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    Scuola, Pacifico (Udir): “Senza maggiori spazi impossibile distanziamento minimo”

    (Teleborsa) – “Se si vuole dar seguito alle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha reso note le indicazioni per il prossimo anno scolastico nelle scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione, bisogna fornire i nostri istituti di più spazi. Non ci sono altre soluzioni, bisogna recuperare i plessi dismessi, metterli in sicurezza e procedere con la diminuzione di alunni per aule”. È quanto afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato dei dirigenti scolastici Udir.Le “Indicazioni strategiche ad interim per preparedness e readiness ai fini di mitigazione delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2022 -2023)”, prevedono niente più mascherina obbligatoria in classe al ritorno a scuola a settembre, tranne per chi è “a rischio di sviluppare forme severe di Covid-19”. Confermata la necessità di effettuare “ricambi d’aria frequenti” e attuare la sanificazione ordinaria (periodica) e straordinaria in presenza di uno o più casi confermati. In caso di innalzamento dei contagi, si chiede agli istituti di sanificare in continuazione e garantire il distanziamento minimo. In tale scenario, secondo Udir, “bisogna avere più aule per poter proteggere i lavoratori della scuola e gli studenti in maniera ottimale”.”Stiamo dalla parte dei dirigenti scolastici che vogliono la conferma dell’organico Covid, più spazi all’interno delle loro scuole e la revisione delle norme sul dimensionamento”, ha concluso Pacifico. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Pacifico (Anief): l'Europa non chiede il docente esperto, chiede la stabilizzazione dei precari

    (Teleborsa) – Sul tema del docente esperto il leader del giovane sindacato Anief torna a dire la sua. “Il docente esperto, ma stiamo scherzando? Esiste soltanto in Francia, non è vero che lo chiede l’Europa. Forse lo chiede Andrea Gavosto. La Commissione, il Comitato dei ministri, il Comitato europeo dei diritti sociali, la Corte di giustizia della UE chiedono allo Stato italiano di evitare l’abuso dei contratti a termini, ecco cosa chiedono. Il Governo pensi agli affari correnti visto che fra un mese ci saranno le elezioni”, questo il duro affondo del presidente Anief, Marcello Pacifico. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Assunzioni in ruolo 2022/2023: Udir avvia ricorso per recupero sedi normo dimensionate

    (Teleborsa) – Udir lancia un ricorso al Tar Lazio per contestare il Decreto in corso di pubblicazione che definisce la ripartizione del contingente delle assunzioni per l’anno scolastico 2022/2023, nella parte in cui non riconosce l’applicazione dell’articolo 1 comma 978 della legge 30.12.2020 e del d.m. 104 del 26.04.2022, che definisce autonome le scuole che hanno meno di 600 alunni ma più di 500 e nel caso di quelle in piccole isole o comuni montani con meno di 400 ma più di 300.Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Udir, ha affermato che “317 assunzioni sono poche, dobbiamo smetterla con le reggenze, non fanno bene a nessuno: è necessario avere più sedi di presidenza”. LEGGI TUTTO

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    Ritorno in classe, Pacifico (Udir): “Per garantire sicurezza addio alle classi pollaio”

    (Teleborsa) – “Per poter dare seguito alle indicazioni per il prossimo anno scolastico in caso di innalzamento dei contagi, in cui viene richiesto agli istituti di sanificare in continuazione e garantire il distanziamento minimo bisogna garantire maggiori spazi e anche più personale, possibile solo con il saluto definitivo alle classi pollaio e la conferma dell’organico Covid”. È quanto afferma l’Udir in una nota.”I presidi in questi giorni continuano a scriverci, hanno bisogno di essere ascoltati – ha affermato Marcello Pacifico, leader del sindacato Udir –. Vogliono la conferma dell’organico Covid, un aumento importante del numero delle classi per poter attuare quel distanziamento richiesto dall’Istituto Superiore di Sanità”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Pacifico (Udir): “Chiediamo al governo più aule, conferma organico Covid e revisione norme dimensionamento”

    (Teleborsa) – “I dirigenti scolastici ci chiedono l’aerazione delle aule e più aule, oltre a richiedere di rivedere le norme sul dimensionamento. Inoltre ci chiedono di intervenire presso il governo anche per confermare l’organico Covid che è risultato essenziale per le nostre scuole”. È quanto ha affermato il presidente nazionale Udir Marcello Pacifico commentando, in un’intervista all’agenzia Italia stampa, l’inizio del nuovo anno scolastico, che partirà tra poche settimane.”Queste proposte – ha proseguito il leader dell’Udir, giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici e rappresenta più di 400 presidi in tutta Italia – le mettiamo al tavolo anche per quanto riguarda il decreto Aiuti bis. Speriamo che il governo le accolga, altrimenti a settembre le scuole riapriranno, ma purtroppo potranno essere richiuse presto”. LEGGI TUTTO

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    Dirigenti scolastici, Pacifico (Udir): “In 20 anni scomparso un posto su tre nel silenzio colpevole dei sindacati”

    (Teleborsa) – Non si arresta il lento declino della dirigenza scolastica che segna meno 129 presidi. “In 20 anni è scomparso un posto su tre. In questa situazione – denuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale di Udir, giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici – bisognerebbe ribellarsi, chiedere un cambio deciso di rotta e invece i sindacati rimangono in silenzio. Sono 590 ancora le sedi non assegnate per risparmio, così non si va da nessuna parte”.Proseguono, intanto, gli incontri tra ministero dell’Istruzione e sindacati rappresentativi sul tema delle assunzioni dei dirigenti scolastici. L’informativa ha illustrato la questione inerente alle assunzioni da settembre di 317 nuovi presidi. Si registra un divario tra le scuole normodimensionate vacanti e disponibili (393) e i posti autorizzati da Mef per le assunzioni (317). Ciò che preoccupa di più – sottolinea l’Udir in una nota – è constatare come in alcune regioni del sud Italia (Sicilia, Puglia, Campania, Abruzzo e Calabria) vi siano 0 assunzioni.Secondo il parere di Udir il paradosso è servito: “là dove bisognerebbe incentivare le assunzioni si rimane immobili. Si alza il numero delle scuole sottodimensionate e scende quello delle scuole nel complesso”.”Nel 2005/06 avevamo 10.700 posti per presidi. Questo prima della legge 133 del 2008 e del DPR 81, che – ha spiegato Pacifico – hanno ridotto le sedi di presidenza drasticamente. In tutto questo i sindacati dove erano, dove sono? Non hanno fatto niente in questi anni contro i tagli. Non si sono ribellati nemmeno quando sono stati cassati 15mila plessi; prima erano 60mila, adesso 45mila. Questa deriva porta poi a casi limite, con presidi costretti a occuparsi di moltissime scuole in reggenza. Possiamo purtroppo dire che è stato venduto sull’altare delle reggenze il numero delle sedi scolastiche, con l’ulteriore riduzione di 122 sedi. Per non parlare delle 500 sedi normodimensionate che non possono avere un dirigente scolastico: questo è un altro scandalo della scuola dell’Autonomia. Tutto ciò porta a solo 317 nuove assunzioni, con zero assunzioni al sud. Così non va bene, per rilanciare il futuro del nostro paese – ha concluso il presidente nazionale Udir – è necessario puntare sull’istruzione”. LEGGI TUTTO

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    Arriva il docente esperto, ANIEF: “decisione scellerata”

    (Teleborsa) – “Il Governo sta umiliando i lavoratori della scuola e calpestando il contratto: introduce la figura del docente esperto, ma la norma non è né urgente, perché andrebbe a realizzarsi nel 2023, né tantomeno di ordinaria amministrazione, apportando invece novità importanti rispetto al progetto approvato del PNRR”. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief, criticando duramente l’introduzione – con il decreto legge Aiuti bis – “di una nuova figura di insegnante, il docente esperto, con obbligo triennale di sede ricompensata attraverso un indennizzo di 5.650 euro (dopo tre anni di formazione incentivata) da assegnare a soli 8mila lavoratori lasciando a bocca asciutta gli altri 850mila”. Di fatto – continua Pacifico – con il decreto Aiuti bis si cambia lo stato giuridico dei docenti, ma con effetti pratici che si vedranno solo tra dieci anni e comunque ci sarà solo un docente esperto per scuola. Gli altri vengono ancora una volta trattati da incapaci e senza aumenti. Siamo sicuri che tutto questo sia costituzionale? Gli insegnanti italiani non saranno esperti ma neanche fessi. Difendiamo dignità e libertà. Come sindacato autonomo chiediamo lo stralcio di queste disposizioni inserite a sorpresa in un decreto di fine legislatura e vere risorse alla scuola”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, già si pensa al rientro: con o senza mascherina?

    (Teleborsa) – Poco più di un mese al suono della prima campanella e già si pensa a come sarà il rientro a scuola dopo due anni di pandemia. La circolazione del Covid-19 purtroppo non è ancora alle spalle, fra fasi alterne di minore e maggiore circolazione del virus, ma sembra che questo sia meno offensivo grazie alle maggiori difese naturali e vaccinali anche in età scolare. Il Protocollo di sicurezza firmato con i sindacati della scuola scadrà il prossimo 31 agosto ed occorrerà stilare le nuove regole che accompagneranno l’anno scolastico e consentiranno di affrontare la nuova ondata pandemica in autunno. Con o senza mascherine? Il dubbio probabilmente non sarà sciolto prima dell’inizio di settembre, quando il quadro epidemiologico sarà più chiaro e dopo un attento monitoraggio della situazione. Se la situazione dovesse rimanere quella attuale, si potrebbe presumere un ritorno sui banchi senza mascherine, dal momento che di dispositivi di protezione individuale sono praticamente caduti in disuso anche nei luoghi affollati. Se invece dovesse emergere una situazione più critica, le mascherine sarebbero l’opzione più logica. Fra questi due estremi tante sfumature, ad esempio si potrebbe disporre un rientro senza mascherina, ma con regole di base da rispettare, quali la corretta sanificazione dei locali, una maggiore igiene delle mani e ricambi d’aria più frequenti. Regole ferree per l’ammissione a scuola dei casi accertati o “sospetti”, con sintomi o febbre, e disposizioni più stringenti per la protezione degli studenti fragili. Fra gli strumenti principali l’aerazione degli ambienti scolastici, posto che gli Istituti non sono tutti attrezzati e non soono stati effettuati investimenti in tal senso. LEGGI TUTTO