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    Euronext prosegue impegno per finanza sostenibile: lancia indice CAC SBT 1.5°

    (Teleborsa) – Euronext ha lanciato il CAC SBT 1.5°, un indice che investe esclusivamente in società all’interno dell’indice SBF 120 che hanno obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con l’obiettivo di 1,5°C dell’Accordo di Parigi. Dopo il lancio dell’Euronext CAC 40 ESG Index nel marzo 2021, il CAC SBT 1.5° fornirà una versione incentrata sul clima del CAC 40 e risponderà alla crescente domanda di strumenti di investimento sostenibili da parte degli investitori e del mercato. L’indice è lanciato con il supporto di Amundi, CDP e SBTi.L’indice incorpora lo screening negativo e i filtri di esclusione basati sui i principi del Global Compact delle Nazioni Unite, nonché lo screening di esclusione per le società coinvolte in attività non convenzionali di petrolio e gas, carbone, armi controverse e tabacco. Inoltre, l’indice è composto da aziende che hanno definito obiettivi chiari per ridurre le emissioni di gas serra (GHG) in linea con 1,5°C, che sono stati convalidati dall’iniziativa Science Based Targets (SBTi).”Il lancio di questo indice è un segnale forte della transizione verso investimenti responsabili – ha commentato Stéphane Boujnah, CEO di Euronext – Nell’ambito dell’impegno “Fit for 1.5″ nella nostra strategia Growth for Impact 2024, Euronext sta svolgendo un ruolo cruciale nel potenziare la finanza sostenibile in tutti i suoi mercati e nel sostenere l’allocazione di capitale a iniziative sostenibili attraverso il lancio e la pubblicazione di indici ESG”. LEGGI TUTTO

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    Mobilità elettrica, Fondazione Symbola ed Enel presentano “100 Italian E-Mobility Stories 2023”

    (Teleborsa) – Dai grandi studi di design impegnati a ridefinire forme e stile dei veicoli del futuro, ai produttori di componenti chiamati ad alleggerire il peso dei veicoli grazie all’impiego di nuovi materiali (come leghe leggere, alluminio e titanio al posto dell’acciaio) fino ai produttori di veicoli, anche piccoli, per le diverse forme di mobilità che nel frattempo sono emerse, prime tra tutte il car sharing. Fondazione Symbola, Enel ed Enel X Way raccolgono e raccontano l’esperienza di cento eccellenze dell’e-Mobility Made in Italy, nella quarta edizione dello studio “100 Italian E-Mobility Stories 2023” presentato oggi da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Francesco Starace, amministratore delegato Enel; Elisabetta Ripa, responsabile Enel X Way; Pietro Gorlier, amministratore delegato Comau e da Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy il cui intervento è stato letto nel corso dell’evento. All’evento hanno inoltre preso parte Silvia Bodoardo, professore ordinario del Politecnico di Torino; Francesco Ausiello, referente dei progetti strategici di ART-ER e Cristina Favini, chief design officer & strategist Logotel. Attraverso le storie di imprese, centri di ricerca e associazioni che, nel proprio segmento, stanno contribuendo allo sviluppo della mobilità elettrica emerge il ruolo di primo piano occupato dall’Italia nella rivoluzione della mobilità sostenibile.Come emerge dallo studio, la mobilità sta entrando in una nuova era, più sostenibile ed efficiente. Un settore che proprio nella delicata fase economica che stiamo attraversando vede confermati gli investimenti da parte delle case produttrici e dell’Europa attraverso il Green Deal che è uno degli assi principali della ripartenza. L’evoluzione della tecnologia, la necessità di ridurre gli impatti, la crisi climatica e gli effetti sulla salute umana della mobilità tradizionale nelle megalopoli del mondo, il moltiplicarsi delle politiche e gli ingenti investimenti delle case automobilistiche fanno affermare con fondato ottimismo che siamo a un punto di svolta per la mobilità elettrica. Negli ultimi anni gli italiani hanno visto progressivamente crescere le colonnine di ricarica, le automobili ibride ed elettriche circolanti, ma soprattutto e-bike e monopattini elettrici che ormai fanno parte del nostro paesaggio urbano. “Le 100 storie di imprese, associazioni e centri di ricerca rappresentano l’eccellenza italiana della mobilità elettrica – ha affermato Realacci – e ci dicono che l’Italia è già in campo nella mobilità del futuro. La filiera raccontata da Fondazione Symbola ed Enel ci dice anche che il nostro Paese ha tutte le condizioni per affrontare le crisi. Occorre costruire insieme – con il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali e culturali, come afferma il Manifesto di Assisi – un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro, più attente alla crisi climatica, più giuste, resilienti, competitive. Un percorso per superare le crisi che vede nella sostenibilità e nella sfida ai cambiamenti climatici la strada per far ripartire l’economia orientandola verso un nuovo futuro. Il percorso che raccontano è spesso statoavviato dalle imprese senza un adeguato accompagnamento pubblico. È ora di recuperare questo ritardo”.”Il rapporto realizzato con Fondazione Symbola, giunto alla quarta edizione, racconta una tra le filierepiù innovative e dinamiche del Paese – ha dichiarato Starace –. La strada del cambiamento è tracciata come dimostrano i numeri e i progetti di alcune delle più importanti eccellenze presenti nel volume: imprese, centri di ricerca, università e associazioni che con talento e passione sviluppano soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la mobilità elettrica e, in linea con i principi del Manifesto di Assisi, contribuiscono a creare un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo con ampie prospettive di crescita”. La diffusione di auto elettriche nel mondo cresce rapidamente – Attualmente nel mondo circolano quasi 20 milioni di veicoli elettrici per passeggeri, 1,3 milioni di veicoli elettrici commerciali e oltre 280 milioni di ciclomotori, scooter e motocicli elettrici e stime recenti prevedono al 2030 una quota di mercato globale per le auto elettrificate superiore al 50%, trainato dalle tecnologie BEV (Battery Electric Vehicle). I principali mercati sono la Cina e l’Europa, quest’ultima nel 2021 ha registrato un aumento del 65,7% delle immatricolazioni di auto elettriche o a bassissime emissioni (ECV) rispetto al 2020 e ha visto a dicembre le vendite di auto elettriche sorpassare per la prima volta quelle dei veicoli diesel. La Germania si conferma il principale mercato europeo, con 682 mila immatricolazioni, seguita da Regno Unito (306 mila) e Francia (303 mila). Il nostro Paese ha chiuso il 2021 con un aumento delle vendite di auto elettrificate (ibride ed elettriche) del 199% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 38,4% del totale immatricolato. Guardando alle immatricolazioni delle auto BEV da gennaio a ottobre 2022, il mercato italiano registra 39.400 unità, con la Fiat 500E ancora in cima alla top 5 delle BEV più vendute nel nostro Paese (5.585 unità ad ottobre 2022).L’Italia può essere in prima fila – In questo nuovo mercato l’Italia, come raccontato nel presente rapporto, può avere un ruolo di primo piano avendo un ampio spettro di competenze e tecnologie lungo tutta la filiera: dalle case automobilistiche a chi realizza e-bike e veicoli leggeri, passando per motorini e autobus elettrici. Nella componentistica troviamo il cuore pulsante di questa filiera, in cui le nostre aziende creano, prototipano e realizzano motori, statori, freni, elettronica e componentistica, fino a scocche e pacchi batterie con la presenza di un Battery Hub dedicato per l’assemblaggio a Torino. Ma anche designer, chiamati in tutto il mondo a ripensare le nuove forme della mobilità elettrica. Non mancano, per arrivare alle forme più avanzate di mobilità, i servizi di sharing, le multiutility, le soluzioni per la ricarica, le relative app e la comunicazione e gli studi di associazioni a supporto della filiera. In Italia avanzano progetti per la realizzazione di gigafactory: oltre allo stabilimento FIB Teverola 2, nel casertano, che dovrebbe aggiungersi all’omonima centrale dalla capacità produttiva di 350 MWh, sono in sviluppo i progetti di Italvolt, che a regime ospiterà 3 mila dipendenti e sorgerà nell’ex Olivetti di Scarmagno, nella provincia di Torino, e quello di Automotive CellsCompany (ACC), joint-venture tra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies, che mira ad una produzione di almeno 120 GWh entro il 2030 con una nuova gigafactory negli ex stabilimenti Stellantis in provincia di Campobasso, a Termoli. Come dimostra “100 Italian E-Mobility Stories”, le nostre imprese e i nostri centri di ricerca sono pronti e stanno affrontando la sfida della nuova mobilità. L’auto elettrica sposa l’innovazione proveniente da altri settori, a partire dalla rete elettrica, spinge sull’efficienza del motore, sulla durabilità delle batterie, sul retrofit elettrico di auto tradizionali, sul recupero dei materiali in un’ottica circolare. Leggendo le storie del rapporto si evidenzia la crescita della produzione nazionale di automobili elettriche e ibride: nel 2019 rappresentavano solo lo 0,1% della produzione complessiva di autovetture, mentre nel 2021 superano il 40%. Ma anche la produzione di mezzi dell’ultimo miglio, complice lo sharing e l’accelerazione del digitale nella creazione di app e servizi di gestione. Si evidenzia una forte crescita della produzione made in Italy di e-bike, mentre i monopattini elettrici si sono oramai attestati come veicolo condiviso più diffuso in Italia: nel 2021, 1 veicolo su 3 in sharing nel nostro Paese è un monopattino elettrico e diventano addirittura 9 su 10 se escludiamo le automobili.Le 100 storie raccontate – 1000 Miglia, Acea Innovation, Alkè, Alma mater studiorum – Università di Bologna, Alpitronic, ANFIA, Angelantoni Test Technologies, ART-ER, Askoll EVA, Atala, Atlante, Be Charge, Benevelli, BeonD, Bitron, Bonfiglioli, Brembo, Cecomp, CNR, Cobat, COMAU, Corrente, DACA-I Powertrain Engineering, Daze Technology, Ducati, Duferco Energia, e-GO! Drivalia (ex LeasysGo), E-Lectra, Edison next, Eldor, Elettricità Futura, ENEA, Energica Motor Company, Estrima, Eurogroup lamination, FAAM, Ferrari, FIVE – Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici, Flash Battery, Free To X, Free2Move eSolutions, Generali, Gewiss, Green Energy Storage, Gruppo A2A, Gruppo Hera, IIT, IMA ATOP, Industria Italiana Autobus, Iren, Italdesign, Italmatch Chemicals, Iveco, JRC – Joint Research Centre di Ispra, Ewiva, Kyoto Club, Legambiente, Linky Innovation, Loccioni, Logotel, Manz Italia, Marposs, Marsilli, Maserati, Mavel EDT, Metelli Group, MIDAC Batteries, Motus-E, Neogy, NITO – Nuova Industria Torinese, Piaggio, Pininfarina, Pirelli, Podium Advanced Technologies, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Privè, Rampini Carlo, RESSOLAR, Route220, RSE, S&h, Scame Parre Sifà, Stellantis, STMicroelectronics, Streparava, Targa Telematics, Tecnobus Industries, Terna, The European House – Ambrosetti, To Move, Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Pavia, Università di Palermo, Università di Pisa, Vaielettrico, Vaimoo (ex Sitael). 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    EGM, 20% delle società comunica aspetti ESG su base volontaria

    (Teleborsa) – Sono 38, su un totale di 190, le società quotate su Euronext Growth Milan (ex AIM Italia) che prevedono la comunicazione volontaria degli aspetti ESG in un apposito documento, ovvero il 20% del mercato e una capitalizzazione complessiva di 3.024 milioni di euro (pari al 28,5% della capitalizzazione di mercato complessiva). Tale calcolo tiene conto delle società che hanno recentemente pubblicato uno dei seguenti documenti: Bilancio di Sostenibilità, Impact Report o Rapporto ESG. Sono i dati dell’ultima ricerca di CFO SIM sul tema.Sebbene un campione così ristretto non possa ancora essere considerato veramente significativo, delle 38 aziende con profilo ESG considerate, il 29% opera nel settore Industrial, seguito da Technology (24%), Consumer Discretionary (16%) e Healthcare (11%).Inoltre, sono attualmente 14 le società Benefit quotate sul segmento Euronext Growth Milan, (circa il 7% del totale) con una capitalizzazione complessiva di 627 milioni di euro. Sono: ABC Company, Compagnia dei Caraibi, Convergenze, Defence Tech Holding, Digital360, Eprcomunicazione, FAE Technology, Jonix, Kolinpharma, Labomar, Reti, SIAV, SG Company e Vantea Smart. In linea con le statistiche sulle aziende che riportano aspetti ESG, la panoramica del settore mostra che il 50% delle società Benefit opera nel settore Technology mentre le altre società sono distribuite tra Healthcare (2), Industrials (2), Utilities (1) , Finanza (1) e Beni di consumo di base (1). Delle 14 aziende Benefit, 3 hanno ottenuto la certificazione B-Corp (Eprcomunicazione, Reti e Vantea Smart). LEGGI TUTTO

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    ENI Sustainable Mobility, nasce la nuova società per la transizione della mobilità

    (Teleborsa) – Eni annuncia la nascita di Eni Sustainable Mobility, la nuova società dedicata alla mobilità sostenibile. L’obiettivo di questa azienda, integrata verticalmente lungo tutta la catena del valore, – spiega Eni in una nota – è di fornire servizi e prodotti progressivamente decarbonizzati per la transizione energetica, accelerando il percorso verso l’azzeramento delle emissioni lungo il loro intero ciclo di vita.Eni Sustainable Mobility svilupperà la bioraffinazione, il biometano e la vendita di prodotti, servizi e soluzioni per la mobilità, in Italia e all’estero, in un percorso che la vedrà evolvere verso una società multi-service e multi-energy. Nella società sono confluiti gli asset della bioraffinazione e del biometano, che includono le bioraffinerie di Venezia e di Gela e lo sviluppo di nuovi progetti quali Livorno e Pengerang, in Malesia, oggi in corso di valutazione; il marketing e la commercializzazione, attraverso una rete di oltre 5mila punti vendita in Europa, di tutti i vettori energetici tra cui l’idrogeno e l’elettrico, i carburanti anche di natura biologica come l’HVO (Hydrogenated Vegetable Oil) e il biometano, nonché gli altri prodotti per la mobilità come i bitumi, i lubrificanti e i combustibili e tutti i servizi connessi alla mobilità, come il car sharing Enjoy, la ristorazione e i negozi di prossimità nei punti vendita sul territorio.”Questa nuova società – ha commentato Claudio Descalzi, ad di Eni – rappresenta la seconda leva strategica, da affiancare a Plenitude, nell’ambito del nostro percorso di transizione energetica per l’abbattimento delle emissioni Scope 3, le più significative e difficili da eliminare poiché generate dai clienti attraverso l’utilizzo dei prodotti. Attraverso questa operazione integriamo e liberiamo nuovo valore dalle nostre iniziative industriali, prodotti e servizi basati su tecnologie innovative e che andranno a costituire un’offerta unica e decarbonizzata per la mobilità”. Amministratore delegato di Eni Sustainable Mobility è Stefano Ballista, già direttore Sustainable Mobility di Energy Evolution di Eni. Eni Sustainable Mobility è direttamente controllata da Eni, che ne detiene il 100% del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Trenitalia, al via la campagna sui piccoli gesti che fanno bene al Pianeta

    (Teleborsa) – Spegnere la luce quando non serve, staccare le spine dei dispositivi elettronici eliminando gli stand-by, usare programmi eco per gli elettrodomestici prediligendo le fasce notturne, diminuendo così i consumi ed evitando sovraccarichi di richieste nella rete. Con l’obiettivo di coinvolgere i passeggeri sulle buone pratiche che possono essere d’aiuto per il Pianeta – incentivando i tanti, e spesso molto semplici, accorgimenti con cui possiamo risparmiare energia, limitare l’emissione di anidride carbonica e vivere in maniera più sostenibile – Trenitalia, capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS, ha lanciato l’iniziativa “I nostri gesti insieme fanno la differenza”, campagna di sensibilizzazione sugli accorgimenti quotidiani che se applicati con costanza possono far bene all’ambiente che ci circonda.I suggerimenti sono condivisi a bordo treno e nelle stazioni, ma la campagna di sensibilizzazione si estende anche sui monitor delle self-service, nelle sale dell’alta velocità per i clienti CartaFRECCIA (Freccia Lounge e Freccia Club) e sul magazine La Freccia. La campagna – si legge su FS News – costituisce anche l’occasione, per Trenitalia, di raccontare ai passeggeri il proprio impegno e le buone pratiche che da tempo mette in atto per un trasporto sempre più sostenibile: i sistemi di trazione sempre più efficienti, l’illuminazione a led, l’ottimizzazione della climatizzazione, la modalità “smart parking” che sui nuovi treni regionali abbatte fino al 30% i consumi energetici e fa risparmiare energia anche a treno fermo, ai quali si aggiungono gli impianti fotovoltaici delle officine del Gruppo, che solo nell’ultimo anno hanno evitato l’emissione in atmosfera di circa 1.700 tonnellate di CO2, e la certificazione ambientale di prodotto (EPD) conferita al Frecciarossa 1000, primo treno ad averla ottenuta. LEGGI TUTTO

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    “S&P Global Corporate Sustainability Assessment 2022”, Nexi migliora rating ESG

    (Teleborsa) – La pay tech Nexi ha migliorato in modo significativo il proprio rating ESG nell’edizione 2022 dell’S&P Global Corporate Sustainability Assessment. Il punteggio – comunica Nexi in una nota – è salito a 73, con un aumento di cinque punti rispetto al 2021. Il miglioramento più rilevante del punteggio è stato determinato dalla voce “Environmental”. La buona performance di Nexi in quest’area – spiega la società – è testimoniata anche dal punteggio recentemente comunicato da CDP che valuta l’impatto ambientale di migliaia di aziende in tutto il mondo. Quest’anno, per la prima volta, Nexi ha incluso ulteriori aree geografiche del Gruppo all’estero, ottenendo un rating “A-” che conferma il risultato del 2021 ed è in crescita rispetto al rating “C” del 2020.La crescita del punteggio S&P nella categoria “Environmental” si riflette anche nelle iniziative di Nexi volte a creare un futuro più sostenibile. All’inizio di quest’anno, Nexi aveva infatti annunciato la collaborazione con CheBanca! per la fornitura di carte di debito e di credito realizzate con plastica riciclata recuperata dagli oceani. Più recentemente, Nexi ha anche lanciato il servizio Planet Care che offre ai titolari di carte Nexi informazioni sull’impatto ambientale dei loro acquisti, aiutandoli così ad avere un ruolo attivo nella sua riduzione.Nexi continua inoltre a fare progressi nelle aree “Social” e “Governance”. I principali progressi in ambito “Social” sono riconducibili al miglioramento nella soddisfazione della clientela e alle attività filantropiche. L’incremento nel punteggio “Governance” di Nexi è invece principalmente attribuibile ad una maggiore trasparenza e divulgazione dei dati.”Il miglioramento dei rating ESG – ha detto Saverio Tridico, direttore Corporate & External Affairs del Gruppo Nexi – dimostra il costante impegno di Nexi nel porre questi temi al centro della propria strategia aziendale. Cercheremo di consolidare questo risultato attraverso la nuova strategia ESG che ci aiuterà a migliorare ulteriormente i nostri processi e a garantire un allineamento a livello di Gruppo”. In occasione del Capital Markets Day 2022, Nexi ha presentato un ampio piano di sostenibilità per un business responsabile. All’interno di questo piano ha delineato i seguenti impegni legati alle tematiche ESG: sostegno alla digitalizzazione delle micro-imprese, delle PMI e della Pubblica Amministrazione attraverso il proprio portfolio di prodotti digitali avanzati; lotta al cambiamento climatico, con l’impegno a diventare Net Zero entro il 2040 approvato da Science Based Targets initiative. A questo si aggiungono la neutralità climatica a partire dal 2022 e l’impegno ad incoraggiare comportamenti di consumo più rispettosi dell’ambiente; ulteriori investimenti nell’ambito del proprio personale e garanzia di un’adeguata rappresentanza di genere e delle minoranze e promozione di una cultura inclusiva con una governance best-in-class.Il Gruppo Nexi quest’anno ha inoltre aderito al Global Compact delle Nazioni Unite. LEGGI TUTTO

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    Traporti, DHL Express Italy testa l'Eni Biojet per 28 voli dall'aeroporto di Milano Malpensa

    (Teleborsa) – DHL Express Italy, leader del settore dei corrieri aerei espressi, Gruppo SEA, che gestisce l’aeroporto di Milano Malpensa e Milano Linate, ed Eni hanno siglato un accordo per la sperimentazione di Eni Biojet, il SAF (Sustainable Aviation Fuel) miscelato al 20% con JetA1 e prodotto esclusivamente da materie prime di scarto, grassi animali e oli vegetali esausti, su 28 voli da Malpensa.Entro fine 2022 saranno 28 i voli in partenza da Malpensa a essere alimentati anche con il carburante sostenibile (SAF) prodotto da Eni nella raffineria di Livorno in sinergia con la bioraffineria Eni di Gela i cui impianti trattano materie prime di scarto, grassi animali, oli vegetali esausti e da colture non in competizione con la filiera alimentare.Inaugurato nel marzo 2021, l’Hub DHL Express di Malpensa accoglie oltre 1.100 dipendenti con un’età media intorno ai 30 anni, per la maggior parte provenienti dalle zone limitrofe, e gestisce in media il 70% delle tonnellate movimentate tra tutti gli aeroporti italiani, con una prevalenza dell’internazionale rispetto al nazionale. Da 30 movimenti aerei al giorno nel 2020 a ben 56 oggi (+87%) Malpensa è il quarto hub a livello europeo e strategico snodo internazionale. “Sono molto felice – commenta Nazzarena Franco, ceo DHL Express Italy – di poter chiudere quest’anno con un’ennesima iniziativa di sostenibilità, tema tra i primi quando traccio la linea strategica dell’azienda e che vivo in prima persona nel privato. Solo poco più di un mese fa guidavamo l’evento ambientale e sociale nel centro di Milano (ndr Run For Inclusion) ed oggi portiamo con orgoglio il primato nel lancio del SAF per i nostri voli da Malpensa. Ciò è reso possibile grazie alla collaborazione con SEA, nostro partner di lunga data, con cui condividiamo gli stessi valori e naturalmente Eni che ha lavorato con i nostri team per realizzare questo test. Voglio che questo sia il primo passo verso un futuro ancora più sostenibile e auspico che le aziende che ci osservano traggano ispirazione e vorranno seguirci nell’esplorare innovazioni a sostegno dell’ambiente”.”L’Eni Biojet – dichiara Stefano Ballista, direttore Sustainable Mobility di Eni – è uno dei prodotti di punta della nostra offerta per la decarbonizzazione. Grazie agli investimenti e alle tecnologie sviluppate nell’ultimo decennio siamo in grado di produrre un cherosene biogenico, miscelabile fino al 20% rispetto al 2% di carburante sostenibile per l’aviazione previsto come quota obbligatoria dal 2025. Abbiamo testato con successo l’Eni Biojet in occasione del volo per la celebrazione del centenario dell’autodromo di Monza, lo produciamo a Livorno in sinergia con la bioraffineria di Gela. Abbiamo progettato due impianti dedicati alla produzione di SAF nelle bioraffinerie Eni di Venezia e di Gela che dal 2024 metteranno sul mercato i quantitativi necessari a soddisfare anche gli obblighi previsti dalla normativa europea”.”Questa partnership con Eni e DHL, prima compagnia di Malpensa a utilizzare il SAF, – afferma Armando Brunini ceo SEA Milan Airports – è un importante passo per la decarbonizzazione del settore del trasporto aereo, obiettivo prioritario per il nostro comparto. Sarà un percorso lungo e complesso che necessita della sinergia di tutti gli attori coinvolti per generare azioni concrete, come dimostra l’accordo firmato oggi. SEA ha già da tempo iniziato a mettere in campo collaborazioni strategiche e a investire in tecnologie e progetti per rendere più veloce il passaggio verso un futuro più sostenibile del trasporto aereo. Sono convinto che il nostro settore debba guidare la transizione ecologica e a fronte di risultati concreti e misurabili possa meritare un quadro di policy di sostegno e di incentivo”. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, MSCI alza il rating ESG da A ad AA

    (Teleborsa) – MSCI, tra le principali società di rating ESG a livello globale, ha alzato il rating ESG di Mediobanca da A ad AA. La valutazione riflette il lavoro svolto da Mediobanca in particolare sulle tematiche di corporate governance e nella mitigazione dei rischi ambientali, si legge in una nota. Si tratta di un nuovo innalzamento dopo quello dell’ottobre 2021.Relativamente alla corporate governance l’innalzamento del rating è stato determinato dal miglioramento nella composizione del consiglio e dal processo di allineamento di performance e politiche di remunerazione. Grazie a questi fattori per MSCI “Mediobanca è leader rispetto alla maggior parte dei peer globali in materia di corporate governance”.Il rating MSCI ha inoltre riconosciuto “Mediobanca leader nell’impegno volto alla mitigazione dei rischi ambientali nell’attività di finanziamento, in particolare con politiche creditizie specifiche per particolari settori”. Anche i miglioramenti nelle iniziative di tutela dei consumatori hanno contribuito al miglioramento di rating.”Il rafforzamento di un modello di business etico e responsabile e il perseguimento di un percorso di crescita sostenibile sono tra le priorità del Piano strategico al 2023 – commenta l’AD Alberto Nagel – Tali driver saranno fattori critici di successo che ci guideranno anche nella definizione del nostro nuovo Piano al 2026″. LEGGI TUTTO