More stories

  • in

    “S&P Global Corporate Sustainability Assessment 2022”, Nexi migliora rating ESG

    (Teleborsa) – La pay tech Nexi ha migliorato in modo significativo il proprio rating ESG nell’edizione 2022 dell’S&P Global Corporate Sustainability Assessment. Il punteggio – comunica Nexi in una nota – è salito a 73, con un aumento di cinque punti rispetto al 2021. Il miglioramento più rilevante del punteggio è stato determinato dalla voce “Environmental”. La buona performance di Nexi in quest’area – spiega la società – è testimoniata anche dal punteggio recentemente comunicato da CDP che valuta l’impatto ambientale di migliaia di aziende in tutto il mondo. Quest’anno, per la prima volta, Nexi ha incluso ulteriori aree geografiche del Gruppo all’estero, ottenendo un rating “A-” che conferma il risultato del 2021 ed è in crescita rispetto al rating “C” del 2020.La crescita del punteggio S&P nella categoria “Environmental” si riflette anche nelle iniziative di Nexi volte a creare un futuro più sostenibile. All’inizio di quest’anno, Nexi aveva infatti annunciato la collaborazione con CheBanca! per la fornitura di carte di debito e di credito realizzate con plastica riciclata recuperata dagli oceani. Più recentemente, Nexi ha anche lanciato il servizio Planet Care che offre ai titolari di carte Nexi informazioni sull’impatto ambientale dei loro acquisti, aiutandoli così ad avere un ruolo attivo nella sua riduzione.Nexi continua inoltre a fare progressi nelle aree “Social” e “Governance”. I principali progressi in ambito “Social” sono riconducibili al miglioramento nella soddisfazione della clientela e alle attività filantropiche. L’incremento nel punteggio “Governance” di Nexi è invece principalmente attribuibile ad una maggiore trasparenza e divulgazione dei dati.”Il miglioramento dei rating ESG – ha detto Saverio Tridico, direttore Corporate & External Affairs del Gruppo Nexi – dimostra il costante impegno di Nexi nel porre questi temi al centro della propria strategia aziendale. Cercheremo di consolidare questo risultato attraverso la nuova strategia ESG che ci aiuterà a migliorare ulteriormente i nostri processi e a garantire un allineamento a livello di Gruppo”. In occasione del Capital Markets Day 2022, Nexi ha presentato un ampio piano di sostenibilità per un business responsabile. All’interno di questo piano ha delineato i seguenti impegni legati alle tematiche ESG: sostegno alla digitalizzazione delle micro-imprese, delle PMI e della Pubblica Amministrazione attraverso il proprio portfolio di prodotti digitali avanzati; lotta al cambiamento climatico, con l’impegno a diventare Net Zero entro il 2040 approvato da Science Based Targets initiative. A questo si aggiungono la neutralità climatica a partire dal 2022 e l’impegno ad incoraggiare comportamenti di consumo più rispettosi dell’ambiente; ulteriori investimenti nell’ambito del proprio personale e garanzia di un’adeguata rappresentanza di genere e delle minoranze e promozione di una cultura inclusiva con una governance best-in-class.Il Gruppo Nexi quest’anno ha inoltre aderito al Global Compact delle Nazioni Unite. LEGGI TUTTO

  • in

    Traporti, DHL Express Italy testa l'Eni Biojet per 28 voli dall'aeroporto di Milano Malpensa

    (Teleborsa) – DHL Express Italy, leader del settore dei corrieri aerei espressi, Gruppo SEA, che gestisce l’aeroporto di Milano Malpensa e Milano Linate, ed Eni hanno siglato un accordo per la sperimentazione di Eni Biojet, il SAF (Sustainable Aviation Fuel) miscelato al 20% con JetA1 e prodotto esclusivamente da materie prime di scarto, grassi animali e oli vegetali esausti, su 28 voli da Malpensa.Entro fine 2022 saranno 28 i voli in partenza da Malpensa a essere alimentati anche con il carburante sostenibile (SAF) prodotto da Eni nella raffineria di Livorno in sinergia con la bioraffineria Eni di Gela i cui impianti trattano materie prime di scarto, grassi animali, oli vegetali esausti e da colture non in competizione con la filiera alimentare.Inaugurato nel marzo 2021, l’Hub DHL Express di Malpensa accoglie oltre 1.100 dipendenti con un’età media intorno ai 30 anni, per la maggior parte provenienti dalle zone limitrofe, e gestisce in media il 70% delle tonnellate movimentate tra tutti gli aeroporti italiani, con una prevalenza dell’internazionale rispetto al nazionale. Da 30 movimenti aerei al giorno nel 2020 a ben 56 oggi (+87%) Malpensa è il quarto hub a livello europeo e strategico snodo internazionale. “Sono molto felice – commenta Nazzarena Franco, ceo DHL Express Italy – di poter chiudere quest’anno con un’ennesima iniziativa di sostenibilità, tema tra i primi quando traccio la linea strategica dell’azienda e che vivo in prima persona nel privato. Solo poco più di un mese fa guidavamo l’evento ambientale e sociale nel centro di Milano (ndr Run For Inclusion) ed oggi portiamo con orgoglio il primato nel lancio del SAF per i nostri voli da Malpensa. Ciò è reso possibile grazie alla collaborazione con SEA, nostro partner di lunga data, con cui condividiamo gli stessi valori e naturalmente Eni che ha lavorato con i nostri team per realizzare questo test. Voglio che questo sia il primo passo verso un futuro ancora più sostenibile e auspico che le aziende che ci osservano traggano ispirazione e vorranno seguirci nell’esplorare innovazioni a sostegno dell’ambiente”.”L’Eni Biojet – dichiara Stefano Ballista, direttore Sustainable Mobility di Eni – è uno dei prodotti di punta della nostra offerta per la decarbonizzazione. Grazie agli investimenti e alle tecnologie sviluppate nell’ultimo decennio siamo in grado di produrre un cherosene biogenico, miscelabile fino al 20% rispetto al 2% di carburante sostenibile per l’aviazione previsto come quota obbligatoria dal 2025. Abbiamo testato con successo l’Eni Biojet in occasione del volo per la celebrazione del centenario dell’autodromo di Monza, lo produciamo a Livorno in sinergia con la bioraffineria di Gela. Abbiamo progettato due impianti dedicati alla produzione di SAF nelle bioraffinerie Eni di Venezia e di Gela che dal 2024 metteranno sul mercato i quantitativi necessari a soddisfare anche gli obblighi previsti dalla normativa europea”.”Questa partnership con Eni e DHL, prima compagnia di Malpensa a utilizzare il SAF, – afferma Armando Brunini ceo SEA Milan Airports – è un importante passo per la decarbonizzazione del settore del trasporto aereo, obiettivo prioritario per il nostro comparto. Sarà un percorso lungo e complesso che necessita della sinergia di tutti gli attori coinvolti per generare azioni concrete, come dimostra l’accordo firmato oggi. SEA ha già da tempo iniziato a mettere in campo collaborazioni strategiche e a investire in tecnologie e progetti per rendere più veloce il passaggio verso un futuro più sostenibile del trasporto aereo. Sono convinto che il nostro settore debba guidare la transizione ecologica e a fronte di risultati concreti e misurabili possa meritare un quadro di policy di sostegno e di incentivo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Mediobanca, MSCI alza il rating ESG da A ad AA

    (Teleborsa) – MSCI, tra le principali società di rating ESG a livello globale, ha alzato il rating ESG di Mediobanca da A ad AA. La valutazione riflette il lavoro svolto da Mediobanca in particolare sulle tematiche di corporate governance e nella mitigazione dei rischi ambientali, si legge in una nota. Si tratta di un nuovo innalzamento dopo quello dell’ottobre 2021.Relativamente alla corporate governance l’innalzamento del rating è stato determinato dal miglioramento nella composizione del consiglio e dal processo di allineamento di performance e politiche di remunerazione. Grazie a questi fattori per MSCI “Mediobanca è leader rispetto alla maggior parte dei peer globali in materia di corporate governance”.Il rating MSCI ha inoltre riconosciuto “Mediobanca leader nell’impegno volto alla mitigazione dei rischi ambientali nell’attività di finanziamento, in particolare con politiche creditizie specifiche per particolari settori”. Anche i miglioramenti nelle iniziative di tutela dei consumatori hanno contribuito al miglioramento di rating.”Il rafforzamento di un modello di business etico e responsabile e il perseguimento di un percorso di crescita sostenibile sono tra le priorità del Piano strategico al 2023 – commenta l’AD Alberto Nagel – Tali driver saranno fattori critici di successo che ci guideranno anche nella definizione del nostro nuovo Piano al 2026″. LEGGI TUTTO

  • in

    MPS, Standard Ethics conferma rating e apprezza progressi su temi ESG

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Rating “EE” a Banca Monte dei Paschi di Siena. Si tratta del sesto notch su nove della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità. Gli analisti evidenziano che, nel corso degli ultimi dodici mesi, la banca ha realizzato ulteriori implementazioni in tema di governance della sostenibilità e risk management in relazione ai temi ESG (Environmental, Social, Governance).A ciò si è aggiunta l’approvazione del nuovo Piano Industriale 2022-2026, e relativi obiettivi ESG, accompagnata dal buon esito del recente aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro.”L’allineamento strategico e di lungo periodo della Banca alle indicazioni internazionali di sostenibilità viene ulteriormente rafforzato, a confermare il recente upgrade (del febbraio scorso) che ha innalzato la valutazione della banca a livello EE – si legge nella nota – I temi ESG sono adeguatamente rendicontati e le policy collegate appaiono in linea con i migliori standard. Vengono indicati obbiettivi di medio e lungo periodo”.Standard Ethics evidenzia che è attesa la finalizzazione del Piano di Sostenibilità, mentre il CdA mantiene un alto grado di indipendenza a garanzia del mercato in presenza di un azionista pubblico. La visione di medio e lungo periodo è positiva. LEGGI TUTTO

  • in

    Ranking “GreenMetric”: la Luiss entra nella Top 20 mondiale e scala oltre 200 posizioni

    (Teleborsa) – La Luiss entra nella rosa dei primi 20 Atenei più green al mondo tra i 1050 esaminati dalla Classifica World University UI GreenMetric che premia l’impegno degli Atenei su scala globale per il cambiamento ambientale, il risparmio energetico, la sostenibilità delle infrastrutture e dei trasporti. L’Ateno conquista oltre 200 posizioni dal 2018 e si piazza, quest’anno, al diciannovesimo posto in base ai sei criteri considerati: Setting and Infrastracture, Energy and Climate Change, Waste, Water, Transportation, Education & Research. L’Università intitolata a Guido Carli, si conferma, inoltre, prima in Italia per la categoria “Energy and Climate Change”. “Questo nuovo e importante risultato – ha dichiarato il direttore generale della Luiss Giovanni Lo Storto – premia il grande impegno di Luiss sul tema della sostenibilità. Ogni giorno impariamo con le studentesse e gli studenti a sviluppare una sensibilità profonda su traiettorie urgenti e non più rimandabili, tra cui l’attenzione al consumo di energia e il rapporto con l’ambiente. Grazie al forte investimento che abbiamo realizzato in questi anni per abituare i nostri ragazzi a pensare e vivere in modo green, i giovani talenti di domani esporteranno le buone pratiche anche nel mondo del lavoro, trasformando positivamente le realtà nelle quali opereranno”.L’Ateneo si è dotato di un set di Key Performance Indicators (KPI) per monitorare l’impatto di progetti e iniziative per uno sviluppo sostenibile ed inclusivo. Ha lanciato, insieme al Gruppo Acea, il progetto “Luiss Green Mobility”, primo servizio universitario in Europa di mobilità intelligente, in partnership con Intesa Sanpaolo, che dal 2016 consente a tutta la comunità dell’Università di spostarsi tra le diverse sedi tra le vie della Capitale con una flotta di 12 auto elettriche e 5 shuttle (di cui 2 elettrici e 3 a gas naturale). Da qualche anno, l’Università persegue inoltre il piano di efficientamento e di approvvigionamento che proviene al 100% da fonti rinnovabili, nella installazione di luci a ridotto consumo in tutte le sue sedi, ma anche nelle sue infrastrutture. Ne è un esempio, The Dome, l’ultima struttura del Campus di Viale Romania, che ha ottenuto la certificazione LEED livello Platinum: una delle più prestigiose attestazioni internazionali per qualità ambientale e gestione energetica degli edifici. E proprio sul tema dell’energia, la Luiss ha ospitato recentemente la XIII edizione del Premio non Sprecare che ha raccolto, promosso e premiato le migliori pratiche anti-spreco di giovani ed associazioni da tutta Italia. Dal 2014, infine, all’interno del Campus di Viale Romania, è attivo il Luiss Community Garden, uno spazio aperto a studenti e all’intera comunità del quartiere. LEGGI TUTTO

  • in

    ENEL, siglato protocollo con Ospiti per utilizzi sostenibili dell'energia

    (Teleborsa) – Enel e l’Osservatorio per le Policy Transdisciplinari Internazionali (Ospiti), hanno siglato un protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di tradurre i principi della dottrina sociale della chiesa e della laudato sì in politiche attive in grado di generare valore sociale, economico e ambientale, con strumenti come elettrificazione e comunità energetiche. La centralità della persona, l’inclusione sociale, la cooperazione e la valorizzazione del territorio – spiega Enel in una nota – sono i pilastri per la creazione di progetti pilota di elettrificazione innovativi e sostenibili, che coniugano l’efficienza energetica con la valorizzazione dell’individuo ed il suo rapporto con l’ambiente.”Oggi più che mai – dichiara Nicola Lanzetta, direttore Enel Italia – è chiaro che la scelta di soluzioni sostenibili per la produzione e il consumo di energia non riguarda solo il bene dell’ambiente, ma anche quello delle persone e dell’economia. Questo protocollo propone di dare un’attuazione concreta all’utilizzo delle innovazioni tecnologiche di cui disponiamo come strumenti di inclusione sociale”.”Questo accordo – commenta Guido Stratta, direttore People and Organization di Enel – è coerente con la visione di Enel che ormai da anni ha scelto di mettere le persone e le loro necessità al centro della sua azione e della sua strategia. La transizione energetica deve essere “giusta”, e perché questo avvenga deve garantire inclusione e generare valore condiviso”.”Si tratta di un’intesa strategica – dichiara Cinzia Rossi, presidente di OsPTI – perché affianca e avvalora un percorso internazionale denominato #La Nostra Madre Terra, nato, quest’ultimo, dalla sollecitazione venuta dall’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, sul tema dell’ecologia integrale, la salvaguardia del creato e l’antropologia organizzativa comunitaria. L’obiettivo è dare vita a interventi concreti sui territori per la tutela dei beni comuni, a partire dall’energia pulita e rinnovabile, con il coinvolgimento di istituzioni pubbliche, enti locali, aziende, professionisti, terzo settore, famiglie, scuole parrocchie, e cittadini consumatori”.Azienda e Osservatorio intendono definire “casi pilota” di elettrificazione e di efficientamento energetico in diversi settori mediante il ricorso a tecnologie innovative e rinnovabili: per le PMI e le organizzazioni di servizio sociale del no profit, per il trasporto (mobilità elettrica privata, trasporto marittimo ed aereo, logistica, sistema intermodale…); per i consumi finali domestici, utilizzando pompe di calore, piani ad induzione, ecc. Tra gli obiettivi dell’intesa ci sono anche la promozione di iniziative volte alla creazione e alla gestione di comunità energetiche, per la condivisione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, arrivando a costruire un modello in grado di portare valore alle comunità locali, e la collaborazione su progetti legati alla povertà energetica sul territorio nazionale, per svolgere congiuntamente interventi a sostegno dei vulnerabili e poveri energetici. LEGGI TUTTO

  • in

    Sostenibilità, Unicredit UniCredit prima banca italiana a firmare il Finance for Biodiversity Pledge

    (Teleborsa) – UniCredit è la prima banca italiana a firmare il Finance for Biodiversity Pledge (FfB). La Banca è tra le 15 istituzioni finanziarie ad aver aderito oggi a questa iniziativa. Il Pledge – spiega Unicredit in una nota – riconosce la funzione essenziale della biosfera terrestre, sottoposta a uno stress sempre crescente, in quanto base della resilienza umana e del progresso. I firmatari dell’accordo quindi richiedono e al contempo offrono l’impegno a intraprendere azioni ambiziose in materia di biodiversità, per invertire il processo di impoverimento delle risorse naturali di questo decennio. Risponderanno a questo obiettivo attraverso la collaborazione, l’impegno verso le controparti, la valutazione del proprio impatto sulla biodiversità, la definizione di target specifici entro la fine del 2024 e una rendicontazione appropriata.”L’impoverimento della biodiversità e i cambiamenti climatici hanno oggi un impatto su milioni di persone, in particolare sui soggetti più vulnerabili della nostra società. Questi temi – ha commentato Andrea Orcel, ceo di UniCredit – costituiscono una sfida urgente e impongono un necessario cambiamento verso un mondo migliore e più sostenibile, a beneficio delle nostre generazioni future. Siamo quindi orgogliosi di essere la prima banca italiana ad aderire al Finance for Biodiversity Pledge, in coerenza con il nostro impegno per il Net Zero e la nostra Strategia ESG, così da fare la nostra parte nello sforzo collettivo per proteggere l’ambiente, invertire il processo di impoverimento delle risorse naturali e finanziare una transizione energetica equa e giusta, così da garantire un futuro più sostenibile al nostro pianeta e a tutta la popolazione”.Il Finance for Biodiversity Pledge rappresenta l’impegno collettivo di tutto il settore finanziario nel dare un contributo positivo alla biodiversità attraverso le proprie attività e i propri investimenti. Il Pledge è stato lanciato nel 2020 da un gruppo di 26 istituzioni finanziarie durante il Nature for Life Hub e il Biodiversity Summit dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Da allora, il numero dei firmatari è cresciuto, per arrivare ai 126 di oggi. UniCredit entra a far parte della FfB Foundation come membro collaboratore, con l’obiettivo di partecipare attivamente ai gruppi di lavoro che contribuiscono ai dibattiti principali del Pledge, nonché di facilitare l’azione collettiva necessaria per realizzare la mission della FfB Foundation nel sostenere la sensibilizzazione e la collaborazione tra le istituzioni finanziarie per invertire il processo di impoverimento delle risorse naturali di questo decennio. LEGGI TUTTO

  • in

    Autonomia energetica italiana, A2A: “Ruolo chiave del Centro-Sud del Paese”

    (Teleborsa) – Il Centro-Sud del Paese riveste un ruolo chiave nello sviluppo delle fonti rinnovabili e quindi nel raggiungimento di quell’autonomia energetica di cui il Paese necessita. È quanto emerge dal report “Verso l’autonomia energetica italiana: il ruolo del Centro Sud” presentato questo pomeriggio dal presidente di A2A Marco Patuano insieme al partner e responsabile Area Sustainability di The European House Ambrosetti Carlo Cici.Alla discussione hanno partecipato Amedeo Feniello, storico del medioevo e DSU presso l’Università dell’Aquila, Fulvio Bonavitacola, vicepresidente e assessore all’Ambiente della Regione Campania, Rosario Varì, assessore allo Sviluppo economico e Attrattori Culturali della Regione Calabria, Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia.”I risultati dello studio evidenziano come nel nostro Paese siano possibili ampi margini di miglioramento nella produzione di energia green a partire dalle peculiarità di ciascun territorio, sulla base delle risorse esistenti e degli impianti già presenti – ha dichiarato Patuano –. Nello scenario attuale, attraverso la valorizzazione delle proprie fonti rinnovabili disponibili, come vento, sole, acqua e rifiuti, il Centro Sud può fornire un contributo concreto all’autonomia energetica del Paese. Un obiettivo importante che richiede anche un cambio di paradigma in cui diventa fondamentale la collaborazione e il dialogo aperto e trasparente tra istituzioni, cittadini e imprese”.L’Italia è oggi quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% vs. 39,5% di media UE al 2019) ma è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio. Sfruttando le sue materie prime – acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, il nostro Paese – rileva il rapporto – può raggiungere il 58,4% di autonomia, quasi triplicando gli attuali livelli. La possibilità di ottimizzare ulteriormente la produzione a seconda delle peculiarità delle singole regioni italiane, delle relative risorse disponibili e degli impianti già presenti, consentirebbe di attivare il suo pieno potenziale e di renderlo meno soggetto a dinamiche esogene.Secondo quanto rilevato dall’analisi presentata oggi, le Regioni del Centro Sud potrebbero generare, sul totale della nazione, il 60% della potenza solare addizionale (105,1 GW totali a livello nazionale) attraverso installazioni su tetti e impianti a terra e il 95% dell’opportunità di sviluppo per l’eolico (21,1 GW totali a livello nazionale) per 1/3 proveniente da attività di revamping e repowering degli impianti già esistenti. Per quanto concerne invece il settore idroelettrico, il Centro Sud rappresenta il 23% della potenza idroelettrica addizionale (3,3 GW totali a livello nazionale).Questi territori sono strategici anche per le possibilità legate al recupero energetico: azzerando il conferimento in discarica e abilitando una produzione elettrica maggiore di 7 TWh, in Italia si potrebbero valorizzare circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti. Il 63% di questa possibilità è concentrato al Centro Sud. Inoltre, il biometano potrebbe attivare circa 6,3 miliardi di m3 (pari all’8% del consumo nazionale di gas) di cui il 37% nel Centro Sud, soprattutto grazie alla vocazione agricola di tali regioni. Al fine di concretizzare tali potenzialità, risultano necessari investimenti mirati per realizzare impianti e strutture che possano realisticamente permettere alle regioni in questione di sfruttare a pieno tutte le risorse a disposizione. LEGGI TUTTO