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    Apple, nuova funzione di misurazione dell’ossigeno nel sangue in orologi negli USA

    (Teleborsa) – Apple, colosso tecnologico statunitense, introdurrà una funzionalità “Blood Oxygen” riprogettata per alcuni utenti di Apple Watch Series 9, Series 10 e Apple Watch Ultra 2 tramite un aggiornamento software per iPhone e Apple Watch. Si tratta della funzione per la misurazione dell’ossigeno nel sangue.A seguito di questo aggiornamento, i dati dei sensori su Apple Watch verranno misurati e calcolati sull’iPhone associato e i risultati potranno essere visualizzati nella sezione Respiratory dell’app Health. Questo aggiornamento è stato reso possibile da una recente decisione della dogana statunitense. L’aggiornamento è arrivato dopo anni di controversie legali con Masimo, azienda californiana che ha accusato Apple di aver assunto i suoi dipendenti e di aver rubato la sua tecnologia. Masimo era riuscita a bloccare le importazioni di orologi con questa funzione, ma ora le autorità doganali statunitensi hanno approvato l’aggiornamento del software. LEGGI TUTTO

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    Vard (Fincantieri), contratto da oltre 200 milioni di euro con Inkfish per nave da ricerca

    (Teleborsa) – Vard, controllata norvegese del Gruppo Fincantieri e fra le prime società al mondo nella realizzazione di navi speciali, ha firmato un nuovo contratto con l’organizzazione di ricerca statunitense InkFish per la progettazione e costruzione di una delle più avanzate navi da ricerca mai realizzate. Il valore dell’accordo supera i 200 milioni di euro. La nave da ricerca, realizzata su misura e denominata progetto RV6000, è specificamente progettata per l’esplorazione scientifica. Entrerà a far parte della flotta in espansione di Inkfish, affiancando la RV Hydra e la RV Dagon, per supportare la ricerca marina a livello globale. La nave è progettata per la mappatura dei fondali marini, il supporto ai sommergibili e le operazioni con ROV. Avrà una lunghezza di 100 metri e una larghezza di 20,7 metri, una velocità massima di 15 nodi e un’autonomia operativa fino a 30 giorni.La RV6000 è dotata di un ROV con capacità operativa fino a 6000 metri di profondità, sarà in grado di supportare due sommergibili con equipaggio e sarà equipaggiata con un sistema A-Frame a poppa e un ampio hangar per la manutenzione e lo stoccaggio. A dritta, sarà installata una gru offshore dotata di sistema AHC per operazioni fino a 2500 metri di profondità. L’unità sarà dotata di un sistema di rilievo idroacustico in grado di effettuare mappature dei fondali marini ad alta risoluzione, con una risoluzione di 0,5 x 1 gradi, e di analizzare la colonna d’acqua a tutte le profondità. “L’accordo con InkFish conferma il ruolo di Vard e del Gruppo Fincantieri come partner tecnologici di riferimento nella progettazione e costruzione di unità navali altamente specializzate e avanzate – ha dichiarato Pierroberto Folgiero, AD di Fincantieri – Questa collaborazione si fonda sulla visione comune basata sul progresso scientifico e sull’innovazione tecnologica, valorizzando il nostro know-how ingegneristico per sviluppare una nave che rappresenta un nuovo punto di riferimento a supporto della ricerca globale. Il progetto riflette il nostro impegno nel guidare il progresso tecnologico del settore navale e nell’affrontare con visione e competenza le sfide di un mercato globale in continua evoluzione, trasformandole in opportunità di crescita e innovazione”.Lo scafo sarà realizzato presso uno dei cantieri Vard in Romania, mentre le attività di allestimento finale, commissioning e consegna avranno luogo in uno dei cantieri del Gruppo in Norvegia. La consegna è prevista per il secondo trimestre del 2028. LEGGI TUTTO

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    Mnesys, Luzzi:”In rete 800 ricercatori per scoprire i segreti del cervello”

    (Teleborsa) – “Il programma di placement avviato nell’ambito del programma di ricerca Mnesys riveste un’importanza strategica, in quanto è rivolto ai ricercatori e punta a rafforzare le cosiddette soft skill. Mnesys coinvolge una rete di oltre 800 ricercatori appartenenti a 90 enti, tra i soci fondatori del progetto e quelli che si sono aggiunti successivamente attraverso il meccanismo dei bandi a cascata. Si tratta principalmente di giovani con un dottorato di ricerca, dotati di elevate competenze scientifiche, ma che spesso non hanno avuto l’opportunità di sviluppare adeguatamente le competenze trasversali”. Lo ha dichiarato Loredana Luzzi, direttore generale di Mnesys, a margine della prima delle tre giornate di formazione intensiva che hanno preso il via presso il Centro Congressi Federico II.”A Napoli prende avvio un percorso formativo che prevede anche webinar tematici, dedicati, ad esempio, alla conoscenza del mondo del lavoro e all’accrescimento della consapevolezza dei ricercatori rispetto alle proprie aspettative professionali. Le attività – ha aggiunto Luzzi – continueranno sino a dicembre con presentazioni aziendali e un career day conclusivo. Per attuare la Missione 4 Componente 2 del PNRR ‘dalla ricerca all’impresa’ è di fondamentale importanza realizzare azioni come il placement con professionisti preparati e adeguati a trasmettere ai ricercatori strumenti efficaci che consentano loro di arrivare all’impresa a testa alta dopo due o tre anni di lavoro importante nell’ambito della ricerca fondamentale”. Sui vantaggi del programma Mneys si è espresso anche Maurizio Taglialatela, professore ordinario di Farmacologia del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli studi di Napoli. “Il coordinamento Spoke 3 del progetto Mnesys – ha detto Taglialatela – è stato affidato alla ‘Federico II’, ma al programma partecipano numerosi altri Atenei campani: ‘Vanvitelli’, ‘Università del Sannio’, ‘Università di Salerno’ e ‘Università Parthenope’. Questa sinergia consente di valorizzare al meglio le competenze e le eccellenze presenti nel campo delle neuroscienze nella nostra regione, promuovendo al contempo un modello di innovazione capace di tradurre il sapere neuroscientifico in applicazioni industriali e aziendali, con ricadute concrete attese nel prossimo futuro”. “Siamo impegnati nella diffusione dei risultati dei progetti del PNRR all’interno di Mnesys, il partenariato esteso dedicato alle neuroscienze. Stiamo operando su due fronti – ha sottolineato Tommaso Aiello, presidente della Fondazione Emblema, organizzatrice degli eventi dedicati all’orientamento al lavoro e all’autoimprenditorialità – : il primo, che riteniamo di particolare rilievo, riguarda la preparazione dei dottorandi e dei ricercatori all’ingresso nel mondo del lavoro, attraverso un programma di placement che prenderà avvio nel mese di luglio e si concluderà entro la fine dell’anno. Il secondo ambito è incentrato sulla comunicazione: stiamo sviluppando una piattaforma dotata di servizi integrati, finalizzata a raccontare i progetti e le linee di ricerca, i brevetti e le collaborazioni in corso. Riteniamo che queste due iniziative possano costituire un modello efficace e una best practice replicabile anche oltre la durata del PNRR”. LEGGI TUTTO

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    Ricerca tecnologica, Eni mette a disposizione la potenza di calcolo di HPC6

    (Teleborsa) – Eni lancia l’iniziativa “HPC Call4Innovators”, in collaborazione con Advanced Micro Devices (AMD), Hewlett Packard Enterprise (HPE) e Consorzio CINECA, con il supporto di Plug and Play, in cui startup, PMI, istituzioni accademiche e centri di ricerca avranno accesso diretto alle risorse di supercalcolo di HPC6 per testare i propri modelli di calcolo e collaborare con gli esperti della società, con l’obiettivo di accelerare in modo significativo lo sviluppo di tecnologie per la decarbonizzazione e promuovere metodologie computazionali innovative applicate alla transizione energetica.La Call, si rivolge a startup, scaleup, università, centri di ricerca, PMI innovative, laboratori misti privato/pubblico e liberi professionisti, che sono invitati a proporre un progetto innovativo di simulazione e modellazione in ambiente HPC all’interno di cinque aree tematiche strategiche: scienza computazionale dei materiali, meteorologia e scienze della terra, gestione del portafoglio energetico, sistemi ingegneristici, mobilità intelligente.Plug and Play faciliterà, tramite la propria piattaforma di Open Innovation, la connessione tra Eni e le eccellenze nel calcolo ad alte prestazioni applicate al settore energetico. Le candidature raccolte saranno poi valutate da Eni, insieme ai partner tecnologici CINECA, HPE e AMD, secondo criteri di solidità della proposta, novità della soluzione, compatibilità con l’infrastruttura HPC6, allineamento con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e con il piano strategico di Eni. Le iniziative selezionate potranno beneficiare dell’accesso a un’infrastruttura tecnologica di livello internazionale come quella di HPC6 e alla rete di competenze specialistiche di Eni. Questa opportunità – spiega Eni in una nota – consentirà anche di ottimizzare tempi e costi di sviluppo, sperimentare soluzioni in un ambiente di calcolo industriale avanzato e accelerare il percorso di ingresso e crescita sul mercato.”L’innovazione e il costante miglioramento delle tecnologie – ha commentato Lorenzo Fiorillo, Direttore Technology, R&D & Digital di Eni – sono fondamentali per mantenere e rafforzare non solo la leadership di Eni nella transizione energetica ma anche per favorire lo sviluppo di metodologie computazionali per la decarbonizzazione. Attraverso questa iniziativa Eni, facendo leva sulla grande potenza di calcolo disponibile, condivide le proprie competenze tecnologiche e di programmazione al fine di promuovere con un approccio innovativo progetti che generino un impatto sulla transizione energetica e sulla competitività tecnologica”.”Da molti anni CINECA – ha dichiarato Alessandra Poggiani, Direttore Generale, CINECA – collabora con Eni nella gestione di uno dei sistemi di supercalcolo più potenti al mondo. Sotto l’indirizzo e con il fondamentale sostegno del Ministero dell’Università e Ricerca CINECA ha maturato un expertise unico nella gestione di infrastrutture HPC a alto impatto. Per questo siamo lieti di partecipare al progetto Call4Innovators che valorizza la collaborazione e rafforza il legame tra ricerca scientifica e industria, in un contesto evolutivo che deve saper coniugare accelerazione dello sviluppo tecnologico e sostenibilità”.”HPE è orgogliosa di collaborare con Eni come partner tecnologico di Call4Innovators,un’importante iniziativa – ha dichiarato Claudio Bassoli, Presidente e Amministratore Delegato di Hewlett Packard Enterprise (HPE) Italia – che apre nuove strade di collaborazione e mette la potenza computazionale di HPC6 al servizio di chi sta costruendo il futuro. In particolare, sistemi come HPC6 rappresentano una componente fondamentale per la ricerca e l’innovazione nell’ambito del calcolo ad alte prestazioni. HPC6 non è solo un traguardo tecnologico ma anche un catalizzatore ed acceleratore per l’innovazione scientifica, industriale e sociale. Siamo entusiasti di accogliere una nuova generazione di innovatori che, grazie a queste tecnologie, potranno prendere parte alle grandi sfide del nostro tempo”.”Siamo entusiasti di rafforzare – ha detto Travis Karr, Vicepresidente Advanced Micro Devices (AMD) – la nostra collaborazione strategica con Eni, estendendo i nostri sforzi congiunti di sviluppo tecnologico a sostegno dell’innovazione globale. Con Call4Innovators, miriamo a promuovere startup e ricercatori rendendo più accessibili le capacità avanzate di HPC e intelligenza artificiale, accelerando la creazione di soluzioni ad alto impatto per un futuro più sostenibile”.”Siamo orgogliosi – ha commentato Tommaso Maschera, Direttore Plug and Play Italy – di supportare Eni nell’individuare i migliori progetti in grado di innovare il settore energetico a servizio della sostenibilità e della crescita del nostro Paese. Le startup selezionate potranno testare, validare ed ottimizzare i propri modelli computazionali in un ambiente ad altissime prestazioni grazie ad uno dei supercomputer più potenti al mondo, riducendo i tempi di sviluppo e massimizzando l’impatto delle loro soluzioni. Questa iniziativa rappresenta un ponte concreto tra talento e tecnologia ed un’opportunità unica per gli innovatori, e favorisce l’adozione di tecnologie strategiche per la transizione energetica”. LEGGI TUTTO

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    Cy4gate, nuovi contratti da 1,3 milioni di euro per fornitura di soluzioni tecnologiche

    (Teleborsa) – Cy4gate, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel mercato cyber intelligence e security, player nazionale ed europeo della cyber security e cyber intelligence, ha annunciato la sottoscrizione di nuovi contratti del valore complessivo di circa 1,3 milioni di euro, per la fornitura di soluzioni tecnologiche avanzate.Le forniture previste comprendono sia licenze software che servizi professionali ad alto valore aggiunto, finalizzati all’attivazione, personalizzazione e piena valorizzazione delle tecnologie implementate. Tra le soluzioni oggetto dei contratti spicca il modern SIEM RTA, in particolare nella sua declinazione verticale per l’OT Security, pensata per il monitoraggio e la protezione di ambienti industriali e infrastrutture critiche.”I clienti ci riconoscono la capacità di fornire soluzioni avanzate in linea con i più alti standard tecnologici nonché una customer intimacy che agevola l’integrazione di prodotti legacy con i nuovi prodotti che l’azienda propone per la sicurezza digitale e per la valorizzazione strategica del dato – ha commentato l’AD Emanuele Galtieri – Operiamo in un contesto in cui la tempestività delle decisioni e la protezione delle infrastrutture critiche sono diventati fattori essenziali di resilienza e competitività. Siamo orgogliosi di contribuire, con le nostre tecnologie e competenze, a supportare imprese e istituzioni nel rafforzare la propria postura cyber e affrontare con efficacia un panorama di minacce in continua evoluzione”. LEGGI TUTTO

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    Xiaomi, fatturato supera 100 miliardi di RMB per secondo trimestre consecutivo

    (Teleborsa) – Il colosso cinese della tecnologia Xiaomi ha chiuso il primo trimestre 2025 con un fatturato superiore a 100 miliardi di RMB per il secondo trimestre consecutivo, con un utile netto rettificato che ha superato per la prima volta i 10 miliardi di RMB. I risultati hanno superato le aspettative del mercato, con un fatturato del primo trimestre pari a 111,3 miliardi di RMB (circa 13,6 miliardi di euro), in crescita del 47,4% su base annua. L’utile netto rettificato ha raggiunto i 10,7 miliardi di RMB (circa 1,3 miliardi di euro), in crescita del 64,5% su base annua.Durante il trimestre, tutti i segmenti di business hanno registrato una solida crescita. Il fatturato degli smartphone è cresciuto dell’8,9% su base annua, raggiungendo i 50,6 miliardi di RMB; il fatturato dei prodotti IoT e lifestyle è aumentato del 58,7% su base annua, raggiungendo i 32,3 miliardi di RMB, con le spedizioni di lavatrici e frigoriferi che hanno raggiunto livelli record, mentre le spedizioni di condizionatori hanno resistito alle avversità, con un aumento di oltre il 65,0% su base annua. Il fatturato derivante da veicoli elettrici (EV), intelligenza artificiale e altre nuove iniziative ha raggiunto i 18,6 miliardi di RMB.Scendendo nei dettagli, il fatturato di Xiaomi derivante dagli smartphone è aumentato dell’8,9% su base annua, raggiungendo i 50,6 miliardi di RMB. Le spedizioni globali di smartphone hanno raggiunto i 41,8 milioni di unità, registrando una crescita su base annua per sette trimestri consecutivi.Le consegne della serie Xiaomi SU7 sono aumentate costantemente, con 75.869 veicoli consegnati durante il trimestre. Il gruppo continuerà ad aumentare la produzione e si impegnerà a raggiungere l’obiettivo di consegnare 350.000 veicoli per l’intero anno 2025. LEGGI TUTTO

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    Gen Z e Millenial sanno perfettamente come usare l’intelligenza artificiale

    (Teleborsa) – L’uso della intelligenza artificiale è diventata la normalità per la Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012) ed i Millennial (nati tra il 1981 e il 1996) italiani, mentre la preoccupazione per i nuovi conflitti supera il timore per la disoccupazione, entrando nella top 3 delle grandi questioni globali da affrontare insieme al caro vita e al cambiamento climatico. Sono questi alcuni dei trend che emergono dalla quattordicesima edizione della Gen Z e Millennial Survey, lo studio globale di Deloitte condotto su oltre 23 mila Gen Z e Millennial di 44 Paesi in tutto il mondo: Il costo della vita rimane la prima preoccupazione sia per la Gen Z italiana (37%) che per i Millennial (39%). Circa 6 giovani su 10 dichiarano di vivere di stipendio in stipendio e temono che non arriveranno mai a percepire una pensione di anzianità (soprattutto per sfiducia verso il sistema di welfare). La protezione dell’ambiente è indicata come seconda grande questione dal 28% dei Gen Z e dal 25% dei Millennial. In terza posizione, invece, emerge il timore per i conflitti in corso.Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie, i nativi digitali si dimostrano molto aperti alle novità tecnologiche legate all’AI e alla GenAI. In Italia, infatti, sia i Gen Z che i Millennial intervistati dichiarano di utilizzare comunemente l’AIper la creazione di contenuti e l’analisi dei dati. Così, il 73% della Gen Z e il 73% dei Millennial italiani afferma che l’intelligenza artificiale ha liberato tempo e ha migliorato il work-life balance. Il 71% della Gen Z e il 76% dei Millennial italiani pensa che la GenAI abbia migliorato la qualità del proprio lavoro. Consapevole degli enormi cambiamenti in corso, il 62% della Gen Z e il 67% dei Millennial sta già considerando opportunità di lavoro meno vulnerabili all’automazione, mentre il 55% dei Millennial e il 61% dei Gen Z pensa che l’AI potrebbe comportare una riduzione dei posti di lavoro.Se l’intelligenza artificiale spaventa sotto alcuni aspetti le generazioni oggetto dello studio, dall’altro i nati tra il 1981 ed il 2012 sembrano aver compreso perfettamente quali sono le potenzialità di questo strumento: i giovani italiani utilizzano la GenAI per la creazione di contenuti (39% Gen Z, 37% Millennial), per l’analisi dei dati (36% Gen Z, 39% Millennial), per il project management (33% Gen Z, 30% Millennial), per lo sviluppo di software (31% Gen Z, 30% Millennial), per il design e la creatività (27% Gen Z, 24% Millennial), per la formazione (26% Gen Z, 28% Millennial) e per il supporto clienti (25% Gen Z, 25% Millennial). Una evidenza molto incoraggiante, contraria al trend dei “colleghi” più anziani che dimostrano di vivere i numerosi AI Agent (come Gemini o Copilot) come dei motori di ricerca più versatili e comprensibili.Dalla ricerca emerge infine che la Gen Z, a livello globale, dà priorità alle opportunità di crescita professionale e di formazione nella scelta di un datore di lavoro, mentre solo il 6% aspira a ricoprire posizioni dirigenziali di alto livello. Rimane importante l’attenzione al work-life balance e alla salute mentale, che sono due delle grandi eredità del periodo pandemico ritenute imprescindibili dai più giovani.Rimane anche un forte interesse per l’ambiente: Il 73% dei Gen Z e il 68% dei Millennial intervistati in Italia, rispetto al 65% della Gen Z e al 63% dei Millennial a livello globale, affermano di essersi sentiti preoccupati per l’impatto ambientale. Per proteggere il pianeta, quindi, Gen Z e Millennial italiani sono disposti ad agire concretamente, anche acquistando un veicolo elettrico, migliorando propria casa per renderla più sostenibile e limitando gli sprechi idrici e alimentari. La sostenibilità è inoltre fondamentale per il 33% dei Gen Z e il 25% dei Millennial nelle proprie scelte di acquisto, mentre il 14% Gen Z e il 10% Millennial ha lasciato il proprio lavoro perché preoccupato dal suo impatto ambientale.”I Gen Z e i millennial di tutto il mondo hanno iniziato il loro percorso professionale all’ombra di una pandemia globale e di una crisi finanziaria – eventi che, chiaramente, hanno plasmato le loro aspettative sul lavoro e le loro priorità nella vita”, spiega Paolo Galletti, People & Purpose Leader di Deloitte Italia. “Attenti alle novità tecnologiche, Gen Z e Millennial stanno anche rivalutando le competenze di cui hanno bisogno per il mondo del lavoro di domani, consapevoli del grande impatto potenziale che l’AI e la GenAI potrebbero avere in futuro”.(Foto: Applicazione di AI e VR per il design) LEGGI TUTTO

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    Sicurezza, da ENEA e NATO tecnologie innovative contro le minacce CBRN

    (Teleborsa) – Rilevare minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN) da remoto e in tempo reale grazie a sensori quantistici di nuova generazione che permettono misurazioni più precise, affidabili e basate su un minor numero di risorse rispetto ai sensori tradizionali. Sono alcuni dei risultati del progetto HADES, coordinato da ENEA e finanziato dal programma “Science for Peace and Security” (SPS) della NATO cui hanno partecipato la NATO Defense College Foundation, le Università degli Studi di Roma Tre e di Ginevra e le aziende Nucleco e Inov8 System.In particolare, ENEA ha sviluppato uno spettrometro quantistico, cioè un dispositivo innovativo in grado di localizzare, caratterizzare ed effettuare misurazioni su fotoni che non hanno mai interagito con il target, identificando le proprietà di varie potenziali minacce nell’infrarosso, tra cui liquidi e gas nocivi. Rispetto ai sensori tradizionali i sensori quantistici hanno dimostrato vantaggi significativi come misurazioni più precise, anche con bassi flussi di radiazione e con piccole quantità di campione.La ricerca condotta e i risultati ottenuti aprono nuove prospettive nella identificazione e localizzazione da remoto di potenziali minacce nel settore della difesa ma anche per una vasta gamma di applicazioni in diversi segmenti industriali: dal settore medico, alla chimica-farmaceutica, dall’energia fino a trasporti e Spazio.”Le scienze e le tecnologie quantistiche sono uno dei campi di ricerca più promettenti a livello internazionale soprattutto nel settore security, dove abbiamo lavorato anche all’elaborazione di una roadmap per il Quantum Sensing – evidenzia Andrea Chiuri del Laboratorio di Diagnostica e Metrologia dell’ENEA –. Inoltre, sfruttando in modo controllato le proprietà di particelle quantistiche come i fotoni è possibile realizzare sensori e strumenti di misura di varie grandezze fisiche con estrema accuratezza, utili anche in ambito biomedicale, grazie alla possibilità di lavorare anche con bassi flussi di radiazione e senza danneggiare il campione”.Nell’ambito del progetto sono stati anche effettuati dei test su target reali solidi, liquidi e gassosi, inclusi i Composti Organici Volatili (VOCs), ossia particolari composti chimici che evaporando nell’aria a temperatura ambiente, rappresentando una potenziale minaccia per l’uomo. La sperimentazione effettuata ha dimostrato la validità dell’approccio in termini di affidabilità, sensibilità, stabilità e precisione.Nel ruolo di utilizzatori finali sono stati coinvolti, oltre a Nucleco, Inov8 System e Nato Defence College Foundation, docenti afferenti alle Università degli Studi di Milano, Paderborn, Darmstadt e Berlino (Germania) e ricercatori dell’INRIM. LEGGI TUTTO