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    CONSOB, modifiche a Regolamento Emittenti su rendicontazione societaria di sostenibilità

    (Teleborsa) – La CONSOB ha adottato le modifiche al Regolamento Emittenti in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità.Le modifiche riguardano: l’introduzione di un nuovo articolo 89-quinquies, al fine di disciplinare le modalità e i termini del controllo della CONSOB sulle rendicontazioni di sostenibilità comprese nel suo perimetro di vigilanza, in quanto pubblicate da emittenti quotati aventi l’Italia come Stato membro d’origine, in attuazione della delega regolamentare contenuta nell’articolo 118bis del TUF; l’integrazione dell’articolo 81-ter, comma 1, del RE, al fine di chiarire che l’attestazione della rendicontazione di sostenibilità deve essere resa dal dirigente secondo lo specifico schema n. 3, aggiunto all’Allegato 3C-ter del Regolamento Emittenti (in attuazione della delega regolamentare contenuta nel nuovo comma 5-ter dell’articolo 154-bis TUF). LEGGI TUTTO

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    Europa, emissioni green bond record nel 2024. In calo social e sustainability linked

    (Teleborsa) – L’emissione di obbligazioni e prestiti ESG ha totalizzato 689 miliardi di euro nel 2024 in Europa, con un aumento del 12,6% rispetto al 2023 (612 miliardi di euro), secondo i dati dell’Associazione per i mercati finanziari in Europa (AFME). Ciò è stato determinato principalmente dall’emissione di obbligazioni ESG (387 miliardi di euro), che tuttavia si è attestata al di sotto del record del 2021 di 406 miliardi di euro. Le obbligazioni e i prestiti ESG includono obbligazioni con etichetta ESG (basate sui proventi), sustainability-linked bond, transition bond, green loan e sustainability-linked loan.I sustainability linked e green Loan hanno generato 278 miliardi di euro di proventi nel 2024, segnando un aumento del 26% rispetto all’anno precedente. Anche le obbligazioni ESG hanno registrato una crescita annuale delle emissioni del 6%, accumulando 387 miliardi di euro di proventi nel 2024. Le obbligazioni legate alla sostenibilità e di transizione hanno accumulato 23 miliardi di euro nel 2024, registrando un calo del 17% rispetto al 2023.La crescita del 6% nell’emissione di obbligazioni ESG va di pari passo con una crescita più ampia dell’offerta di titoli a reddito fisso europei nel 2024, sottolinea AFME, poiché l’emissione totale di obbligazioni (ESG e non ESG) è cresciuta dell’8% nel 2024.Nel 2024, gli emittenti francesi hanno guidato l’origination totale di prestiti e obbligazioni con 126 miliardi di euro, seguiti dagli emittenti tedeschi con 119 miliardi di euro. In particolare, l’Italia è stata il maggiore contributore alle obbligazioni legate alla sostenibilità e di transizione, originando il 40,5% del totale.I green bondNel 2024, l’emissione di obbligazioni green ha raggiunto un massimo storico di 300 miliardi di euro di emissioni, segnando un aumento dell’8,3% anno su anno e continuando il trend di crescita osservato dal 2016.Nel 2024, l’emissione di obbligazioni sociali e di obbligazioni legate alla sostenibilità e di transizione ha continuato il suo trend discendente, totalizzando rispettivamente 54 miliardi di euro e 23 miliardi di euro. Ciò ha rappresentato un calo dell’1,8% e del 17,9% rispetto al 2023. L’emissione di obbligazioni sostenibili, al contrario, è rimasta costante a 33 miliardi di euro, il 20% in meno rispetto al picco raggiunto nel 2021 (41 miliardi di euro).Le entità sovraneLe entità sovrane e sovranazionali continuano a contribuire in modo significativo alla crescita dei mercati primari green e sostenibili.Nel 2024, il governo italiano ha emesso il più grande green bond singolo dell’anno. Questo green bond governativo è stato emesso a maggio, con scadenza nel 2037, e ha accumulato 9 miliardi di euro di proventi. L’Italia è stata seguita dalla Repubblica di Francia, che ha emesso 7,7 miliardi di euro in un nuovo OAT verde a gennaio, seguita dall’Unione Europea con 6,9 miliardi di euro. La Banca europea per gli investimenti è al quarto posto con 6 miliardi di euro in un’unica emissione verde.La Caisse d’Amortissement de la Dette Sociale (CADES) francese mantiene la sua posizione di leader di mercato per i social bond.Prestiti green e legati alla sostenibilitàNel 2024, i prestiti green e legati alla sostenibilità europei hanno generato proventi per 278 miliardi di euro, attestandosi a 58 miliardi di euro (o il 26%) in più rispetto all’emissione del 2023. La crescita delle emissioni è stata osservata principalmente nel primo e nel terzo trimestre, registrando un aumento del 65% e del 41% rispetto al 2023.Quota di obbligazioni ESGL’emissione di obbligazioni ESG ha rappresentato il 12,8% dell’emissione obbligazionaria europea totale nel 2024, tra cui il 9,9% di obbligazioni green, l’1,8% di obbligazioni sociali, l’1,1% di obbligazioni sostenibili e lo 0,1% di obbligazioni legate alla sostenibilità e di transizione. Ciò ha rappresentato una percentuale inferiore rispetto al 13,3% del 2023 e al 17,2% del 2022.L’emissione di prestiti legati alla sostenibilità e prestiti green ha rappresentato il 19,3% dell’origination totale di prestiti sindacati europei nel 2024, ben al di sotto del valore registrato nel 2021 (25,1%). LEGGI TUTTO

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    Nucleare sostenibile, Pichetto: il Consiglio dei Ministri approva la legge delega

    (Teleborsa) – Su proposta del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, il Consiglio dei Ministri ha approvato una legge delega al Governo sul nuovo nucleare sostenibile. L’obiettivo è disciplinare la produzione di energia attraverso i nuovi moduli, lo smantellamento delle vecchie centrali, la gestione di rifiuti e combustibile esaurito, ricerca e sviluppo su energia da fusione, riorganizzazione competenze e funzioni. “Con il nucleare di nuova generazione, insieme alle rinnovabili – spiega Pichetto Fratin – saremo in grado di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, garantendo la piena sicurezza energetica del Paese. Così l’Italia è pronta ad affrontare le sfide del futuro”.Il provvedimento – sottolinea il ministero in una nota – mira a raggiungere, con il contributo di questa innovativa fonte di energia, caratterizzata per essere “green”, programmabile e continua, i “target” di decarbonizzazione e sicurezza energetica, così come delineati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Il nuovo nucleare dovrà assicurare energia sufficiente a prezzi accessibili, con un contenimento dei costi energetici e il rafforzamento della competitività del sistema.La delega prevede che il Governo adotti una serie di decreti legislativi, entro 12 mesi dall’entrata in vigore, per disciplinare in maniera organica l’intero ciclo di vita della nuova energia sostenibile, attraverso la stesura di un Programma nazionale: dalla sperimentazione, localizzazione, costruzione ed esercizio dei nuovi moduli al tema della fabbricazione e riprocessamento del combustibile che sarà affrontato in una visione di economia circolare.Si interverrà anche sulla disattivazione e smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti e del combustibile esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, la riorganizzazione di competenze e funzioni, anche con l’istituzione di una Autorità indipendente per sicurezza, vigilanza e controllo. La delega servirà anche a prevedere strumenti formativi e informativi, formare nuovi tecnici e figure professionali del settore, individuare benefici per i territori interessati.”Con il decreto bollette – prosegue Pichetto Fratin – diamo un aiuto che i cittadini sentiranno concretamente già nelle prossime settimane. Ma noi abbiamo anche una grande responsabilità verso le future generazioni. Dobbiamo garantire loro energia più pulita, economica e sicura per un’Italia che vuole crescere ed essere più competitiva. E questo è il senso della legge delega sul nucleare che abbiamo approviamo oggi. È un progetto ambizioso su cui siamo aperti a confrontarci con tutti coloro che, al di là di ogni impostazione ideologica, hanno davvero a cuore il futuro, la sicurezza e la crescita del Paese”. LEGGI TUTTO

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    Edil San Felice, sustainability-linked bond da 4 milioni di euro sottoscritto da UniCredit e MCC

    (Teleborsa) – Edil San Felice, operatore attivo nel settore delle manutenzioni di infrastrutture critiche in Italia e quotato su Euronext Growth Milan, ha emesso un sustainability-linked bond di 4 milioni di euro, della durata di cinque anni a partire dalla data di emissione, non convertibile e sottoscrivibile esclusivamente da investitori qualificati, anche in caso di successiva circolazione. Il bond è stato interamente sottoscritto da UniCredit e Mediocredito Centrale, nella misura del 50% ciascuno. Il prestito obbligazionario sarà funzionale a supportare il piano di investimenti previsto dal management per il periodo 2024-2027. In particolare, i fondi raccolti verranno destinati al sostegno di iniziative legate alle energie rinnovabili, all’efficienza energetica, alla gestione sostenibile delle risorse idriche, nonché all’acquisto di automezzi e attrezzature tecnologicamente avanzate per i cantieri su tutto il territorio italiano.Il prestito ha un tasso di interesse variabile pari all’Euribor 3M + un margine di 1,3% annuo – da corrispondere in via posticipata con rimborsi attraverso rate trimestrali. A partire dal terzo anno dalla data di emissione, il tasso potrà subire un incremento (step-up) o una diminuzione (step-down) di massimo 10 bps per anno (non cumulabile) in base all’attestazione rilasciata da Ecovadis.”Siamo onorati che due istituti come UniCredit e Mediocredito Centrale abbiano deciso di riporre la loro fiducia nel nostro percorso di crescita – ha detto Lorenzo Di Palma, CEO di Edil San Felice – L’emissione di questo sustainability-linked bond rappresenta un passo significativo al fine di migliorare ulteriormente le nostre performance di sostenibilità. Perseguire comportamenti responsabili e investire in progetti volti a ridurre l’impatto delle nostre attività rappresentano delle assolute priorità per Edil San Felice, per contribuire a proteggere il nostro pianeta e per offrire valore a lungo termine ai nostri investitori””UniCredit è sempre in prima linea a supporto della crescita sostenibile delle imprese e siamo particolarmente fieri di aver messo a disposizione di Edil San Felice una forma di finanziamento alternativa come i minibond ESG per sostenerne i progetti di investimento e di innovazione sostenibile – ha dichiarato Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit – UniCredit intende proporsi come partner di riferimento delle imprese in questi percorsi virtuosi confermando il proprio impegno a favore delle aziende del territorio”.”Mediocredito Centrale si dimostra ancora una volta un’istituzione finanziaria a supporto delle imprese del Sud, perseguendo la propria missione di banca a capitale pubblico a sostegno di aziende, come Edil San Felice, che utilizzano i proventi delle operazioni di finanza alternativa per sviluppare iniziative legate alle energie rinnovabili, all’efficienza energetica, alla gestione sostenibile delle risorse idriche”, ha commentato Piero Ferettini, Responsabile Commerciale di Mediocredito Centrale. LEGGI TUTTO

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    Al Gruppo FS l’Impact Award per il Business

    (Teleborsa) – È andato al Gruppo FS l’Impact Award per il Business, il premio ritirato da Massimo Garri, Chief Technology, Innovation & Digital Officer di Ferrovie dello Stato nell’ambito del Celebration Day Open Italy di Elis. Il premio – riporta FS News, il portale di informazione del Gruppo FS – riconosce l’attenzione riposta nel Piano Strategico 2025-29 di FS ai temi della resilienza della rete ferroviaria e stradale, al miglioramento della qualità dei servizi, alla promozione di una mobilità sempre più sostenibile, all’innovazione e all’integrazione dei trasporti e allo sviluppo delle infrastrutture, inclusa l’espansione della rete ferroviaria alta velocità (AV) in aree non servite.L’evento Open Italy di Elis è giunto alla decima edizione e durante il suo Celebration day sono stati presentati i proof of concept sviluppati dalle aziende associate a Elis. Tra queste anche RFI, Italferr, Mercitalia e Anas, supportate dal team di Innovazione di FS Holding. Assieme alle startup le società di FS hanno proposto diverse soluzioni innovative con l’attenzione verso un ecosistema sempre più attento all’impatto sociale su persone e territori. Nel 2024 Il numero di sperimentazioni condotte è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente.Anas ha sviluppato i proof of concept in collaborazione con: Gisky per la Piattaforma WebGIS sull’integrazione di dati di monitoraggio, sviluppata in ArcGIS Enterprise, che consente la visualizzazione 2D/3D e la gestione di dati strutturali, geotecnici e ambientali per facilitare l’analisi delle infrastrutture. TITAN4 per migliorare l’accesso e l’interpretazione dei dati satellitari Earth Observation (EO), ottimizzando progettazione e manutenzione della rete stradale tramite una piattaforma WebGIS avanzata.Italferr ha sperimentato con: Grid+ l’intelligenza artificiale per il rilevamento automatico di anomalie nel sottosuolo, velocizzando le verifiche archeologiche e ottimizzando i tempi di approvazione dei lavori. B4Tech “Wikipedia style aziendale” per una gestione efficiente della documentazione interna, con ricerca semantica avanzata e supporto all’aggiornamento delle procedure. Flowbe l’uso della blockchain per la gestione digitale e sicura delle certificazioni infrastrutturali ferroviarie, garantendo trasparenza e automazione documentale. HPA la Piattaforma AI per la conformità documentale ai Sistemi di Gestione, con risposte precise in linguaggio naturale e miglior accesso alle informazioni aziendali. RUMA Tool AI per selezionare specie vegetali ottimali nelle opere a verde, massimizzando il sequestro di CO2 e monitorando la biodiversità via Remote Sensing.Mercitalia ha lavorato con: OMNIA a una soluzione per coordinare automaticamente carri ferroviari, con visualizzazione grafica della flotta e monitoraggio in tempo reale. DILIUM per una formazione immersiva in Realtà Virtuale per la verifica tecnica dei carri ferroviari, migliorando sicurezza e accesso ai mezzi. TransTec Services a Smart glasses per ispezioni sul campo, riducendo i rischi e migliorando l’efficienza operativa tramite supporto remoto interattivo.RFI ha collaborato con: Laser Navigation a un sistema AI con telecamere ad alta risoluzione per tracciare l’accesso dei rotabili negli scali merci, garantendo precisione nei servizi ferroviari. Artys a sensori intelligenti per la rilevazione di rischi idrici sulle infrastrutture ferroviarie, inviando allarmi tempestivi per la prevenzione. Life Charger a una piattaforma digitale per la salute e sicurezza dei dipendenti, supportando decisioni aziendali tramite analisi AI. WASDI al monitoraggio idrogeologico con analisi satellitari in cloud, accessibili anche senza competenze tecniche avanzate. BlackBox Green al controllo remoto per il monitoraggio dei consumi idrici negli impianti ferroviari, migliorando efficienza e precisione. Start Smart AR per la navigazione nei magazzini, facilitando la localizzazione di oggetti e l’aggiornamento dell’inventario in tempo reale. LEGGI TUTTO

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    Ue svela il Clean Industrial Deal: “Mobiliterà 100 miliardi. Tagli del 30% a emissioni industria”

    (Teleborsa) – Il Clean Industrial Deal mobiliterà nel breve termine oltre 100 miliardi di euro per sostenere la produzione industriale pulita nell’Ue, di cui un’ulteriore garanzia di 1 miliardo di euro nell’ambito dell’attuale bilancio comune. È quanto ha annunciato la Commissione europea presentando il piano. Bruxelles, come anticipato, prevede di semplificare le norme sugli aiuti di Stato entro giugno per accelerare la transizione verso le energie pulite, promuovere la decarbonizzazione dell’industria e garantire una capacità manifatturiera adeguata per le tecnologie verdi in Europa. “L’obiettivo del Clean Industrial Deal è semplificare senza cambiare gli obiettivi climatici – ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando all’Industry Summit di Anversa –. La domanda di prodotti puliti è rallentata e alcuni investimenti si sono spostati in altre regioni. Dobbiamo invertire la tendenza. Questo è l’obiettivo centrale del Clean Industrial Deal. Vogliamo tagliare i legami burocratici che vi trattengono. Affinché l’Europa possa essere non solo un continente di innovazione industriale, ma anche un continente di produzione industriale”.Nel suo piano Bruxelles presenta una serie di proposte che saranno dettagliate nei prossimi mesi e – in attesa del fondo Ue per la Competitività di cui non si conosce ancora l’entità e che arriverà soltanto nel prossimo bilancio pluriennale comune – propone una Banca per la decarbonizzazione industriale, con l’obiettivo di raggiungere quota 100 miliardi di euro di finanziamenti. A contribuire alla realizzazione del nuovo meccanismo saranno i fondi già disponibili nel Fondo per l’Innovazione e le entrate aggiuntive derivanti da parte dell’Ets e dalla revisione di InvestEU, che prevede di mobilitare fino a 50 miliardi in investimenti pubblici e privati aggiuntivi destinati, tra l’altro, alle tecnologie pulite, alla mobilità sostenibile e alla riduzione dei rifiuti.Il Clean Industrial Deal si presenta come pilastro fondamentale della seconda legislatura di Ursula von der Leyen per permettere all’Europa di “cambiare passo” e colmare il gap di competitività con Stati Uniti e Cina e Stati Uniti. La strategia complessiva prevede anche un ampio piano di semplificazione, che prende il via con il primo di una serie di pacchetti Omnibus pensati per ridurre la burocrazia. La prima ondata di semplificazioni riguarderà quattro atti legislativi non ancora recepiti da tutti gli Stati membri, il cui rischio di applicazione disomogenea tra le diverse capitali europee ha sollevato preoccupazioni. Tra questi, la tassonomia degli investimenti sostenibili, che diventerà volontaria per le imprese al di sotto di una certa soglia di dipendenti. Anche la direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (Csrd) e la direttiva sulla due diligence per la responsabilità aziendale saranno semplificate, così come il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam), dai cui vincoli saranno esentati i piccoli importatori.”Con il Clean Industrial Deal puntiamo a ridurre le emissioni industriali fino al 30%. È un chiaro segnale che facciamo sul serio – ha detto il commissario per il clima, Wopke Hoekstra,in conferenza stampa presentando il Clean Industrial Deal –. Stiamo mobilitando ogni risorsa disponibile e facendo leva su molteplici canali di finanziamento per stimolare un aumento senza precedenti degli investimenti nelle reti e nell’energia pulita a breve, medio e lungo termine”, ha assicurato il commissario, confermando l’intenzione di lanciare una Banca per la decarbonizzazione industriale, “basata in parte sul sistema di scambio delle quote di emissione” che secondo le stime di Bruxelles potrebbe raccogliere fino a 100 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. “Sulla base della nostra esperienza, – ha assicurato Hoekstra – questo potrebbe mobilitare fino a 400 miliardi di euro”.(Foto: © Iaroslav Danylchenko /123RF) LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, Istat: “Sei italiani su dieci preoccupati dai cambiamenti climatici”

    (Teleborsa) – Comportamenti, stili di vita, opinioni e atteggiamenti hanno un grande impatto sulla sostenibilità ambientale, con una decisa rilevanza in termini di benessere sociale e qualità della vita. Nel 2024 i cambiamenti climatici si confermano il problema, in tema ambientale, che maggiormente preoccupa i cittadini con più di 14 anni, confermando un primato ormai decennale. Manifestano questa attenzione quasi sei persone su 10 di 14 anni e più (58,1%), dato stabile rispetto al 2023. Seguono i problemi legati all’inquinamento dell’aria, avvertiti dal 51,9% della popolazione, dato in aumento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Meno frequenti sono la preoccupazione per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (38,1%), quella per l’inquinamento delle acque (37,9%) e quella per l’effetto serra e il buco nell’ozono (32,6%), preoccupazioni stabili rispetto agli anni precedenti. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” attraverso la quale l’Istat rileva la percezione dei cittadini rispetto alle tematiche ambientali. Altri aspetti preoccupano meno di tre persone su 10: in fondo alla graduatoria ci sono le preoccupazioni per l’inquinamento elettromagnetico, per la rovina del paesaggio e per le conseguenze del rumore sulla salute.Le preoccupazioni legate al clima sono da tempo al centro dell’interesse delle persone di 14 anni e più. Tra queste, tuttavia, la preoccupazione per l’effetto serra, che nel 1998 coinvolgeva quasi sei persone su 10, cala rispetto al primo anno di rilevazione di circa 25 punti percentuali. Al contrario, il timore per i cambiamenti climatici, indicato nel 1998 dal 36,0% delle persone, sale come detto al 58,1% nell’ultimo anno (+22,1 punti percentuali). Valutando nell’insieme i problemi dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici – rileva l’Istat – emerge che l’attenzione della popolazione per la crisi ambientale aumenta in misura decisa a partire dal 2019 (69,2% di cittadini preoccupati), l’anno caratterizzato dal diffondersi in tutto il mondo dei movimenti di protesta studenteschi ispirati ai “FridaysFor Future”. L’indicatore si mantiene quindi stabile negli anni successivi, salvo nel 2021, anno in cui la discesa a un livello del 66,5% è determinata da fattori legati alla pandemia e alla polarizzazione dei cittadini su un altro genere di preoccupazioni connesse alla pandemia (70,8% nel 2020, 66,5% nel 2021, 71% nel 2022 e 70,8% nel 2023).L’inquinamento dell’aria rappresenta, invece, una preoccupazione costante per un cittadino su due da oltre 20anni. Nel 2024 tale preoccupazione segna un aumento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. L’attenzione al dissesto idrogeologico, sebbene scesa di interesse nell’arco temporale in esame (dal 34,3% nel 1998 al 28,5% della popolazione di 14 anni e più nel 2024), registra un aumento di 2 punti percentuali nel 2024, dopo una crescita di oltre 4 punti percentuali tra il 2023 e il 2022.Le conseguenze degli eventi estremi, che hanno colpito l’Italia anche nel 2024, in primis l’Emilia Romagna e altre regioni del Nord, sono alla base dell’aumento dei livelli di preoccupazione per questo indicatore, così come avvenne nel 2023 a seguito delle frane e delle alluvioni nelle Marche e in Toscana. Nel 2024 si riscontra un aumento sul 2023 pari a 8,7 punti percentuali in Emilia Romagna e di 4 punti nelle regioni del Nord nel complesso.Tra le altre preoccupazioni emerge quella legata alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti che nell’arco di20 anni ha sempre espresso valori importanti, oscillando tra il 39% e il 47%. Tuttavia, negli ultimi due anni tale indicatore (38,1% nel 2024 e 38,9% nel 2023) scende ai minimi storici tra quelli sin qui rilevati.Rispetto all’inquinamento del suolo, dell’acqua e alla distruzione delle foreste il problema più sentito negli anni in esame è l’inquinamento delle acque, che interessa in maniera costante circa il 40% delle persone. La distruzione delle foreste, che preoccupava nel 1998 il 25,2% della popolazione, scende al 20,6% nel 2024. Infine, tra le cinque preoccupazioni prioritarie in tema di ambiente, continua a preoccupare stabilmente oltre due cittadini su 10 la questione dell’inquinamento del suolo (dal 20,3% nel 1998 al 22,2% nel 2024). Circa il 60% delle persone di 14 e più manifesta preoccupazione per cinque (il massimo selezionabile) fra i 15 problemi ambientali citati, valore che si attesta al 73% tra le persone con titolo di studio alto (diploma o laurea), al 60,7% tra coloro che hanno meno di 24 anni (rispetto al 57,1% degli over 55enni) e al 61% tra le donne (58,1% tra gli uomini). Solo una persona su 10 include l’inquinamento acustico, quello elettromagnetico e il deterioramento del paesaggio tra le prime cinque preoccupazioni per l’ambiente.I cittadini si dimostrano attenti alla conservazione delle risorse naturali. Nel 2024 la quota di quanti fanno abitualmente attenzione a non sprecare energia è del 71,4%, in lieve calo rispetto al 2023. Si riduce leggermente anche la quota di coloro che sono attenti a non sprecare acqua: il 68,8% contro il 69,8% dell’anno precedente.Dall’indagine emergono differenze fra le varie Regioni. Nel Mezzogiorno si è più propensi ad acquistare prodotti a chilometro zero (29,9%). Al Nord si evita soprattutto la guida rumorosa per mitigare l’inquinamento acustico (51,3%) e si usano di più i mezzi di trasporto alternativi (20,2%). LEGGI TUTTO

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    “M’illumino di meno”: BPER conferma il suo impegno verso il risparmio energetico

    (Teleborsa) – BPER Banca ha aderito anche quest’anno a “M’illumino di meno”, la Giornata Nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, istituita dal Parlamento con la Legge n. 34/2022. L’iniziativa, celebrata per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse, ha visto BPER, la notte di domenica 16 febbraio, spegnere le insegne del proprio Centro Direzionale di Modena e di 727 filiali dislocate sul territorio nazionale. Sotto il tema “Va di Moda”, l’edizione 2025 di “M’illumino di meno” ha invitato a riflettere sullo spreco energetico derivante dalla produzione e dal consumo eccessivo di vestiario, fenomeno tipico del settore del fast fashion a livello globale.La riduzione degli sprechi energetici è un pilastro fondamentale nelle strategie di BPER, che da tempo sostiene numerosi progetti per la tutela ambientale e di sensibilizzazione alla sostenibilità. Nel quadro del proprio Piano Energetico al 2030, BPER ha pianificato diverse azioni di efficientamento che mirano a ridurre del 50% le emissioni dirette entro il 2030, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.Oltre alle iniziative di risparmio energetico, BPER è attivamente impegnata nella dematerializzazione, nel riciclo della carta e nell’uso di energia rinnovabile. In qualità di partner strategico per la transizione ecologica di famiglie e imprese, il Piano Industriale di BPER prevede un plafond dedicato di 7 miliardi di euro.”La sostenibilità non è solo un impegno, ma una responsabilità concreta che guida le nostre scelte quotidiane – ha dichiarato Giovanna Zacchi, Head of ESG Strategy di BPER –. Partecipare a M’illumino di meno’ significa ribadire il nostro impegno nella riduzione degli sprechi energetici e nella promozione di modelli più sostenibili. Vogliamo essere un punto di riferimento per famiglie e imprese nella transizione ecologica, offrendo soluzioni finanziarie che favoriscano investimenti responsabili e un futuro a basse emissioni. Il nostro obiettivo è chiaro: coniugare crescita economica e rispetto per l’ambiente, contribuendo attivamente agli obiettivi globali di sostenibilità”. LEGGI TUTTO