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    Iren, al via primo bando con fondi PNRR: assegnati al Gruppo 124 milioni di progetti

    (Teleborsa) – Il Gruppo Iren ha pubblicato il primo bando di gara che utilizza i fondi assegnati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il bando, relativo alle attività di ingegneria, – fa sapere Iren in una nota – permetterà l’avvio del progetto dal valore complessivo di 44,3 milioni di euro, di cui 33,1 coperti dai fondi PNRR, che punta alla realizzazione di alcuni interventi sulla rete elettrica del Comune di Torino. L’obiettivo è rendere il sistema elettrico della città maggiormente resiliente agli eventi climatici, garantendo una maggiore affidabilità e stabilità delle alimentazioni elettriche. Pertanto, al fine di ridurre la frequenza e la durata delle interruzioni della fornitura per condizioni meteorologiche estreme, verranno realizzati degli interventi di rinnovo della rete di media tensione e delle cabine secondarie. L’orizzonte temporale dell’operazione è fissato nella prima metà del 2026.Questi 33,1 milioni di euro costituiscono solo una parte dei 124 milioni totali di finanziamento ottenuti dal Gruppo Iren nell’ambito del PNRR. Con questi investimenti, coerenti con gli obiettivi e la programmazione prevista nell’ambito del Piano Industriale al 2030, la Società prevede la partenza di 15 progetti specifici su economia circolare, resilienza delle reti elettriche, perdite della rete idrica, teleriscaldamento e innovazione.Dei 124 milioni di euro ricevuti dal PNRR, 76 milioni (il 61% dei fondi totali) sono destinati a progetti di economia circolare, a dimostrazione della forte volontà di Iren di sviluppare una leadership in questo settore. Di questi, 40 milioni di euro saranno utilizzati per l’impianto di trattamento FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano, il cosiddetto “umido£ derivante dalla raccolta differenziata) di Saliceti, in provincia di La Spezia. Sempre per il trattamento dei rifiuti saranno utilizzati altri 17 milioni di euro per impianti divisi tra le province di Grosseto, Torino e Udine, mentre 19 milioni saranno investiti per il trattamento dei fanghi, attraverso interventi sparsi tra le province di Genova, Reggio Emilia e Parma.Il Gruppo inoltre avvierà progetti specifici sulla riduzione delle perdite idriche a Parma tramite un investimento di circa 11 milioni euro che consentirà di migliorare ulteriormente le performance del Gruppo rispetto alla media nazionale (circa 40%), con un target al 2030 del 20% di perdite sulle reti gestite.Infine, 4,1 milioni di euro saranno destinati a progetti di teleriscaldamento, su Piacenza (1,5 milioni) e Dogliani, provincia di Cuneo (2,6 milioni) e i restanti 0,6 milioni saranno utilizzati in ambito innovazione tramite partenariati estesi. LEGGI TUTTO

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    Consumi energetici, Microsoft Italia e UniCredit lanciano “Together4Energy”

    (Teleborsa) – Digitale e sostenibilità sono due temi prioritari per le aziende spinte dalla ricerca di una crescita che rispetti i temi ambientali e al contempo possa portare anche un efficientamento dei costi e delle risorse energetiche. Con l’obiettivo di aiutare le imprese a cogliere le opportunità offerte dal digitale per gestire la complessità dell’attuale scenario economico nasce Together4Energy: l’iniziativa di Microsoft Italia e UniCredit che consolidano la partnership per consentire alle imprese italiane di migliorare la gestione delle proprie risorse e consumi, attraverso un percorso di transizione energetica più green e sostenibile.L’iniziativa è stata presentata oggi durante il Microsoft Sustainability Summit, evento dedicato alle innovazioni digitali per accelerare il percorso delle aziende verso una crescita sostenibile e alla condivisione di esperienze e casi di successo in cui il digitale sta contribuendo alla riduzione dell’impatto sull’ambiente. Attraverso il programma Together4Energy, vengono messi a disposizione, strumenti, tecnologie e competenze in grado di aiutare in modo concreto le aziende a ottimizzare i propri consumi energetici. Microsoft, UniCredit e Var Group affiancano infatti le imprese nel loro percorso verso uno sviluppo più attento ai consumi e all’uso efficiente e sostenibile delle risorse. Il piano prevede nel dettaglio un assessment dei consumi energetici e dei relativi costi, effettuato da Var Group grazie alla piattaforma cloud Microsoft Azure, l’identificazione di eventuali aree di miglioramento e la proposta di soluzioni digitali su misura delle imprese per un monitoraggio e controllo dei consumi più efficiente e ottimizzato per trarre il massimo beneficio dalle nuove tecnologie. A questo si aggiunge la consulenza di UniCredit per una valutazione e sostegno finanziario anche in ottica di futuri investimenti nelle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).Together4Energy, insieme a Together4Digital, il programma lanciato nel 2021 per accompagnare le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale, fanno parte di Together4, più ampio piano d’azione strutturato da UniCredit a supporto del PNRR e che ha portato la banca alla creazione di una task force dedicata e strutturata per supportare le 6 mission del PNRR.”Con questa iniziativa – ha affermato Remo Taricani, deputy head di UniCredit Italia – ampliamo, dopo i plafond straordinari messi a disposizione nei mesi scorsi, la gamma di interventi a sostegno delle imprese italiane impattate dall’aumento dei costi di approvvigionamento energetico. Nello specifico il progetto Together4Energy mira a un intervento strutturale, di lungo periodo: attraverso la partnership con Microsoft vogliamo aiutare le PMI a ripensare le proprie politiche energetiche, fornendo loro soluzioni e risorse finanziarie dedicate”.”Questa iniziativa – ha commentato Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia – risponde in maniera concreta alle richieste delle aziende italiane che, negli ultimi mesi, hanno dovuto far fronte a diverse difficoltà legate alle fluttuazioni del mercato energetico e all’impatto sui costi e produttività. Il digitale è infatti un potente acceleratore per la crescita sostenibile e un’importante forza deflattiva. Siamo convinti che chi investe in innovazione può ottenere velocemente benefici in termini di efficientamento dei consumi energetici e ottimizzazione delle risorse. Questo progetto potrà dare nuovo impulso al mercato e soprattutto alle PMI, che più di tutte nel nostro Paese hanno bisogno di questo tipo di strumenti e di affiancamento per cogliere tutti i vantaggi del green tech”.”Il risparmio energetico è un tema fondamentale sia in ottica di controllo di gestione che di sostenibilità ambientale e la digitalizzazione dei processi può aiutare le aziende a raggiungere questo obiettivo di efficientamento – ha detto Paola Castellacci, head of Business & Customer Experience e Board Member di Var Group – per questo motivo stiamo investendo molto su queste tematiche e oggi possiamo offrire alle imprese soluzioni di alta specializzazione come quelle previste nell’iniziativa Together4Energy. E per questomotivo riteniamo utile inserire il tema energetico nella più vasta iniziativa di digitalizzazione che stiamo portando avanti insieme ad UniCredit e Microsoft”.L’iniziativa si pone all’interno della strategia e visione di sostenibilità di Microsoft. L’azienda, infatti, ha annunciato già nel 2020 un piano per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti e delle attività, investendo in nuove tecnologie e collaborando con i propri partner in tutto il mondo per sviluppare modelli innovativi a supporto della transizione verso un futuro sostenibile e a basse emissioni di carbonio. LEGGI TUTTO

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    Alba Leasing e Marcegaglia, prima operazione di leasing sustainability linked in Italia

    (Teleborsa) – Alba Leasing e il Gruppo Marcegaglia, colosso italiano dell’acciaio, hanno finalizzato la prima operazione di leasing “sustainability linked” in Italia, per l’acquisizione di un impianto industriale e due cogeneratori del valore complessivo di 75 milioni di euro. L’operazione prevede la stipula di tre distinti contratti di leasing strumentale ed è legata al raggiungimento, da parte del Gruppo Marcegaglia, di specifici obiettivi ESG.L’accordo con Alba Leasing consentirà al Gruppo Marcegaglia, si legge in una nota, di acquisire un impianto di laminazione a freddo dei coils reversibile a due stadi e un impianto di cogenerazione all’interno dello stabilimento di Ravenna, nonché un secondo cogeneratore presso lo stabilimento di Gazoldo degli Ippoliti a Mantova.”L’investimento del laminatoio è stato realizzato in conformità con il modello Industria 4.0 e permetterà di ottenere importanti vantaggi in termini di efficientamento tecnologico del processo produttivo, mentre i due cogeneratori ci permetteranno di ottenere importanti saving in tema di costi energetici e sensibili benefici in tema di sostenibilità”, spiega Federico Mottaran, Direttore Amministrativo Marcegaglia.”Siamo convinti che il leasing possa costituire un utile strumento a supporto delle aziende, per dare nuovo slancio al paese anche in ottica di sostenibilità – afferma invece Stefano Rossi, Direttore Generale di Alba Leasing – Ecco perché abbiamo deciso di impegnarci in progetti focalizzati su temi di grande attualità, come il rispetto dell’ambiente, la transizione e l’indipendenza energetica, senza mai dimenticare l’innovazione tecnologica”. LEGGI TUTTO

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    Green bond, UE punta a “nuovo gold standard” per combattere greenwashing

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha “accolto con favore” l’accordo politico raggiunto ieri tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta della Commissione relativa a un regolamento sui green bond europei, in modo da combattere il greenwashing.Il regolamento, che è parte integrante del Green Deal europeo, stabilirà uno standard volontario di alta qualità dell’UE per i green bond. L’European Green Bonds Standard (EUGBS) sarà quindi disponibile per le aziende e gli enti pubblici che desiderano raccogliere fondi sui mercati dei capitali per finanziare i propri investimenti green, rispettando al contempo severi requisiti di sostenibilità. In particolare, gli emittenti di EUGBS dovrebbero garantire che almeno l’85% dei fondi raccolti dall’obbligazione sia destinato ad attività economiche in linea con il regolamento sulla tassonomia. “Ciò consentirà agli investitori di valutare, confrontare e fidarsi più facilmente della sostenibilità dei loro investimenti, riducendo così i rischi posti dal greenwashing” si legge in una nota.”Sotto la guida dell’Europa e degli emittenti europei, il mercato delle obbligazioni green sta diventando un’importante fonte di finanziamento per le aziende che devono finanziare investimenti rispettosi del clima su larga scala, come le energie rinnovabili, i trasporti puliti e gli edifici ad alta efficienza energetica”, ha commentato Mairead McGuinness, Commissaria per i servizi finanziari dell’UE.”Con l’European Green Bond Standard, stiamo creando un nuovo gold standard a disposizione di quelle aziende che vogliono essere in prima linea nella transizione verso la sostenibilità”, ha aggiunto.Secondo l’accordo raggiunto ieri sera, tutte le aziende che scelgono di utilizzare lo standard quando commercializzano un’obbligazione verde saranno “tenute a divulgare molte informazioni su come verranno utilizzati i proventi dell’obbligazione, ma sono anche obbligate a mostrare in che modo tali investimenti confluiscono nei piani di transizione dell’azienda nel suo insieme”. LEGGI TUTTO

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    FEI lancia SDUF Green Tech: una nuova soluzione per il clima e l'ambiente

    (Teleborsa) – Presso la sede di Cassa Forense, il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) ha lanciato oggi un nuovo prodotto finanziario destinato a supportare le nuove tecnologie innovative volte a contrastare il cambiamento climatico. Il nuovo Fondo dei Fondi, denominato Sustainability Development Umbrella Fund (SDUF) Green Tech, introduce un nuovo strumento per gli investitori istituzionali e contribuire con vigore al settore del green-tech. SDUF Green Tech, intende fornire accesso diretto agli investitori istituzionali all’ecosistema del VC e Private Equity. Si prevede una sostanziale crescita della composizione del portafoglio includendo oltre dieci fondi, e più di 150 aziende coinvolte. SDUF Green Tech ha una pipeline attesa superiore al miliardo di euro e un focus su investimenti climatici e ambientali.”L’esperienza e la tenacia del FEI sono riuscite a trasformare le sfide del cambiamento climatico ed ambientale in una incredibile opportunità di investimento attraverso SDUF Green Tech – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, presidente del FEI e vicepresidente BEI –. Tramite un importante supporto finanziario per ambiziose soluzioni tecnologiche, dimostriamo ancora una volta quanto l’Europa sia al centro dello sforzo globale per invertire la rotta e rendere il nostro futuro più verde e sostenibile”.”Cassa Forense, nell’ottica di sviluppo per un futuro sostenibile, vuole fare la sua parte partecipando come investitore di riferimento a questo importante progetto – spiega Valter Militi, presidente di Cassa Forense –. Già in passato Cassa ha intrapreso iniziative volte a diffondere la cultura della sostenibilità fra i suoi iscritti, i 240 mila avvocati italiani, scegliendo di darsi l’obiettivo di perseguire, fra i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il Goal 7 sull’Energia pulita e accessibile e il Goal 13 sulla Lotta al cambiamento climatico. Il nuovo investimento proposto dal FEI consente di rafforzare l’impegno su questi temi e di coniugare il ritorno finanziario con gli obiettivi ESG”.SDUF Green Tech fa fronte alla limitata presenza di capitale da destinare alle realtà tecnologiche europee, convogliando il Venture Capital e la Private Equity nella sfera climatica ed ambientale. Cassa Forense ha colto e compreso quest’opportunità, divenendo anchor investor dell’intera iniziativa attraverso un investimento iniziale di 40 milioni di euro, a supporto delle innovazioni tecnologiche che contribuiranno ad una drastica riduzione delle emissioni di carbonio in Italia ed in Europa.Il nuovo Fondo di Fondi è volto a indirizzare gli investimenti verso progetti tematici in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, come le energie rinnovabili, le biotecnologie marittime, l’agricoltura rigenerativa, soluzioni tecnologiche a prevenzione dell’inquinamento e l’economia circolare volta a trasformare i rifiuti in risorsa energetica. Il prodotto finanziario è supportato dalla consulenza del FEI. XXX LEGGI TUTTO

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    Ricerca sull'idrogeno, Ansaldo Green Tech e Università di Genova danno il via a “Nemesi”

    (Teleborsa) – Con la firma del decreto di concessione Ansaldo Green Tech e Università di Genova hanno formalizzato il loro impegno nel progetto NEMESI (Nuovi Elettrodi e Membrane per Elettrolizzatori a Scala Industriale), presentato a maggio 2022 nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, Componente 2 “Energia Rinnovabile, Idrogeno, Rete e Mobilità Sostenibile”, Investimento 3.5 “Ricerca e Sviluppo sull’Idrogeno” del Piano Nazionale di Riprese e Resilienza.Il progetto, sviluppato da Ansaldo Green Tech con il contributo scientifico del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale (DICCA) della Scuola Politenica dell’Università di Genova, ha l’obiettivo di sviluppare elettrodi e membrane innovativi per la produzione di idrogeno in elettrolizzatori di taglia industriale basati sulla tecnologia AEM (Anion Exchange Membrane). Il progetto beneficiario del finanziamento ha un valore di 4 milioni di euro che saranno destinati alle attività di sviluppo e all’allestimento di nuovi laboratori presso la sede manifatturiera del Gruppo di Ansaldo Energia e dell’Università, dove verranno realizzati e testati i componenti sperimentali.”Questo progetto segna il ritorno del gruppo Ansaldo Energia nello sviluppo di componenti elettrochimici, dopo la precedente esperienza di Ansaldo Fuel Cell – afferma Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Green Tech –. Nemesi rappresenta per Ansaldo Green Tech il primo passo del percorso per diventare, nel giro di pochi anni, Original Equipment Manufacturer nel settore dell’elettrolisi”.”L’Agenda 2030 rende imperativo agire efficacemente e prontamente a favore della transizione ecologica. L’impegno congiunto di Ansaldo Green Tech e dell’Università di Genova rappresenta un segnale concreto in questa direzione oltre che essere un esempio vincente di sinergia ricerca-industria – dichiara Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova –. Il nostro Ateneo è sensibile ai temi di energia rinnovabile e, in generale, di sostenibilità, riservando a essi ampio spazio nella formazione, nella ricerca e nelle attività di terza missione”.”Rispetto alle più tradizionali tecnologie, gli elettrolizzatori AEM riducono sensibilmente l’utilizzo di materiali critici quali platino e iridio, risultando quindi potenzialmente più competitivi, e non lavorando in ambiente alcalino anche più sicuri e rispettosi dell’ambiente – dichiara Ombretta Paladino, responsabile scientifico del progetto per l’Università –. Il progetto si basa sull’integrazione di attività di ricerca applicata mediante lo sviluppo e prova di nuovi materiali e la progettazione ed esecuzione di campagne sperimentali orientate allo scale-up su postazioni di prova di dimensioni differenti realizzate all’interno dei laboratori”. LEGGI TUTTO

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    Sustainability-Linked Bond, i vantaggi finanziari superano quelli ESG

    (Teleborsa) – Oltre alle considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG), esistono incentivi finanziari per gli emittenti a emettere sustainability-linked bond (SLB), come costi leggermente inferiori rispetto a strumenti standard e il mantenimento dell’accesso ai finanziamenti. Lo afferma DBRS Morningstar in un nuovo report sul tema, spiegando che questi incentivi finanziari hanno il potenziale per diventare moderatamente “credit positive” nel tempo, forse ancora di più in un periodo di aumento dei tassi di interesse e liquidità di mercato relativamente inferiore.Nel contesto attuale, gli analisti ritengono che gli incentivi finanziari delle SLB sono superiori ai vantaggi ESG, soprattutto perché gli obiettivi ESG non sono sempre difficili da raggiungere per gli emittenti. Tuttavia, questo può cambiare in futuro man mano che il mercato SLB matura e gli investitori diventano più esigenti in termini di obiettivi ESG fissati dagli emittenti.Il report evidenzia che le SLB hanno registrato una forte crescita: dalla prima emissione nel 2019, l’emissione cumulativa ha superato i 200 miliardi di euro entro la fine del 2022, con 99 miliardi di euro di nuove SLB lanciate lo scorso anno. La crescita delle nuove emissioni si è ridotta solo nella seconda metà del 2022 sulla scia del deterioramento delle condizioni del credito per l’intero mercato obbligazionario.Pur rimanendo una piccola porzione dell’universo complessivo delle obbligazioni societarie, negli ultimi due anni le SLB hanno rappresentato circa il 20% dell’emissione globale di obbligazioni ESG. Inoltre, DBRS Morningstar nota che molte società che non avevano precedentemente emesso obbligazioni ESG hanno recentemente iniziato a lanciare SLB, come Air France-KLM e Pirelli.Viene spiegato che gli obiettivi ESG definiti da indicatori chiave di prestazione (KPI) sono “facilmente raggiungibili” per diversi emittenti. Ciò può accadere perché i dati di riferimento degli scenari di base per il calcolo dei KPI si riferiscono spesso a una data precedente. In alcuni casi estremi, questi KPI target sono quasi interamente raggiunti al momento dell’emissione.Inoltre, questi strumenti tendono ad essere utilizzati da aziende che dispongono già di framework e obiettivi ESG, come gli obiettivi carbon-zero. L’emissione di SLB “aggiunge anche un incentivo finanziario per raggiungere questi obiettivi, il che significa che molte aziende non devono necessariamente investire denaro aggiuntivo per rendere le loro operazioni più sostenibili rispetto a quanto avevano già preventivato prima dell’emissione”.Per quanto riguarda i costi, DBRS Morningstar cita uno studio Kolbel & Lambillon del 2022, il quale ha calcolato che lo spread per gli SLB è, in media, inferiore di 29 punti base rispetto alle equivalenti obbligazioni plain vanilla. Inoltre, il mantenimento dell’accesso ai finanziamenti è garantito dal fatto che c’è attualmente una forte domanda da parte degli investitori per questi strumenti, testimoniata dal fatto che le recenti emissioni sono state sottoscritte in eccesso. LEGGI TUTTO

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    Labomar, EcoVadis attribuisce rating Silver alla performance ESG

    (Teleborsa) – EcoVadis, agenzia di rating internazionale specializzata sulla sostenibilità, ha assegnato il rating Silver relativamente alla performance ESG a Labomar, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e produzione di integratori alimentari e dispositivi medici. Labomar, che per la prima volta si è sottoposta all’assessment, afferma che il rating Silver riesce a essere ottenuto soltanto dal 25% delle imprese.”Questo riconoscimento premia la strategia per la sostenibilità di Labomar: un percorso a lungo termine che coinvolge ogni reparto dell’azienda, responsabilizza dipendenti e fornitori rendendoli partecipi di un impegno comune – ha spiegato l’AD Walter Bertin – La certificazione che i nostri progetti e i nostri sforzi per la sostenibilità vanno nella giusta direzione è senz’altro motivo di vanto”.”Allo stesso tempo, però, è un requisito strategico per le aziende che, come Labomar, vedono tra i propri clienti grandi player del settore farmaceutico attivi a livello internazionale, i quali sono sempre più sensibili alla sostenibilità della propria supply chain”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO