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    Ripartenza scuola, Conte-Azzolina a confronto

    (Teleborsa) – Quando mancano poco più di due settimane alla riapertura delle scuole, ancora tanti i nodi da sciogliere, con l’attenzione sempre rivolta alla curva dei contagi tornata a salire negli ultimi giorni, con annesse criticità.Proprio nell’ottica di affrontarle e gettare le basi di possibili soluzioni che servono in tempi record, previsto nel pomeriggio di oggi un vertice di Governo a Palazzo Chigi. A quanto apprende l’Ansa il Premier Giuseppe Conte, di rientro da Amatrice, farà il punto con la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e i ministri competenti sulla riapertura: la titolare del MIT Paola De Micheli e il Ministro della Salute Roberto Speranza. All’incontro, previsto tra le 16 e le 16:30, parteciperà anche il Commissario per la scuola Domenico Arcuri.Da oggi, intanto, al via i test in tutta Italia sul personale della scuola: dai docenti agli amministrativi, passando per i bidelli, che dovranno accogliere gli studenti in strutture sanificate e sicure. Disponibili 2 milioni di test appositamente approntati dal commissario straordinario Arcuri. I prelievi però saranno volontari, da effettuarsi presso i medici di famiglia, e dovranno concludersi entro il 7 settembre, una settimana prima del suono della prima campanella. In caso di positività, sarà necessario effettuare il tampone entro 48 ore. LEGGI TUTTO

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    Scuola verso la riapertura: al via test su insegnanti, bidelli e amministrativi

    (Teleborsa) – La clessidra è quasi giunta alla fine, anche la Scuola si prepara alla riapertura, dopo un interminabile lockdown e le vacanze estive. Dopo la pubblicazione delle linee guida del Ministero ed in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico fervono i preparativi, in primis l’esigenza di accertamento dello stato di salute del personale scolastico.E così scattano oggi test al tappeto in tutta Italia sul personale della scuola: dai docenti agli amministrativi, senza tralasciare i bidelli, che dovranno accogliere gli studenti in strutture sanificate e sicure. Disponibili 2 milioni di test appositamente approntati dal commissario straordinario Arcuri. I prelievi però saranno volontari, da effettuarsi presso i medici di famiglia, e dovranno concludersi entro il 7 settembre, una settimana prima del suono della prima campanella. In caso di positività, sarà necessario effettuare il tampone entro 48 ore.Confermate tutte le date – il 1° settembre per il recupero degli apprendimenti ed il 14 settembre per l’inizio delle lezioni – anche se resta il problema degli spazi dove collocare gli studenti, con 10mila aule che pare manchino ancora all’appello. Ma il Ministero di Viale Trastevere avrebbe già confermato che si farà ricorso anche alle scuole paritarie per reperire spazi aggiuntivi necessari all’avvio dell’anno scolastico.Altro problema, che potrebbe sorgere dopo l’avio dell’anno scolastico, è la possibilità di ripresa della didattica a distanza in caso di quarantena della classe. Il Ministro della famiglia Elena Bonetti ha intanto confermato la proroga della scadenza dei congedi parentali straordinari retribuiti (che cadeva il 31 agosto) e dello smart working (che terminava il 14 settembre) in caso di malattia del figlio o quarantena della classe. LEGGI TUTTO

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    Germania, bilancio positivo dopo avvio scuole in nove Laender su sedici

    (Teleborsa) – Positivo il bilancio delle prime settimane di scuola in Germania, secondo la Ministra dell’Istruzione Anja Karliczek, che oggi ha sottolineato la necessità di mantenere l’uso delle mascherine fuori dalle aule.”Lo so che è faticoso. Tutti la viviamo così, ma al momento non c’è alternativa alla mascherina”, ha affermato la Karliczek nel trarre un bilancio delle prime tre settimane in un’intervista a Ntv.Al momento le scuole hanno riaperto in 9 Laender su 16 e “direi il funzionamento ordinario è partito bene”, ha proseguito la Ministra. I Laender si sono dimostrati “molto ben preparati”, ha aggiunto.Qualche giorno fa la Cancelliera Angela Merkel aveva sostenuto, in conferenza stampa, che “è meglio l’obbligo di mascherina piuttosto che richiudere le scuole”. Nel sistema federale tedesco, l’istruzione è di competenza regionale, sottoposto a linee guida condivise e concordate dalla conferenza congiunta dei Ministri dell’Istruzione di tutti i Laender. LEGGI TUTTO

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    Contagi a scuola, ecco cosa prevede protocollo ISS

    (Teleborsa) – Ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per la ripartenza delle scuole in presenza, fissata ad oggi al 14 settembre mentre la curva dei contagi, ancora in aumento nel nostro Paese, continua a preoccupare, anche se la Ministra dell’Istruzione Azzolina ha tolto dal campo scenari pessimistici confermando la ripresa, come da calendario. Proprio in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico arrivano le linee guida alle quali ci si dovrà attenere, contenute in un rapporto messo a punto da ISS, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, Inail, Fondazione Bruno Kessler, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna.Il documento chiarisce che “se un alunno manifesta la sintomatologia a scuola, le raccomandazioni prevedono che vada isolato in un’area apposita assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica e che i genitori vengano immediatamente allertati ed attivati”. Una volta riportato a casa, “i genitori devono contattare il pediatra di libera scelta o medico di famiglia, che dopo avere valutato la situazione, deciderà se è necessario contattare il contattare il Dipartimento di prevenzione (DdP) per l’esecuzione del tampone”.Nell’ipotesi in cui “il test di un alunno risulti positivo” verranno eseguite “indagini sull’identificazione dei contatti e il Ddp competente valuterà le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, la quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto”. La scuola, precisa ancora il rapporto, “deve effettuare una sanificazione straordinaria”.Bisognerà poi identificare un referente scolastico per il Covid-19 adeguatamente formato, che sarà incaricato di tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni e/o personale di classi diverse, con il compito di richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno la temperatura del bambino e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al covid-19.”Dobbiamo riaprire le scuole perchè sono il motore del sistema democratico. Lo dobbiamo fare cercando di limitare la circolazione fuori dagli istituti e rispettando protocolli rigidi”. A dirlo il Consulente del Ministero della Salute nella gestione dell’emergenza coronavirus Walter Ricciardi intervenendo al meeting di Rimini. che ha poi affermato: “Le decisioni si basano sui dati, non sulle emozioni o sull’ideologia”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Azzolina: “Riaprire è una priorità assoluta, nessun rischio”

    (Teleborsa) – La riapertura delle scuole, fissata ad oggi al 14 settembre, non è a rischio, parola del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.”Nessun rischio per l’apertura dell’anno scolastico” – ha confermato la titolare del dicastero al Tg 1. “Abbiamo il dovere morale di riaprire è una priorità assoluta del governo. Certamente è una operazione complessa, ma siamo più pronti rispetto a quando la pandemia è scoppiata”.”Distribuiremo 11 milioni di mascherine al giorno ma abbiamo anche allargato le aule e cercato ulteriori spazi affinché gli studenti seduti al banco possano abbassare la mascherina” ad un metro di distanza dagli altri.”L’obiettivo è riaprire le scuole il 14 settembre con il massimo livello sicurezza possibile ed io sono convinto che riusciremo a conseguirlo”, ha detto intanto il commissario straordinario Domenico Arcuri, intervenendo al meeting di Rimini. La riapertura – ha sottolineato – “non è solo necessaria per il fine pure altissimo dell’istruzione, ma perché è il primo ritorno collettivo alla normalità. La vita delle famiglie torna normale se i ragazzi la mattina possono andare a scuole e il pomeriggio studiare. Certamente – ha aggiunto – è necessario che la riapertura sia accompagnata da una serie di strumenti, che consentono un accettabile livello di sicurezza”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, da uso mascherine a positività studenti: al lavoro su “piano riapertura”

    (Teleborsa) – Nel nostro Paese continua a tenere banco la riapertura delle scuole, fissata ad oggi al 14 settembre. Tra poco meno di un mese, dunque, la campanella tornerà a suonare per migliaia di studenti. Il tempo è poco, tante invece le incognite e i nodi da sciogliere per garantire la ripartenza in sicurezza specie considerando che la curva dei contagi – seppur con numeri più contenuti che negli altri Paesi – è tornata a salire.Come affrontare un caso di positività in un istituto scolastico, chi dovrà indossare la mascherina: sono alcuni dei temi al centro dell’attenzione del Comitato tecnico scientifico (CTS) che torna a riunirsi oggi occupandosi proprio delle linee guida per la riapertura in sicurezza delle scuole.”L’orientamento del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) è per un uso esteso delle mascherine a scuola”. Ad anticiparlo, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo a SkyTg24. “Questa malattia ha imposto tre pilastri: il distanziamento, l’uso della mascherina e l’igiene. Sono indiscutibili e saranno validi per il mondo scolastico”, ha detto Miozzo per il quale “Sopra i sei anni sarà richiesto, in Italia come in altri Paesi, che ci imponiamo l’uso della mascherina e il distanziamento. Poi ci saranno condizioni particolari, come l’uso se c’è un ragazzo non udente in classe, l’interrogazione ,momenti del contesto locale che saranno valutati. L’indicazione però sarà: utilizziamo la mascherina perché è un importante strumento contro il virus”.”Abbiamo 8 milioni di ragazzi e due milioni di persone che lavorano nella scuola, non possiamo immaginare che non avremo dei casi, è quasi la certezza”, ha detto Miozzi ospite anche di Unomattina, aggiungendo che “il documento elaborato dall’ISS in collaborazione con l’Inail dice che cosa fare e come affrontare i casi che sicuramente ci saranno”.Il Premier Conte, intanto, conferma l’impegno del Governo per garantire il rientro a scuola. Anche il Ministro per gli Affari Regionali Boccia fa professione di moderato ottimismo. “Un secondo lockdown? Questo lo escludo” – dice Boccia ad Agorà su Rai3 per il quale “bisogna essere sempre allerta e rispettare le regole. Occore convivere con il covid che non vuol dire non vivere” LEGGI TUTTO

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    Scuola, Presidi: con contagi stop sarà da valutare con Asl

    (Teleborsa) – “Siamo al lavoro da mesi per il rientro a scuola di tutte le studentesse e di tutti gli studenti. È una priorità assoluta del Governo perché è una priorità di tutto il Paese. Dal primo settembre le scuole apriranno per chi è rimasto più indietro. Dal 14 riprenderanno ufficialmente le lezioni. Le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano”. Lo ha scritto la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina su Facebook.Quando manca meno di un mese al via ufficiale, però, sono ancora tante le incognite.”Se ci sarà un caso positivo all’interno di una scuola bisognerà valutare la chiusura dell’istituto solo di concerto con l’autorità sanitaria, cioè la Asl, e dopo avere valutato le circostanze. Non ci possono essere regole generali nè ci si può affidare esclusivamente a parametri numerici” . Lo afferma all’Ansa il Presidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi) Antonello Giannelli.”Abbiamo chiesto prima della riapertura delle scuole di rivedere la responsabilità penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Il covid è equiparato a un incidente sul lavoro. Se il dirigente scolastico attua il protocollo sanitario allora non gli si deve imputare nulla”, afferma Giannelli. “Non parliamo di scudo penale – aggiunge – perchè quello fa riferimento a soggetti che hanno commesso reati, e i presidi non sono delinquenti o malfattori”.Tra le misure previste dalle linee guida dell’Anp per l’apertura del nuovo anno scolastico, la predisposizione di un locale interno ad ogni istituto scolastico per l’accoglienza degli eventuali casi sintomatici di coronavirus o sospetti. LEGGI TUTTO

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    Banchi, uffici Arcuri: consegna a partire dai primi di settembre

    (Teleborsa) – “I banchi monoposto e le sedute attrezzate saranno consegnati a partire dai primi giorni di settembre e fino al mese di ottobre nei diversi istituti scolastici italiani che ne hanno fatto richiesta”, questo quanto si legge in una nota diramata dagli uffici del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid 19, Domenico Arcuri.”La distribuzione – prosegue la nota – avverrà secondo una programmazione nazionale e una tempistica che terrà conto delle effettive priorità scolastiche e sanitarie dei vari territori, garantendo in tal modo il normale avvio dell’anno scolastico in piena sicurezza”.”Altre ipotesi o affermazioni come quelle del presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, sono destituite di ogni fondamento. Sono stati stipulati 11 contratti di affidamento a imprese e raggruppamenti di imprese per la fornitura di banchi in grado di superare complessivamente l’intero fabbisogno richiesto dai dirigenti scolastici italiani: 2.013.656 banchi tradizionali e di 435.118 sedute innovative”.”Un risultato eccezionale sia per i tempi brevissimi in cui è stato raggiunto sia perché la produzione nazionale di banchi, nel nostro Paese, è di poco più di 200.000 banchi all’anno. Un risultato che è stato possibile, tra l’altro, grazie agli sforzi e alla collaborazione delle aziende italiane e internazionali e che nessuno vuole certo vanificare” conclude la nota. LEGGI TUTTO