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    Scuola, Regioni: “Sopra i 12 anni quarantena per tutti con 3 contagi in classe”

    (Teleborsa) – Soglie diverse rispetto al numero minimo di contagi, dalla materna alle superiori, per far scattare la quarantena e la didattica a distanza. E per evitare “discriminazioni” lo stop alla frequenza sarà esteso a tutta la classe.Alla scuola materna quarantena prevista con un solo alunno positivo al Covid. Alle elementari e in prima media, la quarantena e l’interruzione della frequenza si hanno se ci sono almeno due contagiati (nel caso di un solo positivo i contatti restano in classe in autosorveglianza con raccomandazione di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti dalla scuola, senza tampone). Per gli studenti di età uguale o superiore ai 12 anni delle scuole secondarie di primo e secondo grado, la quarantena scatta con un minimo di 3 casi. Sotto questa soglia è prevista l’autosorveglianza per tutti e la raccomandazione di indossare la mascherina Ffp2, oltre a quella di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti da quelli familiari. Queste le indicazioni contenute nella bozza attualmente sul tavolo delle Regioni sulla base della quale i governatori avanzeranno la proposta al Governo. Nel documento si invita inoltre a “evitare la ripresa delle attività di educazione fisica, canto e utilizzo di strumenti a fiato; verificare la correttezza del consumo dei pasti in mensa; promuovere maggior utilizzo di FFP2; avere attenzione a garantire una corretta aerazione delle aule”. Nonostante la posizione di alcuni governatori, favorevoli a posticipare il ritorno sui banchi visto il trend dei contagi in salita, il governo non sembra arretrare e intende confermare la prevista data di riapertura in presenza. Si lavora dunque a nuove modalità per la gestione delle quarantene. Il tema, sempre oggi, è stato al centro di un incontro a Palazzo Chigi, durato poco più di un’ora, tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri Patrizio Bianchi e Roberto Speranza, insieme al commissario Francesco Paolo Figliuolo. Alla riunione, convocata per fare un punto sulla scuola in vista della rientro in classe, presente anche il sottosegretario Roberto Garofoli. LEGGI TUTTO

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    Covid, dal Governo nessun passo indietro sulla scuola: si rientra il 10 gennaio

    (Teleborsa) – Nonostante lo scatto in avanti di alcune Regioni, il Governo sembra orientato a confermare il rientro in classe per il 10 gennaio mentre si ragione sulla possibilità di modificare le regole per quel che riguarda le quarantene e la distinzione tra studenti vaccinati e non. Le Regioni, che proprio di questo parleranno domani durante la Conferenza, spingono per eliminare il distinguo e, nel contempo, aumentare la soglia di positivi superata la quale le classi finiscono in Dad.Su quest’ultimo punto l’idea è quella di rivedere la definizione di un numero minimo di contagi in classe, che permetta indistintamente a tutti gli alunni di andare in Dad. Al momento, su quest’ultimo aspetto l’ipotesi è di valutare tre o quattro contagi e, sotto questa cifra, prevedere l’autosorveglianza per tutti. L’Associazione Nazionale Presidi ha denunciato però “una serie di mancanze” in vista del rientro. “Era stato annunciato che sarebbero stati organizzati hub per fare tamponi agli studenti – ha affermato – ma a pochi giorni dalla riapertura non ne abbiamo contezza”. Il Consiglio dei Ministri di mercoledì dovrebbe sciogliere invece i dubbi relativi all’estensione del Super Green Pass suoi luoghi di lavoro. Diversi organi di stampa danno il provvedimento per certo anche se resta un tema piuttosto complesso in cui pesa l’opposizione dei sindacati. In ogni caso la misura non dovrebbe essere immediata: la sua introduzione infatti potrebbe essere prevista a febbraio. LEGGI TUTTO

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    Scuola, non slitta il rientro. Regioni al lavoro su linee guida Dad

    (Teleborsa) – Il rientro in classe degli studenti italiani non slitterà oltre il 10 gennaio ma il governo – dopo la polemica sollevata da Movimento cinque stelle e Lega con il supporto dell’opposizione di Fratelli d’Italia e dei sindacati della scuola – starebbe ritrattando l’ipotesi iniziale di fare una distinzione tra studenti vaccinati e non vaccinati per la dad in caso di almeno due positivi al Covid in classe. Il tema sarà domani al centro della Conferenza delle Regioni che, dal canto loro, spingono per eliminare il distinguo e, nel contempo, aumentare la soglia di positivi superata la quale le classi finiscono in dad. A quanto si apprende, si lavora a nuove proposte da sottoporre al governo in vista della riapertura delle scuole dopo la pausa natalizia e in considerazione dell’incremento dei casi a livello nazionale.Le Regioni starebbero ragionando innanzitutto su una possibile distinzione tra le diverse scuole, infanzia, primaria e secondaria, e su differenti soglie relative al numero di casi che farebbero scattare una quarantena per l’intera classe. Numeri che sarebbero contenuti nella scuola dell’infanzia, per crescere fino a un numero minimo di 3-5 casi per le medie e superiori. Sotto la cifra minima di contagi stabilita, prevista l’autosorveglianza per tutti. Il tema sarà discusso domani nell’incontro in programma tra il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e i sindacati.In vista del rientro l’Associazione Nazionale Presidi denuncia “una serie di mancanze”. “Era stato annunciato che sarebbero stati organizzati hub per fare tamponi agli studenti – afferma il presidente dell’ANP-Roma, Mario Rusconi – ma a pochi giorni dalla riapertura non ne abbiamo contezza”.La proposta del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, di rimandare di 20-30 la ripresa delle lezioni in presenza per “raffreddare il contagio” si è scontrata contro la linea dura di palazzo Chigi. Come ha ribadito nei giorni scorsi priBianchi l’obiettivo del governo è tenere aperte le scuole e relegare la didattica a distanza solo alle strette necessità”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, la proposta di De Luca: rinviare il ritorno in classe di 20/30 giorni

    (Teleborsa) – Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha proposto di rinviare il ritorno a scuola degli alunni. “Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20/30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta, e di sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”, ha dichiarato. “Non sarebbe una misura ideale – ha aggiunto – ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”.De Luca si è detto invece contrario ad una distinzione tra alunni vaccinati e non vaccinati. “In relazione alla riapertura delle scuole, sento circolare l’ipotesi di tenere a casa i bambini non vaccinati. Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile. Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre”, ha affermato il governatore campano.Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha invece parlato delle regole delle quarantene a scuola. “Porteremo una proposta al Tavolo nazionale delle Regioni che modifica le regole rispetto alla durata delle quarantene e di chi dovrà farle, rispetto alla situazione vaccinale”, ha affermato Zaia. “Sarà una decisione del Tavolo nazionale – ha precisato – su cui non posso dare anticipazioni, ma verrà presa da tutti. “Soprattutto per le superiori le percentuali di vaccinazione sono molto alte, per cui riusciamo a gestire le presenze in maniera migliore”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Ritorno a scuola appeso a Omicron

    (Teleborsa) – Prioritario tutelare la scuola in presenza. Lo ha ribadito stamattina dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, a quanto si apprende, nel corso della riunione che si è svolta con gli assessori regionali alla Salute. “Per il Governo è fondamentale tutelare la didattica in presenza”, avrebbe detto nel corso del suo intervento.La riunione è stata chiesta dalle Regioni con i ministri della Pubblica Istruzione Bianchi e della Salute Speranza, alla quale partecipa il governatore del Friuli Venezia Giulia e Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. Al centro le misure di contrasto al Covid in vista della riapertura delle scuole. Certo è che Omicron e i numeri record di contagi che si registrano adesso anche nel nostro Paese (ieri oltre 127mila nuovi casi in 24 ore) insidiano la ripresa dopo le feste. Anche in quest’ottica, le Regioni hanno proposto nuove norme sulle quarantene degli studenti. Visto l’avvio della campagna vaccinale 5-11 anche per le scuole elementari e la prima media – così come già succede per quelle successive – la proposta è di prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’autosorveglianza (5gg) per i ragazzi vaccinati e la quarantena di 10 giorni con Dad (quest’ultimo caso laddove previsto) e test al termine dell’isolamento per i non vaccinati. Nelle scuole dell’infanzia resterebbe la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. La proposta avrebbe trovato diversi punti di condivisione da parte del Governo. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Omicron minaccia ritorno in presenza. Costa: “Riapertura il 10 obiettivo da centrare”

    (Teleborsa) – “Abbiamo stanziato risorse importanti, abbiamo avuto la disponibilità della struttura commissariale del commissario Figliuolo e siamo convinti di rispettare la riapertura dell’anno scolastico e l’inizio delle lezioni per il 10 gennaio. È un obiettivo che dobbiamo assolutamente centrare e siamo convinti che attraverso un monitoraggio e uno screening dei tamponi possiamo creare queste condizioni”. È quanto ha affermato il sottosegretario alla salute Andrea Costa.”Tra l’altro, – ha proseguito Costa – dobbiamo anche valutare in questi giorni come andrà la vaccinazione della platea degli under 12, elemento fondamentale per prendere decisioni. Affrontiamo e sfruttiamo questo momento di chiusura delle attività scolastiche per accelerare anche sulla vaccinazione. Tra l’altro i dati sono positivi, anche i giovani e bambini si stanno vaccinando”.Attualmente sono allo studio da parte dei tecnici del Governo nuove norme sulle quarantene degli studenti. Per le scuole primarie e secondarie al momento l’ipotesi è di prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’autosorveglianza per i ragazzi asintomatici e vaccinati da meno di quattro mesi e la quarantena per i non vaccinati. Un’ipotesi che va incontro alla richiesta delle Regioni che ieri sono tornate a chiedere la cancellazione della quarantena per i vaccinati anche in ambito scolastico.Il dilagare della variante Omicron mette, tuttavia, a rischio per molti il rientro nelle aule dopo le Feste. L’aumento esponenziale dei contagi ripropone il tema della didattica a distanza sulla quale il Governo si è sempre posto in una posizione di netta contrarietà. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha ribadito che la scuola in presenza è la “chiave di volta” del governo Draghi ma, nei giorni scorsi, non ha escluso micro-chiusure in casi “straordinari” e con “focolai isolati”.L’arma messa in campo dal governo con il decreto legge approvato lo scorso 23 dicembre è il potenziamento nell’attività di screening unito a una distribuzione massiva di mascherine Ffp2. I dirigenti scolastici dovranno indicare i quantitativi necessari entro il prossimo 4 gennaio in modo che la distribuzione possa essere organizzata in tempo per il rientro. La Difesa, inoltre, ha messo in campo 11 laboratori in 8 regioni per affiancare nello screening le Asl, sotto pressione con l’aumento dei positivi. LEGGI TUTTO

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    Obbligo vaccinale, ANIEF: “I contrari alzano la testa e confidano nel ricorso”

    (Teleborsa) – “A poche ore dall’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale nella scuola, diventa tangibile l’alto numero di insegnanti e Ata in disaccordo con questa imposizione”. A sottolinearlo è l’Anief in una nota. “Cercherò di temporeggiare – afferma Ada Mancinoni, docente di Matematica in una media di Lanciano – questo vaccino non mi dà garanzie di sicurezza ed efficacia, sono pronta a rimanere senza stipendio, almeno per un po’. Ma confido nel ricorso presentato dal sindacato Anief”. Il sindacato assicura che sosterrà l’insegnante, come tutti i lavoratori della scuola che hanno presentato ricorso contro l’obbligo di vaccinazione o lo presenteranno entro il 31 dicembre. “Confidiamo – commenta l’Anief – nella sospensione del provvedimento da parte del Tar del Lazio, considerando che la stessa sospensione per il personale sanitario è stata sottoposta dal tribunale di Padova alla Corte di giustizia europea, dichiarata incostituzionale in Slovenia per tutto il pubblico impiego e bloccata negli Stati Uniti in attesa della decisione della Corte suprema”. LEGGI TUTTO

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    Precariato e ricostruzione di carriera: Anief presenta il calcolatore per differenze retributive

    (Teleborsa) – Far conoscere a tutto il mondo della scuola precario o di ruolo, per tutto il periodo delle supplenze che ha svolto in passato, quali sono i propri diritti in maniera semplice e rapida. Con questo obiettivo – come spiega a Teleborsa il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico –Anief ha una campagna informativa che, attraverso un calcolatore, consente di sapere l’ammontare degli arretrati dovuti. “Inserendo 4 dati fondamentali (gli anni di supplenza, l’anno di immissione in ruolo, il servizio eventualmente svolto prima del 2011, la qualifica professionale) in pochissimi secondi il calcolatore – afferma Pacifico – va a quantificare in maniera sommaria l’ammontare del credito vantato da ciascuno. Il credito viene stimato in base a una giurisprudenza che ha sancito che la legislazione nazionale e il contratto sono illegittimi laddove non riconoscono per intero il servizio pre-ruolo svolto durante il precariato nella ricostruzione di carriera, per chi è di ruolo, e laddove non riconoscono gli scatti di anzianità per chi è precario e ha sempre lo stesso stipendio. Con questo calcolatore si riesce a capire subito quanti sono i soldi che devono integrati, le spettanze retributive che possono andare da poche centinaia di euro fino a 30mila euro”. Dopo aver effettuato il calcolo, contattando un sindacalista di Anief – fa sapere Pacifico – “si può fare una vera e propria ‘radiografia’ al proprio fascicolo sugli anni di servizio prestato e decidere se procedere gratuitamente con i legali in convenzione con Anief per avere gli arretrati dovuti. In tal modo è possibile conoscere gli ulteriori diritti che ogni lavoratore della scuola può rivendicare. Tali diritti riguardano, per esempio, il pagamento delle mensilità estive per chi è stato supplente al 30 giugno o delle ferie non retribuite, così come il pagamento dei risarcimenti per l’abuso dei contratti a termine, delle ore di formazione obbligatoria. È anche possibile – conclude il leader dell’Anief –andare a ricostruire per intero tutto i servizio svolto anche dopo l’assunzione dal 2011, che è l’anno in cui viene abolito il primo gradino stipendiale”. LEGGI TUTTO