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    Coronavirus, Conte: le scuole restano aperte, fugati i dubbi dei sindaci sul Dpcm

    (Teleborsa) – Nessun passo indietro sulla scuola mentre i provvedimenti previsti in Lombardia presto saranno estesi anche alla Campania ma non si esclude la possibilità di allargarli ad altre Regioni. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato questo pomeriggio al Senato informando l’aula dei nuovi provvedimenti contenuti nel Dpcm firmato domenica sera.”Non possiamo permetterci che uno dei principali assi del paese dove sono riposte le speranze di un futuro migliore possa subire ulteriori compromissioni e ulteriori sacrifici”, ha detto il presidente Conte, assicurando che “le attività scolastiche continueranno in presenza”. Flessibilità garantita per le scuole superiori dove resterà aperta la possibilità di ingressi scaglionati e turni pomeridiani.Sul fronte delle Regioni il presidente del Consiglio ha confermato che dopo l’ordinanza della Regione Lombardia, “è in corso l’iter per la Regione Campania e non possiamo escludere ulteriori aggiornamenti”.Giuseppe Conte è tornato anche sulla possibilità contenuta nel decreto per i singoli comuni di chiudere piazze e strade la sera: “abbiamo fugato le preoccupazioni espresse dai sindaci che temevano di non poter rispondere di forze di polizia adeguate a garantire l’efficacia dell’intervento di chiusura. Per questo è stata predisposta da parte del ministero dell’Interno una direttiva indirizzata ai prefetti che assicura, in accordo e coordinamento con le autorità locali, piena operatività a questa misura”.”La strategia per contrastare questa seconda ondata di contagio non può essere la stessa adottata in primavera anche per le conoscenze acquisite in questi mesi – ha sottolineato il presidente Conte – L’Italia è oggi in una situazione diversa da quella del mese di marzo”.Sottolineando come siano stato distribuito più di un miliardo tra mascherine, tute, guanti, camici, ventilatori e maschere dell’ossigeno, Conte ha ricordato che è obiettivo del Governo il “raddoppio dei posti di terapia intensiva e subintensiva”, mentre ha informato che il personale sanitario è stato già aumentato di 34mila unità. A breve saranno invece 30 milioni le mascherine prodotte giornalmente nel Paese.Infine, un’ultima nota economica. “Con la prossima legge di bilancio il Governo intende porre in essere una strategia che, pur agendo con la prospettiva di medio e anche lungo periodo, non trascuri misure immediate”, assicurando che non ci sarà “nessun aumento delle imposte”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Governo valuta un'ulteriore stretta: coprifuoco alle 22 e didattica a distanza

    (Teleborsa) – Coprifuoco alle 22 e ritorno della didattica a distanza. Sono questi le misure su cui sta ragionando il Governo nelle ultime ore dopo la grande crescita dei casi di Covid-19 accertati dell’ultima settimana e che potrebbe portare a un nuovo provvedimento già domani quando è in programma il Consiglio dei Ministri.Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, da Palazzo Chigi ritengono il coprifuoco “una cosa molto probabile” e le nuove regole potrebbero imporre a bar, ristoranti e altri pubblici esercizi di abbassare le saracinesche alle 21 o alle 22, con una stretta sui controlli e multe per coloro che non rispettano le regole.Verso importanti modifiche sembra andare anche l’organizzazione della scuola. Dopo lo scatto in avanti della Campania, altri Governatori hanno chiesto misure analoghe su questo fronte mentre la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina mantiene le sue posizioni e insiste sul concentrare gli sforzi per limitare gli spostamenti sullo smart working. Dal Partito Democratico arriva invece la proposta di prevedere la didattica a distanza per il 50% degli studenti delle superiori con un’alternanza scuola-casa. LEGGI TUTTO

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    Scuola, in Campania didattica a distanza fino al 30 ottobre. Azzolina: “decisione gravissima”

    (Teleborsa) – “Gravissima”. Così la ministra Lucia Azzolina giudica la decisione del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, di chiudere le scuole e predisporre la didattica a distanza su tutto il territorio regionale fino al 30 ottobre.”In Campania lo 0.75% degli studenti è risultato positivo e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c’è crescita contagi non è di certo colpa della scuola”, ha dichiarato la ministra dell’Istruzione. Una posizione sostenuta anche dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che dal Consiglio europeo ha commentato: “Chiudere così in blocco le scuole non è la migliore soluzione”.”Se non vogliamo sacrificare la scuola – ha aggiunto la ministra Azzolina – si può lavorare per lo smart working ancora di più. La mattina non sono solo gli studenti a salire sui mezzi. Lasciare gli studenti a casa è inaccettabile se vogliamo considerare i numeri dei contagi nelle scuole. Si devono spalmare su tutti gli altri settori le necessità sul prendere o non prendere i trasporti”.Cerca il dialogo il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che avanza la proposta di dilatare gli orari scolastici su tutta la giornata: “la capienza all’80% dei mezzi pubblici che in ore di punta si fa fatica a gestire e controllare – ha osservato – è legata fatto di dover portare a scuola i ragazzi e farli tornare a casa per chi non può permettersi di portali da solo. Se la curva aumenta e se ci fosse la necessità di prendere ulteriori provvedimenti piuttosto che lasciare a casa i ragazzi, visto che la gran parte del Paese chiede di continuare la scuola in presenza, penso che se si dilatassero gli orari su tutta la giornata, cioè mattino e pomeriggio questa potrebbe esser la soluzione per far circolare i mezzi”. Bonaccini ha però chiarito che tale decisione spetta comunque al Governo. LEGGI TUTTO

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    Scuola, concorso al via il 22 ottobre. Pd chiede rinvio a Natale

    (Teleborsa) – Le prove del concorso straordinario per la scuola – che ha visto la presentazione di 64mila domande per 32mila posti destinati ai precari che hanno svolto almeno tre anni di servizio – si terranno dal 22 ottobre al 9 novembre. Queste la date annunciate al termine dell’incontro tra i sindacati e il ministero dell’Istruzione.Domani il bando sarà in Gazzetta Ufficiale ma è già noto che la prova del concorso sarà composta da cinque quesiti a risposta aperta e da un quesito in lingua inglese e avrà una durata di 150 minuti. I nuovi prof saranno pronti per andare in cattedra l’anno prossimo a settembre anche se, secondo l’accordo firmato l’estate scorsa dopo un duro scontro nella maggioranza, la loro assunzione verrà retrodatata al primo settembre di quest’anno.Sebbene date e modalità di svolgimento sembrino ormai confermate non mancano le polemiche che potrebbero far slittare la selezione.La presentazione delle candidature per le commissioni è stata posticipata al 30 settembre ma rimane il problema di come svolgere in sicurezza un concorso con tanti candidati. Per lo svolgimento si utilizzeranno le sale informatiche delle scuole coinvolte e anche le aule universitarie degli atenei che hanno offerto la loro collaborazione. Sulle modalità scelte, tuttavia, i sindacati hanno sollevato dubbi che riguardano principalmente la sorveglianza, le sanificazioni e i rischi che l’operazione imponente di realizzazione del concorso inevitabilmente comporta.Ad alimentare la polemica è anche il Pd che chiede una riflessione sulla data in cui svolgere il concorso. “Farlo ora significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale” sottolinea Camilla Sgambato, responsabile scuola del Pd, evidenziando come “fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ogni ripensamento è possibile, la decisione spetta al ministero dell’Istruzione”.Sgambato sottolinea anche la necessità di tutelare chi è in quarantena, “magari per un positivo presente nella scuola in cui insegna: va cercata una soluzione, per esempio trovando un’altra data per questi candidati o facendo loro svolgere la prova tutti in una stessa scuola: sarebbe ingiusto non farli partecipare al concorso”. Rimane poi il problema dei molti docenti precari che, dovendo partecipare alle prove del concorso, lascerebbero la cattedra che hanno appena preso per 5-6 giorni. “Solo in Lombardia – conclude Sgambato – ci sono 16.500 candidati, la gran parte sono docenti delle regioni meridionali: spostare il concorso a Natale sarebbe insomma la cosa più giusta da fare”.(Foto: Alexas_Fotos /Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Economy news della settimana: listeria, maxi-multa a Poste, sciopero scuola e scandalo Gucci

    20 Settembre 2020

    Sono come sempre tantissime le notizie che avete letto, condiviso e commentato anche questa settimana. Tra quelle che avete più apprezzato, quella relativa al rischio listeria nel salmone, la maxi multa a Poste Italiane, lo sciopero della scuola e il nuovo scandalo che ha travolto la famiglia Gucci. Sfogliate la gallery per leggere le notizie… LEGGI TUTTO