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    Scuola, Assunzioni in ruolo 2022/2023: Udir avvia ricorso per recupero sedi normo dimensionate

    (Teleborsa) – Udir lancia un ricorso al Tar Lazio per contestare il Decreto in corso di pubblicazione che definisce la ripartizione del contingente delle assunzioni per l’anno scolastico 2022/2023, nella parte in cui non riconosce l’applicazione dell’articolo 1 comma 978 della legge 30.12.2020 e del d.m. 104 del 26.04.2022, che definisce autonome le scuole che hanno meno di 600 alunni ma più di 500 e nel caso di quelle in piccole isole o comuni montani con meno di 400 ma più di 300.Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Udir, ha affermato che “317 assunzioni sono poche, dobbiamo smetterla con le reggenze, non fanno bene a nessuno: è necessario avere più sedi di presidenza”. LEGGI TUTTO

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    Ritorno in classe, Pacifico (Udir): “Per garantire sicurezza addio alle classi pollaio”

    (Teleborsa) – “Per poter dare seguito alle indicazioni per il prossimo anno scolastico in caso di innalzamento dei contagi, in cui viene richiesto agli istituti di sanificare in continuazione e garantire il distanziamento minimo bisogna garantire maggiori spazi e anche più personale, possibile solo con il saluto definitivo alle classi pollaio e la conferma dell’organico Covid”. È quanto afferma l’Udir in una nota.”I presidi in questi giorni continuano a scriverci, hanno bisogno di essere ascoltati – ha affermato Marcello Pacifico, leader del sindacato Udir –. Vogliono la conferma dell’organico Covid, un aumento importante del numero delle classi per poter attuare quel distanziamento richiesto dall’Istituto Superiore di Sanità”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Pacifico (Udir): “Chiediamo al governo più aule, conferma organico Covid e revisione norme dimensionamento”

    (Teleborsa) – “I dirigenti scolastici ci chiedono l’aerazione delle aule e più aule, oltre a richiedere di rivedere le norme sul dimensionamento. Inoltre ci chiedono di intervenire presso il governo anche per confermare l’organico Covid che è risultato essenziale per le nostre scuole”. È quanto ha affermato il presidente nazionale Udir Marcello Pacifico commentando, in un’intervista all’agenzia Italia stampa, l’inizio del nuovo anno scolastico, che partirà tra poche settimane.”Queste proposte – ha proseguito il leader dell’Udir, giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici e rappresenta più di 400 presidi in tutta Italia – le mettiamo al tavolo anche per quanto riguarda il decreto Aiuti bis. Speriamo che il governo le accolga, altrimenti a settembre le scuole riapriranno, ma purtroppo potranno essere richiuse presto”. LEGGI TUTTO

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    Dirigenti scolastici, Pacifico (Udir): “In 20 anni scomparso un posto su tre nel silenzio colpevole dei sindacati”

    (Teleborsa) – Non si arresta il lento declino della dirigenza scolastica che segna meno 129 presidi. “In 20 anni è scomparso un posto su tre. In questa situazione – denuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale di Udir, giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici – bisognerebbe ribellarsi, chiedere un cambio deciso di rotta e invece i sindacati rimangono in silenzio. Sono 590 ancora le sedi non assegnate per risparmio, così non si va da nessuna parte”.Proseguono, intanto, gli incontri tra ministero dell’Istruzione e sindacati rappresentativi sul tema delle assunzioni dei dirigenti scolastici. L’informativa ha illustrato la questione inerente alle assunzioni da settembre di 317 nuovi presidi. Si registra un divario tra le scuole normodimensionate vacanti e disponibili (393) e i posti autorizzati da Mef per le assunzioni (317). Ciò che preoccupa di più – sottolinea l’Udir in una nota – è constatare come in alcune regioni del sud Italia (Sicilia, Puglia, Campania, Abruzzo e Calabria) vi siano 0 assunzioni.Secondo il parere di Udir il paradosso è servito: “là dove bisognerebbe incentivare le assunzioni si rimane immobili. Si alza il numero delle scuole sottodimensionate e scende quello delle scuole nel complesso”.”Nel 2005/06 avevamo 10.700 posti per presidi. Questo prima della legge 133 del 2008 e del DPR 81, che – ha spiegato Pacifico – hanno ridotto le sedi di presidenza drasticamente. In tutto questo i sindacati dove erano, dove sono? Non hanno fatto niente in questi anni contro i tagli. Non si sono ribellati nemmeno quando sono stati cassati 15mila plessi; prima erano 60mila, adesso 45mila. Questa deriva porta poi a casi limite, con presidi costretti a occuparsi di moltissime scuole in reggenza. Possiamo purtroppo dire che è stato venduto sull’altare delle reggenze il numero delle sedi scolastiche, con l’ulteriore riduzione di 122 sedi. Per non parlare delle 500 sedi normodimensionate che non possono avere un dirigente scolastico: questo è un altro scandalo della scuola dell’Autonomia. Tutto ciò porta a solo 317 nuove assunzioni, con zero assunzioni al sud. Così non va bene, per rilanciare il futuro del nostro paese – ha concluso il presidente nazionale Udir – è necessario puntare sull’istruzione”. LEGGI TUTTO

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    Arriva il docente esperto, ANIEF: “decisione scellerata”

    (Teleborsa) – “Il Governo sta umiliando i lavoratori della scuola e calpestando il contratto: introduce la figura del docente esperto, ma la norma non è né urgente, perché andrebbe a realizzarsi nel 2023, né tantomeno di ordinaria amministrazione, apportando invece novità importanti rispetto al progetto approvato del PNRR”. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief, criticando duramente l’introduzione – con il decreto legge Aiuti bis – “di una nuova figura di insegnante, il docente esperto, con obbligo triennale di sede ricompensata attraverso un indennizzo di 5.650 euro (dopo tre anni di formazione incentivata) da assegnare a soli 8mila lavoratori lasciando a bocca asciutta gli altri 850mila”. Di fatto – continua Pacifico – con il decreto Aiuti bis si cambia lo stato giuridico dei docenti, ma con effetti pratici che si vedranno solo tra dieci anni e comunque ci sarà solo un docente esperto per scuola. Gli altri vengono ancora una volta trattati da incapaci e senza aumenti. Siamo sicuri che tutto questo sia costituzionale? Gli insegnanti italiani non saranno esperti ma neanche fessi. Difendiamo dignità e libertà. Come sindacato autonomo chiediamo lo stralcio di queste disposizioni inserite a sorpresa in un decreto di fine legislatura e vere risorse alla scuola”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, già si pensa al rientro: con o senza mascherina?

    (Teleborsa) – Poco più di un mese al suono della prima campanella e già si pensa a come sarà il rientro a scuola dopo due anni di pandemia. La circolazione del Covid-19 purtroppo non è ancora alle spalle, fra fasi alterne di minore e maggiore circolazione del virus, ma sembra che questo sia meno offensivo grazie alle maggiori difese naturali e vaccinali anche in età scolare. Il Protocollo di sicurezza firmato con i sindacati della scuola scadrà il prossimo 31 agosto ed occorrerà stilare le nuove regole che accompagneranno l’anno scolastico e consentiranno di affrontare la nuova ondata pandemica in autunno. Con o senza mascherine? Il dubbio probabilmente non sarà sciolto prima dell’inizio di settembre, quando il quadro epidemiologico sarà più chiaro e dopo un attento monitoraggio della situazione. Se la situazione dovesse rimanere quella attuale, si potrebbe presumere un ritorno sui banchi senza mascherine, dal momento che di dispositivi di protezione individuale sono praticamente caduti in disuso anche nei luoghi affollati. Se invece dovesse emergere una situazione più critica, le mascherine sarebbero l’opzione più logica. Fra questi due estremi tante sfumature, ad esempio si potrebbe disporre un rientro senza mascherina, ma con regole di base da rispettare, quali la corretta sanificazione dei locali, una maggiore igiene delle mani e ricambi d’aria più frequenti. Regole ferree per l’ammissione a scuola dei casi accertati o “sospetti”, con sintomi o febbre, e disposizioni più stringenti per la protezione degli studenti fragili. Fra gli strumenti principali l’aerazione degli ambienti scolastici, posto che gli Istituti non sono tutti attrezzati e non soono stati effettuati investimenti in tal senso. LEGGI TUTTO

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    Assunzioni in ruolo da Gps, Anief: “Irragionevole escludere insegnanti abilitati delle classi di concorso”

    (Teleborsa) – “Le immissioni in ruolo dei docenti da GPS sono un importante risultato derivante dall’attività svolta da anni dal sindacato e frutto degli emendamenti indicati ai politici e approvati nelle fasi di conversione delle leggi sul reclutamento. Purtroppo però riguarda solo gli insegnanti specializzati nel sostegno e rimangono esclusi tutti gli altri inseriti in prima fascia in ogni ordine e grado: per questa ragione, come Anief abbiamo avviato ricorso al Tar, per permettere a tutti di essere assunti a tempo indeterminato”. È quanto ha sottlineato il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, nel corso di un intervento radiofonico sull’emittente Italia Stampa.Il giovane sindacato reputa “priva di logica” la decisione di lasciare fuori dalla stabilizzazione decine di migliaia di docenti abilitati all’insegnamento e quindi pronti per essere collocati nei ruoli dello Stato. Anief, quindi, invita gli iscritti in prima fascia GPS su posti curricolari a inviare il modello cartaceo e a ricorrere per rivendicare l’immissione in ruolo dal 2 al 16 agosto, periodo nel quale sarà possibile produrre le domande per accedere alle immissioni in ruolo e alle supplenze da graduatorie a esaurimento e da Gps. Secondo Pacifico, quello di limitare le stabilizzazioni ai docenti di sostegno in prima fascia Gps è “un atto illegittimo, irragionevole e incostituzionale, che ostacola l’assorbimento di tutto il precariato, visto che più di 50mila cattedre anche quest’anno rimarranno vacanti e andranno ad aumentare il giù lungo elenco di supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche”.Convinta che vi siano tutti i presupposti per l’assunzione a titolo definitivo dei docenti in prima fascia GPS su classe di concorso, quindi non solo di sostegno, Anief ha predisposto uno specifico ricorso al giudice. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Gps: Anief chiede al giudice di assumere tutti

    (Teleborsa) – Mancano poche ore all’apertura delle funzioni per la presentazione delle 150 preferenze per la partecipazione alle procedure di attribuzione delle supplenze. Lo ha confermato il ministero dell’Istruzione con un avviso pubblicato in data odierna, dopo che venerdì scorso aveva preannunciato date e modalità attraverso apposita Circolare. L’area riservata su Istanze Online sarà aperta dal 2 agosto (ore 9.00) al 16 agosto (ore 14.00). Le domande dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica, ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82: per accedere alla compilazione dell’istanza bisognerà essere in possesso delle credenziali del Sistema pubblico di identità digitale (SPID) o di quelle della Carta di Identità Elettronica (CIE). Oltre che essere abilitati al servizio Istanze Online (POLIS). All’istanza si accederà tramite un link diretto presente sulla home page del portale di Istanze Online. In caso di mancata presentazione dell’istanza, scatterà l’automatica tacita rinuncia alla partecipazione alla procedura, mentre la mancata indicazione di talune sedi verà intesa quale rinuncia per le sedi non espresse.Anief ricorda di avere ottenuto dall’amministrazione la possibilità per il personale di ruolo di partecipare a entrambe le procedure (incarichi per ruoli da prima fascia GPS Sostegno e supplenze) ai sensi degli articoli 36 e 59 (rispettivamente per docenti e per Ata) del CCNL 2006-09. Rimangono intatte, invece, tutte le altre criticità indicate dalla delegazione Anief all’incontro del 28 luglio, ad iniziare dall’esclusione dalla procedura di stabilizzazione dei docenti inseriti nella prima fascia GPS per i posti comuni e curricolari. “Un insegnante abilitato inserito in prima fascia, con i posti disponibili per le immissioni in ruolo, – sottolinea l’Anief in una nota – poiché non risultano più presenti colleghi nelle graduatorie di merito e GaE della propria classe di concorso in quella determinata provincia, perché non ha diritto ad essere assunto nei ruoli dello Stato? Anief, che ha predisposto la preadesione ad uno specifico ricorso in tribunale, è convinta che vi siano invece tutti i presupposti per la sua stabilizzazione. Invitiamo tutti i docenti che si trovano in questa situazione, quindi collocati in prima fascia Gps su posto comune o curricolare, ad aderire alla preadesione al ricorso che sarà proposto presso il Tar del Lazio per ottenere l’immissione in ruolo dalla i fascia Gps partecipando così anche loro alle nomine in ruolo 2022/2023. Come si fa, in questo contesto così particolare, con tanti posti decretati dal Mef per le immissioni in ruolo, a non prendere in considerazione questa possibilità, stabilizzando finalmente quel personale che nel resto d’Europa, come più volte ribadito da Bruxelles e sancito dalla Corte di Giustizia europea già dal 2014, sarebbe da tempo immesso in ruolo con modalità automatica, anziché assunto e licenziato ogni anno come se fosse una pedina degli scacchi”.Sempre il giovane sindacato, infine, mette a disposizione le proprie sedi territoriali per le consulenze sulla presentazione delle domande. LEGGI TUTTO