More stories

  • in

    Scuola, banchi monoposto: chiusa gara, hanno partecipato 14 aziende

    (Teleborsa) – Si è chiusa oggi alle 14 la gara per la partecipazione al bando per la fornitura di un massimo di tre milioni di banchi monoposto in vista della riapertura dell’anno scolastico in sicurezza indetta dal Commissario straordinario Domenico Arcuri.A partecipare sono state 14 aziende, italiane e le straniere. Dei tre milioni di banchi, la metà dovrà essere con sedute attrezzate di tipo innovativo.Al via domani la procedura di valutazione delle varie offerte, mentre la sottoscrizione dei contratti avverrà entro il 12 agosto. LEGGI TUTTO

  • in

    Scuola, Anief: ultimo giorno di presentazione domande concorso ma mancano le date

    (Teleborsa) – Oggi è l’ultimo giorno per presentare domanda per la procedura ordinaria della scuola d’infanzia e primaria, per 12.863 posti, oltre che per quello della scuola secondaria di primo e secondo grado con 33.000 posti da distribuire tra i vincitori.A ricordarlo è una nota di Anief, l’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, che segnala però come non sia ancora stata stabilita la data di svolgimento delle prove: la Ministra Azzolina ha infatti parlato in maniera generica di settembre – ottobre, ma il primo concorso ad essere espletato sarà quello straordinario per il ruolo.Entro il prossimo è invece prevista la scadenza per la partecipazione al concorso straordinario della secondaria, per 32 mila posti, riservato ai supplenti con almeno tre anni di servizio, la cui prova scritta si svolgerà “nella prima settimana di ottobre o giù di lì”, ha detto giusto oggi la ministra dell’Istruzione.Azzolina ha quindi ricordato che oggi scade la domanda per il concorso ordinario “se oggi soffriamo di ‘supplentite’ è perché è mancata la programmazione”. Più volte il Ministro ha parlato dell’intenzione di avviare i quattro concorsi banditi partendo proprio da quello straordinario per il ruolo, quindi l’autunno è sicuramente una data accreditata.“Il precariato scolastico non si può vincere solo con i concorsi pubblici – ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ma va combattuto assorbendo nei ruoli tutti i precari abilitati, specializzati e formati adeguatamente per fare questa professione. Ce ne sono tantissimi anche nelle graduatorie d’Istituto, le quali dovevano essere utilizzate anche per le ‘call veloci’. Inoltre, bisognava aprire un tavolo di confronto per delle categorie particolari, ad iniziare da decine di migliaia di diplomati magistrale, i quali sono stati danneggiati anche nelle nuove Graduatorie provinciali per le supplenze, visto che si assegna loro un punteggio inferiore rispetto ad altri abilitati. Serve una soluzione per loro, introducendo un concorso straordinario specifico per i maestri della scuola infanzia e primaria, come c’è l’esigenza di bandire una procedura riservata agli insegnanti di religione cattolica di cui più nessuno parla. Stesso discorso per il personale Ata: bisogna andare a ripristinare i profili professionali negati, oltre alle richieste di incremento di organici che arriveranno da dirigenti scolastici. Parliamo dei profili As e C che da 25 anni dovrebbero svolgere il lavoro ma negli organici non sono mai stati inseriti”. LEGGI TUTTO

  • in

    Anief al Parlamento per la stabilizzazione di precari di scuola e università

    (Teleborsa) – Anief si rivolge al Parlamento per la stabilizzazione dei precari di scuola e università e presenta delle proposte emendative all’Atto Senato n. 1883, Conversione in legge del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale.In dettaglio, il sindacato chiede l’inserimento dei soggetti inseriti nelle graduatorie provinciali di cui al comma 6-bis dell’articolo 4 della legge 3 maggio 1999, n. 124″ per i posti del personale docente ed educativo rimasti vacanti.Inoltre, in assenza di personale abilitato da chiamare dalle graduatorie ad esaurimento, si chiede l’assunzione in ruolo dalle graduatorie d’istituto, trasformate in provinciali, previa attivazione di un percorso telematico abilitante per i docenti privi di abilitazione.Infine, viene richiesto l’impegno del Ministero dell’istruzione per bandire, entro il 2020, una procedura straordinaria per titoli ed esami per docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, e per i docenti di religione cattolica di ogni organo e grado, per l’assunzione rispettivamente di 12 mila e 8 mila unità.”Semplificare dovrebbe essere una parola chiave, anche le problematiche presenti nella scuola e che riguardano il precariato”, ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Bisogna dare spazio a chi nei nostri istituti si prende cura dei nostri studenti da tanti anni anche, soprattutto in questo periodo di emergenza da Covid-19. Puntiamo su di loro e – conclude Pacifico – cerchiamo di cancellare la piaga della supplentite”. LEGGI TUTTO

  • in

    Istruzione, Deloitte: investire in formazione STEM risorse Recovery Fund

    (Teleborsa) – Istruzione tallone d’Achille dell’Italia e settore che più avrebbe bisogno delle risorse che arriveranno dal Recovery Fund europeo. È stato questo il focus su cui si è concentrato l’Osservatorio Fondazione Deloitte “RiGeneration STEM. Le competenze del futuro passano da scienza e tecnologia”.Secondo i dati Istat, infatti, nel 2019, la quota di popolazione che possiede almeno un titolo di studio secondario superiore è pari a 62,2%: un valore decisamente inferiore a quello medio europeo (78,7% nell’UE a 28).Non meno ampio è il divario rispetto alla quota di popolazione laureata: in Italia, si tratta del 19,6%, contro un valore medio europeo pari a un terzo (33,2%). Per quanto riguarda i laureati STEM, nel 2019 essi rappresentano appena il 24,6% dei laureati (25-34enni) e il divario di genere rimane molto forte: il 37,3% degli uomini ha una laurea STEM contro il 16,2% delle donne.”I dati di Istat su istruzione e occupazione pubblicati oggi sono un campanello di allarme: un Paese con tassi di istruzione così bassi è un Paese che non cresce e non innova. Dobbiamo invertire questo trend, cogliere al volo le opportunità che il Next Generation Plan della Commissione Europea ci offre e usare i fondi del Recovery Plan anche per investire in formazione, con particolare attenzione a quella STEM – ha commentato Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia – Le partite strategiche dei prossimi anni passano proprio dalla capacità di imprese e Stati di innovare: se perdiamo questo treno, perdiamo un’occasione storica”.Secondo il report di Fondazione Deloitte i ragazzi italiani che si sentono a loro agio con le materie tecnico-scientifiche e le scelgono per le loro carriere universitarie sono troppo pochi. La ricerca ha cercato di capire i motivi di questo fenomeno: anche se da anni i profili professionali STEM sono sempre più importanti, in Italia è difficile trovarli. Un vero e proprio paradosso, se si considera che, nel 2019, il tasso di occupazione della popolazione laureata raggiunge il livello più alto proprio per l’area medico-sanitaria e farmaceutica (86,8%) e per le lauree STEM (83,6%).”I dati Istat confermano quello che, come Fondazione Deloitte, abbiamo denunciato: siamo un Paese che spreca talenti e che deve invertire la rotta sul fronte degli investimenti in istruzione e ricerca – ha spiegato Paolo Gibello, Presidente della Fondazione Deloitte – Il nostro impegno per rendere l’Italia più competitiva anche dal punto di vista della formazione e della ricerca non deve fermarsi. Migliorare la qualità del nostro capitale umano significa migliorare l’intero sistema Paese e per questo, come Fondazione, proseguiremo con il nostro impegno su questo fronte. Ma lo sforzo deve diventare collettivo, se vogliamo modernizzare l’Italia e assicurare un futuro migliore alle giovani generazioni”. LEGGI TUTTO

  • in

    Codacons, esposto a Corte dei Conti e Anac per bando banchi

    (Teleborsa) – Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti e all’Autorità nazionale anti corruzione per il bando di la gara pubblicato dal Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri per l’acquisto di tre milioni di banchi monoposto anti-Covid.Lo rende noto l’associazione, specificando aver chiesto alla magistratura contabile e all’Anac di avviare indagini sull’appalto volte a garantire la correttezza della spesa a carico dello Stato.I dubbi dell’associazione riguardano in particolare la spesa per le nuove postazioni che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe raggiunge la cifra record di 300 euro a banco, e la tipologia stessa dei banchi, dotati di rotelle che potrebbero facilmente essere utilizzati come un gioco dagli studenti.”Nonostante l’impegno profuso dal Miur per garantire il rispetto dei principi di trasparenza, economicità e buon andamento della pubblica Amministrazione, la scelta del Commissario Straordinario di indire una gara per l’acquisto di almeno 1,5 milioni di sedute innovative, il cui costo, come detto, appare estremamente gravoso e – allo stato, anche in ragione della crisi economica conseguita all’emergenza epidemiologica – non necessario, pone seri dubbi circa il rispetto dei criteri di economia-efficienza che dovrebbero presiedere e guidare l’azione amministrativa”, si legge nell’esposto.Secondo Codacons, “con le somme destinate all’acquisto delle sedute innovative potrebbero realizzarsi interventi per la messa in sicurezza di moltissime classi che, al pari di quelle che potranno beneficiare dei nuovi arredi, necessitano dell’adozione di misure atte a scongiurare il rischio di contagio”.Per tali motivo il Codacons ha chiesto a Corte dei Conti e Anac “di voler adottare ogni opportuno provvedimento, per come di competenza, al fine di verificare la legittimità dell’operato del Commissario Straordinario in riferimento all’Avviso di indizione di gara in procedura aperta semplificata e di massima urgenza per l’acquisizione e la distribuzione di banchi scolastici e sedute attrezzate sull’intero territorio nazionale”. LEGGI TUTTO

  • in

    Decreto Rilancio in vigore, Anief: per scuola solo un “antipasto”

    (Teleborsa) – Da poche ore in vigore il Decreto Rilancio convertito in via definitiva al Senato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Diverse le disposizioni previste, in particolare, per il rientro in sicurezza a scuola che coincide con l’inizio del prossimo anno scolastico, rispondendo alle disposizioni contenute nel documento del Comitato tecnico-scientifico approvato, ormai, da alcune settimane.Il giovane sindacato della scuola Anief, si legge nel comunicato ufficiale, “considera le novità apportate come una sorta di “antipasto” in vista della prossima Legge di bilancio: è necessario, infatti, incrementare l’organico del personale docente ed ATA, procedendo ad almeno 150 mila assunzioni aggiuntive di insegnanti e a 40 mila amministrativi, tecnici, ausiliari in più. Il tetto dei 50 mila, indicato dai componenti di Governo, non può bastare. Come non può bastare l’assunzione a tempo determinato di mille assistenti tecnici negli istituti comprensivi: la loro collocazione contrattuale deve essere definitiva”.A proposito di Ata – prosegue Anief – va quindi affrontato il problema della ridefinizione degli organici che già da venticinque anni prevedono ulteriori profili mai attivati. Va poi preso in carico il vulnus delle nuove graduatorie di istituto provinciali per le supplenze che hanno avuto in sede di accesso e di tabella di valutazione dei titoli e criteri differenti non giustificabili da esigenze oggettive, tali da costringerci a impugnarle per l’evidente illegittimità.Va poi normata – conclude la nota – ” l’esigenza di costituire classi con non più di 15 alunni: è una decisione inderogabile, che va oltre anche il Covid, e che passa per la cancellazione degli articoli inseriti nel DPM (81/2009) e nella Legge del 133/2008 che negli ultimi dodici anni sono stati alla base dei tagli di 200.000 insegnanti, 50.000 ATA e 4 mila istituti autonomi con relative dirigenze. A questo proposito, l’emergenza sanitaria rende necessario nominare dirigenti scolastici pure nelle scuole sottodimensionate. Imprescindibile poi, per l’organizzazione degli istituti assorbire nei ruoli, con un concorso riservato, gli oltre 600 facenti funzione DSGA (direttore dei servizi generali e amministrativi, ndr) abbandonati al loro destino dopo lustri di sfruttamento”. LEGGI TUTTO