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    Ecomondo, SGR presenta Easy Genesis: intelligenza artificiale per abbattere i consumi energetici

    (Teleborsa) – Si chiama Easy Genesis ed è il primo sistema in Italia che sfrutta algoritmi proprietari e l’intelligenza artificiale per intervenire in maniera globale sui consumi energetici delle imprese ed abbatterli del 25% senza chiedere investimenti al cliente finale. Lo ha messo a punto SGR EE, divisione che racchiude le aziende del settore efficienza energetica del Gruppo SGR.”Il Building Management System – spiega SGR in una nota – si installa facilmente nell’architettura impiantistica della struttura e governa da remoto l’utilizzo dell’energia. Il sistema gestisce in modo integrato climatizzazione, illuminazione e forza motrice senza sostituire gli impianti esistenti. Easy Genesis sfrutta una serie di sonde installate all’interno e all’esterno dell’edificio per rilevare i dati critici: temperatura, umidità, qualità dell’aria (CO2), livello di occupazione dell’edificio. Il software Acron elabora proattivamente i dati da remoto che riceve dall’impianto e li restituisce al sistema per ottimizzare i consumi in modo progressivo in real time, mediamente in 4 minuti. In sostanza individua le fonti energivore critiche e previene i malfunzionamenti, ricevendo gli alert che provengono dagli impianti e la centrale operativa e generando le necessarie azioni correttive da remoto. Ciò permette di raggiungere il livello energetico ottimale, mantenendo il comfort interno, la qualità e salubrità dell’aria e i migliori parametri di riferimento sugli impianti gestiti dal sistema”.Easy Genesis è installabile in tre settimane e al risparmio immediato del 20% dei consumi energetici, s’aggiunge – secondo i dati diffusi da SGR – quello del 15% sulla manutenzione. In presenza di impianti non ottimizzati e con la disponibilità ad adeguarli, è possibile conseguire un risparmio energetico del 60%. LEGGI TUTTO

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    Ecomondo e Key Energy 2022, in Fiera a Rimini il ministro Fratin

    (Teleborsa) – Il mondo della Green Economy torna a darsi appuntamento a Ecomondo e Key Energy, i saloni di Italian Exhibition Group dedicati, rispettivamente, all’economia circolare e alle energie rinnovabili. L’appuntamento è da domani, nel quartiere fieristico di Rimini. Con oltre 1.400 brand espositori, una superficie di 130mila metri quadri, oltre 30 delegazioni e oltre 600 top buyer provenienti da 90 Paesi, grazie alla sinergia con Agenzia ICE e Ministero degli Affari esteri, le due manifestazioni porteranno in fiera le novità tecnologiche dei diversi mondi dell’economia circolare e delle fonti rinnovabili.Nel calendario dei 160 eventi, curati con la supervisione dei comitati tecnico scientifici delle due manifestazioni diretti dal professor Fabio Fava dell’Università di Bologna (per Ecomondo) e dall’ingegner Gianni Silvestrini direttore del Kyoto Club Italia (per Key Energy), ben 32 sono targati Commissione europea, attraverso sue agenzie operative come la European Research Executive Agency (REA) o European Mission A Soil Deal for Europe o, ancora, CINEA.Ecomondo e Key Energy 2022 si apriranno domattina alle 10.30 nella Hall Sud, con una cerimonia inaugurale cui parteciperanno il presidente IEG Lorenzo Cagnoni, il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, e Irene Priolo, vice presidente e assessore all’Ambiente, Transizione ecologica e contrasto al cambiamento climatico della Regione Emilia-Romagna: verrà data lettura del messaggio inviato dal ministro per l’Ambiente e Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che sarà poi presente fisicamente alla manifestazione nella giornata di venerdì 11 novembre.A seguire, via ai lavori dell’11esima edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossa dal Consiglio Nazionale della Green Economy e dedicata, quest’anno, alle sfide che la transizione ecologica impone alle imprese italiane, anche alla luce degli alti costi dell’energia, delle materie prime e della crisi climatica. Durante la giornata verrà presentata anche la Relazione 2022 sullo stato della Green Economy in Italia, dalla quale emerge come il 62% delle imprese veda nell’attuale periodo storico maggiori ragioni per intraprendere un percorso di transizione ecologica , vista come opportunità strategica. Dalla ricerca emerge, inoltre anche una chiara richiesta di maggiore informazione, perché ben il 60% degli imprenditori intervistati dispone di un livello di conoscenza ritenuto generico e un altro 5% del tutto carente; solo il 35% pensa di avere un buon livello di conoscenza.Nell’ambito della prima giornata di Key Energy si terrà invece il convegno Scenari energetici dirompenti per l’Italia, che vedrà la presenza, tra gli altri, di Gianni Silvestrini, direttore Scientifico Key Energy, Gilberto Dialuce, presidente ENEA, Andrea Ripa di Meana, amministratore unico GSE e Francesco La Camera, direttore generale IRENA. Durante l’evento sanno presentati i dati dello studio commissionato ad Elemens , che traccia alcuni dei possibili nuovi scenari energetici per l’Italia, alla luce dei nuovi obiettivi europei al 2030, degli alti prezzi dell’energia, a seguito della guerra in Ucraina, destinati a rimanere più elevati nel breve-medio termine rispetto al passato, come evidenziato dalla ricerca degli Stati Generali. LEGGI TUTTO

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    Ecomondo 2022, Gruppo CAP presenta i suoi progetti in ambito water-energy-waste

    (Teleborsa) – Acqua depurata da impiegare in agricoltura per far fronte ai problemi causati dalla siccità, fanghi da depurazione impiegati per produrre energia pulita e a km0, impianti di depurazione e trattamento dei rifiuti sempre più tecnologicamente avanzati, ma anche un dialogo ininterrotto con il territorio e gli utenti, con particolare attenzione alle nuove generazioni e ai più giovani, così sensibili alle problematiche ambientali. Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, sarà protagonista di 27 incontri, eventi e tavole rotonde nell’ambito di Ecomondo, l’evento di riferimento per la transizione energetica che si svolge alla Fiera di Rimini dall’8 all’11 novembre, per presentare tutti i suoi progetti di economia circolare e la sua strategia industriale volti al risparmio idrico, al riuso, al recupero e al ricircolo delle risorse nell’ambito dei processi di depurazione gestione dei rifiuti. “Investire in innovazione tecnologica e in economia circolare sono i principi alla base di tutta la nostra strategia industriale – spiega Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP –. Lavorando insieme alle istituzioni, sia a livello centrale che locale, e agli altri soggetti pubblici e privati che operano in ogni ambito dei servizi pubblici possiamo rispondere in modo adeguato alle sfide che il futuro, ma anche il nostro difficile presente, ci stanno ponendo. Abbiamo una grande opportunità offerta dal PNRR e dal piano tracciato sia negli ambiti della transizione energetica, digitale ed ecologica per costruire oggi le basi per un futuro più sostenibile”. Interpretando in maniera efficace i processi di transizione ecologica e digitale, CAP ha allargato i propri orizzonti assumendo progressivamente la natura di utility green, contribuendo a costruire il futuro del territorio con l’avvio di innovativi e ambiziosi progetti di economia circolare, impegnandosi nel contempo per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Basti pensare alla nuova sede, sorta nel popolare quartiere milanese di Romolo: un edificio a emissioni zero, che assomma caratteristiche architettoniche eccezionali a risoluzioni tecnologiche all’avanguardia e a servizi destinati agli abitanti della zona, ponendosi così come pietra angolare per il ripensamento e il rinnovamento dell’intero quartiere.In particolare, saranno quattro gli incontri ospitati proprio presso lo stand di Gruppo CAP. Il primo, nel corso della giornata di apertura, sarà dedicato agli “CE4WE, Strumenti e approcci integrati per la gestione circolare delle acque”, nel corso del quale CAP presenterà il progetto Circular Economy 4 Water and Energy (CE4WE), co-finanziato da Regione Lombardia su fondi POR-FESR, che ha visto la creazione di un Hub territoriale a livello lombardo per valutare nuove strategie e approcci alla gestione circolare delle acque, illustrando gli strumenti per adattarsi all’impatto dell’azione dell’uomo e del cambiamento climatico ottenuti tramite modellistica idrologica e idrogeologica.Il secondo, “Il caso studio italiano del progetto H2020 digital-water-city: il digitale al servizio del riuso dell’acqua per l’agricoltura”. Si tratta di un progetto che coinvolge 5 città europee, Berlino, Copenaghen, Milano, Parigi e Sofia, e ha l’obiettivo di promuovere la gestione integrata dei sistemi idrici grazie al potenziale dei dati e delle tecnologie digitali intelligenti, in particolare per supportare le aziende agricole nel comprendere e quantificare i fabbisogni d’acqua e di nutrienti del loro terreno e di monitorare la qualità e la quantità d’acqua che si intende erogare, e grazie a un sistema di abbinamento tra domanda e offerta (match-making tool) di operare in real-time per soddisfare le esigenze degli agricoltori.Sempre mercoledì 9 CAP ospiterà l’incontro “La comunicazione ambientale e la sfida delle generazioni: nuove grammatiche e strumenti a confronto”. Insieme agli autori del libro “L’Anello mancante. La comunicazione ambientale alla prova della transizione ecologica”, l’incontro di Ecomondo servirà ad approfondire i processi, le metodologie e gli strumenti a disposizione di tutti i soggetti, pubblici e privati, che oggi possono e devono giocare un ruolo nell’ambito delle sfide ambientali.Giovedì 10 sarà la volta dell’appuntamento dedicato al tema “Le nuove frontiere tecnologiche per l’economia circolare: il caso Neutalia”, in cui si parlerà di una delle iniziative più importanti di Gruppo CAP, Neutalia, la società pubblica che gestisce il termovalorizzatore di Busto Arsizio, in provincia di Varese, di cui si illustrerà il Piano Industriale 2022-2047. Economia circolare e recupero della materia saranno al centro della strategia di sviluppo dell’impianto, che sarà orientato verso una sempre maggior efficienza operativa e improntato alla produzione di energia pulita e sostenibile.CAP sarà presente poi in diversi appuntamenti importanti della manifestazione, primo fra tutti quello dedicato a “PNRR e gestione della risorsa idrica”. Il PNRR prevede ben 2,9 miliardi di euro (a cui si aggiunge un altro miliardo da parte di altre fonti) per investimenti nelle infrastrutture idriche, per potenziare e migliorare l’efficienza del sistema idrico nazionale e fare fronte agli effetti della crisi climatica. In questo contesto, lavorando al fianco di Città metropolitana di Milano, CAP ha ottenuto un finanziamento per la realizzazione di 90 progetti di drenaggio urbano sostenibile in 32 Comuni. Di questa grande sfida che coinvolge tutti gli ambiti della gestione della risorsa idrica, ne parlerà Alessandro Russo, nella veste di vicepresidente di Utilitalia con delega all’idrico.Sempre martedì 8 ci sarà l’incontro “Energie circolari: i materiali al servizio della transizione energetica”, nel corso del quale la green utility lombarda porterà le sue case history di recupero fanghi per la produzione di energia. Oggi CAP è già in grado di produrre, sfruttando gli impianti già esistenti nel territorio sul quale opera, oltre 10 milioni di metri cubi di biogas, da cui ricavare 5milioni di metri cubi di biometano in grado di fornire 51milioni di kwh all’anno. Estendendo il trattamento della FORSU anche agli impianti di Pero e Cassano, si potrebbe arrivare a produrre 24milioni di metri cubi di biogas, pari a oltre 13,5milioni di metri cubi di biometano, in grado di fornire 123milioni di kWh all’anno. Energia totalmente green, perché derivante dal trattamento dei fanghi da depurazione, oltre 90mila tonnellate prodotte ogni anno negli impianti di CAP. Un contributo concreto alla transizione energetica in atto.Il 9 novembre Russo sarà inoltre uno dei protagonisti degli Stati Generali della Green Economy, l’evento annuale inserito nel programma di Ecomondo, in occasione della sessione plenaria internazionale dedicata al tema “Difendere il futuro dell’acqua”. LEGGI TUTTO

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    Lagarde (BCE): passare a energie rinnovabili più economiche contribuisce a rallentare inflazione

    (Teleborsa) – Il principale obiettivo della Banca centrale europea (BCE) è mantenere i prezzi stabili. “Questa è la bussola che guida ogni nostra azione, ora più che mai. Per adempiere a questa responsabilità fondamentale, abbiamo bisogno di un quadro completo di tutti i fattori che influenzano l’inflazione in modo che le nostre politiche rimangano efficaci. Il cambiamento climatico è uno di questi fattori, dato il suo effetto diffuso sulla nostra economia”. Lo ha scritto Christine Lagarde, presidente della BCE, in un post sul blog dell’istituzione di Francoforte, in concomitanza con la COP27.Secondo Lagarde, gli eventi meteorologici estremi possono “far aumentare i prezzi dei prodotti chiave e quindi alimentare l’inflazione, rendendo più difficile per noi mantenere i prezzi stabili”. Al contrario, “gli sforzi rafforzati per spostare la nostra fornitura di energia verso energie rinnovabili più economiche dovrebbero in definitiva contribuire a rallentare l’inflazione”, ha aggiunto.In sostanza, non tenere conto dell’impatto del cambiamento climatico sull’economia rischierebbe di escludere una parte cruciale del quadro generale. “Ciò significa che il nostro compito di preservare la stabilità dei prezzi deve includere un ulteriore lavoro per comprendere meglio come il cambiamento climatico influisca sul nostro ruolo – ha spiegato – Dobbiamo incorporare il cambiamento climatico in tutto ciò che facciamo: i nostri modelli, dati, proiezioni e analisi”.Lagarde ha ricordato come, nell’ultimo anno, la BCE abbia implementato anche alcune azioni concrete in questo senso: “Abbiamo adeguato le nostre partecipazioni in obbligazioni societarie, il quadro delle garanzie e le pratiche di gestione del rischio per tenere meglio conto dei rischi legati al clima”. In qualità di autorità di vigilanza, “lavoriamo per garantire che le banche tengano conto dei rischi legati al clima nelle loro decisioni aziendali e di prestito – ha proseguito – Analizziamo anche l’impatto del cambiamento climatico sull’economia e sulla stabilità finanziaria. E, naturalmente, lavoriamo per ridurre l’impronta ambientale delle nostre attività aziendali quotidiane in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”. LEGGI TUTTO

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    “BG4SDGs-Time To Change”, la vita sotto i mari al centro del progetto fotografico di Banca Generali e Stefano Guindani

    (Teleborsa) – Nel 2022 l’arcipelago delle Maldive festeggia un giubileo molto particolare: il Golden Jubilee del turismo. Correva infatti il 1972 quando gli italiani furono i primi turisti a mettere piede su questo piccolo Stato-paradiso dislocato su 26 atolli e più di 1000 isole coralline, seguiti aruota da viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Oggi il turismo rappresenta oltre il 35% del PIL delle Maldive e contribuisce significativamente allo sviluppo economico del Paese. Questo sviluppo, però, non è privo di conseguenze. Gli oltre 1,3 milioni di visitatori l’anno portano con sé abitudini e comportamenti che impattano in maniera significativa uno degli ecosistemi marini più delicati di tutto il Pianeta. Ecco perché oggi è fondamentale intervenire prima che i danni del turismo siano irreparabili. La vita sotto i mari nelle acque delle Maldive è al centro del racconto del nono capitolo di BG4SDGs – Time to Change, il progetto di Stefano Guindani con Banca Generali per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030. In questa occasione, l’obiettivo di Guindani – spiega Generali in una nota – si è soffermato ad indagare la situazione relativa al Sustainable Development Goal (SDG) numero 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per lo sviluppo sostenibile”. Per analizzare la situazione, il fotografo è andato ad esplorare alcuni angoli delle Maldive lontani dai grandi circuiti dei viaggi organizzati, per scoprire progetti di cooperazione finalizzati a preservare la fauna e la flora marina. A, Dharavandoo, ad esempio, il Manta Trust è una associazione che si adopera per la conservazione dei mobulidi, specie fortemente minacciata dai rifiuti presenti nei mari. A Dhigurah, invece, il Whale Shark Research Program tutela gli squali balena, specie autoctona che rischia l’estinzione a causa del cambiamento degli ecosistemi marini maldiviani. L’intensivo sfruttamento delle spiagge, invece, sta riducendo sempre più gli spazi per le tartarughe che non sanno dove deporre le uova, ma un aiuto arriva dall’Olive Ridley Project a Dhuni Kholu che si occupa di queste specie prima che diventino a rischio.”Da questo significativo viaggio, – ha dichiarato Guindani – spero di portare una testimonianza forte, un appello a preservarela vita sotto i mari, che compongono il 70% dell’intero pianeta. Ho visto tartarughe mutilate dalla plastica gettata in mare, squali balena minacciati dal surriscaldamento globale, mante costrette a modificare le loro rotte migratorie: creature da sempre padrone del loro habitat, messe in breve tempo in pericolo dai nostri comportamenti sconsiderati. Da questo viaggio mi porto immaginisuggestive di un mondo da tutelare, da proteggere a tutti i costi”. Il turismo, però, non è l’unico problema che le Maldive devono affrontare. Un’altra grande sfida per l’arcipelago è rappresentata dal cambiamento climatico. Il rapido scioglimento dei ghiacciai – testimoniato nel progetto anche da BG4SDGs alle Svalbard, in Norvegia – sta rapidamente innalzando il livello degli oceani. Si tratta di una vera e propria minaccia di estinzione per lo Stato al più basso livello sul mare al Mondo. Non a caso, il presidente Ibrahim Solih ha dichiarato che teme che le Maldive possano sparire entro la fine del secolo in corso. Uno scenario apocalittico che i maldiviani stanno provando a evitare a tutti i costi, anche attraverso la cooperazione internazionale, con progetti come il Modular Artificial Reef Structure (MARS), una iniziativa che prevede la creazione di corallo da trapianto creato con stampa 3D che favorisce la crescita di coralli bionici. Un modo intelligente e a impatto zero per creare barriere naturali contro l’innalzamento dei mari.Presentato lo scorso 15 settembre 2021 a Milano, BG4SDGs – Time to Change proseguirà ora per altri 8 mesi al fine di approfondire tutti i 17 SDGs dell’Agenda ONU 2030. Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo sarà duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili. Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti, Turchia e Sudafrica. Ad affiancarlo c’è un accompagnatore d’eccezione come Alberto Salza, antropologo tra i più apprezzati a livello internazionale, che curerà i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare.L’SDG numero 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per lo sviluppo sostenibile” è il nono obiettivo presentato in questa serie. Tutte le foto del progetto BG4SDGs sono consultabili anche sul sito internet di Banca Generali e sui profili ufficiali di Banca Generali su Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn e YouTube. LEGGI TUTTO

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    Ecomondo, circolarità prossima meta dell'industria della moda

    (Teleborsa) – Circolarità, prossima meta dell’industria della moda. Colossi del fashion come Fendi, OTB e LVMH Group, associazioni italiane e internazionali, istituzioni e attori dell’intera filiera del tessile si danno appuntamento a Ecomondo, il salone internazionale della green economy di Italian Exhibition Group in fiera a Rimini dall’8 all’11 novembre, per fare il punto sui traguardi, superati e da raggiungere, in tema di sostenibilità ambientale anche grazie agli spunti e ai dati presentati in esclusiva nella seconda edizione dell’Osservatorio tessile di Ecomondo.FASHION SYSTEM: I NUMERI DI UNA SOSTENIBILITÀ DA COSTRUIRE – La sostenibilità è un passaggio fondamentale per un settore così caratterizzante e rilevante per l’economia europea. Secondo le ultime rilevazioni effettuate da Statista, nel 2022 il settore dell’abbigliamento in EU ha raggiunto il valore di circa 397 miliardi di dollari; il dato italiano per l’anno in corso è di 49,25 miliardi di dollari ma la data base company americana specializzata in report di business intelligence stima una crescita in volume del 18,5% nel 2023. Tanto importante per l’economia del Continente, l’industria della moda risulta però essere al quarto posto per impatto ambientale, al terzo per consumi di acqua e suolo e al quinto per uso di materie prime e per emissioni di gas serra. L’impatto sull’acqua, inoltre, non riguarda solo i consumi, ma anche la contaminazione delle risorse idriche: la produzione tessile è infatti responsabile di circa il 20% dell’inquinamento globale dell’acqua potabile a causa dei vari processi a cui sono sottoposti i prodotti e al lavaggio di capi sintetici, che determina il 35% di microplastiche primarie rilasciate nell’ambiente.BEST PRACTICE: AZIENDE E ISTITUZIONI – Per promuovere la transizione ecosostenibile del settore moda, durante la prossima 25esima edizione di Ecomondo saranno valorizzate sia le buone pratiche messe in atto da gruppi come LVMH Group, sia le esperienze di aziende nate con un DNA sostenibile: come quella di Dario Gruenenfelder, co-fondatore di Muntagnard, che progetta collezioni puntando tutto su uno strettissimo controllo della filiera e sulla riciclabilità e riutilizzabilità delle materie prime, Giulia de Rossi, ceo e fondatrice di Nazena o Anna Fiscale che, con il suo Progetto Quid, oltre a realizzare le proprie linee a partire dal recupero di eccedenze di tessuti messi a disposizione da aziende della moda e del settore tessile, si fa promotrice di iniziative per aiutare l’inserimento lavorativo di soggetti a rischio di emarginazione, ricordando che la sostenibilità passa anche dal fattore umano. Aziende ma non solo, perché la guerra agli sprechi non può essere combattuta solo dalle imprese, ma necessita del sostegno delle istituzioni. La Commissione Europea, sta accelerando l’attuazione dell’Action plan per il passaggio a un’economia circolare per i tessili del marzo 2020, mediante un pacchetto di iniziative da realizzare entro il 2030 per rendere il settore tessile più sostenibile e più competitivo.LE CASE HISTORY A ECOMONDO – A Ecomondo verranno inoltre presentate case history come quella del Comune di Capannori, selezionata a Bruxelles come città-pilota per l’economia circolare, che a luglio ha avviato in forma sperimentale la raccolta domiciliare dei vestiti usati e dei rifiuti tessili (indumenti, scarpe, borse, coperte, cuscini, lenzuola, tovaglie), e verrà presentato il modello virtuoso della Catalogna e del suo Pacto por la Moda Circular, firmato da 55 aziende e organizzazioni, che mira a promuovere una trasformazione urgente e necessaria del settore su base volontaria, condivisa e collaborativa, coordinando gli sforzi tra tutti gli agenti della catena del valore del settore. Tra gli accordi raggiunti vi è l’aumento della durata dei prodotti e della percentuale di materiale riciclato con l’obiettivo finale di ridurre la produzione di rifiuti tessili del 5-10%, raggiungere il 25-30% di raccolta differenziata entro il 2024 e incrementare la rivalutazione del materiale raccolto separatamente.PROGETTAZIONE E MATERIALI – Poter contare su delle piattaforme condivise tra tutti gli attori della filiera del tessile rappresenta un fattore imprescindibile per promuoverne la sostenibilità. Protagonista della transizione, la progettazione che determina fino all’ 80% dell’impatto ambientale del ciclo di vita di un prodotto: dai coloranti alla monomatericità per il corretto riutilizzo dei tessuti. Di fondamentale importanza il contributo di associazioni di settore internazionali, in grado di coordinare le azioni dell’intera filiera produttiva, anche da un punto di vista ‘regionale’, come nel caso di MedWaves e ZDHC Foundation, presenti al focus sull’industria tessile del bacino mediterraneo, realizzato in collaborazione con UNIDO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale, che si terrà giovedì 10 ottobre.GLI EVENTI – Tessile come opportunità: sfide e coinvolgimento degli Stakeholders del settore: il tessile è stato identificato come una catena di valore fondamentale nel piano di azione dell’Ue: sostenibilità e circolarità, tracciabilità e trasparenza, eco-design. Nel dibattito fra principali attori del sistema moda italiano nella prima parte della giornata, l’obiettivo è evidenziare il contributo di tutte le parti interessate nel rispondere a queste sfide, facendo emergere proposte, targets e progetti in corso. A cura del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo & LVMH Italia. (Mercoledì 9 novembre, dalle 11 alle 13. Innovation Arena, Hall Sud). Prevenire i rifiuti tessili e circolarità tessile: il ruolo di città e regioni e il potenziale delle politiche pubbliche locali: la Ue identifica il settore tessile come intensivo per le risorse disponibili, sebbene sia identificato come catena di valore nel Circular Economy Action Plan. Il combinato disposto di raccolta differenziata del rifiuto tessile e l’implementazione delle politiche pubbliche regionali indica la strada da percorrere verso circolarità e sostenibilità. Organizzato da ACR+ Association of Cities and Regions for Sustainable Resource Management (Mercoledì 9 novembre, dalle 16 alle 18. Sala Diotallevi 1, Hall Sud). Osservatorio tessile. Innovazione, efficienza, circolarità: geografia di una sfida: per comprendere il futuro dell’industria del riciclo e della circolarità nel settore tessile è necessario mettere a sistema e valorizzare le competenze presenti in Italia. Tra questioni tecniche e necessità di ripensare processi per ridurre questi rifiuti, l’incontro indica esperienze e soluzioni tecnologicamente avanzate nell’ambito del riciclo degli scarti tessili urbani e industriali e analizza il percorso intrapreso da un settore chiave del made in Italy per andare nella direzione dell’economia circolare (Giovedì 10 Novembre 2022 dalle 09:30 alle 11:00. Innovation Arena – Hall Sud). L’industria tessile e della moda dell’area del Mediterraneo verso modelli di business più green e circolari: nelle economie OCSE, la moda è il secondo più grande mercato di beni di consumo dopo il cibo. Da ciò ne segue un enorme impatto sull’ambiente. Accanto al consumo di acqua e all’impronta di carbonio emessa, il settore fa uso di prodotti chimici inquinanti che rappresentano anche un ostacolo al riciclo di materia prima, con il risultato che le fibre naturali diventano sempre più rare e con costi sempre maggiori. I brand globali, perciò, cercano alternative nelle fibre riciclabili e processi di produzione più puliti. Poiché la produzione di indumenti genera una massiva quantità di rifiuti tessili lungo le catene di fornitura così come a livello industriale e consumer, la conferenza farà il punto sugli obiettivi di circolarità, le fibre prodotte in modo sostenibile e sulle tecnologie per il riciclo e protocolli chimici più sicuri. Organizzata dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, UNIDO e MedWaves (Giovedì 10 novembre, dalle 11:30 alle 13. Sala Neri 2, Hall Sud).(Foto: ©yarruta/123RF) LEGGI TUTTO

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    LU-VE, finanziamento ESG da 40 milioni di euro da BNL BNP PARIBAS

    (Teleborsa) – LU-VE, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli scambiatori di calore ad aria, ha ottenuto un sustainability linked loan da 40 milioni di euro da parte di BNL BNP Paribas. Il finanziamento è destinato ai piani di sviluppo di LU-VE finalizzati alla mitigazione dei cambiamenti climatici e prevede condizioni che diventano ulteriormente migliorative per l’azienda al raggiungimento di precisi obiettivi di sostenibilità.”Il nostro team di ricerca e sviluppo sta lavorando, in anticipo rispetto agli altri operatori del mercato, su prodotti ad alta efficienza energetica, con liquidi refrigeranti naturali a ridotto impatto ambientale, bassi livelli di rumorosità, elevata affidabilità nel tempo – ha commentato Matteo Liberali, amministratore delegato di LU-VE – Grazie all’accordo con BNL potremo accelerare la nostra transizione verde e studiare applicazioni ancora più innovative ed all’avanguardia”.”Grazie a strumenti di business sostenibili come i “positive loan”, continuiamo a supportare, in una logica di partnership, le realtà industriali italiane, riconosciute anche a livello internazionale come attori di rilievo nei loro settori di riferimento”, ha affermato Mariaelena Gasparroni, direttrice della Divisione Corporate Banking di BNL BNP Paribas. LEGGI TUTTO

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    UE, nuove regole per settore finanziario su trasparenza investimenti gas e nucleare

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha aggiornato gli standard tecnici che devono essere utilizzati dai partecipanti ai mercati finanziari per la divulgazione di informazioni relative alla sostenibilità ai sensi del Sustainable Finance Disclosures Regulation (SFDR). Queste modifiche intendono garantire la piena trasparenza sugli investimenti nei settori e sotto-settori dell’economia coperti e conformi alla tassonomia dell’UE (inclusi gas e nucleare, che sono stati inseriti nei mesi scorsi)Il regolamento modificato di oggi richiederà ai partecipanti ai mercati finanziari di indicare anche tramite un semplice grafico la misura in cui i loro portafogli sono esposti alle attività legate al gas e al nucleare conformi alla tassonomia.”All’inizio di quest’anno abbiamo incluso il gas e il nucleare come attività di transizione nella tassonomia della finanza sostenibile, in un numero limitato di circostanze e a condizioni rigorose – ha commentato ha commentato Mairead McGuinness, Commissaria europea per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali – Le energie rinnovabili sono una priorità assoluta nella tassonomia dell’UE, tanto più nell’attuale contesto geopolitico, ma il gas e il nucleare hanno un ruolo da svolgere nel nostro percorso verso il net zero in questa transizione energetica”.”Con le regole odierne, il settore finanziario dovrà fornire piena trasparenza per quanto riguarda il grado di sostenibilità dei prodotti finanziari, con ulteriore trasparenza richiesta per gli investimenti che includono gas e nucleare – ha aggiunto – I requisiti odierni saranno ora formalmente trasmessi al Parlamento europeo e al Consiglio, che avranno tre mesi per esaminare l’atto”. LEGGI TUTTO