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    Banco BPM: prima banca italiana a pubblicare un European Green Bond Factsheet

    (Teleborsa) – Banco BPM è la prima banca italiana a pubblicare un European Green Bond Factsheet. Questo documento illustra in modo trasparente ed esaustivo l’utilizzo dei proventi derivanti dall’emissione di strumenti finanziari green, in pieno allineamento con l’EU GBS (European Green Bond Standard).La pubblicazione del Factsheet sottolinea il ruolo cruciale della Finanza Green come strumento chiave a supporto dell’attuazione del Piano Strategico e dei Piani di Transizione di Banco BPM, con un focus sull’aumento dei finanziamenti a medio termine per: acquisizione, costruzione e ristrutturazione di edifici green per famiglie e imprese; progetti di energia rinnovabile, finalizzati alla riduzione delle emissioni nel settore della Produzione di Energia.Il Factsheet è stato revisionato e valutato positivamente con una verifica indipendente da ISS-Corporate, che ha confermato il suo allineamento con la Regulation 2023/2631/EU sul EuGB (European Green Bond).Banco BPM, a seguito della pubblicazione del “Green, Social and Sustainability Bonds Framework” nel 2023, conferma così il proprio impegno nell’European Sustainable Market e l’importanza della Finanza Green nella propria strategia di business.Il capitale raccolto attraverso questo nuovo strumento di debito green, interamente allineato con la Tassonomia Europea, sarà oggetto di un’attività di reporting effettuata con la massima trasparenza nei confronti del mercato e degli stakeholder. I proventi delle future emissioni di questo strumento saranno destinati a iniziative in grado di generare benefici climatici concreti e misurabili, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Green Deal per il 2050. LEGGI TUTTO

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    Reporting di sostenibilità, Parlamento UE vuole regole più semplici per meno aziende

    (Teleborsa) – Con 17 voti favorevoli, 6 contrari e 2 astensioni, la Commissione Affari Giuridici del Parlamento europeo ha approvato la sua posizione su una serie di modifiche ai requisiti di reporting sulla sostenibilità e di due diligence per le aziende, con l’obiettivo di avere regole più semplici per un minor numero di aziende.Riduzione del reporting sociale e ambientaleLa Commissione aveva originariamente proposto di ridurre dell’80% il numero di aziende tenute a redigere il reporting sociale e ambientale, mentre i deputati vogliono ridurre ulteriormente l’ambito di applicazione per includere solo le aziende con una media di oltre 1.000 dipendenti e un fatturato netto annuo superiore a 450 milioni di euro. Ciò si applicherebbe anche al reporting sulla sostenibilità ai sensi delle norme sulla tassonomia (ovvero una classificazione degli investimenti sostenibili).Per le aziende non più soggette alle norme, il reporting sarebbe volontario, in linea con le linee guida della Commissione. Per evitare che le grandi aziende trasferiscano i propri obblighi di reporting ai partner commerciali più piccoli, questi ultimi non sarebbero autorizzati a richiedere informazioni che vadano oltre gli standard volontari.La Commissione istituirebbe inoltre un portale digitale per le aziende, con accesso gratuito a modelli, linee guida e informazioni su tutti gli obblighi di rendicontazione dell’UE, a integrazione dello Sportello Unico Europeo.Due diligence solo per le grandi aziendeSecondo i deputati, le norme sulla due diligence che impongono alle aziende di prevenire e limitare il loro impatto negativo sui diritti umani e sull’ambiente dovrebbero applicarsi solo alle grandi imprese dell’UE con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato netto annuo superiore a 1,5 miliardi di euro, e alle imprese straniere con un fatturato netto nell’UE superiore alla stessa soglia.Invece di chiedere sistematicamente ai propri partner commerciali le informazioni necessarie per le loro valutazioni di due diligence, i deputati chiedono che queste grandi aziende adottino un approccio basato sul rischio, richiedendo le informazioni necessarie solo quando vi è la plausibile prospettiva di un impatto negativo sulle attività dei loro partner commerciali. Le aziende sarebbero comunque tenute a preparare un piano di transizione che allinei la propria strategia a un’economia sostenibile e all’accordo di Parigi.Le imprese dovrebbero essere responsabili dei danni causati da violazioni degli obblighi di due diligence ai sensi del diritto nazionale, piuttosto che a livello UE. Il livello massimo della sanzione per le aziende inadempienti rimarrebbe al 5% del loro fatturato globale e la Commissione e gli Stati membri dell’UE dovrebbero fornire orientamenti alle autorità nazionali in merito a tali sanzioni.Prossimi passiSe il Parlamento approvasse il mandato della commissione nella prossima sessione plenaria, i deputati e i governi dell’UE dovrebbero avviare i negoziati sul testo definitivo della legislazione il 24 ottobre. LEGGI TUTTO

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    Reply bocciata da Standard Ethics sulla corporate governance

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “E” a Reply, società quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nella realizzazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digitali. Si tratta del terzo notch su nove (nella fascia “Very Low”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.Nel corso degli ultimi anni, la Società ha compiuto alcuni passi avanti nel percorso di allineamento alle indicazioni internazionali sulla Sostenibilità (Onu, Ocse e Ue); ad esempio, Standard Ethics apprezza l’utilizzo di riferimenti formali alle indicazioni internazionali, l’individuazione e la corretta comunicazione di obbiettivi socio-ambientali di medio-lungo termine e la presenza di policy su tematiche come anticorruzione, ambiente e intelligenza artificiale. Alcune di queste, tuttavia, possono essere rese maggiormente reperibili e fruibili in versione integrale e non sotto forma di estratto.In ambito di corporate governance (G), la presenza di un accordo parasociale e del voto maggiorato consiglierebbero ulteriori presidi in favore degli azionisti di minoranza e del mercato. Tra le implementazioni possibili – in linea con I Principi di Corporate Governance dell’Ocse – è inclusa una maggiore indipendenza del Consiglio di Amministrazione. LEGGI TUTTO

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    Filangieri (ISP Assicurazioni): raggiunto obiettivi di sostenibilità particolarmente sfidanti

    (Teleborsa) – “Nel periodo 2022-25, in ambito di sostenibilità, il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni ha raggiunto e superato obiettivi che nel 2021 sembravano particolarmente sfidanti: in particolare abbiamo rivisto la gamma prodotti, incrementando le opzioni di investimento ESG dal 48% all’82%, e abbiamo visto crescere i premi su prodotti che favoriscono la sostenibilità in senso ampio, come le polizze per i senior e i caregiver, le polizze collettive salute e le coperture contro alluvione e terremoto, passate da 27 a 45 miliardi di capitali assicurati, solo per il retail”. Lo ha detto Lauretta Filangieri, Responsabile Sostenibilità del Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni, intervenendo nell’ambito del panel dal titolo “Comunicare la sostenibilità per valorizzare l’impegno dell’organizzazione”.”La responsabilità sociale è un tema centrale nel nostro Gruppo: per questo motivo investiamo molto sia nello sviluppo di soluzioni che rispondano alle esigenze reali di persone e imprese, sia nella diffusione della cultura assicurativa e della sostenibilità, attraverso iniziative concrete, di cui misuriamo l’impatto – ha aggiunto – Ne sono un esempio sia “In Action ESG CLIMATE”, programma che sostiene con contributi in denaro le start up portatici di idee innovative a favore della transizione ecologica, sia Area X, il nostro spazio torinese dedicato alla cultura della Protezione”. LEGGI TUTTO

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    Casillo, Standard Ethics conferma rating ESG in attesa del piano di Sostenibilità

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “EE” a Casillo Group. Si tratta del sesto notch su nove (nella fascia “Strong”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità. Casillo Group è uno dei principali operatori dell’industria molitoria (commercializzazione e trasformazione del grano duro e tenero) italiana e opera globalmente nei settori dello stoccaggio cereali, trading di commodities agricole e retail.La società si è allineata negli ultimi anni alle indicazioni provenienti da Onu, Ocse e Ue con policy e strategie strutturate sui temi di Sostenibilità. Ha implementato un Codice di Condotta Fornitori, estendendo formalmente alla catena di fornitura il proprio impegno sulle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance) e predisposto un questionario per rilevarne le performance di Sostenibilità. La rendicontazione extra-finanziaria si è arricchita di elementi connessi alla normativa europea in materia, di prossima applicazione per il Gruppo.La società ha nuovamente condotto una due diligence di Sostenibilità e rilevato i temi materiali attraverso un’analisi basata sul principio di doppia materialità. Si registra il lancio di nuovi prodotti attraverso processi di economia circolare corredati da analisi sul ciclo di vita (Life Cycle Assessment). Si attende il lancio del Piano di Sostenibilità, di prossima adozione. LEGGI TUTTO

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    Leonardo, rinegoziata linea di credito ESG-linked da 1,8 miliardi di euro con 26 banche

    (Teleborsa) – Leonardo, big italiano della difesa, ha sottoscritto una nuova linea di credito revolving con un pool di banche internazionali e nazionali. La ESG-linked Revolving Credit Facility sottoscritta è di importo pari a 1,8 miliardi di euro e ha una durata di 5 anni. La nuova linea di credito sostituisce la ESG-linked Revolving Credit Facility esistente, riducendo del 30% il margine ed estendendo la durata fino al 2030.La linea di credito integra due obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dirette e indirette. I parametri ESG selezionati contribuiscono ad inserire la Revolving Credit Facility (RCF) nel quadro delle fonti di finanziamento sostenibili di Leonardo che rappresentano circa i 2/3 del totale delle fonti disponibili.”In linea con la strategia finanziaria del Gruppo, la sottoscrizione della nuova linea di credito ci consente di mantenere una significativa posizione di liquidità, riducendone i costi – ha detto l’AD Roberto Cingolani – Gli upgrade di credit rating conseguiti nel corso del 2025 hanno sostenuto la nostra proposta di rinegoziazione della RCF che ha riscontrato ampia adesione da parte delle banche. Inoltre, la conferma dei contenuti ESG ribadisce il nostro impegno per la sostenibilità e la nostra fiducia nella strategia perseguita”.L’elevato numero di controparti, 26 banche, e l’oversubscription di circa 5 miliardi di euro confermano il successo dell’operazione, il supporto del mercato bancario per Leonardo e l’apprezzamento per il Piano Industriale del Gruppo, si legge in una nota.I Mandated Lead Arrangers e Bookrunners sono: Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Banco BPM, Banco Santander, Bank of America, BNP Paribas – Banca Nazionale del Lavoro, BPER Banca, CaixaBank, Commerzbank, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Société Générale e UniCredit. I Lead Arrangers sono: Barclays, Crédit Industriel et Commercial, Citibank, HSBC, Mediobanca, MUFG Bank e NatWest. I Co-Arrangers sono: Banca Passadore, Banca Popolare di Sondrio, Bank of China, JP Morgan, Morgan Stanley e SMBC. LEGGI TUTTO

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    BEI e CaixaBank insieme per sostenere capacità produttiva di Navantia Seanergies

    (Teleborsa) – La Banca europea per gli investimenti (BEI) e CaixaBank hanno firmato un accordo di controgaranzia di 50 milioni di euro, che CaixaBank utilizzerà per creare un portafoglio di garanzie bancarie nell’ambito di un green trade finance facility di almeno 100 milioni a sostegno delle capacità produttive della divisione energie rinnovabili di Navantia, Navantia Seanergies. Navantia vanta una vasta esperienza nel settore dell’energia eolica offshore, grazie alla costruzione di sottostazioni e fondazioni fisse e galleggianti, come jacket e monopali. L’accordo consentirà a Navantia Seanergies di ricevere pagamenti anticipati e di fornire garanzie di performance per l’avvio di nuovi progetti eolici offshore. Consentirà inoltre all’azienda di pagare anticipatamente i propri fornitori per la fornitura dei relativi sottocomponenti, supportando l’intera filiera eolica. La produzione dei componenti per l’energia eolica offshore avverrà presso gli stabilimenti di Navantia Seanergies di Fene (Galizia) e Puerto Real (Andalusia), tutte regioni con un reddito pro capite inferiore alla media UE. L’accordo sostiene l’azione per il clima e contribuisce alla coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione Europea, due delle otto priorità strategiche del Gruppo BEI stabilite nella Roadmap strategica del Gruppo per il periodo 2024-2027. Per CaixaBank, si tratta del primo strumento di finanziamento commerciale verde con copertura BEI, che contribuisce agli sforzi della banca per promuovere il finanziamento del commercio internazionale di tecnologie e materiali verdi nell’ambito del Piano d’azione europeo per l’energia eolica, ed è in linea con il Piano di sostenibilità 2025-2027 della banca, uno dei pilastri del Piano strategico del Gruppo.L’operazione fa parte del pacchetto eolico da 5 miliardi di euro della BEI lanciato nel 2023, un pacchetto dedicato di controgaranzie per migliorare l’accesso al credito per il settore eolico e sostenere l’aumento di 32 GW della capacità di generazione di energia eolica di nuova installazione.L’operazione è garantita da InvestEU, il programma di punta dell’UE che mobilita oltre 372 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi del settore pubblico e privato a sostegno degli obiettivi politici dell’UE dal 2021 al 2027. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo: oltre 3 euro di benefici sociali per ogni euro erogato per progetti di impatto

    (Teleborsa) – Ogni euro destinato a progetti ad alto valore, genera un beneficio per la collettivita` superiore al triplo dell’importo erogato. È quanto emerge dal Rapporto annuale sulla valutazione d’impatto sociale presentato oggi da Intesa Sanpaolo e realizzato con Prometeia.I numeri dell’impattoLa valutazione ha riguardato 664 iniziative del Terzo Settore finanziate nel 2024 da Intesa Sanpaolo per un valore complessivo di 155 milioni di euro. Il ritorno sociale dell’investimento (SROI) e` pari a 3,3: ogni euro erogato genera oltre 3 euro di benefici sociali, per un impatto totale di 511 milioni di euro. Le iniziative finanziate hanno sostenuto circa 5mila lavoratori, di cui 3mila confermati grazie ai progetti e 2mila aggiuntivi. I beneficiari complessivi sono oltre 3 milioni di persone, che grazie ai finanziamenti della Banca destinati a specifiche progettualita` registrano 520mila nuovi beneficiari. Tra i risultati piu` significativi: 56mila pazienti hanno beneficiato di cure sanitarie altrimenti difficilmente accessibili; 14mila persone inserite nel mondo del lavoro; 365mila pasti distribuiti nell’ambito di progetti di assistenza; 6mila bambini accolti in asili nido e scuole materne; 40mila persone qualificate professionalmente e 30mila studenti supportati nei percorsi formativi. I settori e i territori In termini di Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDG), oltre il 40% dei benefici riguarda la salute personale e il benessere, seguiti da istruzione (16%), inserimento lavorativo e crescita economica (8%) e riduzione delle disuguaglianze (7%). Sul piano territoriale emerge un forte impatto al Sud Italia e nelle Isole con 178 milioni di euro, seguite dal Nord-Ovest (155 milioni di euro), dal Centro Italia (103 milioni di euro) e dal Nord- Est (66 milioni di euro). Le aree di maggiore impatto variano a seconda dei territori: sanita` e salute al Nord-Ovest e al Sud, istruzione al Nord-Est e al Centro. “La valutazione d’impatto sociale – afferma Andrea Lecce, Responsabile Direzione Impact Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo – dimostra come, attraverso il nostro credito, gli investimenti effettuati dalle realta` finanziate restituiscono il triplo di benefici per le comunita` in cui operiamo. Ogni anno grazie all’impegno delle nostre 600 persone, alle competenze e alle sinergie generate dalla Banca dei Territori, eroghiamo 300 milioni di euro di credito agevolato a 100mila realta` del Terzo Settore. In questo modo sosteniamo progetti capaci di generare un valore sociale triplicato, creare lavoro e rispondere ai bisogni delle persone piu` fragili”. “I risultati presentati oggi mostrano quanto sia imprescindibile il sostegno al Terzo Settore soprattutto in un contesto segnato da crescente incertezza internazionale, profonde trasformazioni tecnologiche e uno scenario demografico avverso. Misurarne l’impatto in modo rigoroso e` doveroso per rendere il sostegno sempre piu` efficace e diffuso” ha sottolineato Alessandra Lanza, Senior Partner Prometeia. LEGGI TUTTO