More stories

  • in

    UE, investimenti di NextGenerationEU Green Bond riducono emissioni gas serra

    (Teleborsa) – La piena attuazione delle misure NextGenerationEU (NGEU) finanziate dai Green Bond NGEU può ridurre le emissioni di gas serra di 44 milioni di tonnellate all’anno, pari all’1,2% delle emissioni aggregate di gas serra dell’UE. Sono i risultati della prima quantificazione complessiva degli impatti climatici attesi dall’allocazione dei Green Bond NextGenerationEU, secondo un report diffuso oggi dalla Commissione UE.A più di due anni dall’emissione inaugurale dei Green Bond NGEU, il programma Green Bond ha immesso sul mercato quasi 50 miliardi di euro di Green Bond con rating elevato, con il potenziale per diventare il più grande programma di green bond al mondo. LEGGI TUTTO

  • in

    Parità di genere, ESG Culture LAB: “L’effetto Meloni migliora la percezione delle istituzioni”

    (Teleborsa) – Il 97% degli italiani e delle italiane che ha sentito parlare di sostenibilità si riferisce spontaneamente all’ambiente, mentre la sostenibilità sociale emerge solo se sollecitata. Eppure, la presenza di una leader donna è il punto di forza riconosciuto alle istituzioni ed è considerata un passo importante verso la parità di genere. Un “effetto Meloni” che fa crescere di un +5% la valutazione sulla sostenibilità sociale delle istituzioni ma che non combacia con il coinvolgimento di chi lavora: il 33% non trova tempo per impegnarsi in prima persona mentre il 18% si dichiara indifferente. È quanto emerge dall’indagine annuale dell’ESG Culture LAB di Eikon Italia, che ha coinvolto un campione nazionale rappresentativo di 1600 persone, tra i 18 e i 65 anni, e che ha rilevato la conoscenza e la percezione della sostenibilità e il coinvolgimento in 7 su 17 Obiettivi SDGs 2030. La ricerca ha esplorato il coinvolgimento nella sfera personale, il giudizio sulle Istituzioni, ma ha anche analizzato il sotto-campione delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti e il loro coinvolgimento nella sfera professionale e il giudizio sull’organizzazione di appartenenza. I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi a Palazzo dell’Informazione, durante l’evento “Le nuove sfide della sostenibilità”, a cura di Eikon Italia Società Benefit in collaborazione con il Gruppo Adnkronos. L’evento ha visto anche la partecipazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, della Presidente Popolari Europeisti Riformatori ed ex Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti, del Vice Presidente per il Capitale umano Confindustria Gianni Brugnoli, del Direttore Scientifico ASviS Enrico Giovannini, della Rettrice dell’Università La Sapienza Antonella Polimeni e della Presidente di Valore D Cristiana Scelza. All’evento sono intervenuti Banca Ifis, Eni, Gruppo Fs, Philip Morris Italia, Poste Italiane e Simest. Partner dell’iniziativa anche Edison.Per la maggior parte degli intervistati la sostenibilità è solo quella ambientale e, sebbene l’indagine mostri un orientamento individuale proattivo verso gli obiettivi della sostenibilità, è evidente come cittadini e cittadine ne abbiano una visione solo parziale. La word cloud associata alla sostenibilità ambientale, infatti, ricalca di fatto quella della sostenibilità in generale, tant’è che le parole associate spontaneamente a quest’ultima si riferiscono solo all’ambiente e ruotano intorno a quelle di riciclo ed energia. Più del 50% sa cos’è l’Agenda 2030, ma il 76% non conosce la sigla ESG. Se è vero che tutti sanno cosa sia la sostenibilità, poco più della metà (59%) ha sentito parlare di Agenda 2030 – prevalentemente in tv o radio (59%), social media (32%) e giornali (30%) e il 76% (3 su 4) non conosce la sigla ESG. Nell’identikit di chi ha sentito parlare di Agenda 2030 e ESG, emerge che gli uomini hanno sentito parlare dell’Agenda 2030 più delle donne (62% vs 56%) così come la classe 18-29 (68%), che però conosce meno gli obiettivi ESG (18% vs 25%). Per entrambi la conoscenza di questi temi è maggiore nei centri urbani, con oltre 240mila abitanti (65% vs il 57% nei centri più piccoli per Agenda 2030 e 33% vs 21% per gli ESG). Anche lo status lavorativo incide sulla conoscenza: chi è occupato, infatti, ha sentito di più parlare di ESG (28% vs il 16% di chi non è occupato) così come chi lavora nel pubblico ha una conoscenza maggiore dell’Agenda 2030 rispetto ai privati (66% vs 57%). Infine, chi lavora in organizzazioni più grandi (oltre 249 dipendenti) è più informato sia sull’Agenda 2030 (66% vs 41%) che sugli ESG (31% vs 14%) rispetto a chi lavora nelle micro aziende.L’obiettivo che riguarda il consumo responsabile e smaltimento dei rifiuti è quello che ottiene il coinvolgimento più alto in tre delle quattro sfere trattate, vale a dire in quella personale, in quella professionale e nel giudizio sulle organizzazioni. Il livello di coinvolgimento maggiore in questo ambito è senza dubbio nella sfera personale, per cui l’80% dichiara di impegnarsi e di essere focalizzato sul consumo responsabile e sullo smaltimento dei rifiuti. Il campione si percepisce molto coinvolto nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 che investono la vita quotidiana, considerando il proprio contributo importante e cercando di agire al meglio delle loro possibilità. Le persone sembrano dare priorità al consumo responsabile e allo smaltimento dei rifiuti, provando a riorganizzare in questa ottica la propria vita (soprattutto donne e over 50).È considerata importante anche la lotta al cambiamento climatico, connessa alla scelta del mezzo di trasporto, con l’uso di mezzi alternativi, quando possibile. Abbastanza positivo e stabile il giudizio sul coinvolgimento delle Istituzioni, che però presenta anche alcune criticità: metà del campione esprime giudizi positivi sulle iniziative per rendere più accessibili le fonti di energia rinnovabile, che, però, allo stesso tempo, vengono considerate ancora troppo delegate ai singoli. Anche sul tema dell’efficienza energetica la metà del campione ritiene che le Istituzioni riconoscano l’urgenza e stiano ricercando le soluzioni. Nel giudizio sul coinvolgimento delle organizzazioni in cui si lavora vi è, invece, una situazione polarizzata sul discorso delle energie rinnovabili: il 30% degli intervistati le considera focalizzate ma un altro 28% le ritiene indifferenti. Decisamente più positivo il giudizio sulla gestione dei rifiuti, che migliora con l’aumentare dell’età. La capacità di gestire i rifiuti è infatti un obiettivo perseguito, secondo il 66%, anche dalle organizzazioni per cui si lavora. Il campione esprime un giudizio più positivo, infine, rispetto al proprio coinvolgimento nella vita lavorativa, che registra valori nettamente più alti nella fascia over 50. Si raccontano molto coinvolti nel consumo responsabile: in prima linea nella riduzione degli sprechi e nella sperimentazione di nuove modalità di lavoro, il punto di forza (76%) è relativo al tema del consumo e produzione responsabili. Tra le priorità anche l’emergenza climatica.La sostenibilità non è solo quella ambientale, eppure per la maggior parte degli intervistati la parola sociale non viene legata alla sostenibilità in modo automatico. Le parole della sostenibilità sociale, infatti, emergono dal sondaggio solo se stimolate. La sostenibilità sociale, per gli intervistati, è associata prevalentemente ai temi dell’inclusione, dell’equità, dell’uguaglianza e della parità. Emerge poi il polo comunitario della collaborazione, della solidarietà e del sostegno e quello più personale del benessere e della salute. Significativi anche i valori collettivi di pace e sicurezza. La presenza del lemma “non so”, tuttavia, mostra la difficoltà ad identificare la sostenibilità con la dimensione sociale. In generale, le persone si percepiscono meno coinvolte rispetto agli obiettivi sociali sia nella vita quotidiana che in quella professionale e attribuiscono a organizzazioni e istituzioni i giudizi meno positivi su questi aspetti. La sostenibilità sociale genera anche posizioni e giudizi più polarizzati, con livelli più alti sia di focalizzazione che di indifferenza.Un giudizio negativo sulle istituzioni per quanto riguarda l’interesse per l’occupazione giovanile e un giudizio invece positivo sul tema della parità di genere. È l’effetto Meloni, cioè, il fatto di avere una leader donna, che però si scontra con il giudizio più negativo sulle opportunità di carriera nelle organizzazioni e con una difficoltà a mobilitarsi in chi lavora. C’è poi il nodo del work-life balance, punto critico nel giudizio sulle organizzazioni in cui si lavora, che fa il paio con una non troppo alta capacità di prendersi cura di sé a livello personale. Nel dettaglio, a livello personale, tra gli aspetti sociali è molto alto il coinvolgimento rispetto all’equa divisione dei compiti in famiglia, in relazione alla cura dei figli, anche se, soprattutto le donne, evidenziano uno sbilanciamento a loro sfavore, collegato alla disparità retributiva. Gli uomini più che le donne si raccontano più coinvolti nel curare la propria salute e il proprio benessere. Per quanto riguarda il giudizio sul coinvolgimento delle Istituzioni, troviamo due aspetti legati alla sostenibilità sociale: il primo, giudicato positivamente, è la presenza di una leader donna, considerata un passo importante verso la parità di genere. Uno dei giudizi più critici viene invece attribuito al tema dell’occupazione giovanile, dove si evidenzia l’atteggiamento di un Governo che delega il problema ai singoli o è del tutto indifferente per il 60% del campione. Più positivo (soprattutto per gli over 50), anche se in leggero peggioramento, il giudizio sulle organizzazioni in cui si lavora per cui emergono due tendenze principali: il 30% del campione le considera focalizzate mentre il 24% le percepisce indifferenti. Tra i dati più negativi spicca il work-life balance con una netta polarizzazione. La fascia 30-41 è la più critica, trovandosi, probabilmente ad affrontare una vita familiare più complicata. Mediamente positivo il giudizio sulle pari opportunità, con la conferma dei punti debolezza associati alla carriera e alla retribuzione. Il 36% delle donne giudica l’organizzazione indifferente, uno dei dati più negativi dell’intera indagine. Infine, nella sfera professionale, emerge una dicotomia di giudizio: il campione si dichiara più coinvolto nella valorizzazione dei giovani (uno dei dati più positivi della rilevazione) rispetto alle pari opportunità: il 33% non riesce ad impegnarsi in prima persona e il 18% si dichiara addirittura indifferente su quest’ultimo punto.2023 e 2022: un confronto – Come per il 2022, i valori più positivi si registrano nella sfera personale che si conferma stabile rispetto all’anno precedente. Anche la percezione delle istituzioni si presenta stabile rispetto allo scorso anno, ma resta comunque l’area più critica del sondaggio: il mancato peggioramento dell’area è infatti dovuto all’Effetto Meloni, ma i valori più negativi si concentrano in quest’area. Registra invece un lieve peggioramento sull’anno scorso (58% vs 62%) l’Organizational Engagement per il nodo legato al work life balance, ma il risultato è mitigato dal leggero miglioramento nelle pari opportunità di carriera. Infine, migliora l’area legata al mondo professionale: il coinvolgimento relativo all’impatto ambientale e alla valorizzazione dei giovani incide positivamente sul giudizio complessivo (65% vs 58%). LEGGI TUTTO

  • in

    Lettera di Papa Francesco a Carlo Messina per l’iniziativa sull’inclusione

    (Teleborsa) – “Mi congratulo per l’iniziativa ‘NESSUNO ESCLUSO Crescere insieme in un Paese più equo’, nella quale proporrete esempi concreti di come una banca può lavorare per l’inclusione”. Questo il messaggio di Papa Francesco a Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, letto da Suor Alessandra Smerilli, FMA, Segretario Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, nel corso dell’evento che si è tenuto oggi a Brescia. “Auspico che le vostre discussioni – prosegue il Pontefice – contribuiscano concretamente a disegnare un modello di sviluppo in grado di generare soluzioni nuove, più inclusive e sostenibili a sostegno dell’economia reale, aiutando gli individui e le comunità a realizzare le loro aspirazioni più profonde e il bene comune universale. Vi conosco e so che il mio desiderio non cadrà nel vuoto”.”Comprendo il presente evento anche come la vostra risposta alla esortazione che ebbi a rivolgervi e che invocava l’esigenza di elaborare nuove forme di economia e finanza realmente orientate al bene comune e rispettose della dignità umana, per cui vi esorto a proseguire nei vostri obiettivi per rafforzare il processo di inclusione economico-sociale rivolto con particolare attenzione ai più fragili ed in primis ai migranti, a realizzare progetti di ‘demografia per la sostenibilità’ che devono trovare protagonisti giovani ed anziani, e porsi come antidoto alla cultura dello scarto”.”Vi invito a rimanere saldi nelle ragioni e motivazioni originarie dell’arte del credito e della finanza – sottolinea Papa Francesco rivolto al management della Banca – che hanno come fondamento la fiducia e l’uso del denaro come linfa vitale del sistema economico, perché tutti possano avere possibilità di riuscita. Come esperti di finanza ed economia, sapete bene che la fiducia, nata dall’interconnessione tra le persone, è la pietra angolare di tutte le relazioni, comprese le relazioni finanziarie. Tali relazioni possono essere costruite solo attraverso lo sviluppo di una ‘cultura dell’incontro l in cui ogni voce possa essere ascoltata e tutti possano prosperare, trovando punti di contatto, costruendo ponti e immaginando progetti inclusivi a lungo termine”.Il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca ed accompagni il vostro impegno di costruzione di una società inclusiva dal destino condiviso, nella costruzione della pace e nella linea dell’ecologia integrale Prego per voi; per favore fatelo per me.”Francisco LEGGI TUTTO

  • in

    Rapporto Unirima 2023: raddoppio esportazioni limita calo fatturati per effetto volatilità prezzi

    (Teleborsa) – Grazie alla capillarità degli impianti sul territorio (716 distribuiti tra Nord e Sud) e a un forte incremento delle esportazioni (+10% rispetto al 2021 e + 99,9% rispetto al 2022), il tasso di riciclo in Italia si conferma al di sopra della media europea e del target Ue al 2025. Il nostro Paese continua a collocarsi tra i Paesi più virtuosi in Europa nonostante le difficoltà derivanti dal quadro congiunturale internazionale che si è riflesso anche sull’economia italiana, causando una volatilità dei prezzi di mercato della carta da macero e determinando nel 2023 un calo dei fatturati delle imprese di oltre il 13% rispetto al 2022. È il quadro che emerge dal Rapporto annuale Unirima, l’Unione nazionale delle imprese di recupero, riciclo e commercio dei maceri e altri materiali, presentato questa mattina a Roma a Palazzo Rospigliosi, che fotografa lo stato di salute dell’industria del riciclo meccanico e del commercio della carta da macero nel 2023.Nel 2022 la produzione di carta da macero – pari a 6,6 milioni di tonnellate – ha registrato un calo del 6% rispetto al 2021. Come detto, i fattori di questa diminuzione sono riconducibili alle criticità del quadro internazionale con gli aumenti dei prezzi dell’energia che hanno ridotto i consumi e determinato fermi delle aziende interne produttrici di carta e destinatarie del macero. L’acuirsi nell’ultimo anno di tutte queste problematiche ha portato a una forte riduzione dei prezzi della carta da macero. Da settembre 2022 a settembre 2023, il prezzo medio della qualità di carta da macero 1.04 è stato pari a 35 €/t, un valore decisamente più basso rispetto a quello raggiunto nei primi sette mesi del 2022 pari a circa 124 €/t. Un crollo dei prezzi (-72%) che, fortunatamente, non hanno toccato i valori pre-pandemia grazie all’incremento delle esportazioni.Inoltre, l’industria delle materie prime seconde soffre anche dei costi derivanti da barriere non tecnologiche che continuano a gravare sul settore, malgrado le reiterate richieste di semplificazione che il comparto avanza da anni, che si aggiungono alle preoccupazioni derivanti dalle nuove proposte di regolamenti di settore da parte dell’Ue.Che i cambiamenti a livello geopolitico ed economico ed il crescere delle barriere non tecnologiche abbiano impattato sui bilanci delle imprese italiane del recupero di materia dai rifiuti, è confermato anche dall’analisi sui fatturati nel periodo dal 2020 al 2023 condotta da Unirima su un campione rappresentativo di aziende associate che si occupano anche di altri materiali recuperabili. Dopo un incremento di circa il 18% dei fatturati 2021 rispetto a quelli del 2020 e un modesto aumento di circa il 4% del 2022 sul 2021, il 2023 segna una inversione di tendenza in negativo con un calo dei fatturati complessivi superiore al 13% rispetto al 2022.Le esportazioni, che nel primo semestre 2023 sono aumentate ulteriormente superando un milione di tonnellate, cioè il doppio rispetto allo stesso periodo del 2022, continuano, dunque, a garantire uno sbocco per il surplus, strutturale, di carta da macero rispetto al fabbisogno interno del mercato italiano. La capacità degli operatori di trovare destinazione per tali quantitativi ha evitato un corto circuito nella filiera, permettendo al contempo l’incremento delle raccolte differenziate e contribuendo in modo sostanziale agli obiettivi di riciclo complessivi del nostro Paese. Il tasso di riciclo complessivo della carta sale dal 72,8% al 75,7% nel 2022 (+2,9%) e quello degli imballaggi, pari all’81,20%, si mantiene ancora ben al di sopra della media europea. In questo contesto, Unirima, la principale associazione di imprese del settore, con 20mila addetti, un fatturato annuo di circa 4 miliardi di euro e oltre 700 impianti di trattamento rifiuti recuperabili, ai quali vengono conferite le raccolte differenziate di carta e cartone provenienti sia dai Comuni che da attività commerciali, artigianali, industriali, è interlocutore indispensabile delle istituzioni nelle sfide che il Paese deve affrontare.”Le imprese – ha commentato Giuliano Tarallo, presidente di Unirima – sono costrette a districarsi tra una burocrazia crescente, norme spesso contraddittorie o non chiare, il mancato rispetto dei principi di concorrenza e la necessità di innovarsi per essere più competitive e far fronte alle sfide sempre più complesse dei mercati. Grazie al coraggio di molti imprenditori, anche quest’anno il settore ha saputo reagire alle crisi di sistema. Adesso però ci aspettiamo delle risposte dalla politica e dal governo. Abbiamo fiducia che su questi temi, e sulle grandi sfide del Paese come l’economia circolare, sarà fatto di tutto per mantenere un livello alto di competitività del comparto industriale italiano della carta da macero”.(Foto: ©yarruta/123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    A2A: presentato il quinto Bilancio di Sostenibilità territoriale del Piemonte

    (Teleborsa) – È stata presentata oggi da Stefano Granella, Chief Strategy and Growth di A2A, alla presenza di Maurizio Rasero, Sindaco di Asti e Presidente della Provincia di Asti, la quinta edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Piemonte, che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio nel 2022 e i suoi piani di attività previsti per i prossimi anni. “La presentazione del Bilancio di Sostenibilità costituisce non solo una fondamentale occasione di confronto e dialogo con i nostri stakeholders, ma anche di restituzione al territorio dei risultati dell’impegno di A2A in Piemonte, seconda Regione per presenza del Gruppo.Nel 2022 gli investimenti destinati alle infrastrutture e agli impianti sul territorio sono saliti a 50 milioni di euro: una crescita significativa con valori quadruplicati negli ultimi tre anni e in aumento del 17% rispetto al 2021″ afferma Granella.”Grazie alle nostre attività, – ha proseguito Granella – abbiamo distribuito un valore economico di 100 milioni di euro e sono stati raggiunti ulteriori importanti traguardi nel percorso verso la transizione ecologica: le tecnologie adottate hanno infatti permesso di risparmiare complessivamente 98mila tonnellate di CO2 e i poli di Cavaglià e Chivasso rappresentano un esempio tangibile della nostra attenzione all’innovazione per uno sviluppo sostenibile”.In continuità con l’impegno portato avanti nell’ultimo triennio per l’ascolto e il dialogo con le comunità in cui il Gruppo opera, nel 2023 il percorso dei Forum Multistakeholder di A2A prevede il coinvolgimento di 11 territori in tutta Italia, attraverso momenti di confronto percontribuire sinergicamente allo sviluppo sostenibile del Paese. Nell’ambito di questo programma sono state realizzate con gli stakeholder locali progettualità concrete e su misura per accelerare la transizione ecologica sui territori, anche alla luce degli obiettivi del Piano Industriale del Gruppo. Tra le diverse iniziative portate avanti insieme agli stakeholder aderenti all’edizione 2022, l’azienda ha realizzato il progetto “Il potere delle buone abitudini”. A partire da un’indagine SWG sulle abitudini degli abitanti del Piemonte, sono state offerte attività di interpretazione dei risultati, con l’obiettivo di ottenere un quadro di riferimento tra cittadini e sostenibilità nel territorio, al fine di diffondere in modo capillare consigli e buone pratiche. Le iniziative di ascolto hanno già coinvolto Cremona, Bergamo, Calabria, Sicilia, Valtellina e Valchiavenna, Brescia, Milano, cui si aggiungeranno nel corso dell’anno Seregno, Friuli-Venezia Giulia e Puglia.PIANETA – Il Piemonte rappresenta un territorio strategico per A2A, in particolar modo grazie ai poli di Chivasso e Cavaglià, di fondamentale importanza per le attività legate alla transizione energetica e all’economia circolare. A Chivasso, il Gruppo produce energia attraverso la centrale termoelettrica a ciclo combinato e l’annesso impianto fotovoltaico, oggetto di continui miglioramenti: nel 2022, nella centrale sono state sostituite le parti calde delle turbine a gas, con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza e le prestazioni ambientali, mentre la capacità installata da fotovoltaico è passata da 900 a 1.289 kW. Rispettivamente, sono stati prodotti circa 3.000 GWh di energia elettrica. Presso l’impianto di Asti, A2A recupera il vetro derivante dalla raccolta differenziata per trasformarlo in prodotto “pronto al forno” – più di 105mila tonnellate nel 2022 – utilizzabile in vetreria per generare nuove bottiglie. In aggiunta, lo scorso anno sono stati effettuati degli interventi per aumentare la capacità di produzione, che continueranno fino al 2024. I pannelli fotovoltaici presenti nella struttura hanno prodotto 466 MWh di energia, pari al 14% del fabbisogno energetico dell’impianto. In totale, sono state evitate 191 tonnellate di CO2. All’interno del polo di economia circolare di Cavaglià, invece, nel 2022 sono state trattate 43mila tonnellate di plastica, suddivise per colore e sostanza per l’invio agli impianti di riciclo al fine di recuperare materia ed energia, evitando l’emissione di oltre 340 tonnellate di CO2. L’impianto per la produzione di combustibile solido secondario (CSS) presente nel polo, inoltre, utilizza proprio gli scarti del trattamento di selezione della plastica – oltre ad altri rifiuti non riciclabili – per produrre energia in sostituzione delle tradizionali fonti fossili, risparmiando ulteriori 118 tonnellate di CO2. Grazie ai pannelli fotovoltaici di cui sono dotati i due impianti è stato prodotto anche 1,2 GWh di energia rinnovabile. Inoltre, a settembre è stato inaugurato il nuovo impianto che tratta la frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata, con capacità di trattamento autorizzata pari a 60mila tonnellate l’anno, per la produzione di biometano (5 milioni m3/anno) e compost certificato per agricoltura (12.000 ton/anno). La potenza del fotovoltaico che è stato installato è pari a 750 kWp.Infine, A2A gestisce nella Regione due Stazioni di Trasferimento Intelligente (ITS) a Cavaglià e Villafalletto, sempre a servizio dell’economia circolare: in entrambe i centri viene utilizzato il processo Biocubi – brevettato da A2A Ambiente – che consiste nella bioessiccazione della parte residua dei rifiuti urbani per trasformarla in combustibile solido, al fine di produrre energia e calore. In particolare, a Cavaglià sono state trattate 86mila tonnellate di rifiuti e a Villafalletto oltre 58mila. Grazie alle tecnologie del Gruppo, in Piemonte nel 2022 sono state risparmiate complessivamente 98mila tonnellate di CO2.PERSONE – A2A, in qualità di Life Company, è impegnata a creare un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo e sostenibile, per accompagnare la sua popolazione aziendale in tutti i territori in cui opera: per questo, sono state erogate più di 4mila ore di formazione complessiva ai dipendenti, di cui oltre il 60% su salute e sicurezza. Durante l’anno sono poi proseguite le iniziative di sensibilizzazione per tutti i dipendenti sul territorio, con l’obiettivo di creare consapevolezza sul tema delle questioni di genere e per valorizzare le diversità, ufficializzando il proprio impegno attraverso la sottoscrizione della Dichiarazione di Impegno sui temi di Diversity, Equity & Inclusion.A2A ha inoltre ricevuto la certificazione per la parità di genere, un riconoscimento che attesta l’impegno del Gruppo nell’adottare misure concrete per ridurre il divario di genere e promuovere un ambiente lavorativo sempre più inclusivo.PROSPERITÀ – Nel 2022, A2A ha dato impulso allo sviluppo del territorio piemontese generando valore pari a 108 milioni di euro sotto forma di dividenti, imposte locali, ordini a fornitori, canoni e concessioni e remunerazione dei dipendenti. Inoltre, nel giro di tre anni sono più che quadruplicati gli investimenti infrastrutturali e le attività di manutenzione degli impianti, passati da 12 a oltre 50 milioni di euro (+17% rispetto al 2021). 194 i fornitori locali attivati, di cui il 56% micro o piccole imprese, per un importo degli ordini pari a86,9 milioni di euro. Anche in Piemonte, A2A è impegnata in attività che incentivano lo sviluppo sostenibile e la digitalizzazione, promuovendo progetti pensati per quartieri intelligenti, con l’obiettivo di consumare meno energia e risorse, risparmiare e ridurre l’impatto ambientale. In 7 Comuni della Regione ha erogato i suoi servizi per le Smart Cities attraverso applicazioni di Internet of Things. Infine, anche nel 2022 A2A ha coinvolto studenti e professori in numerose attività di educazione alla sostenibilità. Insieme a DeA Scuola è stato proposto ai docenti delle scuole primarie e secondarie di I e II grado a livello nazionale il percorso formativo “Verso il 2050 con le scuole per un futuro sostenibile e circolare”: 10 webinar con esperti, ricercatori e divulgatori autorevoli, alla presenza di circa 549 docenti dalle scuole della Regione, più che raddoppiati rispetto ai 200 del 2021. Inoltre, attraverso il percorso PCTO A2A sono state erogate 40 ore certificate a quasi 1.000 studenti piemontesi per apprendere le nuove competenze necessarie per le professioni nel settore energetico. Le ultime due iniziative riguardano “Storie Sostenibili”, il progetto realizzato in collaborazione con Giffoni Innovation Hub che ha visto vincitrici due classi del Piemonte, e le “Olimpiadi della Sostenibilità” organizzate insieme a ELIS, che hanno coinvolto circa 120 alunni.A2A, LEGGI TUTTO

  • in

    Webuild, MSCI incrementa il rating ESG ad “AA”

    (Teleborsa) – Webuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria, ha ottenuto il rating “AA” (leader) nella valutazione di MSCI ESG Ratings, tra le principali società di rating ESG (Environmental, Social, Governance) a livello globale, registrando uno scatto in avanti, rispetto al precedente “A”.A guidare l’upgrade del rating 2023 – si legge in una nota – sono state essenzialmente le performance del Gruppo in ambito Health & Safety (Salute e Sicurezza), la governance e l’elevata focalizzazione del Gruppo su opportunità legate all’utilizzo di tecnologie clean, con un maggiore impegno nei settori clean water e green buildings.MSCI ESG Research ha in particolare premiato l’impegno del Gruppo nel garantire migliori condizioni di salute e sicurezza, evidenziando anche gli obiettivi raggiunti nel 2022 e la significativa riduzione dell’indice di frequenza degli infortuni (LTIFR). Nel 2022, questo indice ha registrato un -41% rispetto alla baseline del 2017, superiore al target prefissato per l’anno. Per MSCI ESG Research, Webuild è “leader rispetto alla maggior parte dei peers su scala globale in materia di corporate governance”. Le pratiche di governance adottate da Webuild sono, infatti, ben allineate con gli interessi degli azionisti, e viene riconosciuta in particolare la grande attenzione all’indipendenza dei membri del CdA. LEGGI TUTTO

  • in

    Impianti fotovoltaici, l’appello di Federbeton e Anepla: “Velocizzare gli iter burocratici per l’installazione”

    (Teleborsa) – Iter burocratici più veloci per gli impianti fotovoltaici, per favorire la transizione verso le energie rinnovabili in Italia. È questa la richiesta alle istituzioni avanzata da Federbeton, Federazione che riunisce i produttori di cemento e calcestruzzo, e Anepla, che rappresenta il settore dei produttori estrattori lapidei ed affini. Una leva, quella del fotovoltaico, […] LEGGI TUTTO

  • in

    Vantea SMART, approvato il Bilancio di Sostenibilità 2022

    (Teleborsa) – Il CdA di Vantea SMART, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo dell’Information Technology, ha approvato il Bilancio di Sostenibilità 2022, redatto in conformità con i GRI – Global Reporting Initiative – Sustainability Reporting Standards – e che include anche gli obiettivi SDG’s – i Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’ONU – per identificare come, attraverso la propria attività, la società possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.A garanzia del proprio impegno, nel corso dell’esercizio 2022, Vantea SMART ha ottenuto la certificazione B Corp rilasciata dalla non profit B Lab. In riferimento al tema compliance ambientale, è stata mantenuta la certificazione ISO 14001:2015 e sono stati mantenuti programmi di transizione verso fonti di energia rinnovabili e di riduzione del consumo di carta e plastica. Rispetto al tema della salute e sicurezza dei lavoratori, il Gruppo ha mantenuto la certificazione ISO 45001:2018. LEGGI TUTTO