0. Il piano prevede inoltre l’assunzione di circa 30 risorse in Campania per lo sviluppo del business. L’emissione del prestito obbligazionario prevede altresi` una premialita` per l’azienda nella forma di una riduzione del tasso cedolare al raggiungimento dei predefiniti target annuali sulla performance di sostenibilita`, la cui consuntivazione sara` certificata da un soggetto terzo e indipendente, in questo caso rappresentato dall’agenzia di Rating ESG EcoVadis. L’operazione rientra infatti nel “Bond Food Mezzogiorno”, il primo programma di emissione di minibond lanciato da UniCredit per finanziare i piani di sviluppo di medio-lungo termine legati alla crescita sostenibile delle imprese del Mezzogiorno appartenenti al settore agroalimentare.”Con grande entusiasmo – commenta Salvatore Perrella, amministratore delegato di Perrella Distribuzione – cogliamo questa opportunita` che consentira` alla Perrella di crescere raggiungendo al tempo stesso ambiziosi obiettivi di sostenibilita` ambientale e sociale. A tal proposito l’obiettivo e` quello di coinvolgere sempre piu` clienti e fornitori in attivita` di sostenibilita` ESG. Ringraziamo UniCredit per aver proposto un prodotto finanziario alternativo come i minibond, in grado di sostenere progetti di investimento e di innovazione”. “UniCredit – sottolinea Annalisa Areni, responsabile per il Sud di UniCredit Italia – con questa operazione conferma di essere in prima linea nel supporto alla crescita sostenibile delle imprese del territorio. Questo intervento ci consente di sostenere i progetti di investimento e innovazione di Perrella Distribuzione con una soluzione di finanziamento alternativa, come il minibond, in base alla quale l’azienda si e` impegnata anche a migliorare il proprio rating di sostenibilita`-ESG”. LEGGI TUTTO

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    Standard Ethics conferma all'Italia un alto livello di sostenibilità con rating EE+

    (Teleborsa) – Standard Ethics, agenzia internazionale indipendente per la valutazione della sostenibilità di società e Stati, conferma all’Italia un rating EE+, che ha una portata “very Strong” (molto forte). in una scala che va da F (minimo e non sufficiente) a EEE (massimo e di grado eccellente). E’ quanto emerge da report annuale di Standard Ethics intitolato “The Big Picture”. Ricordando che l’ultima review è stata effettuata il 13 marzo 2020, da “Negative” a “Stable”, l’agenzia ricorda che il miglioramento era dovuto “alla reazione alla pandemia ed alla sua gestione, elogiata anche dalla Commissione europea come esempio da seguire per altri paesi”. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) coglie la coerenza ella sua Strategia di Sostenibilità del Paese”, sottolinea l’agenzia, notando che “la dialettica dei partiti populisti sull’euroscetticismo è ancora viva, come in altri paesi europei, ma nel caso italiano sembra poco significativa”.Dal report emerge che, mettendo a confronto i 37 Paesi valutati da Standard Ethics, quelli con rating di sostenibilità più alto (EEE) sono l’UE nel suo complesso, assieme ad Islanda, Norvegia e Nuova Zelanda. Nell’ambito dell’UE, i Paesi che vantano i rating più elevati sono Francia e Gran Bretagna con n livello “EEE-“, Germania, Spagna ed Italia a “EE+”. I Paesi più lontani dalla sufficienza sono Russia, Turchia ed Egitto con rating “E-” perché carenti quanto a democrazia e diritti umani. Gli USA hanno un rating intermedio “EE”, perché l’alternanza dei governi può essere cruciale nella strategia climatica o nell’adesione agli accordi internazionali come l’Accordo di Parigi, mentre il Canada è valutato ad un pivello elevato “EEE-“. In Asia, la Cina ha un rating basso “E” a causa della mancanza di democrazia, mentre il Giappone mantiene un livello forte “EE”.Società italiane impegnate sulla sostenibilitàNel 2014 Standard Ethics ha lanciato il SE Italian Index, composto dalle 40 principali società quotate in Italia. Ad oggi, il SE Italian Index conta ancora 40 componenti e l’ultima revisione è avvenuta il 30 settembre 2021. l’agenzia rileva che, nel complesso, c’è ancora spazio per migliorare le componenti dell’Indice e per allinearsi alle linee guida internazionali di sostenibilità fornite da OCSE, UE e ONU.Esaminando i componenti dell’indice italiano, oltre la metà (il 55%) detiene un rating Fully sustainable grade, che denota l’impegno delle principali società quotate a mantenere la conformità agli standard globali di sostenibilità, il 43% ha un rating “Not fully sustainable”, dunque non sufficiente, e il 2% un rating “Not sustainable” (E-). Un confronto con i principali Paesi europei evidenzia che l’Italia e la Spagna sono i due Paesi con il maggior numero di società con un rating non sufficiente (Not fully sustainable grade o Not sustainable grade): il 45% dello Se Italian Index e il 57% dello Se Spanish Index. Gli altri maggiori mercati europei, cioè Germania, Francia e Regno Unito, hanno più della metà dei componenti dei loro indici nazionali a un livello “Fully sustainable grade”.Le 5 blue-chip al top della sostenibilità Fra le principali società italiane quotate, al momento, non ci sono rating EEE, ma il livello è alto e le aspettative per il futuro sono positive. Le società con valutazione più alta sono: Eni, FinecoBank, Prysmian, UniCredit e UnipolSai, ma seguono ad un livello sempre elevato A2A, Banca Generali, BPER Banca, Enel, Generali, Intesa Sanpaolo, Leonardo, STMicroelectronics, Unipol Gruppo e Banco BPM. Vantano inoltre un rating sostenibile Snam, DiaSorin, Hera, Mediobanca, Moncler e Terna. Vi sono poi gruppi di società che hanno attualmente un Outlook positivo e potrebbero diventare aziende di Sustainable Grade nei prossimi mesi e gruppi di aziende che non raggiungono la sufficienza e mostrano ampi margini di miglioramento. Un focus sul settore bancario premia Standard Ethics ha pubblicato in passato diversi studi sul settore bancario italiano, anche analisi di dettaglio come quella sulle banche popolari nel 2014. Oggi il settore presenta un livello di allineamento molto avanzato sulla Sostenibilità. Il 61% delle banche italiane è conforme agli standard di sostenibilità definiti da UE, ONU e OCSE. Se si guarda all’indice SE Italian Banks, emerge che l’11% delle banche italiane ha un rating EE+, il 28% un rating EE, il 22% EE-, il 17% E+ e il 22% E. Gli analisti di Standard Ethics hanno anche confrontato le banche italiane con quelle europee appartenenti allo SE European Banks Index, lanciato nel 2017 e con quelle quotate ad Hong Kong. Fra i suoi componenti il 50% delle banche europee è di grado sostenibile, il 43% non è completamente sostenibile il 5% non è sostenibile, il restante 2% è in attesa. In media, le banche italiane mostrano un livello di Sustainability Grade più elevato rispetto alle loro omologhe europee ed alle banche quotate ad Hong Kong.Dopo aver effettuato un confronto complessivo del settore bancario mondiale, si può affermare che le banche italiane rispettano volontariamente gli standard globali di sostenibilità (governance, statuti, condotte). Le ex banche cooperative – nota Standard Ethics – hanno mantenuto la storica attenzione alle comunità locali e agli stakeholder, concentrandosi quindi sull’area Social degli standard ESG. Alcune banche italiane stanno poi affrontando sempre più le sfide poste dagli standard di sostenibilità e compiendo passi concreti verso la parità di genere nelle proprie strutture di governance. LEGGI TUTTO

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    ESG, Intesa Sanpaolo presenta laboratorio per le imprese

    (Teleborsa) – Migliorare il profilo di sostenibilità delle imprese avviando la transizione verso obiettivi di inclusione sociale e investimenti in progetti di economia sostenibile, digitale e circolare. Con questo obiettivo Intesa Sanpaolo presenta il “Laboratorio ESG – Environmental Social Governance”, che avrà sede a Venezia in Campo Manin e in M9 – Museo del ‘900 a Mestre e sarà a servizio delle imprese della Direzione Regionale Veneto Est e Friuli-VG della banca. Si tratta di un intervento che per Intesa Sanpaolo rientra nel piano più ampio per dare supporto agli investimenti legati al PNRR con particolare attenzione alle eccellenze produttive del territorio, al turismo e alla cultura.L’accordo – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – è stato firmato con importanti realtà in una logica di sistema e di servizio: Fondazione di Venezia, Fondazione Friuli, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Fondazione Giorgio Cini e l’Autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. In particolare, con le Fondazioni si promuoveranno i progetti legati all’innovazione e ai temi di impatto sociale come l’inclusione e si punterà sulla conoscenza del patrimonio culturale dei territori in cui operano queste realtà, con l’AdSP alla valorizzazione dell’area portuale e del retroterra secondo le linee guida del nuovo piano operativo triennale. Il laboratorio ESG attiverà collaborazioni con altre parti, quali ad esempio Camere di Commercio, Associazioni di Categoria, Università, Scuole di Specializzazione, Centri di Ricerca e ITS del territorio.”Grazie alla collaborazione con le Fondazioni e l’AdSP – ha dichiarato Francesca Nieddu, direttore regionale Intesa Sanpaolo – rafforziamo il nostro sostegno all’economia reale dei territori in cui operiamo. Le iniziative di Intesa Sanpaolo in tema di sostenibilità, transizione digitale, attenzione al capitale umano, contenimento del cambiamento climatico e responsabilità sociale delle piccole e medie imprese sono numerose e declinate sulle peculiarità delle diverse esigenze. Con un plafond di 500 milioni di euro per progetti di economia sostenibile, digitale e circolare vogliamo favorire le imprese nel cogliere le opportunità del PNRR e rilanciare l’economia locale”.In questo contesto Intesa Sanpaolo annuncia un plafond destinato alle imprese del territorio pari a 500 milioni di euro, finalizzato a stimolare gli investimenti delle aziende del territorio della direzione regionale (Venezia, Treviso, Belluno e il Friuli Venezia Giulia). Il nuovo plafond si inserisce nell’ambito di Motore Italia, il programma strategico di Intesa Sanpaolo per favorire la liquidità e investimenti nella transizione sostenibile e digitale delle imprese e che mette a disposizione del tessuto produttivo del Triveneto un plafond di 10 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo ha attivato già nel 2020 un plafond da 2 miliardi di euro per i nuovi S-Loans, una linea specifica di finanziamenti, che si affianca al plafond di 6 miliardi destinato a investimenti in Circular Economy, volti a supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile. Dalla loro introduzione Intesa Sanpaolo ha erogato oltre 2 miliardi di euro di finanziamenti a favore delle imprese, di cui circa 120 milioni di euro al Triveneto.Il Laboratorio ESG – iniziativa nata in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del Gruppo guidata da Maurizio Montagnese – offre consulenza, informazione, assessment e identificazione delle azioni per supportare l’intero percorso che le PMI del territorio devono intraprendere grazie a partner di eccellenza, in particolare: Circularity, (la prima piattaforma di simbiosi industriale dedicata all’Economia Circolare in Italia che può supportare le imprese ad integrare i principi di Sostenibilità e di Economia Circolare all’interno del proprio Business); Nativa, (la prima B Corp e Società Benefit in Europa che incorpora il purpose nel DNA delle organizzazioni per migliorarne i risultati di business e creare una prosperità durevole e condivisa); CE LAB, (nato dalla partnership tra Innovation Center di Intesa Sanpaolo e Cariplo Factory per contribuire all’evoluzione del sistema economico italiano e diffondere nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso modelli di economia circolare); Intesa Sanpaolo Formazione, (società del Gruppo Intesa Sanpaolo che progetta e sviluppa per le imprese percorsi formativi specializzati e d’eccellenza, anche in ambito ESG; metodi e strumenti innovativi che guidano la progettazione per offrire esperienze formative su misura, grazie anche alla collaborazione di un network di partner di eccellenza); E-Ambiente, (una delle prime società italiane nell’ingegneria ambientale e consulenza energetica che segue le PMI nella riduzione reale dell’impatto in termini di CO2, Rifiuti e Acqua, il tutto integrato con una Piattaforma di gestione dei dati tecnici ambientali EPLAT1. La mission è trovare concrete Decarbon Business Solutions); Strategy Innovation Srl (spin off dell’Università Ca’ Foscari Venezia, nato per rendere le imprese significanti, provocandole, attraverso la distruzione creativa e l’interdisciplinarietà. Aiuta le imprese a definire in maniera distintiva il proprio purpose, a immaginare scenari futuri per cogliere nuove opportunità strategiche e a trasformare i modelli di business, nella consapevolezza che l’innovazione sia il mezzo e la sostenibilità sia il fine).(Foto: © Roman Babakin/123RF) LEGGI TUTTO