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    Scuola, Anief: “A rischio burnout 235mila lavoratori over 60. Favorire pensionamento anticipato”

    (Teleborsa) – “Nella scuola abbiamo più di 235mila lavoratori con oltre 60 anni di età, che hanno quindi in media tra i 40 e i 50 anni più degli alunni: si tratta di uno dei gap generazionali più alti a livello mondiale ed è un record che non fa bene all’apprendimento dei giovani in formazione. Perché non possono andare in pensione con il massimo dei contributi, come avviene normalmente per il personale delle forze armate e di polizia?”. A chiederlo è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dopo che la petizione online avviata dal sindacato per chiedere il pensionamento del personale scolastico a 60 anni con riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria ha superato le 80 mila adesioni.”Chiediamo sempre più con forza il riconoscimento del burnout per il personale scolastico e dunque – prosegue Pacifico – nuove regole per andare in pensione a 60 anni e senza penalizzazioni: il trattamento del personale della scuola alla pari di quello in servizio nelle forze armate e nella polizia è motivato dal fatto che la nostra è una categoria che oltre una certa età non è più compatibile con gli obiettivi educativi. E serve anche il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria, come si fa per gli ufficiali dell’esercito e come del resto aveva chiesto un paio d’anni fa anche l’ex presidente dell’Inps Raffale Tridico: perché dobbiamo pagare fino a 50 mila euro per riscattare gli anni di formazione necessari per lavorare, mentre gli stessi anni sono pagati integralmente dallo Stato per gli ufficiali delle forze armate?”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, carta docente: nessuna estensione per i precari fino al 30 giugno e al termine delle lezioni

    (Teleborsa) – “Con un impegno economico pubblico pari a di 395,9 milioni di euro, la Legge di Bilancio 2025 pur avendo fatto registrare un importante passo avanti sull’estensione della card per l’aggiornamento agli insegnanti precari con contratto in scadenza 31 agosto, continuerà a lasciare fuori tutti quelli che hanno stipulato e stipuleranno una supplenza con ultimo giorno di servizio il 30 giugno dell’anno successivo. È quanto sottolinea l’Anief commentando l’estensione della Carta del docente ai supplenti annuali. “Ora vogliamo capire se la nuova norma riguarderà proprio tutti i supplenti annuali e per questo continuiamo a procedere con i nostri ricorsi vincenti che permettono di recuperare fino a 3.500 euro”, aveva detto ieri Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare quello che da un prima lettura sembrava un allargamento indistinto della Carta docente a tutti i precari con contratto annuale.”Quella che è arrivata con la manovra di fine anno – dice oggi Pacifico – è quindi una risposta parziale all’ingiustizia dell’aggiornamento professionale dei docenti obbligatorio per tutti, ma supportato solo per una parte di loro: a questo punto, dopo oltre 20mila sentenze prodotte dalla paziente azione prodotta dai legali del nostro sindacato, il Parlamento è corso ai ripari ripristinando, di fatto, quanto accaduto nel 2023, quando la card da 500 euro annui fu estesa solo ai supplenti con scadenza 31 agosto. Questo significa che – forti delle espressioni favorevoli della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e di recente della Suprema Corte di Cassazione – i nostri ricorsi vincenti e gratuiti verranno rilanciati come e più di prima: potranno presentarli al giudice del lavoro tutti i supplenti annuali fino al 30 giugno, al termine delle lezioni, ma anche tutti coloro che hanno svolto almeno 150 giorni di insegnamento per anno scolastico”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: “Più di 230mila over 60 continuano a lavorare”

    (Teleborsa) – Ridurre l’età media dei docenti italiani e del personale scolastico è un obiettivo imprescindibile: bisogna andare in pensione a 60 anni, con riscatto gratuito della laurea, e non certo come adesso che si può lasciare il lavoro quasi a 70. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato autonomo Anief. Per Pacifico “è necessario attuare l’anticipo pensionistico nella scuola, perché è impensabile non riconoscere la presenza dell’elevato burnout per chi lavora negli istituti scolastici derivante dallo stress da lavoro correlato”.Il sindacalista invita quindi il personale interessato e i cittadini che vogliono il bene della scuola e del suo personale, in primis degli studenti, a sottoscrive la petizione online attraverso la quale per il personale che lavora negli istituti scolastici si chiede il pensionamento a 60 anni e il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria: in poche settimane la petizione ha raccolto oltre 75 mila adesioni. “Abbiamo visto – dichiara Pacifico – che ci sono delle norme che permettono al personale delle Forze armate di poter andare in pensione a 59 anni col massimo contributivo e non si comprende perché, invece, a scuola, dobbiamo avere più di 230mila over 60 che continuano a lavorare, aumentando quel gap generazionale tra alunni rispetto agli insegnanti e al personale scolastico. È evidente che bisogna riconoscere che, anche nella scuola, sia opportuno lasciare il lavoro a 60 anni e col massimo contributivo, come avveniva prima”.Secondo il leader dell’Anief “sarebbe un segno di riconoscimento per il personale scolastico, unitamente al fatto che per gli ufficiali dell’esercito è previsto ancora oggi il riscatto gratuito degli anni di formazione della laurea come avviene anche in Germania. Anche in questo caso – continua Pacifico – si comprende perché nella scuola bisogna pagare più di 7-8 mila euro per ogni anno di riscatto di un titolo, che poi serve per accedere alla formazione”. La gratuità del riconoscimento ai fini previdenziali – sottolinea il leader dell’Anief – “permetterebbe anche di poter aumentare il numero dei laureati e sarebbe anche un’importate misura di valorizzazione della laurea, in un Paese dove purtroppo da 15 anni si registrano sempre meno studenti che concludono l’Università. Questa proposta, tra l’altro, era stata già avanzata dall’ex presidente dell’Inps Raffale Tridico”.Il presidente Anief ha calcolato che per questa operazione “ci vogliono risorse per almeno un miliardo e mezzo di euro, ma è un investimento anche nei confronti delle giovani generazioni e, soprattutto, per il personale scolastico, che è deputato a costruire una società più giusta e più equa. È importante quindi valorizzare il personale”, conclude Pacifico, ricordando proprio che il sindacato “ha lanciato una petizione che ha raccolto in un mese più di 75mila firme per convincere il decisore politico a valorizzare chi lavora nella scuola”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, parte il concorso ordinario per 1.435 posti per Funzionari di elevata qualificazione

    (Teleborsa) – “Siamo soddisfatti per la pubblicazione del bando che darà avvio al concorso per l’assunzione di 1.435 nuovi Funzionari di elevata qualificazione, ex DSGA”. Così si è espresso Alberico Sorrentino responsabile del Dipartimento Condir ANIEF a proposito della pubblicazione odierna, da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, del con decreto n. 3122, del bando relativo, su base regionale, al concorso per l’accesso all’area dei funzionari e dell’elevata qualificazione – ex DSGA – per l’assegnazione di 1.435 posti calcolati per il 50% dei 2.870 posti autorizzati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 luglio scorso.Le domande di partecipazione – fa sapere Anief in una nota – potranno essere presentate dal 16 dicembre al 15 gennaio 2025: il concorso si articolerà in una prova scritta con domande a risposta multipla, che dovrebbe essere svolta il 21 febbraio prossimo, e in una orale. Saranno valutati anche i titoli. Tra i requisiti d’accesso, oltre la laurea, è richiesta la certificazione di alfabetizzazione digitale. Nessuna riserva è prevista per i Facenti Funzione laureati il cui servizio sarà, comunque, valutato.Il 29 maggio è la data prevista per la pubblicazione della presunta graduatoria. “All’incontro del 4 dicembre scorso – ha spiegato Sorrentino – avevamo chiesto, e oggi lo ribadiamo, che la procedura concorsuale si completasse in tempo utile all’immissione dei nuovi funzionari all’inizio del prossimo anno scolastico e che sin dal primo settembre inizi un tutoraggio e un affiancamento dei nuovi funzionari. Abbiamo evidenziato, inoltre, che molti dei vincitori dell’ultimo concorso hanno deciso di lasciare, generalmente per passare ad altra pubblica amministrazione. Bisogna invertire questa tendenza e conservare le professionalità acquisite. Di qui la richiesta di un impegno della parte pubblica di una vera valorizzazione della figura che dovrà essere realizzata già nella prossima tornata contrattuale”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: “Stop a organici di fatto, subito doppio canale e idonei in ruolo”

    (Teleborsa) – Per tanti dirigenti scolastici durerà almeno fino alla vigilia di Natale l’estenuante caccia ai supplenti da nominare nel proprio istituto. Molte scuole – spiega Orizzonte Scuola – sono costrette ad adottare i cosiddetti interpelli, dei veri e propri avvisi online, a seguito di quanto previsto dall’OM 88/2024, che sostituiscono le Mad, le Messe a disposizione, utilizzate negli ultimi anni. Gli istituti, in pratica, pubblicano gli avvisi dopo che risultano esaurite le GPS, si scorrono le graduatorie di istituto e non si trovano aspiranti neanche nelle scuole viciniori. Da una analisi delle richieste risulta che le cattedre più ricercate sono quelle sicuramente di sostegno, ma anche di italiano, matematica e fisica, oltre che delle lingue straniere, in particolare l’inglese, delle discipline tecniche delle scuole superiori, materie che possono insegnare laureati nelle discipline Stem. “Se un sistema scolastico con oltre mezzo milione di precari è costretto a ricorrere ad appelli via internet, anche sui social, per trovare supplenti, perché non vi sono più candidati nelle GaE e GPS esaurite, c’è più di qualcosa che non va – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –. Come prima risposta a questa assurda situazione, che è anche alla base dalla mancata continuità didattica – prosegue il sindacalista – c’è certamente la trasformazione urgente di tutti i posti in deroga o di fatto in organico di diritto, come pure è indispensabile il ritorno al doppio canale di reclutamento e la stabilizzazione di tutti gli idonei dei concorsi. Si tratta di risposte ineludibili e non più rinviabili, per le quali ci battiamo da tempo e continueremo a farlo, senza sosta, fino a quando non si realizzeranno”. LEGGI TUTTO

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    Giornata mondiale disabilità, Anief: “Nelle scuole italiane mancano 100 mila docenti di sostegno di ruolo”

    (Teleborsa) – “Volere migliorare le condizioni a scuola dei giovani con disabilità significa dovere assumere in ruolo almeno 100 mila insegnanti di sostegno, oltre che mettere in organico gli assistenti all’autonomia e ai servizi per la persona”. Lo ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nella Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, istituita nel 1992 dall’ONU per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità e combattere ogni forma di discriminazione.”La nostra associazione sindacale – ricorda Pacifico – è stata dalla sua nascita particolarmente vicina alle esigenze degli alunni con disabilità, come dei loro insegnanti, spesso nemmeno specializzati nella didattica speciale: la verità è che è arrivato il momento di assumere in ruolo tutti gli insegnanti specializzati e trasformare i posti in deroga per più di un anno assegnati alle scuole in organico di diritto, così anche da garantire la continuità didattica. Per arrivare a questo risultato occorre quindi specializzare in fretta tutti i precari con 36 mesi di sevizio, assumere a seguire anch’essi nei ruoli e gli specializzati all’estero. Fino a quando questo non accadrà – conclude Pacifico – continueremo ad avere, come avviene oggi, il 50% dell’organico complessivo di sostegno utilizzato su posto in supplenza”.Per opporsi al diritto al sostegno negato, da diversi anni il giovane sindacato ha attivato l’iniziativa gratuita “Anief “Sostegno: non un’ora di meno!”, attraverso la quale dinanzi alla mancata soddisfazione del diritto al sostegno per gli alunni con disabilità, ci si oppone in sede giudiziaria: di recente, anche il Tribunale di Roma ha ribadito che negare le ore di sostegno è discriminazione. LEGGI TUTTO

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    Amara sorpresa per i docenti: scomparso il residuo del bonus Carta del Docente, Anief prepara una diffida legale

    (Teleborsa) – Gli insegnanti con contratto fino al 31 agosto, accedendo al proprio borsellino elettronico, hanno avuto ????’?????????? ????????????????: non solo non hanno ricevuto l’accredito del nuovo bonus Carta del Docente, ma ??` ?????????? ?????????????????? ???? ?????????????? del bonus di 500 euro non speso durante l’anno scolastico 2023/2024.???????????? ?????????????????????? ??` ??????????????????????. L’art. 6 del d.P.C.M. del 28 giugno 2016 stabilisce chiaramente che le somme non spese entro la fine dell’anno scolastico devono essere rese disponibili per l’anno successivo.Anief sta già preparando ?????? ?????????????? ???????????? per garantire ai docenti assunti fino al 31 agosto di ottenere sia il bonus di 500 euro per il nuovo anno scolastico che il residuo del bonus non speso nel 2023/2024.Se ci si trova in questa situazione e si vuole ricevere assistenza legale, è possibile ?????????????? ???? ???????????????????????? ???? ??????????. LEGGI TUTTO

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    ANIEF firma le sequenze contrattuali per il personale universitario: passi avanti per la stabilizzazione e i diritti

    (Teleborsa) – Qualche giorno fa, la delegazione ANIEF, guidata dal vicecapo dipartimento, Luigi Rotundo, ha autorizzato la firma per la chiusura delle sequenze contrattuali e le dichiarazioni a verbale per il personale delle Università, tra cui contrattisti di ricerca, CEL, tecnologi e personale delle Aziende Ospedaliere Universitarie (AOU).Il 9 ottobre 2024, presso la sede dell’ARAN, dopo un lungo negoziato, si è raggiunto un accordo per tutte le sequenze contrattuali del settore Università e AOU, come previsto dall’articolo 178 del CCNL Istruzione e Ricerca siglato il 18 gennaio 2024. Questo accordo riguarda le cosiddette “code contrattuali” per le diverse categorie di personale.Secondo il Dipartimento Università di ANIEF, questi mesi di intenso lavoro tra sindacati e ARAN hanno portato a un risultato importante, che costituirà la base per le future discussioni sul CCNL 2022-24 per il comparto “Istruzione e Ricerca”.ANIEF si dice parzialmente soddisfatta: sebbene siano stati introdotti miglioramenti per le condizioni lavorative di queste categorie, in un settore caratterizzato da precarietà, restano molti aspetti da affrontare. Durante l’incontro finale, ANIEF ha ribadito la necessità di rafforzare le tutele per i contrattisti di ricerca, una figura introdotta dalla Legge 79/2022, evitando al contempo l’inserimento di nuove figure precarie.È stato inoltre sottolineato il bisogno di ridurre il tempo tra la fine della formazione accademica e l’ingresso nel mondo del lavoro stabile, assicurando flessibilità agli atenei senza prolungare ulteriormente la precarietà.L’accordo ha portato anche a progressi per il personale delle AOU, migliorando le possibilità di avanzamento economico e restituendo ai Policlinici Universitari la gestione delle relazioni sindacali. Tuttavia, ANIEF ha evidenziato la necessità di un tavolo interministeriale (MUR-Ministero della Salute) per risolvere le problematiche strutturali delle AOU.Per il personale CEL, l’accordo prevede un aumento salariale, con l’auspicio di ulteriori sviluppi nelle prossime contrattazioni. Infine, per i tecnologi universitari a tempo indeterminato, sono stati definiti sia il profilo economico che quello giuridico, riconoscendo le loro competenze professionali e garantendo maggiori possibilità di crescita economica.ANIEF continuerà a lavorare per una contrattazione inclusiva e invita a seguire i futuri aggiornamenti. LEGGI TUTTO